D E S C R I Z I O N E
di Brevetto per Invenzione Industriale,
di EATON S.R.L. CON UNICO SOCIO
di nazionalità italiana,
con sede in VIA PRIVATA MARIA TERESA, 7
20123 MILANO
Inventore: CECUR Majo
* ;La presente invenzione è relativa ad un dispositivo di comando alzata per una valvola a stelo di motore a combustione interna o macchina operatrice. ;L'invenzione è anche relativa ad un meotodo di controllo di un motore endotermico utilizzante il dispositivo di comando alzata valvole secondo il trovato . ;È noto che, in particolare per effettuare il controllo delle emissioni nocive, sarebbe necessario a<ii>scrzone<| |>potere controllare non solo la durata dei tempi di apertura delle valvole di aspirazione e di scarico del motore (del tipo cosiddetto "a stelo", aventi una testa di tenuta conformata "a fungo" ed uno stelo animato di moto lineare diretto perpendicolarmente alla sede di tenuta della valvola), ma anche il momento dell'apertura stessa, in una certa misura in modo indipendente dalla tempistica usuale di apertura delle valvole, tempistica usuale che prevede, ad esempio, ;l'apertura delle valvole di aspirazione solo durante la ;fase di aspirazione del ciclo termico del motore (ad ;esempio Otto o Diesel) e l'apertura delle valvole di ;scarico solo durante la fase di scarico del ciclo ;termico del motore. ;I sistemi noti per variare le tempistiche dì ;apertura delle valvole di un motore endotermico (o, in ;caso di necessità, anche di una macchina operatrice ;avente ciclo a spostamento positivo, ad esempio un ;compressore volumetrico alternativo) di solito agiscono ;sull'albero a camme, ad esempio prevedendo camme con ;profilo a geometria variabile lungo l'asse dell'albero, ;ed un sistema idraulico per muovere assialmente ;l'albero a camme stesso. Tuttavia tali sistemi sono ;costosi, complessi e non permettono comunque di ;ottenere sovrapposizioni di leggi di alzata diverse<tóbi! REÀ>M<E PL>na ;<J/>M<B583lb A (ii ori>oone<rs>cz sulla medesima valvola. ;Sono anche noti sistemi di comando, cosiddetti a ;fasatura variabile, che funzionano ad esempio con ;dispositivi di comando delle valvole (cosiddette ;punterie) basati su sistemi a bilanciere; in tal caso ;le tempistiche di alzata delle valvole sono regolate ;agendo nel tratto di trasmissione meccanica del moto ;tra bilanciere e stelo della valvola. Tali sistemi sono tuttavia poco versatili, in quanto si limitano a poter anticipare l'apertura e/o ritardare la chiusura delle valvole stesse. ;Scopo della presente invenzione è quello di superare le limitazioni dell'arte nota, fornendo un dispositivo di comando alzata per una valvola a stelo, particolarmente ma non esclusivamente una valvola di aspirazione o scarico di un motore endotermico, che sia capace di imporre ad una medesima valvola leggi dì alzata anche completamente differenti tra loro e che al ;co w> contempo risulti relativamente semplice ed economico da © co realizzare, di funzionamento affidabile, di ingombro ‘ Oj§d ~8 ridotto e che sia capace di affiancarsi, senza < o m 3⁄4 sostituirli e senza interferire nel loro funzionamento, CU a sistemi di variazione delle tempistiche di apertura di una valvola, ad esempio dì anticipo dì apertura o dì ritardo di chiusura, già esistenti. ;In base all'invenzione viene dunque fornito un dispositivo di comando alzata per una valvola a stelo, in particolare una valvola di aspirazione o scarico di un motore endotermico, secondo quanto definito nella rivendicazione 1. ;In particolare, il dispositivo di comando alzata per una valvola a stelo secondo il trovato comprende primi mezzi di alzata definenti una prima legge di alzata della valvola, operativamente associati ad un bilanciere agente su uno stelo della valvola per muovere lo stelo secondo la prima legge di alzata; secondi mezzi di alzata definenti una seconda legge di alzata della valvola, anch'essi operativamente associati al bilanciere; e mezzi per selettivamente disattivare i secondi mezzi di alzata. ;I primi mezzi di alzata consistono in un profilo di una camma o eccentrico agente sul bilanciere per farlo oscillare intorno ad un primo asse in modo da CD Ό ;ø muovere lo stelo valvola secondo la prima legge di d o alzata; mentre i secondi mezzi di alzata consistono in S.