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E' di prossima uscita il volume 41/1 (2019) della rivista Henoch, la cui sezione monografica, curata da A.M.G. Capomacchia ed E. Zocca, sarà dedicata al tema: Liminalità infantili: strategie di inclusione ed esclusione nelle culture del Mediterraneo e vicino oriente Antico. IVi si raccolgono le relazioni tenutesi presso l'università di Roma, Sapienza in occasione delle seconde giornate di studi dedicate all'infanzia nelle culture antiche (2017). Il tema del titolo è stato indagato in una prospettiva diacronica e multidisciplinare,grazie alla collaborazione di esperti di vari settori ed orientamenti metodologici. I contributi abbracceranno un ampio arco cronologico e geografico, dalle remote testimonianze del Vicino Oriente al Tardo antico cristiano.
EN: In ancient Cultures, childhood –whatever the time frame assigned– is characterized as a border territory between non-being and being, between a still "formless" individual and a fully "formed" adult. This is a transition area, in which one remains for a certain time, but where might not even enter. In fact, the alternative between acceptance and refusal is preliminary. Each other are rooted in their own sacred tradition, from which inclusion and exclusion procedures originate. These are generally strongly ritualized and connected with extra-human entities, responsible for controlling specific spheres of existence. Rites and practices are more and more rigid and codified, as it happens in the Christian context, determining the spread of complex anthropological and theological reflections. Moreover, child, because is perceived in relation with extra-human beings, in some cases is set to be the medium between two worlds, both in the exercise of ritual functions generally precluded to adults, as by making himself "significant" of messages that only divinatory practice will be able to decode. ITA: Nelle culture antiche, l’infanzia, quale che sia l’arco cronologico ad essa assegnato, si configura come un territorio di confine fra il non essere e l’essere, fra l’individuo ancora “informe” e l’adulto pienamente “formato”, una zona di passaggio, nella quale si permane per un certo tempo, ma in cui si potrebbe anche non entrare. Risulta, infatti, preliminare l’alternativa fra accettazione e rifiuto. Un’alternativa che trova fondamento nella tradizione sacrale di appartenenza e dà origine a procedure di inclusione ed esclusione, per lo più fortemente ritualizzate e connesse con entità extraumane, preposte al controllo di specifiche sfere dell’esistenza. Riti e pratiche si codificano così sempre più rigidamente e talvolta, come avviene in ambito cristiano, determinano l’emergere di complesse riflessioni di ordine antropologico e teologico. Il bambino, inoltre, proprio perché percepito in rapporto con l’alterità extraumana, viene in alcuni casi chiamato a farsi tramite fra due mondi, sia nell'esercizio di funzioni rituali generalmente precluse agli adulti, sia facendosi egli stesso “significante” di messaggi che solo la pratica divinatoria potrà decodificare.
Henoch 41/1 (2019)
Anna Maria Gloria Capomacchia - Elena Zocca (eds.), Liminalità infantili (= HENOCH, 41/1, 2019) MorcellianaEN: In ancient Cultures, childhood –whatever the time frame assigned– is characterized as a border territory between non-being and being, between a still "formless" individual and a fully "formed" adult. This is a transition area, in which one remains for a certain time, but where might not even enter. In fact, the alternative between acceptance and refusal is preliminary. Each other are rooted in their own sacred tradition, from which inclusion and exclusion procedures originate. These are generally strongly ritualized and connected with extra-human entities, responsible for controlling specific spheres of existence. Rites and practices are more and more rigid and codified, as it happens in the Christian context, determining the spread of complex anthropological and theological reflections. Moreover, child, because is perceived in relation with extra-human beings, in some cases is set to be the medium between two worlds, both in the exercise of ritual functions generally precluded to adults, as by making himself "significant" of messages that only divinatory practice will be able to decode. ITA: Nelle culture antiche, l’infanzia, quale che sia l’arco cronologico ad essa assegnato, si configura come un territorio di confine fra il non essere e l’essere, fra l’individuo ancora “informe” e l’adulto pienamente “formato”, una zona di passaggio, nella quale si permane per un certo tempo, ma in cui si potrebbe anche non entrare. Risulta, infatti, preliminare l’alternativa fra accettazione e rifiuto. Un’alternativa che trova fondamento nella tradizione sacrale di appartenenza e dà origine a procedure di inclusione ed esclusione, per lo più fortemente ritualizzate e connesse con entità extraumane, preposte al controllo di specifiche sfere dell’esistenza. Riti e pratiche si codificano così sempre più rigidamente e talvolta, come avviene in ambito cristiano, determinano l’emergere di complesse riflessioni di ordine antropologico e teologico. Il bambino, inoltre, proprio perché percepito in rapporto con l’alterità extraumana, viene in alcuni casi chiamato a farsi tramite fra due mondi, sia nell’esercizio di funzioni rituali generalmente precluse agli adulti, sia facendosi egli stesso “significante” di messaggi che solo la pratica divinatoria potrà decodificare.
La codocenza: qualcosa di nuovo .... anzi di antico. La codocenza nella fascia prescolare. La codocenza nella scuola media inferiore e superiore, nell’apprendistato e nel tirocinio. Il modulo: un modello recente di codocenza in età di latenza. Il modulo: elementi per la definizione di un modello alternativo di co\docenza.
