Drafts by quaranta rosario
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Il saggio prende in considerazione il caso singolare di Grottaglie la cui storia feudale, con il ... more Il saggio prende in considerazione il caso singolare di Grottaglie la cui storia feudale, con il suo lunghissimo sdoppiamento giurisdizionale tra barone ecclesiastico e feudatario laico, rappresenta probabilmente uno dei più travagliati esempi di anomalia feudale del Regno di Napoli. Isabella d’Aragona e sua figlia Bona Sforza governarono lo sfortunato feudo grottagliese dal 1507 al 1557, in un clima ambiguo e difficile che si protrarrà poi con una lunga serie di altri feudatari laici fino alla soppressione della feudalità. In particolare si pone in evidenza, grazie ad alcuni documenti e a cinque lettere spedite dalla regina di Polonia al Clero e al Capitolo di Grottaglie, il suo governo saggio e prudente, nonostante l’inevitabile e aspro dissidio giurisdizionale con il feudatario ecclesiastico.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Pindus Charitatis
Il “Prodigium Charitatis” di San Francesco di Paola. Poemetto latino sul passaggio dello stretto ... more Il “Prodigium Charitatis” di San Francesco di Paola. Poemetto latino sul passaggio dello stretto di Messina nel “Pindus Charitatis” del P. François Désirée de Sevin dei Minimi.
Rosario Quaranta
A neglected Latin poem of 190 lines in elegiac couplets, written at the end of the seventeenth century (1698) in distant and cold Flanders to celebrate the miraculous passage of the Strait of Messina of the humble Calabrian hermit Francesco di Paola, confirms the extraordinary devotional development of Saint in the regions of northern Europe in the seventeenth century, and to detect at the same time a surprising and fruitful action, on a religious, social and cultural level, by the religious of the Flemish-Belgian province of the order he founded.
It is an almost unknown literary testimony, inserted in a powerful and interesting publication due to a personality of great cultural depth. It is the Pindus Charitatis, a work written by Francesco Desiderio de Sevin of the order of “Minimi”, theologian, preacher and "graduate poet" of the Sacred Caesarea Majesty, as well as prefect of the Royal Confraternity of the Virgin of the Soledad of Antwerp. A large volume in folio which, although known to bibliophiles, it has not found due recognition even though it offers various ideas worthy of interest on a historical-cultural, religious and artistic level.
These pages intend to offer a small contribution particularly for the opportune rediscovery in that region of the knowledge, devotion and worship of the “Saint of Charity” thanks to the work of Fr. De Sevin who stands out in the intellectual and cultural panorama of the small, but enterprising religious province of the Minims, distinguished himself with many other important figures.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
La tarantola nella predicazione sacra (secoli XVII – XVIII). Il tema del tarantismo o tarantolis... more La tarantola nella predicazione sacra (secoli XVII – XVIII). Il tema del tarantismo o tarantolismo è stato utilizzato anche nella predicazione sacra. In particolare il saggio propone alcuni testi tratti dalle opere di quattro famosi predicatori dei secoli XVII – XVIII. Sommario: Il curioso discorso sul “salto” della Tarantola del gesuita Caspar Knittel - L’ammonizione di fra Girolamo di Narni predicatore apostolico cappuccino - Mario de Bignoni. Convinzioni sulla tarantola nel testo di un oratore sacro messo all’Indice - Fra Luciano Montifontano: “Se nelle vedove il male della tarantola non si placa…” - Appendice
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Papers by quaranta rosario
Il contributo di Rosario Quaranta, intrigante più di quanto non si possa credere, presenta un lib... more Il contributo di Rosario Quaranta, intrigante più di quanto non si possa credere, presenta un libro di storia che per essere stato chiosato in contemporanea all’edizione e perché tratta del brigantaggio meridionale, è documento unico. L’anno in cui fu stampato a Londra nel 1821 è, solo di due, posteriore all’esecuzione capitale di Ciro Annicchiarico, prete che, per non documentate ma probabili ingiustizie subite, divenne brigante, tra i più feroci del tempo suo, nel Salento. Non solo di Annicchiarico tratta la storia, stampata anonima, ma scritta, come chiaramente riporta Quaranta, da persona bene informata dei fatti.
