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ITTV980105A1 - Struttura di dispositivo di frenatura particolarmente per pattini. - Google Patents

Struttura di dispositivo di frenatura particolarmente per pattini. Download PDF

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ITTV980105A1
ITTV980105A1 ITTV980105A ITTV980105A1 IT TV980105 A1 ITTV980105 A1 IT TV980105A1 IT TV980105 A ITTV980105 A IT TV980105A IT TV980105 A1 ITTV980105 A1 IT TV980105A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
quarter
fact
pin
correspondence
hull
Prior art date
Application number
Other languages
English (en)
Inventor
Minuterie Spa Capica
Walter Trevisan
Natalino Bonato
Original Assignee
Benetton Sportsystem Spa
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Benetton Sportsystem Spa filed Critical Benetton Sportsystem Spa
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Priority to DE69918226T priority patent/DE69918226T2/de
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Priority to AT99113604T priority patent/ATE269749T1/de
Priority to US09/351,004 priority patent/US6536784B2/en
Priority to CA002278109A priority patent/CA2278109A1/en
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Description

"STRUTTURA DI DISPOSITIVO DI FRENATURA, PARTICOLARMENTE PER PAT-TINI"
DESCRIZIONE
La presente domanda ha per oggetto una struttura di dispositivo di frenatura, particolarmente utilizzabile per pattini comprendenti una calzatura composta da un gambale articolato ad uno scafo il quale risulta a sua volta associato ad un telaio di supporto per una o più ruote.
Oggi giorno nei pattini a rotelle di tipo noto, siano essi costituiti da una calzatura associata ad un supporto per due coppie di ruote disposte parallelamente tra loro o da una calzatura associata ad un telaio di supporto per due o più ruote disposte in linea, risulta sentito il problema di conseguire la frenatura delle ruote stesse per potersi regolare la velocità del pattino stesso.
E' noto quindi l'utilizzo di predisposti tasselli o tamponi, realizzati usualmente in gomma, disposti in corrispondenza della zona della punta o del tacco della calzatura; quando l'utilizzatore impone una inclinazione alla calzatura, in avanti o all'indietro, si ha che l'estremità libera dei tasselli o tamponi viene ad interagire con il terreno e quindi si consegue la frenatura.
Tali soluzioni però risultano essere non ottimali in quanto richiedono, da parte dell'utilizzatore, l'imposizione di una rotazione della calzatura, e quindi del telaio ad essa associata, in corrispondenza della punta o del tacco, ciò potendo essere causa di perdite di equilibrio con conseguenti cadute.
Ε' anche noto il brevetto US 1.402.010 in cui è illustrato un pattino a rotelle presentante una fascia, serrabile sulla gamba dell'utilizzatore al di sopra della zona dei malleoli, alla quale è interconnessa una astina.
Quest'ultima risulta avvolgere posteriormente la gamba ed quindi curvata ad interessare lateralmente la stessa sino a,d essere alle estremità associata, nella zona dei malleoli, ad u leverismo articolato ad una struttura sporgente dal telaio supporto per le ruote.
Tale leverismo sporge posteriormente al telaio ed è raccordato ad una piastra circa controsagomata alla curvatura di parte di una sottostante, ed affacciata, ruota.
Tale soluzione non è scevra da inconvenienti: innanzitutto si riscontra la definizione di un moto relativo tra la fascia e la gamba durante tutta la pratica sportiva, questo non rendendone confortevole l'impiego a causa del continuo sfregamento della fascia sulla gamba.
L'attivazione della piastra si consegue inoltre ogni qualvolta l'utilizzatore piega la gamba all'indietro oltre un determinato angolo, senza effettive ed agevoli possibilità di variare tale condizione.
Ogni utilizzatore inoltre,ha una sua determinata conformazione della gamba conseguendosi cosi la frenata per angoli di rotazione diversi a parità di lunghezza dell’astina.
Quest'ultima inoltre insiste nella zona dei malleoli, ciò potendo arrecare fastidio o potendo essere causa di urti accidentali.
Infine si riscontra una notevole usura della ruota.
A parziale soluzione di tale inconveniente è noto il brevetto americano US 4.275.895 nel quale è illustrato un freno per pattini, presentanti due coppie di ruote parallele tra loro, quale agisce in corrispondenza delle ruote posteriori.
Tale freno è costituito da una patella associata posteriormente alla calzatura alla quale risulta posteriormente associata una lamina fulcrata in corrispondenza del telaio di supporto per la calzatura.
