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A cura di: F. Bonifacio, M. Tremari, M. Vignola, L. Castelletti., G. Cossandi Il sito archeologico di Monte Castelletto, indagato negli ultimi quindici anni grazie alle più aggiornate metodologie della ricerca archeologica unite alla... more
A cura di: F. Bonifacio, M. Tremari, M. Vignola, L. Castelletti., G. Cossandi

Il sito archeologico di Monte Castelletto, indagato negli ultimi quindici anni grazie alle più aggiornate metodologie della ricerca archeologica unite alla grande passione dei protagonisti della ricerca, promossa e sostenuta dal Parco Monte Barro e condotta da specialisti di diverse discipline sotto la direzione scientifica della Soprintendenza.
L’interesse di questo insediamento fortificato, in posizione strategica
dominante sul corso dell’Adda tra i laghi di Como e di Garlate, è accresciuto dalla sua qualità di testimone dei mutamenti storici e culturali nell’arco dell’intero Medioevo, di cui offre uno spaccato tra l’VIII e la fine del XV secolo.
Presentazione di un documento inedito inerente una "maestra" nell'arte della pulitura e della tempra delle difese in maglia, attiva nella Milano Viscontea del primo Quattrocento.
Il volume è realizzato con il contributo dell'Assessorato alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia (L.R. 02/20121 Art. 3 Comma 5) misure di sostegno e per la ripartenza dei settori cultura e sport e altre disposizioni settoriali... more
Il volume è realizzato con il contributo dell'Assessorato alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia (L.R. 02/20121 Art. 3 Comma 5) misure di sostegno e per la ripartenza dei settori cultura e sport e altre disposizioni settoriali bando ripartenza Cultura e Sport.
A baselard sword sold by Hermann Historica in 2004 is a rare piece of evidence for a typology that has gone almost unnoticed. Though in the past decades studies on medieval swords have flourished, this interesting and somehow "strange"... more
A baselard sword sold by Hermann Historica in 2004 is a rare piece of evidence for a typology that has gone almost unnoticed. Though in the past decades studies on medieval swords have flourished, this interesting and somehow "strange" weapon seems to have been tucked away in the shade thanks to scarce iconography and poor documentation (albeit with a few tantilising examples a few sneak peeks in auction catalogues). The example of a single sword, therefore, provides a good and opportunity to conduct a preliminary review of matching specimens, while a few close-ups from well dated pictorial cycles can help to contextualize its origin and suggest a more precise dating. Finally, handling the sword has shed some light on the advantages and disadvantages of such an extreme weapon, the balance of which was affected by the lack of a pommel.
A review of the book: Francesco Sangriso, Snorri Sturlson Heimskringla: Le saghe dei re di Norvegia V (Alessandria: Edizioni dell’Orso, 2019)
Book review of: Francesco Sangriso, Snorri Sturluson Heimskringla: le saghe dei re di Norvegia III (Alessandria: Edizioni dell’Orso, 2015)
Short essay about some previously unknown Milanese marks on a recently discovered bevor.
Acta Militaria Mediaevalia, XIV, pp. 131-152., 2018 (FULL TEXT)
Presentazione degli articoli che compongono il trentatreesimo volume (2019) della Collana di Studi e Documentazioni Sibrium
Breve resoconto sulla traslazione del monastero dall'antica alla nuova sede, nei limiti dello spazio urbano ingauno. In: Spadea Noviero G, Pergola Ph., Roascio S. (a cura di), Albenga. Un antico spazio cristiano. Chiesa e monastero di S.... more
Breve resoconto sulla traslazione del monastero dall'antica alla nuova sede, nei limiti dello spazio urbano ingauno.

In: Spadea Noviero G, Pergola Ph., Roascio S. (a cura di), Albenga. Un antico spazio cristiano. Chiesa e monastero di S. Calocero al Monte. Un complesso archeologico dal I d.c, al XVI secolo, Genova pp. 267-270.
Breve ricerca sull'archivio del monastero di S. Calocero al Monte di Albenga. In: Spadea Noviero G, Pergola Ph., Roascio S. (a cura di), Albenga. Un antico spazio cristiano. Chiesa e monastero di S. Calocero al Monte. Un complesso... more
Breve ricerca sull'archivio del monastero di S. Calocero al Monte di Albenga.

