Tessuti

O. SERGI, I Capitoli, Ordinazioni e Statuti dell’Arte della seta di Catanzaro e la produzione di manifatture seriche tra XVI e XVII secolo, in Capitoli Ordinazioni e Statuti dell’Arte della Seta di Catanzaro, a cura di O. Sergi, Catanzaro, Camera di Commercio di Catanzaro, 2010, pp. 22 – 31.

Seta. Il Filo dell’Arte. Tessuti a Catanzaro dal XV al XX secolo, a cura di O. SERGI, Catalogo della mostra, Catanzaro, Museo Diocesano di Arte Sacra, 21 dicembre 2008-31 marzo 2009, Cosenza, Kompass Service, 2009 - contiene:

- O. SERGI, 1. Pianeta detta dei “Borgia” (scheda), Catanzaro, Chiesa del SS. Rosario o di S. Domenico, già della SS. Annunziata dei PP. Predicatori, pp. 26 - 28.
- O. SERGI, 2. Velo di Calice (scheda), Catanzaro, Chiesa del SS. Rosario o di S. Domenico, già della SS. Annunziata dei PP. Predicatori, p. 30.
- O. SERGI, 3. Pianeta (scheda), Catanzaro, Museo Diocesano d’Arte Sacra, già nella Cattedrale di S. Maria Assunta, p. 30.
- O. SERGI, 4. Pianeta e Velo di Calice (scheda), Catanzaro, Chiesa del SS. Rosario o di S. Domenico, già della SS. Annunziata dei PP. Predicatori,p. 32.
- O. SERGI, 5. Paliotto (scheda), Catanzaro, Chiesa del SS. Rosario o di S. Domenico, già della SS. Annunziata dei PP. Predicatori, p. 34.
- O. SERGI, 6. Abito e manto in stile impero (scheda), Catanzaro, Chiesa del SS. Rosario o di S. Domenico, già della SS. Annunziata dei PP. Predicatori, p. 34 - 35.
- O. SERGI, 7. Stendardo (scheda), Sellia Superiore (Catanzaro), Chiesa di S. Nicola Vescovo, p. 36.
- O. SERGI, 8. Vincenzo Serpone, Gonfalone (scheda), Sellia Superiore (Catanzaro), Chiesa di S. Nicola Vescovo, p. 36.
- O. SERGI, 9. Dalmatica (scheda), Sellia Superiore (Catanzaro), Chiesa di S. Nicola Vescovo, p. 38.
- O. SERGI, 10. Stola e pianeta (scheda), Catanzaro, Museo diocesano d’Arte Sacra già nella Chiesa di S. Giovanni Battista, p. 40.
- O. SERGI, 11. Pianeta (scheda), Catanzaro, Chiesa di S. Teresa all’Osservanza, p. 42.
- O. SERGI, 12. Dalmatica (scheda), Catanzaro, Chiesa di S. Teresa all’Osservanza, p. 43
- O. SERGI, 13. Pianeta (scheda), Catanzaro, Chiesa del SS. Rosario o di S. Domenico, già della SS. Annunziata dei PP. Predicatori, p. 43.
- O. SERGI, 14. Pianeta (scheda), Catanzaro, Chiesa del SS. Rosario o di S. Domenico, già della SS. Annunziata dei PP. Predicatori, p. 44.
- O. SERGI, 15. Velo di calice (scheda), Catanzaro, Chiesa del SS. Rosario o di S. Domenico, già della SS. Annunziata dei PP. Predicatori, p. 44 - 45.
- O. SERGI, 16. Pianeta (scheda), Catanzaro Museo diocesano d’Arte Sacra, p. 45.
- O. SERGI, 17. Dalmatica (scheda), Catanzaro, Cattedrale di S. Maria Assunta, p. 46.
- O. SERGI, 18. Pianeta (scheda), Vincolise di Magisano (Catanzaro), Chiesa dei SS. Simone e Giuda, p. 46.
- O. SERGI, 19. Pianeta (scheda), S. Pietro Magisano (Catanzaro), Santuario Maria SS. della Luce, p. 47.
- O. SERGI, 20. Piviale (scheda), S. Pietro Magisano (Catanzaro), Santuario Maria SS. della Luce, p. 48.
- O. SERGI, 21. Gonna (scheda), S. Pietro Magisano (Catanzaro), Santuario Maria SS. della Luce, p. 50.
- O. SERGI, 22. Pianeta (scheda), Catanzaro, Chiesa di S. Maria de Figulis seu Montecorvino, p. 52.
