Conference Presentations by Elena Grazioli
Programma 13-15 giugno, 2024
Il convegno annuale MOD dedicato al tema Moderno e Antimoderno. Le avventure di una contrapposizi... more Il convegno annuale MOD dedicato al tema Moderno e Antimoderno. Le avventure di una contrapposizione si svolgerà a Milano nelle quattro sedi universitarie dal 13 al 15 giugno 2024, secondo questo calendario: giovedì 13, pomeriggio: prima sessione plenaria (Università degli studi di Milano); venerdì 14, mattina: seconda sessione plenaria e assemblea dei soci (Università IULM); venerdì 14 giugno, pomeriggio: sessioni parallele e votazioni (Università Cattolica del Sacro Cuore); sabato 15, mattina (Università degli studi di Milano Bicocca): terza sessione plenaria e tavola rotonda.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Pier Paolo Pasolini direttore di "Nuovi Argomenti": nuove linee per la rivista, 2024
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Convegno e attribuzione del Premio di Narrativa, 2023
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Convegno Trento, 28-29 settembre, 2023
Le prime versioni dell’Histoire de ma vie di Giacomo Casanova – tra il 1822 e il 1828 comparve un... more Le prime versioni dell’Histoire de ma vie di Giacomo Casanova – tra il 1822 e il 1828 comparve una traduzione tedesca, una versione ‘corretta’ secondo i gusti del Biedermeier, e un’altra, in francese, rimaneggiata da Laforgue, iniziò a circolare fra il 1826 e il 1838 – suscitarono scalpore. A questa altezza cronologica i più famosi letterati del tempo si lanciarono in stroncature destinate a diventare celebri, si pensi ad esempio quella di Foscolo, apparsa sulle colonne della rivista inglese «Westminster Review» nel 1827, che intendeva ‘incriminare’ Casanova per falsità, ma anche a quella pesantemente moralizzatrice di Jules Janin, pubblicata sulla «Revue de Paris» nel 1833. Tuttavia, l’opera non venne accusata soltanto di numerose contraddizioni e inesattezze o di oscenità: dell’Histoire de ma vie si arrivò persino a contestare la paternità, quando, nel 1857, Paul Lacroix nel suo Catalogue des livres affermò di aver cercato il vero autore dei Mémoires, poiché non potevano appartenere a Giacomo Casanova, incapace di scrivere in francese e inesperto per un’opera di immaginazione e di gusto. L’autobiografia casanoviana venne attribuita a Stendhal, del quale si riconoscevano spirito, carattere, idee e stile.
Scopo del contributo è indagare le polemiche suscitate dall’Histoire de ma vie da una duplice prospettiva, quella legata al suo contenuto e quella relativa al suo autore. Entrambe, del resto, per l’eco che hanno suscitato, hanno sancito la nascita del mito casanoviano destinato a perdurare fino ai giorni nostri.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Aurora, HarperCollins, 2023
Stefano, ultimo discendente dell’antica famiglia aristocratica degli Orsini Gianotti, dirige con ... more Stefano, ultimo discendente dell’antica famiglia aristocratica degli Orsini Gianotti, dirige con successo e da lungo tempo la Fulgor, la fabbrica di lampadine fondata dal celebrato nonno Umberto negli anni Venti del Novecento. Ha una moglie, Carola, e una figlia sedicenne, Aurora, venuta al mondo come un miracolo, dopo anni di tentativi disperati e infruttuosi.
La telefonata notturna di una sconosciuta, con cui si apre il romanzo, lascia in Stefano un vago senso di paura e sgomento: la donna allude, infatti, a questioni del passato che lui nemmeno ricorda, parlando con tono sibillino di una promessa fatta quando sua figlia era ancora una bambina, quasi esprimendo una velata minaccia. Poche ore dopo, durante un rapporto sessuale, Aurora cade in un sonno comatoso di cui nessun medico riesce a comprendere la ragione. Si apre così un periodo di crisi, in cui i due genitori cercano di rispondere in modo diverso a quest’evento inspiegabile e doloroso, alla ricerca di una soluzione sempre più disperata: Carola si abbandona a una vita di preghiera e riti superstiziosi, mentre Stefano cerca di reagire e inizia a indagare sulla telefonata ricevuta nel cuore della notte, sui misteri della sua famiglia e sull’ipotesi che una maledizione gravi sulle fondamenta della Fulgor... Ma è davvero così?
