ITMI20100529A1 - Cerniera flessibile compatta per occhiali. - Google Patents
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Description
CERNIERA FLESSIBILE COMPATTA PER OCCHIALI
CAMPO DELL'INVENZIONE
La presente invenzione riguarda una cerniera per occhiali, in particolare una cosiddetta cerniera flessibile.
TECNICA ANTECEDENTE
Come noto, le cerniere per occhiali si compongono di una serie di elementi e meccanismi che consentono di montare in modo articolato le due astine laterali alla montatura frontale del paio di occhiali.
Le cerniere per occhiali assumono una notevole varietà di forme, sia in base alla loro funzionalità , che all'aspetto estetico che devono conferire all'occhiale. Tra le cerniere più utilizzate oggigiorno vi sono le cosiddette cerniere flessibili.
Le cerniere flessibili sono normalmente costituite da un alloggiamento scatolare, montato su ciascuna astina, entro cui à ̈ scorrevole un cursore o carrello provvisto di una parte sporgente ad occhiello destinata ad accoppiarsi, mediante un perno di articolazione, con una forcella femmina prevista sul musetto o sul frontale dell'occhiale. Il movimento di scorrimento del carrello nell'alloggiamento scatolare à ̈ contrastato da un elemento elastico, normalmente in forma di una o due molle elicoidali, che conferisce il cosiddetto movimento flessibile.
Esempi di cerniere flessibili tradizionali sono descritti in EP1175638 o FR2662516 a nome della stessa richiedente. In queste cerniere, la molla elicoidale à ̈ calzata su un perno cilindrico del carrello. Il perno, da una parte, sostiene nella corretta posizione di lavoro la molla elicoidale e, dall'altro, costituisce il vincolo di estremità distale della molla elicoidale (ossia l'estremità più prossima al fondo dell'alloggiamento scatolare). L'altra estremità della molla, ossia l'estremità prossimale, à ̈ invece vincolata con un fermaglio di ritegno all'alloggiamento scatolare fisso. In questo modo, il movimento di scorrimento del carrello produce una compressione della molla che quindi conferisce la desiderata reazione elastica.
Il fermaglio di ritegno della molla à ̈ normalmente in forma di un dentello o di una forcella elastica, adatta a flettersi solo nella direzione longitudinale di inserimento del carrello nel suo alloggiamento. In questo modo, il carrello con la molla e il fermaglio di ritegno possono essere introdotti liberamente nell'alloggiamento scatolare (la flessione della forcella di ritegno avviene nella direzione di introduzione), ma non possono più essere sfilati completamente nella direzione opposta (la forcella si impunta in sedi interne all'alloggiamento e va in contrasto con la molla, producendone la desiderata deformazione elastica).
Poiché la porzione del carrello su cui à ̈ inserita la molla non può essere prodotta con tolleranze di precisione, à ̈ prevista un'altra porzione di guida per guidare correttamente il carrello nell'alloggiamento. Tipicamente, la porzione di carrello tra l'occhiello e il fermaglio di ritegno à ̈ lavorata con buone tolleranze e funge da guida lungo le pareti laterali interne dell'alloggiamento.
Come comprensibile, questa configurazione tradizionale comporta una lunghezza minima del carrello, sotto alla quale diventa impossibile scendere. Tipicamente, la porzione di perno con molla, più la porzione di montaggio del fermaglio, più la porzione di guida e di occhiello assommano ad una lunghezza non inferiore a 10 mm.
Inoltre, queste cerniere presentano alcuni problemi legati all'esilità del perno di sostengo della molla (che deve supportare tutto il carico di trazione sull'elemento cursore) e alle difficoltà di fabbricazione.
Secondo la tecnica nota, sono state già proposte cerniere in cui la molla elicoidale non à ̈ calzata su un perno allungato, ma à ̈ piuttosto contenuta tra le due porzioni laterali di un corpo ad U dell'elemento a cursore. Esempi di tali cerniere sono descritti in FR2741459 ed EP615149.
