Nei panni degli altri. Costumi e accessori inconsueti nella Lombardia antica. A cura di C. Miedico e G. Tassinari, 2017
Indumenti e accessori si sono rilevati elementi di grande interesse per comprendere come e perché... more Indumenti e accessori si sono rilevati elementi di grande interesse per comprendere come e perché, anche in antico, le Persone scegliessero i loro ornamenti e fossero pronte a grandi investimenti di denaro, pur di mostrarsi con oggetti preziosi, che ne indicassero lo status di appartenenza, gioielli realizzati talvolta da artigiani stranieri e per i quali venivano spesso utilizzate materie prime di remota provenienza. Coloro che migravano portavano con sé abiti e accessori tradizionali, che finivano per integrarsi con il costume locale. Talvolta le genti autoctone decidevano al contrario di indossare ornamenti ‘stranieri’, soprattutto quando il popolo giunto nel loro territorio, raggiungeva la supremazia e quindi era preferibile mostrarsi partecipi delle nuove mode per essere inclusi nei nuovi ambienti di potere. Tutti gli esseri umani hanno infatti bisogno, in ogni tempo, di sentirsi parte di un gruppo sociale di successo e quindi cercano di assumerne l’aspetto. Allo stesso tempo però tutti hanno bisogno di conservare segno e memoria della propria identità e quindi difficilmente rinunciano ad un accessorio, magari piccolo, che possa continuare a ricordare chi sono e da dove vengono.
Di città in città. Insediamenti, strade e vie d'acqua da Milano alla Svizzera ungo la Mediolaum-Verbannus. A cura di G. Facchinetti e C. Miedico, 2015
Il volume, realizzato in occasione di EXPO 2015, ricostruisce, attraverso scoperte archeologiche ... more Il volume, realizzato in occasione di EXPO 2015, ricostruisce, attraverso scoperte archeologiche più o meno recenti, l'importanza in età romana del territorio compreso tra il Verbano e Milano. Numerose sono le vie, di acqua e di terra, che interessavano quest'area geografica, in cui Angera assumeva un ruolo chiave, come punto di contatto tra diverse vie di comunicazione che mettevano in relazione il territorio transalpino con Milano, e il Po e dunque con l'Adriatico e il Mediterraneo. Vie di comunicazione che hanno portato allo sviluppo di città in cui continui scambi tra popoli transalpini, latini e mediterranei, hanno generato comunità multietniche e vivaci.
Il volume raccoglie le ricerche di 10 Istituti scolastici del VCO. Credendo nel valore educativo ... more Il volume raccoglie le ricerche di 10 Istituti scolastici del VCO. Credendo nel valore educativo del recupero della memoria storica, anche con la finalità di sensibilizzare le nuove generazioni sul valore del cibo e sulla necessità di non sprecarlo, le classi del territorio durante l’anno scolastico 2016/2017 sono state invitate da Soroptimist Calub del Verbano a riflettere sulle modalità di produzione del più semplice degli alimenti, mettendo a confronto le tradizioni storiche locali, con l’attualità e con le tradizioni storiche e alimentari di altre culture. attraverso questo confronto, che ha avuto esiti interdisciplinari e interculturali, sono stati stimolati percorsi di conoscenza e apprezzamento della risorsa “pane”, a rappresentare per antonomasia il cibo, come bene che accomuna tutti e che tutti dobbiamo impegnarci a non sprecare.
La Parrocchiale di S.Pietro Apostolo a Gravellona Toce. Una storia millenaria che si rinnova, 2017
L'opuscolo raccoglie una sintesi divulgativa sulla storia, l'archeologia e le testimonianze d'art... more L'opuscolo raccoglie una sintesi divulgativa sulla storia, l'archeologia e le testimonianze d'arte contenute nella chiesa parrocchiale di S. Pietro apostolo a Gravellona Toce
Dallo spunto offerto da alcuni abitanti delle frazioni di Cannero Riviera è nata l’idea di raccog... more Dallo spunto offerto da alcuni abitanti delle frazioni di Cannero Riviera è nata l’idea di raccogliere e presentare in questa piccola guida il patrimonio delle incisioni tracciate sulle pietre degli edifici medievali e tardomedievali, di cui il territorio cannerese è particolarmente ricco. In tutto l’alto Verbano, e con significativa densità nel territorio di Cannero Riviera, è stata infatti osservata l’usanza delle genti del passato di incidere simboli su architravi e montanti in pietra che costituiscono gli ingressi di abitazioni private di notevole antichità, le quali, nei casi in cui vi siano attestazioni di datazione, appaiono risalire ai secoli del pieno e tardo Medioevo entro un arco cronologico che va dall’XI al XVI secolo.
