ITVR20100225A1 - Dispositivo per la depurazione di acqua. - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE
annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo:
DISPOSITIVO PER LA DEPURAZIONE DI ACQUA
DESCRIZIONE
La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo per la depurazione di acqua. In particolare, tale dispositivo si identifica in un dispositivo di affinaggio (trattamento) di acqua potabile associato ad impianti di erogazione d’acqua di uso domestico. Normalmente tali impianti di erogazione d’acqua comprendono un rubinetto e una pluralità di tubature montati in corrispondenza di un lavello.
Un lavello da cucina è solitamente provvisto di un rubinetto a due vie in cui una prima via è collegata, tramite una prima tubatura, ad una presa di erogazione dell’acqua calda ed una seconda via è collegata, tramite una seconda tubatura, ad una presa di erogazione dell’acqua fredda. In altre parole, tale rubinetto corrisponde al normale rubinetto preposto all’erogazione dell’acqua per gli usi domestici o per altri usi qui non esplicitamente indicati.
Secondo una prima tecnica nota, il dispositivo per la depurazione dell’acqua comprende un organo di filtraggio, normalmente posizionato sotto il lavello, un condotto ed un rubinetto aggiuntivo. Tale rubinetto aggiuntivo è montato sul lavello della cucina in posizione affiancata al rubinetto.
Sempre in accordo con questa tecnica nota, il rubinetto aggiuntivo è del tipo ad una via ed è collegato alla presa di erogazione dell’acqua fredda tramite il condotto. In altre parole, tale condotto si sviluppa tra un’estremità di ingresso, collegata alla presa di erogazione dell’acqua fredda, ed un’estremità di uscita, collegata al rubinetto aggiuntivo, in modo da portare l’acqua dalla presa al rubinetto aggiuntivo stesso.
Solitamente l’organo di filtraggio è interposto tra la prima e la seconda estremità del condotto. In tal modo, durante l’uso, l’acqua da erogare passa attraverso il filtro e poi si dirige verso il rubinetto aggiuntivo.
Quindi, nella prima tecnica nota, se un operatore desidera utilizzare acqua non filtrata aziona il rubinetto, mentre se desidera utilizzare acqua filtrata aziona il rubinetto aggiuntivo.
Questa prima tecnica nota presenta però alcuni inconvenienti.
Tali inconvenienti sono legati principalmente al fatto di avere due rubinetti sullo stesso lavello. Infatti, il rubinetto aggiuntivo intralcia le azioni domestiche comunemente eseguite in cucina, ad esempio per lavare le stoviglie, cucinare...
Per risolvere tali inconvenienti, è noto utilizzare una seconda tecnica.
La seconda tecnica nota prevede di sostituire il rubinetto a due vie con un rubinetto ad almeno tre vie. In questa tecnica il condotto che trasporta l’acqua filtrata viene collegato alla terza via del rubinetto eliminando così i problemi legati al rubinetto aggiuntivo.
Tuttavia, anche tale tecnica nota presenta alcuni inconvenienti.
Un primo inconveniente è legato al fatto che è necessario sostituire il rubinetto con un altro (rubinetto a tre vie).
Un secondo inconveniente è legato al fatto che il rubinetto a tre o più vie ha un costo maggiore rispetto ad un normale rubinetto a due vie.
In aggiunta a questo un ulteriore inconveniente è legato al fatto che il rubinetto a tre vie spesso non ha un design tale da sposarsi con il resto dell’arredamento domestico, pertanto potrebbe risultare esteticamente spiacevole.
Inoltre, un ulteriore inconveniente è legato al fatto che è necessario adattare il lavello per l'installazione del rubinetto a tre o più vie. Infatti, per installare il rubinetto a tre vie è spesso necessario allargare il foro precedentemente utilizzato per il rubinetto a due vie. Infatti, il rubinetto a tre vie presenta dimensioni maggiori rispetto ad un normale rubinetto a due vie. In questa situazione lo scopo della presente invenzione è di realizzare un dispositivo per la depurazione di acqua che rimedi agli inconvenienti citati. È in particolare scopo della presente invenzione realizzare un dispositivo per la depurazione di acqua che sia installabile in modo agevole e veloce. È ancora scopo della presente invenzione realizzare un dispositivo per la depurazione di acqua che non comporti modifiche strutturali all’impianto di erogazione dell’acqua.
