ITCO970015A1 - Procedimento per la produzione di protesi dentali fisse in resina inserti per le stesse e protesi fisse cosi' ottenute - Google Patents
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Description
delle protesi definitive in resina, resina composita, ceramica o simili. (Figura 10}
Descrizione dell'invenzione
Campo del trovato
Il presente trovato si riferisce ad un procedimento per la produzione di protesi dentali fisse in resina, ad inserti per le stesse e a protesi fisse così ottenute, secondo i preamboli delle relative rivendicazioni indipendenti.
Stato della tecnica
Fino a qualche anno fa le protesi dentali fisse provvisorie non erano molto diffuse in seguito, tra l'altro, alla loro durata limitata (da qualche mese a circa 1 - 1,5 anni) al costo rilevante ed alla sola prevalente finalità estetica presa generalmente in considerazione .
Recentemente nel campo odontoiatrico si sono sempre più focalizzate e rivalutate le vere e specifiche funzioni positive proprie delle protesi fisse provvisorie, e cioè: - la funzione terapeutica, consentente, tra l'altro, la buona conservazione dei tessuti e la protezione della polpa sotto l'aspetto termico, chimico e batterico,
- la funzione meccanica, consentente, tra l'altro, il corretto bilanciamento occlusale, il ripristino della dimensione verticale, l'intercuspidazione corretta per una buona masticazione, lo slittamento mandibolare, la compensazione di eventuali malformazioni e così via,
- la funzione estetica, comportante nello stesso tempo una corretta morfologia, una corretta fonesi ed una migliore igienicità .
Sebbene le protesi fisse provvisorie e definitive secondo l'invenzione possano essere previste o come protesi singola, ovvero comprendente uno o più denti adiacenti, oppure come due o più protesi previste su uno o entrambi gli archi dentali, nella descrizione seguente e nelle rivendicazioni si è fatto riferimento per maggiore chiarezza ad un caso con più protesi. Resta ovviamente inteso che l'insegnamento della presente invenzione è indipendente dal numero o tipo di protesi di volta in volta da produrre.
Procedimento noto per realizzare protesi fisse provvisorie in resina e definitive in materiale duro, ovvero resina, resina composita, ceramica o simili.
Le fasi previste sono, sostanzialmente e riassuntivamente, le seguenti:
1) L'odontoiatra prende dal paziente le necessarie impronte che serviranno successivamente all'odontotecnico per realizzare le protesi fisse provvisorie in resina.
2) Partendo dalle impronte ricevute dall'odontoiatra, l'odontotecnico ricava in gesso un modello dell'arcata dentale superiore ed un modello dell'arcata dentale inferiore (fig.l), posiziona i due modelli sull ' articolatore (figura 2) e trova la corretta posizione di movimento e di masticazione, il rapporto occlusale e così via dei due modelli utilizzando la registrazione occlusale fornita dall'odontoiatra.
3) L'odontoiatra e l'odontotecnico studiano il corretto posizionamento dei modelli nell'articolatore e traggono le abituali valutazioni cliniche dal punto di vista odontoiatrico-odontotecnico .
4) Tenendo conto delle valutazioni cliniche generali della fase 3) l'odontotecnico ricorre alla sua esperienza ed abilità nella modellazione tridimensionale per ottenere dapprima le protesi fisse provvisorie in cera. A questo scopo l'odontotecnico inizia a sciogliere piccole quantità di cera (come nella cosidetta tecnica goccia a goccia) sul rispettivo modello, e più precisamente nelle zone cave degli archi dentali, nelle quali si dovranno ricavare i singoli denti artificiali, laddove l'odontotecnico procederà aggiungendo man mano gocce di cera e modellando i singoli denti in modo da completare tutti i denti da ricostruire di volta in volta previsti. Vengono così ottenute delle protesi fisse provvisorie realizzate completamente in cera (fig. 3, vista dall'alto sul lato di masticazione dei modelli con denti in cera in colore contrastante; fig. 4, modelli con protesi fisse provvisorie in cera, in posizione chiusa). E' ovvio che la qualità dell'esecuzione dei denti in cera è strettamente legata all'abilità di modellazione personale dell'odontotecnico e richiede in ogni caso lunghi tempi di modellatura .
5) Dopo l'esecuzione della modellazione ed il controllo dei vari parametri da esaminare, l'odontotecnico prepara le mascherine, e più precisamente una mascherina per ogni futura protesi provvisoria. Le mascherine vengono realizzante applicando una massa di gesso o silicone sui denti in cera (fig. 5).
6) Dopo avere rimosso la cera dal modello e dalle mascherine con getti di acqua calda, le mascherine con gli associati modelli rappresenteranno il "negativo" dei denti in cera, ovvero uno "stampo" con cavità (fig. 6), la cui conformazione corrisponderà a quella dei denti in cera modellati precedentemente, per cui si ricaveranno in resina i denti precedentemente realizzati in cera. A questo scopo l'odontotecnico effettuerà la cosiddetta "zeppatura" delle mascherine con la resina, ovvero riempirà le cavità delle mascherine con resina, ed effettuerà successivamente la polimerizzazione della resina, ad esempio mediante cottura.
7) Completata la polimerizzazione, dopo aver rimosso le mascherine dalle protesi in resina ottenute sui modelli e avere posizionato gli stessi nell'articolatore, l'odontotecnico effettua le fasi di controllo, di sgrossatura e di rifinitura, nonché di lucidatura delle protesi fisse provvisorie. Completate queste operazioni, le protesi provvisorie vengono consegnate all'odontoiatra.