- O. SERGI, 23. Piviale (scheda), Catanzaro, Cattedrale di S. Maria Assunta, p. 52.
- O. SERGI, 24. Piviale (scheda), Catanzaro, Museo diocesano d’Arte Sacra già nella Cattedrale di S. Maria Assunta, p. 54 - 55.
- O. SERGI, 25. Abito (scheda), Vincolise di Magisano (Catanzaro), Chiesa dei SS. Simone e Giuda, p. 56.
- O. SERGI, 26. Pianeta (scheda), Catanzaro, Museo Diocesano d’Arte Sacra già presso la famiglia Spedalieri di Guardavalle, p. 58 - 59.
- O. SERGI, 27. Pianeta (scheda), Chiesa del SS. Rosario o di S. Domenico, già della SS. Annunziata dei PP. Predicatori, p. 60.
- O. SERGI, 28. Abito (scheda), Vincolise di Magisano (Catanzaro), Chiesa dei SS. Simone e Giuda, p. 62.
- O. SERGI, 29. Pianeta (scheda), Chiesa del SS. Rosario o di S. Domenico, già della SS. Annunziata dei PP. Predicatori, p. 64.
- O. SERGI, 30. Pianeta (scheda), Catanzaro, Chiesa di S. Maria de Figulis seu Montecorvino, p. 66.
- O. SERGI, 31. Pianeta (scheda), Chiesa del SS. Rosario o di S. Domenico, già della SS. Annunziata dei PP. Predicatori, p. 66.
- O. SERGI, 32. Velo di calice (scheda), Catanzaro, famiglia Pyrrò De Siena di Montepaone, p. 67.
- O. SERGI, 33. Piviale (scheda), Sellia Superiore (Catanzaro), Chiesa di S. Nicola Vescovo, p. 67.
- O. SERGI, 34. Pianeta (scheda), Catanzaro, Chiesa del SS. Rosario o di S. Domenico, già della SS. Annunziata dei PP. Predicatori, p. 68.
- O. SERGI, 35. Pianeta (scheda), Catanzaro, Museo Diocesano d’Arte Sacra già presso la famiglia Spedalieri di Guardavalle, p. 69.
- O. SERGI, 36. Velo di calice (scheda), Catanzaro, Chiesa del SS. Rosario o di S. Domenico, già della SS. Annunziata dei PP. Predicatori, p. 70.
- O. SERGI, 37. Pianeta (scheda), Catanzaro, Museo Diocesano d’Arte Sacra, p. 70.
- O. SERGI, 38. Pianeta (scheda), Catanzaro, Chiesa del SS. Rosario o di S. Domenico, già della SS. Annunziata dei PP. Predicatori, p. 71.
- O. SERGI, 39. Pianeta (scheda), Catanzaro, Chiesa del SS. Rosario o di S. Domenico, già della SS. Annunziata dei PP. Predicatori, p. 71.
- O. SERGI, 40. Pianete (scheda), Catanzaro, Chiesa del SS. Rosario o di S. Domenico, già della SS. Annunziata dei PP. Predicatori e Museo Diocesano d’Arte Sacra già presso la famiglia Spedalieri di Guardavalle, p. 72.
- O. SERGI, 41. Pianete (scheda), Catanzaro, Chiesa del SS. Rosario o di S. Domenico, già della SS. Annunziata dei PP. Predicatori e Collezione Antonio Marincola Politi, p. 73.
- O. SERGI, 42. Pianeta (scheda), Catanzaro, Chiesa del SS. Rosario o di S. Domenico, già della SS. Annunziata dei PP. Predicatori, p. 74.
- O. SERGI, 43. Pianeta (scheda), Catanzaro, Chiesa del SS. Rosario o di S. Domenico, già della SS. Annunziata dei PP. Predicatori, p. 74.
- O. SERGI, 44. Velo omerale (scheda), Sellia Superiore (Catanzaro), Chiesa di S. Nicola Vescovo, p. 75.
- O. SERGI, 45. Pianeta (scheda), Catanzaro, Chiesa del SS. Rosario o di S. Domenico, già della SS. Annunziata dei PP. Predicatori, p. 75.
- O. SERGI, 46. Telo (scheda), Catanzaro, Collezione Andrea Fregola, p. 76.
- O. SERGI, 47. Coperta (scheda), Catanzaro, Collezione Antonio Marincola Politi, p. 76.
- O. SERGI, 48. Corpetto (Juppuni) (scheda), Catanzaro, Collezione privata, p. 77.

