Phraseology is a key component of the development of linguisticcommunicative competence of advanc... more Phraseology is a key component of the development of linguisticcommunicative competence of advanced level learners of a foreign language (Wray 2002); furthermore, it represents a major teaching challenge, being a highly stereotyped and conventional part of a language. Despite their centrality in the acquisitional path, phraseological units are considered marginally in the language classroom, above all due to the lack of dedicated resources.In this regard, we will analyse the idioms of geography containing reference to place names or nationalities, for Italian and Spanish, to then use them in a teaching proposal that aims to improve intercultural communicative competence (Byram 1997) of Italian university students, studying Spanish as a FL at A2 level of the CEFR (2002). Methodologically, we started by extracting from the Dictionary of idioms of the Italian language (Lapucci 1969) some Italian geographical phraseological units. Then we made a comparison with the Spanish language, to identify total or partial structural correspondences, or semantic equivalences, although with different geographical references. The linguistic units thus obtained for the two languages were then classified in a didactic perspective, based on some defining features (Masini 2009, Sevilla Muñoz 2008). The outcome of this analysis finally made it possible to develop a didactic proposal, focused on learners' direct use and exploration of the selected phraseological units, as well as on the analysis of their interlinguistic and intercultural affinities and differences. The idioms of geography prove particularly suitable for combining linguistic analysis, pragmatic aspects, and intercultural reflections since they are tightly linked to the morphology of the reference territories and the peoples who have inhabited them over time, thus producing culturally determined communicative contexts.
Phraseology is a key component of the development of linguisticcommunicative competence of advanc... more Phraseology is a key component of the development of linguisticcommunicative competence of advanced level learners of a foreign language (Wray 2002); furthermore, it represents a major teaching challenge, being a highly stereotyped and conventional part of a language. Despite their centrality in the acquisitional path, phraseological units are considered marginally in the language classroom, above all due to the lack of dedicated resources.In this regard, we will analyse the idioms of geography containing reference to place names or nationalities, for Italian and Spanish, to then use them in a teaching proposal that aims to improve intercultural communicative competence (Byram 1997) of Italian university students, studying Spanish as a FL at A2 level of the CEFR (2002). Methodologically, we started by extracting from the Dictionary of idioms of the Italian language (Lapucci 1969) some Italian geographical phraseological units. Then we made a comparison with the Spanish language, to identify total or partial structural correspondences, or semantic equivalences, although with different geographical references. The linguistic units thus obtained for the two languages were then classified in a didactic perspective, based on some defining features (Masini 2009, Sevilla Muñoz 2008). The outcome of this analysis finally made it possible to develop a didactic proposal, focused on learners' direct use and exploration of the selected phraseological units, as well as on the analysis of their interlinguistic and intercultural affinities and differences. The idioms of geography prove particularly suitable for combining linguistic analysis, pragmatic aspects, and intercultural reflections since they are tightly linked to the morphology of the reference territories and the peoples who have inhabited them over time, thus producing culturally determined communicative contexts.
LTO - Lingua e testi di oggi Linguistica, didattica dell’italiano e traduzione, 2022
Negli ultimi anni, l’emergere di tecnologie legate
al Web 2.0, quali blog, wiki e social network,... more Negli ultimi anni, l’emergere di tecnologie legate al Web 2.0, quali blog, wiki e social network, ha creato nuove opportunità e sfide nel campo della didattica delle lingue. Le caratteristiche del Web 2.0, ovvero la propensione alla condivisione interattiva di informazioni, l’elaborazione di progetti incentrati sull’utente e la capacità di favorire la collaborazione online, hanno un grande potenziale nei percorsi di insegnamento e apprendimento linguistico, massimizzando l’azione didattica del docente e gli sforzi acquisizionali degli studenti. Data la presenza estensiva dei media digitali nella vita quotidiana, glottodidatti e pedagogisti sono concordi nel sostenere la necessità per gli apprendenti di un’alfabetizzazione multipla (Hull e Hernandez 2010; Lam 2000). Questi, infatti, non devono solo comprendere e produrre testi tradizionali, ma anche tipologie di testo digitali e multimediali, come i blog (Frost et al. 2009; Myers 2010). Di conseguenza, la comunità scientifica glottodidattica ha iniziato a esplorare le modalità più efficaci per integrare tali tecnologie nella classe di lingua. Tra queste, i blog sono tra le più apprezzate e diffuse, per accesso. Questo contributo indaga, in chiave esplorativa ed epistemologica, vantaggi e problematiche legati all’utilizzo dei blog nella didattica delle lingue, partendo dal quadro teorico che ne giustifica l’impiego, per poi passare ad identificare le caratteristiche dei blog e dei testi in essi prodotti, nonché le possibilità e le sfide della loro implementazione nella classe di lingua. La nostra ipotesi è che i blog in glottodidattica possano rivelarsi strumenti fruttuosi e motivanti, ma che tali benefici non scaturiscano automaticamente dal loro utilizzo, ma derivino piuttosto da un’attenta pianificazione del docente delle attività condotte nel blog, da un costante monitoraggio dell’attività degli studenti coinvolti, e dalle dinamiche relazionali del gruppo classe che si sviluppano nell’ambiente virtuale del blog.
L’apprendimento di una lingua straniera implica competenze che vanno oltre quelle esclusivamente ... more L’apprendimento di una lingua straniera implica competenze che vanno oltre quelle esclusivamente linguistiche, racchiuse all’interno della più ampia competenza comunicativa interculturale, ovvero la capacità di scoprire e instaurare connessioni tra culture diverse, e di usarle per rapportarsi efficacemente. Tale competenza si attiva ogni volta in cui interagiscono parlanti di lingue e culture diverse, portando sulla scena comunicativa conoscenze del proprio Paese e di quello dell’interlocutore, nonché l’attitudine a stabilire e mantenere relazioni personali. La competenza interculturale, come quella linguistica, deve essere allenata, grazie a specifici percorsi glottodidattici e alla guida attenta di un docente esperto. La necessità di integrare tali tematiche interculturali nella classe di lingua deriva dal fatto che esse costituiscono potenzialmente un ostacolo nella comunicazione tra apprendenti e parlanti nativi. In tale prospettiva, questo contributo propone una riflessione sul fenomeno interculturale degli stereotipi, in particolare quelli relativi alla cultura italiana. Verranno discusse l’importanza di esporre gli apprendenti ai tipici stereotipi che caratterizzano una cultura al fine di dissacrarli, l’interferenza di questi contenuti con la competenza linguistico-comunicativa degli apprendenti, e la loro integrazione sul piano glottodidattico, attraverso esempi di materiali e attività pensati per una classe di italiano L2 per studenti cinesi universitari.
