Che cosa rende così affascinante e coinvolgente il racconto di un film? Che cosa lo distingue dal... more Che cosa rende così affascinante e coinvolgente il racconto di un film? Che cosa lo distingue dalle forme narrative più classiche, a partire dalla letteratura? Ennio Flaiano ha detto: «Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile». Ma è realmente così? Il volume intende spiegare invece come la narrazione cinematografica “muove” lo spettatore. Per farlo, analizza le fasi del racconto, dalla scrittura alla realizzazione e montaggio; le strutture narrative di base; i cambiamenti storici, dal cinema delle origini a quello postmoderno e contemporaneo e le caratteristiche dei principali generi.
Indice 1. Il racconto cinematografico Come racconta il cinema?/Le fasi del racconto cinematografico/Chi racconta al cinema?/La pre-produzione: dal soggetto alla sceneggiatura/La realizzazione: il racconto della macchina da presa/La post-produzione: montaggio e finalizzazione 2. L’analisi del racconto cinematografico Un film non è un romanzo/La storia e il racconto/Tempi e luoghi/La funzione del personaggio 3. La storia del racconto cinematografico Una prospettiva di inquadramento/Il cinema delle origini: mostrazione e attrazione/Il cinema classico: continuità, norma e sistema/Il cinema moderno: discontinuità e stile/Il cinema post-moderno: l’effetto speciale narrativo/Il cinema contemporaneo: dilatazione ed espansione 4. I generi cinematografici Perché il genere/Ciak, si ride: comedy/Prendersi sul serio: tutte le tinte del drama/Emozioni portate all’estremo: il melodrama/Racconti a regola d’arte: crime, western, action/Il mondo extra-ordinario: horror e fantascienza Bibliografia
L’idea centrale di questo libro è di condensare in pochi capitoli i punti essenziali per comprend... more L’idea centrale di questo libro è di condensare in pochi capitoli i punti essenziali per comprendere il concetto di narrazione. In particolare si cerca di rispondere a una domanda apparentemente semplice: in che modo una narrazione è efficace sul proprio ascoltatore, lettore o spettatore? La regola fondamentale di questo lavoro sarà quella di spiegare sempre perché le forme narrative, di volta in volta individuate, siano fatte così e a che pro, quindi a cosa servono, qual è la loro funzione. In questo modo si cercherà di delineare una narratologia pragmatica che abbia sempre presente una fondamentale domanda: cosa fa quel particolare dispositivo narrativo?
Indice Premessa. La narrazione in breve 1. Da che parte incominciare Incipit/Incipit cinematografici/Incipit seriali 2. Che cosa raccontare e come La fabula e l’intreccio/Modelli/Archi narrativi 3. Lo spazio e il tempo (e lo spazio-tempo) Lo spazio/Il tempo/Lo spazio-tempo (o il cronotopo narrativo) 4. Come popolare un mondo narrativo Personaggi/I buoni, i cattivi, e quelli così così/Mondi narrativi 5. La voce e lo sguardo Chi parla/Chi vede/Come si parla 6. Che cosa si deve sapere per capire un racconto Il piacere e il dovere/La «macchina pigra»/I salti fuori dal racconto 7. Concludere. O forse continuare Finire bene, finire male/Finali e chiusure/Finali seriali Bibliografia essenziale
In the last two decades TV series have proposed to the audience atypical and quite peculiar prota... more In the last two decades TV series have proposed to the audience atypical and quite peculiar protagonists, far from the traditional ones. At first we were offered real anti-heroes, that is to say characters where the heroic traits were partially subverted, we can call them ‘imperfect good heroes’, like for example, Gregory House. In a second time we have witnessed the emergence of true rough heroes, really bad protagonists, the first of whom was Tony Soprano. TV series scholars have observed this change in characterization and have joined a larger debate on ethics and aesthetics in narrative forms (see Carroll, Eaton, Smith, Mittell, Vaage), particularly rich in two main theoretical perspectives, Cognitive Media Theory and Cultural Studies. However, the ethically bad protagonist has a long textual tradition born well ahead TV series, it has always been present in drama (let’s think about MacBeth, or Richard III), in literature (Faust, Dracula, Mr. Hyde, Stavrogin, Humbert Humbert), in cinema (Norman Bates, Hannibal Lecter), and in graphic novel (Rorschach e The Comedian in Watchmen, V in V for Vendetta, Deadpool). Therefore, we can say that there is a general question posed through different narrative forms: how can we love or be empathic with a character which has been build to result hateful? How can spectators be interested in the life of a serial killer, a drug dealer or a corrupted policeman, when in real life they would make us horrify? And what can semiotics say about this and add to the debate? What can offer a methodology that has avoided to discuss ethical issues, but that in this case would be used to face a borderline area between ethics, narratology and aesthetics? Can we imagine a new hybrid area of research that we define as semio-ethics of narration?
Negli ultimi anni le serie si sono imposte nel panorama televisivo internazionale, diventando il ... more Negli ultimi anni le serie si sono imposte nel panorama televisivo internazionale, diventando il genere più amato e più apprezzato da pubblico e critici. Nel libro si analizzano le forme e i modelli della serialità; si ripercorre la storia che ha portato un genere considerato ripetitivo e stereotipato a trasformarsi in un laboratorio di ricerca e innovazione; si illustra il percorso creativo e produttivo che conduce alla realizzazione di una serie televisiva e se ne ipotizzano nuove possibilità di sviluppo nello scenario multimediale. Un testo, destinato agli studenti e agli appassionati, che aiuta a comprendere meglio il genere che sta rivoluzionando la televisione e non solo.