Le vie della pietra. Atti del Convegno per il decennale dell'Ecomuseo del granito. Mergozzo, 2019
Un quadro delle più antiche testimonianze (inizio I secolo d.C.) dei utilizzo del marmo di Candog... more Un quadro delle più antiche testimonianze (inizio I secolo d.C.) dei utilizzo del marmo di Candoglia sul territorio di estrazione e al di fuori di esso (principalmente lungo l'asta del Lago Maggiore-Ticino).
Quadro completo di ritrovamenti nella necropoli romana della Cappella a Mergozzo con revisione de... more Quadro completo di ritrovamenti nella necropoli romana della Cappella a Mergozzo con revisione dei dati dei vecchi scavi e aggiornamenti sulle nuove scoperte
Quadro relativo ai luoghi di culto d'età romana attestati nella provincia del Verbano Cusio Ossol... more Quadro relativo ai luoghi di culto d'età romana attestati nella provincia del Verbano Cusio Ossola; articolo di approfondimento sul sito a carattere sacro di Candoglia, ove è attestato il culto di Giove. Vengono per la prima volta analizzati ed editi i materiali rivenuti negli scavi degli anni Sessanta.
Catalogo della mostra dedicata a costumi e gioielli tradizionali delle valli del Verbano Cusio Os... more Catalogo della mostra dedicata a costumi e gioielli tradizionali delle valli del Verbano Cusio Ossola (Novara aprile 2013, Torino giugno 2013), sono presentate le schede dei costumi suddivisi per aree geografiche e vallate.
Nei panni degli altri. Costumi e accessori inconsueti nella Lombardia antica. A cura di C. Miedico e G. Tassinari, 2017
Indumenti e accessori si sono rilevati elementi di grande interesse per comprendere come e perché... more Indumenti e accessori si sono rilevati elementi di grande interesse per comprendere come e perché, anche in antico, le Persone scegliessero i loro ornamenti e fossero pronte a grandi investimenti di denaro, pur di mostrarsi con oggetti preziosi, che ne indicassero lo status di appartenenza, gioielli realizzati talvolta da artigiani stranieri e per i quali venivano spesso utilizzate materie prime di remota provenienza. Coloro che migravano portavano con sé abiti e accessori tradizionali, che finivano per integrarsi con il costume locale. Talvolta le genti autoctone decidevano al contrario di indossare ornamenti ‘stranieri’, soprattutto quando il popolo giunto nel loro territorio, raggiungeva la supremazia e quindi era preferibile mostrarsi partecipi delle nuove mode per essere inclusi nei nuovi ambienti di potere. Tutti gli esseri umani hanno infatti bisogno, in ogni tempo, di sentirsi parte di un gruppo sociale di successo e quindi cercano di assumerne l’aspetto. Allo stesso tempo però tutti hanno bisogno di conservare segno e memoria della propria identità e quindi difficilmente rinunciano ad un accessorio, magari piccolo, che possa continuare a ricordare chi sono e da dove vengono.
Di città in città. Insediamenti, strade e vie d'acqua da Milano alla Svizzera ungo la Mediolaum-Verbannus. A cura di G. Facchinetti e C. Miedico, 2015
Il volume, realizzato in occasione di EXPO 2015, ricostruisce, attraverso scoperte archeologiche ... more Il volume, realizzato in occasione di EXPO 2015, ricostruisce, attraverso scoperte archeologiche più o meno recenti, l'importanza in età romana del territorio compreso tra il Verbano e Milano. Numerose sono le vie, di acqua e di terra, che interessavano quest'area geografica, in cui Angera assumeva un ruolo chiave, come punto di contatto tra diverse vie di comunicazione che mettevano in relazione il territorio transalpino con Milano, e il Po e dunque con l'Adriatico e il Mediterraneo. Vie di comunicazione che hanno portato allo sviluppo di città in cui continui scambi tra popoli transalpini, latini e mediterranei, hanno generato comunità multietniche e vivaci.