£ A .oI<»>un bilanciere ausiliario cooperante a contatto con i oó .3⁄4 aϋ.,Ι§ primi mezzi di alzata per ricevere da questi un moto di oscillazione intorno ad un secondo asse parallelo al primo; e in una porzione profilata di uno dei bilanciere e bilanciere ausiliario presentante un profilo definente la seconda legge di alzata e cooperante con mezzi di spallamento portati dall'altro dei citati bilanciere e bilanciere ausiliario. ;I mezzi di spallamento sono definiti da un cursore mobile lungo una traiettoria prefissata e contro l'azione di mezzi elastici tra una prima ed una seconda posizione operativa, in particolare tra una posizione estratta ed una posizione retratta da/in una sede ricavata in una prima estremità del bilanciere ausiliario, selettivamente bloccatili nella prima posizione operativa tramite mezzi a chiavistello, i quali sono comandati da mezzi attuatori idraulici selettivamente attivabili. ;I mezzi attuatori idraulici comprendono preferibilmente una sorgente di olio in pressione, una elettrovalvola ed un circuito di alimentazione di olio ad un pistone di azionamento dei mezzi a chiavistello contrastato da una molla di ritorno, l'elettrovalvola essendo atta a connettere selettivamente il circuito di alimentazione di olio al pistone con la sorgente di olio in pressione e con uno scarico. ;La prima e la seconda posizione operativa sono situate ad una distanza prefissata lungo la citata traiettoria prefissata, proporzionale alla ampiezza di una corsa massima dello stelo valvola quando questo è soggetto alla seconda legge di alzata. In particolare, la porzione profilata è portata da una estremità a nasello del bilanciere agente sullo stelo valvola, sporgente a sbalzo verso il bilanciere ausiliario ed i mezzi di spallamento, e comprende un primo tratto definito da un arco di cerchio avente raggio di curvatura centrato sul citato secondo asse; ed un secondo tratto sagomato a rampa e raccordato con continuità al primo tratto. ;In questo modo, è possibile ad esempio attuare secondo un ulteriore aspetto del trovato un metodo di controllo di un motore endotermico operante mediante un ciclo termico includente almeno una fase di aspirazione, almeno una fase di compressione ed almeno una fase di scarico, comprendente almeno la fase di effettuare una: ;- apertura durante la fase di scarico di almeno una valvola di aspirazione del motore endotermico con una seconda legge di alzata diversa da una prima legge di alzata della valvola di aspirazione applicabile alla stessa durante la citata almeno una fase di aspirazione; e/o ;- apertura durante la fase dì compressione di almeno una valvola di scarico del motore endotermico con una seconda legge di alzata diversa da una prima legge di alzata della valvola di scarico applicabile alla stessa durante la citata almeno una fase di scarico; ;in cui le fasi di apertura con la seconda legge di alzata delle almeno una valvola di aspirazione e di scarico viene eseguita per ciascuna valvola tramite il citato bilanciare ausiliario ed una punterìa idraulica selettivamente disattivabile costituita dal cursore scorrevole con i relativi mezzi a chiavistello idraulicamente attuati. ;È così possibile ottenere, in qualsiasi momento desiderato e dunque sostanzialmente indipendente dall'angolo dì rotazione dell'albero a camme, un effetto di freno motore causato dall'apertura delle valvole di scarico durante la fase di compressione e/o un effetto dì diluizione dell'aria fresca in immissione con parte dei gas di scarico (ai fini della riduzione delle emissioni di N0X)durante la fase di aspirazione. ;Il tutto con un meccanismo sostanzialmente semplice, relativamente poco costoso nonostante la elevata affidabilità e di ridotto ingombro, che può essere implementato su motori anche già esistenti senza variarne sostanzialmente il progetto generale, e che può operare a fianco di sistemi dì comando valvole a fasatura variabile