book reviews by stella casola
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Published in "Storia del pensiero politico", 1/2020 pp. 145-148
Sono oramai diversi decenni che studiosi di differenti discipline si confrontano sul ruolo delle ... more Sono oramai diversi decenni che studiosi di differenti discipline si confrontano sul ruolo delle religioni nella società contemporanea, mettendo in questione l'approccio e le teorizzazioni che, a partire da Durkheim e Weber, avevano sostenuto l'ineluttabilità del declino della religione. Nel suo recente lavoro La città post-secolare. Il nuovo dibattito sulla secolarizzazione, Paolo Costa ricostruisce la disputa che nel secondo Novecento si è concentrata sul rapporto tra la dimensione religiosa e quella secolare, sfociando nel cosiddetto dibattito sulla post-secolarizzazione. Costa, ricercatore presso il centro per le Scienze Religiose della Fondazione Bruno Kessler, si occupa da diversi anni di religioni e secolarizzazione (si veda a questo proposito il testo scritto insieme a Davide Zordan: In una stanza buia. Filosofia e teologia in dialogo, Trento, FBK Press, 2014) e ha curato l'edizione italiana di testi, tra gli altri, di Charles Taylor, Hans Joas e Havey Cox. In La città post-secolare, lo studioso propone una ricostruzione che fa propri apporti provenienti dalla filosofia, dalla sociologia, fino ai religious studies e all'antropologia, nel tentativo di rispondere ad una domanda cardine, formulata in apertura del testo: «perché la teoria classica non funziona più come descrizione e spiegazione dell'esperienza del sacro nella società contemporanea?» (p. 14). Nella Conclusione Costa torna su questo interrogativo sottolineando l'importanza di utilizzare il concetto di secolarizzazione in modo «prudente, parsimonioso e circostanziato» (p. 211), per dare conto del contesto entro cui questo concetto si inserisce, senza tralasciare i riferimenti ai singoli casi e all'esperienza pratica.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Published in "Storia del pensiero politico", 1/2019, pp. 161-164, 2019
Nelle pagine di Liberalism's Religion, Cécile Laborde si confronta con la questione del rapporto ... more Nelle pagine di Liberalism's Religion, Cécile Laborde si confronta con la questione del rapporto tra religione e politica, interrogandosi sulla relazione esistente tra le tra visioni del bene appartenenti al piano normativo-valoriale tipico delle religioni e gli ideali del giusto collocabili sul piano legislativo del politico. L'approccio della studiosa è originale e, allo stesso tempo, inserito in una specifica tradizione di pensiero politico, il liberal-egalitarianism, che prende le mosse dalle posizioni rawlsiane e giunge fino a pensatori come Ronald Dworkin, Charles Taylor e Jocelyn Maclure.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Published in "Storia del pensiero politico", 3/2018, pp. 515-517, 2018
La povertà e i soldi, il tempo e il lavoro, la diseguaglianza, le migrazioni e la possibilità di ... more La povertà e i soldi, il tempo e il lavoro, la diseguaglianza, le migrazioni e la possibilità di una sinistra coraggiosa e utopistica sono le questioni centrali trattate nell'edizione italiana di Utopia for realist (2016). Fil rouge dell'opera, ricca di precise ricostruzioni di scenari storici e di coraggiose proposte politico-economiche, è la certezza che «senza utopia siamo perduti» (p. 25). Nei dieci capitoli più Epilogo del testo, Rutger Bregman mostra come, in una contemporaneità caratterizzata da tecnologia e tecnocrazia, solo «il coraggio di essere utopisti» (p. 203) riaccenderà l'immaginazione necessaria a vedere quegli orizzonti alternativi, plurimi e conflittuali che sono la vera linfa della democrazia.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Published in "Storia del pensiero politico / ISSN 2279-9818", 1/2017, pp. 154-158, 2017
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Papers by stella casola
Society for Information Technology & Teacher Education International Conference, Mar 26, 2018
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Storia del pensiero politico, 2019
Nelle pagine di Liberalism's Religion, Cécile Laborde si confronta con la questione del r... more Nelle pagine di Liberalism's Religion, Cécile Laborde si confronta con la questione del rapporto tra religione e politica, interrogandosi sulla relazione esistente tra le tra visioni del bene appartenenti al piano normativo-valoriale tipico delle religioni e gli ideali del giusto collocabili sul piano legislativo del politico. L'approccio della studiosa è originale e, allo stesso tempo, inserito in una specifica tradizione di pensiero politico, il liberal-egalitarianism, che prende le mosse dalle posizioni rawlsiane e giunge fino a pensatori come Ronald Dworkin, Charles Taylor e Jocelyn Maclure.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