Tale lamina presenta, in corrispondenza dell'estremità libera, un elemento trasversale su cui è ricavata, alle estremità laterali, una coppia di elementi conformati a "C" i quali interagiscono, a seguito di una rotazione all'indietro imposta alla patella, con le ruote posteriori ad essi affacciate nel senso di interagire con la superficie volvente delle medesime.
Anche tale soluzione presenta però degli inconvenienti: essa risulta infatti strutturalmente complessa risultando quindi di difficile industrializzazione; inoltre la medesima prevede la presenza di predisposte molle atte a consentire il riposizionamento della patella nella condizione di non interazione della coppia di elementi conformati a "C" con le ruote, ciò incrementando ulteriormente la complessità strutturale.
Inoltre la conformazione strutturale del freno fa sì che la coppia di elementi a "C" vengano ad interagire con la ruota anche ad una minima rotazione all'indietro imposta alla patella e quindi anche per movimenti involontari, ciò creando frenate non volute e quindi possibili situazioni di perdita di equilibrio o mancanza di coordinamento.
Infine, l'interazione dell'elemento a "C" in corrispondenza della superficie volvente delle ruote porta ad una rapida usura delle stesse e quindi ad un non ottimale rotolamento che comporta necessariamente una sostituzione continua delle stesse.
E’ anche noto il brevetto US 4.300.781 inerente un dispositivo di frenatura per pattini comprendenti coppie di ruote disposte parallelamente tra loro.
E' quindi compreso un freno costituito da una lamina, trasversalmente fulcrata in corrispondenza dell'estremità posteriore del telaio di supporto per una calzatura, alle cui estremità sono associati dei tamponi affacciati alla superficie volvente della coppia di ruote posteriori.
La attivazione del freno avviene mediante l'utilizzo di un cavetto atto ad imporre una rotazione, in contrasto con una molla associata al supporto per la coppia di ruote anteriori, alla lamina cosi da portare i tamponi a contatto con la superficie volvente della coppia di ruote posteriori.
La attivazione di tale cavetto è possibile tramite degli anelli o maniglie associati ad una fascia che può essere posizionata, grazie alla presenza di mezzi di connessione temporanea, sugli arti inferiori dell'utilizzatore.
Tale soluzione presenta però notevoli inconvenienti: innanzitutto la attivazione del freno può portare a possibili perdite di equilibrio durante la pratica sportiva, in quanto l'utilizzatore non assume con il corpo una posizione idonea a controllare la repentina riduzione di velocità; infatti nell'attivazione del freno è interessata esclusivamente la mano del pattinatore.
Inoltre, dato che la pratica sportiva può avvenire calzando dei pantaloni, vi è la possibilità che all'atto della trazione operata sugli anelli la fascia scivoli sui pantaloni o trascini gli stessi a scorrere sulla gamba, vanificando l'azione di frenatura.
Inoltre si ha la presenza di un cavo, libero, che oltre ad essere di impaccio al pattinatore,può impigliarsi accidentalmente durante la corsa tanto più che la coordinazione del movimento braccio-gambe porta queste ultime a disporsi ritmicamente lateralmente verso la parte esterna.
A parziale soluzione di tale inconveniente sul brevetto ita l i ano N . 1 .257. 742 depositato a nome della medesima richiedente, nel quale si è rivendicata una struttura di dispositivo di frenatura per pattini, comprendenti una calzatura composta da un gambale articolato ad uno scafo e associato ad un telaio di supporto per due o più ruote, comprendente almeno un elemento di trazione che interconnette il gambale ad un elemento frenante oscillante tra le ali del telaio di supporto in una zona interposta tra due ruote attigue tra loro.
Anche tale soluzione presenta però degli inconvenienti in quanto l'attivazione dell'elemento frenante avviene mediante l'oscillazione in avanti del gambale; tale movimento si verifica anche durante la pattinata, per cui può accadere che l'elemento frenante venga azionato involontariamente, provocando la cadutadel pattinatore.
Compito principale di quanto forma oggetto della presente domanda è quindi quello di eliminare gli inconvenienti sopra lamentati in tipi noti escogitando un dispositivo di frenatura per pattini che risulti efficiente dal punto di vista funzionale nonché strutturalmente molto semplice e di facile industrializzazione.
Nell'ambito del compito sopra esposto un altro importante scopo è quello di realizzare un dispositivo di frenatura la cui attivazione possa esser conseguita dall'utilizzatore in caso di effettiva necessità e non risulti quindi accidentale.