8) L'odontoiatra introduce ciascuna singola protesi provvisoria nella bocca del paziente e controlla che tutte le funzioni e gli obbiettivi prefissati siano stati conseguiti. Se ciò ha luogo<' >provvede allora a fissare in modo provvisorio le protesi provvisorie utilizzando adesivi tradizionali. Se necessario, l'odontoiatra potrà apportare piccole modifiche, ad esempio tramite molatura. Si osserva che la realizzazione di denti mediante modellazione diagnostica in cera costituisce la fase più difficile e delicata per l'odontotecnico, il quale deve ricorrere alla sua abilità e maestria di "scultore" per, da un lato, immaginare il lavoro di scolpitura dei denti finito e poi, dall'altro lato, tradurlo in pratica mediante modellazione, realizzando forme compatibili con il rispettivo contesto, ovvero garantenti un'ottima masticazione. All'odontotecnico vengono quindi richieste attualmente grandi doti di manualità e fantasia, per ricercare ed ottenere con la modellazione un giusto equilibrio tra forma estetica, funzionalità, masticabilità ottimale e risoluzione di problematiche individuali. E' evidente che la ricerca di questo equilibrio da un lato necessita di un' elevata abilità creativa -- dote rara e preziosa, non sempre prevista naturalmente -- nonché di un cosiderevole dispendio di tempo nella pratica quotidiana di modellazione. Ciò porta a costi di realizzazione delle protesi fisse provvisorie alquanto elevati.
Si osserva inoltre il fatto che, una volta trascorso il tempo previsto per l'impiego delle protesi provvisorie, si dovranno produrre le protesi fisse definitive, in materiale duro, ad esempio in resina, resina composita, ceramica, ecc ., incorporanti le relative armature in metallo o fibre, oppure in metallo, l'odontoiatra prenderà nuovamente le impronte dalla bocca del paziente, dopo aver tolto le protesi provvisorie, affinché l'odontotecnico possa realizzare le protesi fisse definitive. E' pertanto evidente che la realizzazione delle protesi fisse definitive avrà luogo utilizzando nuovamente il procedimento richiamato più sopra. Ciò comporterà ovviamente un analogo dispendio in termini di tempi e di costi.
Esposizione dell'invenzione
Alla base della presente invenzione è posto il compito di indicare un procedimento per la produzione di protesi dentali fisse del genere indicato nella parte introduttiva, il quale evita gli svantaggi della tecnica nota e consente di produrre protesi fisse provvisorie e definitive con denti modellati in modo ottimale e con un impegno di masticazione ineccepibile tra denti superiori e denti inferiori in tempi drasticamente ridotti, e ciò senza più richiedere in pratica alcuna abilità di modellazione particolare dell'odontotecnico.
Un aspetto importante della presente invenzione nell'ambito del compito indicato più sopra consiste nel fatto di proporre un procedimento atto a fornire una sicura "guida individuale, ovvero del singolo paziente" nella realizzazione delle successive protesi fisse definitive, in modo da assicurare a priori la conformazione ottimale delle protesi definitive, e ciò utilizzando alcune fasi del procedimento stesso di produzione delle protesi provvisorie con solamente un dispendio addizionale praticamente trascurabile, il tutto comportando parimenti una drastica riduzione dei tempi di produzione, senza richiedere alcuna abilità particolare da parte dell'odontotecnico.
Nel concetto dell'invenzione un compito parallelo consiste nel fatto di prevedere inserti di masticazione preformati per denti, i quali consentono di ottenere la menzionata drastica riduzione del tempo di modellazione dei denti e di fornire, durante la creazione delle protesi provvisorie, un controllo immediato degli spazi sia verticali che orizzontali. Relativamente agli inserti preformati un ulteriore compito dell'invenzione consiste nel fatto di prevedere per detti inserti preformati mezzi di ritenzione atti a garantire il loro corretto posizionamento nelle mascherine durante la produzione delle protesi provvisorie, come pure di prevedere mezzi di ritenzione integrali sulla detta "guida individuale" nella produzione delle protesi definitive.
I compiti dell'invenzione relativi al procedimento ed agli inserti preformati vengono risolti mediante le caratteristiche indicate nelle rispettive rivendicazioni indipendenti .
