Skip to main content
[ITA] Il sistema collega degli elementi informativi, dei metadati descrittivi, a delle immagini che hanno un preciso significato e una precisa posizione spaziale. Queste parole sembrano descrivere il servizio Maps di Google, usato ogni... more
[ITA] Il sistema collega degli elementi informativi, dei metadati descrittivi, a delle immagini che hanno un preciso significato e una precisa posizione spaziale. Queste parole sembrano descrivere il servizio Maps di Google, usato ogni giorno da milioni di persone, oppure uno dei tanti sistemi di navigazione GPS installati nelle nostre automobili, e in un certo senso questo può essere vero. È vero anche, tuttavia, che queste parole possono descrivere le tecniche utilizzate dagli oratori dell’antichità per affinare la loro memoria ed avere ben chiaro in mente il percorso che ritenevano di dover compiere col loro pensiero e con le loro parole. Questa ricerca si propone di rilevare le relazioni tra il bisogno di rappresentare e localizzare mentalmente le informazioni e i Sistemi Informativi Geografici. [ENG] The system links information elements, i.e. descriptive metadata, to images that have a precise meaning and a precise spatial position. These words seem to describe the Google Maps service, used every day by millions of people, or one of the many GPS navigation systems installed in our cars, and in a sense it is true. It is also true, however, that these words could describe the techniques used by ancient orators to sharpen their memory and have a clear idea of the path they have to do with their thought and words. This research aims to detect the possible relationships between the human need to represent and mentally locate information and the Geographic Information Systems.
ITA - Partendo dall’assunto che la disabilità deve essere vista come il conflitto, tra le differenti capacità funzionali di una qualsiasi persona e il contesto nel quale questa persona vive, con le barriere fisiche, sociali e... more
ITA - Partendo dall’assunto che la disabilità deve essere vista come il conflitto, tra le differenti capacità funzionali di una qualsiasi persona e il contesto nel quale questa persona vive, con le barriere fisiche, sociali e comportamentali che noi abbiamo costruito in una prospettiva di utilizzo da parte di un average user, proprio del modello sociale della disabilità, la biblioteca deve adottare soluzioni ed atteggiamenti che consentano di evitare, o ridurre al minimo, il rischio che tali differenti capacità, deficit e differenze presenti nelle persone, si trasformino in disabilità. Perché questo sia possibile è necessario che la biblioteca adotti strategie diversificate per accogliere e supportare queste persone, nei diversi momenti e contesti di utilizzo della biblioteca, abbracciando una visione olistica di tali deficit, differenze e contesti, visione che può essere riassunta in modello di riferimento per una biblioteca inclusiva che consideri, se non tutti, la maggior parte delle situazioni, degli ambiti e degli elementi sui quali è necessario intervenire. ENG - Starting from the assumption that disability must be seen as the conflict between the different functional capacities of any person and the context in which this person lives, with the physical, social and behavioral barriers that we have built in a perspective of use by part of an average user, typical of the social model of disability, the library must adopt solutions and attitudes that make it possible to avoid, or minimize, the risk that these different abilities, deficits and differences present in people turn into disabilities. For this to be possible it is necessary that the library adopts diversified strategies to welcome and support these people, in the different moments and contexts of use of the library, embracing a holistic vision of these deficits, differences and contexts, a vision that can be summarized in a reference model for an inclusive library that considers, if not all, most of the situations, areas and elements on which it is necessary to intervene.
[ITA] Il sistema collega degli elementi informativi, dei metadati descrittivi, a delle immagini che hanno un preciso significato e una precisa posizione spaziale. Queste parole sembrano descrivere il servizio Maps di Google, usato ogni... more
[ITA] Il sistema collega degli elementi informativi, dei metadati descrittivi, a delle immagini che hanno un preciso significato e una precisa posizione spaziale. Queste parole sembrano descrivere il servizio Maps di Google, usato ogni giorno da milioni di persone, oppure uno dei tanti sistemi di navigazione GPS installati nelle nostre automobili, e in un certo senso questo può essere vero. È vero anche, tuttavia, che queste parole possono descrivere le tecniche utilizzate dagli oratori dell’antichità per affinare la loro memoria ed avere ben chiaro in mente il percorso che ritenevano di dover compiere col loro pensiero e con le loro parole. Questa ricerca si propone di rilevare le relazioni tra il bisogno di rappresentare e localizzare mentalmente le informazioni e i Sistemi Informativi Geografici. [ENG] The system links information elements, i.e. descriptive metadata, to images that have a precise meaning and a precise spatial position. These words seem to describe the Google Maps service, used every day by millions of people, or one of the many GPS navigation systems installed in our cars, and in a sense it is true. It is also true, however, that these words could describe the techniques used by ancient orators to sharpen their memory and have a clear idea of the path they have to do with their thought and words. This research aims to detect the possible relationships between the human need to represent and mentally locate information and the Geographic Information Systems.
