[go: up one dir, main page]

Academia.eduAcademia.edu
il verri edizioni – via Paolo Sarpi 9 – 20154 Milano “la poesia il verri il verri Rivista fondata da Luciano Anceschi anno LXIV 72 Spedizione in a. p. – 45% – art. 2 comma 20/b – legge 662/96 – Filiale di Milano – Tassa riscossa Taxe perçue CMP Roserio Milano Guglielmi Lebel Deguy Carrara Portesine Perrone Amarelli Annovi Bàino Cepollaro Carnaroli Guatteri Palma Coviello Drago Manzi Policastro Passarello Pugno Lubrano Graffi Rovigatti Luisi Capalbi Giovenale Inglese Broggi De Luca Di Dio Doria De Pietro Lucrezi Testa Galimberti Gallo Alvino Muratori Vangelisti fa male n. 72 - febbraio 2020 - € 15,00 il verri edizioni 18° Compasso d’oro Segnalazione speciale ” il verri consiglio di Charles Bernstein, Paolo Fabbri, Angelo direzione Guglielmi, Jennifer Scappettone, Aldo Tagliaferri comitato di redazione Giovanni Anceschi, Biagio Cepollaro, Andrea Cortellessa, Daniele Giglioli, Niva Lorenzini, Paolo Zublena responsabile Milli Graffi I saggi pubblicati dalla rivista sono sottoposti al giudizio di revisori anonimi designati dal comitato di redazione direzione via Bramante 20 - 20154 Milano telefono 02 33 19 455 e.mail info@ilverri.it editore edizioni del verri via Paolo Sarpi 9 20154 Milano telefono 02 31 57 41 www.ilverri.it abbonamenti privati Italia € 31,00 – estero € 52,00 enti e ist. Italia € 90,00 – estero € 150,00 Pagamento: bonifico Banca Intesa IBAN IT57M0306909441100000011339 Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 4691 del 11 luglio 1958 sistema grafico Giovanni Anceschi, Valerio Anceschi stampa abc Tipografia - via di Capalle 11 50041 Calenzano (FI) © edizioni del verri, Milano - febbraio 2020 issn 0506-7715 isbn 9788898514465 Numero del repertorio ROC 22830. 38 nautentici in quanto confezionati da una posizione di assenza di rischio, da parte di chi sapeva di avere già la maggioranza accademica a supporto – come si respira nello stile canzonatorio e teppistico di Matteo Marchesini, che, se non decostruisce nel merito i postulati delle due metodologie, sicuramente ha avuto come effetto garantito di produrre qualche risata sotto i baffi degli ordinari ‘giusti’, che si saranno rimbalzati per posta elettronica questa visualizzazione programmatica e violenta del proprio senso comune, sentendosi rassicurati e sciolti a priori dall’obbligo di mettersi in discussione di fronte al diverso. Il tono canzonatorio dei «Napalm51» della critica letteraria non apre alla teoria; è un’altra forma, più spettacolare e pirotecnica, di anestetizzazione e neutralizzazione che, mentre sembra vivificare la critica, in realtà giustifica, delegittimando gli avversari, un solo pensiero, che è quello della maggioranza. Lo spettro della militanza, insomma, dovrebbe tornare ad aggirarsi nei dipartimenti, per educare anche ex cathedra al pensiero e all’interpretazione; insegnare a mettere in discussione le categorie (e non le persone), piuttosto che allevare giovani macchine-da-bibliografia, dovrebbe ritornare ad essere, per dirla con Sanguineti, la «missione del critico». Antonio Perrone Tiene ’a coda Tu sî na serpe e sî na cagna. Quanne a serpe sî na vipera ma quanne a ccagna sî bastarda, pecché nun tiene zanne nunn allucche e nun muozzeche: te lagne. Tu sî na zoccola tu sî na ragna tu m’ê futtuto dinto all’uocchie quanne pe’ disgrazia! nun te steve guardanne e si so’ vivo so’ vivo pe’ scagno. Malanema, sî tutte ll’animale ca nun s’accideno pe’ ppena o crianza pe’ schifo o pe’ nu scrupolo ’e cuscienza Je ancora nun saccio che pacienza aggio purtato a te tené annanze ’e piere. Ma mo ê ’a scunta’ ogni mmale Pecché te sî pugnuta sula tu. Hai la coda. Sei serpe e sei cagna. Quanto / a serpe sei vipera ma quanto a cagna / una bastarda, perché non hai le zanne / non abbai e non mordi: guaisci. // Sei topo di fogna, sei ragno mortale / me l’hai fatta sotto il naso quando / mala sorte! non stavo a guardarti / e se l’ho scampata, l’ho scampata per un colpo di fortuna. // Anima maledetta, sei tutti gli animali / che non si ammazzano per pena o per costume / per disgusto o per scrupolo // Ancora non so con quanta pazienza / io ti abbia tenuto fra i piedi / Ma è arrivato il momento di scontare ogni colpa // Perché ti sei avvelenata da sola.