Rosario Quaranta possiede l’esemplare di quest’opera che fu già, secondo la nota di appartenenza, del generale Riccardo Church, comandante le forze militari impegnate nella soppressione del brigantaggio che nel primo periodo della restaurazione borbonica aveva infestato specialmente la provincia di Terra d’Otranto.
Le annotazioni al libro, che non pare precisino quanto scritto dall’autore della storia, si riferiscono solo agli eventi in cui fu implicato Ciro Annicchiarico (…). Grati si deve essere a Rosario Quaranta per la rassegna puntuale delle chiose e per la loro traduzione (ROSARIO IURLARO. Introduzione, in AA. VV., Libri parole biblioteche. Studi in onore di Lorenzo Carlino, Edizioni Gifo, Lecce 2016, p. 23)
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Book Reviews by quaranta rosario
ENGL.
A large semi-circular canvas (670x430) painted in 1674, is back to her place in the apse of... more ENGL.
A large semi-circular canvas (670x430) painted in 1674, is back to her place in the apse of the Mother Church of Grottaglie after a long restoration. It depicts the Annunciation of the Virgin, patron of the temple. The essay takes into account the reasons and the events that led to its creation, thanks to precise historical documentations found in the local Capitular archives. The
panting was created in consequence of the excommunication in 1674 by the Archbishop of Taranto on occupants of the territory of the so-called Tarantina Forest, part of the Archbishop’s revenue. The painting that occupies the apsidal calotte and doesn’t carry any signature, represents the concrete sign of repentance of those who were guilty of the misdeed in order to obtain
absolution by the severe ecclesiastical censure. The author hypothesizes that the creator of the work could be an accomplished painter from Apulia or Salento no stranger to the suggestions of the Neapolitan school. To support this hypothesis is notable the fact that all took place within a few months. Moreover, in the country are present other pictorial testimonies Neapolitan style that were favoured by the noble family of Cicinelli.
ITA.
Nell’abside della chiesa madre di Grottaglie è tornata a campeggiare, dopo lungo restauro, una grande tela semicircolare (670 x 430 cm), realizzata nel 1674 e raffigurante l’Annunciazione della Vergine, titolare del tempio. Il saggio prende in considerazione le motivazioni e le vicende che portarono alla sua realizzazione, grazie alla precisa documentazione storica reperita nel locale archivio capitolare. La tela venne realizzata a seguito della scomunica fulminata nel 1674 dall’arcivescovo di Taranto sugli occupanti del territorio della cosiddetta Foresta Tarantina di proprietà della Mensa arcivescovile. Il dipinto, che occupa interamente la calotta absidale e non porta alcuna firma, rappresenta il segno concreto di pentimento di quanti si erano resi colpevoli del misfatto, per ottenere l’assoluzione dalla severa censura ecclesiastica. L’autore ipotizza che a realizzare l’opera sia stato un abile pittore pugliese o salentino non estraneo alle suggestioni della scuola napoletana. A conforto di questa ipotesi si adduce il fatto che tutto si svolse in pochi mesi e che nel paese non mancano altre testimonianze pittoriche d’impronta napoletana favorite, ad esempio, dalla presenza della nobile famiglia napoletana dei Cicinelli.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Books by quaranta rosario
Ordine dei minimi di San Francesco di Paola (Studi e testi, 539), 2020
Libri e biblioteche degli ordini religiosi in Italia alla fine del secolo XVI (RICI 7)
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
Drafts by quaranta rosario
Rosario Quaranta
A neglected Latin poem of 190 lines in elegiac couplets, written at the end of the seventeenth century (1698) in distant and cold Flanders to celebrate the miraculous passage of the Strait of Messina of the humble Calabrian hermit Francesco di Paola, confirms the extraordinary devotional development of Saint in the regions of northern Europe in the seventeenth century, and to detect at the same time a surprising and fruitful action, on a religious, social and cultural level, by the religious of the Flemish-Belgian province of the order he founded.