già esistenti, senza interferire con il loro funzionamento. ;a/<f>BM<lb>A58<i 3is>c<r>zoneo n<r>Ulteriori scopi e vantaggi dell'invenzione appariranno chiari dalla descrizione che segue di due suoi esempi di realizzazione non limitativi, forniti a puro scopo esemplificativo e con riferimento alle figure dei disegni annessi, nei quali: ;- la figura 1 illustra una vista laterale in alzata, parzialmente in sezione, di un dispositivo di comando alzata per una valvola a stelo, particolarmente ma non esclusivamente di un motore endotermico, realizzato secondo l'invenzione; ;la figura 2, illustra sostanzialmente nella medesima scala ma con parti illustrate in sezione trasversale, di un dettaglio della figura 1; ;la figura 3 illustra in scala ingrandita un ulteriore dettaglio della parte illustrata in vista sezionata della figura 2; ;- la figura 4 è un diagramma che illustra le leggi di alzata che possono essere imposte alle valvole di un motore endotermico equipaggiato con il dispositivo di comando alzata valvola di figure 1 e 2; e ;- la figura 5 illustra una vista laterale in alzata, CO a. parzialmente in sezione, di un dispositivo di comando alzata per una valvola a stelo di un motore endotermico realizzato secondo una possibile variante del dispositivo di figura 1. ;Con riferimento alle figure da 1 a 4, è indicato nel complesso con 1 un dispositivo di comando alzata per una valvola a stelo 2 (solo parzialmente illustrata in quanto di tipo ben noto), in particolare una valvola dì aspirazione o scarico di un motore endotermico 3, noto ed illustrato schematicamente solo in parte per semplicità. Nel seguito si farà specifico riferimento alla applicazione del dispositivo di comando 1 a valvole 2 di aspirazione e/o di scarico di un motore endotermico 3, ma è chiaro che il dispositivo 1 che verrà descritto è parimenti applicabile con pari efficacia, in caso di necessità, ad una macchina operatrice, ad esempio a un compressore volumetrico. ;Il dispositivo di comando 1 comprende primi mezzi di alzata 5 definenti una prima legge di alzata LI (figura 4) della valvola 2, operativamente associati ad un bilanciere 6 agente su uno stelo 7 della valvola 2 per muovere lo stelo 7 secondo la prima legge di alzata LI; in particolare, nel caso di una valvola 2 di aspirazione, i mezzi di alzata 5 definiranno una legge di alzata Llb nota, rappresentata nella parte destra del diagramma di figura 4, che riporta in ascissa l'angelo dell'albero motore (noto e non illustrato) del motore 3 e in ordinata l'entità della escursione verticale della valvola 2 in corrispondenza delle diverse posizioni angolari dell'albero motore; nel caso di una valvola 2 di scarico, i corrispondenti mezzi di alzata 5 definiranno una legge di alzata Lia nota, rappresentata in tratteggio nella parte sinistra del diagramma di figura 4. ;Secondo un aspetto del trovato, il dispositivo 1 comprende inoltre secondi mezzi di alzata 10 definenti una seconda legge di alzata della valvola 2, rispettivamente L2a nel caso di una valvola 2 di scarico ed L2b nel caso di una valvola 2 di aspirazione (figura 4); tali secondi mezzi di alzata 10 sono anch'essi, secondo il trovato, operativamente associati al bilanciere 6; sempre secondo il trovato, il dispositivo 1 comprende infine mezzi 12 per selettivamente disattivare i secondi mezzi di alzata 10, in modo da poter di volta in volta posizionare i grafici definenti le leggi di alzata L2a e L2b in una qualsiasi posizione lungo l'asse delle ascisse, ovvero attivare/disattivare gli stessi in una qualsiasi posizione angolare dell'albero motore del motore 3. ;Secondo l'esempio non limitativo di attuazione illustrato, i primi mezzi di alzata 5 consistono in un profilo perimetrale di una camma 15 o eccentrico girevole intorno ad un asse A, in particolare definito m</853>b A<(iiir>o noc<r>nez<s>da un albero a camme 16 collegato in modo noto all'albero motore del motore 3, dal quale riceve il moto di rotazione; la camma 15 agisce sul bilanciere 6 in modo noto, ad esempio facendo strisciare il suo profilo perimetrale 5 su un rullo 