Michela Cigola
- Architecture degree at Sapienza University of Rome.
- Graduate program in Study and Restoration of Monuments, Sapienza University of Rome.
Phone: +39 0776 2993609
Address: via G. Di Biasio, 43
03043 Cassino (Fr)
- Graduate program in Study and Restoration of Monuments, Sapienza University of Rome.
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This is the Proceedings of the International Workshop Heritagebot 2017 that was held in Cassino, Italy in September 2017. The papers cover a wide range of disciplines connected with Cultural Heritage, from humanistic fields up to engineering designs through legal aspects and financial/economical studies, treating aspects of theory, design, practice and applications.
Topics addressed during the conference were: business models and business planning; creative cities and industries; documentation, analysis and survey of cultural heritage; economics of cultural heritage; cultural heritage, business and organizational models; cultural heritage and collaborative digital systems; citizen science for cultural heritage: service robotics for cultural heritage; legal tools for the development and innovation management in cultural heritage; capital budgeting and capital structure of cultural heritage sector; field applications in cultural heritage.
The Handbook of Research on Emerging Technologies for Digital Preservation and Information Modeling is an authoritative resource for the latest research on the application of current innovations in the fields of architecture and archaeology to promote the conservation of cultural heritage. Highlighting a range of real-world applications and digital tools, this book is ideally designed for upper-level students, professionals, researchers, and academics interested in the preservation of cultures.
Argentina hayuna multitud de arquitecturas que puede ser debida a la presencia de la comunidad italiana en esa República. Este vasto y aún desconocido patrimonio cultural no siempre es protegido y mejorado y en algunos casos corre el riesgo de ser perdido. El presente estudio tuvo como objetivo el censo y catalogación de episodios arquitectónicos para su posterior explotación y protección, con el fin de permitir el mantenimiento de un testigo en el caso de su pérdida.
Questo libro intende individuare gli strumenti per ricostruire il continuum storico per cui presente e futuro formano un consecutivo sviluppo di eventi.
Il punto di partenza è stato l’individuazione di un termine post quem che fungesse da ponte tra un passato non più tangibile e un presente da comprendere.
Questo termine corrisponde con l’evento tragico che ha generato questa cesura, questo taglio del fluire temporale: paradossalmente è il ricordo di questo evento a restituire alla comunità, sia pure in modo vago e non completamente cosciente e comprensibile, la percezione di appartenenza al luogo.
Il ricordo dell’evento infatti si ravviva continuamente nell’osservazione degli edifici della ricostruzione, in un tessuto urbano che ha preso il posto del tessuto storico, conformato in altri tempi e con altri ritmi mediante stratificazioni delle varie epoche, ma che comunque consente di ritrovare qualche riflesso della antica conformazione spaziale.
E’ infatti possibile recuperare, se non un intero percorso cronologico di sviluppo, perlomeno alcuni dei momenti più significativi della città nei progetti di edilizia appartenenti ad un passato relativamente recente.
Si può dire infatti che, dopo la perdita totale dell’identità della città con la terribile distruzione fisica, con la perdita dei documenti che avrebbero potuto mantenere anche solo una traccia di quello che era stato, sono questi edifici di architettura minore che rappresentano il vero e proprio termine post quem per il nucleo urbano di Cassino.
Lo spartiacque tra una epoca ed un’altra, ma per molti dei suoi abitanti tra una vita ed un’altra.
L’abbazia di Montecassino non è stata unicamente un centro di irradiazione spirituale, culturale ed artistica, ma in diversi periodi della sua storia anche centro organizzativo e di promozione economica della “Terra di san Benedetto”.
Le vicende storiche più note e le testimonianze antiche e recenti sono i dati oggettivi che subito emergono nell'affrontare il tema; ed ancora il ruolo politico, oltre che religioso e culturale, di Montecassino e l'insieme degli avvenimenti, che dalla fondazione ai giorni nostri hanno interessato l'abbazia e l'antico nucleo urbano di S. Germano, confermano l'area cassinate come punto nodale e "cerniera" tra le regioni centrali (Stato Pontificio) e quelle meridionali (Regno di Napoli).