One of the most challenging issues in the realm of translation is translating collocations from o... more One of the most challenging issues in the realm of translation is translating collocations from one language into another with the maximal success in conveying the same conceptualization, connotation and shades of meaning. The aim of the present project is to provide a lexicographic and linguistic tool to help professional translators and students training themselves in this domain in translating easily and accurately English academic collocations. This tool, named DEAC (Dictionary of English Academic Collocations), is a corpus-based dictionary of the most frequency English Academic collocations, directly extracted from the ASEC corpus (Academic Spoken English Corpus). The need for a corpus-based instrument derives from the necessity of referring to real linguistic data, that is to say to the real fixed expressions used by academic teachers during their lessons, seminars or conferences and oral exams. This is a useful approach for translators, because it allows them to face the real attested usage of such expressions, to see them inserted in a wider linguistic context and to explore their frequency in the oral academic register.
Ripensare l’insegnamento delle lingue straniere a partire dall’esperienza della didattica a distanza, 2021
Il presente contributo intende fornire una riflessione sulle potenzialità dell’utilizzo del Mobil... more Il presente contributo intende fornire una riflessione sulle potenzialità dell’utilizzo del Mobile Assisted Language Learning (MALL) nella didattica delle lingue a distanza. Il MALL integra l’uso dei dispositivi mobili nel processo di insegnamento linguistico (Bezircilioğlu, 2016), costituendo una modalità motivante per gli studenti, che utilizzano strumenti familiari per elaborare nuova conoscenza. In base al principio dell’anytime, anywhere (Kukulska-Hulme & Shield, 2008), gli apprendenti possono rapportarsi con il docente e i propri pari da luoghi diversi e consultare i materiali anche in modalità asincrona (Chuang, 2016). A partire dalla definizione di MALL, ci si è chiesti quali siano i benefici e i limiti di tale approccio, nonché le sue implicazioni glottodidattiche. Le risposte a tali interrogativi si inseriscono in un quadro teorico-metodologico dedicato allo sviluppo di una glottodidattica mobile standardizzata, in cui vengono forniti anche esempi di attività utili in un c...
The study investigates the extent and characteristics of the phenomenon of Child Language Brokeri... more The study investigates the extent and characteristics of the phenomenon of Child Language Brokering (CLB) in the Italian school system, namely the linguistic mediation of foreign students for their relatives and the institutions of the host country. A questionnaire administrated to 347 students of 36 nationalities of two secondary high schools of Perugia, detected the characteristics of CLB, foreign students’ attitude towards their language and culture of origin and those of the host country, and their relationship with the mediation practices. After an introduction and an overview of the literature on CLB, paragraphs 3 and 4 describe the materials and methods used and the results obtained. Finally, conclusions concern the enhancement of CLB in an inclusive perspective.
The present study, conducted in a secondary school in Perugia (Italy), aimed to verify the benefi... more The present study, conducted in a secondary school in Perugia (Italy), aimed to verify the benefits of the theatrical teaching methodology on the acquisition of a foreign language, in this case Spanish. The project, funded with the Three-year Plan of the Arts, took place for 20 hours over a school term, involving 23 students in the theatrical teaching group and 30 learners in the control group. The paper describes thoroughly the original experimental protocol in all its different phases, in order to encode it and make it replicable. It also provides the results obtained, measured quantitatively and statistically through the administration of a language pre-test, at the beginning of the project, and a final post-test.
This study describes the outcomes of a POS-based method for the automatic extraction of V-N Itali... more This study describes the outcomes of a POS-based method for the automatic extraction of V-N Italian oral academic collocations from an annotated corpus. A frequency statistical measure is applied to automatically extract the collocations from the POS-tagged corpus. The results reveal that frequency alone is not sufficient to measure the degree of association that connects the two elements of a word pair. In order to detect the real-attested Italian collocations, the data has been further evaluated by 50 Italian native speakers. The results indicate that these combinations are tightly linked to their context of usage. Thus, native speakers should be exposed to these phrasal contexts to activate their mechanisms of explicit reflection and assess the degree of collocativity of these combinations.
This article analyses the role of phonological awareness (PA) in developing reading and writing s... more This article analyses the role of phonological awareness (PA) in developing reading and writing skills in young learners, studying Italian as a Foreign Language. Its main objective is to identify and describe original didactic strategies supporting students in training PA, the metalinguistic strategy that allows them to reflect and manipulate the phonemic units composing words (Nijakowska, 2010). Research on PA shows a direct correlation between training this linguistic ability and improving learners’ linguistic competencies, either in their native language or in a foreign one (Bus & van IJzendoorn, 1999; Ehri et al., 2001; Snow et al., 1999; Ganschow & Sparks, 1995; Lesaux & Siegel, 2003; Chiappe et al., 2002; Gottardo et al., 2001). In particular, PA is directly involved in the process of learning how to read and write. Which are then the most suitable didactic tools to help students in improving PA? Digital technologies seem to constitute effective means, proposing challenging ac...
Classroom observation is an important part of language teacher education (Kelly & Grenfell 20... more Classroom observation is an important part of language teacher education (Kelly & Grenfell 2004) but its effects could be enhanced through observation and guided analysis of video-recorded lessons. As a Matter of fact, focus on teacher talk and on its specific conversational patterns (Sinclair 1982, Sinclair & Brazil 1982) could be of great benefit on teacher education. Moreover, digital data (audio, video and text) presenting natural speech in context would be a relevant tool for teacher trainers, in order to help their trainees to develop teaching awareness and interaction ability, especially if such data are easily and freely accessible and properly treated through new methods of computer-based multimodal analysis. In this study we have analysed, through a multimodal approach, teacher talk questioning in several L2 and LS Italian classrooms. Questioning is one of the most common techniques used by teachers (Richards, 1996) and serves as the principal way in which teachers control the classroom interaction. In some classrooms over half of class time is taken up by question-and-answer exchanges (Richards, 1996). We have focused on two main types of questions: display questions and referential questions. Through the usage of some video-recorded lessons, transcribed and subtitled, we have investigated the presence and relevance of non-linguistic patterns, that match with regularity with these linguistic phenomena. Particularly, we have examined specific non-verbal and para-verbal activities made by the speakers, tightly linked to the various types of questions, and we have noted that there are recurring behaviours used together with the over mentioned linguistic structures, to express specific communicative and didactic scopes and functions, that is to say to build and spread knowledge in a L2/LS Italian classroom.
