Department of Law - Dipartimento di Giurisprudenza

La Corte di giustizia è stata chiamata, in via pregiudiziale, a chiarire le condizioni sostanziali che consentono di inquadrare l’opinione espressa dal parlamentare europeo nell’ambito dell’esercizio delle proprie funzioni. La domanda pregiudiziale era stata sollevata dal Tribunale di Isernia nel corso di un procedimento penale contro il deputato Aldo Patriciello, imputato del reato di calunnia per aver accusato, durante un alterco nei pressi del parcheggio di un ospedale, un agente della polizia municipale di aver falsificato gli orari riportati in alcuni verbali relativi ad infrazioni al codice della strada.

Il presente lavoro ipotizza una modifica alla Costituzione della Repubblica Italiana in tema di sussidiarietà. Si propone che l’art. 118 Cost., primo e quarto comma, eliminando/obliterando il termine sussidiarietà .

La riforma costituzionale che si propone richiede, per coerenza logica, una similare modifica all’art. 120 Cost. Per concentrare l’attenzione sulla modifica di un articolo della Costituzione, questa seconda modifica verrà tralasciata, ma si sostanzierebbe nell’abrogazione delle parole “del principio di sussidiarietà e” nel secondo comma del citato art. 120 Cost.
La riforma costituzionale proposta si sostanzia in una completa riscrittura del principio di sussidiarietà, partendo dal presupposto che la riforma del Titolo V abbia introdotto nella Costituzione un principio tanto potente quanto inesplorato. La Riforma Proposta ha l’ambizione di mantenere le potenzialità positive del principio di sussidiarietà ed attenuarne i lati critici.

Il saggio si concentra sulla ricostruzione del clima politico dei mesi precedenti la pronuncia d' inammissibilità del referendum sulla legge elettorale da parte della Corte costituzionale attraverso la lente (deformante ?) della stampa.
Descritto tale quadro (con le relative accuse di parzialità rivolte alla Corte), ci si concentra sul ruolo politico e sull'influenza della politica nelle decisioni del Giudice delle leggi.

Lo scritto rappresenta una nota a prima lettura della sentenza della Corte di cassazione n. 16754/2012 che ha ritenuto necessario quanto sufficiente considerare il nascituro oggetto di tutela, ove la qualità di soggetto di diritto (evidente astrazione rispetto all’essere vivente) è attribuzione normativa funzionale all’imputazione di situazioni giuridiche e non tecnica di tutela di entità protette.

Il saggio prende spunto dal Testo unificato Ciccioli (in discussione alla Camera dei Deputati), volto a riformare la legislazione psichiatrica, per analizzare il problema del trattamento sanitario obbligatorio e i suoi riflessi sui diritti di libertà delle persone affette da malattie mentali.
In termini generali si può asserire che la legge 180/1978 può essere implementata, non riformata, nella misura in cui le innovazioni che essa ha introdotto nel sistema della salute mentale sono state di per sé in grado di incidere nella carne del sistema e nell’esistenza degli individui, suscitando autonomamente dinamiche di conflitto, di adattamento e di trasformazione.

Il saggio rappresenta una meditata analisi dei profili costituzionali emergenti dalla recente sentenza della Corte di cassazione che ha riconosciuto la legittimazione attiva al risarcimento della bambina nata con sindrome di Down, qualificando la stessa - nel periodo prenatale - non quale soggetto di diritto, ma quale oggetto di tutela.
Percorrendo il tortuoso percorso che ha portato a tale pronuncia, si è voluto porre in rilievo il sostrato assiologico e la lettura costituzionalmente orientata delle disposizioni civilistiche volti a tutelare il diritto all'autodeterminazione procreativa della donna nel bilanciamento con gli interessi del nascituro, che persona ancora non è.