Il volume raccoglie le ricerche di 10 Istituti scolastici del VCO. Credendo nel valore educativo ... more Il volume raccoglie le ricerche di 10 Istituti scolastici del VCO. Credendo nel valore educativo del recupero della memoria storica, anche con la finalità di sensibilizzare le nuove generazioni sul valore del cibo e sulla necessità di non sprecarlo, le classi del territorio durante l’anno scolastico 2016/2017 sono state invitate da Soroptimist Calub del Verbano a riflettere sulle modalità di produzione del più semplice degli alimenti, mettendo a confronto le tradizioni storiche locali, con l’attualità e con le tradizioni storiche e alimentari di altre culture. attraverso questo confronto, che ha avuto esiti interdisciplinari e interculturali, sono stati stimolati percorsi di conoscenza e apprezzamento della risorsa “pane”, a rappresentare per antonomasia il cibo, come bene che accomuna tutti e che tutti dobbiamo impegnarci a non sprecare.
La Parrocchiale di S.Pietro Apostolo a Gravellona Toce. Una storia millenaria che si rinnova, 2017
L'opuscolo raccoglie una sintesi divulgativa sulla storia, l'archeologia e le testimonianze d'art... more L'opuscolo raccoglie una sintesi divulgativa sulla storia, l'archeologia e le testimonianze d'arte contenute nella chiesa parrocchiale di S. Pietro apostolo a Gravellona Toce
Dallo spunto offerto da alcuni abitanti delle frazioni di Cannero Riviera è nata l’idea di raccog... more Dallo spunto offerto da alcuni abitanti delle frazioni di Cannero Riviera è nata l’idea di raccogliere e presentare in questa piccola guida il patrimonio delle incisioni tracciate sulle pietre degli edifici medievali e tardomedievali, di cui il territorio cannerese è particolarmente ricco. In tutto l’alto Verbano, e con significativa densità nel territorio di Cannero Riviera, è stata infatti osservata l’usanza delle genti del passato di incidere simboli su architravi e montanti in pietra che costituiscono gli ingressi di abitazioni private di notevole antichità, le quali, nei casi in cui vi siano attestazioni di datazione, appaiono risalire ai secoli del pieno e tardo Medioevo entro un arco cronologico che va dall’XI al XVI secolo.
Le vie della pietra. Atti del Convegno per il decennale dell'Ecomuseo del granito. Mergozzo, 2019
Un quadro delle più antiche testimonianze (inizio I secolo d.C.) dei utilizzo del marmo di Candog... more Un quadro delle più antiche testimonianze (inizio I secolo d.C.) dei utilizzo del marmo di Candoglia sul territorio di estrazione e al di fuori di esso (principalmente lungo l'asta del Lago Maggiore-Ticino).
Quadro completo di ritrovamenti nella necropoli romana della Cappella a Mergozzo con revisione de... more Quadro completo di ritrovamenti nella necropoli romana della Cappella a Mergozzo con revisione dei dati dei vecchi scavi e aggiornamenti sulle nuove scoperte
Quadro relativo ai luoghi di culto d'età romana attestati nella provincia del Verbano Cusio Ossol... more Quadro relativo ai luoghi di culto d'età romana attestati nella provincia del Verbano Cusio Ossola; articolo di approfondimento sul sito a carattere sacro di Candoglia, ove è attestato il culto di Giove. Vengono per la prima volta analizzati ed editi i materiali rivenuti negli scavi degli anni Sessanta.
Catalogo della mostra dedicata a costumi e gioielli tradizionali delle valli del Verbano Cusio Os... more Catalogo della mostra dedicata a costumi e gioielli tradizionali delle valli del Verbano Cusio Ossola (Novara aprile 2013, Torino giugno 2013), sono presentate le schede dei costumi suddivisi per aree geografiche e vallate.
chiEsE funErariE altomEdiEvali nEllE arEE alpinE mErovingE cEntro-occidEntali: scEltE stratEgichE... more chiEsE funErariE altomEdiEvali nEllE arEE alpinE mErovingE cEntro-occidEntali: scEltE stratEgichE E idEologichE dEll’aristocrazia gErmanica Le indagini archeologiche nelle chiese funerarie tardoantiche e altomedievali, localizzate sul versante alpino svizzero centro-meridionale, consentono di riconoscere alcuni fattori ricorrenti nella scelta dei siti destinati ad ospitare deposizioni privilegiate, senza dimenticare che la selezione effettuata dal nucleo ‘fondatore’ germanico dipendeva da variabili collegate a questioni contingenti, a tradizioni proprie del gruppo, oggi non sempre del tutto comprensibili anche attraverso lo studio dei dati materiali. Le aristocrazie germaniche scelsero due tipi di soluzioni attraverso le quali il ‘mondo dei vivi’ costruì la memoria per il ‘mondo dei morti’: aree marginali in ampie necropoli aperte oppure riutilizzo di ambienti abbandonati di ville rustiche romane trasformati in chiese funerarie oppure in mausolei, diffusi soprattutto nel V-VI secolo...