This article is concerned with experiments on the automatic induction of Italian semantic verb Cl... more This article is concerned with experiments on the automatic induction of Italian semantic verb Classes using k-Means, a standard clustering technique, to the task of verifying if it is plausible to find a tight connection between the meaning components of a verb and its syntactic behaviour. The theoretical foundation has been established in extensive works on semantic verb classes such as (Levin (1993)) for English and (Schulte im Walde (2002), (2003), (2004), (2006)) for German: each verb class contains verbs which are similar in their meaning and in their syntactic properties. Founding our work on this hypothesis, we have conducted a corpus-based study on “La Repubblica” corpus, one of the leading corpora freely available for the Italian language, to subsequently obtain an automatic classification of a sample of Italian verbs. Using probability distributions over verb subcategorisation frames, we obtained an intuitively plausible clustering of 200 verbs into 40, 24 and 10 classes. The automatic clustering was evaluated against independently motivated, handconstructed semantic verb classes. A series of post-hoc cluster analysis explored the influence of specific frames and frame groups on the coherence of the verb classes, and supported the validity of the syntactic-semantic hypothesis.
Phraseology is a key component of the development of linguisticcommunicative competence of advanc... more Phraseology is a key component of the development of linguisticcommunicative competence of advanced level learners of a foreign language (Wray 2002); furthermore, it represents a major teaching challenge, being a highly stereotyped and conventional part of a language. Despite their centrality in the acquisitional path, phraseological units are considered marginally in the language classroom, above all due to the lack of dedicated resources.In this regard, we will analyse the idioms of geography containing reference to place names or nationalities, for Italian and Spanish, to then use them in a teaching proposal that aims to improve intercultural communicative competence (Byram 1997) of Italian university students, studying Spanish as a FL at A2 level of the CEFR (2002). Methodologically, we started by extracting from the Dictionary of idioms of the Italian language (Lapucci 1969) some Italian geographical phraseological units. Then we made a comparison with the Spanish language, to identify total or partial structural correspondences, or semantic equivalences, although with different geographical references. The linguistic units thus obtained for the two languages were then classified in a didactic perspective, based on some defining features (Masini 2009, Sevilla Muñoz 2008). The outcome of this analysis finally made it possible to develop a didactic proposal, focused on learners' direct use and exploration of the selected phraseological units, as well as on the analysis of their interlinguistic and intercultural affinities and differences. The idioms of geography prove particularly suitable for combining linguistic analysis, pragmatic aspects, and intercultural reflections since they are tightly linked to the morphology of the reference territories and the peoples who have inhabited them over time, thus producing culturally determined communicative contexts.
Phraseology is a key component of the development of linguisticcommunicative competence of advanc... more Phraseology is a key component of the development of linguisticcommunicative competence of advanced level learners of a foreign language (Wray 2002); furthermore, it represents a major teaching challenge, being a highly stereotyped and conventional part of a language. Despite their centrality in the acquisitional path, phraseological units are considered marginally in the language classroom, above all due to the lack of dedicated resources.In this regard, we will analyse the idioms of geography containing reference to place names or nationalities, for Italian and Spanish, to then use them in a teaching proposal that aims to improve intercultural communicative competence (Byram 1997) of Italian university students, studying Spanish as a FL at A2 level of the CEFR (2002). Methodologically, we started by extracting from the Dictionary of idioms of the Italian language (Lapucci 1969) some Italian geographical phraseological units. Then we made a comparison with the Spanish language, to identify total or partial structural correspondences, or semantic equivalences, although with different geographical references. The linguistic units thus obtained for the two languages were then classified in a didactic perspective, based on some defining features (Masini 2009, Sevilla Muñoz 2008). The outcome of this analysis finally made it possible to develop a didactic proposal, focused on learners' direct use and exploration of the selected phraseological units, as well as on the analysis of their interlinguistic and intercultural affinities and differences. The idioms of geography prove particularly suitable for combining linguistic analysis, pragmatic aspects, and intercultural reflections since they are tightly linked to the morphology of the reference territories and the peoples who have inhabited them over time, thus producing culturally determined communicative contexts.
LTO - Lingua e testi di oggi Linguistica, didattica dell’italiano e traduzione, 2022
Negli ultimi anni, l’emergere di tecnologie legate
al Web 2.0, quali blog, wiki e social network,... more Negli ultimi anni, l’emergere di tecnologie legate al Web 2.0, quali blog, wiki e social network, ha creato nuove opportunità e sfide nel campo della didattica delle lingue. Le caratteristiche del Web 2.0, ovvero la propensione alla condivisione interattiva di informazioni, l’elaborazione di progetti incentrati sull’utente e la capacità di favorire la collaborazione online, hanno un grande potenziale nei percorsi di insegnamento e apprendimento linguistico, massimizzando l’azione didattica del docente e gli sforzi acquisizionali degli studenti. Data la presenza estensiva dei media digitali nella vita quotidiana, glottodidatti e pedagogisti sono concordi nel sostenere la necessità per gli apprendenti di un’alfabetizzazione multipla (Hull e Hernandez 2010; Lam 2000). Questi, infatti, non devono solo comprendere e produrre testi tradizionali, ma anche tipologie di testo digitali e multimediali, come i blog (Frost et al. 2009; Myers 2010). Di conseguenza, la comunità scientifica glottodidattica ha iniziato a esplorare le modalità più efficaci per integrare tali tecnologie nella classe di lingua. Tra queste, i blog sono tra le più apprezzate e diffuse, per accesso. Questo contributo indaga, in chiave esplorativa ed epistemologica, vantaggi e problematiche legati all’utilizzo dei blog nella didattica delle lingue, partendo dal quadro teorico che ne giustifica l’impiego, per poi passare ad identificare le caratteristiche dei blog e dei testi in essi prodotti, nonché le possibilità e le sfide della loro implementazione nella classe di lingua. La nostra ipotesi è che i blog in glottodidattica possano rivelarsi strumenti fruttuosi e motivanti, ma che tali benefici non scaturiscano automaticamente dal loro utilizzo, ma derivino piuttosto da un’attenta pianificazione del docente delle attività condotte nel blog, da un costante monitoraggio dell’attività degli studenti coinvolti, e dalle dinamiche relazionali del gruppo classe che si sviluppano nell’ambiente virtuale del blog.
