Papers by Raffaele Cesaro
in «Studi di filologia italiana», LXXX, pp. 66-138, 2022
Il contributo fornisce l'edizione critica e commentata di due frottole erroneamente attribuite a ... more Il contributo fornisce l'edizione critica e commentata di due frottole erroneamente attribuite a Francesco Petrarca da una lunga tradizione editoriale.
The paper aims at providing the critical and commented edition of two frottole wrongly attributed to Petrarch by a a long publishing tradition.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
in «Studi e problemi di critica testuale», 2021 (102), pp. 93-125., 2021
Il saggio propone l’edizione critica e commentata di due serventesi inediti, trasmessi dal solo m... more Il saggio propone l’edizione critica e commentata di due serventesi inediti, trasmessi dal solo manoscritto Mediceo Palatino 118 della Biblioteca Laurenziana di Firenze con una tarda e inverosimile attribuzione a Simone Serdini. I due testi, oltre a fornire un contributo utile ad arricchire il quadro dell’elegia quattrocentesca e del micro-genere del lamento d’amore, aiutano a definire la fortuna della poesia di Saviozzo nel XV secolo.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
in «Studi e problemi di critica testuale», 2019 (98), pp. 103-35.
Il ms. BNCF II.IV.248 è l’unico testimone di un anonimo serventese del tardo Trecento , "O morte ... more Il ms. BNCF II.IV.248 è l’unico testimone di un anonimo serventese del tardo Trecento , "O morte avventurosa, che a’ dolci anni", che si narra la tragica storia di due giovani amanti attraverso le parole del protagonista maschile. Il testo presenta una fisionomia piuttosto complessa, sia per la ricchezza e varietà degli elementi che formano l’intreccio, sia per una certa oscurità espressiva che, in non pochi casi, si spinge persino all’assenza di significato. Il contributo esamina alcune componenti del testo che permettono di ricondurlo al genere dei pianti d’amore, di cui si analizzano le caratteristiche basilari, tenta di individuare la causa della diffusa mancanza di significato in un anomalo quanto peculiare criterio di trasmissione, e infine si concentra sulla fortuna della storia narrata nel serventese, che ricomparirà tra Quattro e Cinquecento dapprima in forma di aneddoto storico e poi di novella.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
in «Nuova rivista di letteratura italiana», 2019 (22), pp. 133-147, 2019
Il contributo intende analizzare l’influenza esercitata dal "Corbaccio" sui singolari criteri di ... more Il contributo intende analizzare l’influenza esercitata dal "Corbaccio" sui singolari criteri di rappresentazione del mondo e degli uomini in "Con gli occhi chiusi" di Federigo Tozzi. In particolare, si evidenzia la possibile derivazione del titolo del romanzo da un passo della dedica ai giovani con cui si conclude il trattato boccacciano. I riscontri individuati forniscono un ulteriore contributo alla definizione della cultura medievale di Tozzi e sollevano, contestualmente ad altri indizi, alcune perplessità intorno ai tempi e ai modi della stesura del romanzo secondo le testimonianze familiari.
This paper focuses on the influence exerted by the "Corbaccio" on the criteria for the representation of the world and men in "Eyes Shut" by Federigo Tozzi. Particularly, the possible derivation of the novel’s title from a passage of the dedication to young people at the conclusion of Boccaccio’s treatise is highlighted. The findings provide a further contribution to the definition of the medieval culture of Tozzi and they raise, together with other clues, some perplexities regarding family testimonies related to the time and manner when the novel was written.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
in «Filologia italiana», 2018 (15), pp. 77-123.
