4 (Beyoncé)
4 album in studio | |
---|---|
Artista | Beyoncé |
Pubblicazione | 28 giugno 2011 24 luglio 2012 (Expanded) |
Durata | 46:33 57:34 (Expanded) |
Dischi | 1 |
Tracce | 12 14 (Expanded) |
Genere | Contemporary R&B[1] |
Etichetta | Parkwood Entertainment, Columbia |
Produttore | Antonio Dixon, Babyface, Brent Kutzle, Beyoncé, Caleb, Jeff Bhasker, Julian Napolitano, Jens Bergmark, Kuk Harrell, Kanye West, Kaskade, Luke Steele, Ryan Tedder, Shea Taylor, The-Dream, Christopher Stewart |
Registrazione | 2009-2011, Roc the Mic Studios e KMA Studios New York (New York) |
Formati | CD, download digitale, streaming |
Certificazioni | |
Dischi d'oro | Francia[2] (vendite: 50 000+) Germania[3] (vendite: 100 000+) Italia[4] (vendite: 25 000+) Nuova Zelanda[5] (vendite: 7 500+) Russia[6] (vendite: 5 000+) |
Dischi di platino | Australia (2)[7] (vendite: 140 000+) Brasile (3)[8] (vendite: 120 000+) Canada (2)[9] (vendite: 160 000+) Danimarca[10] (vendite: 20 000+) Irlanda[11] (vendite: 15 000+) Polonia[12] (vendite: 20 000+) Regno Unito (3)[13] (vendite: 900 000+) Stati Uniti (4)[14] (vendite: 4 000 000+) Svezia (2)[15] (vendite: 60 000+) |
Beyoncé - cronologia | |
Logo | |
Singoli | |
|
4 è il quarto album in studio della cantante statunitense Beyoncé, pubblicato il 28 giugno 2011 dalla Parkwood Entertainment e Columbia Records.[16]
Primo progetto discografico pubblicato attraverso la casa di produzione Parkwood Entertainment di Beyonce,[17] 4 ha ottenuto il sostegno della critica,[18] venendo considerato tra i migliori album pop e contemporary R&B degli anni 2010.[19][20][21][22] Commercialmente l'album è stato il quarto esordio consecutivo della cantante alla prima posizione della Billboard 200 statunitense, ottenendo la medesima posizione anche nella Official Albums Chart britannica, vendendo complessivamente oltre 5 milioni di copie al 2016.[23][24]
L'album presenta il brano Love on Top, riconosciuto con il Grammy Award alla miglior interpretazione R&B, oltre ai singoli Run the World (Girls), 1+1, Countdown e End of Time, ed è stato candidato alle principali premi internazionali, tra cui Soul Train Music Award, NAACP Image Award e American Music Award, vincendo un Billboard Music Awards.
Antefatti
[modifica | modifica wikitesto]Durante la primavera del 2009, Beyoncé cominciò a lavorare al suo nuovo album, affermando che stava scrivendo e producendo materiale, dopo l'uscita di I Am... Sasha Fierce nel 2008.[25] Nel 2010 Beyoncé fonda la Parkwood Entertainment e firma un contratto manageriale con la Live Nation Entertainment del marito Jay-Z,[26] separandosi sotto il profilo lavorativo dalla Music World Entertainment del padre Mathew Knowles.[27][28] La cantante ha parlato della scelta imprenditoriale:[29]
«It’s not that anything bad happened between us. My family has my support always, and they support me, but when you’ve been working with the same people for 15 years, it’s natural to eventually have your own ideas. I believe that parents prepare their kids for the moment that they’re on their own: at this point, I’m taking everything my dad and my mother have taught me, and I’m able to do things my way. We were at a point where we’d learned so much from each other, and now it’s exciting for me to do this on my own and hire my own team. I’ve started managing myself.»
«Non è successo nulla di male tra noi. La mia famiglia mi appoggia sempre e mi sostiene, ma quando lavori con le stesse persone per 15 anni, è naturale che alla fine tu abbia le tue idee. Credo che i genitori preparino i figli per il momento in cui si troveranno da soli: a questo punto, prendo tutto ciò che mio padre e mia madre mi hanno insegnato e sono in grado di fare le cose a modo mio. Eravamo a un punto in cui avevamo imparato molto l'uno dall'altro, e ora è emozionante per me fare tutto da sola e assumere il mio team. Ho iniziato a gestire me stessa.»
