Il saggio discute il libro postumo di Orlando, intendendolo come una feconda ipotesi di ricerca... more Il saggio discute il libro postumo di Orlando, intendendolo come una feconda ipotesi di ricerca sulla finzione e sulla sospensione dell'incredulità in letteratura che si avvale delle intuizioni di Matte Blanco sulle due logiche della mente e sull'inconscio non rimosso
E' il testo dell'intervento al Convegno “Ethos democratico e pensiero critico. Saperi, istituzio... more E' il testo dell'intervento al Convegno “Ethos democratico e pensiero critico. Saperi, istituzioni, soggettivazioni”, Brescia 5-6 maggio 2017. Una versione ridotta è uscita su Alias ll Manifesto il 3 giugno 2018
Intervento conclusivo sulla critica letteraria al Convegno "LA PAROLA MI TRADIVA" LETTERATURA E... more Intervento conclusivo sulla critica letteraria al Convegno "LA PAROLA MI TRADIVA" LETTERATURA E CRISI - "Gruppo Esuli" - Università di Perugia - 6-7 novembre 2015
Il breve saggio, pubblicato sul blog "la letteratura e noi", discute l'attualità critica e didat... more Il breve saggio, pubblicato sul blog "la letteratura e noi", discute l'attualità critica e didattica del racconto lungo "La giornata d'uno scrutatore" (1963) di Italo Calvino
Il saggio analizza e interpreta il nome della nuova formazione politica italiana e lo compara s... more Il saggio analizza e interpreta il nome della nuova formazione politica italiana e lo compara sia alla diffusa categoria del "populismo" che al pensiero di Gramsci e degli studi culturali neogramsciani (Laclau) in un quadro europeo (Podemos, Syriza, La France Insoumise, Labour di Corbyn).
Il saggio si propone di affrontare i rapporti di uno dei più importanti scrittori italiani del No... more Il saggio si propone di affrontare i rapporti di uno dei più importanti scrittori italiani del Novecento con il cinema, attraverso due approcci: 1) dar conto di Calvino come spettatore e/o critico cinematografico (si va dall’esperienza autobiografica di un osservatore vorace e dilettante al territorio della critica del cinema); 2) verificare come la scrittura di Calvino sia sorprendentemente reattiva ( e oppositiva) rispetto al cinema attraverso l’interpretazione delle forme testuali e la comparazione tra codice scritto e codice visivo.
La fotografia, assai presente nella letteratura odierna nelle forme della descrizione delle immag... more La fotografia, assai presente nella letteratura odierna nelle forme della descrizione delle immagini o nella loro diretta inclusione in “iconotesti” (da Sebald a Annie Ernaux), è resa obsoleta dal digitale ed è, grazie a ciò, scavo vitale nella memoria e indice di futuro. L’ultimo romanzo di Helena Janeczek, La ragazza con la Leica (Guanda, 2017) è a questo proposito esemplare: ha come protagonisti una fotoreporter leggendaria prematuramente scomparsa (Gerda Taro) e una tragedia collettiva solo in apparenza inattingibile (la Rivoluzione in Spagna), utilizza la narrazione multiprospettica cara ai modernisti americani, come Faulkner e Dos Passos, per interrogare i dettagli muti dei fotogrammi fino a farne materia di romanzo.
"Universilaly", il libro di Federico Bertoni può costituire una coraggiosa base di partenza per... more "Universilaly", il libro di Federico Bertoni può costituire una coraggiosa base di partenza per un discorso radicalmente critico sull’Università, a patto di avviare una vera discussione delle sue stesse contraddizioni.