European Journal of Social Theory, 2021
In this article, I argue that Habermas’s genealogical approach to modern reason and methodologica... more In this article, I argue that Habermas’s genealogical approach to modern reason and methodological agnosticism can lead us to a better understanding of the role of religion in our societies. I underline the relevance of Habermas’s awareness that ‘something is missing’ when we take faith out of modernity and consider the truths of philosophical reason to be infallible. Habermas succeeds in highlighting the complexity of the modern relationship between the religious and the secular domains, a relationship that is not merely epistemic, but also embodied in various practical relationships between religious and secular citizens. On this basis, and in the light of Habermas’s idea of modernity as an unfinished project, I argue that religion can be interpreted as a dimension allied to political modernity and democracy as well.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Lecture Notes in Computer Science, 2018
Bookmarks Related papers MentionsView impact
L’articolo illustra i primi risultati del progetto Polireading, in corso di realizzazio-ne da HOC... more L’articolo illustra i primi risultati del progetto Polireading, in corso di realizzazio-ne da HOC-LAB del Politecnico di Milano su sollecitazione del Cantiere Scuola Digitale di Forum PA. L’idea di fondo è quella di offrire ogni mese alcuni articoli scientifici tradotti in italiano su un determinato argomento e stimolare la discus-sione, utilizzando gli strumenti del cloud computing, tra i docenti e i ricercatori.
Dopo un mese, la discussione viene chiusa in scrittura e viene elaborato un riassunto “a più voci” della stessa. L’articolo descrive i risultati dei primi mesi, raccolti attraverso un questionario online ed evidenzia come Polireading sia un progetto che sta contribuendo ad innalzare in maniera significativa il dibattito sulle tecnologie per la didattica, colmando un bisogno nettamente percepito dai docenti italiani.
ENG: This paper shows PoliReading projest’s first results. PoliReading is re-alized by HOC-LAB, Politecnico di Milano, in collaboration with Cantiere Scuo-la Digitale, Forum PA. The project idea is to offer every months some scientific papers, in english and transalted in italian, about a specific topic and to stimulate a discussion with teachers, principals and researchers on instrument of cloud com-puting.
The paper describes first results of first months, collected through a online survey and show that PoiReading is a way to improve significantly the discussion abaut ICT in didactics.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Conference Presentations by stella casola
How to deal with the pluralism of values in post-secular societies and liberal democracies? Do cu... more How to deal with the pluralism of values in post-secular societies and liberal democracies? Do cultural diversity and moral disagreement necessarily imply conflict and polarization?
In my presentation, I address these questions through the lens of the relationship between religious and secular citizens in democratic societies, seen as an example of dialogue based on diversity and disagreement and, at the same time, mostly having recognition as a common goal.
I approach the issue from both an epistemic and a normative point of view, with the acknowledgment of the urgent need to address value and identity diversity in our contemporary democracies.
As Jürgen Habermas states, to avoid conflict and polarization in a pluralistic society believers and non-believers citizens (but we can say also believers of distinct faiths) should enter the public sphere
with a dialogical approach, in which I see disagreement as an epistemic precondition. I then consider disagreement as common ground (if not as a common good) in a democratic pluralistic public sphere. I argue that an inclusive and dialogical approach to democracy does not require necessarily a substantial agreement but relies on a combination of a minimal substantial disagreement with a minimal procedural agreement, as part of a more general conception of liberal constitutional democracy. In conclusion, I question which approaches to neutrality can include the fact of disagreement and fit better with the pluralistic cultural context and polarized public debate of our democracies
Bookmarks Related papers MentionsView impact
La Filosofia, il Castello e la Torre: Festival Internazionale della Filofofia di Ischia 2021, VII... more La Filosofia, il Castello e la Torre: Festival Internazionale della Filofofia di Ischia 2021, VII edizione. Universi: può esserci armonia nelle differenze?