Gli scopi indicati sono sostanzialmente raggiunti da un dispositivo per la depurazione di acqua secondo quanto descritto nelle unite rivendicazioni. Ulteriori caratteristiche ed i vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente dalla descrizione dettagliata alcune forme di esecuzione preferite, ma non esclusive, di un dispositivo per la depurazione di acqua illustrata negli uniti disegni, in cui:
- la figura 1 mostra, in vista prospettica, una forma realizzativa di dispositivo per la depurazione di acqua, montato in un lavello;
- la figura 2 mostra, in vista assonometrica, un esploso di un particolare di un’altra forma realizzativa di dispositivo per la depurazione di acqua secondo la presente invenzione;
- la figura 3 mostra, una vista laterale del particolare del dispositivo per la depurazione di acqua illustrato in figura 2;
- la figura 4 mostra una vista frontale del particolare del dispositivo per la depurazione di acqua illustrato in figura 2;
- la figura 5 mostra , in vista assonometrica, un esploso di un particolare della forma realizzativa di dispositivo illustrata in figura 1 secondo la presente invenzione; e
- la figura 6 mostra una vista schematica del dispositivo per la depurazione di acqua secondo la presente invenzione.
Con riferimento alle figure citate è stato globalmente indicato con il numero di riferimento 1 un dispositivo per la depurazione di acqua secondo la presente invenzione.
Tale dispositivo 1 comprende un primo condotto 2 che si estende tra una propria sezione di ingresso 3 ed una propria sezione di uscita 4. In particolare, il primo condotto 2 è, durante l’uso, collegabile tra una presa di erogazione 5 d’acqua (ad esempio posizionata su una parete di una cucina), in corrispondenza della sezione di ingresso 3, ed un rubinetto 6 preposto all’erogazione dell’acqua (ad esempio il normale rubinetto 6 della cucina), in corrispondenza della sezione di uscita.
Ancor più in dettaglio, la presa di erogazione 5 d’acqua a cui può essere collegata la sezione di ingresso 3 del primo condotto 2 è la presa dell’acqua fredda. Inoltre, la sezione di uscita 4 del primo condotto 2 è collegabile ad un rubinetto 6 a due vie, ed in particolare alla via preposta all’erogazione dell’acqua fredda.
Il dispositivo 1 comprende inoltre un organo di filtraggio 7 montato lungo il primo condotto 2 tra la sezione di ingresso 3 e la sezione di uscita 4 in modo da essere attraversabile dall’acqua per depurarla.
Vantaggiosamente, l’organo di filtraggio consente di affinare (trattare) l’acqua potabile erogata da una presa di erogazione 5.
In particolare, come visibile nello schema di figura 6, il primo condotto 2 comprende una prima tubatura 8 ed una seconda tubatura 9. La prima tubatura 8 si estende tra la sezione di ingresso 3 del primo condotto 2 e l’organo di filtraggio 7, e la seconda tubatura 9 si estende tra l’organo di filtraggio 7 e la sezione di uscita 4 del primo condotto 2. Quindi, nella prima tubatura 8 scorre acqua non filtrata (che può provenire dalla presa di rete), mentre nella seconda tubatura 9 scorre acqua filtrata.
L’organo di filtraggio 7 può essere implementato secondo una prima forma realizzativa, illustrata nelle figure da 2 a 4, oppure secondo una seconda forma realizzativa, illustrata nelle figure 1 e 5.
In entrambi i casi l’organo di filtraggio 7 comprende una struttura di supporto 10, una testata 11 montata sulla struttura di supporto 10 ed una cartuccia di filtraggio 12 montata, durante l’uso, nella testata 11.
Con particolare riferimento alla figura 2, la struttura di supporto 10 comprende una porzione di contatto 13 per connetterla ad una parete di una stanza (ad esempio la cucina) oppure per connetterla ad una parete di un mobile da cucina (preferibilmente il mobile associato ad un lavello 15). Nello specifico, tale porzione di contatto 13 presenta una pluralità di fori 14 attraverso i quali sono inseribili delle viti da avvitare nella parete.
Inoltre, la struttura di supporto 10 comprende una porzione di aggancio 16, in posizione opposta alla porzione di contatto 13, su cui è montata la testata 11. Tale porzione di aggancio 16 definisce in parte una superficie di aggancio 17 su cui è montata la testata 11 tramite viti.
Con particolare riferimento alla figura 2, la testata 11 definisce una sede 18 in cui è inserita una cartuccia di filtraggio 12. Preferibilmente, la testata 11 comprende una corona 19 e una porzione di battuta 20 a cui è connessa la corona 19 stessa in modo che la sede 18 definisca al proprio interno un volume di inserimento conformato a cilindro.