Studiare le emozioni in letteratura pone problemi di natura diversa e che hanno a che fare con li... more Studiare le emozioni in letteratura pone problemi di natura diversa e che hanno a che fare con limiti temporali, teorie letterarie e prospettive di inda- gine. Dire che un testo offre una mimesi delle emozioni è tanto vero quanto ge- nerico visto che può valere da Omero fino a oggi: anche prima della rivoluzione psicoanalitica, i cataloghi degli stati emotivi si sono avvicendati per secoli, proce- dendo parallelamente allo sviluppo della medicina e delle scienze. C’è qualcosa di universale nelle emozioni di base, ma è importante non smettere di studiare la componente storica dell’emotività. Affermare che un testo produce emozioni apre, invece, problematiche critiche che hanno a che fare con la ricezione e con identificazione, cultura e memoria. A rendere più vivace e complesso un quadro già tanto ampio c’è il piano psicologico-psicoanalitico. Prima e dopo Freud le emozioni sono state oggetto di studio e dibattito, hanno attraversato scuole e impostazioni, imponendosi oggi come argomento fondamentale per cognitivi- smo e neuroscienze. Un’indagine sul rapporto tra emozioni e letteratura impone dunque scelte di campo e di metodo ben definite, una militanza implicita che i curatori di questo volume hanno assunto come condizione per procedere. Fin dal saggio introduttivo firmato da Baldi, Cataldi, Ginzburg e Zinato le emozioni ver- ranno studiate soprattutto in un’ottica legata alle teorie di Ignacio Matte Blanco, autore che si inserisce saldamente nel solco tracciato da Freud, ma che in L’inconscio come insiemi infiniti e in Pensare, sentire, essere, ha offerto un contributo fonda- mentale nella ridefinizione dei rapporti tra pensiero e emozione. Una natura di compromesso tra logica e antilogica, razionalità e simmetria, che ha permesso di riconsiderare dinamiche che la cultura occidentale ha conosciuto per secoli: non più sinonimo di irrazionalità totale, o terreno del puro sentimento, le emozioni sono diventate un ponte tra la razionalità e la logica del profondo. I saggi raccolti in questo volume ripartono, dunque, dalla lezione di Matte Blanco e ne valutano la tenuta critica interrogando autori diversi, a prescindere dal loro coinvolgimen- to con la psicoanalisi freudiana o post-freudiana. Il saggio di Tozzi dedicato a Gli orologi di Federigo Tozzi dimostra la fecondità delle teorie matteblanchiane quando usate come lente per entrare nelle strutture di un testo. Godioli, invece, predilige una prospettiva più ampia: il suo saggio consente di rintracciare il con- cetto di simmetria all’interno delle dichiarazioni di poetica di Tozzi, Palazzeschi, Pirandello e Svevo. Ginzburg, Luperini, Baldi e Zinato presentano contributi su scrittori le cui conoscenze psicologiche sono consolidate – Proust, Saba, Gadda, Volponi –, eppure i saggi dimostrano anche che questi scrittori sono stati in grado di anticipare il discorso della psicoanalisi, confermando una dinamica che Francesco Orlando aveva già riconosciuto in Goethe, autore in anticipo di un secolo sul lavoro di Freud. Fedele all’impostazione matteblanchiana, ma più interessato a questioni teoriche legate alla poesia e alle sue strutture, è Gian Paolo Sasso, che lavora soprattutto sulle dinamiche tra logica simmetrica e asimmetrica a livello microtestuale. Il volume è completato dai contributi di Guglielmo Pianigiani e Alessio Baldini: entrambi, non strettamente matteblanchiani, sono aperti ad approcci dominanti nella critica letteraria concentrata sulle emozioni, il cognitivi- smo, nel caso degli esempi tolstojani di Pianigiani, le teorie di Martha Nussbaum in rapporto con la scrittura autobiografica nel caso di Alessio Baldini. Il volume è chiuso da un bilancio bibliografico che si occupa di emozioni e letteratura nella prospettiva degli studi di Matte Blanco, ma che paga un tributo alla produzione di Francesco Orlando, autore che, fin dalla Lettura freudiana della «Phèdre», ha dimostrato un’attenzione specifica per l’identificazione emotiva che si stabilisce tra un testo e lettori di epoche e contesti diversi.
