Farfa

Il saggio inaugura la nuova collana promossa dall'ISIME e dall'abbazia di Farfa con la pubblicazione anastatica della cosiddetta Constructio farfensis curata da Ugo Balzani, accompagnata da uno studio che, oltre a ripercorrere le varie tappe della storia del testo nelle sue intricate relazioni e dipendenze testuali e nei suoi percorsi editoriali, propone nuove considerazioni sui suoi rapporti con altri testi, sulle sue funzioni e sulla sua identità.

Tra il 1097 e il 1098 la comunità benedettina di Farfa, guidata dall'abate Berardo II, decide di trasferire il cenobio sulla cima del Monte Acuziano, sito più difendibile ed isolato. Il progetto si arresta però pochi anni dopo, lasciando incompiuto l'unico cantiere avviato, quello della chiesa abbaziale. Questa sarà ripresa alla metà del secolo successivo dall'abate Adinolfo, senza essere terminata. I ruderi della grande incompiuta mostrano di appartenere ad un progetto ambizioso, legato da un lato al modello benedettino-cassinese (transetto inscritto e tre absidi) e dall'altro proiettato, tramite la facciata armonica a due torri, verso quel mondo imperiale ed oltralpino che tradizionalmente aveva costituito un modello per l'ambito farfense, anche nelle sue espressioni periferiche (es. nelle Marche).

Questo volume è dedicato alla memoria di Sylvie Pollastri, e intende inserirsi nel filone degli studi sulla signoria rurale italiana, con particolare riferimento all’arco cronologico compreso tra i secoli XIII e XV, per i quali è stato recentemente protagonista il PRIN 2015. Il volume si concentra sull’area laziale, suddivisa a sua volta in tre macroregioni, corrispondenti alle tre province pontificie di Patrimonio di san Pietro, Sabina e Campagna e Marittima. I saggi degli autori (A. Berardozzi, T. Leggio e S. Pollastri) forniscono una mole di dati impressionante sulle dominazioni. Il saggio finale (F. Lattanzio) propone un tentativo di sintesi.

A partire dalla prima metà del X secolo la documentazione del monastero di Farfa mostra la comparsa di castella e castra nei territori di Amiterno e Forcona. In alcuni casi è possibile ricostruire la genesi di questi edifici ed ipotizzarne la funzione. Le vicende ad essi relative rivelano un conflitto dinamico fra diversi attori orientati a costruire i propri interessi sul territorio. Il monastero di Farfa rappresenta un protagonista fondamentale dell’incastellamento nell’area, promuovendo nuove fondazioni ed acquisendo il controllo di castelli esistenti.

Starting from the first half of the 10th century, the documentation of the monastery of Farfa shows the appearance of castella and castra in the territories of Amiterno and Forcona. In some cases, it is possible to reconstruct the genesis of these buildings and hypothesise their function. The events related to them reveal a dynamic conflict between different actors oriented to build their own interests on the territory. The monastery of Farfa was a fundamental protagonist of the fortification of the area, promoting new foundations and acquiring control of existing castles.

A partir de la primera mitad del siglo X, la documentación del monasterio de Farfa muestra la aparición de castella y castra en los territorios de Amiterno y Forcona. En algunos casos es posible reconstruir la génesis de estos edificios e hipotetizar su función. Los acontecimientos relacionados con ellos revelan un conflicto dinámico entre diferentes actores orientados a construir sus propios intereses en el territorio. El monasterio de Farfa fue un protagonista fundamental de la fortificación de la zona, promoviendo nuevas fundaciones y adquiriendo el control de los castillos existentes.

This work aims at writing a chapter on the history of the territory in the early Middle Ages in Europe, with a particular focus on the changes in agricultural landscapes, settlement spaces and religious geography, through the documentation of the monasteries in central Italy, including first and foremost the monastery of Santa Maria di Farfa. The research will focus on determining the importance of the monasterial role within the territory of Interior Abruzzo, in changing the demographic settlements, by founding new villae and curtes or developing pre-existing sites entered in their jurisdiction; contributing autonomously to the development of incastellamento at a significantly early chronological height; controlling the religious context of the cura animarum by acquiring cellae, ecclesiae and oratoria or creating new religious buildings within its possessions.