Secondo la rivendicazione 1 il procedimento per la produzione di protesi dentali fisse provvisorie in resina prevede le seguenti fasi, in parte note:
1) formazione dei modelli: dalle impronte fornite dall'odontoiatra l'odontotecnico ricava, in modo noto, il modello superiore ed il modello inferiore, ovvero modelli di lavoro, laddove, se si prevede anche l'esecuzione successiva delle protesi fisse definitive, l'odontotecnico produce anche una duplicazione dei detti modelli di lavoro, e posiziona quindi le due coppie di modelli (di lavoro e duplicati) in rispettivamente un articolatore; 2) studio modelli-valutazioni cliniche: l'odontotecnico e l'odontoiatra eseguono, in modo noto, lo studio dei modelli negli articolatori e traggono valutazioni cliniche dal punto di vista odontoiatrico-odontotecnico;
3) montaggio diagnostico di inserti preformati: tenendo conto dello studio di modelli e delle valutazioni cliniche della fase 2) l'odontotecnico, sulla base della sua esperienza, tra una pluralità di inserti di masticazione preformati di denti modulari che ha a disposizione sceglie gli inserti preformati più idonei e, previa applicazione di poche gocce di cera sui singoli modelli di lavoro, fissa detti inserti, uno per ciascun dente, sui modelli con poche gocce di cera. Valutata quindi l'armonia della conformazione degli inserti sul modello ed i normali parametri diagnostici, l'odontotecnico completa facilmente con cera la zona cervicale linguale o palatale dei denti formati;
4) esecuzione mascherine e formazione protesi provvisorie e protesi "gemelle": l'odontotecnico ricava ora, in modo noto, le mascherine per le protesi provvisorie applicando una massa idonea, ad esempio di silicone o gesso, sui denti creati sui modelli e formati rispettivamente da un inserto preformato di masticazione e da una parte interna o corpo di cera;
5) zeppatura con resina e sua polimerizzazione : utilizzando le stesse mascherine l'odontotecnico, se si prevede anche l'esecuzione successiva delle protesi fisse definitive, esegue due zeppature, ovvero riempimenti delle mascherine con resina, con relativa polimerizzazione delle resine, e più precisamente prima sui modelli di lavoro (per ottenere le protesi provvisorie) e poi sui modelli duplicati (per ottenere le protesi "gemelle");
6) controllo e rifinitura: completata la polimerizzazione della resina vengono effettuati, in modo noto, il controllo e la rifinitura delle protesi ottenute, ovvero delle protesi provvisorie e delle protesi "gemelle", laddove le protesi provvisorie vengono completate mediante lucidatura;
7) applicazione delle protesi provvisorie sul paziente: l'odontoiatra, in modo noto, inserisce le protesi provvisorie nella bocca del paziente e controlla che tutte le funzioni siano soddisfatte, nel qual caso cementerà in modo provvisorio le protesi provvisorie;
8) rimozione protesi provvisorie e rilevamento impronte per protesi fisse: dopo che l'odontoiatra ha stabilito l'idoneità del paziente per ricevere le protesi fisse definitive, egli toglie al paziente le protesi provvisorie ed esegue il rilievo delle impronte e della masticazione, laddove in questa fase per prendere le impronte vengono utilizzate le protesi "gemelle" che, riempite di materiale per impronte, vengono inserite esse stesse nella bocca del paziente ed utilizzate per la presa della masticazione, delle laterali, delle funzioni masticatorie e dell'impronta definitiva, laddove l'odontoiatra apporta eventuali correzioni, mediante molatura o apporto di materiale;
9) ricevute le impronte dall'odontoiatra, l'odontotecnico le sviluppa ottenendo nuovi modelli per le protesi definitive, i quali modelli comprendono le protesi "gemelle" inserite nei detti modelli, i quali vengono poi montati nell'articolatore, e si asportano i mezzi di ritenzione;
10) senza togliere le protesi "gemelle" dai nuovi modelli vengono preparate nuove mascherine,
11) dalle nuove mascherine vengono poi ricavate le protesi fisse definitive utilizzando le note fasi per la produzione delle stesse, laddove dette protesi fisse definitive verranno fissate dall'odontoiatra nella bocca del paziente.
Secondo l'invenzione inoltre, rivendicazione 2, utilizzando le impronte prese al paziente con le protesi "gemelle", dalle mascherine poi ottenute si possono ricavare anche corone e strutture metalliche, ad esempio d'oro, o componenti simili.
Secondo l'invenzione, rivendicazione 3, gli inserti di masticazione presagomati per l'attuazione del procedimento secondo la rivendicazione 1, si contraddistinguono per il fatto di consistere singolarmente in un corpo di resina o simili per protesi provvisorie, oppure in resine composite, ceramiche o altri materili duri per protesi definitive, comprendente una superficie cuspidata di masticazione ed una camicia profilata, previsto, per ciascun tipo di dente, in una pluralità di dimensioni e cuspidature, così da tener conto delle diverse grandezze dei denti esistenti in natura ed in modo da formare una serie modulare di inserti presagomati consentente di trovare rapidamente di volta in volta l'inserto più idoneo per il caso considerato e di ottenere un controllo immediato degli spazi sia verticali che orizzontali durante la produzione di una protesi dentale.
Secondo la rivendicazione 4 gli inserti preformati si caratterizzano per il fatto di essere ottenuti mediante tecniche idonee, ad esempio mediante stampaggio con stampo e controstampo, laddove la superficie esterna è ottenuta liscia, quella interna è preferibilmente ruvida ed il corpo ottenuto è sostanzialmente trasparente.
Secondo la rivendicazione 5 gli inserti preformati si caratterizzano per il fatto di essere muniti di mezzi di ritenuta esterni integrali o amovibili, ad esempio a pernetto o borchia, atti a creare un ancoraggio del singolo inserto preformato nella mascherina nella fase di rimozione della cera.
Secondo la rivendicazione 6 le protesi "gemelle" presentano mezzi di ritenuta esterni integrali ottenuti direttamente durante la seconda zeppatura delle mascherine utilizzate nella prima zeppatura per ottenere le protesi provvisorie (fase 5)) della rivendicazione 1.
Secondo la rivendicazione 7 gli inserti preformati si caratterizzano per il fatto che la profilatura degli inserti si riferisce sia ad uno spessore variabile lungo il perimetro della camicia degli inserti sia al bordo libero di detta camicia, laddove la linea perimetrale del bordo libero della detta camicia terrà conto delle conformazioni gengivali del paziente, e l'altezza massima della detta camicia sarà comunque tale da consentire un libero orientamento nello spazio della superficie di masticazione, ovvero dell'inserto, tale da permettere un accoppiamento di masticazione ineccepibile tra il dente della protesi ed il corrispondente dente superiore oppure inferiore.