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Finzioni biografiche e pubbliche conferenze: la Beatrice popolare dell’Ottocento, 2023
Se il volume di Lino Pertile, Dante popolare, parte dalla domanda «che cos’ha il poeta che lo ren... more Se il volume di Lino Pertile, Dante popolare, parte dalla domanda «che cos’ha il poeta che lo rende così universalmente irresistibile?», possiamo chiederci che cosa abbia di tanto affascinante la figura di Beatrice da portare il mito che la riguarda ad attraversare i secoli fino a giungere all’estremo contemporaneo (pensiamola ad esempio fra le pagine del romanzo di Massimo Onofri, Benedetti Toscani, uscito nel 2017). Allo stesso tempo, se la risposta di Pertile procede non dal punto di vista dei destinatari ma dall’analisi della Commedia, per quanto riguarda Beatrice è invece proprio sul pubblico, sulla ricezione della sua figura che dobbiamo concentrarci per capire come la sua fisionomia si trasfiguri dalle pagine della Vita nova e della Commedia ai nostri giorni. Questo intervento prenderà in esame un passaggio chiave, quello che si verifica a partire dall’epoca risorgimentale, momento in cui Dante e Beatrice diventano simbolo di vita concreta, reale e contemporanea, come appare evidente in una serie di finzioni biografiche, pubblicate fra il 1844 e il 1886 – Dante a Ravenna di Erasmo Pistolesi (1844), Dante e Beatrice di Cesare Scartabelli (1852), L’amore di Dante di Luigi Capranica (1864), Dante e Bice di Cesare Da Prato (1873), Amori di Dante Alighieri con Beatrice Portinari di Armando Dominicis (1886). Tutte opere, queste, che verranno prese in esame insieme ad alcune pubbliche conferenze – genere allora estremamente in voga –, fra cui quelle organizzate per il centenario del 1890 (tenute da scrittrici italiane quali Giovanna Vittori, Carolina Invernizio, Emma Tettoni, Maria Bobba, Emilia Mariani e Giuseppina Le Maire), al fine di comprendere come Beata Beatrix si sia trasformata nel tempo tanto da divenire opportunità per perimetrare – e finalmente offrire – uno spazio scientifico a riflessioni “al femminile” e soprattutto per affrancare la donna dalla concezione profondamente limitante di musa e ispiratrice.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Call for papers - Modernità letteraria e visual arts: iconotesti, illustrazioni e graphic design, 2023
Si accettano proposte per il seguente panel: Modernità letteraria e visual arts: iconotesti, illu... more Si accettano proposte per il seguente panel: Modernità letteraria e visual arts: iconotesti, illustrazioni e graphic design.