A gennaio 2011 il produttore S1 ha confermato via Twitter che aveva contribuito all'album.[30] Sean Garrett dichiarò di aver lavorato assieme a Beyoncé per il suo nuovo album[31] e lo stesso fecero Switch e Derek Miller di Sleigh Bells,[32] Christopher "Tricky" Stewart, The-Dream,[33] Bangladesh,[34] Darkchild,[35] Frank Ocean,[36] Kanye West,[37] Q-Tip e Alja Jackson.[38]
Registrazione
[modifica | modifica wikitesto]Dopo tre mesi di pausa dall'I Am... Tour, nel marzo 2010 Beyoncé ha iniziato a registrare presso i Roc the Mic Studios di suo marito Jay-Z a New York.[39] Sei settimane dopo, nel maggio 2010, la cantante ha chiesto a DJ Swivel di lavorare al progetto, che riguardo al suo rapporto di lavoro con Beyoncé, ha raccontato:[40]
«Aveva un milione di idee e voleva sperimentare. [...] Abbiamo registrato più di 70 canzoni, che vanno dalle ballate a cose strane ed eteree, alla musica afrobeat influenzata da Fela, all'R&B degli anni '90. Il disco è molto eclettico, ma sempre molto Beyoncé. La sua voce fa combaciare tutto, ma musicalmente è un album molto vario, che assume davvero le qualità della musica che stava ascoltando e di tutte le influenze che aveva in quel periodo. Quindi, per quanto riguarda la sintonia con lei, il mio compito era quello di eseguire le sue idee al meglio delle mie possibilità, e credo che ci siamo riusciti. [...] Beyoncé ha davvero co-prodotto da sola l'intero album. [...] È stato un progetto molto aperto, in cui abbiamo lavorato su qualsiasi cosa lei avesse voglia di registrare in quel momento. Si basava su come si sentiva, sul suo stato d'animo e anche sull'ascolto dei demo che gli autori ci fornivano. [...] Sa cosa vuole, come vuole che suoni, e non finiamo un disco finché non suona una campanella nella sua testa e lei dice: "È perfetto". È davvero la persona che lavora più duramente nella musica. Ricordo che una volta abbiamo lavorato 36 ore di fila e lei ha cantato sei canzoni complete. Di solito, se vado con un artista e riusciamo a fare solo una canzone, va bene. Lei ha fatto sei canzoni in un giorno.»
L'artista, grazie al produttore, ha lavorato con nuove strumentazioni come fiati, batteria, chitarre e percussioni, ispirandosi soprattutto alle registrazioni di Fela Kuti.[41] Il progetto è stato registrato in dieci studi differenti, tra cui Jungle City Studios, KMA Studios, Germano Studios a New York e i Real World Studios nel Regno Unito.[40] 4 è stato missato principalmente ai MixStar Studios in Virginia e masterizzato allo Sterling Sound di New York. Il mastering è stato ritardato di una settimana a seguito dell'imprevista registrazione di I Was Here, poiché Diane Warren aveva fatto ascoltare la canzone a Jay-Z durante una conversazione telefonica, inducendolo a mettere in contatto la Warren e Beyoncé.[42] Nel maggio 2011, Beyoncé ha presentato settantadue canzoni in vista della pubblicazione dell'album.[43]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]L'album è composto da dodici tracce nella versione standard, scritte e composte da Beyoncé assieme a differenti autori e produttori, tra cui DJ Swivel, Sean Garrett, Kanye West, Q-Tip, The-Dream, Diane Warren, Frank Ocean, Ester Dean e Adidja Palmer.[44] L'album è costituito prevalentemente di brani contemporary R&B, pop ed elettropop,[45] ispirati ad artisti quali Stevie Wonder, Michael Jackson, Lauryn Hill, Adele oltre a suoni contemporary R&B/soul anni novanta e all'afrobeat, segnando un distacco dal precedente progetto I Am... Sasha Fierce.[41][46][47] Beyoncé ha raccontato il significato dell'album e il processo creativo in un'intervista a Billboard dopo il conseguimento del Billboard Millennium Award:[29]
«We all have special numbers in our lives, and 4 is that for me. It’s the day I was born. My mother’s birthday, and a lot of my friends’ birthdays, are on the fourth; April 4 is my wedding date. [...] I recorded more than 60 songs: everything I ever wanted to try, I just did it. [...] I also gave myself more freedom to really belt out some songs, and bring soul singing back: I used a lot of the brassiness and grittiness in my voice that people hear in my live performances, but not necessarily on my records. [...] Having time to grow as a human being was really inspiring, and gave me a lot to pull from. I’m excited about growing: I can just have fun, and the artistic freedom to do whatever I want. At this point, I really know who I am, and don’t feel like I have to put myself in a box. I’m not afraid of taking risks: no one can define me.»
«Tutti noi abbiamo dei numeri speciali nella nostra vita, e il 4 è questo per me. È il giorno in cui sono nata. Il 4 aprile è il compleanno di mia madre e di molti miei amici; il 4 aprile è il giorno del mio matrimonio. [...] Ho registrato più di 60 canzoni: tutto quello che volevo provare, l'ho fatto. [...] Mi sono anche concessa una maggiore libertà di intonare alcune canzoni e di riportare in auge il canto soul: Ho usato molti degli ottoni e della grinta della mia voce che la gente sente nelle mie esibizioni dal vivo, ma non necessariamente nei miei dischi. [...] Avere il tempo di crescere come essere umano è stato davvero stimolante e mi ha dato molto da cui attingere. Sono entusiasta di crescere: Posso divertirmi e avere la libertà artistica di fare quello che voglio. A questo punto, so davvero chi sono e non sento di dovermi mettere in una scatola. Non ho paura di rischiare: nessuno può definirmi.»
