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ITPD20130183A1 - Dispositivo di illuminazione per veicoli - Google Patents

Dispositivo di illuminazione per veicoli

Info

Publication number
ITPD20130183A1
ITPD20130183A1 IT000183A ITPD20130183A ITPD20130183A1 IT PD20130183 A1 ITPD20130183 A1 IT PD20130183A1 IT 000183 A IT000183 A IT 000183A IT PD20130183 A ITPD20130183 A IT PD20130183A IT PD20130183 A1 ITPD20130183 A1 IT PD20130183A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
lighting device
light
light source
reflecting
reflector
Prior art date
Application number
IT000183A
Other languages
English (en)
Inventor
Fabio Leone
Nicola Schiccheri
Original Assignee
Automotive Lighting Italia Spa
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Automotive Lighting Italia Spa filed Critical Automotive Lighting Italia Spa
Priority to IT000183A priority Critical patent/ITPD20130183A1/it
Publication of ITPD20130183A1 publication Critical patent/ITPD20130183A1/it

Links

Classifications

    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F21LIGHTING
    • F21SNON-PORTABLE LIGHTING DEVICES; SYSTEMS THEREOF; VEHICLE LIGHTING DEVICES SPECIALLY ADAPTED FOR VEHICLE EXTERIORS
    • F21S43/00Signalling devices specially adapted for vehicle exteriors, e.g. brake lamps, direction indicator lights or reversing lights
    • F21S43/30Signalling devices specially adapted for vehicle exteriors, e.g. brake lamps, direction indicator lights or reversing lights characterised by reflectors
    • F21S43/33Signalling devices specially adapted for vehicle exteriors, e.g. brake lamps, direction indicator lights or reversing lights characterised by reflectors characterised by their material, surface treatment or coatings
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F21LIGHTING
    • F21SNON-PORTABLE LIGHTING DEVICES; SYSTEMS THEREOF; VEHICLE LIGHTING DEVICES SPECIALLY ADAPTED FOR VEHICLE EXTERIORS
    • F21S43/00Signalling devices specially adapted for vehicle exteriors, e.g. brake lamps, direction indicator lights or reversing lights
    • F21S43/30Signalling devices specially adapted for vehicle exteriors, e.g. brake lamps, direction indicator lights or reversing lights characterised by reflectors
    • F21S43/31Optical layout thereof
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F21LIGHTING
    • F21SNON-PORTABLE LIGHTING DEVICES; SYSTEMS THEREOF; VEHICLE LIGHTING DEVICES SPECIALLY ADAPTED FOR VEHICLE EXTERIORS
    • F21S43/00Signalling devices specially adapted for vehicle exteriors, e.g. brake lamps, direction indicator lights or reversing lights
    • F21S43/10Signalling devices specially adapted for vehicle exteriors, e.g. brake lamps, direction indicator lights or reversing lights characterised by the light source
    • F21S43/13Signalling devices specially adapted for vehicle exteriors, e.g. brake lamps, direction indicator lights or reversing lights characterised by the light source characterised by the type of light source
    • F21S43/14Light emitting diodes [LED]

Landscapes

  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • General Engineering & Computer Science (AREA)
  • Lighting Device Outwards From Vehicle And Optical Signal (AREA)

Description

DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda un dispositivo di illuminazione per veicoli, quale ad esempio un fanale automobilistico e simili.
Con il termine fanale automobilistico s’intende indifferentemente un fanale posteriore automobilistico o un fanale anteriore automobilistico, quest’ultimo chiamato anche proiettore, o faro.
Come à ̈ noto, un fanale automobilistico à ̈ un dispositivo di illuminazione e/o segnalazione di un veicolo comprendente almeno una luce esterna del veicolo avente una funzione di illuminazione e/o segnalazione verso l’esterno di un veicolo come per esempio una luce di posizione, una luce indicatore di direzione, una luce di arresto, una luce retronebbia, una luce retromarcia, una luce anabbagliante, una luce abbagliante e similari.
