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Lingua polacca

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Polacco
Polski
Parlato inPolonia (bandiera) Polonia Bielorussia (bandiera) Bielorussia

Rep. Ceca (bandiera) Rep. Ceca Germania (bandiera) Germania Ungheria (bandiera) Ungheria Israele (bandiera) Israele Lituania (bandiera) Lituania Romania (bandiera) Romania Slovacchia (bandiera) Slovacchia Ucraina (bandiera) Ucraina

Locutori
Totale45 milioni (Ethnologue, 2022)
Classifica34 (2021)
Altre informazioni
ScritturaAlfabeto latino modificato
TipoSVO flessiva (ordine libero)
Tassonomia
FilogenesiLingue indoeuropee
 Lingue slave
  Lingue slave occidentali
   Lingue lechitiche
    Lingua polacca
Statuto ufficiale
Ufficiale inEuropa (bandiera) Europa
Polonia (bandiera) Polonia
Regolato daConsiglio della Lingua Polacca
Codici di classificazione
ISO 639-1pl
ISO 639-2pol
ISO 639-3pol (EN)
Glottologpoli1260 (EN)
Estratto in lingua
Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1
Wszyscy ludzie rodzą się wolni i równi pod względem swej godności i swych praw. Są oni obdarzeni rozumem i sumieniem i powinni postępować wobec innych w duchu braterstwa.

     Aree dove il polacco è lingua maggioritaria


     Aree dove il polacco è parlato assieme ad altre lingue


     Aree dove il polacco è lingua minoritaria

La lingua polacca (nome nativo język polski o polszczyzna) è una lingua slava occidentale parlata in Polonia e in numerosi altri Stati. Al 2022, è parlata da 45 milioni di parlanti totali[1].

Distribuzione geografica

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Il polacco al 2019 era parlato come lingua madre da 39,7 milioni di persone in Polonia e in paesi come: Australia, Austria, Azerbaigian, Bielorussia, Canada, Croazia, Emirati Arabi, Estonia, Finlandia, Germania, Ungheria, Israele, Kazakistan, Lettonia, Lituania, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Stati Uniti d'America, Ucraina. Al 2011, era studiato come seconda lingua da 10 000 persone in tutto il mondo[2]; i parlanti di L2 però sono di più. I parlanti totali, nel 1999, erano oltre 50 milioni.

Numero di locutori
Paesi Persone
Polonia
Stati Uniti
Ucraina
Germania
Bielorussia
Lituania
Canada
Brasile
Israele
Russia
Kazakistan
Lettonia
Austria
Slovacchia
Rep. Ceca
Ungheria
Australia
Romania
Azerbaigian
Estonia
38 000 000
2 438 000
1 151 000
1 000 000
403 000
258 000
225 000
150 000
100 000
94 000
61 500
57 000
50 000
50 000
39 000
21 000
13 783
10 000
1 300
600

Lingua ufficiale

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Il polacco è lingua ufficiale della Polonia.

Classificazione

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Secondo Ethnologue,[3] la classificazione della lingua polacca è la seguente:

Il polacco come lingua letteraria sorse tra il Quattrocento e il Cinquecento. L'ortografia si sviluppò gradualmente, poiché molti autori ed editori proposero le proprie idee e le proprie modifiche in un ampio arco di tempo. L'ortografia così inventata, con poche modifiche, viene usata ancora oggi.

Il polacco è sempre stato ed è ancora oggi influenzato dalle lingue straniere, soprattutto dal latino, dal greco, dal tedesco, dall'italiano, dal francese, dal russo e dall'inglese.

La base è slava, con buona parte del vocabolario e della fraseologia di origine latina o greca. I prestiti dall'italiano si possono trovare, come in altre lingue, in ambito culinario (es. makaron, "pasta") e musicale (es. sonet, "sonetto"; solista, "solista"). Più interessanti sono i prestiti dei nomi di alcune verdure (es. pomidor, "pomodoro"; cebula, "cipolla"; sałata, "lattuga, insalata"; por, "porro"; cukinia, "zucchina"), dovuti, pare, a Bona Sforza d'Aragona (1494-1557), figlia del duca di Milano Gian Galeazzo e regina di Polonia, che importò alcune verdure dall'Italia, oltre ad aver contribuito alla diffusione della cultura rinascimentale italiana.

Influenze come quelle sopra citate non sono un'eccezione, essendo tipiche di tante altre lingue, influenzate in passato dall'Impero romano, più tardi dalla Chiesa cattolica e ultimamente dalla globalizzazione e da internet.