I vantaggi conseguibili con l'invenzione consistono principalmente nel fatto che, disponendo dei menzionati inserti preformati di masticazione, presenti in una pluralità di denti modulari, non viene praticamente più richiesta alcuna abilità di modellazione particolare da parte dell'odontotecnico, il quale dovrà limitarsi a scegliere di volta in volta l'inserto di masticazione preformato di dente più adatto e ad orientarlo correttamente per ottenere una masticazione ineccepibile, nonché a completare con cera il corpo dei singoli denti ed a modellarli, laddove quest'ultima modellatura è notoriamente estremamente semplice ed eseguibile senz'altro da qualsiasi odontotecnico senza alcuna difficoltà .
Come conseguenza dell'impiego dei menzionati inserti di masticazione preformati è possibile ridurre drasticamente i tempi di preparazione delle protesi, in quanto viene a mancare tutto il tempo necessario per la difficoltosa modellazione attualmente richiesta per la superficie cuspidata di masticazione dei denti. I due aspetti evidenziati più sopra comportano inoltre una sostanziale riduzione dei costi di produzione delle protesi. Un altro vantaggio dell'invenzione consiste nel fatto che adottando gli inserti preformati proposti risulta facilmente possibile ottenere un controllo immediato degli spazi sia verticali che orizzontali nella produzione delle protesi, la qual cosa contribuisce parimenti ad una drastica riduzione dei tempi di lavorazione. Un ulteriore vantaggio va visto nel fatto che prevedendo gli inserti preformati in massa smalto, ovvero come corpi sostanzialmente trasparenti, è possibile posizionare e/o ritoccare subito in modo corretto gli inserti grazie alla possibilità di osservazione della zona o area sottostante. Prevedendo uno spessore della camicia variabile, si può riprodurre in modo molto naturale il corretto aspetto cromatico dei denti delle protesi fisse provvisorie. Un altro vantaggio dell'invenzione è che con il procedimento e gli inserti di masticazione proposti si possono formare protesi indipendentemente dalla conformazione dei vuoti interdentali da riempire, vale a dire le protesi ottenute possono tenere conto indifferentemente della presenza di monconi di dente, di impianti o inserti metallici nelle ossa mandibolari, di vuoti veri e propri e così via. Inoltre, nel caso di protesi comprendenti più denti consecutivi, con gli inserti preformati e il procedimento proposto si possono produrre senz'altro anche protesi incorporanti armature di rinforzo, metalliche o in fibre. Sebbene come materiale di formazione degli inserti di masticazione per protesi provvisorie si indichino, a titolo esemplificativo, masse smalto tipo S 15 = Biodent K B Plus (Biodent è un marchio registrato della ditta DE TREY di Wiesbaden, Germania), s'intende che la realizzazione degli stessi potrà avere luogo anche con qualsiasi altro materiale idoneo.
Un altro importante vantaggio dell'invenzione consiste nel fatto che con il procedimento proposto oltre alla facilitata produzione di protesi fisse provvisorie vengono previste anche protesi duplicata o "gemelle", le quali serviranno alla presa delle impronte per le protesi fisse definitive da parte dell'odontoiatra, nonché alla presa della masticazione, delle laterali e delle funzioni masticatorie e serviranno quindi praticamente come "guida individuale" per la realizzazione delle protesi fisse definitive con un procedimento estremamente semplificato, abbreviato e, di riflesso, più economico. E' inoltre vantaggioso il fatto che le protesi definitive ottenute secondo l'invenzione presentano una conformazione individuale, ovvero del paziente, praticamente definitiva o richiedente eventualmente solo piccolissimi ritocchi. Inoltre, mediante l'utilizzo di queste protesi "gemelle" è anche possibile ottenere poi facilmente dalle mascherine, con tecniche note, corone e strutture metalliche, ad esempio d'oro.
Ancora un vantaggio va visto nel fatto che i mezzi di ritenzione negli inserti di masticazione sono ottenibili in modo integrale nel corso della loro fabbricazione, oppure come corpi amovibili fissabili, ad esempio mediante incollatura. Un ulteriore vantaggio importante consiste nel fatto che è facilmente possibile realizzare le protesi "gemelle", copie delle protesi provvisorie, utilizzando semplicemente la copia duplicata dei modelli superiore e/o inferiore, originali con le stesse mascherine utilizzate per ottenere le protesi provvisorie. La necessità di eseguire una copia dei modelli originali o di lavoro è dovuta al fatto che durante la lavorazione per ottenere le protesi provvisorie i modelli di lavoro possono subire rotture o modifiche, le quali in realtà non sono presenti nella bocca del paziente.
Ancora un importante vantaggio dell'invenzione va visto nel fatto che prevedendo degli inserti di masticazione preformati in materiale duro, ovvero definitivi, ad esempio in resina composita o ceramica, e disponendo gli stessi sul fondo delle mascherine per le protesi definitive si assicura, da un lato, il desiderato spessore di smalto del dente e si facilita, dall'altro lato, la realizzazione dei corpi dei denti, ad esempio mediante stratificazioni di ceramica.
Ulteriori caratteristiche, vantaggi e dettagli dei procedimenti per la produzione di protesi fisse provvisorie e/o definitive e degli inserti di masticazione preformati previsti secondo l'invenzione risulteranno ulteriormente dalla descrizione seguente, fornita a puro titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento ai disegni che mostrano, rispettivamente in prospettiva: le figure da 1 fino a 7 mostrano la tecnica nota per la produzione di protesi fisse provvisorie, ovvero successivamente definitive,
le figure da 8 fino a 15 illustrano il procedimento secondo l'invenzione per la produzione di protesi fisse provvisorie e di duplicati delle protesi provvisorie per semplificare e garantire il risultato previsto per le protesi fisse definitive,
la figura 16 illustra due modellini di rispettivamente quattro diversi denti con superficie di masticazione cuspidata previsti, in diverse misure, per la formazione di stampi e controstampi per la produzione di inserti di masticazione preformati modulari, ad esempio in resina, la figura 17 mostra una vista su uno stampo ed un controstampo per l'ottenimento di inserti di masticazione preformati secondo l'invenzione con alcuni esempi di detti inserti di masticazione preformati, e
la figura 18 mostra, in scala ingrandita, un inserto di masticazione secondo l'invenzione.
