Intervento al convegno Lettere di Torquato Tasso e di interesse tassiano della Biblioteca Civica ‘Angelo Mai’ studio, riproduzione digitale, pubblicazione online nel sito www.archilet.it (Università degli Studi di Bergamo, a cura di C. Carminati ed E. Russo), 2015
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Il Seminario si svolgerà mercoledì 15 dicembre 2021, ore 14-18, presso l’Aula 1 Bernareggi, dell’Università di Bergamo; potrà anche essere seguito a distanza.
Parteciperanno: Clizia Carminati, Paolo Procaccioli, Beatrice Tomei, Cristiano Animosi, Simone Merli, Marianna Liguori, Elisabetta Olivadese, Lorenzo Sacchini, Carlo Caruso.
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A fronte della totale dispersione delle responsive varchiane del periodo, il saggio propone una lettura più attenta delle lettere del Caro, volta a riconsiderare gli elementi di interesse biografico, storico-politico e letterario dello scambio anche in ragione delle problematicità riscontrate nell’apparato di commento dell’edizione corrente. I primi documenti dell’epistolario del Caro risultano infatti specchio delle inquietudini di Varchi negli anni al servizio dei Gaddi, testimonianza del passaggio di informazioni politiche e dei vivacissimi contatti letterari tra i due centri (con Varchi che reclamava a Firenze tutto ciò che «di nuovo» veniva stampato a Roma, spediva regolarmente le proprie composizioni e richiedeva un parere sulla loro riuscita), offrendo al lettore numerosi elementi di primario interesse, molti dei quali non ancora emersi negli studi critici.
Il Seminario si svolgerà mercoledì 15 dicembre 2021, ore 14-18, presso l’Aula 1 Bernareggi, dell’Università di Bergamo; potrà anche essere seguito a distanza.
Parteciperanno: Clizia Carminati, Paolo Procaccioli, Beatrice Tomei, Cristiano Animosi, Simone Merli, Marianna Liguori, Elisabetta Olivadese, Lorenzo Sacchini, Carlo Caruso.
A fronte della totale dispersione delle responsive varchiane del periodo, il saggio propone una lettura più attenta delle lettere del Caro, volta a riconsiderare gli elementi di interesse biografico, storico-politico e letterario dello scambio anche in ragione delle problematicità riscontrate nell’apparato di commento dell’edizione corrente. I primi documenti dell’epistolario del Caro risultano infatti specchio delle inquietudini di Varchi negli anni al servizio dei Gaddi, testimonianza del passaggio di informazioni politiche e dei vivacissimi contatti letterari tra i due centri (con Varchi che reclamava a Firenze tutto ciò che «di nuovo» veniva stampato a Roma, spediva regolarmente le proprie composizioni e richiedeva un parere sulla loro riuscita), offrendo al lettore numerosi elementi di primario interesse, molti dei quali non ancora emersi negli studi critici.
Tra i numerosi contributi compresi nel volume in lingua inglese vengono qui considerati solo quelli dal taglio più specificatamente biografico-letterario, maggiormente in dialogo con la pubblicazione italiana. Al centro della riflessione vi è la pluralità delle prospettive con cui la personalità e la produzione di Colonna vengono oggi considerate, anche allo scopo di evidenziare quali siano le strade rimaste meno battute.
In appendice, si propone un biglietto inedito della Colonna al cardinale di Ravenna Benedetto Accolti recentemente recuperato all’Archivio di Stato di Firenze.
Gli interventi potranno essere articolati secondo le seguenti direttrici:
• questioni di retorica (indagini su aspetti stilistici e formali delle lettere-trattato, in rapporto alla tipologia “familiare” e privata della scrittura epistolare);
• esperienze d’autore (elaborazioni teoriche nel carteggio di un autore; casi di compresenza o slittamento tra genere epistolare e trattatistico nello sviluppo del pensiero).
• dibattiti teorici affidati al medium epistolare da più interlocutori;
• problemi editoriali derivanti dall’incontro tra i due generi (scelte di editori antichi e moderni rispetto a scritture dalla natura ibrida);
• prassi esegetiche (problema dell’individuazione delle fonti, nuove prospettive per riproporre queste scritture oggi).