Nella società della modernità letteraria le visual arts hanno assunto un ruolo via via fondamentale fino a risultare dominati nel mondo contemporaneo. L'industria culturale, sfruttando le esigenze del mercato, ha portato la letteratura a dialogare in misura sempre maggiore con le altre arti, in un confronto costante con le immagini. Già Roland Barthes nel 1970, con L'impero dei segni, spiegò come non si tratti affatto di un semplice accostamento fra due orizzonti differenti: «Testo e immagini, nel loro intreccio, vogliono assicurare la circolazione, lo scambio di questi significanti: il corpo, il viso, la scrittura». Mentre in Beyond Comparison: Picture, Text, and Method (1994) W.J.T. Mitchell ha posto la questione del rapporto tra testo e immagine nei termini di una "resistenza" reciproca dei due media. In effetti si tratta di due media diversi che convivono in alcune tipologie testuali ibride, definendole: gli iconotesti-nelle loro diverse declinazioni (graphic novel, fototesto…)-ma anche libri illustrati come Quando l'Italia tollerava (1965), con i bellissimi disegni di Mino Maccari. Ma se il rapporto fra famosi illustratori-Achille Beltrame, Mario Tempesti, lo stesso Maccari-e la stampa periodica è fondamentale, ha particolare rilevanza anche il legame fra il graphic design e l'editoria libraria, lo dimostrano le copertine di Bruno Munari per il Club degli Editori, quelle disegnate da John Alcorn per la casa editrice Rizzoli e gli Oscar Mondadori illustrati da Ferenc Pintér. Le proposte di comunicazione vanno inviate all'indirizzo email panelmod2023@unifg.it, specificando il titolo del panel. La scadenza per la presentazione delle proposte è fissata al 30 aprile.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
«Facendo saltare le teste de’ ribelli»: Giacomo Casanova e la Rivoluzione francese, 2023
In piena Rivoluzione francese, e in un momento di difficoltà in cui Luigi XVI spera nell’interven... more In piena Rivoluzione francese, e in un momento di difficoltà in cui Luigi XVI spera nell’intervento delle altre potenze europee per ristabilire la propria autorità – l’influenza dei sostenitori dell’assolutismo all’Assemblea è scarsa ed è al ribasso anche quella dei fautori di un compromesso “all’inglese” –, Casanova si schiera rabbiosamente a difesa del parti des royalistes affermando che il re di Francia «deve riacquistare le prerogative costituzionali della sua corona facendo saltare le teste de’ ribelli». Il cavaliere di Seingalt teme che il regno, da lui tanto amato e ritenuto tra i più fiorenti e i più belli dell’universo, venga spartito tra le potenze straniere, pronte a intervenire per vendicare e punire l’assassinio di un re, poiché la potenza sovversiva di questo atto minaccia tutti gli ordini costituiti. La Francia, nazione «ribelle a Dio e alla Natura», non potrà resistere a lungo: «Tra quest’anno e il prossimo, sette ottavi della nazione e del reame saranno ridotti in cenere. Ho fretta di vedere questa bella catastrofe; e mi dispiacerebbe se la morte mi obbligasse ad uscire dal teatro prima dell’ultima scena». Da questa specola ci pare interessante indagare il punto di vista di un uomo del Settecento – l’avventuriero e il libertino per antonomasia, ma ormai anziano e rinchiuso fra gli scaffali polverosi della biblioteca di Dux – non solo attraverso il suo vissuto personale di un conflitto epocale, ma mediante lo scambio epistolare, in grado di sollecitare la discussione e lo scambio di opinioni con altri letterati e diplomatici del tempo, in particolare con l’amico Johann Ferdinand Opiz, ispettore delle finanze nel regno di Giuseppe II.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Convegno «Nuovi Argomenti» , 2022
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Memoria di Beatrice: il mito e sua la narrazione nel modernismo , 2022
Dal 1993 il Centro di studi storico-letterari Natalino Sapegno Onlus organizza nel mese di settem... more Dal 1993 il Centro di studi storico-letterari Natalino Sapegno Onlus organizza nel mese di settembre un seminario residenziale di alta formazione rivolto a un gruppo di 30/35 dottorandi in discipline umanistiche, ospiti della Fondazione per una settimana in Valle d'Aosta, segnalati dai coordinatori delle scuole di dottorato di atenei italiani, francesi, belgi e svizzeri per i loro particolari meriti scientifici e per l'affinità tra le loro ricerche e i temi affrontati nel seminario. Da alcuni anni la Fondazione prevede, oltre al consueto dibattito che chiude ogni sessione, anche la presentazione di alcune comunicazioni da parte dei dottorandi, selezionate dal Comitato scientifico a partire dagli abstract forniti in sede di iscrizione al seminario. Tutti i partecipanti contribuiscono quindi, con saggi e/o schede più brevi, agli atti dell'iniziativa, liberamente consultabili sul sito web della Fondazione Sapegno, onde favorirne un'utilizzazione flessibile, aperta e dialogica. Il seminario è aperto anche a tutte le persone interessate, che possono seguirne i lavori in qualità di uditori, previa iscrizione tramite il gestionale disponibile sul sito web della Fondazione: www.sapegno.it (in base al numero di posti disponibili in sala, gli uditori possono partecipare in presenza o tramite piattaforma digitale).