Nella descrizione seguente sia del procedimento noto che del procedimento secondo l'invenzione per la produzione di protesi fisse provvisorie, ovvero successivamente vantaggiosamente anche di protesi definitive, per parti o componenti uguali nelle diverse figure verranno utilizzati uguali indici di riferimento, completati con una lettera quando riferiti alla presente invenzione. Nel caso preso in considerazione si prevede la produzione di ben quattro protesi, e più precisamente due nell'arcata dentale superiore e due nell'arcata dentale inferiore. Per maggiore facilità di comprensione, la cera di lavorazione è stata scelta di un colore contrastante rispetto al colore biancastro dei modelli.
Tecnica nota:
Come richiamato nella parte introduttiva, partendo dalle impronte fornite dall'odontoiatra, l'odontotecnico ricava i modelli dell'arcata dentale superiore 1 e dell'arcata dentale inferiore 2 (figura 1) e posiziona indi detti modelli 1 e 2 sull'articolatone 3 (figura 2).
Dopo lo studio dei modelli nell'articolatore e le abituali valutazioni cliniche dal punto di vista odontoiatricoodontotecnico, l'odontotecnico effettua la ceratura diagnostica cominciando a sciogliere piccole quantità di cera goccia a goccia che posiziona sul modello e, sfruttando la sua esperienza ed abilità nel modellare o scolpire forme nello spazio, inizia e prosegue la modellatura dei singoli denti da ricostruire sino a creare le protesi fisse provvisorie completamente in cera, nel caso considerato le quattro protesi fisse 4, laddove i singoli denti in cera sono indicati con 5 (figure 3 e 4) Controllati i vari parametri e la corretta posizione di masticazione dei modelli nell'articolatore (figura 4) l'odontotecnico passa a preparare le mascherine 7, e più precisamente una per ciascuna protesi da realizzare. In figura 5 è illustrata la fase di applicazione sui denti di cera 5 di materiale per mascherine, ad esempio silicone o pasta di gesso. Come noto, le mascherine 7, associate al relativo modello, costituiscono il "negativo" o "stampo" per ottenere, dopo la rimozione della cera, in modo preciso in resina i denti 5 precedentemente modellati in cera. A tale scopo si asportano le mascherine 7 e si rimuove la cera dal modello 1, 2 e dalle singole mascherine 7 con getti di acqua calda, per cui nelle mascherine vengono ottenute le cavità 8 richiamate più sopra (figura 6). Segue una fase di riempimento di resina nelle cavità delle mascherine, ovvero la cosiddetta "zeppattura" e successivamente seguirà una fase di polimerizzazione della resina, ad esempio mediante cottura .
Si riposizionano quindi i modelli 1, 2 nell'articolatore e si effettuano le fasi di controllo, rifinitura e lucidatura delle protesi fisse provvisorie 9 (figura 7) che verranno poi consegnate all'odontoiatra. Quest'ultimo, dopo l'applicazione delle protesi 9 nella bocca del paziente e verificata la loro bontà funzionale, provvede a cementarle provvisoriamente nella bocca del paziente. Risulta così concluso il procedimento di produzione di protesi dentali fisse provvisorie.
Quando, in un tempo successivo, sarà necessario eseguire le protesi fisse definitive, queste ultime verranno eseguite ripetendo sostanzialmente il procedimento accennato più sopra, con i relativi svantaggi in termini di necessaria elevata abilità manuale dell'odontotecnico, lunghi tempi di lavorazione, consolidata esperienza dell'odontotecnico ed elevati costi.
Procedimento ed inserti di masticazione preformati secondo 1'invenzione .
Il procedimento secondo l'invenzione può essere utilizzato per la ricostruzione di denti pilastro, di elementi mancanti, nella protesi impiantare e così via, nonché per la sola produzione di protesi fisse provvisorie in resina oppure, più vantaggiosamente, per la contemporanea produzione di protesi provvisorie duplicate, ovvero "gemelle", serventi da "guida individuale del paziente" nella successiva realizzazione delle protesi fisse definitive, utilizzando gli inserti di masticazione preformati secondo l'invenzione.
Le prime due fasi del procedimento secondo l'invenzione coincidono sostanzialmente con le prime due fasi del procedimento noto, ovvero per quanto riguarda l'ottenimento dei modelli superiore ed inferiore partendo dalle impronte ottenute dall'odontoiatra ed il posizionamento dei modelli sull'articolatore, nonché lo studio dei modelli nell'articolatore e le valutazioni cliniche sotto il profilo odontoiatrico-odontotecnico.
Volendo ottenere però le protesi provvisorie duplicate richiamate più sopra, allo scopo della futura produzione anche delle protesi fisse definitive, l'odontotecnico prow ederà ad una duplicazione dei modelli degli archi dentali superiore 1 ed inferiore 2, e posizionerà anche questi modelli duplicati 1A, 2A su un articolatore 3. Per facilità di comprensione la coppia di primi modelli 1, 2 verrà chiamata coppia di modelli di lavoro o master.