Ai fini della presente invenzione, tuttavia, con il termine dispositivo di illuminazione si intende non solo un fanale automobilistico, come sopra descritto, ma anche ulteriori dispositivi di illuminazione e/o segnalazione per veicoli, quali ad esempio plafoniere e simili.
Pertanto, nell’ambito della presente invenzione per dispositivo di illuminazione per veicoli si intende un dispositivo di illuminazione e/o segnalazione di un veicolo comprendente almeno una luce avente una funzione di illuminazione e/o segnalazione.
Nella trattazione che segue, tuttavia, si farà riferimento ad un fanale automobilistico senza per questo perdere di generalità.
Il dispositivo di illuminazione, nella sua astrazione più semplice, comprende un corpo contenitore, un corpo lenticolare e almeno una sorgente luminosa.
Il corpo lenticolare à ̈ posto a chiusura di un’imboccatura del corpo contenitore in modo da formare una camera di alloggiamento. All’interno della camera di alloggiamento à ̈ sistemata la sorgente luminosa, che può essere rivolta in modo da emettere luce verso il corpo lenticolare, quando alimentata con energia elettrica.
Per questioni di design, à ̈ sempre più richiesto che i dispositivi di illuminazione presentino un effetto ottico di profondità. Questo effetto ottico, che di fatto aumenta virtualmente la profondità del dispositivo di illuminazione rispetto al suo reale spessore, à ̈ noto nell’arte con il termine di †̃specchio infinito’.
Al fine di ottenere tale effetto di profondità à ̈ noto realizzare fanali automobilistici aventi uno specchio interno direttamente affacciato ad un corpo lenticolare parzialmente riflettente verso lo specchio interno e parzialmente trasmittente verso l’esterno del fanale stesso.
In queste soluzioni, parte dei raggi luminosi emessi dalla sorgente luminosa attraversa direttamente il corpo lenticolare e parte di detti raggi viene riflessa dal corpo lenticolare verso lo specchio interno. Lo specchio interno a sua volta riflette il fascio luminoso verso il medesimo corpo lenticolare ma in un punto differente rispetto al primo fascio incidente emesso dalla sorgente luminosa. In questo modo i raggi vengono ripetutamente riflessi internamente e trasmessi esternamente al corpo lenticolare in modo da creare una ripetizione dei raggi luminosi e un conseguente effetto ottico di profondità, noto nell’arte come †̃specchio infinito’.
Tali soluzioni sono ad esempio note da EP2071232 A1, US 2005/0078486 A1, EP 1916471 A1.
Le soluzioni note presentano alcuni inconvenienti e svantaggi.
Infatti molto spesso i fanali automobilistici presentano geometrie non rettilinee, bensì geometrie con andamento curvilineo anche complesso. In particolare, tali fanali possono seguire le complesse curvature della carrozzeria dell’autoveicolo.
Le soluzioni dell’arte nota di specchio infinito funzionano bene nel caso di corpi riflettenti e relativi corpi lenticolari aventi andamento sostanzialmente rettilineo. Nel caso di corpi curvilinei, le soluzioni dell’arte nota richiedono che il corpo lenticolare e lo specchio interno siano divergenti tra loro.
Infatti, se localmente il corpo lenticolare si estende con un certo raggio di curvatura, lo specchio interno riflettente si deve sviluppare con un raggio di curvatura inferiore rispetto a quello del corpo lenticolare, in modo che i raggi attraversanti il corpo lenticolare abbiano tutti una predeterminata direzione di trasmissione, sostanzialmente diretta verso l’osservatore esterno; tipicamente, nel caso di fanali posteriori o proiettori anteriori, detta direzione à ̈ parallela alla direzione di marcia del veicolo. Svantaggiosamente, lo spessore o profondità assiale del dispositivo di illuminazione aumenta nel suo complesso. Ne deriva che le soluzioni note richiedono notevoli profondità e quindi ingombri assiali dei fanali automobilistici ad andamento curvilineo. Tali ingombri assiali non sono spesso compatibili con le geometrie egli spazi a disposizione per i fanali automobilistici che devono essere posizionati in specifici volumi previsti all’interno delle carrozzerie. Per questo motivo la tecnica dello specchio infinito ad oggi viene utilizzata in soluzioni molto limitate in cui i dispositivi di illuminazione hanno sostanzialmente un andamento rettilineo o poco curvilineo, o comunque in soluzioni in cui non si hanno particolari limitazioni degli ingombri a disposizione per i fanali automobilistici.
