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La seconda serie del «Giornale» fu segnata dalla volontà di Gentile di farne, più che un organo polemico e teorico, uno strumento 'pedagogico', sul modello, non molto diverso, di quello che egli già stava seguendo, da... more
La seconda serie del «Giornale» fu segnata dalla volontà di Gentile di farne, più che un organo polemico e teorico, uno strumento 'pedagogico', sul modello, non molto diverso, di quello che egli già stava seguendo, da qualche anno, per gli «Annali» della Scuola Normale di Pisa. Gentile si richiama così al 'metodo storico' appreso alla Normale, al criterio della 'erudizione', intesa come una 'informazione' il più possibile 'larga' ed aggiornata, rivolta ai 'veri' destinatari della rivista, gli insegnanti, come un segmento importante della classe dirigente, nell'ottica della sua riforma della scuola. [Testo dell'editore]. Gentile wanted that the second series of the «Giornale» was more than a polemical weapon in his hands, but rather a pedagogical tool, not too different from the Annali of the Scuola Normale, which he already followed at that time. Gentile wanted therefore to refer to the 'metodo storico' that he learned at the Scuola Normale, that is to the criterion of an erudition which has to be wide and up-to-date, and addressed to the real readers of the journal, that is teachers, seen by him as an important segment of the ruling class, in the perspective of his school reform. [Publisher's text].
L'esame delle lettere di Calamandrei a Calogero, alla luce del contesto politico e dell'itinerario biografico di Guido Calogero, offre lo spunto per alcune puntualizzazioni storiografiche
Il fascicolo intestato ad Aldo Capitini nel fondo Guido Calogero conservato presso l’Archivio Centrale dello Stato contiene una copia dattiloscritta della lettera di dimissioni che Capitini, segretario della Scuola Normale di Pisa, inviò... more
Il fascicolo intestato ad Aldo Capitini nel fondo Guido Calogero conservato presso l’Archivio Centrale dello Stato contiene una copia dattiloscritta della lettera di dimissioni che Capitini, segretario della Scuola Normale di Pisa, inviò nel 1933 al direttore Giovanni Gentile. Non è inverosimile che Capitini l’abbia consegnata a Calogero in occasione del loro primo incontro, che deve essere avvenuto intorno alla metà del 1936.
In his preface to The Social Philosophy of Giovanni Gentile, HS Harris wrote that “[Gentile's] association with Fascism, of which he was an ardent supporter from 1923 until his own death during the last throes of the Fascist... more
In his preface to The Social Philosophy of Giovanni Gentile, HS Harris wrote that “[Gentile's] association with Fascism, of which he was an ardent supporter from 1923 until his own death during the last throes of the Fascist Social Republic, prejudiced the issue. Critical evaluation of his political and social thought has been almost impossible for the Italians themselves because of the general climate of political opinion both before and after his death; and almost everyone outside Italy followed the lead given by Croce and dismissed Gentile's practical philosophy as unworthy of serious critical examination.” This statement undoubtedly points at an effective historiographical question. The present article aims to shed light on this issue, taking into consideration specifically the writings published about Gentile in the United States in the 1920s and 1930s. Some research has already been undertaken in this field, but it seems ripe for being further developed. Interest in the work of Gentile came especially from the intellectual circles of Columbia University and his work has usually been interpreted by historians as resulting from pro-fascist leanings. Yet, a closer examination of sources and consequently a more analytical reconstruction of the context suggests that the reception of the educational thought of Gentile and the knowledge of his political activity during the Fascist regime took place in the United States quite independently from political sympathies.
L'esame delle lettere di Calamandrei a Calogero, alla luce del contesto politico e dell'itinerario biografico di Guido Calogero, offre lo spunto per alcune puntualizzazioni storiografiche
L'articolo sintetizza le relazioni presentate in occasione della giornata di studi dedicata, il 6 dicembre 2017, dalla Scuola Normale Superiore a Claudio Cesa, suo allievo e insigne professore. Oggetto delle relazioni, i suoi anni... more
L'articolo sintetizza le relazioni presentate in occasione della giornata di studi dedicata, il 6 dicembre 2017, dalla Scuola Normale Superiore a Claudio Cesa, suo allievo e insigne professore. Oggetto delle relazioni, i suoi anni giovanili (M. Moretti), i suoi studi su Fichte (C. De Pascale), Schelling (G. Cantillo), Feuerbach (F. Tomasoni), sullo Hegel politico (M. Mori), sulla filosofia italiana dell'Ottocento (A. Savorelli), e il suo modo di intendere la storia della filosofia (G. Bonacina). [Testo dell'editore]. The article summarizes the papers presented at the symposium devoted, on December 6th, 2017, to the scholarly work of Claudio Cesa by the Scuola Normale Superiore, where Cesa studied and eminently taught. Subject of the papers, his early years (M. Moretti), his research on Fichte (C. De Pascale), Schelling (G. Cantillo), Feuerbach (F. Tomasoni), on Hegel's political thought (M. Mori), on the Italian philosophy of the 19th Century (A. Savorelli), along with his way of conceiving history of philosophy (G. Bonacina). [Publisher's text].
Il fascicolo intestato ad Aldo Capitini nel fondo Guido Calogero conservato presso l’Archivio Centrale dello Stato contiene una copia dattiloscritta della lettera di dimissioni che Capitini, segretario della Scuola Normale di Pisa, inviò... more
Il fascicolo intestato ad Aldo Capitini nel fondo Guido Calogero conservato presso l’Archivio Centrale dello Stato contiene una copia dattiloscritta della lettera di dimissioni che Capitini, segretario della Scuola Normale di Pisa, inviò nel 1933 al direttore Giovanni Gentile. Non è inverosimile che Capitini l’abbia consegnata a Calogero in occasione del loro primo incontro, che deve essere avvenuto intorno alla metà del 1936.
Benedetto Croce theorizes that natural sciences are de- fective sciences, because they always bump against facts that re- quire to be intuitively and historically understood, and because they set up concepts which are anything but... more
Benedetto Croce theorizes that natural sciences are de- fective sciences, because they always bump against facts that re- quire to be intuitively and historically understood, and because they set up concepts which are anything but natural. These concepts can be used only in order to organize the empirical material; therefore they are mere schemes, or pseudo-concepts, or conceptual fictions. These fictions are of great help in simplifying the physical reality and in stating relations within it; they have an instrumental character like a sort of necessary functions and practical acts. Their main fea- ture is the lack of universality; therefore they are just the opposite of pure concepts. Such logical theory does not involve a depreciation of natural sciences, which are rather viewed as a form of practical, economical knowing, like in the perspective of empiriocriticism (Avenarius, Mach) and conventionalism (Poincare, Le Roy, Mi- lhaud). But, unlike all these philosophers, Croce distin...
Il fascicolo intestato ad Aldo Capitini nel fondo Guido Calogero conservato presso l’Archivio Centrale dello Stato contiene una copia dattiloscritta della lettera di dimissioni che Capitini, segretario della Scuola Normale di Pisa, inviò... more
Il fascicolo intestato ad Aldo Capitini nel fondo Guido Calogero
conservato presso l’Archivio Centrale dello Stato contiene
una copia dattiloscritta della lettera di dimissioni che Capitini,
segretario della Scuola Normale di Pisa, inviò nel 1933 al direttore
Giovanni Gentile. Non è inverosimile che Capitini
l’abbia consegnata a Calogero in occasione del loro primo
incontro, che deve essere avvenuto intorno alla metà del 1936.