Academia.edu no longer supports Internet Explorer.
To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser.
…
1 page
1 file
just to give an idea of how many visitors the files entered in academia.edu had so far
“Sapere”, A. L, n. 12, dicembre 1984 , 1984
Quale e quanta della documentazione contemporanea va salvata? «Gli esploratori del passato non sono uomini del tutto liberi. Il passato è il loro tiranno: vieta loro di conoscere qualcosa di sé che non sia stato trasmesso da lui stesso, consapevolmente o no» (M. Bloch).
La fabbrica della Sapienza. L'università al tempo di Borromini, 2015
Le schede dei documenti esposti nella mostra "La fabbrica della Sapienza" sono articolate in cinque sezioni tematico-cronologiche che corrispondono a quelle presenti nel percorso espositivo: - i documenti biografici; - il complesso di Sant’Ivo alla Sapienza; - il progetto borrominiano di intervento su palazzo Giustiniani; - l’università della Sapienza; - i protagonisti del Barocco (Bernini, Borromini e Pietro da Cortona). Di ciascun documento, edito e inedito, sono forniti la datazione, il regesto, la segnatura e la bibliografia espressa in forma abbreviata (autore e anno di pubblicazione). In alcuni casi sono inseriti anche la trascrizione integrale o parziale del documento e un commento.
Cionsiderazioni sul modo di leggere e utilizzare i documenti
Babylonia Journal of Language Education
In un processo progressivo di avvicinamento alla società, il museo contemporaneo è divenuto luogo di insegnamento e apprendimento delle lingue. La modernizzazione dei testi museali, la digitalizzazione e l’accessibilità dei contenuti culturali hanno moltiplicato le occasioni, le opportunità e le modalità di apprendimento linguistico attraverso la fruizione dell’arte in presenza e a distanza. Partendo da queste considerazioni, l’articolo mette a fuoco alcune caratteristiche dei testi museali e ne trae spunti per la didattica. Su questa base, poi, presenta e discute esperienze di apprendimento linguistico al museo svolte sul posto o online e la produzione testuale che ne è seguita. Gli ambiti sono quelli dell’insegnamento dell’italiano lingua straniera per lo studio all’università in Germania e CLIL al liceo in Italia.
RIVISTA DI STUDI POMPEIANI XIX 2008
A cavallo tra gli anni Venti e Trenta del Novecento, una travolgente moda invade Parigi facendola pullulare di riviste dedicate alle belle arti: "La Gazzette des Beaux-Arts", "Jazz", "Cahier d"Art", o anche "La révolution surréaliste", tutti periodici prodotti con l"intento di testimoniare la pulsante cultura artistica dell"epoca, tanto tradizionale quanto d"avanguardia. Tra queste ne emerge una chiamata "Documents" curata da un gruppo di dissidenti del Surrealismo a capo dei quali spicca la figura di Georges Bataille. Proprio l"ambiente in cui "Documents" nasce, probabilmente, potrebbe essere la causa scatenante di una sottovalutazione del suo carattere non propriamente artistico e addirittura potrebbe spingere ad ignorare il valore prettamente anti-estetico che ne determina la netta opposizione verso qualsiasi rivista di belle arti. Leggere "Documents" allo stesso modo in cui si legge una qualsiasi rivista di belle arti significa non riuscire a comprenderne la portata. Una conseguenza negativa che si potrebbe scatenare approcciando "Documents" con uno sguardo esclusivamente estetico, sarebbe quella di individuare proprio tra le sue pagine la nascita di un tipo di arte a noi contemporanea che si fonda sulla tematizzazione di ciò che è anti-estetico per eccellenza: "Documents" porterebbe in sé il germe responsabile della nascita di una corrente che prende il nome di "arte abietta". Ma questa preoccupazione sarà più facile comprenderla e risolverla nel corso della nostra riflessione grazie a Rosalind Krauss, colei che più di tutti si è sforzata di delineare nettamente la distinzione tra informe e abietto. Tuttavia una lettura estetica di "Documents" scatenerebbe innanzitutto la confusione tra questo lavoro e una qualsiasi altra rivista di belle arti della sua epoca, destinando irrimediabilmente alla perdita la sua essenza esclusiva di opera che non si pone semplicemente come una celebrazione della società e delle sue espressioni culturali, ma come loro distruzione.
Il restauro della Madonna di Macerata di Carlo Crivelli: la riscoperta di un capolavoro su tela., 2023
In questa sezione sono raccolte in ordine cronologico le fonti manoscritte e a stampa riferibili, o tradizionalmente riferite, alla Madonna con il Bambino di Carlo Crivelli che si è ritenuto di mettere a disposizione degli studiosi per consentire di ripercorrere la complessa vicenda critica del dipinto, dal 1597, data della Visita Triennale di padre Orazio Civalli, al 1961, anno della mostra "Carlo Crivelli e i crivelleschi" curata da Pietro Zampetti, con cui si inaugura la storia critica contemporanea dell'opera. «Distante dalla città [di Macerata] 300 passi v'è la Chiesa e Convento de PP. Osservanti per sito e fabrica bellissimo, v'è un coro magnifico: si chiama S. Croce dal legno santo della Croce, che è ivi portatovi dal P. F. Battista Frontoni da Macerata, come testifica il Gonzaga nella sua Cron., p. 2 f. 235, nella quale si può anco vedere il tempo nel quale fu detto Convento edificato. Il quadro dell'Altar maggiore è opera di Pietro Perugino Maestro di Rafaello […]».
Litterae Caelestes, 2020
This text, originally written for didactic purposes, takes stock of the question of the language of medieval documents, focusing in particular on the Latin of the Italian private 'chartae'. Through the reworking of some of the main theses expressed in the past on this topic by both historians of the language and scholars of the medieval document, the author attempts to define the limits and the potential that the use of linguistic analysis presents in diplomatic studies.
Ricostruire la storia del progetto che realizzò la Calcolatrice Elettronica Pisana (CEP) è un lavoro che non può non partire da una solida analisi documentale. La mostra aperta nel cinquantenario dell'inaugurazione della CEP propone al pubblico i risultati del lavoro di ricerca, studio e ricostruzione svolto negli ultimi anni dal progetto Hackerando la Macchina Ridotta (HMR). La novità di HMR è l'aver spinto l'analisi fino alla comprensione tecnica del materiale recuperato svelando fatti e dettagli finora trascurati (o addirittura ignorati). La mostra propone una selezione dei documenti e delle fotografie più interessanti, sia per i fatti che riportano, sia per gli aspetti curiosi che nei documenti spesso si celano e che rendono le storie più umane e affascinanti. Purtroppo, lo spazio è tiranno e nelle tre vetrine disponibili è esposta solo una parte del materiale studiato. Altri documenti con diversi e interessanti elementi per una nuova lettura dei fatti legati al progetto CEP sono riprodotti e commentati nei pannelli della mostra. L'esposizione propone i documenti in ordine temporale, a partire da destra (vetrina gialla), seguendo anche la direzione del grande pannello cronologico. Nel seguito, per ogni vetrina i documenti sono presentati a gruppi e brevemente illustrati.