L'articolo presenta tre reperti epigrafici in marmo rosa di Candoglia rinvenuti a Baveno e accomu... more L'articolo presenta tre reperti epigrafici in marmo rosa di Candoglia rinvenuti a Baveno e accomunati dall'essere monumenti funerari figurati. Si tratta di due edicole a ritratti e di una lastra con scena bucolica ed elementi di genere (ghirlande, maschere, candelabri vegetali). I tre reperti potrebbero essere ricondotti ad un'unica bottega di scultori attiva attorno alla metà del I secolo d.C.
Articolo divulgativo sulle più recenti scoperte archeologiche a Mergozzo (2013-2015) nell'ambito ... more Articolo divulgativo sulle più recenti scoperte archeologiche a Mergozzo (2013-2015) nell'ambito della necropoli orientale in località La Cappella
Revisione con taglio divulgativo dei reperti di un corredo di guerriero dell'età del ferro rinven... more Revisione con taglio divulgativo dei reperti di un corredo di guerriero dell'età del ferro rinvenuto a Montecrestese, che rappresenta l'unica testimonianza ad oggi nota di questa fase cronologica nell'Alta Ossola.
In questo contributo si intende tracciare, per la prima volta, un quadro unitario delle testimoni... more In questo contributo si intende tracciare, per la prima volta, un quadro unitario delle testimonianze archeologiche di frequentazione dell' entroterra verbanese nell'epoca cruciale posta tra la fine dell'età del Bronzo e l'età del Ferro. Questa fase della pre-protostoria, sebbene attestata nella zona considerata da singoli ritrovamenti sparsi, si presenta come un interessante terreno di indagine poiché è considerata il momento storico di formazione della facies culturale caratteristica del comprensorio attorno ai laghi Maggiore e di Como e racchiuso tra i fiumi Sesia a occidente e Oglio a oriente, cui gli archeologi attribuiscono il nome di "Cultura di Golasecca".
Garanzini F. (a cura di), Memorie dal Passato. L'abitato e la necropoli di Pedemonte a Gravellona Toce
A ll'imbocco dell'Ossola, in un punto di passaggio obbligato all'incontro d'importanti percorsi d... more A ll'imbocco dell'Ossola, in un punto di passaggio obbligato all'incontro d'importanti percorsi di terra e d'acqua, sorsero in età romana e in continuità con insediamenti risalenti alla pre-pro-tostoria alcuni fiorenti agglomerati demici contigui. Ricche e capil-larmente distribuite sono, infatti, le testimonianze archeologiche nei territori comunali attuali di Gravellona Toce, Mergozzo e Or-navasso, tracce di un popolamento diffuso in piccoli villaggi inse-riti nell'area deltizia del Toce e dello Strona, affacciati su un vasto golfo del lago Maggiore e distribuiti attorno al promontorio gra-nitico del Monte Orfano, che doveva rappresentare un'elevata penisola.
Realizzazioni e progetti dell'Ecomuseo del Granito in montorfano, in occasione del congresso ICOM... more Realizzazioni e progetti dell'Ecomuseo del Granito in montorfano, in occasione del congresso ICOM, Milano 2017
NEI PANNI DEGLI ALTRI Costumi e accessori inconsueti nella Lombardia antica, 2017
Un quadro di sintesi su ornamenti e abbigliamento dei Celti Cisalpini attraverso le testimonianze... more Un quadro di sintesi su ornamenti e abbigliamento dei Celti Cisalpini attraverso le testimonianze archeologiche della Transpadana, messe in parallelo con le fonti letterarie.
Un'insolita panoramica sugli obelischi, dall'antico Egitto alla cultura occidentale e ai rifacime... more Un'insolita panoramica sugli obelischi, dall'antico Egitto alla cultura occidentale e ai rifacimenti ottocenteschi, sovente realizzati in granito rosa di Baveno.
