- Torino, Piemonte, Italy
Elisa Ercolin
Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Studi Storici, Department Member
- Classical Archaeology, Greek Archaeology, Black Glazed Pottery, Archaeology of Production and Consumption, Ceramic Technology, Pottery Production, and 11 moreArchaeometry, Material Culture Studies, Ancient Trade and Commerce, Ancient Commercial Trades, Hellenistic Pottery, Attic black-glazed pottery, Greek Colonization (Magna Graecia and Sicily), Greek colonies in Magna Graecia, Ancient Greek History, Death and Burial (Archaeology), and Roman Archaeologyedit
Research Interests:
Research Interests:
Le recenti esplorazioni dell’Università di Torino a Locri Epizefiri costituiscono un’occasione preziosa per aggiornare le conoscenze sulla produzione locale di ceramica a vernice nera (fine VI-inizi II secolo a.C.). L’analisi del... more
Le recenti esplorazioni dell’Università di Torino a Locri Epizefiri costituiscono un’occasione preziosa per aggiornare le conoscenze sulla produzione locale di ceramica a vernice nera (fine VI-inizi II secolo a.C.). L’analisi del repertorio vascolare e dei suoi caratteri tecnologici evidenzia come, a partire dalla tarda età arcaica, le officine locali abbiano accolto e rielaborato in maniera originale istanze allogene, acquisendo progressivamente una tecnologia produttiva complessa e specializzata.
The recent excavations carried out by the University of Turin at Locri Epizephyrii allow us to update our knowledge of the local black-glazed ware (late 6th – early 2nd century B.C.). The analysis of the pottery repertoire and of its technological features shows that, from the late archaic period, local workshops accepted and re-elaborated foreign patterns in an original way, and gradually developed a complex and specialized productive technology.
The recent excavations carried out by the University of Turin at Locri Epizephyrii allow us to update our knowledge of the local black-glazed ware (late 6th – early 2nd century B.C.). The analysis of the pottery repertoire and of its technological features shows that, from the late archaic period, local workshops accepted and re-elaborated foreign patterns in an original way, and gradually developed a complex and specialized productive technology.
Research Interests:
Lo studio della ceramica a vernice nera rappresenta uno strumento conoscitivo prezioso per la ricostruzione dei sistemi produttivi locali. L’analisi congiunta dei repertori vascolari e delle pratiche artigianali consente di delineare un... more
Lo studio della ceramica a vernice nera rappresenta uno strumento conoscitivo prezioso per la ricostruzione dei sistemi produttivi locali. L’analisi congiunta dei repertori vascolari e delle pratiche artigianali consente di delineare un quadro di riferimento attendibile per la comprensione delle componenti culturali, sociali ed economiche della filiera. Un contributo fondamentale all’analisi di questi aspetti è giunto dalla progressiva apertura delle ricerche su questa classe ceramica verso l’archeometria: inizialmente incentrate sulla caratterizzazione chimica delle argille, negli ultimi decenni le indagini interdisciplinari si sono soffermate su specifici aspetti di tecnologia produttiva, con l’obiettivo di chiarire articolazione e organizzazione della catena operativa.
L’intervento presentato in questa sede intende illustrare l’approccio elaborato nell’ambito del mio dottorato di ricerca per lo studio tecnologico della ceramica a vernice nera emersa nel corso delle recenti esplorazioni dell’Università di Torino a Locri Epizefiri (area del Casino Macrì). L’inquadramento crono-tipologico di più di 3000 attestazioni datate tra la fine VI e gli inizi del II secolo a.C. ha favorito l’analisi diacronica dei modi di produzione, con l’obiettivo di ripercorrere il processo di manifattura della classe ceramica dal “visibile” all’ “invisibile”.
L’intervento presentato in questa sede intende illustrare l’approccio elaborato nell’ambito del mio dottorato di ricerca per lo studio tecnologico della ceramica a vernice nera emersa nel corso delle recenti esplorazioni dell’Università di Torino a Locri Epizefiri (area del Casino Macrì). L’inquadramento crono-tipologico di più di 3000 attestazioni datate tra la fine VI e gli inizi del II secolo a.C. ha favorito l’analisi diacronica dei modi di produzione, con l’obiettivo di ripercorrere il processo di manifattura della classe ceramica dal “visibile” all’ “invisibile”.
Research Interests:
The poster intends to offer an overview of the initial results of a Ph.D. research project "Technology of Production of Black-glazed Pottery in Southern Calabria (late 6th - beginning of 2nd century BC). Craft contexts and archaeometric... more
The poster intends to offer an overview of the initial results of a Ph.D. research project "Technology of Production of Black-glazed Pottery in Southern Calabria (late 6th - beginning of 2nd century BC). Craft contexts and archaeometric analysis", at the University of Turin. It aims to present the technological study on black-glazed pottery from the recent excavations of the University of Turin in Locri Epizephyrii (Casino Macrì area). Based on the typological classification of more than 3000 finds dated between the late Archaic and the Hellenistic periods, the research developed an interdisciplinary approach for the diachronic reconstruction of the local production technology. The macroscopic study of the pottery was supported by optical microscopy for a preliminary classification of clay bodies and the defining of production sequences and gestures through the detection of surface processing traces. Micro-morphological and compositional investigations - both chemical and mineralogical - led to reach a comprehensive characterization of the local production and to investigate whether and to which degree the manufacturing process underwent any systematic changes between the late 6th and early 2nd century BC.