Devis Colombo
Tu Darmstadt, Philosophy, Department Member
- Metaphysics, History of Anarchism, Mass-Media Ethics, Gunther Anders, Martin Heidegger, Walter Benjamin, and 37 moreAnarchist Studies, Alain Badiou, Giorgio Agamben, and Slavoj Zizek, Anarchism & Postmodern Theory, Martin Buber, Gustav Landauer, Theology of Paul Tillich, Bruno Bauer, Guenther Anders, Political Anthropology, Phenomenology, Heidegger, Patocka, Historialität, Praxis, End of History, Nihilism, Andreas Paul Weber, Philosophy, Sociology, Aesthetics, Cultural Studies, Transhumanism/Posthumanism, Philosophy of Technology, Rudolf Rocker, Anarcho-syndicalism, Storia delle categorie politiche, Schwarze Scharen, Ernst Niekisch, Storia Del Pensiero Politico, Günther Anders, Critical Theory, Helmuth Plessner, Max Scheler, Gyorgy Lukacs, Karl Mannheim, Hegemoniale Männlichkeit, and Anarchismedit
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Cangresso SIS, Pisa 3 febbraio 2017.
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PRESENTAZIONE DELL’EDIZIONE ITALIANA DI: Günther Anders, Lo sguardo dalla torre. Favole con le illustrazioni di A. Paul Weber, a cura di Devis Colombo, con la prefazione di Goffredo Fofi. Pubblicata in occasione del ventennale... more
PRESENTAZIONE DELL’EDIZIONE ITALIANA DI: Günther Anders, Lo sguardo dalla torre. Favole con le illustrazioni di A. Paul Weber, a cura di Devis Colombo, con la prefazione di Goffredo Fofi.
Pubblicata in occasione del ventennale dalla scomparsa del filosofo, attivista e poeta Günther Anders (1902-1992), la raccolta di favole filosofiche Lo sguardo dalla torre (Mimesis 2012) si presenta oggi come uno stimolante strumento per comprendere a fondo sia l’attualita di questo pensatore eretico, sia le trasformazioni dell’anima degli uomini e del mondo in cui essi vivono che egli intendeva raccontare. In bilico fra lo stile di Kafka e Brecht, le acute e taglienti favole di Anders non soltanto riescono con efficacia disarmante a mettere a nudo i vizi dell’uomo contemporaneo – quali il razzismo,
il cinismo, l’intolleranza, il nichilismo – ma al tempo stesso, potenziate dalla forza figurativa della sua lingua poetica e dalla trasfigurazione letteraria della sua “fantasia morale”, catapultano il lettore all’interno di avvenimenti paradossali, situazioni disperanti e possibili storie di resistenza che rispecchiano direttamente le più significative considerazioni filosofiche
andersiane. Ne parleremo con: Maurizio Guerri (Accademia di Belle Arti di Brera), Paola Bozzi (Università degli Studi di Milano), Devis Colombo (Università di Marburgo).
Pubblicata in occasione del ventennale dalla scomparsa del filosofo, attivista e poeta Günther Anders (1902-1992), la raccolta di favole filosofiche Lo sguardo dalla torre (Mimesis 2012) si presenta oggi come uno stimolante strumento per comprendere a fondo sia l’attualita di questo pensatore eretico, sia le trasformazioni dell’anima degli uomini e del mondo in cui essi vivono che egli intendeva raccontare. In bilico fra lo stile di Kafka e Brecht, le acute e taglienti favole di Anders non soltanto riescono con efficacia disarmante a mettere a nudo i vizi dell’uomo contemporaneo – quali il razzismo,
il cinismo, l’intolleranza, il nichilismo – ma al tempo stesso, potenziate dalla forza figurativa della sua lingua poetica e dalla trasfigurazione letteraria della sua “fantasia morale”, catapultano il lettore all’interno di avvenimenti paradossali, situazioni disperanti e possibili storie di resistenza che rispecchiano direttamente le più significative considerazioni filosofiche
andersiane. Ne parleremo con: Maurizio Guerri (Accademia di Belle Arti di Brera), Paola Bozzi (Università degli Studi di Milano), Devis Colombo (Università di Marburgo).