Queste cerniere tuttavia, fanno ancora ricorso a fermagli di riscontro che occupano un certo spazio in direzione longitudinale e che fanno presa in prossimità dell'imboccatura dell'alloggiamento; dunque, oltre a presentare ancora ingombri significativi, prevedono di sollecitare la zona di imboccatura dell'alloggiamento che à ̈ invece la più delicata della cerniera. Laddove si à ̈ scelto invece di non prevedere elementi di ritegno autonomi, come in US20030147045 e FR2206513, à ̈ necessario prevedere complessi sistemi di assemblaggio.
DESCRIZIONE SOMMARIA DELL'INVENZIONE
Scopo della presente invenzione à ̈ dunque quello di risolvere gli inconvenienti suaccennati, fornendo una cerniera flessibile ad elevata resistenza, di lunghezza ridotta e provvista di pochi elementi, facilmente accoppiabili in modo definitivo.
Un ulteriore scopo à ̈ quello di fornire una cerniera flessibile in cui il fermaglio di ritegno della molla, pur bloccando l'estremità più esterna (prossimale) della molla, possa agire all'interno dell'alloggiamento in posizione lontana dall'imboccatura, ossia in profondità nell'alloggiamento.
Tali scopi vengono conseguiti tramite un dispositivo come descritto nei suoi tratti essenziali nelle allegate rivendicazioni.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del dispositivo secondo l'invenzione risulteranno comunque meglio evidenti dalla descrizione dettagliata che segue, data a titolo di esempio ed illustrata nei disegni allegati, nei quali:
fig. 1 Ã ̈ una vista in prospettiva dall'alto, in esploso, di una prima forma d'esecuzione del componente maschio di cerniera secondo l'invenzione;
fig. 2 Ã ̈ una vista in prospettiva dal basso del componente di fig. 1 assemblato;
fig. 3 Ã ̈ una vista in alzato laterale di un componente maschio di cerniera, disassemblato, conforme ad una seconda forma d'esecuzione dell'invenzione;
fig. 4 Ã ̈ una vista in pianta dall'alto del componente di fig. 3;
fig. 5 Ã ̈ una vista in prospettiva del componente di fig. 3;
fig. 6 Ã ̈ una vista analoga a quella di fig. 5, con il carrello assemblato nell'alloggiamento;
fig. 7 Ã ̈ una vista in alzato laterale del componente maschio di cerniera di fig. 6 completo della forcella femmina;
fig. 8 Ã ̈ una vista in pianta dall'alto della cerniera di fig. 7;
fig. 9 Ã ̈ una vista in prospettiva della cerniera di fig. 7;
fig. 10 Ã ̈ una vista in prospettiva in esploso di una terza forma d'esecuzione del componente maschio di cerniera; e
figg. 11-13 sono viste schematiche in prospettiva che illustrano le fasi di smontaggio di una preferita forma d'esecuzione dell'invenzione, di cui fig.
12A rappresenta un ingrandimento di dettaglio.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DI PREFERITE FORME D'ESECUZIONE
Nel corso della presente trattazione ci si occuperà fondamentalmente di uno solo dei due componenti di cui à ̈ formata una cerniera per occhiali. In particolare, si farà riferimento al componente che viene indicato convenzionalmente come "maschio", ossia il componente che include un carrello scorrevole in un relativo alloggiamento e provvisto di terminale ad occhiello, in cui va ad innestarsi il perno di articolazione della cerniera. Tipicamente questo componente si trova sull'astina degli occhiali, mentre il componente opposto (indicato solitamente come componente femmina della cerniera) à ̈ solidale al frontale o al muso degli occhiali.
Tale convenzione verrà utilizzata per maggiore chiarezza nel seguito, ma à ̈ inteso che i principi inventivi qui espressi possono applicarsi anche su un componente solidale al frontale dell'occhiale o a un componente denominato "femmina" nello specifico campo applicativo.
In fig. 1 à ̈ illustrato un alloggiamento scatolare 1 provvisto di una sede di scorrimento interna 1a per un carrello 2. L'alloggiamento scatolare à ̈ destinato ad essere fissato stabilmente ad uno degli elementi reciprocamente mobili dell'occhiale, per esempio ad un'astina. Il carrello 2 si estende per una certa lunghezza e presenta una porzione di scorrimento 2a, che trova posto nell'alloggiamento 1 (una volta assemblata la cerniera) ed una porzione di estremità esterna 2b, destinata a permanere all'esterno dello scatolino 1, provvista di una testa ad occhiello di imperniamento.
