Skip to main content
I Ricordi di Giovanni di Pagolo Morelli, da tempo noti agli storici, sono qui pubblicati per la prima volta in versione integra- le e linguisticamente fedele al testo originale del manoscritto. A questa nuova edizione critica si... more
I Ricordi di Giovanni di Pagolo Morelli, da tempo noti agli storici, sono qui pubblicati per la prima volta in versione integra- le e linguisticamente fedele al testo originale del manoscritto. A questa nuova edizione critica si accompagna un lungo saggio introduttivo sull’autore, sugli intenti della sua opera e sugli esiti che essa ebbe presso gli eredi cui era destinata. I 74 anni vissuti da Giovanni Morelli dagli anni ’70 del Trecento alla metà degli anni ’40 del secolo successivo attraversano un arco temporale decisivo per la storia fiorentina, segnato da una forte mobilità sociale di cui i Morelli, famiglia dalle origini modeste, furono protagonisti. La lettura dei Ricordi, unita all’analisi della corposa documentazione superstite a carico dell’autore e della sua casa, aiutano a comprendere la forte spinta all’ascesa sociale che animò il Morelli e le ragioni dell’affermazione dei suoi discendenti nel panorama delle famiglie più in vista del tardo Quattrocento a Firenze.
Se alla fine del Quattrocento i riflettori non si fossero accesi sul navigatore Amerigo, la famiglia Vespucci, forse, avrebbe attirato solo modestamente l’interesse degli storici finendo per rimanere nascosta tra le pieghe della... more
Se alla fine del Quattrocento i riflettori non si fossero accesi sul navigatore Amerigo, la famiglia Vespucci, forse, avrebbe attirato solo modestamente l’interesse degli storici finendo per rimanere nascosta tra le pieghe della documentatissima storia di Firenze. D’altra parte è ragionevole supporre che, in assenza di Amerigo, l’interesse degli studiosi avrebbe finito per concentrarsi su alcuni Vespucci dal curriculum più significativo di altri nella Firenze medicea.
È di questi Vespucci che non conobbero il Nuovo Mondo e che pure lasciarono il loro segno in uno dei centri più dinamici del vecchio, che si occupa questo libro: i Vespucci di cui Amerigo con la sua impresa, probabilmente, potè oscurare la fama, ma anche i soli che, forse, sarebbero stati in grado in sua assenza di assicurare alla casata una certa notorietà.
Attraverso l’analisi di materiale documentario inedito il libro ricostruisce l’alveo entro cui la famiglia, inurbandosi da Peretola, gettò le basi della sua presenza a Firenze, rivelando al suo interno, oltre che una familiarità col mondo mercantile, con i commerci e con la navigazione, anche una forte predisposizione per la carriera politica.
Research Interests:
Il volume si articola in due parti: la prima dedicata a Vespucci e ai viaggiatori della prima Eta` moderna, la seconda al rapporto privilegiato che, dall’Ottocento ai giorni nostri, ha legato l’America, e in particolare gli Stati Uniti, a... more
Il volume si articola in due parti: la prima dedicata a Vespucci e ai viaggiatori della prima Eta` moderna, la seconda al rapporto privilegiato che, dall’Ottocento ai giorni nostri, ha legato l’America, e in particolare gli Stati Uniti, a Firenze. I saggi qui riuniti affrontano temi distinti nel tentativo di delineare un percorso lungo almeno cinque secoli che parte dalla societa` tardomedievale, studiandone i viaggiatori, la grande espansione economica, le conoscenze geografiche e cartografiche, per giungere a definirne alcuni degli esiti sulla cultura contemporanea.
Al volume e` allegato un CD-ROM, a cura di Luciano Formisano, contenente il Codice Alberico, quarto volume della silloge curata dall’umanista veneziano Alessandro Zorzi che riunisce relazioni e lettere, manoscritte e a stampa, di interesse geografico.
GLI SPINI TRA XIV E XV SECOLO. IL DECLINO DI UN ANTICO CASATO FIORENTINO. Gli Spini, banchieri e mercanti fiorentini che raggiunsero l’apice del successo nel XIII secolo, conobbero una lunga permanenza ai vertici del potere economico e... more
GLI SPINI TRA XIV E XV SECOLO. IL DECLINO DI UN ANTICO CASATO FIORENTINO.