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Lo sguardo dalla torre raccoglie le favole che Günther Anders scrisse tra il 1931 e il ‘68. In un tempo in cui l’umanità fatica a mantenere il passo con lo sviluppo della tecnica, occorre rivedere radicalmente il nostro modo di pensare,... more
Lo sguardo dalla torre raccoglie le favole che Günther Anders scrisse tra il 1931 e il ‘68. In un tempo in cui l’umanità fatica a mantenere il passo con lo sviluppo della tecnica, occorre rivedere radicalmente il nostro modo di pensare, abbandonando le tradizionali categorie del discorso. Così questa scelta narrativa del filosofo tedesco non è dovuta a una semplice ragione di stile, ma a un’esigenza concreta di resistenza all’impoverimento del linguaggio che l’incontrastata proliferazione degli apparati tecnici porta con sé. Per far fronte al senso d’inferiorità originato dalla sempre più autonoma funzionalità dei prodotti da lui stesso creati - ciò che Anders definisce “vergogna prometeica” - l’uomo tende ad assorbire le modalità univoche e immediate dei segnali delle macchine, perdendo quella capacità dialogica e riflessiva di comunicare che costituisce il fondamento dell’essere umano, e dalla quale dipende la possibilità di immaginare e di provare sentimenti. Le favole diventano allora uno strumento, tanto critico quanto salvifico, di riflessione, a partire da uno sguardo rinvigorito, fantasioso quanto provocatorio che soltanto la forma favolistica è in grado di offrire.
Günther Anders (Breslavia 1902 - Vienna 1992), allievo di Husserl e di Heidegger, compagno di pensiero e di vita di Hannah Arendt, è uno dei maggiori pensatori eretici del Novecento. Divenne noto sia per la sua riflessione sul “dislivello prometeico” tra l’uomo e la tecnica (L’uomo è antiquato, vol. I e II, 2003), sia per l’attività di critico letterario (Uomo senza mondo. Scritti sull’arte e sulla letteratura, 1991; Kafka. Pro e contro, 2006) e di scrittore (La catacomba molussica, 2008). In Italia è stato insignito nel 1961 del Premio letterario “Della Resistenza - Città di Omegna” per l’opera Essere o non essere. Diario di Hiroshima e Nagasaki.
Andreas Paul Weber, illustratore e pittore tedesco (1893 - 1980), per la sua opposizione al regime nazista venne arrestato e internato in un campo di concentramento. Autore di litografie di critica sociale e politica, dopo la guerra collaborò al noto giornale satirico Simplicissimus dal 1954 al 1967. Le sue opere sono state esposte nelle più importanti mostre d’arte internazionali.
http://www.mimesisedizioni.it/Mimesis/Lo-sguardo-dalla-torre.html
Günther Anders (Breslavia 1902 - Vienna 1992), allievo di Husserl e di Heidegger, compagno di pensiero e di vita di Hannah Arendt, è uno dei maggiori pensatori eretici del Novecento. Divenne noto sia per la sua riflessione sul “dislivello prometeico” tra l’uomo e la tecnica (L’uomo è antiquato, vol. I e II, 2003), sia per l’attività di critico letterario (Uomo senza mondo. Scritti sull’arte e sulla letteratura, 1991; Kafka. Pro e contro, 2006) e di scrittore (La catacomba molussica, 2008). In Italia è stato insignito nel 1961 del Premio letterario “Della Resistenza - Città di Omegna” per l’opera Essere o non essere. Diario di Hiroshima e Nagasaki.
Andreas Paul Weber, illustratore e pittore tedesco (1893 - 1980), per la sua opposizione al regime nazista venne arrestato e internato in un campo di concentramento. Autore di litografie di critica sociale e politica, dopo la guerra collaborò al noto giornale satirico Simplicissimus dal 1954 al 1967. Le sue opere sono state esposte nelle più importanti mostre d’arte internazionali.
http://www.mimesisedizioni.it/Mimesis/Lo-sguardo-dalla-torre.html
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Questo studio ruota attorno all'approfondimento delle categorie di "esperienza" e di "contingenza" nella filosofia di Günther Anders (1902-1992), mostrando in quale misura esse - nonostante le numerose "cesure" che lo stesso autore ha... more
Questo studio ruota attorno all'approfondimento delle categorie di "esperienza" e di "contingenza" nella filosofia di Günther Anders (1902-1992), mostrando in quale misura esse - nonostante le numerose "cesure" che lo stesso autore ha individuato all'interno del suo pensiero - siano da considerare un elemento di unione di tutta la sua produzione intellettuale. Tali categorie vengono declinate in relazione alle diverse fasi del pensiero di Anders e alle rispettive discipline cui egli approda progressivamente nel corso della sua formazione filosofica, vale a dire la fenomenologia, l'antropologia filosofica, l'esistenzialismo e infine l'etica della tecnica, offrendo un rinnovato ritratto di uno dei più profondi e stimolanti critici della civiltà tecnica.