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ITMO20100345A1 - Dispositivo medico per la realizzazione di ileostomie e/o digiunostomie - Google Patents

Dispositivo medico per la realizzazione di ileostomie e/o digiunostomie Download PDF

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Publication number
ITMO20100345A1
ITMO20100345A1 IT000345A ITMO20100345A ITMO20100345A1 IT MO20100345 A1 ITMO20100345 A1 IT MO20100345A1 IT 000345 A IT000345 A IT 000345A IT MO20100345 A ITMO20100345 A IT MO20100345A IT MO20100345 A1 ITMO20100345 A1 IT MO20100345A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
intestine
obstruction
tubular element
section
anchoring means
Prior art date
Application number
IT000345A
Other languages
English (en)
Inventor
Enrico Mariani
Original Assignee
Azzolini Graziano
Evoluzione Srl
Enrico Mariani
Pagliacci Emanuele
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Azzolini Graziano, Evoluzione Srl, Enrico Mariani, Pagliacci Emanuele filed Critical Azzolini Graziano
Priority to IT000345A priority Critical patent/ITMO20100345A1/it
Publication of ITMO20100345A1 publication Critical patent/ITMO20100345A1/it

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    • A61F5/00Orthopaedic methods or devices for non-surgical treatment of bones or joints; Nursing devices ; Anti-rape devices
    • A61F5/44Devices worn by the patient for reception of urine, faeces, catamenial or other discharge; Colostomy devices
    • A61F5/445Colostomy, ileostomy or urethrostomy devices
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Description

Descrizione di Brevetto per Invenzione Industriale avente per titolo:
“DISPOSITIVO MEDICO PER LA REALIZZAZIONE DI ILEOSTOMIE E/O DIGIUNOSTOMIE”.
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo medico per la realizzazione di ileostomie e/o digiunostomie.
Nella pratica medica è noto che in caso di patologie dell’intestino, quali il morbo di Crhon, la colite ulcerosa, la diverticolite perforata, il cancro, etc ..., ovvero quando non è più possibile l’evacuazione naturale delle feci, vi può essere la necessità di eseguire una resezione intestinale con successiva anastomosi, a livello della quale deve essere escluso il transito del contenuto intestinale che deve essere quindi deviato verso l’esterno.
Ad esempio, nel caso di cancro all’intestino a seguito del quale si è eseguita ima resezione chirurgica dell’intestino stesso con conseguente anastomosi, è necessario deviare il flusso del contenuto intestinale per evitare che esso giunga in corrispondenza della zona anastomotica infettandola ed indebolendo la sutura.
A questo scopo è prassi praticare una ileostomia, ovvero collegare Tintestino all’esterno attraverso una stomia, ovvero un foro praticato sulla parete addominale.
Più particolarmente, le ileostomie possono essere di tipo temporaneo o permanente a seconda della patologia.
Come è facilmente intuibile, le ileostomie temporanee sono utilizzate al fine di sospendere temporaneamente, per un periodo di circa tre mesi, la continuità intestinale e le finizioni di un tratto dell’intestino, dopodiché viene ripristinata la continuità intestinale e la normale funzionalità dello stesso, mentre le ileostomie permanenti sono utilizzate nel caso di patologie croniche e prevedono pertanto Una deviazione permanente dell’intestino. La presente trattazione si riferisce principalmente al caso delle ileostomie temporanee.
Più in dettaglio le ileostomie temporanee sono confezionate identificando un’ansa disposta a monte della zona da salvaguardare rispetto alla direzione di avanzamento del contenuto intestinale e sezionando l’ileo a livello dell’ansa prescelta. L’estremità dell’ansa sezionata viene fatta passare attraverso un’apertura praticata nella parete addominale (stomia). Per impedire che l’ansa ileale si ritragga nella cavità addominale la si trafigge con una bacchetta che la blocca all’esterno dell’addome.
L’ileo risulta quindi diviso in due tratti, di cui uno superiore comunicante con l’apparato digerente e attraverso il quale viene evacuato il contenuto che proviene dal tratto digerente ed uno inferiore, comunicante con la zona operata, di cui viene chiusa la sezione superiore interrompendo così la continuità intestinale e le funzioni dell’intestino.
Quando il processo di guarigione di questo tratto intestinale è concluso, i due tratti dell’ileo vengono nuovamente contrapposti e anastomizzati, ripristinando la continuità intestinale con tecnica chirurgica.
Questa procedura per la realizzazione di un’ileostomia temporanea presenta alcuni inconvenienti.
Infatti, sia la realizzazione deirìleostomia che la sua rimozione richiedono dei rispettivi interventi chirurgici eseguiti in anestesia totale.