O. SERGI, Orditi di Fede. Trame di storia nei ricami e nei tessuti della Reale Arciconfraternita del SS. Rosario di Gagliano, Catanzaro, Grafiche Simone, 2010 - contiene:

- O. SERGI, Orditi di Fede. Trame di storia nei ricami e nei tessuti della Reale Arciconfraternita del SS. Rosario di Gagliano pp. 6 -10.

- O. SERGI, 1. Velo del calice (scheda), pp. 14 - 15.
- O. SERGI, 2. Pianeta della Madonna del SS. Rosario (scheda), pp. 16 - 17.
- O. SERGI, 3. Pianeta (scheda), pp. 18 - 19.
- O. SERGI, 4. Pianeta (scheda), pp. 20 - 21.
- O. SERGI, 5. Dalmatica (scheda), pp. 22 - 23.
- O. SERGI, 6. Pianeta (scheda), pp. 24 - 25.
- O. SERGI, 7. Pianeta (scheda), pp. 26 - 27.
- O. SERGI, 8. Piviale (scheda), pp. 28 - 29.
- O. SERGI, 9. Pianeta (scheda), pp. 30 - 31.

O. SERGI, Trascrizione e note storico-critiche dei Capitoli, Ordinazioni e Statuti dell’Arte della seta di Catanzaro, in Capitoli Ordinazioni e Statuti dell’Arte della Seta di Catanzaro, a cura di O. Sergi, Catanzaro, Camera di Commercio di Catanzaro, 2010,
pp. 33 – 161.

O. SERGI, L’Amata e il Giardino. Senso, energia e vita nei parati liturgici, in I Giardini di Dio. Simbologia floreale nell’arte sacra , a cura di M.G. PICCIOTTI  - O. SERGI , Catalogo della mostra, Catanzaro, Complesso Monumentale del San Giovanni, 12 novembre 2001-10 gennaio 2002, Soveria Mannelli, Calabria Letteraria, 2002, pp. 23-30.

O. SERGI PIRRO’, “Magnificentia et pulchritudo in conspectu eius, potentia et decor in sanctuario eius”. I paramenti sacri della sacrestia della Certosa di Serra San Bruno in Certosini a Serra San Bruno. Il patrimonio storico e artistico, a cura di D. PISANI – F. TASSONE, Viterbo, Edizioni Certosa, 2015, pp. 141-159.

Starting on one hand from a reflection on the communications problems intrinsic in textile objects, in that they represent a palimpsest of various cultural messages, and from the difficulties arising from the dichotomous relationship created in the museum management of textiles between conservation concerns and the desire for public access on the other, my research aimed to clarify some specific issues related to textile collections in museums.
The first part of this thesis thus approaches problems of conservation and museum display of textiles, with particular reference to the necessary criteria for their installation and for management of items in storage. Special attention is given to museum activities aimed at furthering knowledge of this type of object, for example analyzing the easily available databases, information on the web, temporary exhibits, and educational programs. Preparation of this section entailed interviews with functionaries and visits to museums and storerooms of various museums in Italy and abroad, including the Metropolitan Museum of Art in New York, the Abegg Stiftung in Riggisberg, the Centre de Documentació i Museu Tèxtil in Terrassa, and the American Textile History Museum in Lowell (MA), for the purpose of gathering information and new material on the subject. This first part of the research enabled identification of the most recent trends in the management and promotion of knowledge about textiles in museums and furnished the necessary overall picture for working out a plan for promotion of the new textiles section in the Museo Nazionale di Palazzo Mansi, which is laid out in the second part of the thesis.
The project included a specific plan for the communication and the cultural promotion of the textiles section in the Museo Nazionale di Palazzo Mansi, in Lucca, which opened to the public in 2007 and was curated by Donata Devoti. In this section were displayed about sixty textile objects dating from the fifteenth to the nineteenth centuries. The study focused on the specific cultural purpose of the collection as well as on contents and means for its promotion. The special identity of the collection has to be connected to the history of Lucca as one of the leading silk manufacturers in Europe. Therefore, the contents developed for this communication program dealt with the history of the Lucchese silk industry from its beginnings up to the 19th century, the different stages of textile production, and the role played by artisans and merchants. Part of the research was dedicated to the historic reconstruction of the Palazzo Mansi textiles collection.