It is an almost unknown literary testimony, inserted in a powerful and interesting publication due to a personality of great cultural depth. It is the Pindus Charitatis, a work written by Francesco Desiderio de Sevin of the order of “Minimi”, theologian, preacher and "graduate poet" of the Sacred Caesarea Majesty, as well as prefect of the Royal Confraternity of the Virgin of the Soledad of Antwerp. A large volume in folio which, although known to bibliophiles, it has not found due recognition even though it offers various ideas worthy of interest on a historical-cultural, religious and artistic level.
These pages intend to offer a small contribution particularly for the opportune rediscovery in that region of the knowledge, devotion and worship of the “Saint of Charity” thanks to the work of Fr. De Sevin who stands out in the intellectual and cultural panorama of the small, but enterprising religious province of the Minims, distinguished himself with many other important figures.
Papers by quaranta rosario
Rosario Quaranta possiede l’esemplare di quest’opera che fu già, secondo la nota di appartenenza, del generale Riccardo Church, comandante le forze militari impegnate nella soppressione del brigantaggio che nel primo periodo della restaurazione borbonica aveva infestato specialmente la provincia di Terra d’Otranto.
Le annotazioni al libro, che non pare precisino quanto scritto dall’autore della storia, si riferiscono solo agli eventi in cui fu implicato Ciro Annicchiarico (…). Grati si deve essere a Rosario Quaranta per la rassegna puntuale delle chiose e per la loro traduzione (ROSARIO IURLARO. Introduzione, in AA. VV., Libri parole biblioteche. Studi in onore di Lorenzo Carlino, Edizioni Gifo, Lecce 2016, p. 23)
Book Reviews by quaranta rosario
A large semi-circular canvas (670x430) painted in 1674, is back to her place in the apse of the Mother Church of Grottaglie after a long restoration. It depicts the Annunciation of the Virgin, patron of the temple. The essay takes into account the reasons and the events that led to its creation, thanks to precise historical documentations found in the local Capitular archives. The
panting was created in consequence of the excommunication in 1674 by the Archbishop of Taranto on occupants of the territory of the so-called Tarantina Forest, part of the Archbishop’s revenue. The painting that occupies the apsidal calotte and doesn’t carry any signature, represents the concrete sign of repentance of those who were guilty of the misdeed in order to obtain
absolution by the severe ecclesiastical censure. The author hypothesizes that the creator of the work could be an accomplished painter from Apulia or Salento no stranger to the suggestions of the Neapolitan school. To support this hypothesis is notable the fact that all took place within a few months. Moreover, in the country are present other pictorial testimonies Neapolitan style that were favoured by the noble family of Cicinelli.
ITA.
Nell’abside della chiesa madre di Grottaglie è tornata a campeggiare, dopo lungo restauro, una grande tela semicircolare (670 x 430 cm), realizzata nel 1674 e raffigurante l’Annunciazione della Vergine, titolare del tempio. Il saggio prende in considerazione le motivazioni e le vicende che portarono alla sua realizzazione, grazie alla precisa documentazione storica reperita nel locale archivio capitolare. La tela venne realizzata a seguito della scomunica fulminata nel 1674 dall’arcivescovo di Taranto sugli occupanti del territorio della cosiddetta Foresta Tarantina di proprietà della Mensa arcivescovile. Il dipinto, che occupa interamente la calotta absidale e non porta alcuna firma, rappresenta il segno concreto di pentimento di quanti si erano resi colpevoli del misfatto, per ottenere l’assoluzione dalla severa censura ecclesiastica. L’autore ipotizza che a realizzare l’opera sia stato un abile pittore pugliese o salentino non estraneo alle suggestioni della scuola napoletana. A conforto di questa ipotesi si adduce il fatto che tutto si svolse in pochi mesi e che nel paese non mancano altre testimonianze pittoriche d’impronta napoletana favorite, ad esempio, dalla presenza della nobile famiglia napoletana dei Cicinelli.
Books by quaranta rosario
Rosario Quaranta
A neglected Latin poem of 190 lines in elegiac couplets, written at the end of the seventeenth century (1698) in distant and cold Flanders to celebrate the miraculous passage of the Strait of Messina of the humble Calabrian hermit Francesco di Paola, confirms the extraordinary devotional development of Saint in the regions of northern Europe in the seventeenth century, and to detect at the same time a surprising and fruitful action, on a religious, social and cultural level, by the religious of the Flemish-Belgian province of the order he founded.
