Correspondance entre femmes, échanges et médiations épistolaires, a cura di Jean-Pierre Jardin, Annabelle Marin, Patricia Rochwert-Zuili e Hélène Thieulin-Pardo, e-Spania Book https://books.openedition.org/esb/2717, 2020
https://books.openedition.org/esb/2717
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affrontare un orizzonte sempre meno dominabile.
Il passato non è il grande magazzino delle verità buone per tutte le stagioni, né il libro delle ricette economiche e politiche tra cui scegliere quelle che più ci piacciono; ma, inteso come momento della concretezza e della veridicità esistenziale, ci mostra che non c’è stato periodo di crescita economica, sociale e artistica duraturo che non si sia correlato ad un deciso sostegno delle attività educative.
educative. Anche questo volume, nato con l’intento di indagare la quasi sconosciuta formazione dei mercanti milanesi tra Cinque e Seicento, conferma l’importanza del fattore educativo e culturale quale elemento imprescindibile per il benessere economico e sociale che contraddistingue il lungo Rinascimento ambrosiano.
La ricerca, che ne è all’origine, si è sviluppata grazie allo stretto lavoro
interdisciplinare di uno storico dell’economia, una storica del libro
e uno storico della pedagogia, che hanno seguito la tenue trama delle
fonti disponibili per offrire una ricostruzione degli strumenti didattici,
dei libri, delle modalità formative e della cultura economica che hanno
caratterizzato gli operatori mercantili e bancari nella Milano della prima
età moderna. Ne emerge, così un quadro innovativo ed originale dell’offerta pedagogica e della cultura professionale, che costituisce uno schema di riferimento capace, oltre che di promuovere socialmente gli affari, anche di sottrarli alla condanna di una produttività decrescente; tra i codici formativi e teorici e lo svolgimento dell’attività concreta si instaura uno schema di correlazione positiva in base al quale i primi fattori orientano e favoriscono lo sviluppo
della seconda, fornendone la mappatura concettuale e morale. Le idee e le conclusioni elaborate nell’ambiente ambrosiano forniscono alla schiera degli operatori specializzati e degli utenti una sorta di libretto ‘morale’ delle istruzioni, di vademecum, che sostiene la crescita e il successo del mondo mercantile.
Ne emerge, in particolare, un ambiente professionale e didattico, quello
di Giovan Battista e Alessandro Verini, prima quasi del tutto sconosciuto; un ambiente in cui l’abilità propositiva di questi imprenditori della didattica, dell’informazione di attualità e dell’intrattenimento svela i meccanismi più innovativi della comunicazione urbana nella prima modernità, capace di
creare e insieme soddisfare sia i crescenti bisogni di formazione che i consumi culturali e informativi di una società in evoluzione.
Ne emerge, nel complesso, l’accento posto sui caratteri operativi e pratici della formazione, in cui la costruzione e la solidità morale dei discenti sono considerate pari se non superiori alle altre abilità. Come efficacemente scrive Alessandro Verini, nell’opera qui trascritta integralmente, «colui che di virtù non ha lo scudo, mancandogli la roba resta nudo», esprimendo, con una fortunata metafora, la rilevanza della necessità dello studio serio e dell’educazione morale per assicurare ai giovani mercanti ambrosiani, le cui famiglie stavano dominando il commercio e la finanza internazionale, un solido e duraturo successo oltre ogni eredità materiale. Il nostro auspicio è che, quindi, anche grazie a questo libro il valore fondamentale della scuola, della formazione e della cultura possa ritrovare nella realtà d’oggi e di domani il suo giusto ruolo, il solo capace di disegnare un futuro sostenibile.
http://www.archiviodistatobrescia.beniculturali.it/index.php?it/243/pubblicazioni
Papers
The article proposes a reading and interpretation of the generational conflict of the Sixties using rock music as its main source of investigation. Being halfway between mass consumption product and cultural product, the pop music of the time has significantly defined one of the generational narrations of the baby boomers, the counter-cultural one, which has become a generational myth, strong enough to darken other parallel narrations and annihilate those of the following generation. The lyrics of the songs, the musical scenes, the youth subcultures that sprung from them are analysed in their constant exchange with the youth of the time in the United Kingdom and in the United States. We can read in them the rapid changes that took a significant part of a generation from an empty aesthetic, according to the detractors, to the strong social and political commitment, imposing its will to emerge and to change the social patterns and first of all the bonds of the family defined in the first half of the twentieth century.
affrontare un orizzonte sempre meno dominabile.
Il passato non è il grande magazzino delle verità buone per tutte le stagioni, né il libro delle ricette economiche e politiche tra cui scegliere quelle che più ci piacciono; ma, inteso come momento della concretezza e della veridicità esistenziale, ci mostra che non c’è stato periodo di crescita economica, sociale e artistica duraturo che non si sia correlato ad un deciso sostegno delle attività educative.
educative. Anche questo volume, nato con l’intento di indagare la quasi sconosciuta formazione dei mercanti milanesi tra Cinque e Seicento, conferma l’importanza del fattore educativo e culturale quale elemento imprescindibile per il benessere economico e sociale che contraddistingue il lungo Rinascimento ambrosiano.