In particolare, il carrello 2 presenta una forma ad U, le cui due estremità terminali presentano entrambe teste ad occhiello 21a e 21b provviste di fori con assi allineati. La porzione di scorrimento a forma di U à ̈ predisposta in modo che i due bracci laterali 22a e 22b siano paralleli e con una superficie finita tale da costituire guida lungo analoghe superfici di parete interna nella cavità 1a dell'alloggiamento 1. Le due superfici laterali esterne dei due bracci laterali 22a e 22b fungono dunque da guida nel senso della larghezza della cerniera, ossia nel senso in cui si distende il perno di artico lazione (illustrato solo nella variante delle figg. 7-9) passante negli occhielli delle teste 21a e 21b.
Inoltre, i due bracci paralleli 22a e 22b presentano spigoli superiore ed inferiore lavorati in modo da mantenere un adeguato parallelismo: questi spigoli sono predisposti per scorrere di precisione in corrispondenti superfici di guida ricavate almeno sulla volta della cavità interna 1a dell'alloggiamento 1 ed eventualmente anche sul fondo di tale cavità 1a. Questi spigoli contrapposti, a coppie su ciascun braccio laterale 22a e 22b, fungono quindi da guida del carrello principalmente nel senso dell'altezza della cerniera, ossia trasversalmente all'asse di imperniamento.
Il carrello ad U può essere ottenuto mediante stampaggio a freddo o tranciatura da una lastra di materiale metallico idoneo, per esempio alpacca, monel o acciaio inox. Per tale motivo, il carrello presenta una intrinseca robustezza e può essere fabbricato in gran numero in poco tempo ed economicamente.
Tra i due bracci 22a e 22b del carrello trova posto una molla elicoidale 3, distesa secondo l'asse longitudinale del carrello 2. La distanza reciproca tra i due bracci 22a e 22b à ̈ dunque funzione del diametro della molla, considerando che à ̈ vantaggioso mantenere questa distanza più piccola possibile per motivi di ingombro, compatibilmente con la robustezza della molla stessa. La lunghezza dei due bracci 22a e 22b à ̈ il minimo indispensabile per offrire un vano di alloggiamento interno alla molla 3. Secondo l'invenzione, infatti, l'estremità interna (o distale) della molla 3 va in battuta contro l'estremità curva del carrello 2 ad U, mentre l'estremità più esterna della molla 3 à ̈ destinata ad andare in battuta contro un elemento di fermaglio 4 in prossimità della zona di innesto delle teste esterne 21a e 21b
Il fermaglio 4 Ã ̈ vantaggiosamente conformato a gabbia, in modo da abbracciare longitudinalmente almeno la molla 3 e, allo stesso tempo, costituirne un elemento di arresto. In particolare, il fermaglio 4 si compone di una basetta 4a, ai cui vertici si dipartono quattro rebbi 4b destinati a disporsi secondo l'asse longitudinale (o di scorrimento) del carrello 2.
La basetta 4a à ̈ di una dimensione tale da poter essere alloggiata tra i due bracci del carrello ad U, per attestarsi contro l'estremità esterna (o prossimale) della molla 3.
I rebbi 4b si prolungano verso la porzione curva di fondo del carrello, per almeno metà della lunghezza della porzione di guida 2a del carrello 2, terminando con arpioni di ritegno 4b'. Lungo l'estensione dei rebbi 4b sono pure previste sporgenze di arresto 4b'', destinate a costituire il fondo corsa interno del carrello sul fermaglio.
Poiché si dipartono dalla basetta 4a, pure i rebbi 4b si prolungano internamente ai due bracci del carrello ad U, con gli arpioni di ritegno 4b' che tuttavia sporgono lievemente lateralmente verso l'esterno (quindi sovrapponendosi allo spessore dei due bracci 22a e 22b e fuoriuscendo dalla sagoma laterale del carrello 2).
