Università Del Salento
Archeologia
Preventive archaeological excavations in 2013 at Enisala–Palanca, Sarichioi, Tulcea County (south-east Romania) brought to light 210 medieval archaeological features. 118 skeletons we recovered during these excavations dated in the 14th... more
Preventive archaeological excavations in 2013 at Enisala–Palanca, Sarichioi, Tulcea County (south-east Romania) brought to light 210 medieval archaeological features. 118 skeletons we recovered during these excavations dated in the 14th and the beginning of the 15th century. This report presents a short version of the demographic, metric and paleopathological data acquired during the anthropological analysis of this skeletal sample. A more detailed analysis of this cemetery and of other contemporary skeletal samples from Dobrudja province are to be publish along with the archaeological result of the excavations from this medieval site.
Nella silloge il tema dell’avvento della morte è richiamato più volte non in valenza fisica, se pur non mancano riferimenti in tal senso, ma piuttosto come metafora della costante minaccia di lontananza dall’autentico senso di vita, di... more
Nella silloge il tema dell’avvento della morte è richiamato più volte non in valenza fisica, se pur non mancano riferimenti in tal senso, ma piuttosto come metafora della costante minaccia di lontananza dall’autentico senso di vita, di mancanza d’amore che si avverte da parte di un'umanità afflitta dai propri individuali problemi, legata molto spesso a cose assai futili, egoisticamente assente. Ne consegue la necrosi dell’intricata rete che dovrebbe sostenere la complessità dei rapporti tra gli uomini, spesso carente di reali forme di comunicazione, da qui la possente Muraglia che ci divide, e l’incancrenirsi della fiducia in se stessi e nel mondo circostante, precipitando nel vuoto, nella mancanza di valori e punti fermi, nell’annullamento. È proprio qui che bisogna affondare il piede, combattere senza cedimenti, per contrastare l’attacco dei germi che insudiciano la nostra esistenza, conservando in noi maggiore purezza, rendendosi capaci di amare realmente. Se però da un lato i germi erodono la polpa e tutto ciò che c’è di buono, d’altro canto hanno una loro fondamentale funzione, contribuendo ad importanti trasformazioni che rendono più fertile il terreno, portando infine nutrimento, poiché solo in seguito ad una forte presa di coscienza , in seguito a una “scossa tellurica” quando siamo persi nella Palude Blue, può fermentare quel riscatto definitivo che non può che condurre all’amore vero, slegato da condizionamenti estrinsechi, capace di riempire tutti i vuoti lasciati dal dolore e dall’assenza, di farci sentire parte dell’immensa “Catena Proteica”, insieme a tutti gli altri esseri umani.
La morte dell’individuo e delle sue relazioni nella società contemporanea, è vista, dunque, più come temporaneo decadimento che in chiave patologica, come l’Umile Arcata che è sul punto di franare nel fango, riducendoci di nuovo in polvere, annientando tutti i risultati della nostra evoluzione, ma che può essere ricostruita, ritornando a credere in noi stessi e “a voi fratelli” e “sporgendo l’angolo su nuove intro_visioni”.
Il messaggio finale è infatti rivolto a un orizzonte più chiaro, che mette in evidenza le infinite potenzialità che l’uomo possiede, l’essere debole e contradditorio ma anche la sua enorme forza di individuo amante e pensante. C’è in fondo la possibilità di elevarsi dalla miseria mortale, purificarsi con “il battito di miracolosa pioggia”, che innalzi l’essere ad un livello più alto.
È una costante ricerca di luce nel buio, dell’ essenza che trova le radici profonde nelle viscere di ogni cosa e che mette in discussione i cosiddetti punti saldi della nostra società, andando incontro anche a risvolti drammatici, di sofferenza e conflitto.