Giornale di diritto amministrativo / 5
Pienaconoscenza.Ceglio,F.2003 •
Impugnazione La piena conoscenza e la decorrenza del termine per la proposizione del ricorso Consiglio di Stato, sez. V, sentenza 10 marzo 2003, n. 1275-Pallone c. Comune di Colosimi e Zaffino ed altri-Pres. Allegretta, Est. Pullano Processo amministrativo-Impugnazione-Proposizione del ricorso entro 60 giorni-Piena conoscenza degli elementi essenziali del provvedimento amministrativo-Desumibilità dalla richiesta di accesso agli atti-Conoscenza di ulteriori motivi di illegittimità-Presentazione di motivi aggiunti-Ammissibilità La piena conoscenza degli elementi essenziali di un provvedimento amministrativo, e cioè dell'autorità emanante, della data, del contenuto dispositivo e del suo effetto lesivo, comporta in capo all'interessato l'onere di impugnazione entro i successivi 60 giorni, salva la possibilità di proporre motivi aggiunti ove dalla conoscenza integrale del provvedimento emergano ulteriori profili di illegittimità. Omissis. Consiglio di Stato, sez. VI, 20 settembre 2002, n. 4780-Conte c. Ministero dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica-Pres. Giovannini, Rel Balucani Processo amministrativo-Impugnazione-Proposizione del ricorso entro 60 giorni-Piena conoscenza degli elementi essenziali del provvedimento amministrativo-Necessità-Conoscenza dell'esistenza del provvedimento e della sua le-sività-Sufficienza Al fine di verificare il decorso del termine per l'impugnazione ai sensi dell'art. 21 della legge 6 dicembre 1971, n. 1034, la piena conoscenza di un provvedimento amministrativo non postula che esso sia noto in tutti i suoi elementi, essendo sufficiente all'interessato la conoscenza della sua esistenza e della sua lesività, salva la possibilità di proporre motivi aggiunti in presenza di eventuali vizi percepiti in conse-guenza dell'integrale cognizione degli atti del procedimento. Omissis. IL COMMENTO di Fulvio Ceglio Le pronunzie del Consiglio di Stato Con due recenti decisioni i giudici di Palazzo Spa-da (1) sono tornati ad occuparsi della delicata e contro-versa questione della ricevibilità di un ricorso proposto per l'impugnazione di provvedimenti dei quali gli inte-ressati, si e ` ritenuto in entrambi i casi, avevano avuto «piena conoscenza». In estrema sintesi i fatti presi in esame dal Consiglio di Stato nelle due questioni in rassegna. Il caso deciso dalla Sesta Sezione riguarda una proce-dura concorsuale universitaria nella quale-come si de-sume dalla parte motivazionale della sentenza-il candi-dato aveva dichiarato espressamente nel proprio ricorso di aver ricevuto con lettera del 19 gennaio 1993 una nota con cui il Ministero dell'Università gli comunicava Nota: (1) Dello stesso segno, tra le più recenti, v. Tar Campania-Napoli, sez.
2020 •
Puerilismo digitale. Il gioco nell'età degli algoritmi.
Educazione. Giornale di pedagogia critica, IV-1
La falsificazione dell'infanziaFalsifying childhood The adultism (i.e. the substitution of children’s interests, language and behaviors with those of the adults) characterized the interpretations of childhood until the eighteenth century, when the change promoted by Rousseau seemed to have established premises for its overcoming. Nowadays, it appeared again in a particularly insidious form that could be called infantilismo, which consists no longer into children that think as adults but into adults that simulate child thoughts. The adults set out what children think – they establish what is creative, what produces emotions and interests in children. There is need for a thorough review of the conditions that mark the development context of our children: what lies ahead is a commitment to developing a critical pedagogy. La falsificación de la infancia El adultismo caracterizado por las interpretaciones de la infancia hasta el siglo XVIII, y del cual el cambio promovido por Rousseau parecía haber establecido la superación, y se a presentaba en una forma particularmente insidiosa, que podríamos definir “Infantilismo”. No se trata de dar al niño un pensamiento adulto, pero si de simular la parte del adulto con un pensamiento infantil. Los adultos establecen que cosas piensan los niños, que cosas son creativas y que cosas producen emociones e interés. Existe la necesidad de una revisión de la condición que señala el contexto del desarrollo de nuestros niños: lo que tenemos ante nosotros es un compromiso con el desarrollo de una pedagogía crítica.
L'articolo è rivolto agli studenti di didattica e scienze della formazione ma anche a tutte quelle insegnanti, educatrici, quei genitori che si trovano ad affrontare la questione dell’apprendimento dell’italiano come lingua seconda nella fascia d’età 0-6 anni e che sentono prioritaria l’esigenza di una maggiore conoscenza finalizzata alla tutela della “qualità”, oltre alla “quantità”, del modello di lingua offerto
Journal of Field Archaeology
Pyramid Schemes: Resurrecting Tikal through the Military-Industrial-Academic Complex2023 •
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Journal of Sustainable Educational Studies (JSES)
“ABC Çocuklar İçin Türkçe (A1)” Ders Kitabındaki Söz Varlığı Unsurları2022 •
Call for Paper
CALL FOR PAPERS – Publics of the First Public Museums. II. Literary Discourses (18th-19th Centuries)2024 •
Bangladesh Journal of Plant Taxonomy
Marine algae from St. Martins Island, Bangladesh. V. Antithamnionella floccosa (Müller) Whittick (Rhodophyceae), a new record2008 •
2015 •
arXiv (Cornell University)
Estimating Traffic Conditions At Metropolitan Scale Using Traffic Flow Theory2018 •
Insectes Sociaux
La reconnaissance coloniale des larves chez la FourmiCataglyphis cursor (Hymenoptera, Formicidae)1987 •
Dvigateli vnutrennego sgoraniâ
Experimental Determination of Activation Energy of Water Emulsion2016 •
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Alma heróica: a representação da guerra na obra de Roque Callage2009 •
Analytical sciences : the international journal of the Japan Society for Analytical Chemistry
An Efficient Method is Required to Transfect Non-dividing Cells with Genetically Encoded Optical Probes for Molecular Imaging2015 •