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Intorno a Boccaccio , 2022
Nell’arco cronologico che delimita gli estremi temporali del Novecento, il Decameron, così come l... more Nell’arco cronologico che delimita gli estremi temporali del Novecento, il Decameron, così come la Commedia di Dante, è stato un testo di straordinaria suggestione e ispirazione. Rispetto al poema sacro, di cui, nell’immaginario collettivo, sono ben note le rappresentazioni figurative, anche sulla spinta del Centenario appena trascorso — numerosi, del resto, sono gli studi che le riguardano —, minor eco hanno riscontrato le opere pittoriche di artisti contemporanei ispirate al Decameron, mentre affiorano immediatamente alla memoria i numerosi adattamenti cinematografici, a partire dalla fortuna di Boccaccio ’70 (1962). Non ci pare privo di significato proporre un excursus che percorra non soltanto le famose illustrazioni di Marc Chagall e Salvador Dalì, ma che includa una disamina di opere di pittori novecenteschi, esposte in una serie di mostre allestite a Certaldo: Omaggio a Giovanni Boccaccio degli artisti contemporanei, 1967 (seconda edizione 1997), Through the ‘Decameron’. Un viaggio nel ‘Decameron’ del settembre 2020 — i cui cataloghi sono conservati a Casa Boccaccio —, fino ad arrivare a Mnemodecameron di Carlo Romiti, progetto che prende le mosse dalla rassegna di letture del Decameron, Si racconta le novelle del Boccaccio, per cui l’artista ha creato, per ogni novella, un’illustrazione stampata su cartolina.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Conference Program Cultural Mappings Loyola University Chicago, May 26-28, 2022
Panel: Mapping authors and texts in European journals after World War II.
In recent years, the di... more Panel: Mapping authors and texts in European journals after World War II.
In recent years, the digitization of journals has gained ground as an important way of scanning the production of essays and literary writings within the original context of publication: even for famous and much-studied authors, it is important to trace back the original coordinates of publication, especially for “militant” writings which must be set against the original critical and/or polemical background. Such approach has proved useful especially for many of the literary “avant-gardes” of the early 20th century, highlighting the many contacts between national cultural traditions, e. g. France and Italy. Periodicals from the second half of 20th century, however, have attracted much less attention, despite their vast and diverse production and the presence of paramount contributors (Calvino, Carocci, Moravia, and so forth). Usually printed on cheap paper in very few copies, many of those journals can prove difficult to find and delicate to handle. This panel aims to highlight some current trends in the digitization and study of such journals, drawing an outline of their original publication context.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Giacomo Casanova auctor e agens. I tempi dell’Histoire de ma vie: vissuto, narrazione e commento retrospettivo, 2021
L’autobiografia di Giacomo Casanova si costruisce sulle basi di una densa stratificazione tempora... more L’autobiografia di Giacomo Casanova si costruisce sulle basi di una densa stratificazione temporale: il tempo della scrittura, a Dux, in Boemia, nel 1789; il tempo della narrazione, all’interno del quale — riprendendo le categorie introdotte da Paolo Giovannetti (Il racconto 2012) — vengono a intrecciarsi, in una fitta rete, racconto anteriore, simultaneo e ulteriore; e il tempo del vissuto (che l’autore sceglie di arrestare all’altezza del 1774), rispetto al quale è necessario un commento retrospettivo. Molte delle avventure di Casanova, ben prima di essere inserite nell’Histoire de ma vie, vengono, in prima istanza, raccontate e questa stessa mimesi viene ascritta all’interno del corpus diegetico, amplificando così l’effetto di sinergia fra le varie temporalità e meglio saldando fra loro gli episodi della sua vita. Si tenterà dunque di proporre una esemplificazione dei diversi archi temporali che strutturano le memorie casanoviane e di mostrare come il loro condizionamento reciproco conduca a una vivacità del testo, costituendo uno dei caratteri di originalità dell’Histoire de ma vie rispetto alle autobiografie coeve.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Le inchieste di «Nuovi Argomenti»: riflessioni sulla letteratura nell’epoca dell’industria culturale , 2021