Il numero 135 della Rassegna è frutto anzitutto di due iniziative maturate all'interno della Soci... more Il numero 135 della Rassegna è frutto anzitutto di due iniziative maturate all'interno della Società Gallaratese per gli Studi Patri e dell'Associazione Museo Studi Patri: si tratta della riproposizione in forma di brevi saggi corredati da un ricco apparato iconografico del Percorso espositivo "CIBVS" organizzato prendendo spunto dal tema dell'EXPO Milano 2015 e dalla prima manifestazione "'15-'18 tempore belli" tenutasi nella primavera del 2016. La seconda parte ospita una Miscellanea di brevi saggi di diversa natura e di diverso argomentano che ancora una volta testimoniano interessi multidisciplinari di una Rassegna votata alla valorizzazione di una storia locale aperta ad orizzonti ampi e tendenzialmente globali.
La vite in Val d'Ossola, Una coltivazione dal grande passato, 2017
Inquadramento delle testimonianze archeologiche riferibili alla viticoltura in val d'Ossola nell'... more Inquadramento delle testimonianze archeologiche riferibili alla viticoltura in val d'Ossola nell'età del Ferro e in età romana
Il complesso monumentale di San Martino di Vignone. Raccolta di studi di storia e d'arte in occasione dei quattrocento anni di riedificazione della chiesa (1615-2015)
Quadro delle testimonianze archeologiche note per il territorio di Vignone nel contesto dell'entr... more Quadro delle testimonianze archeologiche note per il territorio di Vignone nel contesto dell'entroterra verbanese
Premesse di
Cristina Cappellini, Assessore alle Culture, Identità, Autonomie di Regione Lombardi... more Premesse di Cristina Cappellini, Assessore alle Culture, Identità, Autonomie di Regione Lombardia Filippo Maria Gambari, Soprintendente all'Archeologia della Lombardia Valeria Baietti, Assessore alla Cultura del Comune di Angera (VA) Scoperte archeologiche più o meno recenti nell'area insubre compresa tra il Verbano e Milano ci rivelano l'eccezionale importanza di questo territorio in età romana. Angera si trovava in un punto nodale tra vie di trasporto terrestre e acquatiche che mettevano in relazione il territorio transalpino con Milano, con il Po e quindi con l'Adriatico e il Mediterraneo. Percorsi millenari attraversavano i passi alpini; numerosa navi solcavano agilmente le acque del Verbano, da Muralo ad Angera; imbarcazioni più snelle trasportavano le merci lungo il Ticino, l'Olona e nei numerosi torrenti del territorio attorno a Milano, alcuni già canalizzati più di venti secoli fa. Una strada carrabile univa Milano al Lago attraversando un territorio già allora densamente popolato e che ha restituito innumerevoli e significative testimonianze archeologiche e artistiche. Vie di comunicazione millenarie hanno quindi favorito lo scambio di merci e di culture, hanno portato allo sviluppo di città caratterizzate da un continuo scambio tra popoli transalpini, latini e mediterranei e contribuito a creare comunità vivacemente multietniche. In occasione di EXPO2015 è stata riletta la storia di un territorio capace di accogliere genti da tutto il mondo, persone che vorremmo poter condurre Di Città in Città via terra ma anche via acqua, come accadeva in antico.
The symbols engraved on lintels of the medieval buildings surveyed in this paper, show drawings t... more The symbols engraved on lintels of the medieval buildings surveyed in this paper, show drawings that have their roots in prehistory. Crosses, trees, snakes and other symbols had an apotropaic function to mark and protect the houses and their entrances, doors which in themselves stood both in functional and symbolic defence of the home. This catalogue of engravings on lintels in the Verbano Cusio Ossola region is intended as an incentive to the research and conservation of this precious evidence from the past. Today there is a heightened interest in what are defined as “minor” artistic and architectural features, and so we must consider their conservation to be of fundamental importance.
The Val Grande National Park is a protected area located in the Italian Alps, in North-Eastern Pi... more The Val Grande National Park is a protected area located in the Italian Alps, in North-Eastern Piedmont. It was established in 1992 and it extends over an area of 15,689 hectares. The Park is characterized by an Alpine environment, which is mostly wild and uninhabited, but retains fragments of the mountain civilization of the past, including rock carvings. The logo of the Park was inspired by a petroglyph, the “man-tree”, engraved on the rocks of the valley and on the stone lintels of medieval buildings that are still standing in some of the surrounding villages. In this framework, from 2012 to 2013, the Park promoted a new survey of the territory for the recognition of already-known rock carvings, the search for new carvings and their census. The complete catalogue was published by the Park in 2014 in the volume “Messaggi sulla pietra. Censimento e studio delle incisioni rupestri del Parco Nazionale Val Grande”. The majority of engravings are cupmarks or crosses, but here we analyse the symbol of the tree, even if it is less well-documented, because of its symbolic meaning and for its being the inspiration for the logo of the Park.