L' intervento riguarda la rappresentazione nella narrativa italiana (Moravia, Morante, Volponi) ... more L' intervento riguarda la rappresentazione nella narrativa italiana (Moravia, Morante, Volponi) dei corpi adolescenti e dei luoghi del controllo sociale, come il collegio, la palestra, il bordello, in cui il soggetto maschile è chiamato ad adeguarsi alle pratiche di gruppo
Questo volume raccoglie i racconti dispersi e inediti di un grande narratore, più incline al ro... more Questo volume raccoglie i racconti dispersi e inediti di un grande narratore, più incline al romanzo che alla forma breve del narrare. Tuttavia, in forme concentrate, qui si possono rinvenire con chiarezza le costanti formali e tematiche e i tipi di personaggi della sua scrittura "maggiore".
Il saggio discute il libro postumo di Orlando, intendendolo come una feconda ipotesi di ricerca... more Il saggio discute il libro postumo di Orlando, intendendolo come una feconda ipotesi di ricerca sulla finzione e sulla sospensione dell'incredulità in letteratura che si avvale delle intuizioni di Matte Blanco sulle due logiche della mente e sull'inconscio non rimosso
E' il testo dell'intervento al Convegno “Ethos democratico e pensiero critico. Saperi, istituzio... more E' il testo dell'intervento al Convegno “Ethos democratico e pensiero critico. Saperi, istituzioni, soggettivazioni”, Brescia 5-6 maggio 2017. Una versione ridotta è uscita su Alias ll Manifesto il 3 giugno 2018
Intervento conclusivo sulla critica letteraria al Convegno "LA PAROLA MI TRADIVA" LETTERATURA E... more Intervento conclusivo sulla critica letteraria al Convegno "LA PAROLA MI TRADIVA" LETTERATURA E CRISI - "Gruppo Esuli" - Università di Perugia - 6-7 novembre 2015
Il breve saggio, pubblicato sul blog "la letteratura e noi", discute l'attualità critica e didat... more Il breve saggio, pubblicato sul blog "la letteratura e noi", discute l'attualità critica e didattica del racconto lungo "La giornata d'uno scrutatore" (1963) di Italo Calvino
Il saggio analizza e interpreta il nome della nuova formazione politica italiana e lo compara s... more Il saggio analizza e interpreta il nome della nuova formazione politica italiana e lo compara sia alla diffusa categoria del "populismo" che al pensiero di Gramsci e degli studi culturali neogramsciani (Laclau) in un quadro europeo (Podemos, Syriza, La France Insoumise, Labour di Corbyn).
Il saggio si propone di affrontare i rapporti di uno dei più importanti scrittori italiani del No... more Il saggio si propone di affrontare i rapporti di uno dei più importanti scrittori italiani del Novecento con il cinema, attraverso due approcci: 1) dar conto di Calvino come spettatore e/o critico cinematografico (si va dall’esperienza autobiografica di un osservatore vorace e dilettante al territorio della critica del cinema); 2) verificare come la scrittura di Calvino sia sorprendentemente reattiva ( e oppositiva) rispetto al cinema attraverso l’interpretazione delle forme testuali e la comparazione tra codice scritto e codice visivo.
La fotografia, assai presente nella letteratura odierna nelle forme della descrizione delle immag... more La fotografia, assai presente nella letteratura odierna nelle forme della descrizione delle immagini o nella loro diretta inclusione in “iconotesti” (da Sebald a Annie Ernaux), è resa obsoleta dal digitale ed è, grazie a ciò, scavo vitale nella memoria e indice di futuro. L’ultimo romanzo di Helena Janeczek, La ragazza con la Leica (Guanda, 2017) è a questo proposito esemplare: ha come protagonisti una fotoreporter leggendaria prematuramente scomparsa (Gerda Taro) e una tragedia collettiva solo in apparenza inattingibile (la Rivoluzione in Spagna), utilizza la narrazione multiprospettica cara ai modernisti americani, come Faulkner e Dos Passos, per interrogare i dettagli muti dei fotogrammi fino a farne materia di romanzo.