Il serventese "Donne piatose, diventate crude" è il pianto di una donna per il suo infido sedutto... more Il serventese "Donne piatose, diventate crude" è il pianto di una donna per il suo infido seduttore, i cui versi centrali volgarizzano l’episodio della morte di Narciso secondo il racconto ovidiano di Met. III, 402-510. Il testo, tràdito adespoto da undici manoscritti, distingue la narrazione della voce femminile dal volgarizzamento ovidiano mediante l’adozione di due diversi schemi metrico-rimici. Tuttavia, nella versione trasmessa da un solo testimone, lo schema dei versi iniziali e finali viene esteso all’intero componimento con inevitabili conseguenze sul piano testuale. Il saggio fornisce l’edizione critica di entrambe le redazioni del serventese, cercando di individuarne i rapporti, e avanza cautamente un’ipotesi circa la paternità del componimento.
The serventese "Donne piatose, diventate crude" is a lament of a woman for her treacherous seducer. The central verses vernacularize the episode of the death of Narcissus according to Ovid’s "Metamorphoseos" (III, 402-510). The text, transmitted by eleven manuscripts, distinguishes the narration of the female voice from the Ovidian vernacular translation by adopting two different metric and rhyming schemes. However, the version contained in one of the witnesses extends the scheme of the initial and final verses to the entire composition with inevitable consequences at the textual level. This essay provides a critical edition of both drafts on the text, while also attempting to identify their relationships and cautiously speculate a hypothesis on the paternity of the composition.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
«Archivum mentis», 2018 (7), pp. 139-59.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
«Interpres», 2018 (36), pp. 216-37.
The essay provides the edition of an anonymous misogynist canzone dated to the late fourteenth ce... more The essay provides the edition of an anonymous misogynist canzone dated to the late fourteenth century and transmitted only by the manuscript Barberiniano Latino 4035. The text was analyzed with the aim of highlighting the points of contrast and contact with the previous antifeminine poetic tradition and moreover to single out the influence exerted by Boccaccio’s "Corbaccio", which the author explicitly indicates as the chosen model of his invective.
Il saggio fornisce l’edizione di un’anonima canzone misogina ascrivibile al tardo Trecento e trasmessa dal solo manoscritto Barberiniano Latino 4035. Il testo è stato analizzato al fine di mettere in luce i punti di contrasto e di contatto con la precedente tradizione poetica antifemminile e di specificare l’influenza esercitata dal boccacciano "Corbaccio", che l’autore esplicitamente indica come modello della sua invettiva.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Intorno a Dante. Ambienti culturali, fermenti politici, libri e lettori nel XIV secolo, Atti del Convegno internazionale di Roma, 7-9 novembre 2016, a cura di Luca Azzetta e Andrea Mazzucchi, 2018, pp. 515-537.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
In limine. Forme marginali e discorsi di confine, a cura di Margherita De Blasi, Giulia Imbriaco, Felice Messina, Salvatore Orlando, Valentina Schettino, Napoli, Dipartimento di Studi letterari, linguistici e comparati dell’Università “L’Orientale”, 2018, pp. 59-73.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
«Bollettino dell’Opera del Vocabolario Italiano», 2014-2015 (19-20), pp. 245-60
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Book Reviews by Raffaele Cesaro
«La Rassegna della Letteratura italiana», 2018, p. 468.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
«La Rassegna della Letteratura italiana», 2017, CXXI, pp. 258-259.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
«La Rassegna della Letteratura italiana», 2017, CXXI, pp. 246-247.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
«La Rassegna della Letteratura italiana», 2017, CXXI, pp. 237-238.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
«Misure critiche», 2015 pp. 173-176.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Conference Presentations by Raffaele Cesaro
Dante, il mare, Convegno Internazionale di Studi, Università di Genova, 2-3 dicembre 2019
Bookmarks Related papers MentionsView impact
«Aere perennius». Il dialogo con l’Antico fra Medioevo e prima Modernità. Seminario dottorale internazionale, Pisa, Scuola Normale Superiore, 7-8 novembre 2019
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Intorno a Dante. Ambienti culturali, fermenti politici, libri e lettori nel XIV secolo. Roma, Centro Pio Rajna, 7-9 novembre 2016
Bookmarks Related papers MentionsView impact
In limine. Forme marginali e discorsi di confine, Università degli Studi di Napoli "L'Orientale", 20-21 ottobre 2016.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Talks by Raffaele Cesaro
Seminario di filologia "Giuliano Tanturli", Università degli Studi di Firenze, 10 aprile 2017
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
Papers by Raffaele Cesaro
The paper aims at providing the critical and commented edition of two frottole wrongly attributed to Petrarch by a a long publishing tradition.