Negli ultimi due decenni gli spettatori di serie televisive si sono abituati alla presenza di un ... more Negli ultimi due decenni gli spettatori di serie televisive si sono abituati alla presenza di un nuovo genere di protagonista, certamente non tradizionale. Si tratta di personaggi spesso asociali, antipatici, cattivi e moralmente discutibili che vengono definiti genericamente antieroi. Ma perché ci appassioniamo alle vicende di Tony Soprano, di Dexter Morgan, di Walter White o di Ciro Di Marzio? Attraverso quali meccanismi gli sceneggiatori ci portano ad accettare e spesso a giustificare le loro azioni criminali o comunque eticamente scorrette? Una questione la cui risposta coinvolge le relazioni tra etica ed estetica, tra narratologia e semiotica, tra Cognitive Media Theory e Television Studies. Il volume definisce in primo luogo le peculiarità delle diverse tipologie di protagonista antieroico, delle sue diverse sfumature e caratterizzazioni, per poi esplorare il panorama degli studi dedicati all’argomento dei rough heroes, di quegli eroi che sono dei “duri”, degli “amabili cattivi”. Le teorie illustrate sono inoltre messe alla prova applicandole ad alcune produzioni della recente serialità televisiva italiana, come L’ispettore Coliandro, Romanzo criminale. La serie e il discusso Gomorra. La serie.
Quando nasce la semiotica come disciplina? Su quali fondamenti? Secondo quale percorso si è svilu... more Quando nasce la semiotica come disciplina? Su quali fondamenti? Secondo quale percorso si è sviluppata? Il volume si propone di offrire un quadro sintetico delle istanze che hanno condotto alla formazione di un paradigma semiotico. Si tratta di una ricostruzione storico-teorica di un modello di pensiero, che ruota intorno alle figure di Jakobson, Barthes, Greimas ed Eco, con particolare attenzione allo sviluppo concettuale e al dibattito italiano contemporaneo.
Che cosa si intende esattamente con il termine “intertestualità”, da tempo al centro del dibattit... more Che cosa si intende esattamente con il termine “intertestualità”, da tempo al centro del dibattito degli studi di teoria della letteratura e delle letterature comparate? Come avviene il richiamo da un testo all’altro? Perché e in che modo gli autori si citano, più o meno esplicitamente? Può da una singola opera nascere un genere letterario? Attraverso una serie di esemplificazioni testuali, il libro chiarisce tale concetto e alcuni dei suoi principali sviluppi e delle sue elaborazioni teoriche.
Negli ultimi anni gli spettatori televisivi si sono abituati alla presenza sempre più imponente d... more Negli ultimi anni gli spettatori televisivi si sono abituati alla presenza sempre più imponente di serie tv. Ma non solo. Queste serie televisive vedono sempre più al centro delle vicende narrate protagonisti un po’ particolari, con caratteristiche che potrebbero sembrare a prima vista abbastanza anomale. Infatti si tratta spesso di protagonisti “negativi”, deboli o cattivi, in sostanza si tratta di antieroi. Il testo affronta quindi l’analisi di questi personaggi anomali che manifestano caratteristiche contrarie a quelle normalmente attribuite all’eroe, ma che nonostante tutto attraggono gli spettatori televisivi che ad essi si affezionano. Ma perché siamo attratti dai protagonisti “negativi” delle serie tv? Cos’è un antieroe? E come tale figura si integra alla forma della narrazione televisiva attraverso la serialità?
In questo lavoro si cerca di introdurre il lettore al concetto di intertestualità, partendo dalla... more In questo lavoro si cerca di introdurre il lettore al concetto di intertestualità, partendo dalla sua origine nel contesto della ricerca letteraria, e cercando di esplorare alcune delle possibili sue estensioni ad altre forme di espressione o media. Evidentemente si tratta solo di una prima esplorazione che, proprio sulla base del concetto stesso di intertestualità e del termine ad esso correlato di interdiscorsività, vuole quantomeno invitare i lettori a cercare altri testi e a proseguire partendo da qui la propria personale «caccia intertestuale».
Che cosa significa raccontare e in che rapporto sta il mondo del racconto con l'esperienza vissut... more Che cosa significa raccontare e in che rapporto sta il mondo del racconto con l'esperienza vissuta e con la storia? Com'è fatto, come si legge e come si interpreta un testo narrativo? Per rispondere a questi interrogativi, il volume esplora il mondo della narrazione orale e scritta attraverso un'ampia scelta di testi tratti principalmente dalle letterature occidentali. Su questa base gli autori analizzano poi le caratteristiche fondamentali dei linguaggi narrativi e i problemi della loro comprensione. Per facilitare la lettura e dare maggiore completezza alla trattazione, sono inoltre proposti alcuni utili apparati didattici, quali gli spunti per la riflessione e un glossario dei termini tecnici.
Indice: Premessa. - I. Esperienza vissuta e narrazione. - II. Storia, discorso e narrazione. - III. Il mondo raccontato e il mondo del racconto. - IV. L'interpretazione. - V. Narrazioni di narrazioni. - Excursus. La narrazione negli altri media. - Glossario. - Per saperne di più. - Indice analitico.