Schede di approfondimento su alcuni aspetti dell'alimentazione dei Celti dell'età del Ferro in It... more Schede di approfondimento su alcuni aspetti dell'alimentazione dei Celti dell'età del Ferro in Italia settentrionale, realizzate in occasione della mostra "I Celti e il Cibo" a cura di Associazione Terra Insubre e confluite nell'opuscolo di accompagnamento alla mostra.
Quaderno di raccolta degli elaborati scaturiti dal progetto didattico "In viaggio nel tempo" prom... more Quaderno di raccolta degli elaborati scaturiti dal progetto didattico "In viaggio nel tempo" promosso dell'Ente Parchi Lago Maggiore con Istituti scolastici delle province di Novara e Verbano Cusio Ossola. Osservazioni su aspetti della vita quotidiana nell'età del Ferro e in epoca romana.
The Val Grande National Park is a protected area located in the Italian Alps, in North-Eastern Pi... more The Val Grande National Park is a protected area located in the Italian Alps, in North-Eastern Piedmont. This alpine environment is mostly wild and uninhabited but retains traces of the once pastoral civilization. Among these are the rock carvings previously mapped in a 2012-2013 survey and published in the catalogue “Messaggi sulla pietra. Censimento e studio delle incisioni rupestri del Parco Nazionale Val Grande”. The logo of the Park was inspired by a stylized “tree-man”, an arboriform petroglyph carved on rocks in the valley. This paper presents a first mapping of the so-called “pastoral graffiti”, sometimes painted, but mainly engraved on rock and wooden supports in the National Park and in the nearby Natural Parks of Veglia Devero and Alta Valle Antrona. The writings are mostly the initials of the author followed by the date and accompanied by drawings, symbols, short messages and diary annotations. The graffiti of the Ossola’s shepherds occupy a specific historical time frame, from the 17th century to the second half of the 20th century, that is, until the end of what is known as “Mountain Rural Civilisation”. In some cases, however, the graffiti certainly shows continuity within the same sites and with the same techniques used in prehistoric rock art.
L’Ecomuseo del Granito di Montorfano e il Civico Museo Archeologico di Mergozzo organizzano l’in... more L’Ecomuseo del Granito di Montorfano e il Civico Museo Archeologico di Mergozzo organizzano l’incontro scientifico "Le vie della pietra" in occasione del decennale di istituzione dell’Ecomuseo, di cui il Comune di Mergozzo è soggetto gestore in collaborazione con il Comune di Baveno e il Gruppo Archeologico di Mergozzo. Il tema del convegno, fondante per l’Ecomuseo del Granito, è al centro dell’incontro scientifico, che dedica ampio spazio alla varietà più nota, il marmo rosa di Candoglia, che ha visto l’impiego prestigioso per la costruzione e il decoro scultoreo del Duomo di Milano, e offre una visione articolata di come marmi e graniti alpini, particolarmente - ma non solo - grazie alle vie d’acqua, siano stati oggetto di commercio e diffusione fin da età romana per elementi dell’edilizia, della scultura e dell’epigrafia. In seguito, con il Medioevo e il Rinascimento, e l’attivazione della rete dei Navigli, sono stati impiegati in quantità considerevole per la realizzazione di costruzioni architettoniche e scultoree di grande rilevanza a Milano e in diverse città d’Italia.
Il Civico Museo Archeologico con l'Ecomuseo del Granito e i partners scientifici, Soprintendenza,... more Il Civico Museo Archeologico con l'Ecomuseo del Granito e i partners scientifici, Soprintendenza, Parco Nazionale Val Grande e Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, invitano quanti avessero argomenti di interesse a proporre il proprio abstract per partecipare al convegno descritto nell'allegato pdf
Convegno per il decennale del Museo Archeologico di Mergozzo sul tema "Fana, Aedes, Ecclesiae. Fo... more Convegno per il decennale del Museo Archeologico di Mergozzo sul tema "Fana, Aedes, Ecclesiae. Forme e luoghi del culto nell'arco alpino occidentale dalla preistoria al medioevo"
Indumenti e accessori si sono rilevati elementi di grande interesse per comprendere come e perché... more Indumenti e accessori si sono rilevati elementi di grande interesse per comprendere come e perché, anche in antico, le Persone scegliessero i loro ornamenti e fossero pronte a grandi investimenti di denaro, pur di mostrarsi con oggetti preziosi, che ne indicassero lo status di appartenenza, gioielli realizzati talvolta da artigiani stranieri e per i quali venivano spesso utilizzate materie prime di remota provenienza. Coloro che migravano portavano con sé abiti e accessori tradizionali, che finivano per integrarsi con il costume locale. Talvolta le genti autoctone decidevano al contrario di indossare ornamenti ‘stranieri’, soprattutto quando il popolo giunto nel loro territorio, raggiungeva la supremazia e quindi era preferibile mostrarsi partecipi delle nuove mode per essere inclusi nei nuovi ambienti di potere. Tutti gli esseri umani hanno infatti bisogno, in ogni tempo, di sentirsi parte di un gruppo sociale di successo e quindi cercano di assumerne l’aspetto. Allo stesso tempo però tutti hanno bisogno di conservare segno e memoria della propria identità e quindi difficilmente rinunciano ad un accessorio, magari piccolo, che possa continuare a ricordare chi sono e da dove vengono.