O. SERGI, Exempla di tessuti dal XV al XX secolo. Schede (1 - 64), in Capitoli Ordinazioni e Statuti dell’Arte della Seta di Catanzaro, a cura di O. SERGI, Catanzaro, Camera di Commercio di Catanzaro, 2010, pp. 163 - 171.

SI SEGNALA UN REFUSO NELLA STAMPA: nella scheda al posto di "Ricamo" leggi "Tessuto".

Le tecnologie tessili dei grandi Paesi asiatici sono state determinanti per la storia stessa del tessuto. Si pensi al ruolo della seta originaria della Cina, cardine del lusso dall' Antichità o alla rivoluzione dei tessuti di cotone stampati dell'India e alla svolta da essi causata nell'abbigliamento occidentale durante il XVIII sec. Nel XVIII sec. giunsero dall'Oriente splendidi e coloratissimi tessuti di una lana straordinariamente morbida e leggera: gli scialli del Kashmir. Nel giro di pochi decenni divennero gli oggetti del desiderio delle dame più eleganti, impossibile non averne uno. Il costo elevatissimo e la rarità ne aumentava la richiesta: i mercanti più intraprendenti e gli industriali che avevano intuito quali affari si sarebbero prospettati si attivarono. Molti di quelli che osarono rischiare nel nuovo settore tessile diventarono ricchi, altri si rovinarono. La moda di questi scialli durò per un lungo periodo, dal 1770 circa al 1870. Un secolo ricco di storie romanzesche, esperimenti ai limiti dell'impossibile, una vasta anneddottica che include storie di regine e principesse, di artisti, di viaggiatori, spie e inviati speciali, nonché feroci satire da parte di chi riteneva folli le cifre dilapidate per tutto ciò. Kashmir definisce un'area geografica, ma è anche il nome del più pregiato filato di lana del mondo e inoltre un tipo di decorazione tessile sopravvissuta sino ad oggi. Gli scialli del Kashmir sono teli di grandi dimensioni (rettangoli di circa 3,50 m. x 1,50 o quadrati 2m. x2) tessuti a mano con i motivi caratteristici definiti "bothè" o palmette multicolori su fondo unito.(figg.1-6) Secondo la tradizione l 'inizio della produzione di questi preziosi oggetti in Kashmir si deve al sultano Zayn al-Abdin , vissuto tra il 1420 e il 1470, che fece giungere dal Turkestan un abilissimo tessitore chiamato Nakad Begh. Egli costruì un telaio apposito per gli scialli e diede avvio a una fiorente tessitura che divenne una delle risorse principali del Paese. Il filato di lana utilizzato per la tessitura proviene dal vello e dalla lanugine che si forma fra i peli del ventre della " capra hircus", che vive sugli altopiani del Tibet. La lanugine un tempo era raccolta dai rovi dove gli animali che vivevano allo stato selvatico la lasciavano liberandosi del manto invernale, o pettinata dagli abitanti del luogo. La lana era poi venduta dai mercanti alle donne del Kashmir che ne traevano il filato di migliore qualità destinato agli orditi degli scialli più pregiati. Il vello delle capre domestiche serviva per le trame e per gli scialli di qualità inferiore. Il termine "scialle" deriva dal sanscrito "shala" e dal corrispondente termine persiano "shal" che significa sciarpa, turbante, mantello e anche coperta in tessuto finissimo di lana. In India durante l'impero Moghul (1526-1857) lo scialle acquista ancora più importanza, come testimoniano i documenti scritti e le squisite miniature dell'epoca. Gli scialli erano capi di lusso per uomini e donne. Principi e nobili li indossavano come mantelli passandoli sul capo o li portavano sulle braccia. Quanto più era raffinato e ricco l'indumento, tanto più era elevato il rango del suo possessore. Considerati come oggetti di notevole valore erano offerti come doni a sovrani ed ambasciatori. In seguito i mercanti li vendono in Turchia, Armenia, Persia, Afghanistan, Uzbekistan, Turkestan cinese, oltre che in tutta l'India. Dalla seconda metà del XVIII sec. saranno molto richiesti in Russia e soprattutto in Europa. Agenti medio-orientali, asiatici ed europei commissionavano scialli che differivano in qualità e disegno conformemente ai gusti diversi dei mercati a cui erano diretti. La tessitura in India I tessitori-sempre uomini-utilizzavano un telaio orizzontale al quale lavoravano fianco a fianco a gruppi di due o tre. Altri preparavano l'ordito che comportava il conteggio da due a tremila fili per un tessuto medio di 1,20 m. di larghezza. Le trame erano inserite con spolini, che permettevano di eseguire disegni di ogni grandezza utilizzando una infinita varietà di colori (i tintori kashmiri erano in grado di tingere la lana in 64 colori). Operazione lunghissima: per uno scialle di media grandezza occorreva il lavoro di due tessitori a un telaio per diciotto mesi e per gli scialli più belli si arrivava ai tre anni. Generalmente questi artigiani finivano col diventare ciechi. PAGE 1