Per comunicare, il locutore polacco medio usa in media circa 15 000 parole, sebbene ne conosca 30 000; alcuni locutori eccezionali conoscono addirittura 100 000 parole[4]. Secondo alcuni studi dell'Università di Białystok, per parlare in polacco è sufficiente conoscerne 1 200[5].

Le differenze dialettali in polacco sono piccole. Tra quelli che maggiormente si distinguono ci sono il dialetto della Slesia e il dialetto montanaro, parlato nei rilievi montuosi dei Carpazi occidentali, detti anche Monti Tatra, nei pressi della località di Zakopane, vicino al confine slovacco.

Fonologia e pronuncia

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Il polacco è una lingua ad accento fisso: l'accento tonico delle parole cade sempre sulla penultima sillaba (serwetka, "tovagliolo"; woda, "acqua"; zatrzymywać, "fermare"); esiste su alcune lettere un segno diacritico (Ćć, Ńń, Śś, Źź) simile al segno italiano dell'accento, che non ha nulla a che vedere con l'accento tonico, bensì indica una modifica nella pronuncia della consonante. La fonologia polacca è più ricca rispetto a quella italiana.

In polacco sono presenti nove lettere con funzione di vocali: Aa, Ee, Ii, Yy, Oo, Óó, Uu, Ąą ed Ęę. Questo è l'ordine con cui sono definite queste lettere, che differisce da quello alfabetico, in cui Y viene dopo O, Ó e U e in cui Ą ed Ę vengono rispettivamente dopo A ed E. La pronuncia delle nove vocali è facile per un parlante italiano.

  • Aa si pronuncia come in italiano: [a].

kobieta [kɔ.ˈbʲɛː.ta] (donna)

jabłko ['jaː.blʷ.kɔ] (mela)

  • Ee si pronuncia come nell'italiano "bello" anche quando l'accento non cade su di essa: [ɛ].

pies [pʲɛs] (cane)

  • Ii si pronuncia come in italiano: [i].

internet [in.ˈtɛr.nɛt] (internet)

  • Yy si pronuncia [ɨ], suono presente in alcune altre lingue slave e nella lingua romena.

luty [ˈluː.tɨ] (febbraio)

  • Oo si pronuncia come nell'italiano "cosa" anche quando l'accento non cade su di essa: [ɔ].

kot [kɔt] (gatto)

telefon [tɛ.ˈlɛː.fɔn] (telefono)

  • Óó e Uu hanno lo stesso suono, che corrisponde alla "u" italiana: [u].

góra [ˈguː.ra] (montagna)

lubić [ˈluː.bʲiʨ] (amare)

  • Ąą si pronuncia come nella grafia francese "-on" della parola "maison": [ɔ̃] Non compare mai a inizio parola.

początek [pɔ.ˈʈʂɔ̃ː.tɛk] (inizio)

  • Ęę si pronuncia come nella grafia francese "-in" della parola "matin": [ɛ̃]. Non compare mai a inizio parola.

mężczyzna [mɛ̃ʂ.ˈʈʂɨz.na] (uomo)

ręka [ˈrɛ̃ː.ka] (mano)

Il polacco ha le semivocali:

[j], scritta Jj.

maj [maj] (maggio)

jeść [jɛɕʨ] (mangiare)

[w], scritta Łł.

poniedziałek [pɔ.nʲɛ.ˈʥaː.wɛk] (lunedì)

łatwy [wat.vɨ] (facile)

Il sistema consonantico è piuttosto complesso. Le lettere Qq, Vv e Xx vengono utilizzate solo nei prestiti o nelle parole di origine straniera; generalmente esse vengono rimpiazzate rispettivamente dalle lettere kw (es. kwarc, "quarzo"), w (es. weranda, "veranda") e ks (es. ekstra, "extra").