Call for papers. Invito a presentare relazioni sul tema "Strumenti e armi nella preistoria e prot... more Call for papers. Invito a presentare relazioni sul tema "Strumenti e armi nella preistoria e protostoria dell'arco alpino occidentale" per il convegno per i 50 anni del Gruppo Archeologico di Mergozzo, organizzato da Civico Museo Archeologico di Mergozzo e Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di BI NO VB VC
E. Poletti Ecclesia, G. Tassinari, Archeologia della pietra ollare nel Verbano Cusio Ossola. Aree... more E. Poletti Ecclesia, G. Tassinari, Archeologia della pietra ollare nel Verbano Cusio Ossola. Aree estrattive, segni di lavorazione, manufatti, in La pietra ollare nelle Alpi. Coltivazione e utilizzo nelle zone di provenienza, Atti dei convegni e guida all’escursione (Carcoforo, 11 agosto; Varallo, 8 ottobre; Ossola, 9 ottobre 2016), a cura di R. Fantoni, R. Cerri e P. de Vingo, Firenze, pp. 185-202.
Uploads
Books by Elena Poletti
finalità di sensibilizzare le nuove generazioni sul valore del cibo e sulla necessità di non sprecarlo, le classi del territorio durante l’anno scolastico 2016/2017 sono state invitate da Soroptimist Calub del Verbano a riflettere sulle modalità di produzione del più semplice degli alimenti, mettendo a confronto le tradizioni storiche locali, con l’attualità e con le tradizioni storiche e alimentari di altre culture. attraverso questo confronto, che ha avuto esiti interdisciplinari e interculturali, sono stati stimolati percorsi di conoscenza e apprezzamento della risorsa “pane”, a rappresentare per antonomasia il cibo, come bene che accomuna tutti e che tutti dobbiamo impegnarci a non sprecare.
delle incisioni tracciate sulle pietre degli edifici medievali e tardomedievali,
di cui il territorio cannerese è particolarmente ricco.
In tutto l’alto Verbano, e con significativa densità nel territorio di Cannero Riviera, è stata infatti osservata l’usanza delle genti del passato di incidere simboli su architravi e montanti in pietra che costituiscono gli ingressi di abitazioni private di notevole antichità, le quali, nei casi in cui vi siano attestazioni di datazione, appaiono risalire ai secoli del pieno e tardo Medioevo entro un arco cronologico che va dall’XI al XVI secolo.
finalità di sensibilizzare le nuove generazioni sul valore del cibo e sulla necessità di non sprecarlo, le classi del territorio durante l’anno scolastico 2016/2017 sono state invitate da Soroptimist Calub del Verbano a riflettere sulle modalità di produzione del più semplice degli alimenti, mettendo a confronto le tradizioni storiche locali, con l’attualità e con le tradizioni storiche e alimentari di altre culture. attraverso questo confronto, che ha avuto esiti interdisciplinari e interculturali, sono stati stimolati percorsi di conoscenza e apprezzamento della risorsa “pane”, a rappresentare per antonomasia il cibo, come bene che accomuna tutti e che tutti dobbiamo impegnarci a non sprecare.
delle incisioni tracciate sulle pietre degli edifici medievali e tardomedievali,
di cui il territorio cannerese è particolarmente ricco.
In tutto l’alto Verbano, e con significativa densità nel territorio di Cannero Riviera, è stata infatti osservata l’usanza delle genti del passato di incidere simboli su architravi e montanti in pietra che costituiscono gli ingressi di abitazioni private di notevole antichità, le quali, nei casi in cui vi siano attestazioni di datazione, appaiono risalire ai secoli del pieno e tardo Medioevo entro un arco cronologico che va dall’XI al XVI secolo.
