Skip to main content
The seismic events of Central Italy in 2016 and 2017 interrupted the lifeblood of many territories between the Marche, Umbria, Lazio and Abruzzo. The most affected zone included the area of the Sibillini Mountains and the upper Tronto... more
The seismic events of Central Italy in 2016 and 2017 interrupted the lifeblood of many territories between the Marche, Umbria, Lazio and Abruzzo. The most affected zone included the area of the Sibillini Mountains and the upper Tronto valley. Even if the emergency state is now over, there are still many interventions to be undertaken. Unsurprisingly, the first allocation of funds was directed to the physical reconstruction of the territories, but it is also essential to deal with the recuperation of social recollection and identity. For this reason, an integrated reading of cultural heritage (archives, libraries and museums) was essential to guarantee the survival of the memories of those communities that were significantly damaged or even completely destroyed. Hence, the need to create a scientific project shared between territories and stakeholders aimed at preserving the vast documentary heritage that remains in highly precarious conditions. A first phase of the project was dedicated to the recovery, description, reorganisation and cataloguing of selected archives; subsequently, a second phase of the project will be aimed at reconstructing the identity of the communities damaged by seismic events through a narrative path and an educational strand, so that citizens can fully understand how the possible loss of archives is also the equivalent of a loss of memory itself. Stones of memory is a project dedicated to cultural heritage so as to avoid losing the material and immaterial value that the institutes and places of culture preserve as the principal aim of their mission. This chapter examines the methodological principles and the actions related to this project dedicated to the recovery of archives in the area of the Marche crater. This contribution presents the planning phases of the first two projects begun in the municipalities of Urbisaglia and Ussita. Furthermore, it analyses a case of musealization (SI) and the recovery of local memory.
The seismic events of Central Italy in 2016 and 2017 interrupted the lifeblood of many territories between the Marche, Umbria, Lazio and Abruzzo. The most affected zone included the area of the Sibillini Mountains and the upper Tronto... more
The seismic events of Central Italy in 2016 and 2017 interrupted the lifeblood of many territories between the Marche, Umbria, Lazio and Abruzzo. The most affected zone included the area of the Sibillini Mountains and the upper Tronto valley. Even if the emergency state is now over, there are still many interventions to be undertaken. Unsurprisingly, the first allocation of funds was directed to the physical reconstruction of the territories, but it is also essential to deal with the recuperation of social recollection and identity. For this reason, an integrated reading of cultural heritage (archives, libraries and museums) was essential to guarantee the survival of the memories of those communities that were significantly damaged or even completely destroyed. Hence, the need to create a scientific project shared between territories and stakeholders aimed at preserving the vast documentary heritage that remains in highly precarious conditions. A first phase of the project was dedicated to the recovery, description, reorganisation and cataloguing of selected archives; subsequently, a second phase of the project will be aimed at reconstructing the identity of the communities damaged by seismic events through a narrative path and an educational strand, so that citizens can fully understand how the possible loss of archives is also the equivalent of a loss of memory itself. Stones of memory is a project dedicated to cultural heritage so as to avoid losing the material and immaterial value that the institutes and places of culture preserve as the principal aim of their mission. This chapter examines the methodological principles and the actions related to this project dedicated to the recovery of archives in the area of the Marche crater. This contribution presents the planning phases of the first two projects begun in the municipalities of Urbisaglia and Ussita. Furthermore, it analyses a case of musealization (SI) and the recovery of local memory.
Una riflessione estemporanea sulla figura dell'archivista
Dopo una breve premessa metodologica e un richiamo alle tappe evolutive dei due modelli descrittivi, l'articolo si propone di evidenziare i punti di contatto e di divergenza tra le linee guida denominate Resource Description and Access... more
Dopo una breve premessa metodologica e un richiamo alle tappe evolutive dei due modelli descrittivi, l'articolo si propone di evidenziare i punti di contatto e di divergenza tra le linee guida denominate Resource Description and Access (RDA) e il modello concettuale Records in Contexts. A Conceptual Model for Archival Description (RiC-CM). L'analisi viene sviluppata alla luce del rinnovato dibattito sui nuovi modelli descrittivi per beni culturali anche in relazione alle recenti considerazioni sui sistemi culturali integrati.
Research Interests:
Il testo richiama in apertura alcune nozioni di base sulla catalogazione e sulla descrizione archivistica, attività che ormai sono strettamente correlate al diffuso uso delle tecnologie dell’informazione. Il mondo dei beni culturali... more
Il testo  richiama in apertura alcune nozioni di base sulla catalogazione e sulla descrizione archivistica, attività che ormai sono strettamente correlate al diffuso uso delle tecnologie dell’informazione. Il mondo dei beni culturali stenta ancora ad usare tutte le potenzialità di quest’ultime, nonostante il pubblico ‘telematico’ in Italia sia in costante crescita. Il contributo si propone l’obiettivo di rifl ettere sull’esigenza di nuove strategie comunicative per i beni culturali, partendo dal necessario aggiornamento degli standard di descrizione utilizzati attualmente, che poco si adattano alla restituzione dell’informazione in ambiente digitale e che quindi non rispondono alle necessità vigenti. A tal riguardo si propone un’analisi sulle nuove linee guida pubblicate recentemente dalla RDA Steering Committee, create per rispondere agli attuali bisogni sia dei professionisti del settore, sia degli utenti.