"Universilaly", il libro di Federico Bertoni può costituire una coraggiosa base di partenza per... more "Universilaly", il libro di Federico Bertoni può costituire una coraggiosa base di partenza per un discorso radicalmente critico sull’Università, a patto di avviare una vera discussione delle sue stesse contraddizioni.
Studiare le emozioni in letteratura pone problemi di natura diversa e che hanno a che fare con li... more Studiare le emozioni in letteratura pone problemi di natura diversa e che hanno a che fare con limiti temporali, teorie letterarie e prospettive di inda- gine. Dire che un testo offre una mimesi delle emozioni è tanto vero quanto ge- nerico visto che può valere da Omero fino a oggi: anche prima della rivoluzione psicoanalitica, i cataloghi degli stati emotivi si sono avvicendati per secoli, proce- dendo parallelamente allo sviluppo della medicina e delle scienze. C’è qualcosa di universale nelle emozioni di base, ma è importante non smettere di studiare la componente storica dell’emotività. Affermare che un testo produce emozioni apre, invece, problematiche critiche che hanno a che fare con la ricezione e con identificazione, cultura e memoria. A rendere più vivace e complesso un quadro già tanto ampio c’è il piano psicologico-psicoanalitico. Prima e dopo Freud le emozioni sono state oggetto di studio e dibattito, hanno attraversato scuole e impostazioni, imponendosi oggi come argomento fondamentale per cognitivi- smo e neuroscienze. Un’indagine sul rapporto tra emozioni e letteratura impone dunque scelte di campo e di metodo ben definite, una militanza implicita che i curatori di questo volume hanno assunto come condizione per procedere. Fin dal saggio introduttivo firmato da Baldi, Cataldi, Ginzburg e Zinato le emozioni ver- ranno studiate soprattutto in un’ottica legata alle teorie di Ignacio Matte Blanco, autore che si inserisce saldamente nel solco tracciato da Freud, ma che in L’inconscio come insiemi infiniti e in Pensare, sentire, essere, ha offerto un contributo fonda- mentale nella ridefinizione dei rapporti tra pensiero e emozione. Una natura di compromesso tra logica e antilogica, razionalità e simmetria, che ha permesso di riconsiderare dinamiche che la cultura occidentale ha conosciuto per secoli: non più sinonimo di irrazionalità totale, o terreno del puro sentimento, le emozioni sono diventate un ponte tra la razionalità e la logica del profondo. I saggi raccolti in questo volume ripartono, dunque, dalla lezione di Matte Blanco e ne valutano la tenuta critica interrogando autori diversi, a prescindere dal loro coinvolgimen- to con la psicoanalisi freudiana o post-freudiana. Il saggio di Tozzi dedicato a Gli orologi di Federigo Tozzi dimostra la fecondità delle teorie matteblanchiane quando usate come lente per entrare nelle strutture di un testo. Godioli, invece, predilige una prospettiva più ampia: il suo saggio consente di rintracciare il con- cetto di simmetria all’interno delle dichiarazioni di poetica di Tozzi, Palazzeschi, Pirandello e Svevo. Ginzburg, Luperini, Baldi e Zinato presentano contributi su scrittori le cui conoscenze psicologiche sono consolidate – Proust, Saba, Gadda, Volponi –, eppure i saggi dimostrano anche che questi scrittori sono stati in grado di anticipare il discorso della psicoanalisi, confermando una dinamica che Francesco Orlando aveva già riconosciuto in Goethe, autore in anticipo di un secolo sul lavoro di Freud. Fedele all’impostazione matteblanchiana, ma più interessato a questioni teoriche legate alla poesia e alle sue strutture, è Gian Paolo Sasso, che lavora soprattutto sulle dinamiche tra logica simmetrica e asimmetrica a livello microtestuale. Il volume è completato dai contributi di Guglielmo Pianigiani e Alessio Baldini: entrambi, non strettamente matteblanchiani, sono aperti ad approcci dominanti nella critica letteraria concentrata sulle emozioni, il cognitivi- smo, nel caso degli esempi tolstojani di Pianigiani, le teorie di Martha Nussbaum in rapporto con la scrittura autobiografica nel caso di Alessio Baldini. Il volume è chiuso da un bilancio bibliografico che si occupa di emozioni e letteratura nella prospettiva degli studi di Matte Blanco, ma che paga un tributo alla produzione di Francesco Orlando, autore che, fin dalla Lettura freudiana della «Phèdre», ha dimostrato un’attenzione specifica per l’identificazione emotiva che si stabilisce tra un testo e lettori di epoche e contesti diversi.