Inoltre, la testata 11 comprende un’apertura di ingresso 21 ed un’apertura di uscita 22. All’apertura di ingresso 21 è collegata la prima tubatura 8, mentre all’apertura di uscita 22 è collegata la seconda tubatura 9. In altre parole, in condizioni operative, l’acqua entra nell’apertura di ingresso 21 tramite la prima tubatura 8 ed esce dall’apertura di uscita 22 tramite la seconda tubatura 9.
Preferibilmente, l’apertura di ingresso 21 e l’apertura di uscita 22 mettono in comunicazione rispettivamente la prima tubatura 8 e la seconda tubatura 9 con il volume di inserimento della sede 18. Vantaggiosamente, l’apertura di ingresso 21 e l’apertura di uscita 22 non sono in comunicazione tra loro per evitare un mescolamento tra acqua filtrata e acqua da filtrare.
La cartuccia 12 si sviluppa tra una porzione di fondo 23 ed una porzione di collegamento 24 che è sostanzialmente contro sagomata alla sede 18 in modo che sia inserita all’interno di essa. Preferibilmente, tra la porzione di collegamento 24 della cartuccia 12 e la sede 18 sono presenti mezzi di fissaggio 25 amovibile per mantenere la cartuccia nella sede 18. Nel caso in cui si renda necessario cambiare cartuccia 12, ad esempio a seguito di esaurimento della stessa, si esegue un’operazione di cambio cartuccia 12. In tal caso, i mezzi di fissaggio 25 vengono disattivati e viene estratta la cartuccia 12 esaurita ed inserita una nuova.
Preferibilmente, i mezzi di fissaggio 25 comprendono una filettatura sulla porzione di collegamento 24 della cartuccia 12 ed una contro filettatura nella sede 18.
Inoltre, tale cartuccia 12 comprende, in corrispondenza della porzione di collegamento 24, un foro di ingresso 26 ed un foro di uscita 27. In particolare, il foro di ingresso 26 è collegato alla prima tubatura 8 tramite l’apertura di ingresso 21, e il foro di uscita 27 è collegato alla seconda tubatura 9 tramite l’apertura di uscita 22. Quindi, durante l’uso, l’acqua non filtrata entra nella cartuccia 12 tramite la prima tubatura 8 ed esce filtrata dalla cartuccia 12 tramite la seconda tubatura 9.
Nelle due forme realizzative, rappresentate nelle allegate figure, il foro di ingresso 26 è definito da un tubo 28 della cartuccia, mentre il foro di uscita 27 è definito tra la porzione di collegamento 24 e il tubo 28 della cartuccia. In altre parole, il foro di uscita 27 è sagomato a corona circolare.
Preferibilmente, la cartuccia 12 è del tipo a carboni attivi e fibra cava. La fibra cava presenta preferibilmente aperture ciascuna di diametro compreso tra 0.005 micron e 0.05 micron. Tale cartuccia consente vantaggiosamente l’affinaggio (trattamento) dell’acqua passante all’interno di essa. Tuttavia, tale cartuccia 12 non verrà qui di seguito descritta ulteriormente in quanto di tipo commercialmente noto.
In aggiunta, nella prima forma realizzativa, la superficie di aggancio 17 della struttura di supporto 10 dell’organo di filtraggio 7 comprende un organo a sella 29 per accogliere la cartuccia 12 inserita nella testata 11. In particolare, l’organo a sella 29 è disposto in corrispondenza della porzione di fondo 23 della cartuccia 12 in modo che, in uso, la porzione di fondo 23 poggi sulla sella 29. Vantaggiosamente, la cartuccia 12 è stabile in posizione essendo collegata alla testata 11, in corrispondenza della porzione di collegamento 24, e appoggiata alla sella 29 in corrispondenza della porzione di fondo 23.
Il dispositivo 1, oggetto della presente invenzione, comprende un secondo condotto 30 che si estende tra una propria sezione di ingresso 31 ed una propria sezione di uscita 32. In particolare, la sezione di ingresso 31 del secondo condotto 30 è collegata al primo condotto 2 in una posizione compresa tra la sezione di ingresso 3 del primo condotto 2 e l’organo di filtraggio 7. In altre parole, la sezione di ingresso 31 del secondo condotto 30 è collegata alla prima tubatura 8 in modo che il secondo condotto 30 sia in comunicazione di fluido con essa.
In dettaglio in entrambre le forme realizzative il collegamento tra la sezione di ingresso 31 del secondo condotto 30 e la prima tubatura 8 è realizzata tramite un primo raccordo tubolare sagomato a “T”. Preferibilmente, il primo raccordo tubolare è posizionato in prossimità della struttura di supporto 10. Nella prima forma realizzativa illustrata nelle figure da 2 a 4, la prima tubatura 8 comprende un ulteriore tubo 51 che si estende tra il primo raccordo tubolare e l’organo di filtraggio 7.