L’apprendimento di una lingua straniera implica competenze che vanno oltre quelle esclusivamente ... more L’apprendimento di una lingua straniera implica competenze che vanno oltre quelle esclusivamente linguistiche, racchiuse all’interno della più ampia competenza comunicativa interculturale, ovvero la capacità di scoprire e instaurare connessioni tra culture diverse, e di usarle per rapportarsi efficacemente. Tale competenza si attiva ogni volta in cui interagiscono parlanti di lingue e culture diverse, portando sulla scena comunicativa conoscenze del proprio Paese e di quello dell’interlocutore, nonché l’attitudine a stabilire e mantenere relazioni personali. La competenza interculturale, come quella linguistica, deve essere allenata, grazie a specifici percorsi glottodidattici e alla guida attenta di un docente esperto. La necessità di integrare tali tematiche interculturali nella classe di lingua deriva dal fatto che esse costituiscono potenzialmente un ostacolo nella comunicazione tra apprendenti e parlanti nativi. In tale prospettiva, questo contributo propone una riflessione sul fenomeno interculturale degli stereotipi, in particolare quelli relativi alla cultura italiana. Verranno discusse l’importanza di esporre gli apprendenti ai tipici stereotipi che caratterizzano una cultura al fine di dissacrarli, l’interferenza di questi contenuti con la competenza linguistico-comunicativa degli apprendenti, e la loro integrazione sul piano glottodidattico, attraverso esempi di materiali e attività pensati per una classe di italiano L2 per studenti cinesi universitari.
One of the most challenging issues in the realm of translation is translating collocations from o... more One of the most challenging issues in the realm of translation is translating collocations from one language into another with the maximal success in conveying the same conceptualization, connotation and shades of meaning. The aim of the present project is to provide a lexicographic and linguistic tool to help professional translators and students training themselves in this domain in translating easily and accurately English academic collocations. This tool, named DEAC (Dictionary of English Academic Collocations), is a corpus-based dictionary of the most frequency English Academic collocations, directly extracted from the ASEC corpus (Academic Spoken English Corpus). The need for a corpus-based instrument derives from the necessity of referring to real linguistic data, that is to say to the real fixed expressions used by academic teachers during their lessons, seminars or conferences and oral exams. This is a useful approach for translators, because it allows them to face the real attested usage of such expressions, to see them inserted in a wider linguistic context and to explore their frequency in the oral academic register.
Ripensare l’insegnamento delle lingue straniere a partire dall’esperienza della didattica a distanza, 2021
Il presente contributo intende fornire una riflessione sulle potenzialità dell’utilizzo del Mobil... more Il presente contributo intende fornire una riflessione sulle potenzialità dell’utilizzo del Mobile Assisted Language Learning (MALL) nella didattica delle lingue a distanza. Il MALL integra l’uso dei dispositivi mobili nel processo di insegnamento linguistico (Bezircilioğlu, 2016), costituendo una modalità motivante per gli studenti, che utilizzano strumenti familiari per elaborare nuova conoscenza. In base al principio dell’anytime, anywhere (Kukulska-Hulme & Shield, 2008), gli apprendenti possono rapportarsi con il docente e i propri pari da luoghi diversi e consultare i materiali anche in modalità asincrona (Chuang, 2016). A partire dalla definizione di MALL, ci si è chiesti quali siano i benefici e i limiti di tale approccio, nonché le sue implicazioni glottodidattiche. Le risposte a tali interrogativi si inseriscono in un quadro teorico-metodologico dedicato allo sviluppo di una glottodidattica mobile standardizzata, in cui vengono forniti anche esempi di attività utili in un c...
The study investigates the extent and characteristics of the phenomenon of Child Language Brokeri... more The study investigates the extent and characteristics of the phenomenon of Child Language Brokering (CLB) in the Italian school system, namely the linguistic mediation of foreign students for their relatives and the institutions of the host country. A questionnaire administrated to 347 students of 36 nationalities of two secondary high schools of Perugia, detected the characteristics of CLB, foreign students’ attitude towards their language and culture of origin and those of the host country, and their relationship with the mediation practices. After an introduction and an overview of the literature on CLB, paragraphs 3 and 4 describe the materials and methods used and the results obtained. Finally, conclusions concern the enhancement of CLB in an inclusive perspective.
The present study, conducted in a secondary school in Perugia (Italy), aimed to verify the benefi... more The present study, conducted in a secondary school in Perugia (Italy), aimed to verify the benefits of the theatrical teaching methodology on the acquisition of a foreign language, in this case Spanish. The project, funded with the Three-year Plan of the Arts, took place for 20 hours over a school term, involving 23 students in the theatrical teaching group and 30 learners in the control group. The paper describes thoroughly the original experimental protocol in all its different phases, in order to encode it and make it replicable. It also provides the results obtained, measured quantitatively and statistically through the administration of a language pre-test, at the beginning of the project, and a final post-test.
This study describes the outcomes of a POS-based method for the automatic extraction of V-N Itali... more This study describes the outcomes of a POS-based method for the automatic extraction of V-N Italian oral academic collocations from an annotated corpus. A frequency statistical measure is applied to automatically extract the collocations from the POS-tagged corpus. The results reveal that frequency alone is not sufficient to measure the degree of association that connects the two elements of a word pair. In order to detect the real-attested Italian collocations, the data has been further evaluated by 50 Italian native speakers. The results indicate that these combinations are tightly linked to their context of usage. Thus, native speakers should be exposed to these phrasal contexts to activate their mechanisms of explicit reflection and assess the degree of collocativity of these combinations.