L' intervento riguarda la rappresentazione nella narrativa italiana (Moravia, Morante, Volponi) ... more L' intervento riguarda la rappresentazione nella narrativa italiana (Moravia, Morante, Volponi) dei corpi adolescenti e dei luoghi del controllo sociale, come il collegio, la palestra, il bordello, in cui il soggetto maschile è chiamato ad adeguarsi alle pratiche di gruppo
Questo volume raccoglie i racconti dispersi e inediti di un grande narratore, più incline al ro... more Questo volume raccoglie i racconti dispersi e inediti di un grande narratore, più incline al romanzo che alla forma breve del narrare. Tuttavia, in forme concentrate, qui si possono rinvenire con chiarezza le costanti formali e tematiche e i tipi di personaggi della sua scrittura "maggiore".
Summer School co-finanziata dall'AIPI (sponsor principale) e Aix-Marseille Université (UFR-ALLSH,... more Summer School co-finanziata dall'AIPI (sponsor principale) e Aix-Marseille Université (UFR-ALLSH, Collège Doctoral, CAER)
Summer School co-finanziata dall'AIPI (sponsor principale) e Aix-Marseille Université (UFR-ALLSH,... more Summer School co-finanziata dall'AIPI (sponsor principale) e Aix-Marseille Université (UFR-ALLSH, Collège Doctoral, CAER)
Negli ultimi anni del ‘900 alcune delle più importanti scritture romanzesche hanno tentato di rap... more Negli ultimi anni del ‘900 alcune delle più importanti scritture romanzesche hanno tentato di rappresentare la mutazione che ha investito la società occidentale nel campo del desiderio e del consumo. Mentre sembravano realizzarsi i sogni che accompagnano l’essere umano da millenni, come la sconfitta della vecchiaia, la modificazione radicale dei costumi sessuali, un benessere economico un tempo inconcepibile, la letteratura – dispositivo capace di far emergere i lati in ombra del discorso corrente – propone immagini che costituiscono dei veri e propri negativi fotografici di quelle realtà. Alcuni critici interpretano questa letteratura in chiave apocalittica e pessimistica, focalizzandosi sull’idea di una frattura epocale e di dopo-storia. In realtà molti testi della stretta contemporaneità esplorano le drammatiche ricadute di questi fenomeni e le potenti contraddizioni che essi producono sia a livello psichico che di collettività, e questo mediante la rappresentazione degli elementi che resistono a quei processi di omologazione e alienazione, e che continuano a confliggere con l’attuale corso del mondo.
