
Paola Lambrini
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Papers by Paola Lambrini
to terminate the efficacy of a contract because of a disproportion between the performances and legal certainty therefore triumphs; in periods that favour aequitas, there is a tendency to accept some intervention to rebalance the positions of the parties.
Considerate l’attualità e l’ampiezza dell’argomento si è deciso di pubblicare qui le relazioni tenute durante quel seminario, insieme a contributi di alcuni tra i docenti che compongono il Collegio di dottorato e tra i nostri dottorandi, allargando la prospettiva e proponendo una riflessione più generale sul ruolo del giurista e della sua formazione.
È innegabile che oggi i giuristi vivano una stagione difficile: la dottrina sembra aver perso l’autorevolezza necessaria per incidere seriamente sulla decisione dei problemi concreti che nascono dall’esperienza giuridica, la soluzione dei quali è affidata sempre di più alle pronunce, autoreferenziali e talora poco scientifiche, della giurisprudenza, unico formante ammesso a ‘dire’ la legge, a enucleare le regole effettive della convivenza sociale.
L’importanza, ogni giorno maggiore, attribuita ai precedenti giurisprudenziali avvicina il nostro ordinamento ai principi regolanti il common law; questa tendenza dei due tradizionali sistemi a convergere e sovrapporsi comporta il rischio di perdere la propria identità.
In questo contesto, un atteggiamento rinunciatario dei giuristi di estrazione accademica, che accettasse supinamente la propensione del legislatore a comprimere sempre più il valore della letteratura scientifica, sarebbe esiziale; come scrive Luigi Garofalo nel saggio qui pubblicato, è fondamentale che la dottrina non si adegui a quest’orientamento, limitandosi a comporre opere «ripiegate sul mero commento e inquadramento delle sentenze». Si impone, al contrario, una reazione corale della dottrina, che recuperi il suo ruolo naturale di ‘bussola’ della giurisprudenza, che sia capace «di offrire, mediante l’impiego di categorie ordinanti ammodernate o addirittura inedite, una compiuta rappresentazione del diritto del presente».
Il diritto non ha una dimensione esclusivamente professionale, che potrebbe essere appresa in un semplice istituto tecnico; se così fosse, dovremmo accettare tranquillamente l’idea per cui ogni norma giuridica sarebbe riducibile a un algoritmo. Al contrario, il diritto non può esistere se non vi sia un esperto che ogni giorno lo sappia migliorare: per adempiere a questa missione il giurista non deve limitarsi alla conoscenza delle norme di diritto vigente, ma deve acquisire la capacità di comprendere i fenomeni giuridici, di interpretarli, al fine di saper reperire norme adeguate alla vita economica e sociale che il futuro prospetterà. Come ben sottolinea Roberto Kostoris, nel contributo introduttivo, fondamentale è l’acquisizione di un pensiero critico, unico vero antidoto contro il rischio di finire in balia dell’operato impersonale delle macchine.
La dimensione culturale è quindi un aspetto imprescindibile per formare giuristi che non siano quei corvi che Kirchmann nel 1847 diceva arrivare solo quando l’edificio giuridico è terminato, per decorarlo o addirittura deturparlo, un genere di giuristi che sarebbe non solo inutile, ma anche dannoso, e potrebbe perciò giustamente essere sostituito dall’intelligenza artificiale; i giuristi che escono dall’università devono essere invece degli architetti capaci di contribuire alla costruzione del sistema giuridico.
the Elder, which may offer a contribution to a better understanding of
the means protecting those who performed legally relevant activities in
a situation of fear. The rhetoricians focus on willing, which must be free,
and argue by analysing two borderline cases that help to better understand the hypothesis in which a legal act was performed in a
situation of 'metus' not induced by the other party.
herausgegeben von / a cura di Evelyn Höbenreich, Michael Rainer, Giunio Rizzelli
to terminate the efficacy of a contract because of a disproportion between the performances and legal certainty therefore triumphs; in periods that favour aequitas, there is a tendency to accept some intervention to rebalance the positions of the parties.
Considerate l’attualità e l’ampiezza dell’argomento si è deciso di pubblicare qui le relazioni tenute durante quel seminario, insieme a contributi di alcuni tra i docenti che compongono il Collegio di dottorato e tra i nostri dottorandi, allargando la prospettiva e proponendo una riflessione più generale sul ruolo del giurista e della sua formazione.