This article analyses the role of phonological awareness (PA) in developing reading and writing s... more This article analyses the role of phonological awareness (PA) in developing reading and writing skills in young learners, studying Italian as a Foreign Language. Its main objective is to identify and describe original didactic strategies supporting students in training PA, the metalinguistic strategy that allows them to reflect and manipulate the phonemic units composing words (Nijakowska, 2010). Research on PA shows a direct correlation between training this linguistic ability and improving learners’ linguistic competencies, either in their native language or in a foreign one (Bus & van IJzendoorn, 1999; Ehri et al., 2001; Snow et al., 1999; Ganschow & Sparks, 1995; Lesaux & Siegel, 2003; Chiappe et al., 2002; Gottardo et al., 2001). In particular, PA is directly involved in the process of learning how to read and write. Which are then the most suitable didactic tools to help students in improving PA? Digital technologies seem to constitute effective means, proposing challenging ac...
Classroom observation is an important part of language teacher education (Kelly & Grenfell 20... more Classroom observation is an important part of language teacher education (Kelly & Grenfell 2004) but its effects could be enhanced through observation and guided analysis of video-recorded lessons. As a Matter of fact, focus on teacher talk and on its specific conversational patterns (Sinclair 1982, Sinclair & Brazil 1982) could be of great benefit on teacher education. Moreover, digital data (audio, video and text) presenting natural speech in context would be a relevant tool for teacher trainers, in order to help their trainees to develop teaching awareness and interaction ability, especially if such data are easily and freely accessible and properly treated through new methods of computer-based multimodal analysis. In this study we have analysed, through a multimodal approach, teacher talk questioning in several L2 and LS Italian classrooms. Questioning is one of the most common techniques used by teachers (Richards, 1996) and serves as the principal way in which teachers control the classroom interaction. In some classrooms over half of class time is taken up by question-and-answer exchanges (Richards, 1996). We have focused on two main types of questions: display questions and referential questions. Through the usage of some video-recorded lessons, transcribed and subtitled, we have investigated the presence and relevance of non-linguistic patterns, that match with regularity with these linguistic phenomena. Particularly, we have examined specific non-verbal and para-verbal activities made by the speakers, tightly linked to the various types of questions, and we have noted that there are recurring behaviours used together with the over mentioned linguistic structures, to express specific communicative and didactic scopes and functions, that is to say to build and spread knowledge in a L2/LS Italian classroom.
This article is concerned with experiments on the automatic induction of Italian semantic verb Cl... more This article is concerned with experiments on the automatic induction of Italian semantic verb Classes using k-Means, a standard clustering technique, to the task of verifying if it is plausible to find a tight connection between the meaning components of a verb and its syntactic behaviour. The theoretical foundation has been established in extensive works on semantic verb classes such as (Levin (1993)) for English and (Schulte im Walde (2002), (2003), (2004), (2006)) for German: each verb class contains verbs which are similar in their meaning and in their syntactic properties. Founding our work on this hypothesis, we have conducted a corpus-based study on “La Repubblica” corpus, one of the leading corpora freely available for the Italian language, to subsequently obtain an automatic classification of a sample of Italian verbs. Using probability distributions over verb subcategorisation frames, we obtained an intuitively plausible clustering of 200 verbs into 40, 24 and 10 classes. The automatic clustering was evaluated against independently motivated, handconstructed semantic verb classes. A series of post-hoc cluster analysis explored the influence of specific frames and frame groups on the coherence of the verb classes, and supported the validity of the syntactic-semantic hypothesis.
La pandemia da COVID-19 (malattia da SARS-CoV-2) ha presentato
al mondo dell’istruzione una serie... more La pandemia da COVID-19 (malattia da SARS-CoV-2) ha presentato al mondo dell’istruzione una serie di sfide senza precedenti poiché le università, le aule e le scuole dell’Italia intera sono state costrette a chiudere i battenti a marzo 2020 nella speranza di ridurre la diffusione del virus, e, trascorso un anno, funzionano ancora a distanza. I docenti di lingua hanno dovuto adeguare rapidamente i loro interventi alla nuova modalità didattica totalmente online, in risposta alla chiusura degli istituti educativi e all’emergenza sanitaria globale. Il tutto senza poter disporre di una formazione adeguata rispetto agli effetti degli ambienti virtuali di apprendimento sullo studio di una L2, sia in produzione sia in comprensione, e sui processi di cooperazione tra gli apprendenti che appartengono a uno stesso gruppo classe, abituati a confrontarsi tra di loro e con il docente in presenza su questioni di natura linguistica. Partendo da una revisione degli strumenti e dei percorsi glottotecnologici disponibili, nonché delle linee di ricerca che hanno animato la scena glottodidattica negli ultimi decenni, questo volume si propone di far luce sulle possibili applicazioni della tecnologia nella classe di lingua, fornendo spunti di riflessione e proposte operative che possano orientare docenti e studenti in questo terreno inesplorato. Indipendentemente dall’attuale situazione pandemica che stiamo sperimentando, bisogna riconoscere che già da alcuni decenni ormai la tecnologia si è infiltrata in quasi ogni singolo aspetto della nostra vita quotidiana, e di sicuro non fa eccezione neanche il campo dell’apprendimento e dell’insegnamento delle lingue straniere. È ormai da tempo che i docenti più esperti e aggiornati hanno iniziato a sperimentare l’uso di dispositivi tecnologici nella classe di lingua e che tali prassi sono divenute oggetto di interesse per numerose ricerche condotte sull’efficacia dell’uso della tecnologia a vantaggio dell’educazione linguistica. Nessun insegnante, studente o glottodidatta può negare l’importanza dell’utilizzo delle tecnologie informatiche per migliorare l’ambiente di apprendimento e l’efficacia del percorso acquisizionale; ciononostante, mancano risultati esaustivi e percorsi di formazione sistematici che supportino un processo di standardizzazione