Nella prima parte del testo si forniscono le coordinate generali della narrazione letteraria e un... more Nella prima parte del testo si forniscono le coordinate generali della narrazione letteraria e una prima definizione degli strumenti di analisi del testo narrativo. Nella seconda parte - grazie all'impiego di esempi di alcuni classici del genere romanzo - si definiscono in particolare alcuni tra i principali dispositivi e strumenti narrativi. Il testo ha il pregio di illustrare l'essenziale delle tecniche di costruzione e analisi del testo letterario, fornendo un utile e interessante strumento di base per studenti e docenti in cerca di una prima definizione della materia narratologica.
Che cosa rende così affascinante e coinvolgente il racconto di un film? Che cosa lo distingue dal... more Che cosa rende così affascinante e coinvolgente il racconto di un film? Che cosa lo distingue dalle forme narrative più classiche, a partire dalla letteratura? Ennio Flaiano ha detto: «Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile». Ma è realmente così? Il volume intende spiegare invece come la narrazione cinematografica “muove” lo spettatore. Per farlo, analizza le fasi del racconto, dalla scrittura alla realizzazione e montaggio; le strutture narrative di base; i cambiamenti storici, dal cinema delle origini a quello postmoderno e contemporaneo e le caratteristiche dei principali generi.
Indice 1. Il racconto cinematografico Come racconta il cinema?/Le fasi del racconto cinematografico/Chi racconta al cinema?/La pre-produzione: dal soggetto alla sceneggiatura/La realizzazione: il racconto della macchina da presa/La post-produzione: montaggio e finalizzazione 2. L’analisi del racconto cinematografico Un film non è un romanzo/La storia e il racconto/Tempi e luoghi/La funzione del personaggio 3. La storia del racconto cinematografico Una prospettiva di inquadramento/Il cinema delle origini: mostrazione e attrazione/Il cinema classico: continuità, norma e sistema/Il cinema moderno: discontinuità e stile/Il cinema post-moderno: l’effetto speciale narrativo/Il cinema contemporaneo: dilatazione ed espansione 4. I generi cinematografici Perché il genere/Ciak, si ride: comedy/Prendersi sul serio: tutte le tinte del drama/Emozioni portate all’estremo: il melodrama/Racconti a regola d’arte: crime, western, action/Il mondo extra-ordinario: horror e fantascienza Bibliografia
L’idea centrale di questo libro è di condensare in pochi capitoli i punti essenziali per comprend... more L’idea centrale di questo libro è di condensare in pochi capitoli i punti essenziali per comprendere il concetto di narrazione. In particolare si cerca di rispondere a una domanda apparentemente semplice: in che modo una narrazione è efficace sul proprio ascoltatore, lettore o spettatore? La regola fondamentale di questo lavoro sarà quella di spiegare sempre perché le forme narrative, di volta in volta individuate, siano fatte così e a che pro, quindi a cosa servono, qual è la loro funzione. In questo modo si cercherà di delineare una narratologia pragmatica che abbia sempre presente una fondamentale domanda: cosa fa quel particolare dispositivo narrativo?
Indice Premessa. La narrazione in breve 1. Da che parte incominciare Incipit/Incipit cinematografici/Incipit seriali 2. Che cosa raccontare e come La fabula e l’intreccio/Modelli/Archi narrativi 3. Lo spazio e il tempo (e lo spazio-tempo) Lo spazio/Il tempo/Lo spazio-tempo (o il cronotopo narrativo) 4. Come popolare un mondo narrativo Personaggi/I buoni, i cattivi, e quelli così così/Mondi narrativi 5. La voce e lo sguardo Chi parla/Chi vede/Come si parla 6. Che cosa si deve sapere per capire un racconto Il piacere e il dovere/La «macchina pigra»/I salti fuori dal racconto 7. Concludere. O forse continuare Finire bene, finire male/Finali e chiusure/Finali seriali Bibliografia essenziale
In the last two decades TV series have proposed to the audience atypical and quite peculiar prota... more In the last two decades TV series have proposed to the audience atypical and quite peculiar protagonists, far from the traditional ones. At first we were offered real anti-heroes, that is to say characters where the heroic traits were partially subverted, we can call them ‘imperfect good heroes’, like for example, Gregory House. In a second time we have witnessed the emergence of true rough heroes, really bad protagonists, the first of whom was Tony Soprano. TV series scholars have observed this change in characterization and have joined a larger debate on ethics and aesthetics in narrative forms (see Carroll, Eaton, Smith, Mittell, Vaage), particularly rich in two main theoretical perspectives, Cognitive Media Theory and Cultural Studies. However, the ethically bad protagonist has a long textual tradition born well ahead TV series, it has always been present in drama (let’s think about MacBeth, or Richard III), in literature (Faust, Dracula, Mr. Hyde, Stavrogin, Humbert Humbert), in cinema (Norman Bates, Hannibal Lecter), and in graphic novel (Rorschach e The Comedian in Watchmen, V in V for Vendetta, Deadpool). Therefore, we can say that there is a general question posed through different narrative forms: how can we love or be empathic with a character which has been build to result hateful? How can spectators be interested in the life of a serial killer, a drug dealer or a corrupted policeman, when in real life they would make us horrify? And what can semiotics say about this and add to the debate? What can offer a methodology that has avoided to discuss ethical issues, but that in this case would be used to face a borderline area between ethics, narratology and aesthetics? Can we imagine a new hybrid area of research that we define as semio-ethics of narration?