Nel libro la storia del monastero è tracciata focalizzando l’interesse su certi periodi o su alcuni episodi, proprio quelli il cui percorso storico era possibile ricomporre tramite le testimonianze grafiche
Questo nonostante l’indubbia difficoltà a reperire del materiale, a causa dei gravi eventi dell’ultima guerra che hanno sconvolto non solo l’abbazia ma anche l’archivio e la biblioteca del cenobio, destinati a conservare, preservare e soprattutto tramandare le memorie storiche di Montecassino fin dall’epoca di S. Benedetto."
L'interesse specifico per le cartiere nasce proprio dagli stretti legami che alcuni di questi opifici avevano già dal Sedicesimo secolo con l'abbazia benedettina; il censimento, pur focalizzando l'attenzione al territorio cassinate, si dirama lungo i principali corsi d'acqua della valle del Liri, risalendo le rive del Melfa, del Rapido ecc.
Lo studio contiene un ricco corredo di informazioni, raccolte in agevoli schede a formare un multiforme repertorio. Multiforme in quanto le singole schede, suddivise seguendo un duplice criterio, risultano articolate secondo molteplici apparati informativi: una parte della scheda oltre alla localizzazione degli opifici e alle informazioni di carattere tecnico-amministrativo, sulla proprietà e sull'epoca di costruzione, riporta utili riferimenti alle fonti di archivio e bibliografiche che riguardano direttamente il bene censito corredati da una ricca documentazione fotografica; la seconda contiene un agevole regesto storico che segnala i momenti fondamentali della vita dell'opificio, legandolo cronologicamente anche al contesto degli eventi che più a larga scala hanno influenzato lo sviluppo dell'intero territorio in esame.
Interessante, infine, è la schedatura del notevole materiale documentario più propriamente cartografico che l'Autrice analizza anche sotto l'aspetto dei codici e delle convenzioni grafiche, proponendo da un lato un approfondimento sul valore simbolico del linguaggio cartografico e delle sue modificazioni, in particolare a cavallo del XVIII e XIX secolo, dall'altro una verifica sulle modificazioni intervenute nel territorio e riscontrabili nella documentazione analizzata.
Quello della rappresentazione codificata ed unificata, è un aspetto che non sempre viene considerato con la giusta attenzione; è per questa ragione nel testo esso viene analizzato nei suoi rapporti, sia con le scale grafiche di rappresentazione che col segno che costituisce la simbologia vera e propria.
Papers
I Sangallo progettarono tra il 1510 ed il 1530 una cappella monumentale collegata alla navata sinistra della basilica di cui rimane una serie di disegni conservati agli Uffizi. Questo progetto venne abbandonato in seguito alla morte di Clemente VII nel 1534, ed i Sangallo costruirono una monumento sepolcrale a muro nella zona presbiteriale dell’abbazia.
Lo studio intende analizzare la Tomba Medici dei Sangallo a Montecassino in una singolarissima duplice veste in cui la rappresentazione giochi un ruolo fondante. Infatti esso è al tempo stesso oggetto intangibile che non è mai esistito perché rimasto allo stadio di progetto come documentato dai disegni sangalleschi degli Uffizi ed anche un monumento perduto di cui rimangono i soli rilievi eseguiti dal Giovannoni.
La parte finale della ricerca tenterà di fondere questi due momenti dell’opera effettuando delle ricostruzioni virtuali e facendole dialogare con la realtà della attuale basilica di Montecassino
The project related to the tomb of Piero de' Medici (Son of Lorenzo the Magnificent and brother of Leo X), who died in battle in 1503 at Cassino, was commissioned by the Medici Pope Clement VII to the brothers Antonio and Battista da Sangallo.
Between 1510 and 1530, the Sangallo brothers designed a monumental chapel in the left aisle of the basilica, of which a series of drawings has been preserved in the Uffizi archives. This project was abandoned following the death of Clement VII in 1534, and the Sangallo brothers built a sepulchral wall monument in the abbey's presbytery.
The aim of the study was to analyse the Sangallo Medici Tomb in Montecassino from a dual perspective in which representation plays an important role. In fact, it constitutes an intangible object that remained frozen as a design concept that was never actually fulfilled, as documented by the Sangallo Uffizi drawings. But at the same time, the Medici tomb is also a lost monument of which only Giovannoni's surveys remain.