18 portato folle in una posizione intermedia dal bilanciere 6 per fare oscillare quest'ultimo intorno ad un primo asse B parallelo all'asse A; posizione dell'asse B e forma e dimensioni del bilanciere 6 sono scelti in modo da ;muovere lo stelo valvola 7 secondo la prima legge di ;alzata Lia o Llb (a seconda che la valvola 2 sia di ;scarico o di aspirazione). ;I secondi mezzi di alzata 10 consistono in un ;bilanciere ausiliario 20 cooperante a contatto con i ;primi mezzi di alzata 5, ovvero con il profilo della ;camma 15, per ricevere da questi un moto di ;oscillazione intorno ad un secondo asse C parallelo ;all'asse B; e in una porzione profilata 21 di uno dei ;bilancieri 6 o 20, nella fattispecie illustrata del ;bilanciere 6, presentante un profilo 22 definente la ;seconda legge di alzata L2a (o, rispettivamente, L2b) e ;cooperante con mezzi di spallamento 25 portati ;dall'altro dei bilancieri 6 e 20, nella fattispecie ;illustrata dal bilanciere ausiliario 20. ;I mezzi di spallamento 25 sono, secondo il<(l>/b<iΒ>A<3>5<Θ>Μ<Ιiis>c<r>zoneo n<r>. trovato, mobili lungo una traiettoria prefissata e ;contro l'azione di mezzi elastici 26 (figura 2) tra una ;prima ed una seconda posizione operativa e ;selettivamente bloccabili nella prima posizione ;operativa (illustrata in figura 2) tramite mezzi a ;chiavistello 27, meglio illustrati in figura 3. ;Nell'esempio non limitativo di attuazione ;illustrato, i mezzi di spallamento 25 consistono in un cursore 30, eventualmente terminante con un rullo folle 31, portato scorrevolmente a sbalzo in una sede 32 rettilinea ricavata attraverso una prima estremità 33 del bilanciere 20 ausiliario e rivolta verso il bilanciere 6. Il cursore 30 è mobile nella sede tra una posizione estratta, illustrata in figura 2 e nella quale è normalmente trattenuto dai mezzi elastici 26 costituti da una molla elicoidale inserita nella sede 20 tra una parete di fondo 35 della stessa e il cursore 30, ed una posizione retratta nella sede 20, nella quale solo l'estremità del cursore 30 munita del rullo 31 fuoriesce dalla stessa. ;La posizione estratta del cursore 30 corrisponde alla suddetta prima posizione operativa dei mezzi di spallamento 25, mentre la posizione retratta del cursore 30 corrisponde alla suddetta seconda posizione operativa dei mezzi di spallamento 25, le quali, secondo un aspetto del trovato, sono situate ad una distanza prefissata lungo la citata traiettoria prefissata, la quale distanza prefissata è proporzionale alla ampiezza di una corsa massima "d" (figura 1) dello stelo valvola 7 quando questo è soggetto alla seconda legge di alzata L2a o L2b (figura 4) . ;Nella fattispecie illustrata, la suddetta traiettoria prefissata è definita dal movimento rettilineo alternativo del cursore 30 nella sede 32 tra la posizione estratta e la posizione retratta e la suddetta distanza prefissata è la corsa del cursore 30; questa è definita da mezzi di fine corsa consistenti in un perno 38 montato scorrevole in un asola 39 orientata parallelamente alla sede 32; il perno 38 è montato attraverso l'estremità 33 del bilanciere ausiliario 20 solidale a quest'ultimo, tasversalmente passante attraverso la sede 32, e l'asola 39 è praticata passante trasversalmente attraverso il cursore 30, di e® modo che l'asola 39 definisce la citata traiettoria prefissata, la sua lunghezza essendo pari alla citata distanza prefissata tra la prima e la seconda y ≡u. S posizione. Ovviamente, è anche possibile una soluzione duale di quella illustrata, in cui l'asola 39 sia ricavata attraverso l'estremità 33 ed il perno 38 sia portato solidale dal cursore 30. ;Secondo un ulteriore aspetto del trovato, i mezzi a chiavistello 27 sono comandati da mezzi attuatori idraulici 40 (figura 1) selettivamente attivabili, comprendenti una sorgente di olio in pressione costituita da una pompa 41 costituente la normale pompa olio del motore 3 per la lubrificazione dello stesso, pescante olio da una coppa 42 del motore 3, un circuito 43 di alimentazione di olio ad un pistone 44 di azionamento dei mezzi a chiavistello 27 contrastato