O. SERGI, Le collezioni del Palazzo Vescovile di Catanzaro tra il 1727 e il 1778: gli inventari dei vescovi Emanuele Spinelli, Domenico Rossi, Ottavio Da Pozzo e Antonio De Cumis, in "Collezionismo e politica culturale nella Calabria vicereale borbonica e postunitaria", a cura di A. ANSELMI, Roma, Gangemi, 2012, pp. 406 - 433.

In: E. D’AMICONE – S. IANNELLI – O. SERGI PIRRO’, Omaggio alla moda, un colore senza tempo: il rosa. Dal Mediterraneo ellenistico e tardo-antico al rosa shocking della stilista Elsa Schiaparelli. Excepta dal patrimonio archeologico e storico-artistico calabrese, in «Rogerius», anno XXII, n. 1, Bollettino dell’Istituto della Biblioteca Calabrese, Soveria Mannelli 2020, pp. 180-201.

O. SERGI, 4. Pianeta e Velo di calice, in “Seta. Il Filo dell’Arte. Tessuti a Catanzaro dal XV al XX secolo”, a cura di O. SERGI, Catalogo della mostra, Catanzaro, Museo Diocesano di Arte Sacra, 21 dicembre 2008 - 31 marzo 2009, Cosenza, Kompass Service, 2009, pp. 32 - 33.

O. SERGI, 1. Pianeta detta dei “Borgia” (scheda), in “Seta. Il Filo dell’Arte. Tessuti a Catanzaro dal XV al XX secolo”, a cura di O. SERGI, Catalogo della mostra, Catanzaro, Museo Diocesano di Arte Sacra, 21 dicembre 2008 - 31 marzo 2009, Cosenza, Kompass Service, 2009, pp. 26 - 29.

O. SERGI, La parola al commercio, alla seta e ai tessuti. Storia e testimonianze delle colonie di Ebrei, Amalfitani e Siciliani a Catanzaro dal XII al XVII secolo. Il racconto di una fiorente rinascita commerciale che abbracciò il mezzogiorno, in «Obiettivo Calabria», XLVI, 6, 2008, pp. 52 - 55.
Rivista bimestrale della Camera di Commercio di Catanzaro.

La serie di arazzi fiamminghi del XVI sec. che molto opportunamente il Lions Club di Marsala desidera fare più largamente conoscere, è costituita da otto pezzi che narrano episodi della “Guerra romano-giudaica”. Tale contenuto, come in effetti è avvenuto per altre serie, può anche definirsi “Storie di Vespasiano e del figlio Tito”; o, anche, come nel testamento del Donatore, “della distruzione di Gerusalemme”.
Nell’ordine degli episodi storici, di cui ci danno notizia Tacito e Giuseppe Flavio, essi rappresentano:
1) Giuseppe Flavio, difensore di Giotapada, esce dalla grotta dove si era rifugiato dopo la caduta della città ad opera di Vespasiano
2) Agrippa, re di Tiberiade perora la causa della città minacciata di distruzione, davanti a Vespasiano
3) Vespasiano è indotto ad accettare la nomina a imperatore decretatagli dai soldati alla morte di Nerone
4) Vespasiano imperatore riceve l’omaggio di un re
5) Vespasiano fa liberare Giuseppe Flavio dalle catene
6) Combattimento tra il giudeo Gionata e il romano Prisco
7) Il sacerdote Gesù di Nabuth offre a Tito, figlio di Vespasiano due candelieri e il libro sacro per la ripresa del culto nel Tempio di Gerusalemme
8) Tito offre un sacrificio a Javeh, dio dei Giudei
Si tratta, con piena evidenza, di una delle serie più belle della famosa arazzeria di Bruxelles nel suo periodo di maggior splendore artistico, commerciale e culturale, di cui pure, ovviamente, faremo cenno. Il suo interesse, pertanto, è quello, non comune, delle più alte creazioni artistiche; un arricchimento, cioè, per chiunque voglia accostarvisi, di piacere estetico e culturale, di qualità della vita in senso fisico, intellettuale e psichico. Né può meravigliare che il complesso sia rimasto sin ora quasi del tutto sconosciuto, se si pensa al luogo e ai modi di conservazione: una città molto decentrata, nonostante il suo nome e la sua funzione storica, antica e moderna, a non dire dei modi di conservazione de gli arazzi stessi, (almeno da qualche secolo) certo zelanti e gelosi ma tecnicamente carenti e di rara visibilità.