Inoltre, la sezione di uscita 32 del secondo condotto 30 è collegata al primo condotto 2 in una posizione compresa tra l’organo di filtraggio 7 e la sezione di uscita 4 del primo condotto 2. In altre parole, la sezione di uscita
è collegata alla seconda tubatura 9 in modo che il secondo condotto 30 sia in comunicazione di fluido con essa. In dettaglio, il collegamento tra la sezione di ingresso 31 del secondo condotto 30 e la seconda tubatura 9 è realizzata tramite un secondo raccordo tubolare sagomato a “T”.
La struttura di supporto 10 dell’organo di filtraggio 7 comprende inoltre una struttura di contenimento 33 in cui è ricavato un vano. In tale vano alloggiano preferibilmente parte del primo condotto 2 e parte del secondo condotto 30. In dettaglio, nel vano alloggia anche il primo raccordo tubolare. Nella prima forma realizzativa, la struttura di contenimento 33 comprende inoltre un coperchio 34 posizionato in prossimità della porzione di contatto 13 e, in uso, appoggiabile ad una parete (di una stanza o di un mobile) su cui è fissata l’intera struttura di supporto 10. Il coperchio 34 è fissato al resto della struttura di contenimento 33 tramite viti 35 inserite in appositi fori 36 ricavati sul coperchio 34 e sulla resto della struttura di contenimento 33. Il vano è quindi chiuso dal coperchio 34 e dal resto della struttura di contenimento 33
II dispositivo 1 comprende inoltre, sempre nella prima forma realizzativa, una guarnizione 37 preferibilmente in gomma interposta tra il coperchio 34 ed il resto della struttura di contenimento 33 per isolare il vano dall’ambiente esterno.
Nella seconda forma realizzativa, illustrata nelle figure 1 e 5, è possibile vedere che la struttura di supporto 10 dell’organo di filtraggio comprende una prima porzione 52 ed una seconda porzione 53 tra loro connesse.
Preferibilmente, in tale forma realizzativa, la testata 11 è connessa alla prima porzione 52, mentre la struttura di contenimento 33 è connessa alla seconda porzione 53.
Inoltre, la testata 11 comprende un supporto 54 conformato ad “L” per connettere la testata stessa alla struttura di supporto 10. Precisamente, il supporto 54 ad “L” comprende una prima parte connessa alla testata 11 ed una seconda parte connessa alla superficie di aggancio 17. Vantaggiosamente, come è possibile vedere in figura 5, tali connessioni sono realizzate tramite viti avvitate in appositi fori.
Preferibilmente, la struttura di contenimento 33 è sagomata secondo la sagoma della struttura di supporto 10 ed è agganciata ad essa. In particolare, tra la struttura di contenimento 33 e il resto della struttura di supporto 10 è ricavato il vano. Il dispositivo 1 comprende inoltre dei mezzi di regolazione 38 operativamente posti tra il primo 2 ed il secondo condotto 30 per deviare selettivamente l’acqua nel primo 2 o nel secondo condotto 30. In altre parole, facendo passare l’acqua nel primo condotto 2 essa si depura, mentre facendola passare nel secondo condotto 30 essa non si depura.
Preferibilmente, i mezzi di regolazione 38 comprendono una prima valvola 39 montata nel primo condotto 2 tra la sezione di ingresso 3 dello stesso e l’organo di filtraggio 7, e una seconda valvola 40 montata nel secondo condotto 30 tra la sezione di ingresso 31 e la sezione di uscita 32 dello stesso.
In particolare, ciascuna valvola 39, 40 può assumere una condizione di apertura in cui l’acqua può passare attraverso di essa, ed una condizione di chiusura in cui l’acqua viene bloccata e non passa attraverso di essa.
Tali mezzi di regolazione 38 sono configurabili tra una configurazione di depurazione ed una configurazione di non depurazione. In particolare, durante la configurazione di depurazione la prima valvola 39 è aperta e la seconda valvola 40 è chiusa, mentre durante la configurazione di non depurazione la prima valvola 39 è chiusa e la seconda valvola 40 è aperta. In altre parole, durante la configurazione di depurazione l’acqua passa nella prima tubatura 8, attraversa l’organo di filtraggio 7 e fluisce nella seconda tubatura 9; durante la configurazione di non depurazione l’acqua fluisce nel primo condotto 2, attraverso il primo raccordo entra nel secondo condotto 30 e, attraverso il secondo raccordo, fluisce nuovamente nel primo condotto 2 in direzione della sezione di uscita di esso.