Ancora un importante scopo è quello di realizzare un dispositivo di frenatura che possa essere attivato in modo rapido, semplice e sicuro da parte dell'utilizzatore, senza che questi debba fare movimenti, ad esempio con le mani, che ne pregiudichino l’equilibrio o la coordinazione.
Un ulteriore scopo è quello di realizzare un dispositivo i cui ingombri siano estremamente limitati e integrati nel profilo del pattino, in modo da evitare la presenza di elementi sporgenti, i quali impediscono i movimenti, sono soggetti a rotture ed alterano sensibilmente le linee estetiche del pattino.
Un altro importante scopo è quello di realizzare un dispositivo di frenatura che preservi il più possibile la superficie volvente delle ruote dall'usura.
Non ultimo scopo è quello di ottenere un dispositivo alle caratteristiche precedenti accomuni quella di risultare affidabile e sicuro nell’uso, il medesimo presentando costi realizzativi contenuti ed essendo applicabile anche a pattini di tipo noto.
Il compito e gli scopi sopra accennati nonché altri che più chiaramente appariranno in seguito vengono raggiunti da una struttura di dispositivo di frenatura, particolarmente per pattini comprendenti una calzatura composta da un gambale articolato ad uno scafo associato ad un telaio di supporto per due o più ruote, comprendente almeno un elemento di trazione che interconnette detto gambale ad un elemento frenante fulcrato folle a detto telaio, che si caratterizza per il fatto che detto almeno un elemento di trazione è ad una estremità operativamente interagente con una parte posteriore di detto gambale, rinviato su un mezzo fissato a detto scafo, scorrevole su di esso e/o sulla superficie di una scarpetta interna ed interconnesso all'altra estremità ad una appendice sporgente da detto elemento frenante, detto elemento frenante oscillando in contrasto con almeno un elemento elasticamente deformabile.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di alcune particolari forme realizzative, illustrate a titolo indicativo nelle allegate tavole di disegni in cui:
la fig. 1 illustra, in una vista laterale parzialmente sezionata, la struttura di dispositivo di frenatura associata al pattino;
la fig. 2 illustra il pattino in una vista posteriore; la fig. 3 illustra una ulteriore forma realizzativa per la struttura in una vista laterale parzialmente sezionata;
la fig. 4 illustra il pattino di cui alla figura precedente in una vista posteriore.
Con riferimento alle figure precedentemente citate, si è indicata con il numero 1 la struttura di dispositivo di frenatura la quale risulta essere particolarmente utilizzabile per pattini, indicati con il numero 2.
Questi ultimi risultano comprendere una calzatura 3 composta daun gambale 4,avvolgente la zona latero-posteriore della gamba dell‘utilizzatore, il quale risulta articolato ad uno scafo 5 a cui risulta inferiormente associato un telaio 6,presentante una sezione ad"U"rovesciata,di supporto perdueopiù ruote,indicatecon ilnumero 7edeventualmentedisposte in linea tra loro.
E' prevista la apposizione di predisposte e note leve di serraggio per il gambale 4e lo scafo 5.
La struttura didispositivo di frenatura risultacomprendere almeno un elemento di trazione, indicato globalmente con il numero 8,costituito preferibilmente daun cavetto o una cinghia.
Tale elemento di trazione presenta una prima estremità 9 associata al gambale 4, e quindi fulcrata trasversalmente in corrispondenza di un primo perno 10 vincolato posteriormente ed esternamente al gambale 4,oppure rivettata al gambale stesso o comunque associata mediante noti mezzi di connessione.
L’elemento di trazione 8 presenta quindi una seconda estremità 11, la quale risulta associata in corrispondenza di un secondo perno 12 vincolato in corrispondenza della appendice 13 sporgente da un elemento frenante 14 in una zona soprastante l'ultima ruotaposteriore 7.
L'elemento frenante 14 risulta costituito da un supporto 15 conformato essenzialmente a C, le cui ali risultano fulcrate preferibilmente in corrispondenza di un terzo perno 16 di fulcraggioper l'ultima ruota 7,a tale supporto 15essendo associato un tampone 17 frenantee la citata appendice 13.
All'elemento frenante 14 è consentita quindi una oscillazione in contrasto con un elemento elasticamente deformabile quale una molla 18 alle estremità vincolata in corrispondenza del supporto 15 e del telaio 6 o dello scafo 5.
L'elemento di trazione 8 risulta, a partire dalla prima estremità 9, interessare il bordo perimetrale inferiore 19 del gambale 4 e quindi rinviato, attraverso una predisposta apertura 21 ricavata su detto scafo, in corrispondenza di un predisposto quarto perno 20 associato e disposto trasversalmente al medesimo.