Cristina Cappellini, Assessore alle Culture, Identità, Autonomie di Regione Lombardia
Filippo Maria Gambari, Soprintendente all'Archeologia della Lombardia
Valeria Baietti, Assessore alla Cultura del Comune di Angera (VA)
Scoperte archeologiche più o meno recenti nell'area insubre compresa tra il Verbano e Milano ci rivelano l'eccezionale importanza di questo territorio in età romana. Angera si trovava in un punto nodale tra vie di trasporto terrestre e acquatiche che mettevano in relazione il territorio transalpino con Milano, con il Po e quindi con l'Adriatico e il Mediterraneo. Percorsi millenari attraversavano i passi alpini; numerosa navi solcavano agilmente le acque del Verbano, da Muralo ad Angera; imbarcazioni più snelle trasportavano le merci lungo il Ticino, l'Olona e nei numerosi torrenti del territorio attorno a Milano, alcuni già canalizzati più di venti secoli fa. Una strada carrabile univa Milano al Lago attraversando un territorio già allora densamente popolato e che ha restituito innumerevoli e significative testimonianze archeologiche e artistiche. Vie di comunicazione millenarie hanno quindi favorito lo scambio di merci e di culture, hanno portato allo sviluppo di città caratterizzate da un continuo scambio tra popoli transalpini, latini e mediterranei e contribuito a creare comunità vivacemente multietniche. In occasione di EXPO2015 è stata riletta la storia di un territorio capace di accogliere genti da tutto il mondo, persone che vorremmo poter condurre Di Città in Città via terra ma anche via acqua, come accadeva in antico.
to mark and protect the houses and their entrances, doors which in themselves stood both in functional and symbolic defence of the home. This catalogue of engravings on lintels in the Verbano Cusio Ossola region is intended as an incentive to the research and conservation of this precious evidence from the past. Today there is a heightened interest in what are defined as “minor” artistic and architectural features, and so we must consider their conservation to be of fundamental importance.
The logo of the Park was inspired by a petroglyph, the “man-tree”, engraved on the rocks of the valley and on the stone lintels of medieval buildings that are still standing in some of the surrounding villages.
In this framework, from 2012 to 2013, the Park promoted a new survey of the territory for the recognition of already-known rock carvings, the search for new carvings and their census. The complete catalogue was published by the Park in 2014 in the volume “Messaggi sulla pietra. Censimento e studio delle incisioni rupestri del Parco Nazionale Val Grande”.
The majority of engravings are cupmarks or crosses, but here we analyse the symbol of the tree, even if it is less well-documented, because of its symbolic meaning and for its being the inspiration for the logo of the Park.
This paper presents a first mapping of the so-called “pastoral graffiti”, sometimes painted, but mainly engraved on rock and wooden supports in the National Park and in the nearby Natural Parks of Veglia Devero and Alta Valle Antrona. The writings are mostly the initials of the author followed by the date and accompanied by drawings, symbols, short messages and diary annotations. The graffiti of the Ossola’s shepherds occupy a specific historical time frame, from the 17th century to the second half of the 20th century, that is, until the end of what is known as “Mountain Rural Civilisation”. In some cases, however, the graffiti certainly shows continuity within the same sites and with the same techniques used in prehistoric rock art.
Il tema del convegno, fondante per l’Ecomuseo del Granito, è al centro dell’incontro scientifico, che dedica ampio spazio alla varietà più nota, il marmo rosa di Candoglia, che ha visto l’impiego prestigioso per la costruzione e il decoro scultoreo del Duomo di Milano, e offre una visione articolata di come marmi e graniti alpini, particolarmente - ma non solo - grazie alle vie d’acqua, siano stati oggetto di commercio e diffusione fin da età romana per elementi dell’edilizia, della scultura e dell’epigrafia. In seguito, con il Medioevo e il Rinascimento, e l’attivazione della rete dei Navigli, sono stati impiegati in quantità considerevole per la realizzazione di costruzioni architettoniche e scultoree di grande rilevanza a Milano e in diverse città d’Italia.
La pietra ollare nelle Alpi. Coltivazione e utilizzo nelle zone di provenienza, Atti dei convegni e guida all’escursione (Carcoforo, 11 agosto; Varallo, 8 ottobre; Ossola, 9 ottobre 2016), a cura di R. Fantoni, R. Cerri e P. de Vingo, Firenze, pp. 185-202.