Nella mia presentazione sottolineo i punti di rottura e gli elementi di continuità tra due universi religiosi, politeismo e monoteismo, che si descrivono e vengono descritti come in netta discontinuità e antitesi tra di loro. I punti di partenza della mia relazione sono i lavori dell’antropologo Jan Assmann e dello storico Mark Smith. La base metodologica del mio lavoro si trova negli studi di Jan Assmann sulla nascita del monoteismo come “contro-religione”, esito del superamento della mentalità cosmologica e della cesura che l’antropologo chiama “distinzione mosaica”. Il lavoro di Mark Smith rappresenta, invece, il punto di partenza per mettere in luce quegli elementi appartenenti all’universo concettuale e simbolico di alcuni politeismi che permangono nella narrazione del monoteismo biblico. In questo modo, mi propongo di far dialogare il piano della storia della memoria con quello della storia degli eventi.
Dopo aver evidenziato come parte del patrimonio simbolico delle religioni politeiste sia ancora presente nei monoteismi biblici, argomento a favore dell'attualità della questione: studiare i processi che hanno portato alla nascita del monoteismo, influenzando l’identità e la memoria culturale occidentale, può essere fondamentale alla luce della rinnovata centralità nella scena pubblica delle identità e delle narrazioni religiose.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Programma del convegno
Bookmarks Related papers MentionsView impact
The Interdisciplinarity Doctoral Seminar III. Humanities at the Crossroads: The Ethics and Politi... more The Interdisciplinarity Doctoral Seminar III. Humanities at the Crossroads: The Ethics and Politics of Interdisciplinary Research, at Universidad de Málaga, Málaga, Spain, 13 December 2019
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
La Filosofia, Il Castello e la Torre - Ischia and Naples International Festival of Philosophy, V ... more La Filosofia, Il Castello e la Torre - Ischia and Naples International Festival of Philosophy, V Edizione, Ischia 22 - 29 settembre, Napoli 3 -5 ottobre 2019, Tema: Dio
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Artificial Intelligence in Education 19th International Conference, AIED 2018, London, UK, June 27–30, 2018, Proceedings, Part II - Ed. Springer , 2018
This paper describes the development of chatbots that can help learners make the most appropriate... more This paper describes the development of chatbots that can help learners make the most appropriate use of a large body of content. The purpose of a COntent based Learning Assistant, COLA, is to suggest optimal educational paths, along with a persuasive and empathic coaching. COLAs are supported by a novel technology, iCHAT, based on the cognitive engine Watson (by IBM).
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
book reviews by stella casola
Papers by stella casola
Dopo un mese, la discussione viene chiusa in scrittura e viene elaborato un riassunto “a più voci” della stessa. L’articolo descrive i risultati dei primi mesi, raccolti attraverso un questionario online ed evidenzia come Polireading sia un progetto che sta contribuendo ad innalzare in maniera significativa il dibattito sulle tecnologie per la didattica, colmando un bisogno nettamente percepito dai docenti italiani.
ENG: This paper shows PoliReading projest’s first results. PoliReading is re-alized by HOC-LAB, Politecnico di Milano, in collaboration with Cantiere Scuo-la Digitale, Forum PA. The project idea is to offer every months some scientific papers, in english and transalted in italian, about a specific topic and to stimulate a discussion with teachers, principals and researchers on instrument of cloud com-puting.
The paper describes first results of first months, collected through a online survey and show that PoiReading is a way to improve significantly the discussion abaut ICT in didactics.
Conference Presentations by stella casola
In my presentation, I address these questions through the lens of the relationship between religious and secular citizens in democratic societies, seen as an example of dialogue based on diversity and disagreement and, at the same time, mostly having recognition as a common goal.
I approach the issue from both an epistemic and a normative point of view, with the acknowledgment of the urgent need to address value and identity diversity in our contemporary democracies.