Gli Spini, banchieri e mercanti fiorentini che raggiunsero l’apice del successo nel XIII secolo, conobbero una lunga permanenza ai vertici del potere economico e politico che si protrasse fino ai primi decenni del Quattrocento quando, col delinearsi della supremazia medicea, e la scomparsa di alcuni elementi chiave del casato, si trovarono ad attraversare una fase di decadenza. Il libro, che analizza gli aspetti in cui il declino del casato si rese visibile, osserva come l’ampia ramificazione di questo grande clan seppe dare vita a situazioni diversificate, e tenta di distinguere, con ricerche di prima mano, quali elementi decretarono l’estinzione di alcuni nuclei familiari e quali consentirono ad altri di affrontare un rinnovato percorso di ascesa. Ne emerge un quadro variegato dove, sotto lo stesso cognome, si raccolgono profili sociali estremamente distanti l’uno dall’altro e dove il recupero dello status, possibile per alcuni Spini in forma ormai di gregari della casa Medici dominante e non più di leader come era stato alle origini del loro successo, si avvale anche di un forte attaccamento alla memoria e alle radici comuni.
Il saggio contiene una lettura analitica dei «sette danni al pupillo», una sorta di sezione programmatica del testo dei Ricordi scritti da Giovanni Morelli nel Xv secolo. I consigli che il Morelli rivolge ai figli rivelano nel suo... more
Il saggio contiene una lettura analitica dei «sette danni al pupillo», una sorta di sezione programmatica del testo dei Ricordi scritti da Giovanni Morelli nel Xv secolo. I consigli che il Morelli rivolge ai figli rivelano nel suo pensiero un aspetto tecnico-razionale che si traspone sul mondo degli affetti, della famiglia e della societa. Il Morelli impartisce consigli pragmatici, basati su un continuo rifarsi all’esperienza, che presuppongono una societa sostanzialmente statica, fon- data su meccanismi capaci di ripetersi nel tempo. Questa continuita lo induce a pensare di poter trasmettere ai figli il suo sapere pratico-sociale e il contenuto tecnico della sua personale esperienza, perche possano penetrare i meccanismi del reale e sfruttarli a proprio vantaggio senza rimanerne vittime. Ne risulta un tentativo, quasi scientifico, di sistematizzare e modellare la realta a venire sulla base del vissuto.
Archivio storico italiano, ISSN 0391-7770, Vol. 168, Nº. 3, 2010 , pg. 491-516. ..
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Starting from the beginning of the fortunes that Cerchi family made as bankers and merchants in XIIIth century, this contribution examines the experience of some members of this powerful florentine household that suffered bankrupcy and... more
Starting from the beginning of the fortunes that Cerchi family made as bankers and merchants in XIIIth century, this contribution examines the experience of some members of this powerful florentine household that suffered bankrupcy and political exclusion in the following century. Based upon many primary sources, this paper tells the story of the heirs of Consiglio di Ulivieri dei Cerchi: by considering the relationships between clan members, their qualities and their potential to make social ties, we want to show the way they were able, after the long period of decadence they experienced, to regain their place in the society and the way they use collective memory to strenghten and emphasize it.
Research Interests:
This essay considers the merchant-travelers of the Florentine area (A. Vespucci, G. Da Empoli, A. Corsali, G. Da Verrazzano) seen in their context of origin (place of residence, dimension and cohesiveness of the family, economic... more
This essay considers the merchant-travelers of the Florentine area (A. Vespucci, G. Da Empoli, A. Corsali, G. Da Verrazzano) seen in their context of origin (place of residence, dimension and cohesiveness of the family, economic situation, political affiliation) and not in their relations to the New World. It therefore assumes Florence as the center of the scene and analyses the family relationships and their socio-poli- tical positions, and tries to understand the similarities that sometimes they present. Through the analysis of various archival sources (family memoirs, letters, fiscal sources, public records and last wills) emerges a panorama that shows how the mobility of these travelers frequently led to an improvement in the image of their families. This caused, in the short term, the families’ social growth and promoted, in the long run, the creation of their lasting reputation.