I rebbi 4b sono inoltre configurati in modo da disporsi a coppie sopra e sotto (nel senso trasversale all'asse di cerniera) i due bracci del carrello ad U. A tale scopo, per non interferire sulla guida del carrello, i bordi di spigolo superiori ed inferiori dei bracci 22a e 22b presentano, nella zona posteriore (ossia quella più vicina alla porzione ricurva di fondo), ribassi 22a' e 22b' per accogliere la parte più sporgente dei rebbi 4b (si veda fig. 2). Nella zona curva di fondo del carrello 2 ad U, à ̈ di nuovo assente il ribasso 22a' e 22b' sui due bordi contrapposti dei bracci 22a e 22b, così da lasciare una sorta di dentello 23 (sia sotto che sopra, come visibile dal confronto tra le figg. 1 e 2), che si erge dal bordo del carrello 2, la cui utilità si illustra nel seguito.
L'assemblaggio di questo componente maschio di cerniera prevede di disporre la molla 3 fra i bracci del carrello 2 ad U e poi inserire, dal lato anteriore, il fermaglio di ritegno a gabbia 4. Per questa operazione, occorre deformare lievemente i rebbi 4b, avvicinandoli uno all'altro, così da avvicinare tra di loro gli arpioni di ritegno 4b' sporgenti e poterli introdurre tra le due teste terminali 21a e 21b. In alternativa, o in combinazione, si possono distanziare fra loro le teste 21a e 21b facendo flettere i bracci 22a e 22b, allontanandoli fra loro. Poi si introduce a fondo il fermaglio a gabbia, lungo l'asse longitudinale del carrello, sino a portare la basetta 4a in battuta sull'estremità esterna della molla 3. Sospingendo ancora di breve misura e portando lievemente in compressione la molla 3, alle protuberanze di arresto 4b'' viene fatto superare lo scalino S dei ribassi 22a' e 22b': le protuberanze 4b'' possono quindi scattare elasticamente verso l'esterno ed attestarsi contro lo scalino stesso. In questo modo si ottiene un gruppo compatto ed autonomo, costituito da carrello, molla e fermaglio, che può essere poi introdotto frontalmente nella cavità 1a dell'alloggiamento scatolare 1.
La cavità 1a, come apprezzabile in fig. 2, presenta due pareti interne di guida, parallele, che hanno una distanza reciproca equivalente alla larghezza del carrello 2, tale quindi da accogliere di precisione lo scorrimento del carrello 2. Lungo le due pareti laterali sono previsti incavi o tacche 1b destinate a permettere l'arpionamento della gabbia di ritegno 4, come si indica nel seguito.
Nell'inserimento del gruppo carrello+molla+fermaglio nella sede 1a, occorre nuovamente sospingere internamente i quattro arpioni 4b' (che altrimenti, sporgendo dal perimetro laterale del carrello 2, urterebbero contro l'imboccatura della cavità 1a), vincendo la reazione elastica dei rebbi 4b. Il carrello 2 viene fatto scorrere di precisione sulle pareti laterali e di volta (non visibile) dell'alloggiamento 1, fino a terminare nella sua posizione completamente inserita. In corrispondenza di questa posizione, gli arpioni di ritegno 4b' possono scattare verso l'esterno andando ad inserirsi negli incavi 1b corrispondenti sulle pareti interne dell'alloggiamento 1. Gli incavi 1b sono conformati in modo tale che gli arpioni 4b' si impegnino strettamente, impedendo poi al fermaglio 4 di fuoriuscire nuovamente dall'imboccatura dell'alloggiamento 1 qualora venisse esercitata una trazione di estrazione.
Durante il funzionamento flessibile della cerniera, sul perno di articolazione (non rappresentato) inserito negli occhielli 21a e 21b, viene esercitata una trazione che tende ad estrarre il carrello 2 dall'alloggiamento 1. Poichà ̈ il fermaglio 4 à ̈ bloccato sulle pareti interne dell'alloggiamento 1, la molla viene compressa progressivamente tra la porzione curva di fondo del carrello 2 e la basetta 4a, fornendo la desiderata reazione elastica.
Qualora il carrello venga sottoposto ad elevata trazione di estrazione, si provoca uno spostamento tale per cui i dentelli 23 finiscono tra i due rebbi delle coppie di rebbi 4b (fig. 2): così facendo, si esclude completamente la possibilità che i rebbi possano deformarsi elasticamente verso l'interno, scongiurando la possibilità che gli arpioni 4b' fuoriescano dai rispettivi incavi 1b.