In: Spadea Noviero G, Pergola Ph., Roascio S. (a cura di), Albenga. Un antico spazio cristiano. Chiesa e monastero di S. Calocero al Monte. Un complesso archeologico dal I d.c, al XVI secolo, Genova, pp. 249-256.
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Información del artículo Castelli e territorio nella Repubblica di Genova (secoli X-XIII): un confronto tra fonti scritte e strutture materiali.
NOTA BENE: l'articolo è qui presentato in fase di bozza e segue una numerazione differente dall'edizione a stampa, per la quale valgono le pagine indicate sopra. Per eventuali citazioni, si tenga presente che Tav. 1 nelle bozze concide... more
NOTA BENE: l'articolo è qui presentato in fase di bozza e segue una numerazione differente dall'edizione a stampa, per la quale valgono le pagine indicate sopra.
Per eventuali citazioni, si tenga presente che Tav. 1 nelle bozze concide con Tav. 6 nell'edizione a stampa, e via di seguito.
Monografia sulla gestione dei castelli genovesi nel XIII secolo, che include molti dettagli di ordine amministrativo ed alcuni approfondimenti sulla vita quotidiana delle guarnigioni (paghe, provenienza sociale, equipaggiamento etc.).
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La produzione delle armature a Milano rappresentò per secoli una delle eccellenze cittadine, ponendosi ai vertici europei per qualità costruttiva ed eleganza formale. Sebbene rimangano ben poche fonti a testimoniare il lungo iter delle... more
La produzione delle armature a Milano rappresentò per secoli una delle eccellenze cittadine, ponendosi ai vertici europei per qualità costruttiva ed eleganza formale. Sebbene rimangano ben poche fonti a testimoniare il lungo iter delle fabbriche milanesi verso simili vette, è comunque indiscutibile che questi ateliers tra Trecento e Cinquecento scrissero una pagina indelebile nella storia degli armamenti, stimolando fin dal XIX secolo l'interesse di una vasta platea di studiosi. Un nodo tuttavia si è sempre dimostrato difficile da sciogliere: come identificare i prodotti di queste officine e come distinguerli da quelli di altre città? A un simile quesito solo la decifrazione dei marchi impressi sulle piastre ha potuto offrire una risposta, nella speranza di attribuire un autore ai capolavori di arte fabbrile dispersi tra le collezioni pubbliche e private. Tali tentativi non sempre si sono rivelati fruttosi, specie per la poca documentazione scritta e iconografica disponibile, indispensabile per una contestualizzazione degli esemplari superstiti. Questo lavoro, pertanto, nasce con l'intenzione di ritornare sulla vexata quaestio attributiva, offrendo nuovo materiale ai ricercatori e facendo il punto sulle teorie fino ad oggi ventilate. Alla prefazione storica e al catalogo delle marche, infine, è stata aggiunta un'ampia appendice iconografica commentata, legata al testo ma in una certa misura indipendente, per meglio schiudere le porte della disciplina oplologica alla platea più ampia dei " non addetti ai lavori " .
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«Sembra che nell'Italia del Trecento sia stata la sola tipologia in uso: difficilmente un dipinto eseguito tra 1300 circa e 1420 non ne mostra una, da qualche parte». Con questa affermazione forse fin troppo radicale (si attestano... more
«Sembra che nell'Italia del Trecento sia stata la sola tipologia in uso: difficilmente un dipinto eseguito tra 1300 circa e 1420 non ne mostra una, da qualche parte». Con questa affermazione forse fin troppo radicale (si attestano sporadicamente, infatti, anche altre forme), il grande e compianto Ewart Oakeshott voleva sottolineare la presenza quasi ubiquitaria nella Penisola di una tipologia d'arma nota con il nome di " basilarda ". Queste daghe e spade, dal tipico fornimento a forma di H, compaiono infatti in molta iconografia militare e civile trecentesca, da Nord a Sud dell'Italia, lasciando intendere oltre ogni ragionevole dubbio il loro ruolo di protagoniste sul proscenio oplologico della loro epoca. Ne consegue che qualunque Re-enactor voglia approssimarsi allo studio della vita quotidiana nel Trecento, quasi inevitabilmente si trovi a fare i conti con la corretta ricostruzione della basilarda. Il presente contributo, oltre a suggerire la prima classificazione tipologica per questa famiglia e a delinearne la genesi, intende soprattutto offrire un corredo di disegni e di foto tratte da alcuni originali provenienti da collezioni private, evidenziando preziosi dettagli, al fine di guidare la mano del fabbro nella realizzazione di una replica corretta. «In fourteenth-century Italy it seems to have been almost the only kind in use; hardly a picture painted between about 1300 and 1420 is without one visible somewhere». With this statement, maybe way too radical (considering that also other typologies are sporadically attested), the great and dear departed Ewart Oakeshott pointed out the almost ubiquitous presence in the Peninsula of a specific kind of side weapon which goes under the name of " baselard ". These daggers and swords show a very typical H-shaped hilt in a large number of 14th c. iconography, both in military and civilian contexts, from North to South of Italy; this suggests, beyond all reasonable doubt, their leading role in the warfare scenario of that era. It follows that almost every Re-enactor wishing to portray everyday life in this time span would face the issue ofhow correctly reproducing a baselard. This essay not only provides a first attempt to classify baselards in four different types and to outline the birth of this weapon, but also includes some drawings and closeups of a few genuine relics belonging to private collections, highlighting precious details, in order to guide the blacksmith's hand all the way through to a correct replica.
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First page of the paper only: check pdf file for the abstract.
Elaborato presentato all'esame di Numismatica Medievale della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Professori: Ermanno Arslan, Andrea Saccocci (a. 2009).
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Elenco nominativo aggiornato degli armaioli (XIV - primi del XVI sec.), tratto da "Armature e armorari nella Milano medievale", pp. 219-229. Updated name list of Milanese armourers (XIVth - early XVIth century). from "Armature e armorari... more
Elenco nominativo aggiornato degli armaioli (XIV - primi del XVI sec.), tratto da "Armature e armorari nella Milano medievale", pp. 219-229.

