Per parlare del tema specifico di questo studio, focalizzato sul fenomeno del plurilinguismo nella lingua ebraica fra Quattrocento e prima età moderna, ritengo che sia importante offrire un breve cenno sulla nascita, lo sviluppo e la...
morePer parlare del tema specifico di questo studio, focalizzato sul fenomeno del plurilinguismo nella lingua ebraica fra Quattrocento e prima età moderna, ritengo che sia importante offrire un breve cenno sulla nascita, lo sviluppo e la storia della lingua ebraica. Nel VI secolo a.e.v., di ritorno dall’esilio, una parte degli ebrei scelse d’insediarsi a Gerusalemme e nei luoghi d’origine, mentre una parte decise di stabilirsi ad Alessandria e in altre città dell’Egitto. Gli ebrei assumono progressivamente una scrittura derivata dal semi-corsivo aramaico, attestato nei papiri delle comunità
ebraiche residenti a Elefantina, datati al sec. V a.e.v. L'ebraico come lingua della vita quotidiana era ormai perduto e rinascerà solo a inizio Novecento con il Sionismo. Nella diaspora europea era perduto, e fino al VIII secolo gli ebrei pregavano e leggevano la Bibbia in greco usando la Septuaginta. L'ebraico rinasce in occidente solo nel VII-VIII secolo e.v. nel corpus di Epitaffi della catacomba ebraica di Venosa, in cui per la prima volta l'ebraico rinasce. Ma resterà lingua dotta. Nicholas de Lange scrive che "There is no evidence before 800 either of composition of literary or other
work in Hebrew or familiarity with imported Hebrew writings. From the
ninth century, and more widely from the tenth century, we do have evidence of both". L’humus per questa rinascita si trova nelle accademie rabbiniche pugliesi, come mostra il grande rigoglio letterario che caratterizza la regione fra IX e X secolo. Scrive a questo proposito Umberto Cassuto: "La lingua ebraica, che dagli ebrei stanziatisi in Europa era stata pressoché dimenticata, cominciò a rivivere nelle comunità pugliesi, ove fin dal principio del secolo IX era correntemente in uso come lingua letteraria: in essa, e non più come prima in greco o in latino, vediamo composti già nei primi decenni dell’ottocento le iscrizioni sepolcrali degli ebrei pugliesi". Ancora con le giudeo-lingue in età moderna, si ha la fusione dell’ebraico con i dialetti locali. In questo studio Il plurilinguismo in alcuni documenti esaminati offrirò ora la spigolatura di espressioni dovute al plurilinguismo della lingua ebraica, che ho trovato in tre documenti di seguito indicati.
1. Un documento stilato tra Abraham ben Isaac e Yequti’el ben Yo’av, per l’attività di mutuatario relativa agli anni 1396-1401, compilato a Forlì in Romagna; la pergamena fu riusata come foglio di guardia all’inizio del ms. 73 della Biblioteca dell’Università di Padova.
2. Un atto fatto redigere da Stella Norsa, a Mantova, il 17 dicembre 1517, per la concessione in affitto della banca del marito defunto, Mošeh Norsa, agli ebrei di Mantova Rafael Ḥazak (Forti) e Yosef Gallico. Ho trovato questo documento riusato, nella legatura di un registro, presso l’Archivio di Stato di Modena (ASMO, fr. Ebr. 351.2).
3. Il Registro della Confraternita Gemilut Ḥasadim della comunità ebraica di Finale Emilia degli anni 1615-1750, conservato presso i “Central Archives for the History of the Jewish People” (CAHJP), di Gerusalemme.