Nella logica attuale la persona con disabilit\ue0 ha risentito di rappresentazioni che ne hanno sottolineato soprattutto la condizione di mancanza, pensiamo infatti al concetto di normalit\ue0 e anormalit\ue0 di cui parla la seconda legge... more
Nella logica attuale la persona con disabilit\ue0 ha risentito di rappresentazioni che ne hanno sottolineato soprattutto la condizione di mancanza, pensiamo infatti al concetto di normalit\ue0 e anormalit\ue0 di cui parla la seconda legge di Ranganathan o al significato del termine handicap, le linee della logica inclusiva oggi vanno oltre l\u2019attenzione per il deficit e per il limite. Da pi\uf9 parti si richiama ormai l\u2019impiego terminologico e concettuale della prospettiva inclusiva e della cosiddetta inclusive education per riferirsi ad un\u2019evoluzione non solo di carattere concettuale, ma anche e soprattutto culturale, sociale e formativa, che dovrebbe interessare la condizione effettiva delle persone con disabilit\ue0, all'interno di un sistema formativo integrato che vede una forte sinergia tra scuola e biblioteche. Passare dall\u2019integrazione all\u2019inclusione richiama una maggiore attenzione per il riconoscimento e il rispetto di quella dimensione di diversit\ue0 che \ue8 propria di ognuno e che richiede di concretizzare i rimandi a una vera e propria cultura delle differenze umane che possono riguardare ogni persona, nei differenti momenti della sua vita, dipendenti da disabilit\ue0, oppure da storie personali, lingue e culture diverse, condizioni sociali o economiche, permanenti o temporanee Pur essendo molto importanti i libri in Lingua dei Segni, i libri ad alta leggibilit\ue0, tattili, senza parole, gli audiolibri e i libri in simboli redatti utilizzando le codifiche pi\uf9 adatte alle condizioni del lettore, le risorse documentarie per tutti, dovranno essere concepite come parte di una progettazione complessivamente accessibile, nella quale anche gli ambienti, gli spazi, gli orari, la segnaletica e i materiali, gli arredi e soprattutto i servizi dovranno essere progettati nella prospettiva inclusiva dell'Universal Design, ossia di quella metodologia progettuale che ha come obiettivo la progettazione di prodotti e ambienti che siano, per quanto possibile, utilizzabili da tutte le persone, senza il bisogno di adattamenti o di progettazioni specializzate
The American Library Journal was founded on May 17 1876, when Melvil Dewey met the publisher Frederick Leypoldt in New York; in the same occasion they also organized the first conference of American librarians, during which, at Dewey’s... more
The American Library Journal was founded on May 17 1876, when Melvil Dewey met the publisher Frederick Leypoldt in New York; in the same occasion they also organized the first conference of American librarians, during which, at Dewey’s motion, the American Library Association and its Supply department were founded. Moreover, again in 1876, Dewey founded two other Associations, the American Metric Bureau and the Spelling Reform Association, each with its own Bulletin and Supply department. This paper takes into account the nature and evolution of the passions and obsessions  that drove the whole life of Melvil Dewey and that led him to undertake a real crusade to reform America, educate the masses in the shortest possible time, optimizing time and costs, as well as to «synchronize» the American libraries by standardizing rules, cards and equipment. In this perspective, The American Library Journal seems to have been the tool chosen by Dewey to spread its reforming ideas of library co...
The five laws of library science, written by S. R. Ranganathan in 1928, drastically modified the idea of public library and oriented its evolution, placing the information needs of the reader at the center of its own reason to exist.... more
The five laws of library science, written by S. R. Ranganathan in 1928, drastically modified the idea of public library and oriented its evolution, placing the information needs of the reader at the center of its own reason to exist. However, there is a sixth unwritten law, which since 1851 has led the efforts of the international library community. This research draws the path and sets the milestones that identify this law, from Jewett’s Plan for Stereotyping Catalogues to IFLA’s Universal Bibliographic Control (UBC) program .
Il lavoro presenta il concetto di metadato, l'evoluzione degli standard catalografici e le ragioni della normalizzazione di regole e formati che traggono le loro origini nella cooperative cataloguing, avviata da Melvil Dewey nel corso... more
Il lavoro presenta il concetto di metadato, l'evoluzione degli standard catalografici e le ragioni della normalizzazione di regole e formati che traggono le loro origini nella cooperative cataloguing, avviata da Melvil Dewey nel corso della prima conferenza dei bibliotecari statunitensi tenutasi a Philadelphia nel 1876, il quale port\uf2 con forza all'attenzione dell'assemblea l'importanza di predisporre e stampare delle schede catalografiche da mettere a disposizione delle biblioteche americane, al fine di evitare che i bibliotecari dovessero rifare la stessa cosa migliaia di volte quando catalogano gli stessi libri acquistati dalle biblioteche del loro Paese. Il sentire dell'assemblea di Philadelphia pu\uf2 essere ben riassunto dalle parole pronunciate in quell'occasione dal prof. Otis Hall Robinson, bibliotecario della Rochester University \uabnothing can be more annoying than to do work which one knows is done by others over and over in all our libraries,...
ABSTRACT La natura e le caratteristiche dei social media permettono alle persone di creare, condividere e scambiare liberamente in Rete informazioni e pareri. I contenuti generati dagli utenti del web 2.0 vengono però raccolti, misurati,... more
ABSTRACT La natura e le caratteristiche dei social media permettono alle persone di creare, condividere e scambiare liberamente in Rete informazioni e pareri. I contenuti generati dagli utenti del web 2.0 vengono però raccolti, misurati, valutati, ascoltati e interpretati dalle aziende per monitorare in modo costante ciò che le persone pensano e dicono di prodotti, campagne e attività. Appare utile ora chiedersi se l'analisi e l'ascolto dei social media possano essere adottati con profitto anche nell'ambito delle istituzioni culturali, cercando di comprenderne modi e finalità
La conoscenza del lungo e lento percorso che ha portato all\u2019applicazione delle tecnologie informatiche nella gestione delle procedure di funzionamento delle biblioteche, pu\uf2 forse aiutare a comprendere l'attuale grande e... more
La conoscenza del lungo e lento percorso che ha portato all\u2019applicazione delle tecnologie informatiche nella gestione delle procedure di funzionamento delle biblioteche, pu\uf2 forse aiutare a comprendere l'attuale grande e sempre pi\uf9 scontata disponibilit\ue0 di informazioni bibliografiche in Rete e la possibilit\ue0 di utilizzare servizi e strumenti di controllo bibliografico raggiungibili da ogni parte del globo con i pi\uf9 diversi dispositivi. Comprendere anche che tale disponibilit\ue0 \ue8 stata resa possibile dall'impegno, le intuizioni, la genialit\ue0, la costanza pionieristica e la professionalit\ue0 di persone che, a diverso titolo e in tutto il mondo, hanno dedicato la loro vita a migliorare il funzionamento delle biblioteche e dei centri di documentazione, con il fine di meglio soddisfare i bisogni informativi della loro comunit\ue0 di riferimento. Il considera le tappe fondamentali dell'informatizzazione bibliotecaria: inizia dall'invenzione ottocentesca della tabulating machine di Hollerith, alla base dei grandi sistemi di calcolo, e dalle intuizioni di Calvin Mooers, che con lo Zatocoding system introduce i concetti di descrittore e di information retrieval, per continuare con i grandi progetti delle universit\ue0 canadesi e le sperimentazioni della Library of Congress condotte negli anni '60. Considera poi l'esperienza italiana con il progetto di creazione del Catalogo Unico delle biblioteche italiane negli anni '50
School libraries are the weakest part of the Italian library system. They do not exist as institutions; likewise, there are no professionals to manage them. Most school libraries have poor or outdated collections, scarce opening hours,... more
School libraries are the weakest part of the Italian library system. They do not exist as institutions; likewise, there are no professionals to manage them. Most school libraries have poor or outdated collections, scarce opening hours, and unqualified personnel. The few active school libraries are managed by enlightened headmasters and operated by volunteers; in 1999 and 2000, two-fixed term projects funded their promotion and development. The factors that hinder the development of school libraries are: no institutional recognition of school libraries and of the professionals that should be in charge; no stable budgeting; no perception of the educational role of the library by teachers themselves, let alone in curricula. A bill under way, a new project aimed at subsidizing innovative school libraries over time and a plan for more comprehensive teacher training may produce some change.