Scopo della presente invenzione à ̈ realizzare un dispositivo di illuminazione in grado di superare gli inconvenienti e limitazioni citati con riferimento alle soluzioni dell’arte nota.
Tale scopo viene raggiunto da un dispositivo di illuminazione in accordo con la rivendicazione 1.
Altre forme di realizzazione del dispositivo di illuminazione secondo l’invenzione sono descritte nelle successive rivendicazioni.
Ulteriori caratteristiche ed i vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente comprensibili dalla descrizione, di seguito riportata, di suoi esempi preferiti e non limitativi di realizzazione, in cui: - la figura 1 rappresenta una vista prospettica, in configurazione di assemblaggio, di un dispositivo di illuminazione per veicoli in accordo con una forma di realizzazione della presente invenzione;
- la figura 2 rappresenta una vista prospettica a parti separate del dispositivo di illuminazione di figura 1; - le figure 3 e 4 rappresentano viste prospettiche di alcuni componenti del dispositivo di illuminazione di figura 1;
- la figura 5 rappresenta una vista schematica del principio di funzionamento del dispositivo di illuminazione in accordo con la presente invenzione; - la figura 6 rappresenta il particolare ingrandito VI di figura 5;
- le figure 7-9 rappresentano viste schematiche del principio di funzionamento del dispositivo di illuminazione in accordo con ulteriori forme di realizzazione della presente invenzione.
Gli elementi o parti di elementi in comune tra le forme di realizzazione descritte nel seguito saranno indicati con medesimi riferimenti numerici.
Con riferimento alle suddette figure, con 4 si à ̈ globalmente indicato un dispositivo di illuminazione per veicoli, quale ad esempio un fanale automobilistico, a cui la trattazione che segue si riferirà senza per questo perdere di generalità.
Come sopra accennato, con il termine fanale automobilistico si intende indifferentemente un fanale posteriore automobilistico o un fanale anteriore automobilistico, quest’ultimo chiamato anche proiettore, o faro. Come à ̈ noto il fanale automobilistico comprende almeno una luce esterna del veicolo avente una funzione di illuminazione e/o segnalazione, come per esempio una luce di posizione, che può essere una luce di posizione anteriore, posteriore, laterale, una luce di indicatore di direzione, una luce di arresto, una luce retronebbia, una luce abbagliante, una luce anabbagliante e similari.
Tuttavia à ̈ sottinteso che nell’ambito della presente invenzione per dispositivo di illuminazione per veicoli si intende genericamente un dispositivo di illuminazione e/o segnalazione di un veicolo comprendente almeno una luce del veicolo avente una funzione di illuminazione o segnalazione.
Inoltre, anche la definizione di dispositivo di illuminazione di tipo automobilistico deve essere intesa in senso generico, comprendendo un dispositivo di illuminazione adatto ad essere impiegato su qualsiasi tipo di veicolo di locomozione.
Il dispositivo di illuminazione 4 comprende un corpo contenitore 8 e una lente esterna 14 che delimitano almeno parzialmente una camera di alloggiamento 16.
Il corpo contenitore 8 comprende un’imboccatura attraverso la quale usualmente riceve e contiene i vari componenti del dispositivo di illuminazione 4 per formare ad esempio una luce provvista di almeno una sorgente luminosa 20, un corpo lenticolare 12 e una pluralità di elementi riflettenti 36; il corpo contenitore 8 consente inoltre il fissaggio del dispositivo di illuminazione 4 al relativo veicolo.