  • Bb si pronuncia come in italiano: [b]. Se la b è seguita da i, la b si pronuncia [bʲ]. Se il gruppo bi è seguito da un'altra vocale, il gruppo bi si pronuncia [bʲ].

być [bɨʈʂ] (essere)

  • Cc si pronuncia come nell'italiano "addizione": [ʦ]. Se la c è seguita da i, la c si pronuncia [ʨ], come la ć. Se il gruppo ci è seguito da un'altra vocale, il gruppo ci si pronuncia [ʨ].

lipiec [ˈliː.pʲɛʦ] (luglio)

dwanaście [dva.ˈnaɕ.ʨɛ] (dodici)

  • Ćć si pronuncia [ʨ]. Si trova prima di un'altra consonante o a fine parola, dove sostituisce il gruppo ci.

pić [piʨ] (bere)

  • Dd si pronuncia come in italiano: [d].

droga [ˈdrɔː.ga] (strada)

  • Ff si pronuncia come in italiano: [f]. Se la f è seguita da i, la f si pronuncia [fʲ]. Se il gruppo fi è seguito da un'altra vocale, il gruppo fi si pronuncia [fʲ].

fabryka [fa.ˈbrɨː.ka] (fabbrica)

  • Gg si pronuncia come nell'italiano "gomma": [g]. Se la g è seguita da i, la g si pronuncia [gʲ]. Se il gruppo gi è seguito da un'altra vocale, il gruppo gi si pronuncia [gʲ].

gitara [gʲi.ˈtaː.ra] (chitarra)

  • Hh si pronuncia come nel tedesco "Achtung": [x], come il gruppo ch. Se la h è seguita da i, la h si pronuncia [xʲ]. Se il gruppo hi è seguito da un'altra vocale, il gruppo hi si pronuncia [xʲ].

dach [dax] (tetto)

  • Kk si pronuncia come nell'italiano "casa": [k]. Se la k è seguita da i, la k si pronuncia [kʲ]. Se il gruppo ki è seguito da un'altra vocale, il gruppo ki si pronuncia [kʲ].

krokodyl [krɔ.ˈkɔː.dɨl] (coccodrillo)

  • Ll si pronuncia come in italiano: [l].

lód [lud] (ghiaccio)

  • Mm si pronuncia come in italiano: [m]. Se la m è seguita da i, la m si pronuncia [mʲ]. Se il gruppo mi è seguito da un'altra vocale, il gruppo mi si pronuncia [mʲ].

mieć [mʲɛʨ] (avere)

  • Nn si pronuncia come in italiano: [n]. Se la n è seguita da i, la n si pronuncia [nʲ], come la ń. Se il gruppo ni è seguito da un'altra vocale, il gruppo ni si pronuncia [nʲ].

oni [ˈɔː.nʲi] (loro)

nie [nʲɛ] (no)

  • Ńń si pronuncia similmente al gruppo italiano "gn": [nʲ]. Si trova prima di un'altra consonante o a fine parola, dove sostituisce il gruppo ni.

koń [kɔnʲ] (cavallo)

niańka [ˈnʲanʲ.ka] (tata)

  • Pp si pronuncia come in italiano: [p]. Se la p è seguita da i, la p si pronuncia [pʲ]. Se il gruppo pi è seguito da un'altra vocale, il gruppo pi si pronuncia [pʲ].

pojęcie [pɔ.ˈjɛ̃ː.ʈʂɛ] (concetto)

  • Qq si pronuncia [kw].
  • Rr si pronuncia come in italiano: [r].

krowa [ˈkrɔː.va] (mucca)

  • Ss si pronuncia come in italiano: [s]. Se la s è seguita da i, la s si pronuncia [ɕ], come la ś. Se il gruppo si è seguito da un'altra vocale, il gruppo si si pronuncia [ɕ].

sobota [sɔ.ˈbɔː.ta] (sabato)

sierpień [ˈɕɛr.pʲɛnʲ] (agosto)

  • Śś si pronuncia [ɕ]. Si trova prima di un'altra consonante o a fine parola, dove sostituisce il gruppo si.

środa [ˈɕrɔː.da] (mercoledì)

  • Tt si pronuncia come in italiano: [t].

tak [tak] (sì)

  • Vv si pronuncia come la w: [v].
  • Ww si pronuncia come la v italiana: [v]. Se la w è seguita da i, la w si pronuncia [vʲ]. Se il gruppo wi è seguito da un'altra vocale, il gruppo wi si pronuncia [vʲ].

Warszawa [var.ˈʂaː.va] (Varsavia)

  • Xx si pronuncia [ks].
  • Zz si pronuncia come la "s" italiana in "rosa": [z]. Se la z è seguita da i, la z si pronuncia [ʑ], come la ź. Se il gruppo zi è seguito da un'altra vocale, il gruppo zi si pronuncia [ʑ].

ząb [zɔ̃p] (dente)

zima [ˈʑiː.ma] (inverno)

  • Źź si pronuncia [ʑ]. Si trova prima di un'altra consonante o a fine parola, dove sostituisce il gruppo zi.

październik [paʑ.ˈʥɛr.nʲik] (ottobre)

  • Żż si pronuncia [ʐ].