The final part of the study will attempt to merge these two aspects of the work by realising virtual reconstructions and relating them with both the real context of the current Montecassino Basilica and the one that was destroyed by the war
This is the Proceedings of the International Workshop Heritagebot 2017 that was held in Cassino, Italy in September 2017. The papers cover a wide range of disciplines connected with Cultural Heritage, from humanistic fields up to engineering designs through legal aspects and financial/economical studies, treating aspects of theory, design, practice and applications.
Topics addressed during the conference were: business models and business planning; creative cities and industries; documentation, analysis and survey of cultural heritage; economics of cultural heritage; cultural heritage, business and organizational models; cultural heritage and collaborative digital systems; citizen science for cultural heritage: service robotics for cultural heritage; legal tools for the development and innovation management in cultural heritage; capital budgeting and capital structure of cultural heritage sector; field applications in cultural heritage.
The Handbook of Research on Emerging Technologies for Digital Preservation and Information Modeling is an authoritative resource for the latest research on the application of current innovations in the fields of architecture and archaeology to promote the conservation of cultural heritage. Highlighting a range of real-world applications and digital tools, this book is ideally designed for upper-level students, professionals, researchers, and academics interested in the preservation of cultures.
Argentina hayuna multitud de arquitecturas que puede ser debida a la presencia de la comunidad italiana en esa República. Este vasto y aún desconocido patrimonio cultural no siempre es protegido y mejorado y en algunos casos corre el riesgo de ser perdido. El presente estudio tuvo como objetivo el censo y catalogación de episodios arquitectónicos para su posterior explotación y protección, con el fin de permitir el mantenimiento de un testigo en el caso de su pérdida.
Questo libro intende individuare gli strumenti per ricostruire il continuum storico per cui presente e futuro formano un consecutivo sviluppo di eventi.
Il punto di partenza è stato l’individuazione di un termine post quem che fungesse da ponte tra un passato non più tangibile e un presente da comprendere.
Questo termine corrisponde con l’evento tragico che ha generato questa cesura, questo taglio del fluire temporale: paradossalmente è il ricordo di questo evento a restituire alla comunità, sia pure in modo vago e non completamente cosciente e comprensibile, la percezione di appartenenza al luogo.
Il ricordo dell’evento infatti si ravviva continuamente nell’osservazione degli edifici della ricostruzione, in un tessuto urbano che ha preso il posto del tessuto storico, conformato in altri tempi e con altri ritmi mediante stratificazioni delle varie epoche, ma che comunque consente di ritrovare qualche riflesso della antica conformazione spaziale.
E’ infatti possibile recuperare, se non un intero percorso cronologico di sviluppo, perlomeno alcuni dei momenti più significativi della città nei progetti di edilizia appartenenti ad un passato relativamente recente.
Si può dire infatti che, dopo la perdita totale dell’identità della città con la terribile distruzione fisica, con la perdita dei documenti che avrebbero potuto mantenere anche solo una traccia di quello che era stato, sono questi edifici di architettura minore che rappresentano il vero e proprio termine post quem per il nucleo urbano di Cassino.
Lo spartiacque tra una epoca ed un’altra, ma per molti dei suoi abitanti tra una vita ed un’altra.
L’abbazia di Montecassino non è stata unicamente un centro di irradiazione spirituale, culturale ed artistica, ma in diversi periodi della sua storia anche centro organizzativo e di promozione economica della “Terra di san Benedetto”.
Le vicende storiche più note e le testimonianze antiche e recenti sono i dati oggettivi che subito emergono nell'affrontare il tema; ed ancora il ruolo politico, oltre che religioso e culturale, di Montecassino e l'insieme degli avvenimenti, che dalla fondazione ai giorni nostri hanno interessato l'abbazia e l'antico nucleo urbano di S. Germano, confermano l'area cassinate come punto nodale e "cerniera" tra le regioni centrali (Stato Pontificio) e quelle meridionali (Regno di Napoli).
Nel libro la storia del monastero è tracciata focalizzando l’interesse su certi periodi o su alcuni episodi, proprio quelli il cui percorso storico era possibile ricomporre tramite le testimonianze grafiche
Questo nonostante l’indubbia difficoltà a reperire del materiale, a causa dei gravi eventi dell’ultima guerra che hanno sconvolto non solo l’abbazia ma anche l’archivio e la biblioteca del cenobio, destinati a conservare, preservare e soprattutto tramandare le memorie storiche di Montecassino fin dall’epoca di S. Benedetto."