Updated name list of Milanese armourers (XIVth - early XVIth century). from "Armature e armorari nella Milano medievale", pp. 219-229.
Anche ben oltre i limiti cronologici del XV secolo, i manufatti ceramici rappresentano un elemento imprescindibile nel mondo ricostruttivo, non soltanto per i legami con la realtà storica che desideriamo riproporre, ma soprattutto per la... more
Anche ben oltre i limiti cronologici del XV secolo, i manufatti ceramici rappresentano un elemento imprescindibile nel mondo ricostruttivo, non soltanto per i legami con la realtà storica che desideriamo riproporre, ma soprattutto per la loro intrinseca funzionalità quotidiana. Una replica accurata al 100% di questi oggetti, tuttavia, risulta assai complessa per numerosi fattori tecnici.

Blog di Imago Antiqua. Link diretto: https://imagoantiqua.it/ceramica-in-living-history-replica-possibile/
Il 13 agosto le armate milanesi, condotte tra gli altri dal Conte Borella, vennero a battaglia nei dintorni di Busalla con i Genovesi capitanati da Roberto da Sanseverino. Lo scontro si risolse con una disfatta milanese. Oltre che nel... more
Il 13 agosto le armate milanesi, condotte tra gli altri dal Conte Borella, vennero a battaglia nei dintorni di Busalla con i Genovesi capitanati da Roberto da Sanseverino. Lo scontro si risolse con una disfatta milanese. Oltre che nel morale, infatti, gli uomini d'arme milanesi si trovarono spogliati di una frazione o di tutto il loro equipaggiamento, a ragione del quale venne interpellato il Missaglia.

Link diretto: https://imagoantiqua.it/i-milanesi-spogliati-dal-sanseverino-note-per-uno-studio-delle-armature-composite
In ambito ricostruttivo e accademico, una vexata quaestio ricorrente è quella della finitura superficiale delle armature: ovvero, se queste venissero effettivamente lucidate "a specchio" o se ci si limitasse ad un trattamento meno... more
In ambito ricostruttivo e accademico, una vexata quaestio ricorrente è quella della finitura superficiale delle armature: ovvero, se queste venissero effettivamente lucidate "a specchio" o se ci si limitasse ad un trattamento meno radicale, con la permanenza di chiazze e un aspetto meno riflettente. Quando una piastra si presenta oggi lucida, ma con macchie scure più o meno diffuse, come possiamo dunque capire se tali macchie siano il "fossile" di una corrosione poi rimossa o piuttosto un resto originale di calamina, residuo del processo produttivo?

https://imagoantiqua.it/i-traversatori-milanesi-e-la-lucidatura-delle-armature/
In questo articolo si presenta un interessante rapporto di servizio redatto da un caposquadra di balestrieri, un certo "Conte de Turpia" nella seconda metà del XV secolo, il quale ci regala un raro spaccato della vita quotidiana di una... more
In questo articolo si presenta un interessante rapporto di servizio redatto da un caposquadra di balestrieri, un certo "Conte de Turpia" nella seconda metà del XV secolo, il quale ci regala un raro spaccato della vita quotidiana di una guarnigione, fatta anche di piccole beghe ed insubordinazioni.