La ricerca, che ne è all’origine, si è sviluppata grazie allo stretto lavoro
interdisciplinare di uno storico dell’economia, una storica del libro
e uno storico della pedagogia, che hanno seguito la tenue trama delle
fonti disponibili per offrire una ricostruzione degli strumenti didattici,
dei libri, delle modalità formative e della cultura economica che hanno
caratterizzato gli operatori mercantili e bancari nella Milano della prima
età moderna. Ne emerge, così un quadro innovativo ed originale dell’offerta pedagogica e della cultura professionale, che costituisce uno schema di riferimento capace, oltre che di promuovere socialmente gli affari, anche di sottrarli alla condanna di una produttività decrescente; tra i codici formativi e teorici e lo svolgimento dell’attività concreta si instaura uno schema di correlazione positiva in base al quale i primi fattori orientano e favoriscono lo sviluppo
della seconda, fornendone la mappatura concettuale e morale. Le idee e le conclusioni elaborate nell’ambiente ambrosiano forniscono alla schiera degli operatori specializzati e degli utenti una sorta di libretto ‘morale’ delle istruzioni, di vademecum, che sostiene la crescita e il successo del mondo mercantile.
Ne emerge, in particolare, un ambiente professionale e didattico, quello
di Giovan Battista e Alessandro Verini, prima quasi del tutto sconosciuto; un ambiente in cui l’abilità propositiva di questi imprenditori della didattica, dell’informazione di attualità e dell’intrattenimento svela i meccanismi più innovativi della comunicazione urbana nella prima modernità, capace di
creare e insieme soddisfare sia i crescenti bisogni di formazione che i consumi culturali e informativi di una società in evoluzione.
Ne emerge, nel complesso, l’accento posto sui caratteri operativi e pratici della formazione, in cui la costruzione e la solidità morale dei discenti sono considerate pari se non superiori alle altre abilità. Come efficacemente scrive Alessandro Verini, nell’opera qui trascritta integralmente, «colui che di virtù non ha lo scudo, mancandogli la roba resta nudo», esprimendo, con una fortunata metafora, la rilevanza della necessità dello studio serio e dell’educazione morale per assicurare ai giovani mercanti ambrosiani, le cui famiglie stavano dominando il commercio e la finanza internazionale, un solido e duraturo successo oltre ogni eredità materiale. Il nostro auspicio è che, quindi, anche grazie a questo libro il valore fondamentale della scuola, della formazione e della cultura possa ritrovare nella realtà d’oggi e di domani il suo giusto ruolo, il solo capace di disegnare un futuro sostenibile.
http://www.archiviodistatobrescia.beniculturali.it/index.php?it/243/pubblicazioni
The article proposes a reading and interpretation of the generational conflict of the Sixties using rock music as its main source of investigation. Being halfway between mass consumption product and cultural product, the pop music of the time has significantly defined one of the generational narrations of the baby boomers, the counter-cultural one, which has become a generational myth, strong enough to darken other parallel narrations and annihilate those of the following generation. The lyrics of the songs, the musical scenes, the youth subcultures that sprung from them are analysed in their constant exchange with the youth of the time in the United Kingdom and in the United States. We can read in them the rapid changes that took a significant part of a generation from an empty aesthetic, according to the detractors, to the strong social and political commitment, imposing its will to emerge and to change the social patterns and first of all the bonds of the family defined in the first half of the twentieth century.
http://www.fupress.net/index.php/sf/article/view/25552
In Milan, during the second half of the XV century, the Sforza princes’ teachers chose the chancery letter over the humanistic one as a model for their pupils’ letter-writing education. This kind of littera could be written in Latin or vernacular Italian and most of the times saw both languages used in different sections. In fact, the chancery letter is characterized by a great fluidity that allowed the writer to choose among many composition and expressive possibilities that emerge from intrinsic and extrinsic elements. The article aims to show how these choices (kind of handwriting, mise en page, and most of all language) contribute to create a wide variety of communicative registers.
Keywords. Sforza, autography, princes’ education in the XV century, Latin and vernacular Italian, letter-writing education
https://ojs.francoangeli.it/_omp/index.php/oa/catalog/book/411
F. PISERI, Educare il corpo alle “buone maniere”: la costruzione di un’identità sociale attraverso alcuni trattati pedagogici quattrocenteschi, in Espressioni dell’identità: processi e analisi in educazione, a cura di M. FERRARI, M. MORANDI, Milano, FrancoAngeli, 2019, pp. 166-182.
Open Access
https://ojs.francoangeli.it/_omp/index.php/oa/catalog/book/411
tra la fine del Medioevo e l’Età moderna (XV-XVIII secolo)
Écrire à propos de ses enfants : lettres de parents « excellents » entre la fin du Moyen Âge et l’Époque moderne (XVe-XVIIIe siècle)
Writing about Children: Letters by “Eminent” Parents
between the late Middle Ages and the Modern Period (XV-XVIII Centuries)