L'interesse specifico per le cartiere nasce proprio dagli stretti legami che alcuni di questi opifici avevano già dal Sedicesimo secolo con l'abbazia benedettina; il censimento, pur focalizzando l'attenzione al territorio cassinate, si dirama lungo i principali corsi d'acqua della valle del Liri, risalendo le rive del Melfa, del Rapido ecc.
Lo studio contiene un ricco corredo di informazioni, raccolte in agevoli schede a formare un multiforme repertorio. Multiforme in quanto le singole schede, suddivise seguendo un duplice criterio, risultano articolate secondo molteplici apparati informativi: una parte della scheda oltre alla localizzazione degli opifici e alle informazioni di carattere tecnico-amministrativo, sulla proprietà e sull'epoca di costruzione, riporta utili riferimenti alle fonti di archivio e bibliografiche che riguardano direttamente il bene censito corredati da una ricca documentazione fotografica; la seconda contiene un agevole regesto storico che segnala i momenti fondamentali della vita dell'opificio, legandolo cronologicamente anche al contesto degli eventi che più a larga scala hanno influenzato lo sviluppo dell'intero territorio in esame.
Interessante, infine, è la schedatura del notevole materiale documentario più propriamente cartografico che l'Autrice analizza anche sotto l'aspetto dei codici e delle convenzioni grafiche, proponendo da un lato un approfondimento sul valore simbolico del linguaggio cartografico e delle sue modificazioni, in particolare a cavallo del XVIII e XIX secolo, dall'altro una verifica sulle modificazioni intervenute nel territorio e riscontrabili nella documentazione analizzata.
Quello della rappresentazione codificata ed unificata, è un aspetto che non sempre viene considerato con la giusta attenzione; è per questa ragione nel testo esso viene analizzato nei suoi rapporti, sia con le scale grafiche di rappresentazione che col segno che costituisce la simbologia vera e propria.
I Sangallo progettarono tra il 1510 ed il 1530 una cappella monumentale collegata alla navata sinistra della basilica di cui rimane una serie di disegni conservati agli Uffizi. Questo progetto venne abbandonato in seguito alla morte di Clemente VII nel 1534, ed i Sangallo costruirono una monumento sepolcrale a muro nella zona presbiteriale dell’abbazia.
Lo studio intende analizzare la Tomba Medici dei Sangallo a Montecassino in una singolarissima duplice veste in cui la rappresentazione giochi un ruolo fondante. Infatti esso è al tempo stesso oggetto intangibile che non è mai esistito perché rimasto allo stadio di progetto come documentato dai disegni sangalleschi degli Uffizi ed anche un monumento perduto di cui rimangono i soli rilievi eseguiti dal Giovannoni.
La parte finale della ricerca tenterà di fondere questi due momenti dell’opera effettuando delle ricostruzioni virtuali e facendole dialogare con la realtà della attuale basilica di Montecassino
The project related to the tomb of Piero de' Medici (Son of Lorenzo the Magnificent and brother of Leo X), who died in battle in 1503 at Cassino, was commissioned by the Medici Pope Clement VII to the brothers Antonio and Battista da Sangallo.
Between 1510 and 1530, the Sangallo brothers designed a monumental chapel in the left aisle of the basilica, of which a series of drawings has been preserved in the Uffizi archives. This project was abandoned following the death of Clement VII in 1534, and the Sangallo brothers built a sepulchral wall monument in the abbey's presbytery.
The aim of the study was to analyse the Sangallo Medici Tomb in Montecassino from a dual perspective in which representation plays an important role. In fact, it constitutes an intangible object that remained frozen as a design concept that was never actually fulfilled, as documented by the Sangallo Uffizi drawings. But at the same time, the Medici tomb is also a lost monument of which only Giovannoni's surveys remain.
The final part of the study will attempt to merge these two aspects of the work by realising virtual reconstructions and relating them with both the real context of the current Montecassino Basilica and the one that was destroyed by the war
This article focuses on study and comparison of Analemma drawings in some Vitruvius Edition from 1511 to 1673. The attention is addressed to the editions by Frà Giocondo (1511), Cesare Cesariano (1521), Francesco Luci or Luzi said Durantino (1524), Daniele Barbaro (1584) Walter Hermann Ryff (1575), Miguel de Urrea (1582).
