Il saggio indaga la figura del gesuita Federico Sanvitali, docente di matematica e architettura presso il Collegio dei Nobili di Brescia, e l’influenza del suo insegnamento nella formazione culturale e tecnica dei professionisti e dei...
moreIl saggio indaga la figura del gesuita Federico Sanvitali, docente di matematica e architettura presso il Collegio dei Nobili di Brescia, e l’influenza del suo insegnamento nella formazione culturale e tecnica dei professionisti e dei dilettanti di architettura bresciani del XVIII secolo.
Accanto alla restituzione di un profilo critico del gesuita, protagonista del contesto culturale bresciano di metà Settecento, lo studio esamina il suo trattato Elementi di architettura civile, pubblicato postumo nel 1765 ma redatto almeno cinque anni prima, documentato quale unico contributo teorico sull’architettura promosso a Brescia nel pieno Settecento. Pensato come manuale scolastico riservato agli allievi del collegio, esso fornisce le istruzioni teoriche e pratiche per la professione dell’architetto enunciate secondo un approccio scientifico di matrice galileiana ripreso da Sturm e Wolff, focalizzato sullo studio dei materiali, sulla loro applicazione in campo edilizio, e sulle tecniche costruttive, piuttosto che sul linguaggio architettonico. La lezione di Sanvitali rappresenta un momento decisivo per la maturazione intellettuale e tecnica di alcuni dei maggiori architetti bresciani attivi nel secondo Settecento, come Gaspare Turbini, associato alla Reale Accademia di Parma e autore di una ricca produzione trattatistica coerente con gli interessi scientifici del maestro.
Anche se sprovvisto di una posizione teorica originale, il trattato acquista un posto significativo nel panorama della trattatistica architettonica italiana del Settecento, come punto di sintesi e di aggiornamento critico sulle dottrine architettoniche e sulle tecniche costruttive promosse dai principali trattatisti di area transalpina, in anticipo rispetto alle importanti e più note opere di Girolamo Fonda e Nicolò Carletti.