żyć [ʐɨʨ] (abitare, vivere)

Gruppi consonantici

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In polacco sono presenti sette gruppi consonantici.

  • Ch si pronuncia come nel tedesco "Achtung": [x], come la lettera h. Se il gruppo ch è seguito da i, il gruppo ch si pronuncia [xʲ]. Se il gruppo chi è seguito da un'altra vocale, il gruppo chi si pronuncia [xʲ].

chomik [ˈxɔː.mʲik] (criceto)

  • Cz si pronuncia [ʈʂ].

Come la "c" di "certo" czas [ʈʂas] (tempo)

czwartek [ˈʈʂvar.tɛk] (giovedì)

  • Dz si pronuncia come la "z" di "zaino": [ʣ]. Se il gruppo dz è seguito da i, il gruppo dz si pronuncia [ʥ], come il gruppo . Se il gruppo dzi è seguito da un'altra vocale, il gruppo dzi si pronuncia [ʥ].

dzwon [ʣvon] (campana)

niedziela [nʲɛ.ˈʥɛː.la] (domenica)

  • si pronuncia [ʥ].

więk [ʥvʲɛ̃k] (suono)

  • si pronuncia [ɖʐ].

em [ɖʐɛm] (marmellata)

  • Rz si pronuncia [ʐ], allo stesso modo di Ż.

Come la "j" francese in "je t'aime"

wrzesień [ˈvʐɛː.ɕɛnʲ] (settembre)

rzeka [ˈʐɛː.ka] (fiume)

  • Sz si pronuncia [ʂ].

kaszleć [ˈkaʂ.lɛʨ] (tossire)

szukać [ˈʂuː.kaʨ] (cercare)

Nella lingua polacca non ci sono articoli ("kapelusz" può significare "cappello", "un cappello" o "il cappello" a seconda del contesto). Ci sono due numeri (singolare, plurale) e tre generi (maschile, femminile, neutro). Per il singolare è rilevante la distinzione tra sostantivi di genere maschile animati indicanti persone o animali (es. inżynier, "ingegnere", kot "gatto"), e sostantivi inanimati (indicanti cose; es. czas, tempo), mentre per il plurale è rilevante la distinzione tra sostantivi di genere maschile indicanti persone, che appartengono al genere "maschile di persona", e sostantivi che indicano animali o cose di genere maschile e gli altri due generi (femminile e neutro), che formano il genere "non maschile di persona". Ci sono sette casi: nominativo, genitivo, dativo, accusativo, strumentale, locativo e vocativo. Nella coniugazione dei verbi ci sono tre tempi (presente, passato, futuro), cinque modi (indicativo, congiuntivo-condizionale, imperativo, infinito, participio) e tre aspetti (perfettivo, imperfettivo, iterativo); come nella maggior parte delle altre lingue slave e a differenza di altre lingue indoeuropee, anche in polacco si è conservato l'aspetto verbale.

La classificazione suddetta per i sostantivi è più utile da un punto di vista strettamente grammaticale piuttosto che didattico. Didatticamente è molto più produttivo imparare le regole di derivazione della desinenza a seconda del caso, piuttosto che suddividere i nomi in classi. Il fatto che un nome sia personale o meno ha importanza in alcuni casi grammaticali mentre per altri è più importante che il suono consonantico finale (tema) sia duro o molle quindi si ricorderà la regola solo in tali casi; per altri si distingue tra esseri animati ed inanimati.

Più in generale, per questa lingua è più semplice imparare le regole caso per caso piuttosto che tentare di raggruppare le parole in classi (metodo invece molto utile in latino). Ad esempio si può riassumere lo strumentale con poche regole[6]:

  • singolare maschile e neutro in –em; singolare femminile in –ą;
  • plurale in –ami.

Bisogna dire che non tutti i casi sono così semplici.