Nelle figg. 3-6 Ã ̈ illustrata una seconda forma d'esecuzione dell'invenzione. Qui gli elementi che compongono il gruppo da inserire nell'alloggiamento 1, sono gli stessi della precedente forma d'esecuzione. In questo caso, il fermaglio 40, anch'esso ottenibile per stampaggio a freddo o tranciatura da una lastra metallica, presenta una configurazione diversa.
Innanzitutto, rispetto alla precedente forma d'esecuzione, il fermaglio 40 presenta due linguette di guida 41a e 41b che si dipartono lateralmente dalla basetta 40a, tra le due coppie di rebbi superiore ed inferiore. Queste due linguette 41a e 41b sono destinate ad essere inserite in corrispondenti scanalature o sfinestrature 210 ricavate longitudinalmente sui due bracci 202a e 202b del carrello 200. L'accoppiamento di scorrimento delle linguette 41a e 41b nelle scanalature 210, migliora la guida del carrello 200 rispetto al suo alloggiamento (con cui il fermaglio 40 Ã ̈ solidale dopo assemblaggio).
Inoltre, gli arpioni 40b' dei rebbi del fermaglio 40 sono configurati per non fuoriuscire dalla sagoma laterale del carrello 200. I bordi superiore ed inferiore dei due bracci 202a e 202b in questo caso non prevedono ribassi distinguibili, ma almeno le estremità ad arpione del fermaglio 40 sono destinate a giacere al di sopra ed al di sotto di essi (fig. 3).
Poiché gli arpioni non fuoriescono dalla sagoma laterale del carrello 2, per conseguire il desiderato agganciamento del fermaglio 40 rispetto all'alloggiamento 100, la sede di aggancio degli arpioni 40b' à ̈ ricavata come scalino sulla parete di volta e di fondo dell'alloggiamento. Per ottenere tale scalino, la parete di volta dell'alloggiamento 100 presenta una scanalatura longitudinale, delimitata da bordi di guida 101a, ed un allargamento a gradino 101b, per esempio ottenuto mediante fresatura (quindi con una leggera conicità , come apprezzabile nelle figg. 3 e 4).
La larghezza della scanalatura longitudinale à ̈ tale da far passare i due rebbi superiori 40b del fermaglio 40, ma non le relative estremità ad arpione 40b'. In questo modo, per introdurre il gruppo carrello+molla+fermaglio nell'alloggiamento 100, occorre deformare elasticamente, uno verso l'altro, i due rebbi superiori 40b, in modo da avvicinare gli arpioni 40b' e introdurli nella scanalatura longitudinale. Una volta inserito il gruppo a fondo nell'alloggiamento, i due arpioni 40b' possono scattare elasticamente verso l'esterno, superato il gradino tra i bordi di guida 101a e l'allargamento 101b, così da bloccare in posizione il fermaglio 40 rispetto all'alloggiamento 100.
Nella parte inferiore dell'alloggiamento può essere prevista la medesima configurazione, nel qual caso il fondo dell'alloggiamento 100 deve presentare una parete di chiusura. In alternativa, come visibile in fig. 3, nella parte inferiore si può prevedere una configurazione analoga a quella della prima forma d'esecuzione, ossia con ribassi 202a' e 202b' sui due bordi inferiori dei bracci del carrello 200.
Nella forma d'esecuzione illustrata nelle figg. 3-6 non à ̈ previsto un aggancio a scatto dei rebbi 40 sui bracci 202a e 202b del carrello 200. Tuttavia il consolidamento del gruppo carrello+molla+fermaglio si ottiene ugualmente per via delle linguette 41a e 41b. Per l'introduzione di esse nelle rispettive scanalature 210, à ̈ infatti necessario allargare elasticamente fra loro i due bracci 202a e 202b del carrello. Una volta assemblato il fermaglio con il carrello e la molla, le linguette non riescono più a fuoriuscire e sono portate in battuta sul bordo terminale delle scanalature 210 grazie al precarico della molla, vincolata fra il fondo ricurvo del carrello 200 e la basetta 40a del fermaglio: in queste condizioni, viene mantenuto un vantaggioso accoppiamento attivo tra i tre elementi componenti del gruppo.