The contribution, in addition to a description of the project, describes the first experiments focusing on the metric quality of the models obtained with SfM methodologies from raw data acquired by users.
Cigola M., Gallozzi A., Senatore L.J., Di Maccio R., Molinara M., Trovini G., Marinelli E., Montaquila A., Polito E., De Rosa G.
These floors were created not only by repeating predetermined symmetries and proportional ratios, but also by exploiting available materials and the size of the space to be covered; hence, not rigid patterns, but solutions that were always different.
Throughout the ages Cosmatesque mosaics have been represented primarily as monochromatic, or by using traditional colour techniques such as watercolours and tempera since these techniques make it possible to record the veins of the marbles and chromatic irregularities, making them instantly recognisable. The contribution will assess and illustrate both the potential and critical aspects of black and white representation as well as the sometimes more comprehensive representations that use a greyscale. It will also examine all the peculiarities of chromatic representation given that colour provides additional information and always offers more “objective” documentation of the state of the floors.
The Use of Remote Monitored Mobile Tools for the Survey of Architectural and Archaeological Heritage. Available from: https://www.researchgate.net/publication/318607075_The_Use_of_Remote_Monitored_Mobile_Tools_for_the_Survey_of_Architectural_and_Archaeological_Heritage [accessed Aug 13, 2017].
HeritageBot Service Robot assisting in Cultural Heritage. Available from: https://www.researchgate.net/publication/316460754_HeritageBot_Service_Robot_assisting_in_Cultural_Heritage [accessed Aug 13, 2017].
Arrivata a Londra nel 1728, nei 35 anni in cui fu attiva, Anna Maria Garthwaite ha prodotto oltre un migliaio di schemi per tessuti che eseguiva sempre ad acquerello.
I suoi acquarelli era unici e riconoscibili per i loro vorticosi ed assimetrici tralci di fiori e foglie rappresentati con colori vivaci e brillanti che davano loro una vivace immediatezza.
Molti dei suoi disegni originali sono sopravvissuti, oltre a tessuti ed abiti realizzati con essi; sono inoltre riconducibili ai suoi modelli abiti in seta identificati nella ritrattistica inglese ed americana di questo periodo.
Circa 900 suoi disegni originali in acquerello datati tra il 1720 ed il 1756 fanno parte della collezione del Victoria and Albert Museum; molti di essi sono datati, annotati con precise istruzioni riguardanti la loro tessitura e portano il nome del tessitore a cui la Garthwaite li aveva venduti.
Oltre al suo grande talento creativo, Anna Maria Garthwaite ebbe una grande influenza sullo sviluppo dell’industria tessile inglese.
Fu proprio con l’introduzione dei suoi disegni, basati su modelli nuovi e sull’uso di patterns base che venivano ripetuti, che lo stesso modo di tessere fu variato e l’industria inglese della seta riuscì a superare quella francese, che proprio in quegli anni aveva notevoli problemi con i suoi operai per l’introduzione di nuove macchine.
La sua influenza fu molto forte, tanto che nel 1751 era già riconosciuta in patria come una dei 3 designer che avevano introdotto i principi della pittura nell’industria tessile. Echi dei suoi schemi floreali possono essere ritrovati nell’Art Nouveau e più tardi, nei disegni di William Morris.
Regarding Giovannoni some surveys by him will be analysed; they are precious and most valuable both for the history of the destroyed Abbey and for Montecassino post-war reconstruction. Personal notes and reflections contained in a draft of the Commission report for the reconstruction will be presented regarding De Angelis d'Ossat; they are inserted in a small typewritten document in his personal library.
Identificato con la sigla HeGo (HeritageGo), il progetto utilizza logiche proprie della citizen science e fonde aspetti della ludicizzazione (gamification) con le potenzialità della tecnica di rilievo fotogrammetrico.
interesting developments especially in the architectural and archaeological research. Digital survey
technology and representation techniques for the documentation of archaeological sites, has grown significantly
in recent years. The contribution focuses on digital survey tools able to return point clouds,
applied to remote-controlled mobile platforms. The mobile platforms equipped with XYZ or RGB data
acquisition sensors can overcome some physical limits not solvable by making use of traditional instruments.