Nella terza fase seguente l'odontotecnico anziché ricavare i singoli denti da ricostruire in cera con la tecnica goccia a goccia e la modellatura richiamata più sopra, sceglierà semplicemente degli inserti di masticazione preformati 11, figure 10 e 17, tra una pluralità di siffatti inserti di masticazione preformati 11, previsti modularmente, ovvero in una pluralità di forme e dimensioni variabili, per tenere conto delle diverse grandezze dei denti esistenti in natura. Questi inserti di masticazione 11 presentano già una superficie di masticazione cuspidata abilmente ottenuta su modelli 13 {figura 16) costruiti appositamente ad esempio su denti modellati precedentemente in cera per ottenere uno stampo ed uno controstampo 15, 16 (figura 17) per l'ottenimento di detti inserti di masticazione preformati 11, alcuni dei quali per diversi tipi di denti sono illustrati in figura 17. Gli inserti di masticazione 11 sono realizzati in resina. Si sono ottenuti buoni risultati impiegando una resina massa smalto tipo S 15 = Biodent K B Plus <® >(Biodent è un marchio di fabbrica registrato della ditta DE TREY di Wiesbaden, Germania). Gli inserti 11 sono costituiti sostanzialmente da una superficie cuspidata di masticazione 18 e da una camicia 19 con bordo inferiore 20 profilato. Vantaggiosamente la superficie esterna degli inserti 11 è liscia, ovvero lucida, mentre quella interna è ruvida per ottenere una migliore azione di presa con la resina formante il corpo del dente. Vantaggiosamente inoltre in questi inserti di masticazione 11 è profilato opportunamente anche lo spessore nella camicia 19, e più precisamente in senso perimetrale ed in senso verticale. L'odontotecnico disporrà quindi di una pluralità di siffatti inserti di masticazione preformati 11, i quali costituiscono un complesso o serie modulare in quanto per lo stesso tipo di dente, ad esempio premolare, molare e così via, sono vantaggiosamente previste diverse forme di cuspidazione e diverse grandezze delle stesse, per cui l'odontotecnico, tenuto conto della dentatura propria del paziente, non avrà problemi a rintracciare rapidamente gli inserti di masticazione 11 più idonei per i singoli denti da ricostruire.
Ciò premesso, l'odontotecnico, avendo a disposizione la serie di inserti di masticazione preformati 11 potrà scegliere immediatamente i singoli inserti di masticazione più idonei, valutando subito l'equilibrio della forma, della funzionalità e delle problematiche individuali. Scelto così, per ogni dente da formare, il singolo inserto di masticazione 11 l'odontotecnico effettuerà il montaggio del detto inserto di masticazione 11 nella sua "posizione naturale", utilizzando poche gocce di cera per fissarlo sul modello 1 o 2. Fissato così il singolo inserto di masticazione 11, l'odontotecnico completerà il "corpo" del dente 5A, figura 10, applicando rapidamente altra cera che modellerà facilmente fino ad ottenere, dente dopo dente, la rispettiva protesi fissa provvisoria 4A sul modello 1, oppure 2, formata da corpi di denti 5A in cera e da relativi inserti di masticazione 11. E' qui evidente il drastico risparmio di tempo nonché una richiesta modesta abilità di modellatura richiesta all'odontotecnico, il quale potrà risparmiare tempo e migliorare qualitativamente il proprio lavoro.
Dopo il controllo dei vari parametri, ad esempio un corretto impegno di masticazione tra il dente costruito e l'associato dente superiore o inferiore, verranno preparate le mascherine 7A in modo abituale (fig. 12). Per quanto riguarda le mascherine 7A stesse, queste ultime, dopo la separazione dal modello e la rimozione della cera dal modello e dalla singola mascherina con getti di acqua calda, tratterranno saldamente sul loro fondo i singoli inserti di masticazione preformati 11, i quali verranno a costituire la zona di masticazione dei singoli denti 5B della protesi provvisoria 9A finita (fig.13). Sui mezzi di trattenimento o ritenzione ci si soffermerà nel seguito. Ottenute le mascherine 7A con le relative cavità alloggianti sul fondo gli inserti di masticazione 11 e pulite dalla cera, in queste cavità verrà riempita, ovvero "zeppata", la resina, la quale incorporerà saldamente i menzionati inserti di masticazione 11, che formeranno parte integrante dei singoli denti provvisori in resina 5B, figura 13.
Si evidenzia qui che, secondo l'invenzione, e volendo creare anche protesi fisse definitive, l'odontotecnico utilizzerà due volte le mascherine 7A. Più precisamente, la prima "zeppatura" servirà, come accennato più sopra, ad ottenere le protesi fisse provvisorie incorporanti gli inserti di masticazione 11.
Con la seconda zeppatura, utilizzando le stesse mascherine 7A, l'odontotecnico otterrà una replica o copia "gemella", perfettamente identica alle protesi fisse provvisorie, e più precisamente utilizzerà dette mascherine dapprima sui modelli mastri 1, 2 per ottenere le protesi fisse provvisorie e poi sui modelli duplicati 1A, 2A per le protesi fisse duplicate o "gemelle".
Dopo l'abituale polimerizzazione avrà luogo un controllo ed una rifinitura delle protesi fisse provvisorie e di quelle gemelle, laddove le protesi fisse provvisorie vengono lucidate per essere poi cementate provvisoriamente dall'odontoiatra nella bocca del paziente, previa effettuazione dei controlli del caso.
Successivamente, dopo che l'odontoiatra avrà stabilito l'idoneità del paziente per ricevere le protesi fisse definitive, secondo l'invenzione, dopo la rimozione dal paziente delle protesi provvisorie l'odontoiatra eseguirà il rilievo delle impronte e della masticazione. In questa fase verranno utilizzate le protesi duplicate o "gemelle", le quali, riempite di materiale per impronte, vengono inserite esse stesse nella bocca del paziente ed utilizzate per la presa della masticazione, delle laterali, delle funzioni masticatorie e dell'impronta definitiva. Ricevute quindi le impronte dall'odontoiatra, l'odontotecnico le sviluppa e si ritrova le protesi duplicate inserite sui nuovi modelli definitivi {non illustrati), che vengono poi montati nell'articolatore.