In Europa il romanziere francese Michel Houellebecq e lo scrittore italiano Walter Siti hanno esplorato, da metà degli anni Novanta in poi, queste dinamiche, ponendo al centro della loro scrittura l’alienazione del soggetto rispetto al proprio desiderio, esperienze di derealizzazione e feticizzazione del corpo-merce, la corrosione della ‘realtà’ da parte della fiction. Diversamente da una letteratura main stream che tende a raccontare le vicende individuali facendo astrazione dal contesto storico e politico contemporaneo, questi due autori, pur narrando storie di individui singoli, di volta in volta euforizzati o smarriti dai complessi cambiamenti sociologici in atto, hanno tuttavia coltivato una scrittura che si apre potentemente sul mondo, sempre tesa a rendicontare – spesso ibridando il romanzo con il saggio – le contraddizioni e le tensioni del contemporaneo: si pensi a testi come i più recenti Troppi paradisi (2006), Il contagio (2008) e Resistere non serve a niente (Premio Strega 2013), in cui Siti esplora temi come il rimodellamento dell’immaginario collettivo da parte dei media, l’universo della borgata romana come immagine di un nuovo tipo di esistenza, i nessi tra crisi, finanziarizzazione dell’economia e malavita a livello mondiale. Analogamente opera il francese Houellebecq, attraverso i grandi affreschi storico-sociali contemporanei e futuribili di Les particules élémentaires (1998) e La carte et le territoire (2010), fino al recentissimo Soumission (2015), in cui si immagina una Francia prossima ventura dove si scontrano per il potere l’estrema destra xenofoba e una travolgente forza politica musulmana. Cosa ci dicono le opere di questi due autori sulle prospettive, ma anche sulle tensioni e i conflitti che investono l’estremo occidente contemporaneo? Comparando i loro testi sia in chiave letteraria che culturale, e alla luce delle rispettive peculiarità storico-nazionali, ci proponiamo di indagare come la scrittura di entrambi proponga immagini potenti, perspicue e forse addirittura profetiche di come sta cambiando l’Occidente.
Au cours des dernières années du XXe siècle, l’écriture romanesque a tenté de représenter les mutations à l’œuvre au cœur de la société occidentale, notamment dans les champs du désir et de la consommation. Alors que les rêves qui accompagnaient l’être humain depuis des siècles, tels que la lutte contre le vieillissement, la modification radicale des coutumes sexuelles, le bien-être économique auparavant inconcevable, semblent se réaliser en partie, la littérature — capable de mettre à jour les aspects souterrains du discours public et collectif — devient une véritable image négative de cette réalité. Certains critiques ont interprété ces écritures en adoptant un point de vue apocalyptique et pessimiste, en se concentrant sur l’idée d’« après-histoire » et d’une coupure irréversible. Nombre de romans contemporains explorent les effets dramatiques de ces phénomènes ainsi que leurs contradictions au niveau psychique et collectif, à travers la représentation des éléments qui s’opposent aux procédés d’homologation et d’aliénation.
Le romancier français Michel Houellebecq et l’écrivain italien Walter Siti ont tous deux exploré ces dynamiques à partir de la seconde moitié des années 1990, en plaçant au centre de leur écriture l’aliénation du sujet face à son désir, la déréalisation et la fétichisation du corps-marchandise, et la fictionnalisation de la réalité. Contrairement à la littérature mainstream, qui réserve à l’individu contemporain une place de choix sans examiner pour autant le contexte historique et politique dans lequel il évolue, ces deux auteurs, eux, racontent l’histoire d’hommes à la fois euphoriques et perdus face aux changements sociologiques en cours et élaborent une écriture qui s’ouvre au monde on ne peut plus significativement et tente de mettre en scène — à travers un processus d’hybridation du roman avec l’essai souvent — les contradictions du contemporain. Que l’on pense à Troppi Paradisi (2006), à Il Contagio (2008) et à Resistere non serve a niente (Prix Strega 2013), où Siti explore l’action des médias sur l’imaginaire collectif, l’univers de la borgata romaine comme métaphore d’un nouveau style de vie, les liens entre crise économique, finance et délinquance au niveau mondial. Des grandes fresques historico-sociales de Les particules élémentaires (1998) et La carte et le territoire (2010) jusqu’au plus récent Soumission (2015), dans lequel l’Etat français se retrouve à la merci de l’extrême droite xénophobe et d’une force politique musulmane, Houellebecq ausculte également certains grands conflits auxquels l’individu et la société sont exposés dans cette époque de mutation. En confrontant leur écritures d’un point de vue littéraire et culturel, sans faire fi toutefois de leurs particularités historiques et nationales, nous nous demanderons dans quelle mesure l’écriture de Siti et de Houellebecq sous-tend une vision puissante, parfois prophétique et souvent extrême, des changements au cœur de l’Occident.