The gap created by dimensional reasons it could be exceeded using this kind of tools. All
this to complete the limit in the traditional survey and increase the level of knowledge of architectural
and archaeological artifacts. This research has been made by the Laboratory of the University of
Cassino DART, through a series of examples and a trial made on the Casinum Archaeological area, the
studio will define the state of art of this subject that it connects indissolubly knowledge and experimental
technology.
L’unità di ricerca annovera le diverse competenze di natura tecnica, economica e giuridica necessarie ad entrambe le forme di valorizzazione. Le competenze trasversali dell’unità di ricerca sono relative ai laboratori LARM in ambiti ingegneristici, DART nell’ambito del patrimonio architettonico, e IMPRENDILAB e FINLAB in ambito economico-aziendale.
Il segmento del progetto su cui il contributo intende soffermarsi riguarda l’applicazione di robot esapodi espressamente progettati per essere applicati all’analisi dell’architettura tentando di fare svolgere ad un robot molte delle operazioni tipiche dell’azione del rilevare mediante manovre automatizzate che possano migliorare le procedure ed i risultati, sia in termini di velocità che di accuratezza di esecuzione.
Nell’Università di Cassino da vari anni è attivo un gruppo di ricerca interdisciplinare su tali tematiche, che ha sviluppato già il progetto di due robot, uno solo allo stadio di progetto e l’altro che è già stato costruito ed è al secondo prototipo (Robot Esapodo), elaborando test di validazione e soluzioni per procedure di carattere generale e per casi specifici.
Procedures will be defined to guarantee quality and integration of acquired data, providing continuous access to the information collected and processed in digital format. Most of the data will be processed in form of 3D digital models that will be consulted on off-line and web-based systems. 3D Data will be incorporated into BIM systems and then processed using an HeritageBIM model, whose plug-ins are libraries of parametric objects created from historical data, also useful for the mapping of parametric objects on a point cloud. New forms of interaction between BCH and public users will be identified and used, transforming public into an active part of the process through Gamification procedures.
An example of these procedure will be applied to the Archaeological Complex of Roman Casinum city, in South Latium.
Per verificare la validità del modello proposto, la metodologia è stata applicata alla Tomba di Ummidia Quadratilla, collocata nell’Area Archeologica di Cassino.
Grazie alle coordinate geografiche è stato possibile collocare il monumento con il corretto orientamento della tomba attraverso l’uso del GIS, successivamente la stessa è stata modellata nel BIM da cui si sono è estratte le informazioni relative alla forma, successivamente attraverso l’uso del modello basato sulle ontologie è stato possibile valutare l’influenza dei fattori atmosferici sullo stato di conservazione dell’edificio e determinare le possibili strategie per la sua manutenzione e gestione.
Tra gli altri, anche Antonio e Battista da Sangallo tra il 1507 ed il 1512 si recarono più volte a Montecassino per eseguire la tomba di Piero de’ Medici, fratello di Leone X e zio dell’allora regnante papa Clemente VII, morto nel 1503 nella battaglia alla foce del Garigliano e sepolto provvisoriamente nella basilica abbaziale. Di questo soggiorno ci rimangono alcune testimonianze grafiche di rilievo e di progetto che costituiscono una guida sicura per ricostruire idealmente la continuità della storia architettonica del monastero, poiché sono certamente anteriori al grande periodo di ricostruzione dell’abbazia, avvenuta tra il 1500 ed il 1600, che determinerà la scomparsa dell’impianto medievale.
In questo articolo intendiamo però porre l’attenzione sui contributi di due grandi studiosi del XX secolo: Gustavo Giovannoni e Guglielmo De Angelis D’Ossat, il cui apporto è stato fondamentale per la storia dell’architettura di Montecassino
Particolarmente interessante è la vasta serie di “rappresentazioni di guerra” tra il XVIII e il XIX secolo, periodo in cui Gaeta fu più volte assediata e che culminerà con la sua capitolazione nel 1861. Dopo questa data la città passò definitivamente dal dominio dei Borboni di Napoli al Regno d’Italia.
Questo contributo si focalizza sulle rappresentazioni del 700 e 800, analizzando ed evidenziando le differenze a volte profonde nelle rappresentazioni di attacco e di difesa. Infatti cartografie della città di Gaeta e della sua fortezza elaborate nello stesso periodo, risultano estremamente differenti se rappresentano una strategia di assedio e di attacco o se il loro fine è quello della strenua difesa di posizioni acquisite.
