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La diaspora. Realtà e significati delle diaspore giudaiche nell'età del Secondo Tempio Al termine «diaspora» viene usualmente attribuito il significato negativo di «dispersione, sparpagliamento» del popolo d'Israele dal proprio luogo di... more
La diaspora. Realtà e significati delle diaspore giudaiche nell'età del Secondo Tempio
Al termine «diaspora» viene usualmente attribuito il significato negativo di «dispersione, sparpagliamento» del popolo d'Israele dal proprio luogo di origine. Sulla base di una più attenta considerazione dei dati storici e letterari, tale prospettiva principalmente negativa dovrebbe essere rivista. Infatti, durante il periodo del Secondo Tempio varie comunità giudaiche vivevano stabilmente in diverse regioni geografiche, spesso lontano dalla terra d'Israele, e accettavano di condividere con altri popoli una serie di fattori solitamente determinanti per la definizione della propria identità, quali ad esempio l'esprimersi in una determinata lingua, accettare usi propri di determinati contesti politico-sociali ed inserirsi pienamente nel contesto economico. Per una trattazione metodologicamente più corretta di ciò che convenzionalmente viene chiamato "diaspora" è quindi forse opportuno invertire la prospettiva e considerare la «dispersione»-o forse meglio la «disseminazione»-del popolo ebraico come una situazione normale e permanente durante tale periodo, indipendentemente da come esso abbia concepito la propria origine, nei tempi in cui furono redatti e accolti come autorevoli gli scritti biblici.
Partendo dall’ambasceria a Roma di Filone di Alessandria in occasione del pogrom alessandrino del 38 d.C., oggetto dell’In Flaccum e della Legatio ad Gaium, il convegno si propone di indagare come alla dimensione universale ed... more
Partendo dall’ambasceria a Roma di Filone di Alessandria in occasione
del pogrom alessandrino del 38 d.C., oggetto dell’In Flaccum e della
Legatio ad Gaium, il convegno si propone di indagare come alla
dimensione universale ed etico-teologica applicata alle vicende storiche,
Filone faccia corrispondere un progetto educativo incentrato sulla
pedagogia mosaica, competitivo e alternativo rispetto alla paideia
pagana. Dai trattati dell’Expositio, cronologicamente riconducibili agli
anni compresi tra il 40 e il 49 d.C. e, secondo le ultime evidenze
scientifiche, composti da Filone durante il soggiorno romano, emergono
infatti significativi indizi che inducono a ipotizzare che l’Alessandrino
abbia letto nella tragica fine di Caligola e nell’iniziale politica
dell’imperatore Claudio il segno di una precisa volontà divina,
scorgendo nuovi margini di azione per una rigenerazione dell’Ebraismo.
Da questa prospettiva la strategia politica filoniana appare pienamente
comprensibile e valutabile nel quadro di un competitivo confronto con il
paganesimo. Recuperando infatti quei parallelismi tra ebraismo e
pitagorismo già indicati in ambito greco e sviluppati a vario titolo in
ambito giudaico ellenistico, Filone fonda la propria proposta politica e
culturale su un modello ascetico che appare, di fatto, concorrenziale
rispetto a quello propugnato in ambito pagano e rappresentato da
Cheremone, inviato a Roma presso l’imperatore Claudio per
rappresentare la comunità greca di Alessandria.
Alla luce dell’intreccio tra speranza profetica e pentimento, tra
pentimento ed età messianica, individuabile nei trattati dell’Expositio,
sembra quindi legittimo interrogarsi sulle finalità dell’introduzione nel
De Specialibus della figura dell’ἄρχων νόμιμος, al quale vengono affidate
le indicazioni per un buon governo volte a garantire un regno
prolungato. Si tratta di una prospettiva esclusivamente etica ed
escatologica, realizzabile in un indefinito futuro messianico, oppure,
dietro l’apparente accettazione di una situazione politica definita si cela
una visione politica globale?
Il convegno intende interrogarsi su questi temi a partire da una
contestualizzazione storico-politica e etnico-religiosa del pogrom
alessandrino del 38 a.C., dalle più recenti risultanze archeologiche
relative agli Ebrei romani e dall’analisi filologico-letteraria degli scritti
filoniani riconducibili al periodo in oggetto
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This third conference in the series “Lectures on Philo” focuses on De Josepho. Philo turns his thought here to politics, seeing, in Joseph, the shepherd of the people, an ideal model of government and the wise person’s right relation to... more
This third conference in the series “Lectures on Philo” focuses on De Josepho. Philo turns his thought here to politics, seeing, in Joseph, the shepherd of the people, an ideal model of government and the wise person’s right relation to institutions. Once again, using Philo’s work as a point of departure, the dialogical dimension the author offers – especially the interreligious one – will be explored in-depth. And Joseph opens the spectrum still further, to explore mysticism and modernity, through psychoanalysis and dream interpretation, as well as this figure’s role in the Islamic tradition.
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Similitudini, metafore e allegorie nel De opificio mundi di Filone di Alessandria Convegno internazionale 24-25 Ottobre 2019, Aula Magna del DSU
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«Masculum et feminam creavit eos» (Gen. 1,27) PARADIGMI DEL MASCHILE E FEMMINILE NEL CRISTIANESIMO ANTICO. Roma, 9-11 Maggio 2019
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International  Conference on Philo's De Abrahamo
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Philo of Alexandria (30 BC-45 AD) was the most important representative of the Jewish community in Alexandria, among the most significant thinkers at the beginning of the new era. He has been able to produce a brilliant synthesis between... more
Philo of Alexandria (30 BC-45 AD) was the most important representative of the Jewish community in Alexandria, among the most significant thinkers at the beginning of the new era. He has been able to produce a brilliant synthesis between the Jewish and the Greek culture, point of reference also for the Christian thought of the origins, extending its influence to some Islamic thinkers too. The fundamental exegetic canon of his thought is allegory as a criterion for the search of characters, events and names of the Old Testament spiritual meaning. This conference means to focus on the figure of Moses in the writings of Philo with the specific intent of fostering the knowledge of contacts and cultural exchanges arosen in the Mediter-ranean Antiquity, with the purpose of exploring the potential that this model might have on intercultural and interreligious dialogue in our times.
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I gave a paper about analogy in Talmud and Spinoza. On printing
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Aspetti della considerazione dei bambini nella letteratura
rabbinica
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A joint workshop between the Centre for Religious and Interreligious Study of the University of Tel Aviv and the Bea Centre for Judaic Studies of the Pontifical Gregorian University, about religious freedom and Nostra aetate
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