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L’ultimo romanzo di Helena Janeczek, La ragazza con la Leica (Guanda, 2017) è a questo proposito esemplare: ha come protagonisti una fotoreporter leggendaria prematuramente scomparsa (Gerda Taro) e una tragedia collettiva solo in apparenza inattingibile (la Rivoluzione in Spagna), utilizza la narrazione multiprospettica cara ai modernisti americani, come Faulkner e Dos Passos, per interrogare i dettagli muti dei fotogrammi fino a farne materia di romanzo.
approcci dominanti nella critica letteraria concentrata sulle emozioni, il cognitivi- smo, nel caso degli esempi tolstojani di Pianigiani, le teorie di Martha Nussbaum in rapporto con la scrittura autobiografica nel caso di Alessio Baldini.
Il volume è chiuso da un bilancio bibliografico che si occupa di emozioni e letteratura nella prospettiva degli studi di Matte Blanco, ma che paga un tributo alla produzione di Francesco Orlando, autore che, fin dalla Lettura freudiana della «Phèdre», ha dimostrato un’attenzione specifica per l’identificazione emotiva che si stabilisce tra un testo e lettori di epoche e contesti diversi.
L’ultimo romanzo di Helena Janeczek, La ragazza con la Leica (Guanda, 2017) è a questo proposito esemplare: ha come protagonisti una fotoreporter leggendaria prematuramente scomparsa (Gerda Taro) e una tragedia collettiva solo in apparenza inattingibile (la Rivoluzione in Spagna), utilizza la narrazione multiprospettica cara ai modernisti americani, come Faulkner e Dos Passos, per interrogare i dettagli muti dei fotogrammi fino a farne materia di romanzo.
approcci dominanti nella critica letteraria concentrata sulle emozioni, il cognitivi- smo, nel caso degli esempi tolstojani di Pianigiani, le teorie di Martha Nussbaum in rapporto con la scrittura autobiografica nel caso di Alessio Baldini.
Il volume è chiuso da un bilancio bibliografico che si occupa di emozioni e letteratura nella prospettiva degli studi di Matte Blanco, ma che paga un tributo alla produzione di Francesco Orlando, autore che, fin dalla Lettura freudiana della «Phèdre», ha dimostrato un’attenzione specifica per l’identificazione emotiva che si stabilisce tra un testo e lettori di epoche e contesti diversi.