Negli ultimi anni le serie si sono imposte nel panorama televisivo internazionale, diventando il ... more Negli ultimi anni le serie si sono imposte nel panorama televisivo internazionale, diventando il genere più amato e più apprezzato da pubblico e critici. Nel libro si analizzano le forme e i modelli della serialità; si ripercorre la storia che ha portato un genere considerato ripetitivo e stereotipato a trasformarsi in un laboratorio di ricerca e innovazione; si illustra il percorso creativo e produttivo che conduce alla realizzazione di una serie televisiva e se ne ipotizzano nuove possibilità di sviluppo nello scenario multimediale. Un testo, destinato agli studenti e agli appassionati, che aiuta a comprendere meglio il genere che sta rivoluzionando la televisione e non solo.
Negli ultimi due decenni gli spettatori di serie televisive si sono abituati alla presenza di un ... more Negli ultimi due decenni gli spettatori di serie televisive si sono abituati alla presenza di un nuovo genere di protagonista, certamente non tradizionale. Si tratta di personaggi spesso asociali, antipatici, cattivi e moralmente discutibili che vengono definiti genericamente antieroi. Ma perché ci appassioniamo alle vicende di Tony Soprano, di Dexter Morgan, di Walter White o di Ciro Di Marzio? Attraverso quali meccanismi gli sceneggiatori ci portano ad accettare e spesso a giustificare le loro azioni criminali o comunque eticamente scorrette? Una questione la cui risposta coinvolge le relazioni tra etica ed estetica, tra narratologia e semiotica, tra Cognitive Media Theory e Television Studies. Il volume definisce in primo luogo le peculiarità delle diverse tipologie di protagonista antieroico, delle sue diverse sfumature e caratterizzazioni, per poi esplorare il panorama degli studi dedicati all’argomento dei rough heroes, di quegli eroi che sono dei “duri”, degli “amabili cattivi”. Le teorie illustrate sono inoltre messe alla prova applicandole ad alcune produzioni della recente serialità televisiva italiana, come L’ispettore Coliandro, Romanzo criminale. La serie e il discusso Gomorra. La serie.
Quando nasce la semiotica come disciplina? Su quali fondamenti? Secondo quale percorso si è svilu... more Quando nasce la semiotica come disciplina? Su quali fondamenti? Secondo quale percorso si è sviluppata? Il volume si propone di offrire un quadro sintetico delle istanze che hanno condotto alla formazione di un paradigma semiotico. Si tratta di una ricostruzione storico-teorica di un modello di pensiero, che ruota intorno alle figure di Jakobson, Barthes, Greimas ed Eco, con particolare attenzione allo sviluppo concettuale e al dibattito italiano contemporaneo.
Che cosa si intende esattamente con il termine “intertestualità”, da tempo al centro del dibattit... more Che cosa si intende esattamente con il termine “intertestualità”, da tempo al centro del dibattito degli studi di teoria della letteratura e delle letterature comparate? Come avviene il richiamo da un testo all’altro? Perché e in che modo gli autori si citano, più o meno esplicitamente? Può da una singola opera nascere un genere letterario? Attraverso una serie di esemplificazioni testuali, il libro chiarisce tale concetto e alcuni dei suoi principali sviluppi e delle sue elaborazioni teoriche.
Negli ultimi anni gli spettatori televisivi si sono abituati alla presenza sempre più imponente d... more Negli ultimi anni gli spettatori televisivi si sono abituati alla presenza sempre più imponente di serie tv. Ma non solo. Queste serie televisive vedono sempre più al centro delle vicende narrate protagonisti un po’ particolari, con caratteristiche che potrebbero sembrare a prima vista abbastanza anomale. Infatti si tratta spesso di protagonisti “negativi”, deboli o cattivi, in sostanza si tratta di antieroi. Il testo affronta quindi l’analisi di questi personaggi anomali che manifestano caratteristiche contrarie a quelle normalmente attribuite all’eroe, ma che nonostante tutto attraggono gli spettatori televisivi che ad essi si affezionano. Ma perché siamo attratti dai protagonisti “negativi” delle serie tv? Cos’è un antieroe? E come tale figura si integra alla forma della narrazione televisiva attraverso la serialità?
In questo lavoro si cerca di introdurre il lettore al concetto di intertestualità, partendo dalla... more In questo lavoro si cerca di introdurre il lettore al concetto di intertestualità, partendo dalla sua origine nel contesto della ricerca letteraria, e cercando di esplorare alcune delle possibili sue estensioni ad altre forme di espressione o media. Evidentemente si tratta solo di una prima esplorazione che, proprio sulla base del concetto stesso di intertestualità e del termine ad esso correlato di interdiscorsività, vuole quantomeno invitare i lettori a cercare altri testi e a proseguire partendo da qui la propria personale «caccia intertestuale».