nell’uso delle tecnologie nella classe di lingua, favorendo così una sperata omogeneità negli effetti prodotti sui discenti. Difatti, la rapida evoluzione degli strumenti tecnologici ne ha reso spesso la scelta e lo sfruttamento al servizio del curricolo di lingua straniera un compito scoraggiante, se non addirittura proibitivo per molti. Il mio intento in questo volume è quello di illustrare l’evoluzione e alcuni possibili usi applicati della tecnologia nella didattica delle lingue, in modo chiaro e cercando di mantenere un’attenzione costante sugli aspetti pedagogici correlati a tale pratica, piuttosto che concentrandomi sulla fin troppo ampia gamma di strumenti disponibili, utili a tale scopo. Va da subito precisato che questo volume non si configura come un manuale tecnico; non verrà infatti spiegato ai lettori come connettersi a Internet, come programmare in html o JavaScript o come utilizzare, più in generale, sul piano tecnico, le risorse digitali disponibili. Ci sono già in circolazione molte guide tecniche e corsi preparatori dedicati all’approfondimento di queste abilità pratiche. Piuttosto, questo libro si concentra sul motivo per cui alcuni strumenti tecnologici dovrebbero essere integrati nel curricolo di lingua straniera in un’ottica più strettamente glottodidattica, e sul potenziale contributo che questi strumenti possono dare all’interno di un percorso di acquisizione linguistica. Gli obiettivi principali dell’opera sono quelli di stimolare i lettori a uscire dalla loro comfort zone per esplorare le possibilità offerte dalle glottotecnologie, decidere di formarsi per acquisire le competenze tecniche necessarie per iniziare a incorporare la tecnologia nelle loro classi, iniziare a sperimentare sul campo nuove metodologie didattiche, che siano non solo efficaci sul piano acquisizionale, ma anche ripetibili su quello didattico. Di conseguenza, questo libro è diretto anzitutto ai docenti di lingue, tanto delle scuole primarie e secondarie che di livello universitario, anche neofiti o inesperti in questo campo, ma desiderosi comunque di approfondire questi aspetti del loro operato strettamente connessi alla tragica attualità derivata dagli eventi pandemici. Il volume è però pensato anche per i professionisti che già lavorano nell’ambito dell’apprendimento linguistico assistito dal computer, in presenza o a distanza, e che continuano a voler ampliare le proprie conoscenze glottodidattiche, per far sì che il loro intervento didattico rimanga costantemente al passo con i tempi, e sia massimizzata l’efficacia del ricorso alle tecnologie come strumento per l’acquisizione linguistica. Anche coloro che lavorano allo sviluppo di politiche linguistiche aggiornate per ciò che riguarda metodologie e strumenti disponibili, potranno trovare ampi spunti di riflessione specie in riferimento al rinnovamento del curricolo di lingua e alle pratiche di valutazione e verifica dell’operato dei docenti. All’interno del presente volume non si sostiene l’uso di nuove tecnologie come meri sostituti di strumenti equivalenti e ben più riconoscibili, come carta e penna o gesso e lavagna. Piuttosto, si auspica un radicale cambiamento di prospettiva nell’uso della tecnologia in ambito glottodidattico, per svolgere funzioni complementari rispetto ai metodi tradizionali e ottenere risultati migliori dal punto di vista dello sviluppo delle competenze linguistico-comunicative degli apprendenti. Tutto ciò implica anche un ripensamento dei ruoli degli attori del processo didattico, ovvero studenti e docenti, i primi andando ad assumere un atteggiamento maggiormente attivo e autonomo, e i secondi andando a decentralizzare la propria figura nella classe di lingua, lasciando spazio al contatto con la lingua target, all’uso di quest’ultima in contesti comunicativi reali da parte degli apprendenti, e fungendo da guide e facilitatori più che da veicoli per la trasmissione di conoscenze. Indubbiamente, alcuni degli strumenti tecnologici qui recensiti saranno già stati superati da altre innovazioni nel momento in cui questo libro sarà pubblicato e approderà nelle mani del lettore: quella di diventare obsoleti è una preoccupazione costante per chi lavora nel campo delle glottotecnologie. La rincorsa all’applicazione più recente o allo strumento di ultima generazione, se privata di una prospettiva pedagogica, risulterà però assai poco fruttuosa; difatti, il docente di lingua dovrebbe sempre tenere a mente che egli non è un mero tecnico e che la tecnologia che egli utilizza dovrebbe essere al servizio degli utenti e mai fine a se stessa, aumentando ed esaltando la capacità umana di acquisire nel corso della vita lingue diverse da quella materna. Nella progettazione del curricolo di lingua il docente dovrebbe tenere in considerazione almeno tre fattori: l’usabilità dello strumento; l’esperienza dell’utente; e la ricaduta sociale. Significa ragionare da un lato sui metodi cognitivo-percettivi associati allo strumento che si sceglie di utilizzare e dall’altro sull’interfaccia e sul design dello stesso, valutando se questi possono essere accattivanti e comprensibili per il target di apprendenti di riferimento. Infine, occorrerebbe provare in prima persona il dispositivo e confrontare le proprie impressioni con quelle di altri utenti che già ne hanno avuto esperienza, così da verificare l’impatto sociale su ampia scala che esso ha prodotto e ipotizzare quello che avrà su un più ristretto gruppo classe. È fondamentale, dunque, che la tecnologia sia integrata in una riflessione culturale e glottodidattica più ampia dando vita a una sorta di nuovo umanesimo digitale, in una prospettiva incentrata sull’uomo piuttosto che sullo strumento.
Internet è uno strumento che offre straordinarie opportunità di raccogliere e consultare document... more Internet è uno strumento che offre straordinarie opportunità di raccogliere e consultare documenti, immagini e suoni: conoscenze sempre più utili e indispensabili nella società dell’informazione, in particolare per lo studio e per il lavoro. La Rete è però un mare in cui bisogna tenere la rotta per non disperdersi. La collana Risorse digitali intende fornire gli strumenti, i filtri, indispensabili per selezionare le informazioni scientifiche, tecniche e disciplinari disponibili nel Web. Ogni ebook è dedicato a un diverso ambito disciplinare e propone un repertorio ragionato, sintetico e sistematico, creato secondo i criteri della qualità, dell’efficacia e dell’affidabilità delle risorse digitali fruibili in Rete. L’idea nasce da un progetto della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Perugia. Lo scopo è quello di costruire una competenza informativa (o information literacy), ormai indispensabile a studenti, ricercatori, formatori, studiosi, che integri la preparazione informatica agli ambiti e agli strumenti di lavoro scientifici.