ENG - This paper presents the results of a research designed to detect perceptions, opinions and behaviors of Italian students, between the age of 19 and 23, towards digital reading, and it aims at understanding the reasons why in Italy,... more
ENG - This paper presents the results of a research designed to detect perceptions, opinions and behaviors of Italian students, between the age of 19 and 23, towards digital reading, and it aims at understanding the reasons why in Italy, as in other European countries, the e-book market does not seem to take off. The focus groups involved 10 students of humanities, who proved to be users of the Net and strong readers in print and digital texts. Data shows that young people make use of Web resources in a conscious way in order to get indipendent information faster and, free of of charge. They consider DRM a deterrent to purchase and surprisingly, due to their habits, they study on digital text in the same way they do on printed text. A gradual reversal trend is likely to occur with a change of attitude and behavior supported by new computer equipments. ITA - Questo lavoro presenta i risultati di una ricerca volta a rilevare la percezione, le opinioni e il comportamento dei giovani st...
Research Interests:
Fare riferimento alle fonti e ai testi utilizzati in un lavoro di ricerca ha un ruolo e un valore che vanno ben oltre l’obbligo morale di riconoscere il lavoro di chi ci ha preceduto e il dovere scientifico di rappresentare le basi su cui... more
Fare riferimento alle fonti e ai testi utilizzati in un lavoro di ricerca ha un ruolo e un valore che vanno ben oltre l’obbligo morale di riconoscere il lavoro di chi ci ha preceduto e il dovere scientifico di rappresentare le basi su cui si fonda una ricerca. La citazione bibliografica unisce con un sottile filo rosso aspetti della scienza e della comunicazione scientifica diversi e apparentemente slegati fra loro. La verificabilità delle fonti, la replicabilità e la diffusione dei risultati della ricerca, la bibliometria e la valutazione della ricerca che influenzano i finanziamenti e la carriera degli scienziati, l’oligopolio di alcuni editori e l’aumento del prezzo dei periodici scientifici, la formazione di una scienza centrale e di una scienza periferica, il knowledge divide e il movimento Open Access sono tutti temi di grande attualità che traggono origine o sono causati dalla citazione bibliografica. Il volume considera le ragioni profonde, i compiti e le modalità della cita...
Research Interests:
Personal collections often consist of documents that differ in nature, purpose and use. Records, books that become ‘records’ themselves, and items that belonged to a person, constitute a unique collection of personal documents. Such... more
Personal collections often consist of documents that differ in nature, purpose and use. Records, books that become ‘records’ themselves, and items that belonged to a person, constitute a unique collection of personal documents. Such collections are often scattered from the start, or else they are managed separately by the institutions that acquire them. Regardless of their subject areas, scholars are interested in documents as a whole and the research interest lies not only in correctly describing and identifying documents, but also in contextualizing documents, i.e. examining the bonds with the other documents of the collection. The aim of this study is to define the nature of these collections, highlighting research needs and identifying the features required by computer tools to be able to meet those needs, deriving and enriching institutional data, linking the information recorded in management systems to the content of the documents of the collection, re-creating existing relat...
Le cinque leggi della biblioteconomia enunciate da S. R. Ranganathan nel 1928, hanno modificato in modo importante l'idea di biblioteca pubblica e orientato la sua evoluzione, ponendo i bisogni informativi del lettore al centro della... more
Le cinque leggi della biblioteconomia enunciate da S. R. Ranganathan nel 1928, hanno modificato in modo importante l'idea di biblioteca pubblica e orientato la sua evoluzione, ponendo i bisogni informativi del lettore al centro della sua stessa ragione di esistere. Tuttavia esiste una sesta legge, non scritta, che già dal 1851 ha guidato gli sforzi della comunità bibliotecaria internazionale. Questa ricerca traccia il percorso e fissa le tappe fondamentali che hanno caratterizzato questa legge, dal Plan for Stereotyping Catalogues di Jewett all'Universal Bibliographic Control (UBC) programme dell'IFLA.