Che cosa significa raccontare e in che rapporto sta il mondo del racconto con l'esperienza vissut... more Che cosa significa raccontare e in che rapporto sta il mondo del racconto con l'esperienza vissuta e con la storia? Com'è fatto, come si legge e come si interpreta un testo narrativo? Per rispondere a questi interrogativi, il volume esplora il mondo della narrazione orale e scritta attraverso un'ampia scelta di testi tratti principalmente dalle letterature occidentali. Su questa base gli autori analizzano poi le caratteristiche fondamentali dei linguaggi narrativi e i problemi della loro comprensione. Per facilitare la lettura e dare maggiore completezza alla trattazione, sono inoltre proposti alcuni utili apparati didattici, quali gli spunti per la riflessione e un glossario dei termini tecnici.
Indice: Premessa. - I. Esperienza vissuta e narrazione. - II. Storia, discorso e narrazione. - III. Il mondo raccontato e il mondo del racconto. - IV. L'interpretazione. - V. Narrazioni di narrazioni. - Excursus. La narrazione negli altri media. - Glossario. - Per saperne di più. - Indice analitico.
Nella prima parte del testo si forniscono le coordinate generali della narrazione letteraria e un... more Nella prima parte del testo si forniscono le coordinate generali della narrazione letteraria e una prima definizione degli strumenti di analisi del testo narrativo. Nella seconda parte - grazie all'impiego di esempi di alcuni classici del genere romanzo - si definiscono in particolare alcuni tra i principali dispositivi e strumenti narrativi. Il testo ha il pregio di illustrare l'essenziale delle tecniche di costruzione e analisi del testo letterario, fornendo un utile e interessante strumento di base per studenti e docenti in cerca di una prima definizione della materia narratologica.
Plots in Television series are often based on polarizations, in other words, on binary opposition... more Plots in Television series are often based on polarizations, in other words, on binary oppositions, which are extremely simple to follow. The miniseries Chernobyl brings into play, a distinct clash between good and evil. The main opposition spectators are faced with is an ethical one, between the good guys, the scientists Valery Legasov and Ulana Khomyuk, who heroically try to limit the damage of the disaster, and the bad guys, the technicians of the nuclear plant Anatoly Dyatlov, Viktor Bryukhanov and Nicolai Fomian, who due to their incompetence and arrogance are the cause of the accident. Amongst the bad guys, various institutions can be placed like the government and the KGB, which have hidden and are still continuing to hide the deplorable mistakes made in the plant construction.
Nelle serie televisive degli ultimi anni e emerso con particolare evidenza la centralita del tema... more Nelle serie televisive degli ultimi anni e emerso con particolare evidenza la centralita del tema religioso (al di la della tradizione tutta italiana di miniserie incentrate sulla biografia di personalita religiose, santi e papi) . Questa esplosione di utilizzo del tema religioso puo essere ricondotto alla ricerca di una sempre maggiore complessita tematica, oltre che di struttura narrativa o di spessore dei personaggi, che rimanda al tentativo di coinvolgere sempre nuove potenziali fasce di spettatori. Questo sottogenere e, non a caso, legato a costanti procedimenti di ibridazione di generi e di modi narrativi che lo rende trasversale rispetto ad altre possibili categorizzazioni della serialita televisiva.
the article examines how the design and execution of the promotion of Italian products reveal the... more the article examines how the design and execution of the promotion of Italian products reveal the differences between what is Italian and what is Italian/American and how the US producers seek to blur that distinction on the hopes of seeing connections to and authenticity that will help sell their products
1. L'antieroe e la terza Golden Age L'emergere nelle serie televisive degli ultimi quindi... more 1. L'antieroe e la terza Golden Age L'emergere nelle serie televisive degli ultimi quindici anni di figure di protagonisti identificati come "dark men in dark times doing dark things" (Der Werff 2013), o antieroi, è di fatto riconducibile a quella che è stata definita la terza Golden Age della serialità televisiva. Era stato Robert J. Thompson nel 1997 a delineare un'ampia scansione della storia della televisione basata su due principali momenti di particolare creatività e produttività; quella che era stata già definita una prima Golden Age, e collocata negli anni '50 alle origini della televisione, e una seconda "età dell'oro" da identificare negli anni '80. In particolare la seconda Golden Age di Thompson si identificava con un nuovo modo di fare televisione, e nello specifico con una nuova concezione della serialità televisiva, entrambe operazioni legate all'idea della ricerca di una diversa qualità del prodotto (1997: 13-16). La co...
Il saggio intende affrontare la definizione del concetto di antieroe e comprenderne la funzione n... more Il saggio intende affrontare la definizione del concetto di antieroe e comprenderne la funzione narrativa. Il concetto di antieroe sembra infatti svolgere una funzione centrale come strumento di sovversione delle strutture e dei generi narrativi. Partendo da una tipologia dell'antieroe e da alcune sue esemplificazioni letterarie vengono passate in rassegna le numerose migrazioni del dispositivo narrativo in differenti forme espressive (teatro, letteratura, cinema) fino a giungere al suo uso più recente nelle serie televisive.
These few pages are meant to start a discussion about Eco’s work on serial narration and its form... more These few pages are meant to start a discussion about Eco’s work on serial narration and its forms, which is the topic of this issue. Obviously, it is at the same time a way to remember Eco as an intellectual, a scholar and a professor, and also an attempt to avoid the banality of an obituary, stimulating new research and continuing his work – an approach he would have liked for sure.