Questo comporta ovviamente non solo un elevato disagio, sia fisico che psicologico, per il paziente, ma anche lunghi tempi di recupero post operatorio.
Inoltre, tale procedura comporta anche elevati costi per le strutture sanitarie dovuti proprio agli interventi chirurgici che è necessario eseguire per la cura delle patologie che interessano l’intestino e che, come noto, richiedono rutilizzo di specifiche attrezzature e di personale medico qualificato. Tali costi tendono inevitabilmente a ripercuotersi sul sistema sanitario nazionale.
Ancora, il personale medico e le attrezzature impiegate per tali interventi sono ovviamente sottratti all’esecuzione di altre operazioni chirurgiche, da cui ne consegue un ovvia dilazione dei tempi di attesa.
La procedura per la realizzazione di ileostomie temporanee del tipo di quella sopra descritta, si rivela pertanto onerosa, data la sua complessità, sia sotto il profilo economico che della logistica sanitaria.
Il compito principale della presente invenzione è quello di escogitare un dispositivo medico che consenta di realizzare una ileostomia e/o una digiunostomia, in modo sensibilmente più agevole e pratico rispetto alle procedure di tipo noto.
In particolare, il presente trovato si propone di escogitare un dispositivo che consenta di ridurre il numero di operazioni necessarie per P applicazione e per la rimozione di un’ileostomia e/o di una digiunostomia, riducendo notevolmente il disagio per il paziente ed i tempi di recupero post-operatorio.
All’interno di tale compito, uno scopo del presente trovato è quello di ridurre anche i costi sanitari correlati al trattamento delle patologie che richiedono l’applicazione di una ileostomia e/o digiunostomia e di contribuire allo sgravio del sistema sanitario nazionale della gestione degli interventi, al fine di ridurre i tempi di attesa ed ottimizzare così le risorse. Altro scopo del presente trovato è quello di escogitare un dispositivo medico per ileostomie e/o digiunostomie che consenta di superare i menzionati inconvenienti della tecnica nota nell’ambito di una soluzione semplice, razionale, di facile ed efficace impiego e dal costo contenuto. Gli scopi sopra esposti sono raggiunti dal presente dispositivo medico per la realizzazione di ileostomie e/o digiunostomie, caratterizzato dal fatto di comprendere:
- almeno un elemento tubolare nel quale è definito almeno un canale di passaggio provvisto di una pluralità di aperture di ingresso del contenuto intestinale inseribili all’ interno dell’ intestino di un paziente e di almeno un’apertura di uscita del contenuto intestinale posizionabile all’esterno dell’ intestino;
- mezzi per l’ostruzione di almeno una zona dell’intestino associati a detto elemento tubolare, inseribili all’intemo dell’intestino stesso e configurati in modo da impedire il passaggio del contenuto intestinale attraverso detta zona dell’intestino;
- mezzi di ancoraggio associati a detto elemento tubolare, inseribili all’ interno dell’intestino ed atti a cooperare con il corpo del paziente per impedire la rimozione di detti mezzi per l’ostruzione rispetto al corpo stesso.
Altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un dispositivo medico per la realizzazione di ileostomie e/o digiunostomie, illustrata a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni in cui:
la figura 1 è una vista in assonometria del dispositivo medico secondo il trovato con i mezzi per l’ostruzione ed i mezzi di ancoraggio in configurazione ristretta;
la figura 2 è una vista in assonometria del dispositivo medico di figura 1 con i mezzi per l’ostruzione ed i mezzi di ancoraggio in configurazione allargata;
la figura 3 è una vista in assonometria del dispositivo medico secondo il trovato parzialmente inserito nell’intestino di un paziente;
la figura 4 è una vista in assonometria del dispositivo medico di figura 3 completamente inserito nell’intestino di un paziente.
Con particolare riferimento a tali figure, si è indicato globalmente con il numero di riferimento 1 un dispositivo medico per la realizzazione di ileostomie e/o digiunostomie, particolarmente di tipo temporaneo.
Secondo il trovato, il dispositivo 1 comprende almeno un elemento tubolare 2 nel quale è definito almeno un canale di passaggio 3 provvisto di una pluralità di aperture di ingresso 3a e di almeno un’apertura di uscita 3b del contenuto intestinale. Le aperture di ingresso 3 a sono inseribili all’ interno dell’ intestino I di un paziente e Γ apertura di uscita 3b è posizionabile all’esterno deH’intestino I.
L’elemento tubolare 2 è realizzato in un materiale radio opaco, ad esempio in silicone o poliuretano.
Più particolarmente, l’elemento tubolare 2 comprende almeno un primo tratto 2a sul quale sono ricavate le aperture di ingresso 3a ed almeno un secondo tratto 2b sul quale è ricavata l’apertura di uscita 3b.