This paper focuses on the influence exerted by the "Corbaccio" on the criteria for the representation of the world and men in "Eyes Shut" by Federigo Tozzi. Particularly, the possible derivation of the novel’s title from a passage of the dedication to young people at the conclusion of Boccaccio’s treatise is highlighted. The findings provide a further contribution to the definition of the medieval culture of Tozzi and they raise, together with other clues, some perplexities regarding family testimonies related to the time and manner when the novel was written.
The serventese "Donne piatose, diventate crude" is a lament of a woman for her treacherous seducer. The central verses vernacularize the episode of the death of Narcissus according to Ovid’s "Metamorphoseos" (III, 402-510). The text, transmitted by eleven manuscripts, distinguishes the narration of the female voice from the Ovidian vernacular translation by adopting two different metric and rhyming schemes. However, the version contained in one of the witnesses extends the scheme of the initial and final verses to the entire composition with inevitable consequences at the textual level. This essay provides a critical edition of both drafts on the text, while also attempting to identify their relationships and cautiously speculate a hypothesis on the paternity of the composition.
Il saggio fornisce l’edizione di un’anonima canzone misogina ascrivibile al tardo Trecento e trasmessa dal solo manoscritto Barberiniano Latino 4035. Il testo è stato analizzato al fine di mettere in luce i punti di contrasto e di contatto con la precedente tradizione poetica antifemminile e di specificare l’influenza esercitata dal boccacciano "Corbaccio", che l’autore esplicitamente indica come modello della sua invettiva.
Book Reviews by Raffaele Cesaro
Conference Presentations by Raffaele Cesaro
Talks by Raffaele Cesaro
The paper aims at providing the critical and commented edition of two frottole wrongly attributed to Petrarch by a a long publishing tradition.
This paper focuses on the influence exerted by the "Corbaccio" on the criteria for the representation of the world and men in "Eyes Shut" by Federigo Tozzi. Particularly, the possible derivation of the novel’s title from a passage of the dedication to young people at the conclusion of Boccaccio’s treatise is highlighted. The findings provide a further contribution to the definition of the medieval culture of Tozzi and they raise, together with other clues, some perplexities regarding family testimonies related to the time and manner when the novel was written.
The serventese "Donne piatose, diventate crude" is a lament of a woman for her treacherous seducer. The central verses vernacularize the episode of the death of Narcissus according to Ovid’s "Metamorphoseos" (III, 402-510). The text, transmitted by eleven manuscripts, distinguishes the narration of the female voice from the Ovidian vernacular translation by adopting two different metric and rhyming schemes. However, the version contained in one of the witnesses extends the scheme of the initial and final verses to the entire composition with inevitable consequences at the textual level. This essay provides a critical edition of both drafts on the text, while also attempting to identify their relationships and cautiously speculate a hypothesis on the paternity of the composition.
Il saggio fornisce l’edizione di un’anonima canzone misogina ascrivibile al tardo Trecento e trasmessa dal solo manoscritto Barberiniano Latino 4035. Il testo è stato analizzato al fine di mettere in luce i punti di contrasto e di contatto con la precedente tradizione poetica antifemminile e di specificare l’influenza esercitata dal boccacciano "Corbaccio", che l’autore esplicitamente indica come modello della sua invettiva.