La rivista «Nuovi Argomenti», fondata da Carocci e Moravia nel 1953, sfruttò sapientemente la for... more La rivista «Nuovi Argomenti», fondata da Carocci e Moravia nel 1953, sfruttò sapientemente la formula del “tema inchiesta”, una tavola rotonda in cui la discussione prende corpo grazie alle prospettive delle diverse voci interpellate. Analizzando principalmente 10 domande su «neocapitalismo e letteratura» (1964), si tenterà, attraverso i punti di vista dei più grandi autori del Novecento, di indagare la posizione degli intellettuali nell’epoca dell’industria culturale.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
«Oh Bëatrice, dolce guida». La dislocazione operata da Giovanni Giudici: una «beatitudine infelice» e interamente terrena, 2021
Sulla scia della ben nota influenza di Dante e della Commedia nella poesia italiana del Novecento... more Sulla scia della ben nota influenza di Dante e della Commedia nella poesia italiana del Novecento, verrà presa in esame la raccolta poetica di Giovanni Giudici O beatrice, uscita nella collana «Lo Specchio» Mondadori nel 1972. Si tenterà in prima istanza di commentare, a partire dal verso dantesco «Oh Bëatrice, dolce guida e cara!», due poesie della raccolta, Alla Beatrice e O beatrice. Particolare attenzione sarà riservata dunque all’analisi di questa figura femminile, in continua metamorfosi, dalle opere dello stesso Dante fino alle riletture romantiche, ma in grado di conservare il suo prestigio speculativo per tutto il Novecento e adattarsi persino a un orizzonte poetico laico in cui l’amore, slegato da un possibile riscatto nell’aldilà, si circoscrive nei limiti di un sublime contingente e del tutto terreno.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Il contagio e l'argomentazione del mondo che verrà, 2020
From abstract to concrete values, through the metaphor of war and post war, new arguments will de... more From abstract to concrete values, through the metaphor of war and post war, new arguments will describe the Italy to come. New premises, new agreements, new examples and new illustrations in all kinds of discourse. We will meet on Teams on Thursday 23 April 2020 to talk about it with experts in linguistics, medicine, rhetoric, disaster science, and with health professionals who have had direct experience of this contagion in the hospital.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Papers by Elena Grazioli
«Studi novecenteschi», 2023
Sulla scia della ben nota influenza di Dante e della Commedia nella poesia italiana del Novecento... more Sulla scia della ben nota influenza di Dante e della Commedia nella poesia italiana del Novecento, verrà presa in esame la raccolta poetica di Giovanni Giudici O beatrice, uscita nella collana «Lo Specchio» Mondadori nel 1972. Si tenterà in prima istanza di commentare, a partire dal verso dantesco «Oh Bëatrice, dolce guida e cara!», due poesie della raccolta, Alla beatrice e O beatrice. Particolare attenzione sarà riservata dunque all’analisi della figura di Beatrice, in continua metamorfosi, dalle opere dello stesso Dante fino alle riletture romantiche, in grado di conservare il suo prestigio speculativo per tutto il Novecento e adattarsi persino a un orizzonte poetico laico in cui l’amore, slegato da un possibile riscatto nell’aldilà, si circoscrive nei limiti di un sublime contingente e del tutto terreno.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
Conference Presentations by Elena Grazioli
Scopo del contributo è indagare le polemiche suscitate dall’Histoire de ma vie da una duplice prospettiva, quella legata al suo contenuto e quella relativa al suo autore. Entrambe, del resto, per l’eco che hanno suscitato, hanno sancito la nascita del mito casanoviano destinato a perdurare fino ai giorni nostri.