Il concetto di cronotopo in Bachtin è letterario per definizione, ma è possibile trasporlo sul pi... more Il concetto di cronotopo in Bachtin è letterario per definizione, ma è possibile trasporlo sul piano grafico? Esistono già una serie di proposte in questa direzione basate su analisi specifiche (Vice 2001; Di Liddo 2009; Earle 2013), anche se la più interessante e ricca di spunti resta ancora la prospettiva generale sullo spazio-tempo data dal disegnatore e teorico Scott McCloud (1993). In realtà, già a partire dalla stessa denominazione di graphic novel è evidente che esiste «un ponte» tra il letterario e il grafico ‒ e che consiste nello stesso termine «novel». È presente inoltre un comune fondamento narrativo tra letteratura e graphic novel; entrambi sono infatti basati su di una struttura narrativa complessa e fortemente interconnessa, in cui nessun elemento è a sé stante ‒ e il cronotopo è per definizione un collante strutturale. Ma è evidente che il graphic novel è fondato su una maggiore rilevanza dell’aspetto formale o grafico rispetto al testo letterario. Da cui l’importanza che dovrebbero rivestire le categorie formali nel definire il dispositivo cronotopico quando viene applicata al comics. Bachtin sottolineava il fatto che «il cronotopo è da noi inteso come una categoria che riguarda la forma e il contenuto [della letteratura]» (1979: 231). Ma in molti casi le analisi del cronotopo nel comics si sono focalizzate su aspetti relativi al contenuto, vale dire riguardanti il mondo narrativo o la diegesi ‒ come nel caso dei trauma studies applicati al fumetto ‒, molto più raramente sugli aspetti formali o strettamente grafici (come invece hanno fatto ad esempio McCloud e Di Liddo). La domanda è: quali artifici o dispositivi formali vengono usati per creare un effetto spazio-tempo specifico per il comics? Partendo dalle osservazioni di McCloud, e rileggendole in base alla teoria bachtiniana del cronotopo letterario, si cercheranno delle risposte utilizzando come caso esemplare alcune opere di Gipi.
Il paesaggio, nelle serie tv più tradizionali, ha la funzione di un generico sfondo per le azioni... more Il paesaggio, nelle serie tv più tradizionali, ha la funzione di un generico sfondo per le azioni dei personaggi. Ogni episodio si apre con quella che tecnicamente viene definita establishing shot, l’inquadratura panoramica di un luogo che definisce allo sguardo dello spettatore dove avviene l’azione a seguire, spesso in interni. Ma nella più recente serialità televisiva, quella che è stata definita a struttura narrativa complessa (Mittell 2015) lo spazio, il panorama, o più tecnicamente la location, ha assunto un ruolo sempre più attivo da un punto di vista narrativo. Recentemente si è delineato un sempre maggiore interesse sia nei film studies che nei television studies per l’argomento, fino a delineare quello che è stato definito il settore dei location studies (Waade-Lynch, in corso di pubblicazione). I luoghi sono diventati fondamentali per comprendere il senso della narrazione, sono attori (o in termini semiotici, attanti) che cambiano il corso degli eventi, ma soprattutto cambiano la nostra comprensione dello scorrere della narrazione. Il New Jersey in The Sopranos, la città di Baltimora in The Wire, o Albuquerque per Breaking Bad, sono paesaggi fondamentali per comprendere il significato di quelle serie. Questi paesaggi non sono più solo accessori, ma “ci dicono qualcosa sulla storia”. In che modo lo fanno? Come interagiscono con le azioni dei personaggi, con la trama narrativa, con i temi trattati, in modo da mutarne il senso? Per cercare una risposta a queste domande verranno prese in considerazione secondo un approccio semiotico e di media cognitive theory due serie televisive italiane (in realtà coproduzioni estere con al centro Sky), come Gomorra. La serie (2014-in produzione) e The Youg Pope (2016-in produzione).
L’anti-eroe dai mille volti.
La migrazione di un dispositivo narrativo dalla letteratura alla se... more L’anti-eroe dai mille volti. La migrazione di un dispositivo narrativo dalla letteratura alla serialità televisiva.
Andrea Bernardelli
L’intervento intende sottolineare l’importanza della figura dell’antieroe nella costruzione di testi parodici o satirici. L’antieroe è di fatto un dispositivo narrativo fondamentale per costruire ogni forma di anti-narrazione, quest’ultima intesa come il rovesciamento di una sequenza narrativa stereotipata fondata sulla centralità di un protagonista carico di ogni tipo di caratterizzazione positiva (“l’eroe senza macchia e senza paura”). Una sommaria definizione dell’antieroe – da non confondere con il semplice oppositore o antagonista dell’eroe -, consiste nella rappresentazione di una figura investita di caratteristiche che siano in tutto o in parte il rovesciamento dei caratteri positivi dell’eroe. Al protagonista bidimensionale (il tradizionale personaggio eroico “piatto”) si contrappone quindi una figura dotata di complessità e di profondità (il personaggio “tondo” di Forster 1927), un protagonista del racconto caratterizzato da luci ed ombre. Esiste una ampia tradizione di antieroi nella storia letteraria, in particolare nel romanzo. Di fatto il primo uso del termine è in Memorie del sottosuolo di Dostoevskij (1864), ma sembra che la stessa tradizione della forma romanzo sia legata a questa costruzione “al negativo” della figura del protagonista, basti ricordare, risalendo ad alcune opere ritenute all’origine del genere romanzo, la figura di Don Chisciotte o le protagoniste “negative” di Defoe, Moll Flanders e Roxana. A partire dagli esempi letterari è possibile ricostruire una tipologia o fenomenologia dell’antieroe, caratterizzazioni che hanno avuto un’ampia fortuna anche in altre forme di espressione narrativa. In particolare la figura dell’antieroe è stata ampiamente utilizzata nel cinema e nel fumetto, soprattutto quando queste forme narrative hanno raggiunto una certa maturità espressiva. L’ultima “migrazione narrativa” del dispositivo dell’antieroe consiste nel suo utilizzo nella più recente serialità televisiva (quella post-Sopranos, 1999), in cui il protagonista antieroico è diventato un fondamentale strumento per mettere in discussione non solo stereotipi narrativi televisivi consolidati (dr. Kildare vs. dr. House), ma anche per riflettere, attraverso la parodia o la satira, sulla rappresentazione di modelli culturali altrimenti semplicemente rispecchiati senza profondità (vedi il caso della serie italiana L’ispettore Coliandro).