In figura 6, è possibile vedere che la direzione di scorrimento dell’acqua va dalla sezione di ingresso 3 alla sezione di uscita 4 del primo condotto 2 ed è indicata da apposite frecce 100.
Preferibilmente, durante un’operazione di cambio cartuccia 12, i mezzi di regolazione 38 vengono configurati nella configurazione di non depurazione in modo da bloccare il flusso d’acqua attraverso l’organo di filtraggio 7.
Preferibilmente, la prima valvola 39 e la seconda valvola 40 sono elettrovalvole. Per comodità in seguito la prima valvola 39 verrà quindi chiamata prima elettrovalvola mentre la seconda valvola 40 verrà chiamata seconda elettrovalvola.
Il dispositivo 1 , oggetto della presente invenzione, comprende inoltre un organo di comando 41 collegato alla prima e alla seconda elettrovalvola per comandare il passaggio dalla configurazione di depurazione a quella di non depurazione o viceversa.
In altre parole, durante il passaggio dalla configurazione di depurazione a quella di non depurazione, l’organo di comando 41 invia un segnale di chiusura alla prima elettrovalvola ed un segnale di apertura alla seconda elettrovalvola. Invece, durante il passaggio dalla configurazione di non depurazione a quella di depurazione, l’organo di comando 41 invia un segnale di apertura alla prima elettrovalvola ed un segnale di chiusura alla seconda elettrovalvola.
Preferibilmente, l’organo di comando 41 comprende un pulsante 42. Quindi premendo il pulsante 42 una prima volta si passa dalla configurazione di non depurazione a quella di depurazione, mentre premendo il pulsante 42 una seconda volta si torna dalla configurazione di depurazione a quella di non depurazione.
Inoltre, l’organo di comando 41 comprende una centralina 43 operativamente collegata alla prima e alla seconda elettrovalvola atta ad inviare alla prima e alla seconda elettrovalvola rispettivi segnali rappresentativi della configurazione dei mezzi di regolazione 38. Nella prima forma realizzativa illustrata ad esempio in figura 2, la centralina 43 è montata nel vano della struttura di contenimento 33. In tal modo, la struttura di contenimento 33 protegge vantaggiosamente la centralina 43 da polveri e sporcizie varie.
Nella seconda forma realizzativa, tale vano è suddiviso in un primo vano 55 e in un secondo vano 56. Il primo vano 55 è separato da secondo 56 tramite apposite pareti 57. Vantaggiosamente nel primo vano 55 alloggia la centralina 43, mentre nel secondo vano 56 alloggiano parte del primo condotto 2 e parte del secondo condotto 30.
In questo modo, la struttura di contenimento 33 è montata sulla struttura di supporto 10 per contenere nel vano la centralina 43 in modo separato da parte del primo condotto 2 e da parte del secondo condotto 3. In altre parole, le pareti 57 separano la centralina 43 da quanto contenuto nel secondo vano 56.
II dispositivo 1 per la depurazione di acqua comprende inoltre un dispositivo contalitri 45 montato nel primo condotto 2 per contare i litri di acqua passanti attraverso l’organo di filtraggio 7 e per generare un segnale rappresentativo dei litri d’acqua passati. Precisamente, tale segnale rappresentativo dei litri d’acqua rappresenta il volume d’acqua passato nell’organo di filtraggio 7 stesso.
In particolare il dispositivo contalitri 45 è preferibilmente montato tra la prima elettrovalvola e l’organo di filtraggio 7.
Vantaggiosamente, dal segnale rappresentativo del volume è possibile determinare l’usura della cartuccia 12. Infatti, dopo il passaggio di un numero di litri prestabilito, è necessario sostituire la cartuccia 12.
Inoltre, la centralina del dispositivo 1 per la depurazione di acqua è operativamente collegata al dispositivo contalitri 45 e ai mezzi di regolazione 38 per ricevere il segnale rappresentativo del volume d’acqua ed effettuare almeno un primo confronto tra il contenuto del segnale rappresentativo del volume d’acqua ed almeno una prima soglia prememorizzata. In aggiunta, la centralina genera un primo segnale di notifica in funzione del primo confronto.
La centralina è inoltre configurata per effettuare un secondo confronto tra il contenuto del segnale rappresentativo del volume d’acqua ed una seconda soglia prememorizzata maggiore della prima soglia. In aggiunta, in funzione del secondo confronto, la centralina genera un secondo segnale di notifica. Inoltre, la centralina, in funzione del secondo confronto, genera un segnale di comando destinato ai mezzi di regolazione 38 per pilotare questi ultimi tra la configurazione di depurazione e quella di non depurazione.
Tale segnale di comando pilota i mezzi di regolazione 38 nella configurazione di non depurazione, se il contenuto del segnale rappresentativo del volume d’acqua è maggiore della seconda soglia. In altre parole, se il volume d’acqua passante per l’organo di filtraggio 7 è maggiore della seconda soglia la centralina comanda ai mezzi di regolazione 38 di passare alla configurazione di non depurazione. Se i mezzi di regolazione 38 sono già nella configurazione di non depurazione essi rimarranno in tale configurazione. In ogni caso, se il volume d’acqua passante per l’organo di filtraggio 7 è maggiore della seconda soglia non è più possibile passare dalla configurazione di non depurazione a quella di depurazione fino aN’awenuta sostituzione della cartuccia 12.
II dispositivo 1 per la depurazione di acqua comprende un dispositivo di comunicazione 44 di stato operativamente associato alla centralina 43 che riceve ed interpreta i segnali rappresentativi della configurazione dei mezzi di regolazione 38, il primo segnale di notifica ed il secondo segnale di notifica.
Preferibilmente, tale dispositivo di comunicazione 44 è un dispositivo luminoso a led ed è integrato nel pulsante 42.
Tale led, durante la configurazione di depurazione, rimane acceso in modo continuo, mentre durante la configurazione di non depurazione rimane spento. Inoltre, tale led lampeggia ad una prima frequenza se il contenuto del segnale rappresentativo del volume d’acqua è maggiore della prima soglia prememorizzata. Inoltre, il led lampeggia ad una seconda frequenza se il contenuto del segnale rappresentativo del volume d’acqua è maggiore della seconda soglia prememorizzata.
Vantaggiosamente, la seconda frequenza di lampeggio è maggiore della prima frequenza di lampeggio.
Preferibilmente, la centralina 43 comprende un’unità di memoria in cui sono memorizzate la prima e la seconda soglia. Vantaggiosamente, la prima e seconda soglia sono predeterminate e sono funzione della vita dell’organo di filtraggio 7. In altre parole, il superamento della prima soglia corrisponde al “quasi esaurimento” della cartuccia 12, mentre il superamento della seconda soglia corrisponde all’ “esaurimento definitivo” della cartuccia 12.
La centralina 43 comprende inoltre un cavo di alimentazione 46 collegabile ad una presa elettrica per alimentare la centralina 43 stessa.
Inoltre, in seguito ad un’operazione di sostituzione di una cartuccia 12, è necessario eseguire un reset della centralina 43. Tale reset viene effettuato mantenendo premuto il pulsante 42 per un intervallo di tempo prolungato preferibilmente compreso tra 2 e 15 secondi.
Durante l’operazione di reset i valori del segnale rappresentativo del volume d’acqua, del primo segnale di notifica, del secondo segnale di notifica, e del segnale di comando vengono riportati ad una condizione iniziale prestabilita.
In aggiunta a quanto fin qui descritto, i mezzi di regolazione 38 comprendono una valvola di non ritorno 47 di sicurezza operativamente interposta tra l’organo di filtraggio 7 ed il dispositivo contalitri 45. Vantaggiosamente, tale valvola 47 di sicurezza assicura che l’acqua non torni dal secondo raccordo tubolare al primo.
Inoltre, i mezzi di regolazione 38 comprendono una valvola di non ritorno 48 antideflusso operativamente interposta tra la sezione di uscita 32 del secondo condotto 30 e l’organo di filtraggio 7. Vantaggiosamente tale valvola di non ritorno 48 antideflusso assicura che l’acqua non fluisca dal secondo raccordo tubolare all’organo di filtraggio 7. In tal modo infatti, durante un’operazione di cambio cartuccia 12, si evita che l’acqua fluisca verso l’ambiente esterno tramite il secondo condotto 30.
Forma inoltre oggetto della presente invenzione un impianto di erogazione 49 dell’acqua comprendente un rubinetto 6 montabile su un lavello 15. Tale rubinetto 6 è un rubinetto 6 a due vie in cui una prima via è preposta all’erogazione dell’acqua calda, mentre una seconda via è preposta all’erogazione dell’acqua fredda. Il rubinetto 6 è installabile su un lavello 15 normalmente montato su un mobile da cucina 50. Di seguito tale rubinetto 6 non verrà ulteriormente descritto in quanto di tipo commercialmente noto. Inoltre, l'impianto di erogazione 49 comprende il dispositivo 1 per la depurazione dell’acqua. In particolare, il primo condotto 2 è collegato alla seconda via del rubinetto 6 in corrispondenza della propria sezione di uscita 4. In aggiunta, il primo condotto 2 è collegabile ad una presa di erogazione 5 d’acqua in corrispondenza della propria sezione di ingresso 3. In tal modo l’acqua può scorrere nel primo condotto 2 dalla sezione di ingresso 3 verso il rubinetto 6 per essere erogata dal rubinetto 6 stesso quando attivato da un operatore.
