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De Sade Quotes

Quotes tagged as "de-sade" Showing 1-21 of 21
Rikki Ducornet
“A book is a private thing, citizen; it belongs to the one who writes it and to the one who reads it. Like the mind itself, a book is a private space. Within that space, anything is possible. The greatest evil and the greatest good.”
Rikki Ducornet, The Fan-Maker's Inquisition: A Novel of the Marquis de Sade

Luis Buñuel
“I also remember being struck by de Sade's will, in which he asked that his ashes be scattered to the four corners of the earth in the hope that humankind would forget both his writings and his name. I'd like to be able to make that demand; commemorative ceremonies are not only false but dangerous, as are all statues of famous men. Long live forgetfulness, I've always said—the only dignity I see is in oblivion.”
Luis Buñuel, My Last Sigh

Marquis de Sade
“How, you will go on, how have they been able to convince rational beings that the thing most difficult to understand is the most vital to them? It is that mankind has been terrorized; it is that when one is afraid one ceases to reason; it is, above all, that we have been advised to mistrust reason and defy it; and that, when the brain is disturbed, one believes anything and examines nothing. Ignorance and fear, you will repeat to them, ignorance and fear - those are the twin bases of every religion.”
Marquis de Sade, Philosophy in the Boudoir

Aldous Huxley
“De Sade is the one completely consistent and thoroughgoing revolutionary of history.”
Aldous Huxley, Brave New World

Marquis de Sade
“How many times, by God’s bloody prick, have I longed to be able to detonate planets, to destroy the sun itself, to puck it from the universe and crash it into the earth, annihilating all Creation and replacing it with a lightless void of violence. Ah, that would be a crime! A cosmic crime, dwarfing the petty misdemeanours we are committing here, limited as we are to snuffing out a few meaningless souls.”
Marquis de Sade, The 120 Days of Sodom

Ronald Hayman
“Between a man and his mother-in-law, as between a woman and her father-in-law, unacknowledged sexual desire can easily open a wound which will go on festering with jealousy, resentment and hatred, but no woman has ever waged war against her son-in-law more relentlessly than she {Madame de Montreuil] did.”
Ronald Hayman, De Sade: A Critical Biography

Marquis de Sade
“Mi baserò sui dogmi della religione cristiana per farmi un’idea… per raffigurarmi il vostro Dio orrendo? Be’, vediamo un po’ come mi si presenta…
Cosa posso vedere nel Dio di questo culto infame, se non un essere incoerente e barbaro, che oggi crea un mondo, e domani si pente di averlo creato? Cosa posso vedere in lui se non un essere banale che non può mai far prendere all’uomo la piega che vorrebbe? Questa creatura, anche se emanata da lui, lo domina; può offenderlo e meritare per questo supplizi eterni! Che razza di Dio è!”
Marquis de Sade, La Philosophie dans le boudoir

Marquis de Sade
“Da tutto quel che m’avete detto, Dolmancé, mi pare proprio indifferente a questo mondo commettere del bene o del male; si tratta solo di restare in linea con i nostri gusti e il nostro temperamento?
DOLMANCÉ: Non c’è dubbio, Eugénie, che le parole vizio e virtù sono puramente teoriche. Nessuna azione, per quanto singolare possiate supporla, è veramente criminale; e nessuna può realmente chiamarsi virtuosa. Tutto è in rapporto ai nostri costumi e all’ambiente in cui abitiamo; quello che appare un crimine qui, spesso è considerato una virtù a cento chilometri di distanza, e le virtù d’un altro emisfero potrebbero al contrario essere considerate da noi crimini. Non esiste orrore che non sia stato divinizzato, né virtù che non sia stata corrotta. Da certe differenze puramente geografiche deriva la scarsa considerazione in cui dobbiamo tenere la stima o il disprezzo degli uomini, sentimenti ridicoli o frivoli da superare, al punto anche di preferire senza timore il loro disprezzo se le azioni che ce lo fanno meritare ci procurano qualche voluttà.”
Marquis de Sade, La Philosophie dans le boudoir