Senza togliere le protesi "gemelle" dai modelli, vengono quindi preparate le mascherine. Dalle mascherine verranno poi ricavate le protesi fisse definitive utilizzando le note fasi di lavorazione, prima del loro fissaggio nella bocca del paziente da parte dell'odontoiatra.
Secondo l'invenzione inoltre, utilizzando le mascherine delle protesi definitive è anche possibile ricavare vantaggiosamente corone e strutture metalliche, ad esempio d'oro, o componenti similari. Come accennato più sopra, gli inserti di masticazione preformati 11 possono essere ottenuti da resine mediante qualsiasi tecnica idonea, ad esempio mediante stampaggio con stampo e controstampo 15, rispettivamente 16.
Per facilitare la ritenuta dei detti inserti di masticazione preformati 11 nelle mascherine, gli inserti presentano mezzi di ritenuta 21 esterni, sulla camicia 19, formati integralmente durante lo stampaggio, in forma di corpi a piolino, borchia, testa di fungo o simili, oppure come corpi amovibili da incollare sulla camicia degli inserti, figura 18.
Nelle protesi "gemelle" i mezzi di ritenzione, non illustrati, vengono ottenuti in modo integrale dalle cavità dei mezzi di ritenuta 21 delle protesi provvisorie, le quali cavità sono poi riempite dalla resina.
La conformazione della camicia 19, ovvero del suo bordo perimetrale libero 20, verranno realizzati per garantire, da un lato, la necessaria mobilità nello spazio da conferire agli inserti di masticazione 11 per il loro rispettivo corretto posizionamento di impegno di masticazione con il dente superiore o inferiore associato e, dall'altro lato, per garantire un buon ancoraggio della resina formante la protesi e un buon raccordo cromatico tra detti inserti di masticazione il e la resina sottostante .
Dalla descrizione soprastante è rilevabile che con i procedimenti e gli inserti di masticazione preformati secondo l'invenzione si risolvono efficacemente i compiti posti alla base dell'invenzione e si conseguono i vantaggi menzionati più sopra.
In pratica, il procedimento per l'attuazione dell'invenzione, sia per la produzione di sole protesi fisse provvisorie sia anche per la produzione successiva di protesi fisse definitive, potrà di volta in volta comprendere fasi scostantesi da quelle indicate, ad esempio in funzione dei materiali impiegati, dai tipi di armature nelle singole protesi e così via, le quali varianti rientrano però tutte nell'ambito di protezione della presente invenzione.
I materiali impiegati e le tecniche di produzione degli inserti di masticazione preformati, nonché il numero di inserti di masticazione delle serie o complessi di detti inserti di masticazione preformati, previsti come corredo di lavoro per odontotecnici e odontoiatri, potranno variare a piacere, senza parimenti fuoriuscire dall'ambito di protezione della presente invenzione. Rientrano parimenti nell'ambito di protezione della presente invenzione le protesi fisse provvisorie, ovvero le protesi fisse definitive, prodotte secondo l'insegnamento della presente invenzione.
Claims (10)
- R IV E N D I C A Z I O N I 1. Procedimento per la produzione di protesi dentali fisse provvisorie e definitive in resina, caratterizzato dal fatto di comprendere le seguenti fasi, in parte note: 1) formazione modelli: dalle impronte fornite dall'odontoiatra l'odontotecnico ricava, in moto noto, il modello superiore ed il modello inferiore, ovvero modelli di lavoro, laddove se si prevede anche l'esecuzione successiva delle protesi fisse definitive, l'odontotecnico produce anche una duplicazione dei detti modelli di lavoro, e posiziona quindi le due coppie di modelli (di lavoro e duplicati) su rispettivamente un articolatore; 2) studio modelli-valutazioni cliniche: l'odontotecnico e l'odontoiatra eseguono, in modo noto, lo studio dei modelli negli articolatori e traggono valutazioni cliniche dal punto di vista odontoiatrico-odontotecnico,· 3) montaggio diagnostico di inserti preformati: tenendo conto dello studio dei modelli e delle valutazioni cliniche della fase 2) l'odontotecnico, sulla base della sua esperienza, tra una pluralità di inserti di masticazione preformati di denti modulari che ha a disposizione sceglie gli inserti preformati più idonei e, previa applicazione di poche gocce di cera sul rispettivo modello di lavoro, fissa detti inserti, uno per ciascun dente, con poca cera. Valutata quindi l'armonia della conformazione degli inserti sul rispettivo modello ed i normali parametri diagnostici, l’odontotecnico completa facilmente con cera la zona cervicale linguale o palatale dei denti formati; 4) esecuzione mascherine e formazione protesi provvisorie e protesi "gemelle": l'odontotecnico ricava ora, in modo noto, le mascherine per le protesi provvisorie applicando una massa idonea, ad esempio di silicone o gesso, sui denti creati sui modelli e formati rispettivamente da un inserto di masticazione preformato e da una parte interna o corpo di cera; 5) zeppatura con resina e sua polimerizzazione: utilizzando le stesse mascherine lodontotecnico, se si prevede anche l'esecuzione successiva delle protesi fisse definitive, esegue due zeppature, ovvero riempimenti delle mascherine con resina, con relativa polimerizzazione delle resine, e più precisamente prima sui modelli di lavoro (per ricavare le protesi provvisorie) e poi sui modelli duplicati (per ricavare le protesi duplicate o "gemelle"),· 6) controllo e rifinitura: completata la fase di polimerizzazione della