In Europa il romanziere francese Michel Houellebecq e lo scrittore italiano Walter Siti hanno esplorato, da metà degli anni Novanta in poi, queste dinamiche, ponendo al centro della loro scrittura l’alienazione del soggetto rispetto al proprio desiderio, esperienze di derealizzazione e feticizzazione del corpo-merce, la corrosione della ‘realtà’ da parte della fiction. Diversamente da una letteratura main stream che tende a raccontare le vicende individuali facendo astrazione dal contesto storico e politico contemporaneo, questi due autori, pur narrando storie di individui singoli, di volta in volta euforizzati o smarriti dai complessi cambiamenti sociologici in atto, hanno tuttavia coltivato una scrittura che si apre potentemente sul mondo, sempre tesa a rendicontare – spesso ibridando il romanzo con il saggio – le contraddizioni e le tensioni del contemporaneo: si pensi a testi come i più recenti Troppi paradisi (2006), Il contagio (2008) e Resistere non serve a niente (Premio Strega 2013), in cui Siti esplora temi come il rimodellamento dell’immaginario collettivo da parte dei media, l’universo della borgata romana come immagine di un nuovo tipo di esistenza, i nessi tra crisi, finanziarizzazione dell’economia e malavita a livello mondiale. Analogamente opera il francese Houellebecq, attraverso i grandi affreschi storico-sociali contemporanei e futuribili di Les particules élémentaires (1998) e La carte et le territoire (2010), fino al recentissimo Soumission (2015), in cui si immagina una Francia prossima ventura dove si scontrano per il potere l’estrema destra xenofoba e una travolgente forza politica musulmana. Cosa ci dicono le opere di questi due autori sulle prospettive, ma anche sulle tensioni e i conflitti che investono l’estremo occidente contemporaneo? Comparando i loro testi sia in chiave letteraria che culturale, e alla luce delle rispettive peculiarità storico-nazionali, ci proponiamo di indagare come la scrittura di entrambi proponga immagini potenti, perspicue e forse addirittura profetiche di come sta cambiando l’Occidente.
Au cours des dernières années du XXe siècle, l’écriture romanesque a tenté de représenter les mutations à l’œuvre au cœur de la société occidentale, notamment dans les champs du désir et de la consommation. Alors que les rêves qui accompagnaient l’être humain depuis des siècles, tels que la lutte contre le vieillissement, la modification radicale des coutumes sexuelles, le bien-être économique auparavant inconcevable, semblent se réaliser en partie, la littérature — capable de mettre à jour les aspects souterrains du discours public et collectif — devient une véritable image négative de cette réalité. Certains critiques ont interprété ces écritures en adoptant un point de vue apocalyptique et pessimiste, en se concentrant sur l’idée d’« après-histoire » et d’une coupure irréversible. Nombre de romans contemporains explorent les effets dramatiques de ces phénomènes ainsi que leurs contradictions au niveau psychique et collectif, à travers la représentation des éléments qui s’opposent aux procédés d’homologation et d’aliénation.
Le romancier français Michel Houellebecq et l’écrivain italien Walter Siti ont tous deux exploré ces dynamiques à partir de la seconde moitié des années 1990, en plaçant au centre de leur écriture l’aliénation du sujet face à son désir, la déréalisation et la fétichisation du corps-marchandise, et la fictionnalisation de la réalité. Contrairement à la littérature mainstream, qui réserve à l’individu contemporain une place de choix sans examiner pour autant le contexte historique et politique dans lequel il évolue, ces deux auteurs, eux, racontent l’histoire d’hommes à la fois euphoriques et perdus face aux changements sociologiques en cours et élaborent une écriture qui s’ouvre au monde on ne peut plus significativement et tente de mettre en scène — à travers un processus d’hybridation du roman avec l’essai souvent — les contradictions du contemporain. Que l’on pense à Troppi Paradisi (2006), à Il Contagio (2008) et à Resistere non serve a niente (Prix Strega 2013), où Siti explore l’action des médias sur l’imaginaire collectif, l’univers de la borgata romaine comme métaphore d’un nouveau style de vie, les liens entre crise économique, finance et délinquance au niveau mondial. Des grandes fresques historico-sociales de Les particules élémentaires (1998) et La carte et le territoire (2010) jusqu’au plus récent Soumission (2015), dans lequel l’Etat français se retrouve à la merci de l’extrême droite xénophobe et d’une force politique musulmane, Houellebecq ausculte également certains grands conflits auxquels l’individu et la société sont exposés dans cette époque de mutation. En confrontant leur écritures d’un point de vue littéraire et culturel, sans faire fi toutefois de leurs particularités historiques et nationales, nous nous demanderons dans quelle mesure l’écriture de Siti et de Houellebecq sous-tend une vision puissante, parfois prophétique et souvent extrême, des changements au cœur de l’Occident.