Una configurazione alternativa preferita, applicabile ad entrambe queste forme d'esecuzione, prevede che la posizione degli arpioni rispetto al carrello, nell'assetto di premontaggio, sia abbastanza arretrata. In sostanza, la lunghezza dei rebbi à ̈ tale che, con il carrello completamente inserito nella sua cavità di scorrimento, gli arpioni cadano in una posizione che non gli permette di scattare verso l'esterno nelle rispettive sedi/incavi dell'alloggiamento. Per poter innestare gli arpioni nelle rispettive sedi, occorre agire sulla basetta 4a o 40a, sospingendo all'interno della cavità di scorrimento il fermaglio a gabbia 4 o 40, fintanto che gli arpioni non riescono a scattare verso l'esterno ed impegnarsi con le rispettive sedi dell'alloggiamento. Questa modalità di montaggio, ottenibile per esempio mediante un utensile a spina atto a premere sulla basetta 4a o 40a, ha il pregio di portare in compressione la molla elastica anche in una condizione di risposo della cerniera. Si ottiene dunque un eccellente e stabile montaggio della cerniera, anche senza prevedere tolleranze ristrette nei dimensionamenti di cavità e fermaglio.
Si consideri inoltre che questa soluzione à ̈ vantaggiosa per migliorare la resistenza alla flessione agente sul carrello. Infatti, con gli arpioni in battuta laterale sul dentello 230 (come visibile in fig. 8), lo stesso fermaglio 40 si costituisce come un elemento sostanzialmente rigido trasversalmente interposto tra le due porzioni laterali del carrello ad U: durante una sollecitazione laterale, dunque, il carrello offre una rigidezza più significativa, che à ̈ sicuramente favorevole per il buon funzionamento della cerniera.
Nelle figg. 7-9 il componete maschio di cerniera à ̈ mostrato montato accoppiato ad un rispettivo componente femmina 300. Quest'ultimo à ̈ in forma di forcella e presenta due feritoie parallele 301, in cui si inseriscono di precisione, ma con un gioco sufficiente a consentire la rotazione, le due teste ad occhiello del carrello 200. L'accoppiamento a rotazione à ̈ garantito da un perno a vite 302, inserito trasversalmente ai bracci del carrello, lungo i due fori allineati delle teste del carrello 200.
Fig. 10 rappresenta una terza forma d'esecuzione, del tutto simile a quella appena descritta. In questo caso, l'estensione della coppia di sfinestrature longitudinali 210', dove sono destinate a scorrere le linguette 41a, si prolunga per un breve tratto, pari alla corsa consentita al carrello. Le linguette sono destinate a fungere da fine corsa, contro l'estremità più interna delle sfinestrature, anche nella direzione di estrazione del carrello dall'alloggiamento 100.
Si noti inoltre che le teste ad occhiello dei due bracci del carrello, si prolungano verso la parte posteriore del carrello. Una parte di ciascuna testa à ̈ destinata ad essere accolta e guidata parzialmente in corrispondenti fenditure 102 praticate sulla parte di imboccatura dell'alloggiamento 100. Tra la coppia di intagli 102 rimane dunque definita una linguetta 103 che, inserendosi tra le due teste del carrello, agisce sia da guida in senso longitudinale, sia da ostacolo ad indesiderate torsioni del carrello 200 rispetto all'alloggiamento 100.
Infine, nelle figg. 11-13 Ã ̈ illustrata una quarta forma d'esecuzione che sfrutta in modo ulteriormente vantaggioso le caratteristiche della cerniera secondo l'invenzione.
In questo caso, ciascuno dei dentelli 23' - destinati a impedire l'avvicinamento reciproco dei rebbi durante un uso normale della cerniera - presenta una scanalatura centrale 23a, preferibilmente svasata (fig. 12A). Corrispondentemente, sulle pareti dell'alloggiamento 100, nella parte terminale di fondo, sono previste pareti inclinate contrapposte 104, conformate per fungere da guida per gli arpioni 40b' del fermaglio 40. In particolare, le pareti inclinate 104 sono predisposte per svolgere una funzione di cuneo, atta a sospingere gli arpioni uno verso l'altro man mano che il fermaglio 40 si sposta verso l'interno dell'alloggiamento 100.