resina vengono effettuati, in modo noto, il controllo e la rifinitura delle protesi ottenute, ovvero delle protesi provvisorie e delle protesi "gemelle", laddove le protesi provvisorie vengono completate mediante lucidatura; 7) applicazione delle protesi provvisorie sul paziente: l'odontoiatra, in modo noto, inserisce le protesi provvisorie nella bocca del paziente e controlla che tutte le funzioni siano soddisfatte, nel qual caso cementerà provvisoriamente le protesi provvisorie; 8) rimozione protesi provvisorie e rilevamento impronte per protesi fisse definitive: dopo che l'odontoiatra ha stabilito l'idoneità del paziente per ricevere le protesi fisse definitive, egli toglie al paziente le protesi provvisorie ed esegue il rilievo delle impronte e della masticazione, laddove in questa fase per prendere le impronte vengono utilizzate le protesi "gemelle" che, riempite di materiale per impronte, vengono inserite esse stesse nella bocca del paziente ed utilizzate per la presa della masticazione, delle laterali, delle funzioni masticatorie e dell'impronta definitiva, laddove l'odontoiatra apporta eventuali correzioni mediante molatura o apporto di materiale; 9) ricevute le impronte dall'odontoiatra, l'odontotecnico le sviluppa ottenendo nuovi modelli per le protesi definitive, i quali modelli comprendono le protesi "gemelle" inserite nei detti modelli, i quali vengono poi montati nell'articolatore, e si asportano i mezzi di ritenzione; 10) senza togliere le protesi "gemelle" dai nuovi modelli vengono preparate le mascherine; 11) dalle nuove mascherine vengono poi ottenute le protesi fisse definitive utilizzando le note fasi per la produzione delle stesse, laddove dette protesi fisse definitive verranno fissate dall'odontoiatra nella bocca del paziente.
- 2. Procedimento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che, utilizzando le impronte prese al paziente con le protesi "gemelle", dalle mascherine poi ottenute si possono ricavare anche corone e strutture metalliche, ad esempio d'oro, o componenti similari .
- 3. Inserti presagomati per l'attuazione del procedimento secondo la rivendicazione 1, caratterizzati dal fatto di consistere singolarmente in un inserto di masticazione di un corpo di resina o simili per protesi provvisorie, oppure in resine composite, ceramiche o altri materiali duri per protesi definitive, comprendente una superficie cuspidata di masticazione ed una camicia profilata, previsto, per ciascun tipo di dente, in una pluralità di dimensioni e cuspidature, così da tener conto delle diverse grandezze dei denti esistenti in natura ed in modo da formare una serie o complesso modulare di inserti di masticazione presagomati consentente di trovare rapidamente di volta in volta l'inserto più idoneo per il caso considerato e di ottenere un controllo immediato degli spazi sia verticali che orizzontali durante la produzione di protesi dentali.
- 4. Inserti presagomati secondo la rivendicazione 3, caratterizzati dal fatto di essere ottenuti mediante tecniche idonee, ad esempio mediante stampaggio con stampo e controstampo, laddove la superficie esterna è ottenuta liscia, ovvero lucida, mentre quella interna è preferibilmente ruvida ed il corpo ottenuto è sostanzialmente trasparente.
- 5. Inserti preformati secondo le rivendicazioni 3 e 4, caratterizzati dal fatto di essere muniti di mezzi di ritenuta esterni integrali o amovibili, ad esempio a pernetto, borchia, testa di fungo o simili, atti a creare un ancoraggio del singolo inserto preformato nella mascherina nella fase di rimozione della cera.
- 6. Protesi duplicate, ovvero "gemelle" come definite nella rivendicazione 1, caratterizzate dal fatto che dette protesi "gemelle" presentano mezzi di ritenuta esterni integrali, ottenuti direttamente durante la seconda zeppatura delle mascherine utilizzate nella prima zeppatura per ottenere le protesi provvisorie (fase 5) nella rivendicazione 1.
- 7. Inserti preformati secondo una o più delle rivendicazioni da 3 a 5, caratterizzati dal fatto che la profilatura degli inserti preformati di masticazione si riferisce sia ad uno spessore variabile lungo il perimetro della camicia degli inserti sia al bordo libero di detta camicia, laddove la lìnea perimetrale del bordo libero della detta camicia verrà determinata tenendo conto delle conformazioni gengivali dei pazienti e l'altezza massima della detta camicia sarà comunque tale da consentire un libero orientamento nello spazio della superficie di masticazione, ovvero dell'inserto, tale da permettere un accoppiamento di masticazione ineccepibile tra il dente della protesi ed il corrispondente dente antagonista superiore o inferiore.
- 8. Protesi fisse provvisorie in resina, caratterizzate dal fatto di essere prodotte secondo il procedimenti di cui alla rivendicazione 1 e di incorporare gli inserti di masticazione secondo le rivendicazioni da 3 a 5 e 7.
- 9. Protesi fisse duplicate in resina, e protesi fisse definitive in resina, resina composita, ceramica e simili, caratterizzate dal fatto di essere prodotte secondo i procedimenti di cui alle rivendicazioni 1 o 2.
- 10. Protesi fisse definitive, caratterizzate dal fatto di essere prodotte secondo la rivendicazione 1 e di comprendere denti formati da un inserto di masticazione (11} in materiale duro, ad esempio di ceramica, e da un corpo di dente in materiale duro, ad esempio parimenti in ceramica.
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