ITA - Dalla fine dell’Ottocento nelle biblioteche e nei centri di ricerca statunitensi si registra una crescita delle raccolte librarie che, nel 1944, viene calcolata come esponenziale. Crescita che subisce un forte incremento nel secondo... more
ITA - Dalla fine dell’Ottocento nelle biblioteche e nei centri di ricerca statunitensi si registra una crescita delle raccolte librarie che, nel 1944, viene calcolata come esponenziale. Crescita che subisce un forte incremento nel secondo dopoguerra, rilevando, nel contempo, un elevato tasso di sovrapposizione tra le raccolte, che riduce il posseduto complessivo a circa due terzi di quanto pubblicato al mondo. Utilizzando la tecnologia dell’epoca, basata essenzialmente sulle procedure di microfilmatura dei documenti, vengono da più parti elaborate proposte per la deduplicazione delle raccolte e la riduzione dello spazio occupato a scaffale, mentre vengono progettati e, in alcuni casi, realizzati dispositivi elettrici, o elettronici, che uniscono l’elemento ottico, i microfilm, con tecniche di information retrieval per ottenere il reperimento delle informazioni, integrato con il recupero dei documenti. In realtà si tratta di una serie di dispositivi basati sugli stessi principi di funzionamento, fotocellule elettriche, microfilm e fotografia ad alta velocità, inventati, reinventati e reingegnerizzati, dei quali vennero realizzati solo alcuni prototipi fino a quando, ripensati completamente da un altro inventore, uno di essi non entrò in produzione e venne utilizzato con successo a livello commerciale. Alcune delle figure che gravitarono attorno a questi dispositivi sono rimaste nell’ombra oppure sono state dimenticate: questo lavoro, oltre a documentare un periodo pionieristico molto significativo per la biblioteconomia e per gli sviluppi dei futuri sistemi di recupero delle informazioni, intende rappresentare il ruolo e l’importanza che queste persone hanno avuto.
ENG - Since the end of the nineteenth century in U.S. libraries and research centers there has been a growth in book collections that, in 1944, is calculated as exponential. Growth that undergoes a sharp increase after World War II, noting, at the same time, a high rate of overlap between collections, which reduces the total holdings to about two-thirds of the world's published holdings. Using the technology of the time, based essentially on procedures for microfilming documents, proposals for deduplicating collections and reducing the amount of space occupied on the shelf are being developed from a lot of quarters, while electrical, or electronic, devices are being designed and, at times, realized combining the optical element, microfilms, with information retrieval techniques to achieve information discovery integrated with document retrieval. It was actually a series of devices based on the same operating principles, such as electrical photocells, microfilm and high-speed photography, invented, reinvented and reengineered, from which some prototypes were created, until, completely rethought by another inventor, one went into production and was successfully and commercially used. Some of the figures who gravitated around these devices have either remained in the shadows or have been forgotten: this paper, beyond documenting a pioneering period that was very significant for librarianship and for the developments of future information retrieval systems, aims at representing the importance and the role that these people played.
Partendo dall’assunto che la disabilità deve essere vista come il conflitto, tra le differenti capacità funzionali di una qualsiasi persona e il contesto nel quale questa persona vive, con le barriere fisiche, sociali e comportamentali... more
Partendo dall’assunto che la disabilità deve essere vista come il conflitto, tra le differenti capacità funzionali di una qualsiasi persona e il contesto nel quale questa persona vive, con le barriere fisiche, sociali e comportamentali che noi abbiamo costruito in una prospettiva di utilizzo da parte di un average user, proprio del modello sociale della disabilità, la biblioteca deve adottare soluzioni ed atteggiamenti che consentano di evitare, o ridurre al minimo, il rischio che tali differenti capacità, deficit e differenze presenti nelle persone, si trasformino in disabilità. Perché questo sia possibile è necessario che la biblioteca adotti strategie diversificate per accogliere e supportare queste persone, nei diversi momenti e contesti di utilizzo della biblioteca, abbracciando una visione olistica di tali deficit, differenze e contesti, visione che può essere riassunta in modello di riferimento per una biblioteca inclusiva che consideri, se non tutti, la maggior parte delle situazioni, degli ambiti e degli elementi sui quali è necessario intervenire.

ENG
Starting from the assumption that disability must be seen as the conflict between the different functional capacities of any person and the context in which this person lives, with the physical, social and behavioral barriers that we have built in a perspective of use by part of an average user, typical of the social model of disability, the library must adopt solutions and attitudes that make it possible to avoid, or minimize, the risk that these different abilities, deficits and differences present in people turn into disabilities. For this to be possible it is necessary that the library adopts diversified strategies to welcome and support these people, in the different moments and contexts of use of the library, embracing a holistic vision of these deficits, differences and contexts, a vision that can be summarized in a reference model for an inclusive library that considers, if not all, most of the situations, areas and elements on which it is necessary to intervene.
The library has to show its own advantage to be able to go on growing and raising funds to exist, to work and to develop. Therefore the library needs to know in depth the area on which it operates, constantly striving to adapt its... more
The library has to show its own advantage to be able to go on growing and raising funds to exist, to work and to develop. Therefore the library needs to know in depth the area on which it operates, constantly striving to adapt its services to its features, and becoming a point of reference for the community information and knowledge needs. GIS (Geographic Information System) technology can help the library reach these two objectives, both as analysis and management tool to support the marketing activities, and as enhancement of the traditional Reference Service. A GIS application enables to relate textual and descriptive data to geographic information, to manipulate and analyse these data, to obtain results from this relationship and to display them on the territory through digital maps; these maps are constituted by superimposing information layers, which, through defined graphical symbols, represent on the region events, conditions and objects whose features are expressed by the d...
The New City Library of Newcastle Upon Tyne, UK, has been built in 2009 following a new Public library concept that meets population needs and rethinks the library as a "social space", opened to the whole community without any... more
The New City Library of Newcastle Upon Tyne, UK, has been built in 2009 following a new Public library concept that meets population needs and rethinks the library as a "social space", opened to the whole community without any physical and psychological obstacle that can keep people from entering and using its services; it is completely self-service and offers its main self-access services "Twentyfour Seven", even during closing times. The library meets the Idea Store model developed for the Tower Hamlets Council libraries in London, a new way to intend the Public library purposes, services and relationships with the whole community.