Promozione
[modifica | modifica wikitesto]Il 19 maggio 2011 sul sito ufficiale di Beyoncé fu resa nota la copertina ufficiale che mostra Beyoncé coperta solo da una pelliccia nera, con lo sfondo color verde acqua, le scritte "Beyoncé" in alto ed il numero 4, in caratteri arabi, in basso a destra.[48] Il 25 dello stesso mese Beyoncé rese noti i titoli delle 12 tracce dell'album, tramite la sua pagina ufficiale di Facebook, svelandone uno ogni ora.[49] L'edizione deluxe, uscita in contemporanea con l'edizione standard, contiene tre inediti (Lay Up Under Me, Schoolin' Life e Dance for You), tre remix di Run the World (Girls) ed una versione speciale del video di quest'ultimo.[50]
Singoli
[modifica | modifica wikitesto]L'album è stato anticipato dal singolo Run the World (Girls), pubblicato il 21 aprile 2011[51] e dalla ballata Best Thing I Never Had, disponibile dal 1º giugno.[52] Il 28 maggio è stato pubblicato il singolo promozionale 1+1, di cui è stato girato anche un video musicale (con regista proprio Beyoncé).[53] Il 4 ottobre 2011 è stato pubblicato il terzo singolo estratto Countdown,[54] con relativo video musicale pubblicato il 6 ottobre;[55] a questo singolo è stato affiancato il quarto, Party, inviato alle radio statunitensi il 30 agosto 2011.[56]
Beyoncé: Year of 4
[modifica | modifica wikitesto]Il 30 giugno 2011 il canale statunitense MTV ha trasmesso lo speciale televisivo Beyoncé: Year of 4, documentario in cui la cantante racconta il processo di realizzazione dell'intero progetto discografico, dalla fondazione della Parkwood Entertainment, alla produzione e scrittura del brani, sino alle prove delle coreografie a alla registrazione dei video musicali.[57][58] Successivamente alla messa in onda, il documentario è stato pubblicato sul canale YouTube di Beyoncé.[59]
Tour ed eventi dal vivo
[modifica | modifica wikitesto]Dal 14 al 19 agosto 2011 Beyoncé si è esibita in quattro concerti denominati 4 Intimate Nights with Beyoncé, presso il Roseland Ballroom di New York, le cui perfomance sono state pubblicate nell'album video Live at Roseland: Elements of 4 il 21 novembre 2011.[60] Il 26 giugno 2011, Beyoncé si è esibita come artista di chiusura del Festival di Glastonbury nel Regno Unito, divenendo la prima artista donna a calcare il palco dell'evento in più di vent'anni.[61] Il 1º luglio Beyoncé è apparsa al Good Morning America Summer Concert Series al Central Park di New York.[62] Tra il 24 e il 28 maggio 2012 Beyoncé si è esibita nel Revel Presents: Beyoncé Live, tre concerti evento presso il Revel Atlantic City ad Atlanta, Georgia.[63]
Nel 2013 Beyoncé si esibisce al Super Bowl XLVII con la compartecipazione dei membri delle Destiny's Child, Kelly Rowland e Michelle Williams, includendo due brani provenienti da 4, End of Time e Love on Top.[64] Nel 2013 annuncia il The Mrs. Carter Show World Tour, che prevedeva la maggior parte delle canzoni proveniva da 4, con coreografie e arrangiamenti diversi rispetto alle precedenti esibizioni della cantante;[65][66] successivamente nelle date del 2014 vengono mantenuti in scaletta Run the World (Girls), 1+1 e Love on Top, con la sostituzione delle rimanenti con brani presenti nell'album Beyoncé.[67]
Beyoncé si è inoltre esibita nel corso di numerosi programmi televisivi e talk show internazionali, tra cui American Idol,[68] X Factor,[69] e al The Tonight Show.[70] Il 28 agosto 2011 Beyoncé si è esibita con Love on Top agli MTV Video Music Awards 2011 annunciando alla fine della performance di essere incinta della primogenita, Blue Ivy Carter, accarezzandosi il ventre.[71]
Accoglienza
[modifica | modifica wikitesto]Recensione | Giudizio |
---|---|
AllMusic[72] | |
Entertainment Weekly[73] | |
Pitchfork[74] | |
Los Angeles Times[75] | |
Rolling Stone[76] | |
Slant Magazine[77] | |
Spin[78] | |
The Guardian[79] | |
NME[80] |
4 ha ricevuto recensioni positive dalla critica musicale, ottenendo sulla piattaforma Metacritic, che assegna un voto medio ponderato su 100 alle recensioni della critica, un punteggio medio di 73, sulla base di 36 recensioni.