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
Research Interests:
La presenza della famiglia Corsini è documentata in Firenze dalla metà del XIII secolo. In città i Corsini stabilirono la loro residenza in Oltrarno nel popolo di san Felice in Piazza dando vita a una fortunata stagione di uomini illustri... more
La presenza della famiglia Corsini è documentata in Firenze dalla metà del XIII secolo. In città i Corsini stabilirono la loro residenza in Oltrarno nel popolo di san Felice in Piazza dando vita a una fortunata stagione di uomini illustri nella mercatura e nella politica, che proseguì anche dopo il tracollo finanziario del 1343. Attraverso l’analisi della documentazione tre-quattrocentesca, con particolare riferimento al Libro di Ricordanze pubblicato da Armando Petrucci (nel quale si alternano più generazioni di Corsini dal 1362 al 1457 fino a coprire quasi un secolo della storia familiare di questo ramo della casa) si intende ripercorrere i tratti principali della storia di Matteo di Niccolò, di Giovanni di Matteo e del figlio di questi Matteo di Giovanni, con particolare riferimento al recupero della loro presenza in Val di Pesa tramite l’acquisto di beni nella zona (il cui primo nucleo venne acquisito, come testimoniato dai Ricordi nella seconda metà del Trecento), nonché della loro gestione e implementazione. Si intende altresì tracciare le linee principali della storia cittadina di questi individui, relativamente alla loro partecipazione politica e ai legami stretti con altre famiglie dell’establishment, prima in epoca albizzesca poi medicea.
La famiglia Machiavelli inurbata dalla zona di Giogoli nel contado fiorentino e stabilitasi nel quartiere di Santo Spirito fu tra quelle di nuova ascesa nel XIII secolo, protagonista della vita politica e mrcantile della città e... more
La famiglia Machiavelli inurbata dalla zona di Giogoli nel contado fiorentino e stabilitasi nel quartiere di Santo Spirito fu tra quelle di nuova ascesa nel XIII secolo, protagonista della vita politica e mrcantile della città e rappresentata nel collegio dei Priori agli inizi del Trecento. Sebbene l’ascesa della famiglia fosse dovuta, come accadde alla maggior parte delle casate del tempo, all’attitudine mercantile e bancaria di alcuni suoi membri, essa si ridusse ad un ruolo minoritario nel corso del Quattrocento.
Dalla analisi della documentazione quattrocentesca (portate catastali, atti notarili, il Libro di Ricordi di Bernardo di Niccolò padre del famoso cancelliere fiorentino, e le lettere di quest’ultimo) si intende inquadrare la figura di Niccolò Machiavelli sotto il profilo privato nel contesto della famiglia di appartenenza e in quello della società cittadina del suo tempo.
La vasta produzione narrativa di cui, com’è noto, si dispone in gran copia per la città di Firenze, dalla fine del Duecento in avanti, conserva e raccoglie la memoria di numerosi eventi legati alla vita della città. Lungi dal limitarsi... more
La vasta produzione narrativa di cui, com’è noto, si dispone in gran copia per la città di Firenze, dalla fine del Duecento in avanti, conserva e raccoglie la memoria di numerosi eventi legati alla vita della città. Lungi dal limitarsi all’aspetto propriamente politico (tanto su scala locale quanto su scala internazionale), le cronache cittadine - come è il caso della più celebre e maggiormente impiegata dalla fiorentinistica degli ultimi secoli, quella di Giovanni Villani - riportano spesso passi anche estremamente dettagliati su eventi catastrofici che avevano colpito la società cittadina, tra cui anche l’inattesa e tragica diffusione del contagio pestilenziale nel 1348 che, secondo le stime del Villani, ridusse la popolazione cittadina dei 2/3 del totale. Come le cronache ma in una misura senz’altro più spontanea, non regolata da elementi di pubblica propaganda, e sottoposta a criteri selettivi orientati principalmente dall’esperienza personale dello scrivente, le Ricordanze scritte da privati cittadini a scopo domestico e destinate ad un uso interno alla famiglia dell’autore riportavano spesso con cura minuziosa e con ampio dettaglio narrativo la memoria di eventi di tale calibro. I Ricordi di Giovanni Morelli scritti sul finire del Trecento in un periodo in cui la peste continuava a fare a Firenze episodiche ma regolari ricomparse dopo la tragica mortalità del 1348 che ne aveva decimato la popolazione, rendono conto di come questo evento rischiasse ogni volta di sovvertire il regolare andamento della società cittadina. I Ricordi ben descrivono, ripercorrendo la prima grande epidemia e i suoi strascichi sull’immaginario collettivo, la maniera in cui un evento