La sorgente luminosa 20 à ̈ collegata elettricamente a mezzi di collegamento elettrico per l’alimentazione della stessa.
Preferibilmente, detta sorgente luminosa 20 Ã ̈ una sorgente luminosa a diodi ad emissione luminosa, ossia un LED.
La sorgente luminosa 20 à ̈ adatta ad emettere un fascio luminoso da propagare all’esterno del dispositivo di illuminazione 4 attraverso detto corpo lenticolare 12. La sorgente luminosa 20, di qualunque tipologia sia, comprende una testa di emissione 24, ossia una porzione di estremità da cui ha origine e si diffonde il fascio luminoso. Tale testa di emissione 24 può essere di qualsiasi forma, materiale e tipologia. La testa di emissione 24 può essere collegata ad una basetta di supporto e/o alimentazione 28 di qualsiasi dimensione e tipologia.
Il corpo lenticolare 12 Ã ̈ collegato ad una maschera di supporto 80 del dispositivo di illuminazione 4.
Il corpo lenticolare 12 à ̈ realizzato con materiale almeno parzialmente trasparente o semitrasparente o traslucido, potendo anche includere una porzione opaca, in modo comunque da consentire l’attraversamento del fascio luminoso prodotto dalla sorgente luminosa 20. Secondo una forma di realizzazione, il corpo lenticolare 12 presenta un andamento curvilineo. L’andamento geometrico del corpo lenticolare 12 viene usualmente dettato da funzioni estetiche e/o funzionali e può essere di qualsiasi forma.
Usualmente, il corpo lenticolare 12 presenta concavità rivolta verso la camera di alloggiamento 16 del dispositivo di illuminazione 4. In ogni caso, il corpo lenticolare può avere anche differenti curvature anche opposte tra loro.
Il corpo lenticolare 12 presenta una superficie 32 parzialmente riflettente, in modo da riflettere almeno parzialmente verso il corpo contenitore 8 i raggi luminosi emessi dalla sorgente luminosa 20 e incidenti su detta superficie 32, e in modo da trasmettere almeno parzialmente verso l’esterno del dispositivo di illuminazione 4 i raggi luminosi incidenti su detta superficie 32 e non riflessi da questa.
In altre parole la superficie 32 del corpo lenticolare 12 Ã ̈ trattata in modo da riflettere almeno parzialmente i raggi su di essa incidenti e da trasmettere almeno parzialmente i raggi non riflessi, secondo una direzione di trasmissione X-X, come meglio descritto nel seguito.
Vantaggiosamente, il dispositivo di illuminazione 4 comprende almeno una serie di elementi riflettenti 36 individuali, affacciati alla superficie 32 parzialmente riflettente del corpo lenticolare 12.
Detti elementi riflettenti 36 individuali sono disposti in serie tra loro in modo che il fascio luminoso emesso dalla sorgente luminosa 20 viene ricevuto da un primo elemento riflettente 36’, viene da questo riflesso contro una prima porzione 40 della superficie 32 e da questa parzialmente trasmesso esternamente al corpo lenticolare 12, lungo una prima direzione di trasmissione X’-X’, e parzialmente riflesso verso un secondo elemento riflettente 36’’ consecutivo che trasmette detto fascio luminoso contro una seconda porzione 44 della superficie 32, in modo da avere una parziale riflessione interna e una parziale trasmissione di detto fascio esternamente al corpo lenticolare 12, lungo una seconda direzione di trasmissione X’’-X’’, detta seconda direzione di trasmissione X’’-X’’ essendo sostanzialmente parallela alla prima direzione di trasmissione X’-X’. Le riflessioni del fascio luminoso sulla superficie 32 e le relative trasmissioni lungo rispettive direzioni di trasmissione X-X sostanzialmente parallele tra loro possono procedere ulteriormente fino ad ottenere un numero prestabilito di trasmissioni e riflessioni del fascio luminoso emesso dalla sorgente luminosa 20. La seconda porzione 44 della superficie 32 à ̈ sfalsata rispetto alla prima porzione 40 della superficie 32 in modo da avere l’effetto di una duplicazione del fascio luminoso e quindi l’effetto di profondità †̃virtuale’ del dispositivo di illuminazione 4.