Il primo tratto 2a è inseribile all’ interno dell’intestino I del paziente, ed in particolare dell’ileo, attraverso una stomia ricavata sull’addome A dello stesso, ad esempio per eseguire un’operazione in laparoscopia quale un intervento chirurgico di resezione di un tratto dell’ileo o relativo all’intestino cieco.
Le aperture di ingresso 3 a sono definite in corrispondenza della superficie laterale del primo tratto 2a.
Preferibilmente, almeno una parte delle aperture di ingresso 3 a sono disposte lungo lo sviluppo longitudinale del primo tratto 2a.
Vantaggiosamente, le aperture di ingresso 3a sono distribuite in maniera tale da consentire il drenaggio lungo la sostanziale totalità della superficie laterale del primo tratto 2a.
Più particolarmente, le aperture di ingresso 3a sono tra loro sfalsate longitudinalmente e sono disposte lungo una teorica spirale che avvolge il primo tratto 2a.
Opportunamente, le aperture di ingresso 3a hanno conformazione sostanzialmente ellittica. Più in dettaglio, l’asse maggiore delle aperture di ingresso 3a è disposto sostanzialmente parallelo allo sviluppo longitudinale del primo tratto 2a.
Le aperture di ingresso 3a hanno dimensione tale da consentire il deflusso del contenuto intestinale all’interno del condotto 3 ed al contempo da evitare Γ indebolimento dell’elemento tubolare 2. La forma ellittica delle aperture di ingresso 3 a consente infatti di avere il maggiore deflusso possibile a parità di indebolimento del primo tratto 2a.
A tale proposito, ovvero al fine di consentire la presenza di un adeguato numero di aperture di ingresso 3 a aventi le dimensioni sopraccitate, la lunghezza del primo tratto 2a è sostanzialmente compresa tra 8 cm e 10 cm. L’estremità assiale del primo tratto 2a è opportunamente rinforzata, ad esempio mediante una punta spiralata o simile, per facilitarne Γ inserimento aH’intemo dell’intestino I.
Il secondo tratto 2b è invece destinato ad essere disposto all’esterno dell’intestino I e l’apertura di uscita 3b, disposta in corrispondenza della sua estremità assiale, è associabile ad un contenitore per la raccolta del contenuto intestinale non rappresentato nelle figure.
Il dispositivo 1 comprende poi mezzi per l’ostruzione 5 di almeno una zona Z delPintestino I associati all’elemento tubolare 2, inseribili all’intemo dell’intestmo stesso e configurati in modo da impedire il passaggio del contenuto intestinale attraverso tale zona Z.
Vantaggiosamente, i mezzi per l’ostruzione 5 sono associati solidalmente all’elemento tubolare 2. Più in dettaglio, i mezzi per l’ostruzione 5 sono definiti integralmente con l’elemento tubolare 2.
I mezzi per l’ostruzione 5 sono atti ad isolare la parte dell’intestino I disposta a valle della zona Z rispetto alla direzione di avanzamento del contenuto intestinale.
Preferibilmente, i mezzi per l’ostruzione 5 sono atti ad essere disposti lungo un tratto dell’ileo.
I mezzi per l’ostruzione 5 sono quindi atti a separare Finte stino I in due parti, di cui una prima parte F ed una seconda parte I”. La prima e la seconda parte F e I” sono rispettivamente disposte a monte ed a valle dei mezzi per l’ostruzione 5 rispetto alla direzione di avanzamento del contenuto intestinale.
La prima parte F è quindi in comunicazione con lo stomaco del paziente, mentre la seconda parte I” corrisponde alla parte di cui si vogliono sospendere le funzionalità in quanto comprende la porzione da salvaguardare, ad esempio la porzione nella quale è stata realizzata una anastomosi.
Le aperture di ingresso 3 a, e quindi anche il relativo primo tratto 2a, sono destinate ad essere alloggiate nella prima parte P dell’intestino I, ovvero a monte dei mezzi per l’ostruzione 5 rispetto alla direzione di avanzamento del contenuto intestinale, in modo tale da intercettare le deiezioni in arrivo dall’apparato digerente.
I mezzi per l’ostruzione 5 sono configurati in modo tale da impedire il passaggio del contenuto intestinale proveniente dalla prima parte Γ nella seconda parte I”.
II primo tratto 2a dell’elemento tubolare 2 è interposto tra i mezzi per l’ostruzione 5 e l’estremità assiale opposta alla aperture di uscita 3b.
I mezzi per l’ostruzione 5 sono quindi interposti tra il primo tratto 2a ed il secondo tratto 2b.