Altri spunti si intercettano nei componimenti, come l’opposizione alla convenzionalità dei soffocanti schemi socio-culturali che opprimono l’uomo con artificiose sovrastrutture della mente, contrastanti con la genuinità e la naturalezza della nostra essenza, l’eccessivo attaccamento ai “beni” materiali e a tutto ciò che è superfluo fino a un finale riscatto spirituale (in Trono Finale), il porsi interrogativi esistenziali sul senso e “verità” profonda del nostro essere qui sulla terra e l’affermarsi della supremazia della Natura come unica entità degna della parola stessa (in senso cosmico); il distacco da chi ci ha generati con la conseguente perdita di un “nesso primordiale” e il continuo , inesorabile dissolvimento cui vanno incontro tutti i componenti del nostro pianeta (Persae).
La morte dell’individuo e delle sue relazioni nella società contemporanea, è vista, dunque, più come temporaneo decadimento che in chiave patologica, come l’Umile Arcata che è sul punto di franare nel fango, riducendoci di nuovo in polvere, annientando tutti i risultati della nostra evoluzione, ma che può essere ricostruita, ritornando a credere in noi stessi e “a voi fratelli” e “sporgendo l’angolo su nuove intro_visioni”.
Il messaggio finale è infatti rivolto a un orizzonte più chiaro, che mette in evidenza le infinite potenzialità che l’uomo possiede, l’essere debole e contradditorio ma anche la sua enorme forza di individuo amante e pensante. C’è in fondo la possibilità di elevarsi dalla miseria mortale, purificarsi con “il battito di miracolosa pioggia”, che innalzi l’essere ad un livello più alto.
È una costante ricerca di luce nel buio, dell’ essenza che trova le radici profonde nelle viscere di ogni cosa e che mette in discussione i cosiddetti punti saldi della nostra società, andando incontro anche a risvolti drammatici, di sofferenza e conflitto.
Altri spunti si intercettano nei componimenti, come l’opposizione alla convenzionalità dei soffocanti schemi socio-culturali che opprimono l’uomo con artificiose sovrastrutture della mente, contrastanti con la genuinità e la naturalezza della nostra essenza, l’eccessivo attaccamento ai “beni” materiali e a tutto ciò che è superfluo fino a un finale riscatto spirituale (in Trono Finale), il porsi interrogativi esistenziali sul senso e “verità” profonda del nostro essere qui sulla terra e l’affermarsi della supremazia della Natura come unica entità degna della parola stessa (in senso cosmico); il distacco da chi ci ha generati con la conseguente perdita di un “nesso primordiale” e il continuo , inesorabile dissolvimento cui vanno incontro tutti i componenti del nostro pianeta (Persae).
The collaboration between Giacomo Boni and Maurizio Mario Moris, the Captain of Genio Militare Italiano led, in 1899, to the first European application of aerial photography to archaeological research, with the photogrammetric relief of... more
The collaboration between Giacomo Boni and Maurizio Mario Moris, the Captain of Genio Militare Italiano led, in 1899, to the first European application of aerial photography to archaeological research, with the photogrammetric relief of the Roman Forum.
The cross-analysis of the unpublished data kept in Roman archives and the newspapers edited at the turn of the XIX and XX century threw light on a crucial chapter of Roman Forum and Palatine topography. The research carried to the identification of a corpus
consisting of 123 pictures from 74 shots, that we can attribute to six major rises, occurred between 1899 and 1909. This first civil application of a science originally born in the military field generated a connection between military and archaeological science for the knowledge and protection of archaeological heritage, reaching a level of excellence internationally recognized and applicated.
The cross-analysis of the unpublished data kept in Roman archives and the newspapers edited at the turn of the XIX and XX century threw light on a crucial chapter of Roman Forum and Palatine topography. The research carried to the identification of a corpus
consisting of 123 pictures from 74 shots, that we can attribute to six major rises, occurred between 1899 and 1909. This first civil application of a science originally born in the military field generated a connection between military and archaeological science for the knowledge and protection of archaeological heritage, reaching a level of excellence internationally recognized and applicated.
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