Nomi maschili

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  • Vocativo singolare = Locativo singolare;
  • Dativo singolare in –owi;

Nomi maschili animati di persona: inżynier, ingegnere

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  • Accusativo = Genitivo;
  • Genitivo singolare in –a;
  • Nominativo plurale in –owie.
Caso (przypadek) Singolare (liczba pojedyncza) Plurale (liczba mnoga)
Nominativo (mianownik) inżynier inżynierowie
Genitivo (dopełniacz) inżyniera inżynierów
Dativo (celownik) inżynierowi inżynierom
Accusativo (biernik) inżyniera inżynierów
Strumentale (narzędnik) inżynierem inżynierami
Locativo (miejscownik) inżynierze inżynierach
Vocativo (wołacz) inżynierze inżynierowie/inżynierzy

Nomi maschili animati di animale: kot, gatto

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  • Accusativo = Genitivo;
  • Genitivo singolare in –a;
  • Nominativo plurale in –y.
Caso (przypadek) Singolare (liczba pojedyncza) Plurale (liczba mnoga)
Nominativo (mianownik) kot koty
Genitivo (dopełniacz) kota kotów
Dativo (celownik) kotu kotom
Accusativo (biernik) kota koty
Strumentale (narzędnik) kotem kotami
Locativo (miejscownik) kocie kotach
Vocativo (wołacz) kocie koty

Nomi maschili inanimati: czas, tempo

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  • Accusativo = Nominativo;
  • Genitivo singolare in –u;
  • Nominativo plurale in –y.
Caso (przypadek) Singolare (liczba pojedyncza) Plurale (liczba mnoga)
Nominativo (mianownik) czas czasy
Genitivo (dopełniacz) czasu czasów
Dativo (celownik) czasowi czasom
Accusativo (biernik) czas czasy
Strumentale (narzędnik) czasem czasami
Locativo (miejscownik) czasie czasach
Vocativo (wołacz) czasie czasy

Nomi femminili inanimati

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  • Strumentale singolare in –ą.

Nomi femminili inanimati in –a: firma, ditta

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  • Accusativo singolare in –ę; Accusativo plurale = Nominativo plurale;
  • Vocativo singolare in –o.
Caso (przypadek) Singolare (liczba pojedyncza) Plurale (liczba mnoga)
Nominativo (mianownik) firma firmy
Genitivo (dopełniacz) firmy firm
Dativo (celownik) firmie firmom
Accusativo (biernik) firmę firmy
Strumentale (narzędnik) firmą firmami
Locativo (miejscownik) firmie firmach
Vocativo (wołacz) firmo firmy

Nomi femminili inanimati in consonante: wilgoć, umidità

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  • Accusativo = Nominativo.
  • Vocativo = Nominativo.
Caso (przypadek) Singolare (liczba pojedyncza) Plurale (liczba mnoga)
Nominativo (mianownik) wilgoć wilgocie
Genitivo (dopełniacz) wilgoci wilgoci
Dativo (celownik) wilgoci wilgociom
Accusativo (biernik) wilgoć wilgocie
Strumentale (narzędnik) wilgocią wilgociami
Locativo (miejscownik) wilgoci wilgociach
Vocativo (wołacz) wilgoć wilgocie
  • Accusativo = Nominativo.
  • Vocativo = Nominativo.

Nomi neutri in –o: wino, vino

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  • Locativo singolare in –ie.
Caso (przypadek) Singolare (liczba pojedyncza) Plurale (liczba mnoga)
Nominativo (mianownik) wino wina
Genitivo (dopełniacz) wina win
Dativo (celownik) winu winom
Accusativo (biernik) wino wina
Strumentale (narzędnik) winem winami
Locativo (miejscownik) winie winach
Vocativo (wołacz) wino wina

Nome neutro in –e: czytanie, lettura

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  • Locativo singolare in –u.
Caso (przypadek) Singolare (liczba pojedyncza) Plurale (liczba mnoga)
Nominativo (mianownik) czytanie czytania
Genitivo (dopełniacz) czytania czytań
Dativo (celownik) czytaniu czytaniom
Accusativo (biernik) czytanie czytania
Strumentale (narzędnik) czytaniem czytaniami
Locativo (miejscownik) czytaniu czytaniach
Vocativo (wołacz) czytanie czytania

Per quanto riguarda il singolare, i generi sono così disposti: maschile, femminile, neutro. Al plurale si distinguono i sostantivi animati di persona (męskoosobowy) da tutti gli altri (niemęskoosobowy). All'accusativo singolare maschile sono segnate tra parentesi le uscite per gli aggettivi che si riferiscono a nomi il cui accusativo è uguale al genitivo (v. kot, inżynier).