Con questa configurazione, Ã ̈ possibile estrarre il gruppo carrello+molla+fermaglio dall'alloggiamento senza alcun intervento distruttivo. Come visibile nella sequenza di figure, l'estrazione si ottiene inserendo un utensile estrattore in forma di spina S tra le due teste del carrello. La spina S viene premuta contro la basetta 40a, sospingendola in direzione del fondo dell'alloggiamento 100. In questo movimento verso il fondo dell'alloggiamento, gli arpioni vengono costretti a chiudersi uno sull'altro dalle pareti inclinate 104, disimpegnandosi dagli incavi di ritegno dell'alloggiamento 100 ed innestandosi nella scanalatura centrale 23a (fig. 12A) del carrello (che rimane invece fermo rispetto all'alloggiamento 100). Da questo stato (fig.
12), mantenendo una spinta sulla spina S tale da vincere la reazione elastica della molla (che à ̈ stata maggiormente compressa), gli arpioni vengono mantenuti richiusi e disimpegnati dalle pareti dell'alloggiamento, perchà ̈ intrappolati nella scanalatura 23a. Dopodichà ̈, agendo con una trazione di estrazione sul carrello 200 (fig. 13), à ̈ possibile separare il gruppo carrello+molla+fermaglio dal rispettivo alloggiamento.
Come ben si comprende dalla descrizione sopra riportata, il dispositivo di cerniera secondo l'invenzione permette di conseguire egregiamente gli scopi esposti nelle premesse.
La singolare conformazione di carrello e relativo fermaglio, permette di creare un gruppo compatto con la molla di reazione elastica, gruppo che può essere poi assemblato facilmente nell'alloggiamento di cerniera. Secondo le forme d'esecuzione preferite, il gruppo carrello+molla+fermaglio può essere consolidato, a prescindere dalla presenza dell'alloggiamento, e quindi manipolato e distribuito all'acquirente anche in modo indipendente.
Il fermaglio a forma di gabbia, che "abbraccia" in senso longitudinale la molla, occupando una lunghezza che à ̈ legata all'ingombro della molla, non richiede di prevedere un ingombro longitudinale aggiuntivo, con ciò permettendo di ridurre la lunghezza complessiva della cerniera rispetto alla tecnica nota. L'intera lunghezza dei bracci del carrello ad U à ̈ sfruttabile come superficie di guida (sia laterale, sia sugli spigoli superiori ed inferiori), in cooperazione con la cavità di scorrimento dell'alloggiamento, così che non à ̈ necessario prevedere ulteriori porzioni di guida del carrello, che ne aumenterebbero la lunghezza.
Ancora, poiché gli arpioni dei rebbi agiscono sul fondo della cavità di scorrimento, gli sforzi legati alla trazione sul carrello si scaricano nella zona più robusta dell'alloggiamento e maggiormente favorevole per evitare flessioni o torsioni indesiderate. Inoltre, la presenza di quattro rebbi, fornisce una sezione resistente alla trazione ben superiore a quella disponibile con il perno di supporto della molla dei carrelli tradizionali.
Infine, la previsione di accorgimenti atti a catturare i mezzi ad arpione e mantenerli richiusi, consente di estrarre il carrello dall'alloggiamento senza alcun intervento distruttivo, ciò che rende semplice poter effettuare anche una manutenzione o una sostituzione di componenti nella cerniera.
S'intende comunque che l'invenzione non à ̈ limitata alle particolari configurazioni illustrate sopra, che costituiscono solo degli esempi non limitativi della portata dell'invenzione, ma che numerose varianti sono possibili, tutte alla portata di un tecnico del ramo, senza per questo uscire dall'ambito dell'invenzione stessa come definito nelle rivendicazioni allegate.
Claims (11)
- RIVENDICAZIONI 1. Cerniera flessibile per occhiali del tipo comprendente un componente femmina ed un componente maschio reciprocamente articolati, quest'ultimo presentando almeno un alloggiamento (1,100) provvisto di una cavità di scorrimento (1a) ed un carrello (2, 200), scorrevole in detto alloggiamento, conformato ad U e provvisto di due teste ad occhiello (21a, 21b) terminali definenti un asse di cerniera, essendo inoltre previsto un elemento elastico (3) vincolato tra una porzione di fondo del carrello ad U (2, 200) e mezzi di ritegno accoppiabili a detta cavità di scorrimento (1a) ed atto a produrre una reazione elastica che contrasta l'estrazione di detto carrello dall'alloggiamento, caratterizzato da ciò che detti mezzi di ritegno sono costituti da un fermaglio (4, 40) a gabbia inserito tra due bracci (22a, 22b) di detto carrello ad U, il fermaglio presentando una basetta (40a), alloggiata tra detti bracci (22a, 22b) del carrello e attestata contro detta molla (3), da cui si dipartono due coppie di rebbi (4b, 40b) che si prolungano in direzione della molla, al di sopra ed al di sotto di essa, le estremità terminali di detti rebbi (4b, 40b) essendo provviste di arpioni (4b', 40b') per impegnarsi in corrispondenti incavi di ritegno (1b, 101b) in detta cavità di scorrimento (1a).