Recensione di Federici, Eleonora. Quando la fantascienza è donna. Dalle utopie femminili del seco... more Recensione di Federici, Eleonora. Quando la fantascienza è donna. Dalle utopie femminili del secolo XIX all'età contemporanea. Roma: Carocci, 2016. Stampa.
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1. Il racconto cinematografico
Come racconta il cinema?/Le fasi del racconto cinematografico/Chi racconta al cinema?/La pre-produzione: dal soggetto alla sceneggiatura/La realizzazione: il racconto della macchina da presa/La post-produzione: montaggio e finalizzazione
2. L’analisi del racconto cinematografico
Un film non è un romanzo/La storia e il racconto/Tempi e luoghi/La funzione del personaggio
3. La storia del racconto cinematografico
Una prospettiva di inquadramento/Il cinema delle origini: mostrazione e attrazione/Il cinema classico: continuità, norma e sistema/Il cinema moderno: discontinuità e stile/Il cinema post-moderno: l’effetto speciale narrativo/Il cinema contemporaneo: dilatazione ed espansione
4. I generi cinematografici
Perché il genere/Ciak, si ride: comedy/Prendersi sul serio: tutte le tinte del drama/Emozioni portate all’estremo: il melodrama/Racconti a regola d’arte: crime, western, action/Il mondo extra-ordinario: horror e fantascienza
Bibliografia
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Premessa. La narrazione in breve
1. Da che parte incominciare
Incipit/Incipit cinematografici/Incipit seriali
2. Che cosa raccontare e come
La fabula e l’intreccio/Modelli/Archi narrativi
3. Lo spazio e il tempo (e lo spazio-tempo)
Lo spazio/Il tempo/Lo spazio-tempo (o il cronotopo narrativo)
4. Come popolare un mondo narrativo
Personaggi/I buoni, i cattivi, e quelli così così/Mondi narrativi
5. La voce e lo sguardo
Chi parla/Chi vede/Come si parla
6. Che cosa si deve sapere per capire un racconto
Il piacere e il dovere/La «macchina pigra»/I salti fuori dal racconto
7. Concludere. O forse continuare
Finire bene, finire male/Finali e chiusure/Finali seriali
Bibliografia essenziale
Indice: Premessa. - I. Esperienza vissuta e narrazione. - II. Storia, discorso e narrazione. - III. Il mondo raccontato e il mondo del racconto. - IV. L'interpretazione. - V. Narrazioni di narrazioni. - Excursus. La narrazione negli altri media. - Glossario. - Per saperne di più. - Indice analitico.
Indice
1. Il racconto cinematografico
Come racconta il cinema?/Le fasi del racconto cinematografico/Chi racconta al cinema?/La pre-produzione: dal soggetto alla sceneggiatura/La realizzazione: il racconto della macchina da presa/La post-produzione: montaggio e finalizzazione
2. L’analisi del racconto cinematografico
Un film non è un romanzo/La storia e il racconto/Tempi e luoghi/La funzione del personaggio
3. La storia del racconto cinematografico
Una prospettiva di inquadramento/Il cinema delle origini: mostrazione e attrazione/Il cinema classico: continuità, norma e sistema/Il cinema moderno: discontinuità e stile/Il cinema post-moderno: l’effetto speciale narrativo/Il cinema contemporaneo: dilatazione ed espansione
4. I generi cinematografici
Perché il genere/Ciak, si ride: comedy/Prendersi sul serio: tutte le tinte del drama/Emozioni portate all’estremo: il melodrama/Racconti a regola d’arte: crime, western, action/Il mondo extra-ordinario: horror e fantascienza
Bibliografia
Indice
Premessa. La narrazione in breve
1. Da che parte incominciare
Incipit/Incipit cinematografici/Incipit seriali
2. Che cosa raccontare e come
La fabula e l’intreccio/Modelli/Archi narrativi
3. Lo spazio e il tempo (e lo spazio-tempo)
Lo spazio/Il tempo/Lo spazio-tempo (o il cronotopo narrativo)
4. Come popolare un mondo narrativo
Personaggi/I buoni, i cattivi, e quelli così così/Mondi narrativi
5. La voce e lo sguardo
Chi parla/Chi vede/Come si parla
6. Che cosa si deve sapere per capire un racconto
Il piacere e il dovere/La «macchina pigra»/I salti fuori dal racconto
7. Concludere. O forse continuare
Finire bene, finire male/Finali e chiusure/Finali seriali
Bibliografia essenziale
Indice: Premessa. - I. Esperienza vissuta e narrazione. - II. Storia, discorso e narrazione. - III. Il mondo raccontato e il mondo del racconto. - IV. L'interpretazione. - V. Narrazioni di narrazioni. - Excursus. La narrazione negli altri media. - Glossario. - Per saperne di più. - Indice analitico.