Questo lavoro si propone di scrivere un capitolo di storia del territorio nell'alto medioevo europeo, con particolare attenzione ai cambiamenti dei paesaggi agrari, degli spazi insediativi e della geografia religiosa, attraverso la documentazione dei monasteri dell'Italia centrale, tra cui, in primis, il monastero di Santa Maria di Farfa. La ricerca si concentrerà sul determinare l'importanza del ruolo monastico all'interno del territorio dell'Abruzzo interno, nel modificare gli insediamenti demografici, fondando nuove villae e curtes o sviluppando siti preesistenti entrati nella loro giurisdizione; nel contribuire autonomamente allo sviluppo dell'incastellamento ad un'altezza cronologica significativamente precoce; nel controllare il contesto religioso della cura animarum acquisendo cellae, ecclesiae, oratoria o creando nuovi edifici religiosi all'interno dei propri possedimenti.

Este trabajo pretende escribir un capítulo de historia del territorio en la Alta Edad Media en Europa, con especial atención a los cambios en los paisajes agrícolas, los espacios de asentamiento y la geografía religiosa, a través de la documentación de los monasterios en el centro de Italia, incluyendo en primer lugar el monasterio de Santa Maria di Farfa. La investigación se centrará en determinar la importancia del papel monasterial en el territorio del Abruzzo interior, en la modificación de los asentamientos demográficos, fundando nuevas villae y curtes o desarrollando sitios preexistentes ingresados en su jurisdicción; contribuyendo de forma autónoma al desarrollo del incastellamento a una altura cronológica significativamente temprana; controlando el contexto religioso de la cura animarum mediante la adquisición de cellae, ecclesiae y oratoria o creando nuevos edificios religiosos dentro de sus posesiones.

L’analisi incrociata dei materiali scultorei delle tre abbazie più importanti della Langobardia Maior, del ducato di Spoleto e del ducato di Benevento rispettivamente S. Salvatore di Brescia, S. Maria di Farfa e S. Vincenzo al Volturno, svolta in parallelo con la lettura delle fonti documentarie dei tre complessi monastici – le cui vicende sono strettamente intrecciate in particolare nelle date del lungo regno di Desiderio (756-774) – ha  portato nuovi dati a conforto del riconoscimento di un  processo di osmosi culturale che coinvolse tutti i territori della penisola nel corso dell’VIII secolo. Si tratta dell’ultima manifestazione della raffinata civiltà artistica promossa dalla monarchia longobarda in terra italiana che ha le sue premesse ideologiche, storiche e culturali nelle riforme promosse da  Liutprando (711-744) nella prima metà del secolo, periodo nel quale la produzione artistica ebbe un’improvvisa quanto vigorosa fioritura che prese le mosse proprio dalla capitale del Regnum Langobardorum, Pavia.

Si tratta di una ricerca pionieristica realizzata per la Tesi di Specializzazione (a. 1992): attraverso l'indagine storico-archeologica delle fonti scritte e delle strutture è possibile ricostruire le vicende di una delle più antiche fortificazioni del territorio sabino, edificata verisimilmente da età altomedievale sulla cima di un'altura oggi nota come Colle San Pietro (Nerola - RM) presso un monastero di fondazione regia dei Longobardi di Brescia (Desiderio, Ansa, Ansilperga .. ) : San Pietro in Classicella ... e presso un'importante villa rustica romana, lungo la viabilità principale del tempo, a poca distanza da quel bivio dell'Acquaviva ove la storia pone alcune fasi importanti della Guerra greco gotica ... incrocio di vie :via salaria e cosiddetta via Reatina e incontro di territori diversi lungo una delle più importanti linee di confine tra i territori di Farfa longobarda  e poi franca ... , il ducato romano e le limitrofe aree tiburtina, reatina e della bassa Sabina lungo vie di collegamento con Roma e il suo territorio, il Reatino e l'Umbria, il Tiburtino, l'Abruzzo ...

Si tratta della prima indagine storico-archeologica/topografica realizzata sul sito di S. Maria de Vico novo (Madonna dei Colori) in Sabina: chiesa paleocristiana costruita sulla villa rustica dei Bruttii Praesentes (per capirci la famiglia del proconsole di Bitinia padre di santa Barbara) in prossimità dell'ipotizzata statio di viconovo. Da qui provengono le statue delle nove Muse ora al museo di Copenaghen ... questo fu il sito di un ricco monastero longobardo della stirpe regale di Brescia appartenuto alla principessa Ansilperga figlia di re Desiderio e della regina Ansa. Sulla base di questo studio la Soprintendenza archeologica ha potuto sviluppare campagne di scavo di notevole interesse.  ... Ma ancora molto c'è da conoscere ...

... La composizione della Passio Zotici [BHL 9028] e la tradizione della Passio Getulii [BHL 3524]. Autores: Giovanni Paolo Maggioni; Localización: Filologia mediolatina: rivista della Fondazione Ezio Franceschini, ISSN 1124-0008, Nº 8, 2001 , págs. 127-172. Fundación Dialnet. ...