La telefonata notturna di una sconosciuta, con cui si apre il romanzo, lascia in Stefano un vago senso di paura e sgomento: la donna allude, infatti, a questioni del passato che lui nemmeno ricorda, parlando con tono sibillino di una promessa fatta quando sua figlia era ancora una bambina, quasi esprimendo una velata minaccia. Poche ore dopo, durante un rapporto sessuale, Aurora cade in un sonno comatoso di cui nessun medico riesce a comprendere la ragione. Si apre così un periodo di crisi, in cui i due genitori cercano di rispondere in modo diverso a quest’evento inspiegabile e doloroso, alla ricerca di una soluzione sempre più disperata: Carola si abbandona a una vita di preghiera e riti superstiziosi, mentre Stefano cerca di reagire e inizia a indagare sulla telefonata ricevuta nel cuore della notte, sui misteri della sua famiglia e sull’ipotesi che una maledizione gravi sulle fondamenta della Fulgor... Ma è davvero così?
Nella società della modernità letteraria le visual arts hanno assunto un ruolo via via fondamentale fino a risultare dominati nel mondo contemporaneo. L'industria culturale, sfruttando le esigenze del mercato, ha portato la letteratura a dialogare in misura sempre maggiore con le altre arti, in un confronto costante con le immagini. Già Roland Barthes nel 1970, con L'impero dei segni, spiegò come non si tratti affatto di un semplice accostamento fra due orizzonti differenti: «Testo e immagini, nel loro intreccio, vogliono assicurare la circolazione, lo scambio di questi significanti: il corpo, il viso, la scrittura». Mentre in Beyond Comparison: Picture, Text, and Method (1994) W.J.T. Mitchell ha posto la questione del rapporto tra testo e immagine nei termini di una "resistenza" reciproca dei due media. In effetti si tratta di due media diversi che convivono in alcune tipologie testuali ibride, definendole: gli iconotesti-nelle loro diverse declinazioni (graphic novel, fototesto…)-ma anche libri illustrati come Quando l'Italia tollerava (1965), con i bellissimi disegni di Mino Maccari. Ma se il rapporto fra famosi illustratori-Achille Beltrame, Mario Tempesti, lo stesso Maccari-e la stampa periodica è fondamentale, ha particolare rilevanza anche il legame fra il graphic design e l'editoria libraria, lo dimostrano le copertine di Bruno Munari per il Club degli Editori, quelle disegnate da John Alcorn per la casa editrice Rizzoli e gli Oscar Mondadori illustrati da Ferenc Pintér. Le proposte di comunicazione vanno inviate all'indirizzo email panelmod2023@unifg.it, specificando il titolo del panel. La scadenza per la presentazione delle proposte è fissata al 30 aprile.
In recent years, the digitization of journals has gained ground as an important way of scanning the production of essays and literary writings within the original context of publication: even for famous and much-studied authors, it is important to trace back the original coordinates of publication, especially for “militant” writings which must be set against the original critical and/or polemical background. Such approach has proved useful especially for many of the literary “avant-gardes” of the early 20th century, highlighting the many contacts between national cultural traditions, e. g. France and Italy. Periodicals from the second half of 20th century, however, have attracted much less attention, despite their vast and diverse production and the presence of paramount contributors (Calvino, Carocci, Moravia, and so forth). Usually printed on cheap paper in very few copies, many of those journals can prove difficult to find and delicate to handle. This panel aims to highlight some current trends in the digitization and study of such journals, drawing an outline of their original publication context.