In altre parole, il fascio luminoso generato dalla sorgente luminosa 20 viene di volta in volta riflesso da un elemento riflettente 36’ contro differenti porzioni della superficie 32 in modo che parte di esso viene trasmesso esternamente al corpo lenticolare 12 e quindi al dispositivo di illuminazione 4 lungo una direzione di trasmissione prestabilita, e parte di esso viene riflesso in modo da incidere su un successivo o adiacente elemento riflettente 36’’ che a sua volta lo riflette contro la superficie interna 2 in un successiva porzione o punto di incidenza sfalsata rispetto alla prima porzione o punto di incidenza.
Ovviamente ogni successiva porzione della superficie 32 del corpo lenticolare 12 su cui incide il fascio luminoso à ̈ sfalsata ossia non coincide con le altre in modo da conferire l’effetto di profondità. Il numero di riflessioni e quindi di duplicazioni del fascio luminoso à ̈ ovviamente limitato perché ad ogni riflessione à ̈ anche associata una trasmissione del fascio luminoso che di fatto ne affievolisce l’intensità luminosa.
Preferibilmente, detti elementi riflettenti 36 individuali sono conformati in modo da collimare il fascio luminoso ricevuto e rifletterlo su specifiche aree o porzioni 40,44 della superficie 32 inclinate in modo da avere un fascio trasmesso, secondo predeterminate direzioni di trasmissione X-X sostanzialmente parallele tra loro, e un fascio riflesso che punti esattamente ad un elemento riflettente 36 consecutivo.
Secondo una forma di realizzazione, detti elementi riflettenti 36 individuali sono conformati come blocchetti indipendenti, separati tra loro, aventi differenti altezze e/o inclinazioni.
Ad esempio, detti elementi riflettenti 36 comprendono prismi e/o specchi o superfici metallizzate in modo da funzionare come specchi.
Ad esempio, gli elementi riflettenti 36 possono essere realizzati con un materiale opaco ed essere muniti di una superficie interna riflettente trattata a specchio, ovvero metallizzata.
Secondo una possibile forma di realizzazione, detti elementi riflettenti 36 sono vincolati ad una cornice o basetta 48, fissata ad un supporto riflettore 82 direttamente collegato al corpo contenitore 8. La cornice o basetta 48 può essere in un pezzo unico o in più parti ed ha sostanzialmente la funzione di fissaggio delle posizioni relative degli elementi riflettenti 36. Infatti, ai fini del funzionamento della presente invenzione, gli elementi riflettenti 36 devono essere posizionati in specifici punti in modo da riflettere esattamente secondo le direzioni prestabilite il fascio luminoso emesso dalla sorgente luminosa 20.
Ad esempio, la cornice o basetta 48 può essere ottenuta in un unico stampaggio con gli elementi riflettenti 36. Secondo una forma di realizzazione, il dispositivo di illuminazione 4 comprende una pluralità di sorgenti luminose 20, a ciascuna sorgente luminosa 20 essendo associata una rispettiva serie di elementi riflettenti 36 individuali che consentono un numero prestabilito di trasmissioni e riflessioni del fascio luminoso emesso dalla sorgente luminosa 20 medesima.
Ad esempio, tutte le serie degli elementi riflettenti 36 sono configurate in modo da riflettere il fascio luminoso emesso da una rispettiva luminosa 20 sulla superficie 32 del corpo lenticolare 12 e da trasmetterlo all’esterno secondo direzioni di trasmissione X-X parallele tra loro.
Ad ogni sorgente luminosa à ̈ quindi associata un serie di elementi riflettenti 36 individuali in modo da ottenere una specifica riflessione e trasmissione del fascio luminoso emesso attraverso quella serie di elementi riflettenti 36. Pertanto, ogni serie o pattern di elementi riflettenti 36 individuali riceve e riflette il fascio luminoso emesso da una specifica sorgente luminosa 20.