come la peste aveva spezzato l’ordinarietà del quotidiano, seminato la morte in città e segnato in eterno la memoria dei suoi abitanti. Ma essi non si limitano a questo: la scrittura del Morelli, infatti, va oltre la mera documentazione del fatto e diviene una forma di programmazione, di analisi dettagliata volta a combattere e eventualmente sconfiggere, o per lo meno arginare, per i tempi a venire, l’entità dei danni provocati dal male. Nella narrazione la memoria del violento impatto del contagio rimbalza dal Villani al Boccaccio al Morelli. Ma, nella determinazione piana e consapevole con cui quest’ ultimo si propone di offrire, attraverso la scrittura, un prontuario di consigli, rimedi, azioni preventive, strategie comportamentali, perfino spiegazioni (talora anche di straordinaria modernità) si coglie l’esistenza di una tensione continua tra la percezione del senso di totale emergenza che la tragedia suscita e l’altrettanto assolutà necessità di non soccombere all’ inevitabile consapevolezza della precarietà umana. Insomma, quel senso di incertezza originato dalla coscienza dell’ estrema fragilità dell’ uomo condivisa da molti prima e dopo il Morelli (dall’ Alighieri che conosceva la facilità con cui le schiatte e le città potevano scomparire al Landucci che osservava sbigottito la sorte dell’uomo più potente dei suoi tempi, Lorenzo il Magnifico e la rapidità con cui Dio aveva messo fine ai suoi giorni) viene qui necessariamente messo a tacere in nome di un pragmatismo che opera a livello della società urbana, che mescola teoria e pratica, fede e intuizione, capacità logica e cieca speranza in vista di un diritto alla vita riconosciuto a ogni singolo membro di quella comunità cittadina che dal contagio veniva continuamente vessata e messa alla prova.
Claudia Tripodi
This paper focuses on family books (“Ricordanze”), a typical record of Tuscan mercantile society from the XIIIth century. Written by the head of the family in order to keep the memory of its past alive and to record its contemporary daily... more
This paper focuses on family books (“Ricordanze”), a typical record of Tuscan mercantile society from the XIIIth century. Written by the head of the family in order to keep the memory of its past alive and to record its contemporary daily life, the family book contains daily accounts and private memories and can be analyzed both from the point of view of the writer and the reader (usually the authors’ son who was to be his heir to the management of the house). These books mix records about kin (marriages, deaths, baptisms) and citizens; they contain intimate narrative (e.g. care for kin, sorrow about death, anxiety for political success) and preceptive one (e.g. measures against black death, advice for choosing a wife), political sections (e.g. chronichles of public events) and notes of personal experiences (e.g. admissions to the main political offices, embassies). Since they reveal both the private and the public side of their writers, these records allow us not only to reconstruct the story of their authors’ households but also their network and to evaluate the impact civic life had on their private lives.
Members of the Cerchi and the Spini families diversified their professional activities so as to be involved at the same time in trading, politics, banking in a multishaped strategy that allowed them to mantain a tighter control upon... more
Members of the Cerchi and the Spini families diversified their professional activities so as to be involved at the same time in trading, politics, banking in a multishaped strategy that allowed them to mantain a tighter control upon society and provided them with a strong sense of leadership in the life of the city. In consequence of their political and financial decline their clan collapsed and, being compelled to liquidate or fragment their property, they lost their common roots in their area of the city, their political appeal and their strong corporate traditions. They did not still consider themselves as a whole clan: the lineage was substituted by a few nuclear families separated by their activities, property and capabilities. By considering the size of those households, the relationships between clan members, their qualities and their potential to make social ties, their residence, the impact they had on society in the specific historical context of Renaissance Florence, this contribution tries to discover if those characteristics could be enough or not to save them from social disruption, and how durable and useful the perception of their colleptive identity was.
Firenze, 11-13 gennaio 2018
Research Interests: