- History, Ancient History, Roman History, Early Modern History, Religion, History of Religions, and 23 moreReformation History, Elizabethan history; English reformation, Puritans, Early American History, Early American Literature, Augustine, Ancient Christian Literature, Second Temple Judaism, Judaism, Early Judaism (2nd Temple, Greco-Roman), Flavius Josephus, Masada Archaeology, Art History, Art and Art History, Education, Social Sciences, Philosophy, Theological Ecology, Ecological Theology, Catholic Traditionalism, Marcel Lefebvre, Sedevacantism, and Traditional Catholic Spiritualityedit
- Licensed secondary school Teacher, Torino, Italia.
- MA in Divinity - Catholic school of higher university studies of Religious Sciences (Issr), Torino, 2017.
- BA in Divinity - Catholic school of higher university studies of Religious Sciences (Issr), Torino, 2015.
- MA in History of Arts, IULM University, Milan, 2011.
- BA in Roman History, Università degli Studi di Torino, 2008.edit
Grazie a Bonifacio e alle sue missioni giunsero tra i Germani centrali e settentrionali non solo il cristianesimo istituzionalizzato, ma anche la scrittura e la letteratura latina, la legge scritta su modello franco-romano (più... more
Grazie a Bonifacio e alle sue missioni giunsero tra i Germani centrali e settentrionali non solo il cristianesimo istituzionalizzato, ma anche la scrittura e la letteratura latina, la legge scritta su modello franco-romano (più applicabile e meno arbitraria di quella consuetudinaria tribale), il grande modello delle fondazioni abbaziali benedettine, che nei secoli successivi si svilupperanno sino a diventare centri di cultura e potere, giungendo a formare la base per grandi città medievali. Se oggi la Germania centro-settentrionale e i Paesi Bassi sono regioni cristiane – almeno culturalmente – lo dobbiamo principalmente all’ardore missionario di Bonifacio e ai suoi discepoli formati nelle sue numerose fondazioni monastiche in Germania, Frisia e Gallia. Egli fu davvero un uomo europeo e medievale, nel senso più nobile della parola – non influenzata da certe storiografie fantasiose di età moderna, negative verso il medioevo, di cui meglio parlerò nel capitolo successivo – ossia cosmopolita, colto letterato, abile diplomatico, evangelizzatore zelante e saggio monaco. Bonifacio fu davvero un ponte tra le culture: britanno di stirpe sassone, viaggiatore in tutta Europa, conoscitore della corte franca, portatore della Chiesa romana nei territori germanici, riuscì a organizzare una missione non debole e isolata – come quelle che erano fallite nei decenni precedenti alla sua opera, per iniziativa dei singoli ordini religiosi, solitamente irlandesi – ma una vera e propria “romanizzazione” della Germania, ossia un’evangelizzazione sotto l’egida della Sede romana e grazie all’aiuto pratico del regno franco, intenzionato ad espandersi ad oriente. A caratterizzare la missione di Bonifacio, oltre allo zelo, fu infatti lo strettissimo legame con i pontefici di Roma, legame che verrà analizzato in questo breve lavoro per sottolineare come non possa esserci vera missione nel medioevo se non con l’appoggio della Sede apostolica, garante a quei tempi non solo di dottrina, ma specialmente unico organismo produttore di cultura e portatore della grande tradizione unificatrice e civilizzatrice dell’Impero Romano.