ABSTRACT ENG - In order to create a research tool which allowed one to search across the data contained in the numerous typographical annals which had up until then been published, a project was begun in the 1990s leading to the... more
ABSTRACT ENG - In order to create a research tool which allowed one to search across the data contained in the numerous typographical annals which had up until then been published, a project was begun in the 1990s leading to the development of a database Anecdota, originally using the software TINman and modelled on Salvatore Bongi’s Annali di Gabriel Giolito de’ Ferrari. The database enabled one to extract the data from each set of annals and link it together. The article gives an outline of the essential features of Anecdota and shows how the structure of the original database was mapped onto MARC21 and the data migrated into a new database which can be consulted online and added to to make it even more comprehensive. ITA - Per creare uno strumento che consentisse di cercare le informazioni e creare delle associazioni tra i dati registrati sui numerosi annali dei diversi tipografi finora realizzati, negli anni Novanta è stato avviato un progetto che ha portato alla costruzione di una base dati nella quale le informazioni contenute negli annali potessero essere destrutturate e collegate fra loro: il progetto Anecdota. La struttura della base dati è stata creata con il software TINman, esemplata sugli Annali di Gabriel Giolito de’ Ferrari di Salvatore Bongi, e popolata in via sperimentale con le informazioni relative a circa 500 edizioni. Per rendere la base dati operativa è necessario completare l’inserimento delle notizie registrate dal Bongi ed estendere l’analisi e la registrazione alle informazioni contenute negli annali tipografici che ricostruiscono e documentano l’attività degli altri tipografi. È necessario inoltre salvaguardare i dati dall’obsolescenza di software e formato dei dati effettuando una migrazione della base dati e della sua struttura verso un software di nuova generazione che utilizzi un formato dei dati bibliografici standardizzato, garantisca la possibilità di essere utilizzabile in Rete e di interoperare con altri sistemi. Questo lavoro presenta le linee essenziali del progetto Anecdota e documenta nel contempo sia l'attività di mappatura tra la struttura della base dati originale e il formato MARC21, sia la migrazione che ha portato alla realizzazione della nuova base dati, consultabile in linea e pronta per essere completata.
GIS (GEOGRAPHIC INFORMATION SYSTEM) IN LIBRARIES The library has to show its own advantage to be able to go on growing and raising funds to exist, to work and to develop. Therefore the library needs to know in depth the area on which it... more
GIS (GEOGRAPHIC INFORMATION SYSTEM) IN LIBRARIES The library has to show its own advantage to be able to go on growing and raising funds to exist, to work and to develop. Therefore the library needs to know in depth the area on which it operates, constantly striving to adapt its services to its features, and becoming a point of reference for the community information and knowledge needs. GIS (Geographic Information System) technology can help the library reach these two objectives, both as analysis and management tool to support the marketing activities, and as enhancement of the traditional Reference Service. A GIS application enables to relate textual and descriptive data to geographic information, to manipulate and analyse these data, to obtain results from this relationship and to display them on the territory through digital maps; these maps are constituted by superimposing information layers, which, through defined graphical symbols, represent on the region events, conditions ...
The successful implementation of library automation projects and the growing user access to online library services has actually blotted out the documents not yet described in online catalogues, hastening the need for retrospective... more
The successful implementation of library automation projects and the growing user access to online library services has actually blotted out the documents not yet described in online catalogues, hastening the need for retrospective conversion projects. The aim of retrospective conversion is not only to merge the card and the electronic catalogues, which are separate entities in most automated libraries, ,but also to make bibliographic records available within the integrated library management system procedures, a prerequisite for true library automation. This paper analyzes the grounds for retrospective conversion projects, describes the most used techniques as well as the experiences of the libraries involved, and stresses the need for a coordinated national policy supporting, financing and steering the retrospective conversion of bibliographic records within the integrated library management systems in Italy.
ABSTRACT The evolution of LIS education in Italian universities is discussed. Some recommendations are proposed in order to overcome existing weaknesses and problems.
ENG - A new trend is spreading among neighborhoods and tower blocks: libraries are opened in common areas, furnished and managed by residents. Two interpretative keys may be applied to the phenomenon. From a social perspective books are... more
ENG - A new trend is spreading among neighborhoods and tower blocks: libraries are opened in common areas, furnished and managed by residents. Two interpretative keys may be applied to the phenomenon. From a social perspective books are used as medium to bond and create communities. From a librarianship perspective these libraries make up for a deprived public service. ITA - Una nuova tendenza si sta diffondendo nei palazzi e nei quartieri delle città: nascono in modo spontaneo biblioteche, volute e gestite dalle persone che vi abitano, organizzate in spazi comuni e portinerie abbandonate, riutilizzando scaffalature dismesse e libri provenienti dalle librerie di casa. In una doppia prospettiva di lettura, le ragioni sembrano essere principalmente sociali, i libri come pretesto per far incontrare le persone, creare legami e rendere i condomìni luoghi più abitabili e solidali, ma anche biblioteconomiche, i libri sotto casa come strumento per supplire ai limiti del servizio bibliotecar...
[ENG] The American Library Journal was founded on May 17 1876, when Melvil Dewey met the publisher Frederick Leypoldt in New York; in the same occasion they also organized the first conference of American librarians, during which, at... more
[ENG] The American Library Journal was founded on May 17 1876, when Melvil Dewey met the publisher Frederick Leypoldt in New York; in the same occasion they also organized the first conference of American librarians, during which, at Dewey’s motion, the American Library Association and its Supply department were founded. Moreover, again in 1876, Dewey founded two other Associations, the American Metric Bureau and the Spelling Reform Association, each with its own Bulletin and Supply department. This paper takes into account the nature and evolution of the passions and obsessions that drove the whole life of Melvil Dewey and that led him to undertake a real crusade to reform America, educate the masses in the shortest possible time, optimizing time and costs, as well as to «synchronize» the American libraries by standardizing rules, cards and equipment. In this perspective, The American Library Journal seems to have been the tool chosen by Dewey to spread its reforming ideas of library cooperation among the community of American librarians, but also a showcase to promote resources and materials from the ALA supply department, from those of other Associations and from the companies that Dewey himself will established later.