The miniseries Chernobyl brings into play, a distinct clash between good and evil. The main opposition spectators are faced with is an ethical one, between the good guys, the scientists Valery Legasov and Ulana Khomyuk, who heroically try to limit the damage of the disaster, and the bad guys, the technicians of the nuclear plant Anatoly Dyatlov, Viktor Bryukhanov and Nicolai Fomian, who due to their incompetence and arrogance are the cause of the accident. Amongst the bad guys, various institutions can be placed like the government and the KGB, which have hidden and are still continuing to hide the deplorable mistakes made in the plant construction.
In realtà, già a partire dalla stessa denominazione di graphic novel è evidente che esiste «un ponte» tra il letterario e il grafico ‒ e che consiste nello stesso termine «novel». È presente inoltre un comune fondamento narrativo tra letteratura e graphic novel; entrambi sono infatti basati su di una struttura narrativa complessa e fortemente interconnessa, in cui nessun elemento è a sé stante ‒ e il cronotopo è per definizione un collante strutturale. Ma è evidente che il graphic novel è fondato su una maggiore rilevanza dell’aspetto formale o grafico rispetto al testo letterario. Da cui l’importanza che dovrebbero rivestire le categorie formali nel definire il dispositivo cronotopico quando viene applicata al comics.
Bachtin sottolineava il fatto che «il cronotopo è da noi inteso come una categoria che riguarda la forma e il contenuto [della letteratura]» (1979: 231). Ma in molti casi le analisi del cronotopo nel comics si sono focalizzate su aspetti relativi al contenuto, vale dire riguardanti il mondo narrativo o la diegesi ‒ come nel caso dei trauma studies applicati al fumetto ‒, molto più raramente sugli aspetti formali o strettamente grafici (come invece hanno fatto ad esempio McCloud e Di Liddo).
La domanda è: quali artifici o dispositivi formali vengono usati per creare un effetto spazio-tempo specifico per il comics? Partendo dalle osservazioni di McCloud, e rileggendole in base alla teoria bachtiniana del cronotopo letterario, si cercheranno delle risposte utilizzando come caso esemplare alcune opere di Gipi.
Per cercare una risposta a queste domande verranno prese in considerazione secondo un approccio semiotico e di media cognitive theory due serie televisive italiane (in realtà coproduzioni estere con al centro Sky), come Gomorra. La serie (2014-in produzione) e The Youg Pope (2016-in produzione).
La migrazione di un dispositivo narrativo dalla letteratura alla serialità televisiva.
Andrea Bernardelli
L’intervento intende sottolineare l’importanza della figura dell’antieroe nella costruzione di testi parodici o satirici. L’antieroe è di fatto un dispositivo narrativo fondamentale per costruire ogni forma di anti-narrazione, quest’ultima intesa come il rovesciamento di una sequenza narrativa stereotipata fondata sulla centralità di un protagonista carico di ogni tipo di caratterizzazione positiva (“l’eroe senza macchia e senza paura”).
Una sommaria definizione dell’antieroe – da non confondere con il semplice oppositore o antagonista dell’eroe -, consiste nella rappresentazione di una figura investita di caratteristiche che siano in tutto o in parte il rovesciamento dei caratteri positivi dell’eroe. Al protagonista bidimensionale (il tradizionale personaggio eroico “piatto”) si contrappone quindi una figura dotata di complessità e di profondità (il personaggio “tondo” di Forster 1927), un protagonista del racconto caratterizzato da luci ed ombre.
Esiste una ampia tradizione di antieroi nella storia letteraria, in particolare nel romanzo. Di fatto il primo uso del termine è in Memorie del sottosuolo di Dostoevskij (1864), ma sembra che la stessa tradizione della forma romanzo sia legata a questa costruzione “al negativo” della figura del protagonista, basti ricordare, risalendo ad alcune opere ritenute all’origine del genere romanzo, la figura di Don Chisciotte o le protagoniste “negative” di Defoe, Moll Flanders e Roxana.
A partire dagli esempi letterari è possibile ricostruire una tipologia o fenomenologia dell’antieroe, caratterizzazioni che hanno avuto un’ampia fortuna anche in altre forme di espressione narrativa. In particolare la figura dell’antieroe è stata ampiamente utilizzata nel cinema e nel fumetto, soprattutto quando queste forme narrative hanno raggiunto una certa maturità espressiva.
L’ultima “migrazione narrativa” del dispositivo dell’antieroe consiste nel suo utilizzo nella più recente serialità televisiva (quella post-Sopranos, 1999), in cui il protagonista antieroico è diventato un fondamentale strumento per mettere in discussione non solo stereotipi narrativi televisivi consolidati (dr. Kildare vs. dr. House), ma anche per riflettere, attraverso la parodia o la satira, sulla rappresentazione di modelli culturali altrimenti semplicemente rispecchiati senza profondità (vedi il caso della serie italiana L’ispettore Coliandro).