Representations of war between XVIII-XIX centuries. Attack and defense plans of the fortress of Gaeta
The fortress of Gaeta had a considerable strategic importance in Southern Italy. It was also the center of numerous historical events. For these reasons it was represented by a multiplicity of different types of cartographic and iconographic representations over the centuries.
The representations of Gaeta and his fortress can be grouped into two large categories. One concerns views of the fortress as a part of the city of Gaeta, from a landscape perspective; the other concerns the description of military events.
The vast series of "war representations" between the eighteenth and nineteenth centuries is particularly interesting. During this period Gaeta was besieged several times, culminating in its capitulation in 1861. After this date, the city became part of the Kingdom of Italy, leaving the Neapolitan dominion of the Bourbons.
This contribution focuses on representations from the 1700s and 1800s, analysing and highlighting the differences in the representations of attack and defence, which at times are quite profound. In fact, maps of the city of Gaeta and its fortress developed in the same period are extremely different depending on whether they are representing a siege strategy or if their purpose is to map out the strenuous defence of acquired positions.
La città infatti, sorta nelle vicinanze delle rovine dell’antica Casinum, era un tessuto compatto di origine medievale che rimane sostanzialmente invariato fino all’Unità d’Italia.
Il 13 gennaio 1915 il sisma di Avezzano arreca molti danni a Cassino; subito dopo la città inizia un forte rinnovamento del suo tessuto urbano secondo le direttrici di sviluppo tracciate dal Piano Regolatore elaborato nel 1916 in conseguenza del terremoto.
Questa è la situazione fino a circa il 1940, poi arriva la guerra, e nella loro ritirata verso nord i Tedeschi, si attestano sulla cosiddetta linea, “Gustav”, creando una situazione di stallo che venne risolta dagli Alleati con il bombardamento dell’abbazia di Montecassino il 15 febbraio 1944 e della città sottostante il 15 marzo 1944.
Rasa completamente al suolo Cassino è stata dunque privata, oltre che dei suoi edifici più significativi e delle stratificazioni storiche, anche della sua più profonda identità.
La città rimase infatti senza più traccia della sua struttura urbana e purtroppo anche di memoria storica a causa della perdita della maggior parte delle fonti documentarie.
Il contributo si propone di analizzare un periodo ben definito della storia edilizia ed urbanistica della città di Cassino, e cioè quello posto tra due eventi di grande importanza per questa città: il terremoto di Avezzano del 1915 e la completa di distruzione dell’Abbazia di Montecassino e della città sottostante nel 1944.
La metodologia prescelta per ripercorrere gli eventi di quegli anni e ricostruire questo piccolo lacerto di storia è quella che privilegia l’analisi delle documentazioni grafiche, sia pure con le notevoli difficoltà che si presentano per una città che ha visto praticamente distrutti i suoi archivi storici.
The town of Cassino, closely linked to the Benedictine abbey of Montecassino was historically established and characterized until the events of World War II that erased all signs of its past. The town, built near the ruins of the ancient Casinum, was characterised by a compact structure of medieval origins remained substantially unchanged until the Unification of Italy. On January 13, 1915 the earthquake in Avezzano caused relevant damage in Cassino; immediately after the town started a deep renovation process of its urban fabric along the lines drawn by the Master Plan developed in 1916 after the earthquake. This was the situation until about 1940, then came the war, and in their retreat to the north, the Germans stood on the so-called " Gustav " line, creating a stalemate dramatically resolved by the Allies with the bombing of the abbey of Montecassino on Febru-ary 15, 1944 and of the town below on March 15, 1944. Completely razed to the ground Cassino was therefore deprived of, apart its most significant buildings and historical layers, its deepest identity. The city remained without traces of its urban structure and its historical memory on account of the loss of most part of the documentary sources. The essay aims to analyze the Cassino construction and urban history period between two events of great importance for the town: the earthquake of 1915 and the complete destruction of the abbey and the town below in 1944. The chosen method to retrace the events of those years and rebuild this fragment of history is one that favors the analysis of graphic documentation, albeit with considerable difficulties as the town experienced the distruction of its historical archives.