[ITA] L’American Library Journal viene fondato il 17 maggio 1876, quando Melvil Dewey incontra a New York l’editore Frederick Leypoldt; nella stessa occasione i due organizzano anche la prima conferenza dei bibliotecari americani, nel corso della quale, su proposta di Dewey, viene fondata l’American Library Association con il suo Supply department. Inoltre, sempre nel 1876, Dewey fonda altre due Associazioni, l’ l’American Metric Bureau e la Spelling Reform Association, ciascuna dotata di un suo Bulletin e di un Supply department.
Questo contributo prende in considerazione la natura e l’evoluzione delle passioni e ossessioni che governarono tutta la vita di Melvil Dewey e lo portarono ad intraprendere una vera e propria crociata per riformare l’America ed educare le masse nel più breve tempo possibile, ottimizzando tempi e costi, oltre che per «sincronizzare» le biblioteche americane normalizzando regole, schede e attrezzature. In questa prospettiva l’American Library Journal sembra essere stato lo strumento scelto da Dewey per diffondere tra la comunità dei bibliotecari statunitensi le sue idee riformatrici di cooperazione bibliotecaria, ma anche la vetrina per promuovere le attrezzature e i materiali venduti dal Supply department dell’ALA, da quelli delle altre Associazioni e dalle società che lo stesso Dewey fonderà in seguito.
ITA: Le cinque leggi della biblioteconomia enunciate da S.R. Ranganathan nel 1928, hanno modificato in modo importante l’idea di biblioteca pubblica e orientato la sua evoluzione, ponendo i bisogni informativi del lettore al centro della... more
ITA: Le cinque leggi della biblioteconomia enunciate da S.R. Ranganathan nel 1928, hanno modificato in modo importante l’idea di biblioteca pubblica e orientato la sua evoluzione, ponendo i bisogni informativi del lettore al centro della sua stessa ragione di esistere. Tuttavia esiste una sesta legge, non scritta, che già dal 1851 ha guidato gli sforzi della comunità bibliotecaria internazionale. Questa ricerca traccia il percorso e  fissa le tappe fondamentali che hanno caratterizzato questa legge, dal Plan for Stereotyping Catalogues  di Jewett all’Universal Bibliographic Control (UBC) programme  dell’IFLA.

ENG: The five laws of library science, written by S.R. Ranganathan in 1928, drastically modified the idea of public library and oriented its evolution, placing the information needs of the reader at the center of its own reason to exist. However, there is a sixth unwritten law, which since  1851 has led the efforts of the international library community. This research draws the path and sets the milestones that identify this law, from Jewett's Plan for Stereotyping Catalogues to IFLA's Universal Bibliographic Control (UBC) program.
[ITA] I fondi di persona sono spesso costituiti da documenti diversi per natura, finalità e modalità di utilizzo. Carte, libri che diventano anch'essi "carte", e oggetti appartenuti alla persona, costituiscono una unica raccolta di... more
[ITA]  I fondi di persona sono spesso costituiti da documenti diversi per natura, finalità e modalità di utilizzo. Carte, libri che diventano anch'essi "carte", e oggetti appartenuti alla persona, costituiscono una unica raccolta di documenti personali.
Spesso tali raccolte sono disperse all'origine, oppure prendono strade diverse nelle istituzioni che le acquisiscono.
Indipendentemente dall'ambito disciplinare, chi studia queste raccolte è interessato ai documenti nel loro insieme e ciò che è importante per la ricerca non consiste solo nella corretta descrizione e identificazione del documento, ma si estende alla sua contestualizzazione, cioè ai vincoli che lo legano a tutti gli altri documenti della raccolta.
L'obiettivo di questo studio è quello di definire la natura di queste raccolte, evidenziare i bisogni della ricerca e definire le caratteristiche che dovrebbe avere un utensile informatico per rispondere a tali bisogni, accogliendo e arricchendo i dati istituzionali, associando alle informazioni registrate nei sistemi di gestione i contenuti dei documenti che costituiscono la raccolta, ricreando le relazioni esistenti e consentendo al ricercatore di scoprirne di nuove non immediatamente evidenti o insospettabili.
Lo studio considera in prima istanza le numerose raccolte personali acquisite nel tempo dall'Università degli studi di Milano, considerando nel contempo l'utilità di estendere il progetto ad altre istituzioni.
[ENG]Personal collections often consist of documents that differ in nature, purpose and use. Records, books that become "records" themselves, and items that belonged to a person, costitute a unique collection of personal documents.
Such collections are often scattered from the start, or else they are managed separately by the institutions that acquire them.
Regardless of their subject areas, scholars are interested in documents as a whole and the research interest lies not only in correctly describing and identifying documents,  but also in contextualizing documents,  i.e.  examining the bonds with the other documents of the collection.
The aim of this study is to define the nature of these collections, highlighting research needs and identifying  the features required  by  computer tools to be able to  meet those needs, deriving and enriching institutional data, linking the information recorded in management systems to the content of the documents of  the collection, re-creating existing relationships and enabling  the researcher to discover new and unexpected relationships.
This study considers in the first instance the number of personal collections acquired over time by the University of Milan, while  considering  the opportunity to extend the project to other institutions.