(link diretto:  https://imagoantiqua.it/bisticci-quotidiani-di-una-guarnigione-quattrocentesca/ )
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Correva l’anno 1476 e Genova si trovava sotto la signoria milanese, allora esercitata dal Duca Galeazzo Maria Sforza (1466-1476). I Genovesi, preparandosi alla sollevazione, tra le altre armi acquisivano anche una sostanziosa partita di... more
Correva l’anno 1476 e Genova si trovava sotto la signoria milanese, allora esercitata dal Duca Galeazzo Maria Sforza (1466-1476). I Genovesi, preparandosi alla sollevazione, tra le altre armi acquisivano anche una sostanziosa partita di "schioppi" importati da Norimberga.
(link diretto: http://imagoantiqua.it/note-per-uno-studio-delle-armi-da-fuoco-manesche-una-partita-di-schioppi-tedeschi-nella-genova-del-quattrocento/)
La rassegna dei documenti sul duello tra Scaramuccia e "il Prete" si conclude con due lettere del 14 e del 23 febbraio 1472, nelle quali il primo rifiuta nettamente l'invito ad un combattimento appiedato. (link diretto:... more
La rassegna dei documenti sul duello tra Scaramuccia e "il Prete" si conclude con due lettere del 14 e del 23 febbraio 1472, nelle quali il primo rifiuta nettamente l'invito ad un combattimento appiedato.
(link diretto: http://imagoantiqua.it/storia-di-un-antico-duello-parte-iii-fine/)
Nella seconda missiva della nostra breve rassegna, terminati i tentativi di composizione pacifica del dissidio, Iacopo (o Giacomo che dir si voglia) depone ogni ulteriore argomento diplomatico e lancia un'aperta sfida a duello da... more
Nella seconda missiva della nostra breve rassegna, terminati i tentativi di composizione pacifica del dissidio, Iacopo (o Giacomo che dir si voglia) depone ogni ulteriore argomento diplomatico e lancia un'aperta sfida a duello da combattersi presso il "Fosso Bergamasco", antico canale che raccordava Adda, Serio ed Oglio, dal 1427 confine di stato tra Ducato di Milano e Repubblica di Venezia.
(link diretto: link: http://imagoantiqua.it/storia-di-un-antico-duello-parte-ii/)
Tre documenti conservati nell'Archivio di Stato di Milano (Autografi 231, Fabbriche di Armi ed Armature), ci tramandano la genesi di un duello combattutosi nel 1472 tra Scaramuza di Calabria, "famiglio d'arme" del Duca di Milano (allora... more
Tre documenti conservati nell'Archivio di Stato di Milano (Autografi 231, Fabbriche di Armi ed Armature), ci tramandano la genesi di un duello combattutosi nel 1472 tra Scaramuza di Calabria, "famiglio d'arme" del Duca di Milano (allora Galeazzo Maria Sforza) e un certo Iacobo (Giacomo) detto "Prete", famiglio di Bartolomeo Colleoni.
(link diretto: http://imagoantiqua.it/storia-di-un-antico-duello-la-disfida-tra-scaramuccia-di-calabria-e-iacobo-detto-prete/)
Sullo scenario bellico del secondo Quattrocento italiano, la parte "del leone" fu senza dubbio giocata dalle grandi condotte di personaggi famosi, contese a peso d'oro dalle Signorie in continuo attrito dopo l'effimera "Pace di Lodi"... more
Sullo scenario bellico del secondo Quattrocento italiano, la parte "del leone" fu senza dubbio giocata dalle grandi condotte di personaggi famosi, contese a peso d'oro dalle Signorie in continuo attrito dopo l'effimera "Pace di Lodi" (1454). Molto più in ombra e quasi relegato ad un impalpabile sottobosco documentario è invece il ruolo dei piccoli drappelli di soldati di ventura. (link diretto: http://imagoantiqua.it/la-vita-perigliosa-dello-schioppettiere/)