L'elemento di trazione 8 risulta quindi interessare la superficie laterale interna dello scafo e viene fatto fuoriuscir dal medesimo in corrispondenza di una seconda apertura 22 ottenu ta in una zona attigua il tallone dell'utilizzatore.
L’elemento di trazione viene quindi ad interessare la super ficie posteriore esterna dello scafo sino in corrispondenza della seconda estremità 11 di fulcraggio al secondo perno 12; vantaggiosamente l'elemento di trazione 8 sarà guidato e contenuto entro una sede ribassata ricavata sullo scafo 5 o sul telaio 6, la quale consentirà anche lo scorrimento dell'elemento di trazione stesso nella zona del tacco, in cui il telaio 6 è a contatto con lo scafo.
L'utilizzo del ritrovato risulta essere il seguente: durante la attività sportiva e quindi qualora al gambale venga impressa una inclinazione in avanti, l'elemento di trazione 8 non risulta soggetto ad alcun tensionamento.
Quando invece l’utilizzatore impone al gambale una inclinazione all’indietro oltre un angolo predeterminato si ha che l'elemento di trazione 8 risulta soggetto ad una tensione che porta la appendice 13 dell'elemento frenante 14 a compiere uno spostamento antiorario e quindi tale da forzare il tampone frenante 17 a contatto con il suolo.
Una volta cessata l'esigenza di effettuare la frenata, e quindi riposizionato il gambale in una posizione eretta, la presenza dell’elemento elasticamente deformabile e quindi della molla 18 consente il sollevamento del tampone frenante 17 dal suolo.
Si è constatato come il trovato abbia raggiunto il compito e gli scopi prefissati essendosi conseguita una struttura di dispositivo di frenatura che risulta attivabile dall'utilizzatole ad un predeterminabile angolo di rotazione all'indietro del gambale, ciò essendo conseguibile imponendo la voluta lunghezza all'elemento di trazione e/o variando il posizionamento dello stesso rispetto al gambale 4.
Inoltre sia l'attivazione che la disattivazione dell'elemento frenante risultano conseguibili in modo assai semplice, permettendo all'utilizzatore di assumere una posizione idonea per controllare la frenata e quindi mantenendo la condizione ottimale di equilibrio e la coordinazione nei movimenti braccia-gambe.
Il trovato risulta inoltre strutturalmente semplice e di facile industrializzazione, il medesimo potendo anche essere applicato a pattini di tipo noto in modo agevole.
Naturalmente il trovato è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del medesimo concetto inventivo.
Cosi, ad esempio, in figura 2 è illustrata una ulteriore soluzione in cui la prima estremità 109 dell'elemento di trazione 108 risulta associata in corrispondenza di un primo perno 110 associato all’estremità superiore di una cremagliera 123 scorrevolmente associata in corrispondenza della superficie posteriore dello scafo 105.
Con detta cremagliera interagiscono controsagomati elementi di aggancio selettivo 124 di tipo noto atti a predeterminare il posizionamento della cremagliera rispetto allo scafo.
L'elemento di trazione 108 viene quindi rinviato in corrispondenza di un predisposto quarto perno 120 posto superiormente nonché trasversalmente ed internamente allo scafo 105.
L'elemento di trazione 108 viene quindi fatto scorrere internamente allo scafo 105 stesso per poi eventualmente fuoriuscire esternamente a quest’ultimo ed essere, alla seconda estremità 111, ancora associato in corrispondenza di un secondo perno 112 vincolato all’appendice 113 sporgente dall'elemento frenante 114 superiormente all'ultima ruota 107.
Il funzionamento in questo caso risulta essere il seguente: il gambale 104 presenta, circa in corrispondenza del bordo inferiore, una superficie di battuta 125 interagente, oltre ad un determinato angolo di oscillazione all'indietro del gambale stesso, con la cremagliera scorrevole 123.
Superato detto angolo e continuando la rotazione all'indietro del gambale, la battuta 125 preme sulla cremagliera 123, provocandone lo scorrimento verso il basso lungo lo scafo 105, e quindi il tensionamento dell'elemento di trazione 108 ed il conseguente spostamento antiorario dell'appendice 113 tale da forzare il tampone frenante 117 a contatto con il suolo.
Anche tale soluzione raggiunge quindi il compito e gli scopi prefissati, con la possibilità ulteriore di svincolare tutto l'assieme del dispositivo frenante dal gambale, con notevoli vantaggi nelle fasi di assemblaggio e consentendo una maggiore libertà alla oscillazione in avanti del gambale.