Michael Cragg del The Guardian lo ha descritto come «l'album più completo di Beyoncé» e «la continuazione del personaggio diviso Sasha Fierce» in un progetto «dall'estasiante esplosione» di suoni.[79] Anche Jody Rosen nella sua recensione per Rolling Stone, ha sottolineato che attraverso il progetto Beyoncé rifugge dagli stili di produzione contemporanei per un album più personale e idiosincratico.[76] Pensiero simile è stato espresso da Ryan Dombal, critico di Pitchfork, che lo ha trovato spigliato, retrò e coinvolgente perché mostra «una delle più grandi star del mondo che esplora il suo talento in modi che pochi avrebbero potuto prevedere».[74]
Jon Caramanica del The New York Times lo ha considerato una buona vetrina per la nuova Beyoncé come cantante illuminante, perché canta in modo convincente il tema delle rotture sentimentali e del forte effetto emotivo dell'amore, per creare nuovo amore.[81] Andy Kellman di AllMusic ha applaudito la qualità del canto di Beyoncé e la scrittura delle canzoni compensano l'arrangiamento eterogeneo dei bran.[72] Anche Eric Henderson di Slant Magazine ritiene che 4 abbia successo dal punto di vista della sperimentazione vocale della cantante.[77]
In una recensione meno entusiasta, Adam Markovitz di Entertainment Weekly ha affermato che la prima metà di 4 è inficiata da ballate noiose e che il processo di scrittura in generale non è all'altezza del talento vocale di Beyoncé.[73] Hamish MacBain della rivista NME ha ritenuto che Beyoncé non sia progredita rispetto ai suoi lavori precedenti e alcune parti suonino «poco ispirate».[80] Claire Suddath della rivista Time ha affermato che le canzoni mancano di sostanza nel testo, anche se sono ben eseguite dalla produzione e dalla voce della cantante.[82]
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- 2011 – Candidatura al miglior album Soul/R&B[83]
- 2012 – Miglior album R&B[84]
- 2012 – Candidatura al miglior album[85]
- 2012 – Candidatura all'album dell'anno[86]
- 2011 – Candidatura all'album dell'anno[87]
Virgin Media Music Awards
- 2012 – Candidatura all'album dell'anno[88]
Tracce
[modifica | modifica wikitesto]- 1+1 – 4:33 (Terius Nash, Tricky Stewart, Beyoncé Knowles)
- I Care – 3:59 (Jeff Bhasker, Chad Hugo, Beyoncé Knowles)
- I Miss You – 2:59 (Frank Ocean, Shea Taylor, Beyoncé Knowles)
- Best Thing I Never Had – 4:13 (Kenny Edmonds, Antonio Dixon, Beyoncé Knowles, Patrick Smith, Shea Taylor, Larry Griffin, Jr., Caleb McCampbell)
- Party (feat. André 3000) – 4:05 (Kanye West, Jeff Bhasker, Beyoncé Knowles, André 3000, Dexter Mills, Douglas Davis, Ricky Walters)
- Rather Die Young – 3:42 (Jeff Bhasker, Luke Steele, Beyoncé Knowles)
- Start Over – 3:19 (Shea Taylor, Beyoncé Knowles, Ester Dean)
- Love on Top – 4:27 (Beyoncé Knowles, Terius Nash, Shea Taylor)
- Countdown – 3:32 (Terius Nash, Shea Taylor, Beyoncé Knowles, Ester Dean, Cainon Lamb, Julie Frost, Michael Bivins, Nathan Morris, Wanya Morris)
- End of Time – 3:43 (Beyoncé Knowles, Terius Nash, Shea Taylor, David Taylor)
- I Was Here – 3:59 (Diane Warren)
- Run the World (Girls) – 3:56 (Terius Nash, Beyoncé Knowles, Wesley Pentz, David Taylor, Adidja Palmer, Nick van de Wall)
- Tracce bonus nell'edizione giapponese
- Dreaming – 4:39 (Kenny Edmonds, Antonio Dixon, Beyoncé Knowles, Patrick Smith)
- CD bonus nell'edizione deluxe
- Lay Up Under Me – 4:13 (Beyoncé Knowles, Sean Garrett, Mikkel Eriksen, Tor Erik Hermansen, Shea Taylor)
- Schoolin' Life – 4:53 (Beyoncé Knowles, Terius Nash, Shea Taylor, Carlos McKinney)
- Dance for You – 6:17 (Beyoncé Knowles, Terius Nash, Tricky Stewart)
- Run the World (Girls) (Kaskade Club Remix) – 5:02 (Terius Nash, Beyoncé Knowles, Wesley Pentz, David Taylor, Adidja Palmer, Nick van de Wall)
- Run the World (Girls) (Red Top Club Remix) – 6:02 (Terius Nash, Beyoncé Knowles, Wesley Pentz, David Taylor, Adidja Palmer, Nick van de Wall)
- Run the World (Girls) (Jochen Simms Club Remix) – 6:19 (Terius Nash, Beyoncé Knowles, Wesley Pentz, David Taylor, Adidja Palmer, Nick van de Wall)
Expanded Edition
[modifica | modifica wikitesto]- Love on Top – 4:27
- Party (feat. André 3000) – 4:05
- Schoolin' Life – 4:52
- Countdown – 3:32
- I Miss You – 2:59
- Dance For You – 6:15
- I Care – 3:59
- Rather Die Young – 3:42
- 1+1 – 4:33
- End of Time – 3:43
- Run the World (Girls) – 3:56
- Best Thing I Never Had – 4:13
- Start Over – 3:19
- I Was Here – 3:59
Successo commerciale