Inoltre, la sezione di uscita 32 del secondo condotto 30 è collegata al primo condotto 2 in una posizione compresa tra l’organo di filtraggio 7 ed il rubinetto 6. In altre parole, la sezione di uscita 32 del secondo condotto 30 e quindi anche il secondo raccordo tubolare è interposto tra l’organo di filtraggio 7 ed il rubinetto 6. Preferibilmente, come è possibile vedere nelle figure allegate, la sezione di uscita del secondo condotto 30 è interposta tra la valvola di non ritorno 48 antideflusso ed il rubinetto 6. In tal modo, durante la configurazione di depurazione l’acqua scorre nel primo condotto 2 verso il rubinetto 6 e, dopo aver oltrepassato il punto in cui il primo condotto 2 si collega con la sezione di uscita 32 del secondo condotto 30 entra nel rubinetto 6. In dettaglio, il rubinetto 6 è preferibilmente disposto in posizione distanziata dalla sezione di uscita 32 del secondo condotto 30. Preferibilmente, il pulsante 42 del dispositivo 1 di depurazione è collocabile sul lavello 15 in modo da essere direttamente accessibile ad un operatore. In altre forme realizzative, non illustrate nelle allegate figure, tale pulsante 42 è collocato tra il lavello e la parete di una stanza. In altre forme realizzative ancora, non illustrate nelle allegate figure, il pulsante 42 è di tipo a radiocomando. In tal caso la centralina 43 comprende un rispettivo dispositivo a radiocomando interfacciato al radiocomando del pulsante 42. Per quanto riguarda il funzionamento della presente invenzione esso è direttamente deducibile da quanto precedentemente descritto.
In particolare, supponendo di partire dalla configurazione di non depurazione, premendo una volta il pulsante 42 si accende il led e la centralina 43 comanda alla prima elettrovalvola di aprirsi e alla seconda di chiudersi. In tal modo l’acqua fluisce attraverso l’organo di filtraggio 7 e viene erogata della seconda via del rubinetto 6.
Nel momento in cui si desidera tornare alla configurazione di depurazione è necessario premere ulteriormente il pulsante 42. Così facendo la centralina 43 comanda alla prima elettrovalvola di chiudersi e alla seconda elettrovalvola di aprirsi. Contemporaneamente il led si spegne.
A cartuccia quasi esaurita il led lampeggia alla prima frequenza e indica che è tempo di sostituire la cartuccia 12 dell’organo di filtraggio 7. A cartuccia 12 esaurita, il led lampeggia alla seconda frequenza e la centralina 43 comanda, tramite il segnale di comando, alla prima elettrovalvola di chiudersi e alla seconda elettrovalvola di aprirsi.
A tal punto è necessario sostituire la cartuccia 12 in modo da poter ricominciare ad utilizzare il dispositivo 1.
La presente invenzione consegue gli scopi preposti.
In primo luogo, la presente invenzione permette di realizzare un dispositivo per la depurazione dell’acqua di facile e veloce installazione. Infatti, per l’installazione dello stesso è sufficiente interporre il primo condotto tra il normale rubinetto a due vie e la presa di erogazione dell’acqua fredda, senza aggiungere rubinetti o modificare quelli esistenti.
Inoltre, la presente invenzione permette di abbassare i costi relativi aN’installazione di un dispositivo per la depurazione dell’acqua potabile. Infatti, interponendo il primo condotto tra il normale rubinetto a due vie e la presa di erogazione dell’acqua fredda è possibile sfruttare un unico rubinetto a due vie per l’erogazione di acqua filtrata.
Va inoltre rilevato che la presente invenzione risulta di relativamente facile realizzazione e che anche il costo connesso all’attuazione dell’invenzione non risulta molto elevato.