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al Web 2.0, quali blog, wiki e social network, ha
creato nuove opportunità e sfide nel campo della didattica
delle lingue. Le caratteristiche del Web 2.0, ovvero
la propensione alla condivisione interattiva di informazioni,
l’elaborazione di progetti incentrati sull’utente e
la capacità di favorire la collaborazione online, hanno
un grande potenziale nei percorsi di insegnamento e apprendimento
linguistico, massimizzando l’azione didattica
del docente e gli sforzi acquisizionali degli studenti.
Data la presenza estensiva dei media digitali nella vita
quotidiana, glottodidatti e pedagogisti sono concordi
nel sostenere la necessità per gli apprendenti di un’alfabetizzazione
multipla (Hull e Hernandez 2010; Lam
2000). Questi, infatti, non devono solo comprendere e
produrre testi tradizionali, ma anche tipologie di testo
digitali e multimediali, come i blog (Frost et al. 2009;
Myers 2010). Di conseguenza, la comunità scientifica
glottodidattica ha iniziato a esplorare le modalità più
efficaci per integrare tali tecnologie nella classe di lingua.
Tra queste, i blog sono tra le più apprezzate e diffuse,
per accesso.
Questo contributo indaga, in chiave esplorativa ed
epistemologica, vantaggi e problematiche legati all’utilizzo
dei blog nella didattica delle lingue, partendo
dal quadro teorico che ne giustifica l’impiego, per poi
passare ad identificare le caratteristiche dei blog e dei
testi in essi prodotti, nonché le possibilità e le sfide della
loro implementazione nella classe di lingua.
La nostra ipotesi è che i blog in glottodidattica possano
rivelarsi strumenti fruttuosi e motivanti, ma che
tali benefici non scaturiscano automaticamente dal loro
utilizzo, ma derivino piuttosto da un’attenta pianificazione
del docente delle attività condotte nel blog, da un
costante monitoraggio dell’attività degli studenti coinvolti,
e dalle dinamiche relazionali del gruppo classe
che si sviluppano nell’ambiente virtuale del blog.
al Web 2.0, quali blog, wiki e social network, ha
creato nuove opportunità e sfide nel campo della didattica
delle lingue. Le caratteristiche del Web 2.0, ovvero
la propensione alla condivisione interattiva di informazioni,
l’elaborazione di progetti incentrati sull’utente e
la capacità di favorire la collaborazione online, hanno
un grande potenziale nei percorsi di insegnamento e apprendimento
linguistico, massimizzando l’azione didattica
del docente e gli sforzi acquisizionali degli studenti.
Data la presenza estensiva dei media digitali nella vita
quotidiana, glottodidatti e pedagogisti sono concordi
nel sostenere la necessità per gli apprendenti di un’alfabetizzazione
multipla (Hull e Hernandez 2010; Lam
2000). Questi, infatti, non devono solo comprendere e
produrre testi tradizionali, ma anche tipologie di testo
digitali e multimediali, come i blog (Frost et al. 2009;
Myers 2010). Di conseguenza, la comunità scientifica
glottodidattica ha iniziato a esplorare le modalità più
efficaci per integrare tali tecnologie nella classe di lingua.
Tra queste, i blog sono tra le più apprezzate e diffuse,
per accesso.
Questo contributo indaga, in chiave esplorativa ed
epistemologica, vantaggi e problematiche legati all’utilizzo
dei blog nella didattica delle lingue, partendo
dal quadro teorico che ne giustifica l’impiego, per poi
passare ad identificare le caratteristiche dei blog e dei
testi in essi prodotti, nonché le possibilità e le sfide della
loro implementazione nella classe di lingua.
La nostra ipotesi è che i blog in glottodidattica possano
rivelarsi strumenti fruttuosi e motivanti, ma che
tali benefici non scaturiscano automaticamente dal loro
utilizzo, ma derivino piuttosto da un’attenta pianificazione
del docente delle attività condotte nel blog, da un
costante monitoraggio dell’attività degli studenti coinvolti,
e dalle dinamiche relazionali del gruppo classe
che si sviluppano nell’ambiente virtuale del blog.
al mondo dell’istruzione una serie di sfide senza precedenti poiché le
università, le aule e le scuole dell’Italia intera sono state costrette a chiudere i battenti a marzo 2020 nella speranza di ridurre la diffusione del virus, e, trascorso un anno, funzionano ancora a distanza.
I docenti di lingua hanno dovuto adeguare rapidamente i loro interventi
alla nuova modalità didattica totalmente online, in risposta alla
chiusura degli istituti educativi e all’emergenza sanitaria globale. Il tutto
senza poter disporre di una formazione adeguata rispetto agli effetti degli ambienti virtuali di apprendimento sullo studio di una L2, sia in produzione sia in comprensione, e sui processi di cooperazione tra gli apprendenti che appartengono a uno stesso gruppo classe, abituati a confrontarsi tra di loro e con il docente in presenza su questioni di natura linguistica.
Partendo da una revisione degli strumenti e dei percorsi glottotecnologici disponibili, nonché delle linee di ricerca che hanno animato la scena glottodidattica negli ultimi decenni, questo volume si propone di far luce sulle possibili applicazioni della tecnologia nella classe di lingua, fornendo spunti di riflessione e proposte operative che possano orientare docenti e studenti in questo terreno inesplorato.
Indipendentemente dall’attuale situazione pandemica che stiamo
sperimentando, bisogna riconoscere che già da alcuni decenni ormai la
tecnologia si è infiltrata in quasi ogni singolo aspetto della nostra vita
quotidiana, e di sicuro non fa eccezione neanche il campo dell’apprendimento
e dell’insegnamento delle lingue straniere. È ormai da tempo che
i docenti più esperti e aggiornati hanno iniziato a sperimentare l’uso di
dispositivi tecnologici nella classe di lingua e che tali prassi sono divenute oggetto di interesse per numerose ricerche condotte sull’efficacia dell’uso della tecnologia a vantaggio dell’educazione linguistica. Nessun insegnante, studente o glottodidatta può negare l’importanza dell’utilizzo delle tecnologie informatiche per migliorare l’ambiente di apprendimento e l’efficacia del percorso acquisizionale; ciononostante, mancano
risultati esaustivi e percorsi di formazione sistematici che supportino un
processo di standardizzazione nell’uso delle tecnologie nella classe di
lingua, favorendo così una sperata omogeneità negli effetti prodotti sui
discenti. Difatti, la rapida evoluzione degli strumenti tecnologici ne ha reso spesso la scelta e lo sfruttamento al servizio del curricolo di lingua straniera un compito scoraggiante, se non addirittura proibitivo per molti. Il mio intento in questo volume è quello di illustrare l’evoluzione e alcuni possibili usi applicati della tecnologia nella didattica delle lingue, in modo chiaro e cercando di mantenere un’attenzione costante sugli aspetti pedagogici correlati a tale pratica, piuttosto che concentrandomi sulla fin troppo ampia gamma di strumenti disponibili, utili a tale scopo.