Secondo una forma di realizzazione, la sorgente luminosa 20 à ̈ direttamente affacciata ad un primo elemento 36’ di detti elementi riflettenti 36, in modo da emettere il fascio luminoso verso il corpo contenitore 8, da parte opposta al corpo lenticolare 12. In altre parole il fascio luminoso generato dalla sorgente luminosa non viene fatto incidere contro la superficie 32 ma viene indirizzato verso il primo elemento riflettente 36’.
Secondo una ulteriore forma di realizzazione, alla sorgente luminosa 20 à ̈ associato un dispositivo di collimazione 50 del fascio luminoso in modo da ricevere il fascio luminoso prodotto dalla sorgente 20 e collimarlo verso un primo elemento riflettente 36’ di detti elementi riflettenti 36. Ad esempio il dispositivo di collimazione 50 può comprendere un sistema di lenti e simili mezzi di collimazione.
Preferibilmente, alla sorgente luminosa 20 à ̈ associato un riflettore 52 che riceve il fascio luminoso direttamente prodotto dalla sorgente luminosa 20 medesima, e lo trasmette ad un primo elemento riflettente 36’ della corrispondente serie di elementi riflettenti 36.
Secondo una forma di realizzazione, detto riflettore 52 à ̈ un riflettore parabolico. In particolare, nel caso di utilizzo di riflettore parabolico à ̈ previsto il posizionamento della sorgente luminosa in corrispondenza del fuoco della parabola e, inoltre, il riflettore 52 à ̈ inclinato in modo che la direttrice della parabola intersechi il primo elemento riflettente 36’.
Secondo una ulteriore forma di realizzazione, detto riflettore 52 à ̈ un riflettore ellittico in cui la sorgente luminosa à ̈ collocata in corrispondenza di un primo fuoco 56 dell’ellisse definita da detto riflettore 52 e il primo elemento riflettente 36’, della corrispondente serie di elementi riflettenti 36, à ̈ disposto in corrispondenza di un secondo fuoco 60 di detta ellisse.
In questo modo il riflettore 52 riesce a collimare o focalizzare, rispettivamente se si tratta di un riflettore parabolico o ellittico, tutto il fascio luminoso prodotto dalla sorgente luminosa 20 verso il primo elemento riflettente 36.
L’utilizzo di un riflettore 52, in particolare di tipo ellittico, ha il vantaggio di focalizzare il fascio luminoso prodotto dalla sorgente luminosa 20 in modo da evitare dispersioni del fascio stesso e consentire il maggior numero di riflessioni possibile: in questo modo si incrementa l’effetto di specchio infinito.
Secondo una forma di realizzazione, dette sorgenti luminose sono disposte lungo una polilinea chiusa e gli elementi riflettori sono disposti in modo da riflettere i fasci luminosi all’interno di detta polilinea in modo da duplicare detta polilinea secondo una scala via via decrescente.
Il dispositivo di illuminazione 4 può comprendere porzioni coprenti 64 della maschera di supporto 80 che hanno lo scopo di nascondere all’esterno del corpo lenticolare alcuni componenti del dispositivo quali ad esempio le sorgenti luminose 20 e/o alcuni elementi riflettenti 36. Le porzioni coprenti 64 possono comprendere paratie con funzione di maschere, vernici e così via.
Come si può apprezzare da quanto descritto, il dispositivo di illuminazione secondo l’invenzione consente di superare gli inconvenienti presentati nella tecnica nota.
Infatti, il dispositivo di illuminazione secondo la presente invenzione consente di realizzare l’effetto di profondità virtuale, detto †̃specchio infinito’, anche su corpi lenticolari curvi, senza per questo richiedere un aumento dello spessore complessivo del dispositivo di illuminazione, come avviene nelle soluzioni dell’arte nota.