Claims (10)
- RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (1 ) per la depurazione di acqua comprendente: un primo condotto (2) estendentesi tra una propria sezione di ingresso (3) ed una sezione di uscita (4); un organo di filtraggio (7) montato lungo il primo condotto (2) tra la sezione di ingresso (3) e la sezione di uscita (4) in modo da essere attraversabile dall’acqua per depurarla; un secondo condotto (30) estendentesi tra una propria sezione di ingresso (31) ed una propria sezione di uscita (32); caratterizzato dal fatto che detta sezione di ingresso (31) di detto secondo condotto (30) è collegata al primo condotto (2) in una posizione compresa tra la sezione di ingresso (3) del primo condotto (2) e l’organo di filtraggio (7); detta sezione di uscita (32) di detto secondo condotto (30) essendo collegata al primo condotto (2) in una posizione compresa tra l’organo di filtraggio (7) e la sezione di uscita (4) del primo condotto (2); e dal fatto di comprendere mezzi di regolazione (38) operativamente posti tra il primo (2) ed il secondo condotto (30) per deviare selettivamente detta acqua nel primo (2) o nel secondo condotto (30).
- 2. Dispositivo (1) per la depurazione di acqua secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che i mezzi di regolazione (38) comprendono una prima valvola (39) montata nel primo condotto (2) tra la sezione di ingresso (3) dello stesso e l’organo di filtraggio (7); detti mezzi di regolazione (38) comprendendo una seconda valvola (40) montata nel secondo condotto (30) tra la sezione di ingresso (31) e la sezione di uscita (32) dello stesso.
- 3. Dispositivo (1) per la depurazione di acqua secondo la rivendicazione 2 caratterizzato dal fatto che i mezzi di regolazione (38) sono configurabili tra una configurazione di depurazione in cui la prima valvola (39) è aperta e la seconda valvola (40) è chiusa, ed una configurazione di non depurazione in cui la prima valvola (39) è chiusa e la seconda valvola (40) è aperta.
- 4. Dispositivo (1) per la depurazione di acqua secondo la rivendicazione 3 caratterizzato dal fatto che la prima valvola (39) e la seconda valvola (40) sono elettrovalvole; detto dispositivo (1) comprendendo inoltre un organo di comando (41) collegato a detta prima e a detta seconda valvola per comandare il passaggio dalla configurazione di depurazione a quella di non depurazione per comandare il passaggio dalla configurazione di non depurazione a quella di depurazione.
- 5. Dispositivo (1) per la depurazione di acqua secondo la rivendicazione 4 caratterizzato dal fatto che l’organo di comando (41) comprende una centralina (43) operativamente collegata alla prima e alla seconda valvola atta ad inviare a detta prima e a detta seconda valvola rispettivi segnali rappresentativi della configurazione dei mezzi di regolazione (38).
- 6. Dispositivo (1) per la depurazione di acqua secondo la rivendicazione 5 caratterizzato dal fatto di comprendere un dispositivo contalitri (45) montato nel primo condotto (2) tra la prima valvola (39) e l’organo di filtraggio (7) per generare un segnale rappresentativo del volume d’acqua passato nell’organo di filtraggio (7).
- 7. Dispositivo (1) per la depurazione di acqua secondo la rivendicazione 6 caratterizzato dal fatto che la centralina è operativamente collegata al dispositivo contalitri (45) e ai mezzi di regolazione (38) per: ricevere detto segnale rappresentativo del volume d’acqua; - effettuare almeno un primo confronto tra il contenuto del segnale rappresentativo del volume d’acqua ed almeno una prima soglia prememorizzata; generare un primo segnale di notifica in funzione di detto primo confronto.
- 8. Dispositivo (1) per la depurazione di acqua secondo la rivendicazione 7 caratterizzato dal fatto che la centralina è inoltre configurata per: - effettuare un secondo confronto tra il contenuto di detto segnale rappresentativo del volume d’acqua ed una seconda soglia prememorizzata maggiore della prima soglia; - in funzione di detto secondo confronto, generare un secondo segnale di notifica ed un segnale di comando destinato a detti mezzi di regolazione per pilotare questi ultimi tra la configurazione di depurazione e quella di non depurazione.
- 9. Dispositivo 1 per la depurazione di acqua secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 6 a 8 caratterizzata dal fatto che i mezzi di regolazione (38) comprendono una valvola di non ritorno (47) di sicurezza operativamente interposta tra l’organo di filtraggio (7) e il dispositivo contalitri (45).
- 10. Impianto di erogazione (49) dell’acqua comprendente un rubinetto (6) montabile su un lavello (15); caratterizzato dal fatto di comprendere un dispositivo (1) per la depurazione dell’acqua secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti; detto primo condotto (2) essendo collegato al rubinetto (6) in corrispondenza della propria sezione di uscita (4) ed essendo collegabile ad una presa di erogazione (5) d’acqua in corrispondenza della propria sezione di ingresso (3); e dal fatto che la sezione di uscita (32) del secondo condotto (30) è collegata al primo condotto (2) in una posizione compresa tra l’organo di filtraggio (7) ed il rubinetto (6).
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