Research Interests:
In questa bibliografia ragionata sono state prese in considerazione pubblicazioni di natura diversa che non esauriscono assolutamente il vasto panorama della letteratura scientifica in materia, ma vogliono piuttosto costituire un... more
In questa bibliografia ragionata sono state prese in considerazione pubblicazioni di natura diversa che non esauriscono assolutamente il vasto panorama della letteratura scientifica in materia, ma vogliono piuttosto costituire un possibile punto di partenza, o meglio un incoraggiamento, per quanti intendano approfondire i temi introdotti nel volume. I lavori sono stati citati in ordine cronologico.
Research Interests:
La tesi si concentra sul processo di descrizione dei beni culturali, con particolare riferimento al materiale archivistico e storico artistico, e sulla restituzione di queste informazioni attraverso le tecnologie dell’informazione. Nel... more
La tesi si concentra sul processo di descrizione dei beni culturali, con particolare riferimento al materiale archivistico e storico artistico, e sulla restituzione di queste informazioni attraverso le tecnologie dell’informazione. Nel primo capitolo viene introdotto il concetto di descrizione dei beni culturali, ossia il processo con il quale le caratteristiche distintive di un bene vengono reperite, confluendo all’interno degli strumenti di ricerca – siano essi degli inventari o delle schede di catalogo. Successivamente si elencano i principali strumenti attraverso i quali, queste informazioni, vengono registrate e restituite all’utente, focalizzando la trattazione principalmente sull’ambiente digitale. Nella tesi si propongono degli esempi di alcuni strumenti di ricerca che risultano poco efficaci in fase di restituzione e che quindi necessitano di essere migliorati, anche nel rispetto dei dettami della valorizzazione, che impongono l’utilizzo di tutte quelle tecniche che facilitino l’incontro tra utente e bene culturale. Nel terzo ed ultimo capitolo si propongono delle riflessioni sulle nuove tecnologie, come il web 3.0. Queste possono essere utili non solo per migliorare quegli strumenti che ad oggi non funzionano come dovrebbero, ma anche per pensare standard e modelli nuovi per i processi di descrizione dei beni. Un ottimo punto di partenza sono le nuove linee guida Resource Description and Access, per le loro caratteristiche duttili ed adattabili all’ambiente digitale. Questi spunti teorici potranno essere, in futuro, davvero costruttivi solo se gli ambiti disciplinari che ruotano attorno ai beni culturali seguiranno strade parallele ma con un’unica destinazione: migliorare la comunicazione tra i professionisti del settore, gli istituti culturali e gli utenti, attraverso forme narrative nuove, senza abbandonare quei principi scientifici che rendono le informazioni culturali valide al momento della restituzione. Inoltre, nella trattazione vengono inserite delle riflessioni sugli utenti e su come l’organizzazione della conoscenza sia fondamentale per renderli partecipi del processo di descrizione, nonché agevolare la loro esperienza d’uso degli strumenti di ricerca.
Research Interests:
Recensione al volume: Lorenzo Pezzica, L’archivio liberato: guida teorico-pratica ai fondi storici del Novecento, Milano, Bibliografica, 2020, 166 p., isbn 978-88- 93571-66-1, € 20,00.
G. Di Marcantonio. Recensione: Francesco Pirani, a cura di (2016), Lodovico Zdekauer. Discipline storiche e innovazione fra Otto e Novecento. Atti del convegno di studi (Macerata, 19 marzo 2015), Ancona: Deputazione di storia patria per... more
G. Di Marcantonio. Recensione: Francesco Pirani, a cura di (2016), Lodovico Zdekauer. Discipline storiche e innovazione fra Otto e Novecento. Atti del convegno di studi (Macerata, 19 marzo 2015), Ancona: Deputazione di storia patria per le Marche; Fermo: Andrea Livi editore, 271 pp.
Research Interests:
Descrivere gli archivi al tempo di RIC significa interpretare ruolo e funzioni della descrizione archivistica andando oltre modalità di rappresentazione statiche e coercitive. Qui ci si interroga su cosa siano gli archivi e su quale sia... more
Descrivere gli archivi al tempo di RIC significa interpretare ruolo e funzioni della descrizione archivistica andando oltre modalità di rappresentazione statiche e coercitive. Qui ci si interroga su cosa siano gli archivi e su quale sia la loro rappresentazione. Convinti che quello che abbiamo non basti più, curiosi di quello che sarà il futuro. Un futuro fatto di innovativa tradizione.