È innegabile che oggi i giuristi vivano una stagione difficile: la dottrina sembra aver perso l’autorevolezza necessaria per incidere seriamente sulla decisione dei problemi concreti che nascono dall’esperienza giuridica, la soluzione dei quali è affidata sempre di più alle pronunce, autoreferenziali e talora poco scientifiche, della giurisprudenza, unico formante ammesso a ‘dire’ la legge, a enucleare le regole effettive della convivenza sociale.
L’importanza, ogni giorno maggiore, attribuita ai precedenti giurisprudenziali avvicina il nostro ordinamento ai principi regolanti il common law; questa tendenza dei due tradizionali sistemi a convergere e sovrapporsi comporta il rischio di perdere la propria identità.
In questo contesto, un atteggiamento rinunciatario dei giuristi di estrazione accademica, che accettasse supinamente la propensione del legislatore a comprimere sempre più il valore della letteratura scientifica, sarebbe esiziale; come scrive Luigi Garofalo nel saggio qui pubblicato, è fondamentale che la dottrina non si adegui a quest’orientamento, limitandosi a comporre opere «ripiegate sul mero commento e inquadramento delle sentenze». Si impone, al contrario, una reazione corale della dottrina, che recuperi il suo ruolo naturale di ‘bussola’ della giurisprudenza, che sia capace «di offrire, mediante l’impiego di categorie ordinanti ammodernate o addirittura inedite, una compiuta rappresentazione del diritto del presente».
Il diritto non ha una dimensione esclusivamente professionale, che potrebbe essere appresa in un semplice istituto tecnico; se così fosse, dovremmo accettare tranquillamente l’idea per cui ogni norma giuridica sarebbe riducibile a un algoritmo. Al contrario, il diritto non può esistere se non vi sia un esperto che ogni giorno lo sappia migliorare: per adempiere a questa missione il giurista non deve limitarsi alla conoscenza delle norme di diritto vigente, ma deve acquisire la capacità di comprendere i fenomeni giuridici, di interpretarli, al fine di saper reperire norme adeguate alla vita economica e sociale che il futuro prospetterà. Come ben sottolinea Roberto Kostoris, nel contributo introduttivo, fondamentale è l’acquisizione di un pensiero critico, unico vero antidoto contro il rischio di finire in balia dell’operato impersonale delle macchine.
La dimensione culturale è quindi un aspetto imprescindibile per formare giuristi che non siano quei corvi che Kirchmann nel 1847 diceva arrivare solo quando l’edificio giuridico è terminato, per decorarlo o addirittura deturparlo, un genere di giuristi che sarebbe non solo inutile, ma anche dannoso, e potrebbe perciò giustamente essere sostituito dall’intelligenza artificiale; i giuristi che escono dall’università devono essere invece degli architetti capaci di contribuire alla costruzione del sistema giuridico.
the Elder, which may offer a contribution to a better understanding of
the means protecting those who performed legally relevant activities in
a situation of fear. The rhetoricians focus on willing, which must be free,
and argue by analysing two borderline cases that help to better understand the hypothesis in which a legal act was performed in a
situation of 'metus' not induced by the other party.
herausgegeben von / a cura di Evelyn Höbenreich, Michael Rainer, Giunio Rizzelli
LINK PER ACCEDERE --> https://unipd.zoom.us/s/83361609407
Convegno internazionale organizzato nell'ambito del progetto "ForMa - The Forgotten Manuscripts", diretto da Paola Lambrini.
Padova, 22-23 ottobre 2021
L'evento si svolgerà IN PRESENZA, ma sarà possibile partecipare anche attraverso il seguente link Zoom:
https://unipd.zoom.us/s/83361609407
Per ragioni organizzative, chi fosse interessato ad assistere al convegno in presenza è pregato di comunicarlo all'indirizzo convegno.forma@gmail.com
Introduce e coordina
Nicoletta Giovè (Università di Padova)
Intervengono
Filippo Briguglio (Alma Mater Studiorum - Università di Bologna)
Gero Dolezalek (University of Aberdeen)
Raffaele Volante (Università di Padova)
LINK PER ACCEDERE ALLA DIRETTA ZOOM: https://unipd.zoom.us/j/89747870452
Convegno internazionale organizzato nell'ambito del progetto ANTARes - A New Thinking About Res: Roman Taxonomies in the Future of Goods