Per partecipare in presenza occorre prenotarsi attraverso l’app Affluences; è prevista anche la partecipazione da remoto: qui i link per le due giornate: 25 maggio (https://meet.google.com/jbp-aaea-mpp), 26 maggio (https://meet.google.com/ikq-gvwu-eis)
mancanza della parola non sempre si identifica con un luogo di incongruenza e di filologica desperatio, ma può anche assurgere a criterio che partecipa alla rappresentazione, definirsi come risultato di contingenze esterne o come volontaria o inconsapevole rinuncia alla comunicazione. Lo spazio bianco causato dalla perdita, dall’omissione o dalla negazione della parola diventa così manifestazione concreta del non espresso e principio metaforico per una riflessione intorno all’assenza.
È su tale tema che la Graduate Conference Unisa propone un’indagine che coinvolga differenti ambiti scientifici (letteratura, linguistica, filologia etc.) e che faccia ricorso a nuove o consolidate prospettive metodologiche, allo scopo di elaborare un quadro significativo dell’argomento nel contesto di un dialogo interdisciplinare.
Si riportano di seguito alcuni dei punti centrali del Convegno:
1. ASSENZE DISCORSIVE
Lacune testuali: problemi ecdotici e implicazioni esegetiche
Censura, auto-censura e altre forme di repressione
Assenza di forme, assenze di significati
Scritture allegoriche e simboliche
Intraducibilità
2. VUOTI LINGUISTICI ED ESPRESSIVI
Ellissi, reticenza, inferenze, eufemismi, presupposizioni
Afasia e patologie del linguaggio
Erosione linguistica e fenomeni di perdita fonetica, morfosintattica e semantica
Il non-luogo dello standard: dialetti, regionalismi e bilinguismo sottrattivo
Assenza di parola: linguaggi verbali e paraverbali
3. SPAZI DELL’ASSENZA
Lo spazio invisibile: para-mondo, spazi fittizi, luoghi creativi
Estetica dell’assenza: la rappresentazione del lutto, della perdita, della mancanza
Memoria rimossa nella cronachistica, nella storia, nella biografia e nell’autobiografia
Horror vacui o l’assenza dissimulata
Sradicamento e alterità
I sette componimenti attribuiti al Colligiano (quattro canzoni morali, un capitolo ternario e due sonetti), nel riprendere e rifunzionalizzare materiali dal poema sacro, confermano senz’altro l’ipotesi dell’imitazione dantesca come una delle principali linee interpretative della poesia del Trecento. Tuttavia questo esibito dantismo ha finora lasciato in ombra altre componenti della poesia di Gano, che a uno scavo più profondo appare attraversata da una pluralità di modelli, dalla laudistica ai satirici latini, e centrata sulla radicale opposizione tra opulenza e povertà, potere e schiavitù, edonismo e mortificazione, in definitiva sui temi che maggiormente animavano il dibattito civile e religioso della società comunale trecentesca.
L’edizione, arricchita da una proposta attributiva, ovvero un lungo volgarizzamento ovidiano in forma di serventese, si avvale di un nuovo censimento dei manoscritti, di cui viene fornita una descrizione analitica e una discussione dei rapporti nella Nota al testo. Apre il volume una Introduzione dove confluiscono da un lato significative novità biografiche emerse dallo studio di fonti d’archivio talvolta inedite, utili a definire con più precisione la personalità di un autore altrimenti del tutto ignoto, e dall’altro un’analisi storico-critica complessiva della produzione di Gano, funzionale a ridefinirne il valore e il significato nel contesto della poesia trecentesca alternativa al petrarchismo. Infine ciascun testo è corredato da note di commento tese a fare luce sulla lingua, lo stile e la cultura dell’autore.
Le pagine di questo libro restituiscono un quadro diacronico del racconto della malattia nella nostra storia letteraria, dalle origini alla contemporaneità. L’ampiezza tematica e cronologica dei contributi concorre a costruire i confini di una “mappa di genere”, strumento indispensabile per l’esame di una realtà letteraria, spesso erroneamente
assimilata alla medicina narrativa, che, pur servendosi di analoghi strumenti, è, tuttavia, un genere altro, ancora poco attraversato dalla letteratura italiana.