Grazie alla presente invenzione à ̈ quindi possibile ottenere l’effetto di profondità virtuale del dispositivo di illuminazione anche nel caso di corpi lenticolari e quindi di fanali avente geometrie curvilinee complesse che seguono ad esempio l’andamento della carrozzeria.
Inoltre, l’effetto ottico ottenuto à ̈ particolarmente nitido dal momento che i fasci luminosi sono collimati e convogliati in porzioni specifiche sia della superficie riflettente che degli elementi riflettori: in questo modo si limitano le dispersioni e si garantisce la possibilità di effettuare un numero elevato di riflessioni, mantenendo sempre uno spessore o profondità assiale contenuto.
La presente invenzione non presenta limiti di applicazione in quanto i singoli elementi riflettori, essendo meccanicamente indipendenti gli uni dagli altri, possono presentare altezze e angolazioni molto differenti tra loro; in questo modo si possono ottenere le riflessioni volute senza aumentare lo spessore o profondità complessiva del dispositivo di illuminazione.
Pertanto, anche in presenza di brusche variazioni di curvatura del dispositivo di illuminazione e quindi del corpo lenticolare, à ̈ possibile realizzare le successive riflessioni dei fasci luminosi mediante l’impiego di elementi riflettori fortemente asimmetrici e differenti tra loro.
Un tecnico del ramo, allo scopo di soddisfare esigenze contingenti e specifiche, potrà apportare numerose modifiche e varianti ai dispositivi di illuminazione sopra descritti, tutte peraltro contenute nell’ambito dell’invenzione quale definito dalle seguenti rivendicazioni.

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di illuminazione per veicoli (4) comprendente - un corpo lenticolare (12) e almeno una sorgente luminosa (20) collegata elettricamente a mezzi di collegamento elettrico per l’alimentazione della stessa, - in cui la sorgente luminosa (20) à ̈ adatta ad emettere un fascio luminoso da propagare all’esterno del dispositivo di illuminazione (4) attraverso detto corpo lenticolare (12), - in cui il corpo lenticolare (12) presenta una superficie (32) parzialmente riflettente, in modo da riflettere almeno parzialmente internamente i raggi luminosi emessi dalla sorgente luminosa (20) e incidenti su detta superficie (32), e in modo da trasmettere almeno parzialmente verso l’esterno del dispositivo di illuminazione (4) i raggi luminosi incidenti su detta superficie (32) e non riflessi, caratterizzato dal fatto che - il dispositivo di illuminazione (4) comprende almeno una serie di elementi riflettenti (36) individuali affacciati alla superficie (32) parzialmente riflettente del corpo lenticolare (12), detti elementi riflettenti (36) individuali essendo disposti in serie in modo che il fascio luminoso emesso viene ricevuto da un primo elemento riflettente (36’), viene da questo riflesso contro una prima porzione (40) della superficie (32) e da questa parzialmente trasmesso esternamente al corpo lenticolare (12), lungo una prima direzione di trasmissione (X’-X’), e parzialmente riflesso verso un secondo elemento riflettente (36’’) consecutivo che trasmette detto fascio contro una seconda porzione (44) della superficie (32), in modo da avere una parziale riflessione internamente e una parziale trasmissione di detto fascio esternamente al corpo lenticolare (12) lungo una seconda direzione di trasmissione (X’’-X’’), la seconda porzione (44) essendo sfalsata rispetto alla prima porzione (40) fino ad ottenere un numero prestabilito di trasmissioni e riflessioni del fascio luminoso emesso dalla sorgente luminosa (20), in cui detta seconda direzione di trasmissione (X’’-X’’) à ̈ sostanzialmente parallela alla prima direzione di trasmissione (X’-X’).
  2. 2. Dispositivo di illuminazione (4) secondo la rivendicazione 1, in cui detti elementi riflettenti (36) individuali sono conformati in modo da ricevere il fascio luminoso e rifletterlo su specifiche porzioni (40,44) della superficie (32) inclinate in modo da avere un fascio trasmesso, secondo una predeterminata direzione di trasmissione (X-X), e un fascio riflesso che punti ad un elemento riflettente (36) consecutivo.