O. SERGI, Le trame della memoria: “Seta. Il filo dell’Arte”. Tessuti a Catanzaro dal XV al XX secolo esposti in una mostra al Museo Diocesano, testimonianza dei migliori tempi dell’Arte catanzarese, in «Obiettivo Calabria», XLVII, 1, 2009, pp. 46 - 49.
Rivista bimestrale della Camera di Commercio di Catanzaro.

O. SERGI, Ecclesia mater et maior: la cattedrale e i vescovi. L’edificio, il corredo, il tesoro, nelle collezioni dei musei diocesani di Catanzaro e Squillace, in Le arti tra storia culto e committenza nell’antica Diocesi di Catanzaro - Squillace, a cura di O. SERGI, Catanzaro, ed. MUDAS, 2014, pp. 8-65 - contiene:
- 1. Le Cattedrali e i Vescovi: tra memoria perduta e dispersa
- 2. Il corredo e il tesoro delle Cattedrali. Annotazioni e didascalie di fede: il caso di Catanzaro.
- 3. Argenti e paramenti sacri di committenza vescovile: dal Barocco al Novecento. Le collezioni del Museo Diocesano d'Arte Sacra di Catanzaro - Squillace.

O. SERGI, 8. Vincenzo Serpone, Gonfalone (scheda), in “Seta. Il Filo dell’Arte. Tessuti a Catanzaro dal XV al XX secolo”, a cura di O. SERGI, Catalogo della mostra, Catanzaro, Museo Diocesano di Arte Sacra, 21 dicembre 2008 - 31 marzo 2009, Cosenza, Kompass Service, 2009, pp. 36-37.

Un approccio teoretico ed artigianale alla tessitura in quanto costituente dell’Homo Sapiens. -

Pubblicato in "Tessuti. Tradizione e innovazione della tessitura in Sardegna", Nuoro, Ilisso, 2006 (Collana di etnografia e cultura materiale)
Non sono responsabile delle illustrazioni, molto belle e interessanti ma in generale, poco pertinenti ai testi (Tutto sommato, il libro è una splendida strenna bancaria). Manca l'unica immagine che avevo fornito  per illustrare il dato anti-museale... però la rintraccia dal LINK che fu concesso.

In the eighteen and nineteen centuries, an important type of opulent embroidery with a painted background was produced in Philadelphia and its environs, Its distinctive style is characterized by historical, biblical, mythological and allegorical subjects that were often copied from coeval English prints. Although the subject matter was similar amongst all pieces, each embroidered picture was made unique by the maker's exceptional skill. This paper will discuss the detailed study and the conservation treatment of a monumental and highly embellished embroidered picture dating from 1812 in the collection of the Philadelphia Museum of Art. Initially. the vector drawing software AutoCAD was used in combination with digital microscopic analysis to develop a digital thematic mapping of the decorative materials used on this piece. The varied materials included metal threads known as 'purl threads', sequins, glass stones, beads, colored silk and wool threads. Scanning electron microscopy with elemental capabilities (SEM-EDS) was utilized for the identification of the purl threads; metallic composition, as well as their manufacturing techniques. The procedure to treat the shattered silk with an overall net adhesive was also achieved.

O. SERGI, Il patrimonio tessile sacro reggino tra inventariazione e conservazione pre e post – terremoto. Tessuti e ricami dal XV al XVIII secolo, in 28 Dicembre 1908. La “Grande ricostruzione” dopo il terremoto del 1908 nell’area dello Stretto, a cura di S. VALTIERI, Roma, Clear, 2008, pp. 466 - 489.