Va da subito precisato che questo volume non si configura come un
manuale tecnico; non verrà infatti spiegato ai lettori come connettersi a
Internet, come programmare in html o JavaScript o come utilizzare, più
in generale, sul piano tecnico, le risorse digitali disponibili. Ci sono già
in circolazione molte guide tecniche e corsi preparatori dedicati all’approfondimento di queste abilità pratiche. Piuttosto, questo libro si concentra sul motivo per cui alcuni strumenti tecnologici dovrebbero essere integrati nel curricolo di lingua straniera in un’ottica più strettamente glottodidattica, e sul potenziale contributo che questi strumenti possono dare all’interno di un percorso di acquisizione linguistica. Gli obiettivi principali dell’opera sono quelli di stimolare i lettori a uscire dalla loro comfort zone per esplorare le possibilità offerte dalle glottotecnologie, decidere di formarsi per acquisire le competenze tecniche necessarie per iniziare a incorporare la tecnologia nelle loro classi, iniziare a sperimentare sul campo nuove metodologie didattiche, che siano non solo efficaci sul piano acquisizionale, ma anche ripetibili su quello didattico.
Di conseguenza, questo libro è diretto anzitutto ai docenti di lingue,
tanto delle scuole primarie e secondarie che di livello universitario, anche neofiti o inesperti in questo campo, ma desiderosi comunque di approfondire questi aspetti del loro operato strettamente connessi alla tragica attualità derivata dagli eventi pandemici. Il volume è però pensato anche per i professionisti che già lavorano nell’ambito dell’apprendimento linguistico assistito dal computer, in presenza o a distanza, e che continuano a voler ampliare le proprie conoscenze glottodidattiche, per far sì che il loro intervento didattico rimanga costantemente al passo con i tempi, e sia massimizzata l’efficacia del ricorso alle tecnologie come strumento per l’acquisizione linguistica. Anche coloro che lavorano allo sviluppo di politiche linguistiche aggiornate per ciò che riguarda metodologie e strumenti disponibili, potranno trovare ampi spunti di riflessione specie in riferimento al rinnovamento del curricolo di lingua e alle pratiche di valutazione e verifica dell’operato dei docenti.
All’interno del presente volume non si sostiene l’uso di nuove tecnologie
come meri sostituti di strumenti equivalenti e ben più riconoscibili,
come carta e penna o gesso e lavagna. Piuttosto, si auspica un radicale
cambiamento di prospettiva nell’uso della tecnologia in ambito glottodidattico, per svolgere funzioni complementari rispetto ai metodi tradizionali e ottenere risultati migliori dal punto di vista dello sviluppo delle
competenze linguistico-comunicative degli apprendenti. Tutto ciò implica anche un ripensamento dei ruoli degli attori del processo didattico, ovvero studenti e docenti, i primi andando ad assumere un atteggiamento maggiormente attivo e autonomo, e i secondi andando a decentralizzare la propria figura nella classe di lingua, lasciando spazio al contatto con la lingua target, all’uso di quest’ultima in contesti comunicativi reali da parte degli apprendenti, e fungendo da guide e facilitatori più che da veicoli per la trasmissione di conoscenze.
Indubbiamente, alcuni degli strumenti tecnologici qui recensiti saranno
già stati superati da altre innovazioni nel momento in cui questo
libro sarà pubblicato e approderà nelle mani del lettore: quella di diventare obsoleti è una preoccupazione costante per chi lavora nel campo delle glottotecnologie. La rincorsa all’applicazione più recente o allo strumento di ultima generazione, se privata di una prospettiva pedagogica, risulterà però assai poco fruttuosa; difatti, il docente di lingua dovrebbe sempre tenere a mente che egli non è un mero tecnico e che la tecnologia che egli utilizza dovrebbe essere al servizio degli utenti e mai fine a se stessa, aumentando ed esaltando la capacità umana di acquisire nel corso della vita lingue diverse da quella materna.
Nella progettazione del curricolo di lingua il docente dovrebbe tenere
in considerazione almeno tre fattori: l’usabilità dello strumento; l’esperienza dell’utente; e la ricaduta sociale. Significa ragionare da un lato sui metodi cognitivo-percettivi associati allo strumento che si sceglie di utilizzare e dall’altro sull’interfaccia e sul design dello stesso, valutando se questi possono essere accattivanti e comprensibili per il target di apprendenti di riferimento. Infine, occorrerebbe provare in prima persona il dispositivo e confrontare le proprie impressioni con quelle di altri utenti
che già ne hanno avuto esperienza, così da verificare l’impatto sociale su
ampia scala che esso ha prodotto e ipotizzare quello che avrà su un più
ristretto gruppo classe.
È fondamentale, dunque, che la tecnologia sia integrata in una riflessione culturale e glottodidattica più ampia dando vita a una sorta di nuovo umanesimo digitale, in una prospettiva incentrata sull’uomo piuttosto che sullo strumento.
Ogni ebook è dedicato a un diverso ambito disciplinare e propone un repertorio ragionato, sintetico e sistematico, creato secondo i criteri della qualità, dell’efficacia e dell’affidabilità delle risorse digitali fruibili in Rete.
L’idea nasce da un progetto della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Perugia. Lo scopo è quello di costruire una competenza informativa (o information literacy), ormai indispensabile a studenti, ricercatori, formatori, studiosi, che integri la preparazione informatica agli ambiti e agli strumenti di lavoro scientifici.