  3. 3. Dispositivo di illuminazione (4) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detti elementi riflettenti (36) individuali sono conformati come blocchetti indipendenti, separati tra loro, aventi differenti altezze e/o inclinazioni.
  4. 4. Dispositivo di illuminazione (4) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il corpo lenticolare (12) presenta un andamento curvilineo.
  5. 5. Dispositivo di illuminazione (4) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il corpo lenticolare (12) presenta un andamento curvilineo avente concavità rivolta verso gli elementi riflettenti (36).
  6. 6. Dispositivo di illuminazione (4) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il dispositivo di illuminazione (4) comprende una pluralità di sorgenti luminose (20), a ciascuna sorgente luminosa (20) essendo associata una serie di elementi riflettenti (36) individuali che consentono un numero prestabilito di trasmissioni e riflessioni del fascio luminoso emesso da ciascuna sorgente luminosa (20).
  7. 7. Dispositivo di illuminazione (4) secondo la rivendicazione 6, in cui tutte le serie degli elementi riflettenti (36) sono configurate in modo da riflettere il fascio luminoso emesso da una rispettiva luminosa (20) sulla superficie (32) del corpo lenticolare (12) e da trasmetterlo all’esterno secondo direzioni di trasmissione (X-X) parallele tra loro.
  8. 8. Dispositivo di illuminazione (4) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti elementi riflettenti (36) comprendono prismi e/o specchi o superfici metallizzate in modo da funzionare come specchi.
  9. 9. Dispositivo di illuminazione (4) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti elementi riflettenti (36) sono vincolati ad una cornice o basetta (48).
  10. 10. Dispositivo di illuminazione (4) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la sorgente luminosa (20) à ̈ direttamente affacciata ad un primo elemento (36’) di detti elementi riflettenti (36), in modo da emettere il fascio luminoso da parte opposta al corpo lenticolare (12).
  11. 11. Dispositivo di illuminazione (4) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui alla sorgente luminosa (20) à ̈ associato un dispositivo di collimazione (50) del fascio luminoso in modo da ricevere il fascio luminoso prodotto dalla sorgente e collimarlo verso un primo elemento riflettente (36’) di detti elementi riflettenti (36).
  12. 12. Dispositivo di illuminazione (4) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui alla sorgente luminosa (20) à ̈ associato un riflettore (52) che riceve il fascio luminoso prodotto, e lo trasmette ad un primo elemento riflettente (36’) della corrispondente serie di elementi riflettenti (36).
  13. 13. Dispositivo di illuminazione (4) secondo la rivendicazione 12, in cui detto riflettore (52) à ̈ un riflettore parabolico, in cui la sorgente luminosa (20) à ̈ disposta in corrispondenza del fuoco della parabola e, il riflettore (52) à ̈ inclinato in modo che la direttrice della parabola intersechi il primo elemento riflettente (36’).
  14. 14. Dispositivo di illuminazione (4) secondo la rivendicazione 12, in cui detto riflettore (52) à ̈ un riflettore ellittico in cui la sorgente luminosa (20) à ̈ collocata in corrispondenza di un primo fuoco (56) dell’ellissi definita da detto riflettore (52) e il primo elemento riflettente (36’), della corrispondente serie di elementi riflettenti (36), à ̈ disposto in corrispondenza di un secondo fuoco (60) di detta ellissi.
  15. 15. Dispositivo di illuminazione (4) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta sorgente luminosa (20) Ã ̈ una sorgente luminosa a diodi ad emissione luminosa.
  16. 16. Dispositivo di illuminazione (4) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui dette sorgenti luminose (20) sono disposte lungo una polilinea chiusa e gli elementi riflettori (52) sono disposti in modo da riflettere i fasci luminosi all’interno di detta polilinea in modo da duplicare detta polilinea secondo una scala via via decrescente.
IT000183A 2013-06-28 2013-06-28 Dispositivo di illuminazione per veicoli ITPD20130183A1 (it)

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