[modifica | modifica wikitesto]4 è entrato alla prima posizione della classifica statunitense vendendo 310 000 copie nella sua prima settimana,[89] mentre in Canada si è fermato al terzo posto con 8 700 copie vendute, dietro a 21 di Adele e When the Sun Goes Down di Selena Gomez & the Scene.[90] Nella seconda settimana, negli Stati Uniti, 4 ha mantenuto la prima posizione con altre 115 000 copie vendute (il 63% in meno della settimana precedente).[91] Nella terza settimana, è sceso alla quinta posizione con un calo di vendite del 37% (72 000 copie).[92] Nella quarta settimana, è salito alla numero 4 vendendo altre 53 000 copie (il 26% in meno rispetto alla settimana precedente).[93] È salito poi alla settima con altre 27 000 copie (il 27% in meno)[94] ed è sceso alla nona con 25 000 (meno 6%).[95] Scende ancora di tre posizioni alla dodicesima con 21 000 copie (meno 21%).[96] Grazie alla performance di Love on Top ai VMA, l'album salta alla settima posizione vendendo altre 39 000 copie (più 87%). Love on Top ha debuttato alla decima posizione della Digital Songs statunitense vendendo 113 000 copie.[97]
Nel Regno Unito, l'album ha debuttato alla vetta della classifica vendendo 89 000 copie[98] ed ha mantenuto tale posizione per una seconda settimana con altre 45 000 copie vendute.[99]
In Francia, 4 ha debuttato alla seconda posizione,[100] diventando il primo album della cantante a raggiungere la top 10 e vendendo 12.393 copie.[100] Ha resistito tra i primi dieci album più venduti ancora una settimana, al 7º posto con una vendita pari a 6.180 copie[101] per poi scendere in 17ª posizione.[102]
Classifiche
[modifica | modifica wikitesto]Classifiche settimanali
[modifica | modifica wikitesto]Classifica (2011) | Posizione massima |
---|---|
Australia[103] | 2 |
Austria[103] | 13 |
Belgio (Fiandre)[103] | 4 |
Belgio (Vallonia)[103] | 4 |
Canada[104] | 3 |
Croazia[105] | 1 |
Finlandia[103] | 24 |
Francia[103] | 2 |
Germania[103] | 5 |
Giappone[106] | 10 |
Grecia[107] | 5 |
Irlanda[108] | 1 |
Italia[103] | 4 |
Messico[103] | 31 |
Norvegia[103] | 6 |
Nuova Zelanda[103] | 3 |
Paesi Bassi[103] | 2 |
Polonia[109] | 2 |
Portogallo[103] | 3 |
Regno Unito[110] | 1 |
Repubblica Ceca[111] | 2 |
Russia[112] | 7 |
Spagna[103] | 1 |
Stati Uniti[104] | 1 |
Svezia[103] | 13 |
Svizzera[103] | 1 |
Ungheria[113] | 8 |
Classifiche di fine anno
[modifica | modifica wikitesto]Classifica (2011) | Posizione |
---|---|
Australia[114] | 26 |
Belgio (Fiandre)[115] | 61 |
Belgio (Vallonia)[116] | 81 |
Danimarca[117] | 93 |
Giappone[118] | 100 |
Italia[119] | 99 |
Paesi Bassi[120] | 29 |
Regno Unito[121] | 18 |
Stati Uniti[122] | 21 |
Svizzera[123] | 57 |
Classifica (2012) | Posizione |
Stati Uniti[124] | 91 |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Rocky Schweitzer, Album Review: Beyoncé – 4, su Beats Per Minute, 29 giugno 2011. URL consultato il 6 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2011).
- ^ (FR) Les Certifications, su Syndicat national de l'édition phonographique. URL consultato il 4 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2016).
- ^ (DE) Beyoncé – 4 – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 9 dicembre 2022.
- ^ 4 (certificazione), su FIMI. URL consultato il 29 marzo 2017.
- ^ (EN) NZ Top 40 Albums Chart: 21 October 2013, su The Official NZ Music Charts. URL consultato il 22 novembre 2021.
- ^ (RU) РОССИЙСКАЯ ИНДУСТРИЯ ЗВУКОЗАПИСИ - Год 2011 (PDF), su Lenta.ru. URL consultato il 15 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2012).
- ^ (EN) ARIA Accreditations - 2021 (PDF), su Australian Recording Industry Association. URL consultato il 4 ottobre 2022.
- ^ (PT) Beyonce – Certificados, su Pro-Música Brasil. URL consultato il 17 ottobre 2019.
- ^ (EN) Beyonce – Gold/Platinum, su Music Canada. URL consultato il 10 agosto 2022.
- ^ (DA) 4, su IFPI Danmark. URL consultato l'8 aprile 2019.
- ^ (EN) Awards, su The Irish Charts. URL consultato il 29 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 26 novembre 2014).
- ^ (PL) bestsellery i wyróżnienia, su Związek Producentów Audio-Video. URL consultato il 3 settembre 2017.
- ^ (EN) 4, su British Phonographic Industry. URL consultato il 1º dicembre 2023.
- ^ (EN) Beyonce - 4 – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 9 agosto 2022.
- ^ (SV) Beyonce – Sverigetopplistan, su Sverigetopplistan. URL consultato il 3 gennaio 2022.
- ^ (EN) Erika Ramirez, Beyonce's '4': Track-by-Track Review, su Billboard, 28 giugno 2011. URL consultato il 19 ottobre 2019.
- ^ (EN) What Is Beyoncé's Definitive Album?, su The New York Times, 25 luglio 2022. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ (EN) Lindsay Powers, Beyonce's 4 Album: What Critics Say, su The Hollywood Reporter, 28 giugno 2011. URL consultato il 10 novembre 2022.
- ^ (EN) The 200 Best Albums of the 2010s, su Pitchfork, 8 ottobre 2019. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ (EN) The 30 Best Pop Albums Of The 2010s, Ranked, su UPROXX, 10 ottobre 2019. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ (EN) Sydney Urbanek, Beyoncé's 4 at 10: the album that set the stage for her cultural domination, su The Guardian, 23 giugno 2021. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ (EN) Women Who Rock: The 50 Greatest Albums of All Time: Beyonce, '4', su Rolling Stone, 25 giugno 2012. URL consultato il 10 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2012).
- ^ (EN) Billi Nilles, Why Beyoncé's 4 Deserved Better, su E!, 5 luglio 2020. URL consultato il 10 novembre 2022.