- 2. Cerniera flessibile come in 1), in cui almeno una coppia di rebbi (4b, 40b) di detto fermaglio (4, 40) Ã ̈ disposta adiacente ai bordi di spigolo o a ribassi degli stessi (22a', 22b') di detti bracci (22a, 22b).
- 3. Cerniera flessibile come in 2), in cui detti rebbi (4b, 40b) sono dotati di una sporgenza (4b'') destinata ad impegnarsi con un rispettivo gradino (S) sul bordo di spigolo di detti bracci (22a, 22b) che stabilisce mezzo di arresto del fermaglio (4) rispetto al carrello (2).
- 4. Cerniera flessibile come in 1), 2) o 3), in cui à ̈ previsto inoltre almeno un dentello (23, 230) sporgente dal bordo della porzione di fondo del carrello ad U (2, 200) atto ad inserirsi tra una coppia di detti rebbi (4b, 40b) per evitarne il reciproco avvicinamento.
- 5. Cerniera flessibile come in 4), in cui almeno l'estremità ad arpione di detti rebbi (4b, 40b), quando il carrello ad U (2, 200) à ̈ montato stabilmente in detta cavità di scorrimento (1a), sono in battuta sui due lati oppo sti di detto dentello (23, 230) così che il fermaglio si costituisca come elemento trasversalmente rigido tra i due bracci laterali di detto carrello ad U (2, 200).
- 6. Cerniera flessibile come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detti arpioni (4b') sporgono dalla sagoma laterale di detti bracci (22a, 22b) del carrello ad U (2, 200).
- 7. Cerniera flessibile come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detto fermaglio (40) presenta una coppia di linguette (41a, 41b) sporgenti da detta basetta (40a) ed atte ad accoppiarsi con scorrimento in corrispondenti sfinestrature (210) di detti bracci (202a, 202b) del carrello ad U (200).
- 8. Cerniera flessibile come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detto carrello presenta mezzi di cattura (23a) in cui possono essere trattenuti detti arpioni (40b') dei rebbi (40b) in una condizione disimpegnata da detti incavi di ritegno (1b, 101b) nella cavità di scorrimento (1a).
- 9. Cerniera flessibile come in 8) quando dipendente dalla rivendicazione 4), in cui detti mezzi di cattura sono in forma di un intaglio (23a) in detto dentello (23), l'alloggiamento (100) del carrello (200) comprendendo inoltre sporgenze cuneo (104) atte a sospingere detti arpioni (40b') in impegno con detto intaglio (23a) a seguito di un movimento del fermaglio (40) in direzione della porzione di fondo del carrello ad U (200).
- 10. Metodo di montaggio di una cerniera come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui viene preliminarmente assemblato un gruppo costituto da detto carrello ad U (2, 200) su cui à ̈ installato detto fermaglio (4, 40) e detta molla (3), detto gruppo viene successivamente inserito in detta cavità di scorrimento (1a), sino a portare detto carrello ad U al suo fondo corsa interno, e caratterizzato da ciò che viene ulteriormente sospinto verso l'interno detto fermaglio a gabbia (4, 40), portando in compressione detta molla (3) e portando detti arpioni (4b', 40b') ad impegnarsi in detti incavi di ritegno (1b, 101b) nella cavità di scorrimento (1a).
- 11. Metodo come in 10), in cui detta azione di sospingere detto fermaglio (4, 40) verso l'interno viene eseguita agendo con un utensile a spina inserito tra i due bracci (22a, 22b) del carrello ad U in modo da fare pressione su detta basetta (4a, 40a) del fermaglio.
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