[ITA] Il sistema collega degli elementi informativi, dei metadati descrittivi, a delle immagini che hanno un preciso significato e una precisa posizione spaziale. Queste parole sembrano descrivere il servizio Maps di Google, usato ogni... more
[ITA] Il sistema collega degli elementi informativi, dei metadati descrittivi, a delle immagini che hanno un preciso significato e una precisa posizione spaziale. Queste parole sembrano descrivere il servizio Maps di Google, usato ogni giorno da milioni di persone, oppure uno dei tanti sistemi di navigazione GPS  installati nelle nostre automobili, e in un certo senso questo può essere vero. È vero anche, tuttavia, che queste parole possono descrivere le tecniche utilizzate dagli oratori dell’antichità per affinare la loro memoria ed avere ben chiaro in mente il percorso che ritenevano di dover compiere col loro pensiero e con le loro parole. Questa ricerca si propone di rilevare le relazioni tra il bisogno di rappresentare e localizzare mentalmente le informazioni e i Sistemi Informativi Geografici.

[ENG]  The system links information elements, i.e. descriptive metadata, to images that have a precise meaning and a precise spatial position. These words seem to describe the Google Maps service, used every day by millions of people, or one of the many GPS navigation systems installed in our cars, and in a sense it is true. It is also true, however, that these words could describe the techniques used by ancient orators to sharpen their memory and have a clear idea of the path they have to do with their thought and words. This research aims to detect the possible relationships between the human need to represent and mentally locate information and the Geographic Information Systems.
Nella logica attuale la persona con disabilità ha risentito di rappresentazioni che ne hanno sottolineato soprattutto la condizione di mancanza, oggi, invece, le linee della logica inclusiva vanno oltre l’attenzione per il deficit e per... more
Nella logica attuale la persona con disabilità ha risentito di rappresentazioni che ne hanno sottolineato soprattutto la condizione di mancanza, oggi, invece, le linee della logica inclusiva vanno oltre l’attenzione per il deficit e per il limite. Sempre più spesso si assiste all’impiego terminologico e concettuale della prospettiva inclusiva e della cosiddetta inclusive education per riferirsi ad un’evoluzione non solo di carattere concettuale, ma anche e soprattutto culturale, sociale e formativa, che dovrebbe interessare la condizione effettiva delle persone con disabilità. Passare dall’integrazione all’inclusione richiama una maggiore attenzione per il riconoscimento e il rispetto di quella dimensione di diversità che è propria di ognuno e che richiede di concretizzare una vera e propria cultura delle differenze umane che possono riguardare ogni persona, nei differenti momenti della sua vita, dipendenti da disabilità, oppure da storie personali, lingue e culture diverse, condizioni sociali o economiche, permanenti o temporanee. Pur essendo molto importanti, gli interventi messi in atto in molte biblioteche e quelli futuri, dovrebbero essere concepiti all'interno di una progettazione complessivamente accessibile, nella quale anche gli ambienti, gli spazi, gli orari, la segnaletica e i materiali, gli arredi e soprattutto i servizi dovranno essere progettati nella prospettiva inclusiva dell'Universal Design, ossia di quella metodologia progettuale che ha come obiettivo la progettazione di prodotti e ambienti che siano, per quanto possibile, utilizzabili da tutte le persone, senza il bisogno di adattamenti o di progettazioni specializzate.
Research Interests:

And 30 more

Nella logica attuale la persona con disabilità ha risentito di rappresentazioni che ne hanno sottolineato soprattutto la condizione di mancanza, oggi, invece, le linee della logica inclusiva vanno oltre l’attenzione per il deficit e per... more
Nella logica attuale la persona con disabilità ha risentito di rappresentazioni che ne hanno sottolineato soprattutto la condizione di mancanza, oggi, invece, le linee della logica inclusiva vanno oltre l’attenzione per il deficit e per il limite. Sempre più spesso si assiste all’impiego terminologico e concettuale della prospettiva inclusiva e della cosiddetta inclusive education per riferirsi ad un’evoluzione non solo di carattere concettuale, ma anche e soprattutto culturale, sociale e formativa, che dovrebbe interessare la condizione effettiva delle persone con disabilità. Passare dall’integrazione all’inclusione richiama una maggiore attenzione per il riconoscimento e il rispetto di quella dimensione di diversità che è propria di ognuno e che richiede di concretizzare una vera e propria cultura delle differenze umane che possono riguardare ogni persona, nei differenti momenti della sua vita, dipendenti da disabilità, oppure da storie personali, lingue e culture diverse, condizioni sociali o economiche, permanenti o temporanee. Pur essendo molto importanti, gli interventi messi in atto in molte biblioteche e quelli futuri, dovrebbero essere concepiti all'interno di una progettazione complessivamente accessibile, nella quale anche gli ambienti, gli spazi, gli orari, la segnaletica e i materiali, gli arredi e soprattutto i servizi dovranno essere progettati nella prospettiva inclusiva dell'Universal Design, ossia di quella metodologia progettuale che ha come obiettivo la progettazione di prodotti e ambienti che siano, per quanto possibile, utilizzabili da tutte le persone, senza il bisogno di adattamenti o di progettazioni specializzate.