- ^ (EN) Louis Jones, According to Nielsen SoundScan, A Breakdown of Beyonce's US & Worldwide Album Sales, su HuffPost, 13 novembre 2016. URL consultato il 10 novembre 2022.
- ^ Beyoncé uccide il suo alter ego Sasha Fierce, su mtv.com. URL consultato il 24 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2014).
- ^ (EN) Andy Gensler, Beyonce on Self-Management, Following Madonna’s Footsteps, Developing Other Artists, su Billboard, 22 dicembre 2013. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ (EN) Lauren Crawford, Mathew Knowles Talks Destiny's Child Secrets, Upcoming Musical & More, su iHeartRadio, 10 gennaio 2020. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ (EN) Beyonce Fired Dad Amid Accusations of Theft, Legal Documents Show: Report, su Billboard, 12 luglio 2011. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ a b (EN) Beyonce Q&A: The Billboard Music Awards Millennium Artist Discusses Her Career And New Album, su Billboard, 11 maggio 2011. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ Symbolic One collabererà al nuovo album di Beyoncé, su mtv.tv.
- ^ Sean Garrett collabererà al nuovo album di Beyoncè, su billboard.com (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2011).
- ^ Switch e Derek Miller collaboreranno al nuovo album di Beyoncé, su billboard.com (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2011).
- ^ The-Dream collabererà al nuovo album di Beyoncé, su mtv.com. URL consultato il 24 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2011).
- ^ Bangladesh collabererà al nuovo album di Beyoncé, su billboard.com. URL consultato il 25 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2012).
- ^ Rodney Jerkins collabererà al nuovo album di Beyoncé, su undercover.fm. URL consultato il 24 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2011).
- ^ Frank Ocean collabererà al nuovo album di Beyoncé, su rap-up.com.
- ^ Kanye West collabererà al nuovo album di Beyoncé, su digitalspy.co.uk.
- ^ Q-Tip e Alja Jackson collaboreranno al nuovo album di Beyoncé, su rttnews.com.
- ^ (EN) Michael Cragg, How 4 Was Beyoncé’s Low-Key Revinvention, su The Fader, 28 giugno 2016. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ a b (EN) David Weiss, Engineer Profile: DJ Swivel on the Making of Beyoncé's "4", su djswivel.com, 26 giugno 2011. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ a b (EN) Dan Martin, Beyoncé unveils new album title: 4, su The Guardian, 12 maggio 2011. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ Kara Warner, Songwriting Legend And Double Grammy Nominee Diane Warren Dishes On Bieber, Cher and Beyonce, su MTV News, 5 ottobre 2012. URL consultato il 9 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2013).
- ^ (EN) Tom Goodwyn, Beyonce has 72 tracks in contention for new album '4' - audio, su NME, 14 maggio 2011. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ (EN) Matthew Perpetua, Beyoncé's '4': A Track-by-Track Breakdown, su Rolling Stone, 8 giugno 2011. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ Why Beyoncé's 4 Deserved Better, su E! Online, 5 luglio 2020. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ (EN) Jocelyn Vena, Beyonce Inspired By Michael Jackson, Lauryn Hill For New Album, su MTV, 23 novembre 2010. URL consultato il 9 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 9 novembre 2022).
- ^ (EN) Beyonce inspired by Adele and Florence And The Machine on new album ‘4’, su NME, 3 giugno 2011. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ Beyonce – 4 (copertina e tracklist), su rnbjunk.com. URL consultato il 25 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 1º giugno 2016).
- ^ La tracklist sulla pagina ufficiale di Facebook, su beyonceonline.com, 25 maggio 2011. URL consultato il 7 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2013).
- ^ Partnership tra Beyoncé e Target per la Deluxe Edition di 4, su beyonceonline.com (archiviato dall'url originale il 1º settembre 2011).
- ^ "Run The World (Girls)", il primo singolo estratto da "4", su rnbjunk.com. URL consultato il 25 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2011).
- ^ (EN) "Best Thing I Never Had"', il secondo singolo estratto da "4", su mtv.com. URL consultato il 24 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2011).
- ^ "1+1", il primo singolo promozionale estratto da "4", su ciccioandhismusic.blogspot.com.
- ^ Beyonce - Countdown (terzo singolo), su rnbjunk.com. URL consultato il 25 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2017).
- ^ Beyonce - Countdown (video première), su rnbjunk.com. URL consultato il 25 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2017).
- ^ Beyonce feat. Andree 3000 - Party (terzo singolo), su rnbjunk.com. URL consultato il 25 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2017).
- ^ (EN) Jocelyn Vena, Beyonce Takes Fans Inside 'Year Of '4 In MTV Special, su MTV, 28 giugno 2011. URL consultato il 10 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2022).
- ^ (EN) Sophie Schillaci, MTV, Beyonce Team Up For ‘Beyonce: Year of 4’, su The Hollywood Reporter, 29 giugno 2011. URL consultato il 10 novembre 2022.
- ^ Beyoncé - Year of 4, su YouTube, 1º luglio 2011. URL consultato il 10 novembre 2022.
- ^ (EN) Erika Ramirez, Behind the Scenes of '4 Intimate Nights with Beyonce': Watch, su Billboard, 19 agosto 2011. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ (EN) Alex Needham, Beyoncé's classic Glastonbury 2011 set – as it happened (nine years ago), su The Guardian, 26 giugno 2020. URL consultato il 10 novembre 2022.