da una molla di ritorno 45 (figura 3), ed una elettrovalvola 46 atta a connettere selettivamente il circuito 43 di alimentazione di olio con la pompa 41 e con uno scarico 47 nella coppa 42 costituito da un circuito di ritorno olio esausto. ;Nella fattispecie illustrata, i mezzi a chiavistello 27 comprendono (figura 3) un primo recesso 50 praticato trasversalmente passante attraverso il cursore 30, trasversalmente alla sede 32; un primo perno 51 alloggiato scorrevole nel recesso 50 e di lunghezza sostanzialmente pari a quella del recesso 50 stesso; un secondo recesso 52 ed un terzo recesso 54, rao.3⁄4 ;CL i® entrambi ciechi, praticati entro la estremità 33 del bilanciere ausiliario 20 trasversalmente alla sede 32 e sboccanti nella stessa, in posizione tale da risultare</>m<B 3S>allineati tra loro e con il recesso 50 quando il cursore si trova nella posizione estratta; un secondo perno alloggiato scorrevole a tenuta di fluido entro il recesso 52 costituisce il pistone 44, mentre un terzo perno 55 è alloggiato scorrevole entro il recesso 54 il quale alloggia inoltre la molla 45, tra una parete di fondo dello stesso e il perno 55, il quale è preferibilmente un perno cavo conformato a tazza, alloggiante al proprio interno parte della molla 45, precaricata, dalla quale è spinto verso la sede 32 e contro una parete laterale del cursore 30; nella estremità 33 del bilanciere ausiliario 20 è inoltre provvisto parte del condotto 43, così da poter selettivamente addurre o scaricare (mediante azionamento di mezzi di comando costituiti dalla elettrovalvola 46) olio in pressione tra una parete di fondo del recesso 52 e il perno-pistone 44. ;In questo modo, quando l'elettrovalvola 46 connette il condotto 43 con la pompa 41, il perno 44 viene spinto dall'olio in pressione che raggiunge il recesso 52 in una posizione estratta dal recesso 52 stesso e tale da proiettarsi nella sede 32, posizione che il perno-pistone 44 può assumere solo quando i recessi 50,52 e 54 sono allineati (altrimenti sarebbe fermato dalla parete laterale del cursore 30) e nella ;</B>M<f3§>h<3 A {iiis>c<r>zonoe n<t>quale pertanto il perno 44 si proietta in parte entro il recesso 50, andando ad impegnare e bloccare nel suo possibile moto di scorrimento il cursore 30 e andando contemporaneamente a spingere il perno 51 in senso tale da produrne la parziale fuoriuscita da banda opposta dal recesso 50 con parziale impegnamento nel recesso 54 effettuato andando a spingere contro il perno 55 e costringendo quest'ultimo ad arretrare nel recesso 54 contro l'azione della molla 45, bloccando altresì ulteriormente il cursore 30. ;Il bilanciere 6 agente su detto stelo valvola è provvisto di una estremità a nasello 60 che si estende a sbalzo verso il bilanciere ausiliario 20 ed i mezzi di spallamento 25, che sono portati dalla estremità 33 di quest'ultimo; l'estremità a nasello 60 è provvista, verso il bilanciere ausiliario 20 della porzione profilata 21, la quale coopera in contatto, eventualmente con l'interposizione del rullo 31, con i mezzi di spallamento 25, nella fattispecie con l'estremità del cursore 30 fuoriuscente a sbalzo dalla sede 32. ;
La porzione profilata 21 comprende un primo tratto 61 definito da un arco di cerchio avente raggio di<U>SJicurvatura centrato sull'asse C di rotazione del bilanciere 20, ed un secondo tratto 62 sagomato a rampa e raccordato con continuità al primo tratto 61, in modo da formare il profilo 22 continuo. ;Nell'esempio non limitativo illustrato, il bilanciere ausiliario 20 è vincolato girevole intorno all'asse C tramite un perno 70 di supporto impegnante una porzione di mezzeria del bilanciere ausiliario 20, una seconda estremità 71 del quale, opposta alla estremità 33, cooperando in contatto, eventualmente con l'interposizione di un rullo 72, con il profilo 5 della ;camma 15, da banda opposta al bilanciere 6. ;Nell'esempio di figure 1 e 2, inoltre, il ;bilanciere 6 è vincolato a ruotare intorno all'asse B ;in mezzeria, tramite un perno 75. Secondo la variante ;illustrata in figura 5, ove per semplicità i dettagli ;simili od uguali a quelli già descritti sono indicati ;con i medesimi numeri, il bilanciere 6 è del tipo ;vincolato ad oscillare intorno all'asse B in ;corrispondenza di una sua estremità 80, mentre la camma ;15 agisce su di esso in posizione intermedia. Per il ;resto, il dispositivo lb illustrato in figura 5 è ;identico al dispositivo 1 di figure 1 e 2. ;Mediante il dispositivo descritto è possibile ;