Naturalmente i materiali nonché le dimensioni costituenti i singoli componenti la struttura potranno essere i più pertinenti a seconda delle specifiche esigenze.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Struttura di dispositivo di frenatura, particolarmente per pattini comprendenti una calzatura composta da un gambale articolato ad uno scafo associato ad un telaio di supporto per due o più ruote, comprendente almeno un elemento di trazione che interconnette detto gambale ad un elemento frenante fulcrato folle a detto telaio, che si caratterizza per il fatto che detto almeno un elemento di trazione è ad una estremità operativamente interagente con una parte posteriore di detto gambale, rinviato su un mezzo fissato a detto scafo, scorrevole su di esso e/o sulla superficie di una scarpetta interna ed interconnesso all'altra estremità ad una appendice sporgente da detto elemento frenante, detto elemento frenante oscillando in contrasto con almeno un elemento elasticamente deformabile.
  2. 2) Struttura come alla rivendicazione 1 che si caratterizza per il fatto che detto elemento di trazione presenta una prima estremità associata a detto gambale mediante un primo perno vincolato posteriormente ed esternamente a detto gambale oppure mediante rivetti o altri mezzi di connessione ed una seconda estremità associata in corrispondenza di un secondo perno vincolato in corrispondenza di detta appendice sporgente da detto elemento frenante in una zona soprastante l'ultima ruota posteriore.
  3. 3) Struttura come alla rivendicazione 1 che si caratterizza per il fatto che detta appendice sporge da un supporto conformato essenzialmente a C le cui ali risultano alle estremità fulcrate preferibilmente in corrispondenza di un terzo perno di fulcraggio per detta ultima ruota, a detto supporto essendo associato, da parte opposta, un tampone frenante.
  4. 4) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 2 che si caratterizza per il fatto che detto elemento di trazione interessa, a partire da detta prima estremità, il bordo perimetrale inferiore di detto gambale e quindi è rinviato, attraverso una predisposta apertura ricavata su detto scafo, in corrispondenza di un predisposto quarto perno associato e disposto trasversalmente al medesimo.
  5. 5) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 4 che si caratterizza per il fatto che detto elemento di trazione interessa poi la superficie laterale interna di detto scafo e viene fatto fuoriuscire dal medesimo in corrispondenza di una seconda aperture ra ottenuta in una zona attigua il tallone dell'utilizzatore.
  6. 6) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 5 che si caratterizza per il fatto che detto elemento di trazione interessa poi la superficie posteriore esterna di detto scafo sino in corrispondenza di detta seconda estremità di fulcraggio a detto secondo perno.
  7. 7) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 6 che si caratterizza per il fatto che, tra detta seconda apertura e detto secondo perno, detto elemento di trazione è guidato e contenuto entro una sede ribassata ricavata su detto scafo e/o su detto telaio.
  8. 8) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per il fatto che detta prima estremità di detto elemento di trazione è associata in corrispondenza di un primo perno a sua volta associato all'estremità superiore di una cremagliera scorrevolmente associata in corrispondenza della superficie posteriore di detto scafo.
  9. 9) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 8 che si caratterizza per il fatto che con detta cremagliera interagiscono controsagomati elementi di aggancio selettivo atti a predeterminare il posizionamento di detta cremagliera rispetto a detto scafo, detto elemento di trazione essendo rinviato in corrispondenza di un predisposto quarto perno posto superiormente nonché trasversalmente ed internamente a detto scafo.
  10. 10) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 9 che si caratterizza per il fatto che detto elemento di trazione viene quindi fatto scorrere internamente a detto scafo stesso per poi eventualmente fuoriuscire esternamente a quest'ultimo ed essere, a detta seconda estremità, associato in corrispondenza di un secondo perno vincolato a detta appendice.
  11. 11) Struttura come alla rivendicazione 8 che si caratterizza per il fatto che detto gambale presenta, circa in corrispondenza del bordo inferiore,una superficie di battuta interagente,oltre un determinato angolo di oscillazione all'indietro di detto gambale stesso, con detto cremagliera.
  12. 12) Struttura come ad una o più delle precedenti rivendicazioni che si caratterizza per il fatto che a detto elemento frenante è consentita una oscillazione in contrasto con un elemento elasticamente deformabile quale una molla alle estremità vincolata in corrispondenza di detto supporto e di detto telaio o scafo.
  13. 13) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per quanto descritto ed illustrato nelle allegate tavole di disegni.
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