Andrea Pendezzini
MD (Doctor of Medicine), PhD in Anthropology, Psychoanalyst (CIPA) with private practice in Milan e Bergamo. He worked as GP (general practitioner) both in the italian NHS and in NGOs providing primary health care for undocumented migrant for over 10 year. Since 2016 he works at etno-psychiatric Centre "Frantz Fanon" in Turin, Italy. He was adjunct professor of Medical Anthropology at the University of Turin, where he held a post-doc position. Currently he is adjunct professor of Mental Health and Etnopsychiatry at the Master Degree in Clincal Psychology, Dept. of Human and Social Science, University of Bergamo. His scientific interests are mainly focused on the relationship between violence, memory and history, and on the dialogue between anthropology and psychoanalysis
Address: Bergamo, Italy
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l’indagine si articola in una sezione teorica e in due sezioni di analisi: la prima quantitativa (condotta attraverso l’analisi secondaria di dati e indicatori e la costruzione e geo-referenziazione di indici) e la seconda qualitativa (realizzata tramite l’analisi dei documenti di programma e le interviste ad un campione di operatori dei servizi). Finalizzate entrambe a cogliere, in particolare, le nuove forme assunte dalla povertà
e vulnerabilità sociale e materiale in provincia di Bergamo e le dimensioni latenti delle stesse, il Rapporto si articola in 3 sezioni:
1. morfologia socio-territoriale della provincia di Bergamo;
2. povertà e vulnerabilità sociale nella provincia di Bergamo;
3. punto di vista degli attori del territorio sulla tematica e sulle politiche di intervento.
Successivamente alla presentazione dei principali riferimenti teorici (introduzione) e dei risultati delle due fasi di indagine (prima, seconda e terza parte), nelle conclusioni è dedicata attenzione alle principali indicazioni di intervento.
Papers
Torino e analizza le diverse traiettorie degli studenti, fra difficoltà vissute nell’incontro con un contesto accademico diverso, nuove possibilità immaginate, ostacoli alla realizzazione dei propri desideri. Si osserva l’intreccio fra diverse forme di precarietà – materiale (giuridica, abitativa,
lavorativa), sociale ed esistenziale: come vengono costruiti e ricostruiti i percorsi universitari? È possibile immaginarsi studenti universitari, pur in un contesto di costante incertezza, e di inclusione sempre e solo parziale? L’articolo esplora in particolare le esperienze di sofferenza degli studenti
per come prendono forma nello scarto fra i percorsi immaginati e desiderati dal soggetto, le traiettorie tracciate, a volte prescritte, dal sistema universitario, e i mandati e le aspettative del contesto familiare e sociale di provenienza.
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l’indagine si articola in una sezione teorica e in due sezioni di analisi: la prima quantitativa (condotta attraverso l’analisi secondaria di dati e indicatori e la costruzione e geo-referenziazione di indici) e la seconda qualitativa (realizzata tramite l’analisi dei documenti di programma e le interviste ad un campione di operatori dei servizi). Finalizzate entrambe a cogliere, in particolare, le nuove forme assunte dalla povertà
e vulnerabilità sociale e materiale in provincia di Bergamo e le dimensioni latenti delle stesse, il Rapporto si articola in 3 sezioni:
1. morfologia socio-territoriale della provincia di Bergamo;
2. povertà e vulnerabilità sociale nella provincia di Bergamo;
3. punto di vista degli attori del territorio sulla tematica e sulle politiche di intervento.
Successivamente alla presentazione dei principali riferimenti teorici (introduzione) e dei risultati delle due fasi di indagine (prima, seconda e terza parte), nelle conclusioni è dedicata attenzione alle principali indicazioni di intervento.
Torino e analizza le diverse traiettorie degli studenti, fra difficoltà vissute nell’incontro con un contesto accademico diverso, nuove possibilità immaginate, ostacoli alla realizzazione dei propri desideri. Si osserva l’intreccio fra diverse forme di precarietà – materiale (giuridica, abitativa,
lavorativa), sociale ed esistenziale: come vengono costruiti e ricostruiti i percorsi universitari? È possibile immaginarsi studenti universitari, pur in un contesto di costante incertezza, e di inclusione sempre e solo parziale? L’articolo esplora in particolare le esperienze di sofferenza degli studenti
per come prendono forma nello scarto fra i percorsi immaginati e desiderati dal soggetto, le traiettorie tracciate, a volte prescritte, dal sistema universitario, e i mandati e le aspettative del contesto familiare e sociale di provenienza.