Marquis de Sade
“SAINT-ANGE: Ascoltami dunque, Eugénie. È assurdo affermare che appena una figlia esce dal ventre di sua madre deve, da quel momento, diventare vittima della volontà dei suoi genitori, per vivere così fino all’ultimo respiro. Non è certo in un secolo come l’attuale, con la personalità e i diritti dell’uomo approfonditi da poco con tanta cura, che le ragazze debbano continuare a credersi schiave delle loro famiglie, quando è risaputo che i poteri di queste famiglie su di loro sono assolutamente chimerici.
Ora io mi domando se è giusto che una ragazza che comincia a capire e ragionare si sottometta a tali imposizioni. Non è insomma soltanto un pregiudizio che rinnova queste catene? Esiste nulla di più ridicolo del vedere una ragazza di quindici o sedici anni, bruciata dai desideri che è obbligata a dominare, tra tormenti peggiori di quelli dell’inferno, attendere che i suoi genitori, dopo aver reso la sua giovinezza disgraziata, si compiacciono di sacrificare anche la sua età matura, immolandola alla loro perfida cupidità e dandola sposa, suo malgrado, a uno che o non ha nulla per meritarsi il suo amore o ha tutto per meritarsi il suo odio?
E no, no Eugénie! certe catene saranno presto spezzate! Una volta raggiunta l’età della ragione, una ragazza deve essere libera di andar via di casa, dove avrà ricevuto un’educazione razionale, ed essere padrona, a quindici anni, di divenire quello che vuole! Si darà al vizio? E che importa? I servizi resi da una ragazza che acconsenta a fare la felicità di tutti quelli che si rivolgano a lei, non sono infinitamente più importanti di quelli che offre al suo sposo stando segregata? Il destino d’una donna è essere come una cagna o una lupa; deve appartenere a tutti quelli che la vogliono. Unirla a un solo uomo con l’assurda schiavitù d’un matrimonio significa andare chiaramente contro il destino che la natura le impone.
Speriamo che si aprano bene gli occhi e che, assicurando la libertà a tutti gli individui, non venga dimenticata quella delle infelici ragazze; ma se saranno tanto sfortunate da essere dimenticate, si mettano esse stesse al di sopra di ogni usanza e pregiudizio e spezzino coraggiosamente le ignominiose catene con cui si pretende di tenerle schiave! Allora sì che trionferanno sui costumi e le opinioni!”
Marquis de Sade, La Philosophie dans le boudoir

Marquis de Sade
“E allora, vi domando, come farà un individuo sincero a non finire male in mezzo a una società di falsi? Se è vero, come lo è indiscutibilmente, che le virtù sono di qualche utilità nella vita civile, come volete che chi non ha volontà, potere o dono di una qualche virtù (caratteristica comune di moltissime persone), come volete che un tipo simile non sia essenzialmente obbligato a fingere per ottenere a sua volta un po’ della porzione di felicità che dei concorrenti gli rapiscono? E allora è proprio la virtù in sé o il suo aspetto esteriore, che diventa realmente importante per l’uomo in mezzo alla società? Non c’è dubbio che gli è sufficiente il suo aspetto esteriore; possedendo questo, ha tutto quanto occorre. Dal momento che a questo mondo ci si limita alla superficialità, non è sufficiente mostrare l’aspetto esteriore? Convinciamoci del resto che la pratica delle virtù non è utile che a colui che la possiede; gli altri ne traggono così scarsi vantaggi che, per quanto chi deve vivere con noi appaia virtuoso, è perfettamente lo stesso che poi in realtà lo sia o no. La falsità d’altronde è sempre un mezzo sicuro per riuscire; chi la possiede acquista necessariamente una specie di priorità su colui che è in relazione o in corrispondenza con lui: incantandolo con tutta una messa in scena, lo convince e ogni cosa gli va bene.”
Marquis de Sade, La Philosophie dans le boudoir