As Jürgen Habermas states, to avoid conflict and polarization in a pluralistic society believers and non-believers citizens (but we can say also believers of distinct faiths) should enter the public sphere
with a dialogical approach, in which I see disagreement as an epistemic precondition. I then consider disagreement as common ground (if not as a common good) in a democratic pluralistic public sphere. I argue that an inclusive and dialogical approach to democracy does not require necessarily a substantial agreement but relies on a combination of a minimal substantial disagreement with a minimal procedural agreement, as part of a more general conception of liberal constitutional democracy. In conclusion, I question which approaches to neutrality can include the fact of disagreement and fit better with the pluralistic cultural context and polarized public debate of our democracies
Nella mia presentazione sottolineo i punti di rottura e gli elementi di continuità tra due universi religiosi, politeismo e monoteismo, che si descrivono e vengono descritti come in netta discontinuità e antitesi tra di loro. I punti di partenza della mia relazione sono i lavori dell’antropologo Jan Assmann e dello storico Mark Smith. La base metodologica del mio lavoro si trova negli studi di Jan Assmann sulla nascita del monoteismo come “contro-religione”, esito del superamento della mentalità cosmologica e della cesura che l’antropologo chiama “distinzione mosaica”. Il lavoro di Mark Smith rappresenta, invece, il punto di partenza per mettere in luce quegli elementi appartenenti all’universo concettuale e simbolico di alcuni politeismi che permangono nella narrazione del monoteismo biblico. In questo modo, mi propongo di far dialogare il piano della storia della memoria con quello della storia degli eventi.
Dopo aver evidenziato come parte del patrimonio simbolico delle religioni politeiste sia ancora presente nei monoteismi biblici, argomento a favore dell'attualità della questione: studiare i processi che hanno portato alla nascita del monoteismo, influenzando l’identità e la memoria culturale occidentale, può essere fondamentale alla luce della rinnovata centralità nella scena pubblica delle identità e delle narrazioni religiose.
Dopo un mese, la discussione viene chiusa in scrittura e viene elaborato un riassunto “a più voci” della stessa. L’articolo descrive i risultati dei primi mesi, raccolti attraverso un questionario online ed evidenzia come Polireading sia un progetto che sta contribuendo ad innalzare in maniera significativa il dibattito sulle tecnologie per la didattica, colmando un bisogno nettamente percepito dai docenti italiani.
ENG: This paper shows PoliReading projest’s first results. PoliReading is re-alized by HOC-LAB, Politecnico di Milano, in collaboration with Cantiere Scuo-la Digitale, Forum PA. The project idea is to offer every months some scientific papers, in english and transalted in italian, about a specific topic and to stimulate a discussion with teachers, principals and researchers on instrument of cloud com-puting.
The paper describes first results of first months, collected through a online survey and show that PoiReading is a way to improve significantly the discussion abaut ICT in didactics.
In my presentation, I address these questions through the lens of the relationship between religious and secular citizens in democratic societies, seen as an example of dialogue based on diversity and disagreement and, at the same time, mostly having recognition as a common goal.
I approach the issue from both an epistemic and a normative point of view, with the acknowledgment of the urgent need to address value and identity diversity in our contemporary democracies.
As Jürgen Habermas states, to avoid conflict and polarization in a pluralistic society believers and non-believers citizens (but we can say also believers of distinct faiths) should enter the public sphere
with a dialogical approach, in which I see disagreement as an epistemic precondition. I then consider disagreement as common ground (if not as a common good) in a democratic pluralistic public sphere. I argue that an inclusive and dialogical approach to democracy does not require necessarily a substantial agreement but relies on a combination of a minimal substantial disagreement with a minimal procedural agreement, as part of a more general conception of liberal constitutional democracy. In conclusion, I question which approaches to neutrality can include the fact of disagreement and fit better with the pluralistic cultural context and polarized public debate of our democracies
Nella mia presentazione sottolineo i punti di rottura e gli elementi di continuità tra due universi religiosi, politeismo e monoteismo, che si descrivono e vengono descritti come in netta discontinuità e antitesi tra di loro. I punti di partenza della mia relazione sono i lavori dell’antropologo Jan Assmann e dello storico Mark Smith. La base metodologica del mio lavoro si trova negli studi di Jan Assmann sulla nascita del monoteismo come “contro-religione”, esito del superamento della mentalità cosmologica e della cesura che l’antropologo chiama “distinzione mosaica”. Il lavoro di Mark Smith rappresenta, invece, il punto di partenza per mettere in luce quegli elementi appartenenti all’universo concettuale e simbolico di alcuni politeismi che permangono nella narrazione del monoteismo biblico. In questo modo, mi propongo di far dialogare il piano della storia della memoria con quello della storia degli eventi.
Dopo aver evidenziato come parte del patrimonio simbolico delle religioni politeiste sia ancora presente nei monoteismi biblici, argomento a favore dell'attualità della questione: studiare i processi che hanno portato alla nascita del monoteismo, influenzando l’identità e la memoria culturale occidentale, può essere fondamentale alla luce della rinnovata centralità nella scena pubblica delle identità e delle narrazioni religiose.