Caso (przypadek) Singolare (liczba pojedyncza) Plurale (liczba mnoga)
maschile femminile neutro sostantivi animati di persona altri sostantivi
Nominativo (mianownik) nowy nowa nowe nowi nowe
Genitivo (dopełniacz) nowego nowej nowego nowych nowych
Dativo (celownik) nowemu nowej nowemu nowym nowym
Accusativo (biernik) nowy/nowego nowa nowe nowych nowe
Strumentale (narzędnik) nowym nowa nowym nowymi nowymi
Locativo (miejscownik) nowym nowej nowym nowych nowych
Vocativo (wołacz) nowy nowa nowe nowi nowe

Ostatni, ultimo

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Caso (przypadek) Singolare (liczba pojedyncza) Plurale (liczba mnoga)
maschile femminile neutro sostantivi animati di persona altri sostantivi
Nominativo (mianownik) ostatni ostatnia ostatnie ostatni ostatnie
Genitivo (dopełniacz) ostatniego ostatniej ostatniego ostatnich ostatnich
Dativo (celownik) ostatniemu ostatniej ostatniemu ostatnim ostatnim
Accusativo (biernik) ostatni/ostatniego ostatnia ostatnie ostatnich ostatnie
Strumentale (narzędnik) ostatnim ostatnia ostatnim ostatnimi ostatnimi
Locativo (miejscownik) ostatnim ostatniej ostatnim ostatnich ostatnich
Vocativo (wołacz) ostatni ostatnia ostatnie ostatni ostatnie

Sistema di scrittura

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Lo stesso argomento in dettaglio: Alfabeto polacco.
L'alfabeto polacco

L'alfabeto è costituito da 35 lettere che includono 9 vocali e 26 consonanti arricchite da segni diacritici come la codetta (Ąą, Ęę), l'accento acuto (Ćć, Ńń, Óó, Śś, Źź), la barra obliqua (Łł) e il punto sovrascritto (Żż). Fa inoltre uso di 7 digrammi (dwuznaki) e 1 trigramma (trójznak). Le lettere Q, V e X vengono utilizzate solo nei prestiti o nelle parole di origine straniera[7].

Premi Nobel per la letteratura di lingua polacca

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  1. ^ (EN) What are the top 200 most spoken languages?, su Ethnologue, 3 ottobre 2018. URL consultato il 27 maggio 2022.
  2. ^ buwiwm.edu.pl Archiviato il 9 agosto 2011 in Internet Archive.
  3. ^ (EN) Lewis, M. Paul, Gary F. Simons, and Charles D. Fennig (eds), Polish, in Ethnologue: Languages of the World, Seventeenth edition, Dallas, Texas, SIL International, 2013. URL consultato il 2 maggio 2019 (archiviato il 19 gennaio 2018).
  4. ^ poradnia.pwn.pl. URL consultato il 2 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2012).
  5. ^ fakty.interia.pl Archiviato il 1º agosto 2011 in Internet Archive.
  6. ^ I casi della lingua polacca con delle spiegazioni per gli italiani (PDF), su parracomumangi.altervista.org. URL consultato il 28 novembre 2011 (archiviato il 17 gennaio 2012).
  7. ^ https://sjp.pwn.pl/poradnia/haslo/Q-V-X;10937.html
  • Encyklopedia języka polskiego, S. Urbańczyk, M. Kucały, wyd. 3, Breslavia 1999. ISBN 83-04-04507-9
  • Gramatyka współczesnego języka polskiego, R. Grzegorczyk, R. Laskowski, H. Wróbel, Wydawnictwo Naukowe PWN, Varsavia 1998. ISBN 83-01-12386-9
  • Zarys składni polskiej, Zenon Klemensiewicz, Varsavia 1963.
  • Wykłady z polskiej składni, Renata Grzegorczyk, Varsavia 1996. ISBN 83-01-12185-8
  • Zarys z fonetyki i fonologii współczesnego języka polskiego, Marek Wiśniewski, Toruń 2001. ISBN 83-231-1272-X
  • Języki indoeuropejskie, L. Bednarczuk, t. I, Varsavia 1986. ISBN 83-01-06559-1
  • Składnia współczesnego języka polskiego, Zygmunt Saloni, Marek Świdziński, PWN, Warszawa 1985. ISBN 83-01-05629-0
  • O pochodzeniu Słowian w świetle faktów językowych, Z. Gołąb, Wyd. Universitas, Kraków 2004. ISBN 83-242-0528-4
  • Fonetyka polska, Maria Dłuska, PWN, Varsavia – Cracovia 1981. ISBN 83-01-03196-4

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàThesaurus BNCF 658 · LCCN (ENsh85104296 · GND (DE4120314-8 · BNE (ESXX533000 (data) · BNF (FRcb11946267z (data) · J9U (ENHE987007560623205171 · NDL (ENJA00569134