Research Interests:
Research Interests:
ITA - Il lavoro presenta il concetto di metadato, l'evoluzione degli standard catalografici e le ragioni della normalizzazione di regole e formati che traggono le loro origini nella cooperative cataloguing, avviata da Melvil Dewey nel... more
ITA - Il lavoro presenta il concetto di metadato, l'evoluzione degli standard catalografici e le ragioni della normalizzazione di regole e formati che traggono le loro origini nella cooperative cataloguing, avviata da Melvil Dewey nel corso della prima conferenza dei bibliotecari statunitensi tenutasi a Philadelphia nel 1876, il quale portò con forza all'attenzione dell'assemblea l'importanza di predisporre e stampare delle schede catalografiche da mettere a disposizione delle biblioteche americane, al fine di evitare che i bibliotecari dovessero rifare la stessa cosa migliaia di volte quando catalogano gli stessi libri acquistati dalle biblioteche del loro Paese. Il sentire dell'assemblea di Philadelphia può essere ben riassunto dalle parole pronunciate in quell'occasione dal prof. Otis Hall Robinson, bibliotecario della Rochester University  «nothing can be more annoying than to do work which one knows is done by others over and over in all our libraries, and which might be done once for all».  Dewey nel lanciare l'iniziativa di condividere la catalogazione per evitare che un libro venisse catalogato n volte nelle biblioteche degli Stati Uniti, riprende l'idea di Charles C. Jewett, mai realizzata per l'inadeguatezza della tecnologia allora disponibile, che nel 1851 concepisce il progetto "A plan for stereotyping catalogues by separate titles and for forming a general stereotyped catalogue of public libraries in the United States", immaginando una circolazione delle notizie bibliografiche tramite la realizzazione di cataloghi, in forma di volume a stampa, rapida e a basso costo. Successivamente, anticipando il Cataloguing in Publication project si arriverà all'inserimento delle schede catalografiche stampate su carta sottile all'interno  dei libri pubblicati, in modo tale che potessero essere ritagliate e incollate sulle schede di cartoncino del catalogo. Risultò subito evidente che la circolazione delle schede, indipendentemente dalla modalità di distribuzione, richiedeva una condivisione di regole catalografiche che allora ancora non era consolidata, in tal senso prima lo stesso Melvil Dewey, e poi l'ALA, prendendo come riferimento le regole elaborate da Panizzi nel 1841, da Jewett nel 1852 e da Cutter nel 1876, iniziano a definire e diffondere delle regole comuni per tutte le biblioteche americane.
Questo principio di condivisione di schede e regole, necessario per ridurre tempi e costi della catalogazione, che mutuando le parole di Ranganathan, potrebbe essere sintetizzato in una non dichiarata sesta legge della bibliotecomia "Save the time of the librarian", ha guidato l'attività di normalizzazione catalografica in ambito internazionale, portando, all'evoluzione dei formati di scambio, a partire dal MARC, al programma dell'IFLA per l'Universal Bibliographic Control, allo standard ISBD, fino a FRBR. Questa evoluzione orientata all'economia della catalogazione ha condizionato formati e standard penalizzando la rappresentazione di materiali con caratteristiche uniche come i manoscritti, il cui studio e descrizione più si avvicinano agli oggetti museali. La recente armonizzazione del modello concettuale FRBR con quello elaborato dal CIDOC (CIDOC-CRM) per i musei ha condotto a un nuovo modello FRBR Object Oriented, che consente di rappresentare all'interno di uno stesso framework gli oggetti museali, quelli librari e gli stessi manoscritti, prestandosi oltretutto meglio all'esposizione dei dati secondo RDF come Library Linked Data funzionali alla realizzazione del Semantic Web. Questo potrebbe mettere le basi per la progettazione di software in grado di gestire contemporaneamente le collezioni di musei e di biblioteche. Collective access è un software la cui base dati può essere disegnata in un modo flessibile in grado di accogliere, gestire e ricercare risorse museali, archivistiche e librarie.
ENG - The article presents the concept of metadata, the evolution of cataloging standards and the reasons for the standardization of rules and formats. They find their origins in the cooperative-cataloging, idea officially introduced by Melvil Dewey at the first conference of the USA librarians held in Philadelphia in 1876. The same purpose was previously formulated by Charles C. Jewett in 1851 in the project "A plan for stereotyping catalogs by separate titles and for forming a general stereotyped catalog of public libraries in the United States."
Borrowing the words of Ranganathan, these activities could "Save the time of the librarian." This rule has guided the standardization activities of the IFLA core program for Universal Bibliographic Control and the development  of exchange formats (from MARC to FRBR), although it had not provided a correct representation of materials with unique features such as manuscripts, which are closest to museum objects.
The fusion of the conceptual model FRBR developed for library materials and the CIDOC-CRM for museum objects, has led to a new model FRBRoo (Object Oriented), which allows the representation within the same framework  of museum objects, along with the library resources and manuscripts, allowing a better RDF data exposure of Library Linked Data, functional to the Semantic Web.
Ultimately this should lead to the configuration of software that can accomodate, manage and search items of galleries, museum, archives and libraries (GLAM).
Research Interests:
ITA - Partendo dall’assunto che la disabilità deve essere vista come il conflitto, tra le differenti capacità funzionali di una qualsiasi persona e il contesto nel quale questa persona vive, con le barriere fisiche, sociali e... more
ITA - Partendo dall’assunto che la disabilità deve essere vista come il conflitto, tra le differenti capacità funzionali di una qualsiasi persona e il contesto nel quale questa persona vive, con le barriere fisiche, sociali e comportamentali che noi abbiamo costruito in una prospettiva di utilizzo da parte  di un average user, proprio del modello sociale della disabilità, la biblioteca deve adottare soluzioni ed atteggiamenti che consentano di evitare, o ridurre al minimo, il rischio che tali differenti capacità, deficit e differenze presenti nelle persone, si trasformino in disabilità.
Perché questo sia possibile è necessario che la biblioteca adotti strategie diversificate per accogliere e supportare queste persone, nei diversi momenti e contesti di utilizzo della biblioteca, abbracciando una visione olistica di tali deficit, differenze e contesti, visione che può essere riassunta in modello di riferimento per una biblioteca inclusiva che consideri, se non tutti, la maggior parte delle situazioni, degli ambiti e degli elementi sui quali è necessario intervenire.

ENG - Starting from the assumption that disability must be seen as the conflict between the different functional capacities of any person and the context in which this person lives, with the physical, social and behavioral barriers that we have built in a perspective of use by part of an average user, typical of the social model of disability, the library must adopt solutions and attitudes that make it possible to avoid, or minimize, the risk that these different abilities, deficits and differences present in people turn into disabilities.
For this to be possible it is necessary that the library adopts diversified strategies to welcome and support these people, in the different moments and contexts of use of the library, embracing a holistic vision of these deficits, differences and contexts, a vision that can be summarized in a reference model for an inclusive library that considers, if not all, most of the situations, areas and elements on which it is necessary to intervene.