- ^ (EN) Beyonce Wows Crowd With 'Good Morning America Summer Concert Series' Performance, su ABC News, 2 luglio 2011. URL consultato il 10 novembre 2022.
- ^ (EN) Ben Ratliff, Beyoncé: Coming Back and Catching Up, Then Conquering, su The New York Times, 25 maggio 2012. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ (EN) Paul Grein, All the Female Musicians Who Have Headlined the Super Bowl Halftime Show, su Billboard, 26 novembre 2022. URL consultato il 10 novembre 2022.
- ^ (EN) Shirley Halperin, Beyonce Slays at Staples Center: Concert Review, su The Hollywood Reporter, 2 luglio 2013. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ Bernadette McNulty, Beyoncé, Mrs Carter Show, LG Arena Birmingham, review, su The Daily Telegraph, 27 aprile 2013. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ (EN) Robert Copsey, Why Beyoncé's tour is better than ever, su Digital Spy, 21 febbraio 2014. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ (EN) Amos Barshad, Beyoncé Performed a New Song on American Idol Last Night, su Vulture, 26 maggio 2011. URL consultato il 10 novembre 2022.
- ^ Erika Brooks Adickman, Beyonce Runs The French Airwaves With 'Le Grand Journal' And ‘X Factor’, su Idolator, 28 giugno 2011. URL consultato il 10 novembre 2022.
- ^ (EN) Sarah Maloy, Beyonce Perfoms 'Best Thing I Never Had' On 'Jimmy Fallon': Watch, su Billboard, 29 luglio 2011. URL consultato il 10 novembre 2022.
- ^ (EN) Erika Ramirez, Beyonce Performs 'Love on Top' After Announcing Pregnancy: Watch, su Billboard, 29 agosto 2011. URL consultato il 10 novembre 2022.
- ^ a b (EN) Andy Kellman, 4, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ a b (EN) Adam Markovitz, "4" review – Beyoncé, su Entertainment Weekly, 22 giugno 2011. URL consultato il 9 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2011).
- ^ a b (EN) Ryan Dombal, Beyoncé: '4', su Pitchfork, 28 giugno 2011. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ (EN) Randall Roberts, Album review: Beyonce's '4', su Los Angeles Times, 28 giugno 2011. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ a b (EN) Jody Rosen, Review: '4', su Rolling Stone, 28 giugno 2011. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ a b (EN) Eric Henderson, Review: Beyoncé, '4', su Slant Magazine, 10 giugno 2011. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ (EN) Mikael Woood, Beyonce - '4', su Spin, 28 giugno 2011. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ a b (EN) Michael Cragg, Beyoncé: 4 – review, su The Guardian, 25 giugno 2011. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ a b (EN) Hamish MacBain, Beyonce - '4', su NME, 20 giugno 2011. URL consultato il 9 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2011).
- ^ (EN) Jon Caramanica, On '4', Beyoncé Bids Farewell (for Now) to Her Old Selves, su The New York Times, 1º luglio 2011. URL consultato il 9 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2011).
- ^ (EN) Claire Suddath, Album Review: Beyoncé's '4' Muddles Its Message, su Time, 28 giugno 2011. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ (EN) Jane Kellogg, AMAs 2011: Winners and Nominees Complete List, su The Hollywood Reporter, 21 novembre 2011. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ (EN) Tanner Stransky, 2012 Billboard Music Awards: Winners list, su Entertainment Weekly, 21 maggio 2012. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ (EN) 2012 NAACP Image Award Film And TV Nominations, su Deadline, 19 gennaio 2012. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ 2012 People's Choice Awards
- ^ (EN) Erika Ramirez, Soul Train Awards 2011: Jill Scott & Cee Lo Green Win Big, su Billboard, 18 novembre 2011. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ (EN) Robert Copsey, Lady GaGa beats Adele at Virgin Awards, su Digital Spy, 16 febbraio 2012. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ (EN) Keith Caulfield, Beyonce Notches 4th Billboard 200 No. 1 with '4', su Billboard, 6 luglio 2011. URL consultato il 30 ottobre 2022.
- ^ (EN) Adele : Beyonce, Gomez can't top Adele, su Jam! Music. URL consultato il 30 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale l'11 luglio 2012).
- ^ (EN) Keith Caulfield, Beyonce's '4' Stays Atop Billboard 200, Lloyd Snags Top Debut, su Billboard, 13 luglio 2011. URL consultato il 30 ottobre 2022.
- ^ (EN) Keith Caulfield, Blake Shelton's 'River' Runs to No. 1 on Billboard 200, su Billboard, 20 luglio 2011. URL consultato il 30 ottobre 2022.
- ^ (EN) Keith Caulfield, Amy Winehouse Returns to Top 10 of Billboard 200, Adele Back at No. 1, su Billboard, 27 luglio 2011. URL consultato il 30 ottobre 2022.
- ^ (EN) Keith Caulfield, Luke Bryan, Ace Hood Score Top 10 Debuts on Billboard 200, su Billboard, 17 agosto 2011. URL consultato il 30 ottobre 2022.
- ^ (EN) Keith Caulfield, Jay-Z and Kanye's 'Watch the Throne' Keeps Its Billboard 200 Crown, su Billboard, 24 agosto 2011. URL consultato il 30 ottobre 2022.
