Probabilmente scritto nella seconda metà del 1939, il testo qui pubblicato, ha per scopo quello di difendere la memoria integralista e la sopravvivenza del “Partito di Pio X”, in un momento di transizione segnato dall’avvento del nuovo...
moreProbabilmente scritto nella seconda metà del 1939, il testo qui pubblicato, ha per scopo quello di difendere la memoria integralista e la sopravvivenza del “Partito di Pio X”, in un momento di transizione segnato dall’avvento del nuovo papa Pacelli. L’argomentazione di Aureli si sviluppa intorno all’idea di un «tradimento» della Chiesa in un doppio senso: sia il fatto che la causa della Chiesa è stata tradita da molti cattolici «nemici»; sia il senso più sottointeso nel testo che pure nella Santa Sede ci sono elementi perturbatori della «Setta di dentro», traditori della causa della verità cattolica di cui gli integrali si considerano i soli depositari.
Aureli si fa chiaramente avvocato di Benigni in un processo immaginario e retrospettivo che il prelato integralista non ha mai avuto. Citando esplicitamente i numerosi «nemici» di Benigni, il testo costituisce una specie di resa dei conti, con tanti attacchi ad hominem, prolungando così metodi di delazione analoghi a quelli della Sapinière.