Marquis de Sade
“Non bisogna risparmiarsi: si devono abbellire le parole con le espressioni più appariscenti perché scandalizzino il più possibile. È bellissimo scandalizzare la gente! È tutto un piccolo trionfo per l’orgoglio che non va assolutamente disprezzato.”
Marquis de Sade, La philosophie dans le boudoir - Marquis de Sade - Collection La bibliothèque des classiques: Texte intégral

Marquis de Sade
“Restituiteci gli dèi del paganesimo! Adoreremo volentieri Giove, Ercole o Pallade, ma non vogliamo più saperne di quel fantomatico artefice dell’universo che invece si muove da solo, non vogliamo più saperne di un dio senza estensione ma che pure riempie tutto della sua immensità, di un dio che è onnipotente ma non realizza mai quello che desidera, di un essere immensamente buono ma che scontenta tutti, di un essere amico dell’ordine ma nel cui governo tutto è disordine. No, non vogliamo più saperne di un dio che sconvolge la natura, è padre di confusione, è motore dell’uomo che si abbandona agli errori; ma un dio simile ci fa fremere d’indignazione ed è giusto che lo releghiamo per sempre nell’oblio da cui quell’infame di Robespierre ha voluto trarlo!”
Marquis de Sade, La Philosophie dans le boudoir: ou Les Instituteurs immoraux

John Cowper Powys
“No I've never read a line of de Sade and never shall. You see my own dominant overpowering maniacal vice was sadism and in Philadelphia (isn't that the right place for such a thing?) I used to borrow from a friend Sadistic Books in French (he had half a library of them!) and carry them off to my lodging where I wd. read them with my knees knocking together & all my pulses going it like mad in a prolonged cerebral fury of crazy unsatisfied satisfaction.”
John Cowper Powys, Proteus and the Magician: The Letters of Henry Miller and John Cowper Powys

Ronald Hayman
“Sade never got into the habit of concerning himself with what other people were thinking and feeling. As with Genet, the soil in which perversion grew was habitual solitude and constant frustration of the need to feel loved.”
Ronald Hayman, De Sade: A Critical Biography

Ronald Hayman
“But Sade behaved exactly as if he could not tolerate the possibility that his troubles might be over. He launched immediately into a new bout of provocative debauchery.”
Ronald Hayman, De Sade: A Critical Biography

Ronald Hayman
“His [de Sade's] achievement is that before the Romantic movement had been launched, he succeeded in making solipsism look like omniscience.”
Ronald Hayman, De Sade: A Critical Biography

Ronald Hayman
120 journées is a diabolically ingenious machine which simultaneously inverts the reality of Sade's situation and subverts the morality that justified it.”
Ronald Hayman, De Sade: A Critical Biography

Ronald Hayman
“Sade never understood how exceptional he was in not feeling frightened of freedom.”
Ronald Hayman, De Sade: A Critical Biography

Ronald Hayman
“It cannot be evil to strip away superstitions, prejudices and inhibitions when they stand in the way of harmless physical pleasures, but Sade compulsively develops his narrative to culminate in evil-doing that cannot fail to alienate his readers.”
Ronald Hayman, De Sade: A Critical Biography

Ronald Hayman
“But why did Sade need so much brutality? Why not simply write hymns of praise to the orgasm, indulging his preference for anal intercourse by implanting similar tastes in his heroes? He was still using literature as a means of unpicking the past, inverting reality.”
Ronald Hayman, De Sade: A Critical Biography

Georges Bataille
“Listen to me, Xenie." I began ranting, for no reason, I was frantic. "You've been involved in literary goings-on. You must have read De Sade. You must have found De Sade fantastic. Just like the others. People who admire De Sade are con artists, do you hear? Con artists!”
Georges Bataille, Blue of Noon