It is an almost unknown literary testimony, inserted in a powerful and interesting publication due to a personality of great cultural depth. It is the Pindus Charitatis, a work written by Francesco Desiderio de Sevin of the order of “Minimi”, theologian, preacher and "graduate poet" of the Sacred Caesarea Majesty, as well as prefect of the Royal Confraternity of the Virgin of the Soledad of Antwerp. A large volume in folio which, although known to bibliophiles, it has not found due recognition even though it offers various ideas worthy of interest on a historical-cultural, religious and artistic level.
These pages intend to offer a small contribution particularly for the opportune rediscovery in that region of the knowledge, devotion and worship of the “Saint of Charity” thanks to the work of Fr. De Sevin who stands out in the intellectual and cultural panorama of the small, but enterprising religious province of the Minims, distinguished himself with many other important figures.
Rosario Quaranta possiede l’esemplare di quest’opera che fu già, secondo la nota di appartenenza, del generale Riccardo Church, comandante le forze militari impegnate nella soppressione del brigantaggio che nel primo periodo della restaurazione borbonica aveva infestato specialmente la provincia di Terra d’Otranto.
Le annotazioni al libro, che non pare precisino quanto scritto dall’autore della storia, si riferiscono solo agli eventi in cui fu implicato Ciro Annicchiarico (…). Grati si deve essere a Rosario Quaranta per la rassegna puntuale delle chiose e per la loro traduzione (ROSARIO IURLARO. Introduzione, in AA. VV., Libri parole biblioteche. Studi in onore di Lorenzo Carlino, Edizioni Gifo, Lecce 2016, p. 23)
A large semi-circular canvas (670x430) painted in 1674, is back to her place in the apse of the Mother Church of Grottaglie after a long restoration. It depicts the Annunciation of the Virgin, patron of the temple. The essay takes into account the reasons and the events that led to its creation, thanks to precise historical documentations found in the local Capitular archives. The
panting was created in consequence of the excommunication in 1674 by the Archbishop of Taranto on occupants of the territory of the so-called Tarantina Forest, part of the Archbishop’s revenue. The painting that occupies the apsidal calotte and doesn’t carry any signature, represents the concrete sign of repentance of those who were guilty of the misdeed in order to obtain
absolution by the severe ecclesiastical censure. The author hypothesizes that the creator of the work could be an accomplished painter from Apulia or Salento no stranger to the suggestions of the Neapolitan school. To support this hypothesis is notable the fact that all took place within a few months. Moreover, in the country are present other pictorial testimonies Neapolitan style that were favoured by the noble family of Cicinelli.
ITA.
Nell’abside della chiesa madre di Grottaglie è tornata a campeggiare, dopo lungo restauro, una grande tela semicircolare (670 x 430 cm), realizzata nel 1674 e raffigurante l’Annunciazione della Vergine, titolare del tempio. Il saggio prende in considerazione le motivazioni e le vicende che portarono alla sua realizzazione, grazie alla precisa documentazione storica reperita nel locale archivio capitolare. La tela venne realizzata a seguito della scomunica fulminata nel 1674 dall’arcivescovo di Taranto sugli occupanti del territorio della cosiddetta Foresta Tarantina di proprietà della Mensa arcivescovile. Il dipinto, che occupa interamente la calotta absidale e non porta alcuna firma, rappresenta il segno concreto di pentimento di quanti si erano resi colpevoli del misfatto, per ottenere l’assoluzione dalla severa censura ecclesiastica. L’autore ipotizza che a realizzare l’opera sia stato un abile pittore pugliese o salentino non estraneo alle suggestioni della scuola napoletana. A conforto di questa ipotesi si adduce il fatto che tutto si svolse in pochi mesi e che nel paese non mancano altre testimonianze pittoriche d’impronta napoletana favorite, ad esempio, dalla presenza della nobile famiglia napoletana dei Cicinelli.