- ^ (EN) Keith Caulfield, Will Beyonce's Baby Bump Bring a Sales Bump for '4'?, su Billboard, 31 agosto 2011. URL consultato il 30 ottobre 2022.
- ^ (EN) Keith Caulfield, MTV VMAs Boost Adele, Beyonce on Billboard 200; RHCP Scores Big Debut, su Billboard, 7 settembre 2011. URL consultato il 30 ottobre 2022.
- ^ (EN) Beyonce's 4 wins the album chart numbers game, su Music Week, 3 luglio 2011. URL consultato il 30 ottobre 2022.
- ^ (EN) Paul Sexton, Beyonce Stays Atop U.K. Album Chart, DJ Fresh's 'Louder' Tops Singles Tally, su Billboard, 11 luglio 2011. URL consultato il 30 ottobre 2022.
- ^ a b (FR) Top Albums fusionnés : les compiles NRJ se taillent la part du lion, su chartsinfrance.net, Syndicat national de l'édition phonographique. Chartsinfrance.net. URL consultato il 6 luglio 2011.
- ^ (FR) Top Albums : La compile "NRJ Summer Hits Only 2011" règne en maître, su chartsinfrance.net, Syndicat national de l'édition phonographique. Chartsinfrance.net. URL consultato il 13 luglio 2011.
- ^ (FR) Beyoncé - 4, su lescharts.com. URL consultato il 13 luglio 2011.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p (NL) Beyoncé – 4, su Ultratop. URL consultato il 1º luglio 2011.
- ^ a b (EN) Beyoncé – Chart history, su Billboard, Penske Media Corporation. URL consultato il 30 ottobre 2022. Cliccare sulla freccia all'interno della casella nera per visualizzare la classifica desiderata.
- ^ (HR) Top Lista 2011, su Top Lista. URL consultato il 22 giugno 2021.
- ^ (JA) Andamento di 4 in Giappone, su Oricon. URL consultato il 13 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2011).
- ^ (EN) Andamento di 4 in Grecia, su greekcharts.com. URL consultato il 13 luglio 2011 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2012).
- ^ (EN) Classifica dell'Irlanda - 30 giugno 2011, su GFK Chart-Track. URL consultato il 1º luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2013).
- ^ (PL) Classifica ZPAV dell'8 luglio 2011, su OLiS. URL consultato l'8 luglio 2010.
- ^ (EN) 03/07/2011 - Beyoncé's 4 makes number one as Glastonbury magic works its spell, su Official Charts Company, 3 luglio 2011. URL consultato il 3 luglio 2011.
- ^ (CS) Andamento di 4 in Repubblica Ceca, su ČNS IFPI. URL consultato il 13 luglio 2011.
- ^ (RU) Classifica russa degli album dell'8 luglio 2011, su lenta.ru. URL consultato il 6 luglio 2011.
- ^ Archívum - Slágerlisták - MAHASZ - Magyar Hangfelvétel-kiadók Szövetsége.
- ^ (EN) ARIA 2011 TOP 100 ALBUMS CHART (PDF), su aria.com.au. URL consultato il 1º gennaio 2012.
- ^ (NL) JAAROVERZICHTEN 2011, su ultratop.be. URL consultato il 26 dicembre 2011.
- ^ (FR) RAPPORTS ANNUELS 2011, su ultratop.be. URL consultato il 26 dicembre 2011.
- ^ (DA) Album Top-100, su hitlisterne.dk. URL consultato il 29 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 23 gennaio 2012).
- ^ (JA) 2011年のCDアルバム年間ランキング(2011年度), su oricon.co.jp. URL consultato il 28 dicembre 2011.
- ^ Classifiche annuali Fimi-GfK: Vasco Rossi con "Vivere o Niente" è stato l'album più venduto nel 2011, su Federazione Industria Musicale Italiana. URL consultato il 16 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2012).
- ^ (NL) JAAROVERZICHTEN - ALBUM 2011, su dutchcharts.nl. URL consultato il 26 dicembre 2011.
- ^ (EN) The Top 20 biggest selling albums of 2011 revealed!, su Official Charts Company. URL consultato il 2 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2012).
- ^ (EN) Best of 2011: Billboard 200, su billboard.com. URL consultato il 10 dicembre 2011.
- ^ (DE) SWISS YEAR-END CHARTS 2011, su Schweizer Hitparade. URL consultato il 2 gennaio 2012.
- ^ (EN) Billboard 200, su billboard.com (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2009).
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Andy Kellman, 4, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) 4, su Discogs, Zink Media.
- (EN) 4, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- Album contemporary R&B
- Album di Beyoncé
- Album del 2011
- Album certificati disco d'oro in Francia
- Album certificati disco d'oro in Germania
- Album certificati disco d'oro in Italia
- Album certificati disco d'oro in Nuova Zelanda
- Album certificati disco d'oro in Russia
- Singoli certificati due volte disco di platino in Australia
- Album certificati tre volte disco di platino in Brasile
- Album certificati due volte disco di platino in Canada
- Album certificati disco di platino in Danimarca
- Album certificati disco di platino in Irlanda
- Album certificati disco di platino in Polonia
- Album certificati tre volte disco di platino nel Regno Unito
- Album certificati quattro volte disco di platino negli Stati Uniti d'America
- Album certificati due volte disco di platino in Svezia