Papers by Elena Grazioli
Scopo del contributo è indagare le polemiche suscitate dall’Histoire de ma vie da una duplice prospettiva, quella legata al suo contenuto e quella relativa al suo autore. Entrambe, del resto, per l’eco che hanno suscitato, hanno sancito la nascita del mito casanoviano destinato a perdurare fino ai giorni nostri.
La telefonata notturna di una sconosciuta, con cui si apre il romanzo, lascia in Stefano un vago senso di paura e sgomento: la donna allude, infatti, a questioni del passato che lui nemmeno ricorda, parlando con tono sibillino di una promessa fatta quando sua figlia era ancora una bambina, quasi esprimendo una velata minaccia. Poche ore dopo, durante un rapporto sessuale, Aurora cade in un sonno comatoso di cui nessun medico riesce a comprendere la ragione. Si apre così un periodo di crisi, in cui i due genitori cercano di rispondere in modo diverso a quest’evento inspiegabile e doloroso, alla ricerca di una soluzione sempre più disperata: Carola si abbandona a una vita di preghiera e riti superstiziosi, mentre Stefano cerca di reagire e inizia a indagare sulla telefonata ricevuta nel cuore della notte, sui misteri della sua famiglia e sull’ipotesi che una maledizione gravi sulle fondamenta della Fulgor... Ma è davvero così?
Nella società della modernità letteraria le visual arts hanno assunto un ruolo via via fondamentale fino a risultare dominati nel mondo contemporaneo. L'industria culturale, sfruttando le esigenze del mercato, ha portato la letteratura a dialogare in misura sempre maggiore con le altre arti, in un confronto costante con le immagini. Già Roland Barthes nel 1970, con L'impero dei segni, spiegò come non si tratti affatto di un semplice accostamento fra due orizzonti differenti: «Testo e immagini, nel loro intreccio, vogliono assicurare la circolazione, lo scambio di questi significanti: il corpo, il viso, la scrittura». Mentre in Beyond Comparison: Picture, Text, and Method (1994) W.J.T. Mitchell ha posto la questione del rapporto tra testo e immagine nei termini di una "resistenza" reciproca dei due media. In effetti si tratta di due media diversi che convivono in alcune tipologie testuali ibride, definendole: gli iconotesti-nelle loro diverse declinazioni (graphic novel, fototesto…)-ma anche libri illustrati come Quando l'Italia tollerava (1965), con i bellissimi disegni di Mino Maccari. Ma se il rapporto fra famosi illustratori-Achille Beltrame, Mario Tempesti, lo stesso Maccari-e la stampa periodica è fondamentale, ha particolare rilevanza anche il legame fra il graphic design e l'editoria libraria, lo dimostrano le copertine di Bruno Munari per il Club degli Editori, quelle disegnate da John Alcorn per la casa editrice Rizzoli e gli Oscar Mondadori illustrati da Ferenc Pintér. Le proposte di comunicazione vanno inviate all'indirizzo email panelmod2023@unifg.it, specificando il titolo del panel. La scadenza per la presentazione delle proposte è fissata al 30 aprile.
In recent years, the digitization of journals has gained ground as an important way of scanning the production of essays and literary writings within the original context of publication: even for famous and much-studied authors, it is important to trace back the original coordinates of publication, especially for “militant” writings which must be set against the original critical and/or polemical background. Such approach has proved useful especially for many of the literary “avant-gardes” of the early 20th century, highlighting the many contacts between national cultural traditions, e. g. France and Italy. Periodicals from the second half of 20th century, however, have attracted much less attention, despite their vast and diverse production and the presence of paramount contributors (Calvino, Carocci, Moravia, and so forth). Usually printed on cheap paper in very few copies, many of those journals can prove difficult to find and delicate to handle. This panel aims to highlight some current trends in the digitization and study of such journals, drawing an outline of their original publication context.