realizzare un metodo per il controllo del motore ;endotermico 3, il quale opera mediante un ciclo termico ;(ad esempio Otto o Diesel) includente almeno una fase ;di aspirazione, almeno una fase di compressione ed ;almeno una fase di scarico, comprendere almeno una o ;entrambe le seguenti fasi: ;- apertura durante la fase di scarico di almeno una ;valvola di aspirazione 2 del motore endotermico 3 con ;una seconda legge di alzata L2b diversa da una prima ;legge di alzata L2a della medesima valvola di ;aspirazione 2 applicabile alla stessa durante la almeno ;una fase di aspirazione; ;- apertura durante la fase di compressione di almeno una valvola 2 di scarico del motore endotermico 3 con una seconda legge di alzata L2a diversa da una prima legge di alzata Lia della medesima valvola 2 di scarico applicabile alla stessa durante 1'almeno una fase di scarico. ;Le fasi di apertura delle valvole 2 con le leggi di apertura L2a e L2b viene eseguita per ciascuna valvola 2 tramite il bilanciare ausiliario 20, il quale coopera simultaneamente con il bilanciere 6 agente normalmente sulle valvole 2 per comandarle secondo le leggi di alzata Lia o Llb e con la camma 15 di comando agente sul bilanciere 6; in particolare, il bilanciere 20 risulta cooperare con il bilanciere 6 attraverso una sorta di punteria idraulica selettivamente disattivabile costituita dai mezzi di spallamento 25 e dai mezzi a chiavistello 27 con i loro mezzi di azionamento 40, inserita appunto tra il bilanciere 6 e il bilanciere ausiliario 20; quest'ultimo cooperando pure con la camma 15, ma solo per ricevere dalla stessa un moto oscillante, mentre la legge di alzata selettivamente attivabile è stabilita dal profilo 22. ;Tramite la legge di alzata L2b è possibile, ad esempio, consentire a parte dei gas combusti del motore 3 di venire scaricati nel collettore di aspirazione del motore medesimo, per venire poi aspirati dallo stesso nel ciclo successivo, insieme all'aria fresca ed al combustibile; questo permette di ridurre drasticamente le emissioni nocive, in particolare gli N0X. Tramite la legge di alzata L2a è invece possibile scaricare parte dell'aria fresca compressa durante la fase di compressione e prima che avvenga lo scoppio, consentendo così di incrementare notevolmente l'azione di freno motore, il tutto senza aumentare i consumi di combustibile che potrà essere opportunamente tagliato ·£3⁄4 00 Όf'1 da un sistema di cut-off azionato dalla medesima centralina controllo motore che aziona l'elettrovalvola -.8 ;s? 46..o N ;h In ogni caso, la legge di alzata addizionale L2a a. L2b si realizzerà solo nel momento in cui la camma 15 fornirà una oscillazione in fase opportuna del bilanciere 20 con il bilanciere 6 e soprattutto, solo quando la elettrovalvola 46 viene azionata in modo da azionare i mezzi a chiavistello 27 e bloccare così il cursore 30 in posizione estratta. Infatti, in caso contrario, i mezzi a chiavistello 27 rimangono disattivati e allora il cursore 30 rimane libero di scorrere entro la sede 32; pertanto, quando il bilanciere 20 viene fatto oscillare in modo da spingere la sua estremità 33 verso l'appendice o estremità a nasello 60 del bilanciere 6, questo non riceverà alcuna spinta capace di fare compiere alla valvola 2 una alzata addizionale secondo la legge L2a o L2b, ma semplicemente il cursore 30 riceverà una spinta tale da vincere l'azione di contrasto della molla 26 e si porterò nella posizione retratta nella sede 32, per poi ritornare in posizione estratta, senza mai abbandonare il contatto con il profilo 22, non appena la estremità 33 torna ad allontanarsi dalla estremità 60, come conseguenza della oscillazione del bilanciere 20. *