Vantaggiosamente, i mezzi per l’ostruzione 5 sono mobili tra una configurazione ristretta, per consentirne F inserimento nell’intestino I attraverso la stomia, ed una configurazione allargata, nella quale ostruiscono interamente la zona Z dell’intestino I per impedire il passaggio del contenuto intestinale dalla prima parte Γ verso la seconda parte Γ Preferibilmente, i mezzi per l’ostruzione 5 sono costituiti da un palloncino gonfiabile. Tale palloncino 5 gonfiabile è disposto esternamente all’elemento tubolare 2 ed è sostanzialmente sgonfio nella configurazione ristretta e gonfio nella configurazione allargata.
Più particolarmente, il dispositivo 1 comprende primi mezzi per l’attivazione 6 del palloncino 5. I primi mezzi per l’attivazione 6 comprendono una luce 7 per l’ingresso e l’uscita dell’aria comunicante con il palloncino 5 attraverso un condotto non visibile in dettaglio nelle figure ed associato all’elemento tubolare 2. Il condotto che mette in comunicazione la luce 7 con il palloncino 5 è distinto dal canale di passaggio 3.
I mezzi per l’attivazione 6 comprendono anche una valvola di ritegno, non visibile in dettaglio nelle figure, atta ad impedire la accidentale fuoriuscita dell’aria contenuta nel palloncino 5 e comandabile da un operatore per consentire il deflusso dell’aria verso l’esterno.
Secondo il trovato, poi, il dispositivo 1 comprende anche dei mezzi di ancoraggio 15 associati all’elemento tubolare 2, inseribili all’interno delPintestino I ed atti a cooperare con il corpo del paziente per impedire la rimozione dei mezzi per l’ostruzione 5 dall’intestino I.
Vantaggiosamente, i mezzi di ancoraggio 15 sono associati solidalmente all’elemento tubolare 2. Più particolarmente, i mezzi di ancoraggio 15 sono definiti integralmente con l’elemento tubolare 2.
I mezzi di ancoraggio 15 sono anch’essi interposti tra il primo ed il secondo tratto 2a e 2b e, più particolarmente, tra i mezzi per rostruzione 5 e l’apertura di uscita 3b.
L’elemento tubolare 2 presenta anche un terzo tratto 2c interposto tra i mezzi di ancoraggio 15 ed i mezzi per l’ostruzione 5.
Più in dettaglio, quindi, l’elemento tubolare 2 presenta un primo tratto 2a interposto tra la sua estremità assiale opposta all’apertura di uscita 3b ed i mezzi per l’ostruzione 5, un terzo 2c tratto interposto tra questi ultimi ed i mezzi di ancoraggio 15 ed un secondo tratto 2b interposto tra i mezzi di ancoraggio stessi e l’apertura di uscita 3b.
Vantaggiosamente, l’elemento tubolare 2 comprende una o più bocche di ingresso 16 definite lungo il terzo tratto 2c ed atte a drenare all’interno del canale di passaggio 3 eventuali parti del contenuto intestinale che sono trafilate attraverso i mezzi per Γ ostruzione 5 entrando quindi nella seconda parte I” dell’intestino I.
Preferibilmente, la lunghezza del terzo tratto 2c è compresa tra 10 cm e 20 cm.
Anche i mezzi di ancoraggio 15 sono mobili tra una relativa configurazione ristretta, per consentirne rinserimento all’intemo dell’intestino I, ed una relativa configurazione allargata, nella quale sono atti a contattare la parete interna dell’intestino I per impedire la rimozione dei mezzi per l’ostruzione 5.
Opportunamente, lo spostamento dei mezzi di ancoraggio 15 dalla configurazione ristretta alla configurazione allargata o viceversa è indipendente dallo spostamento dei mezzi per l’ostruzione 5.
L’utilizzatore può quindi attivare/disattivare i mezzi per Γ ostruzione 5 ed i mezzi di ancoraggio 15 secondo la sequenza che preferisce.
I mezzi di ancoraggio 15 sono quindi disposti, in uso, a valle dei mezzi per l’ostruzione 5 rispetto al senso di avanzamento del contenuto intestinale. I mezzi di ancoraggio 15 sono quindi destinati ad essere disposti lungo la seconda parte I” dell’intestino I.
Più particolarmente, il dispositivo 1 è destinato ad essere utilizzato nel caso di interventi che interessano l’intestino cieco. In questi casi, successivamente all’inserimento del dispositivo 1 all’interno dell’intestino I, i mezzi per l’ostruzione 5 vanno a posizionarsi lungo un tratto dell’ileo, ostruendolo, mentre i mezzi di ancoraggio 15 si dispongono lungo l’intestino cieco, contattando la sua parete interna.
Nella preferita forma di realizzazione rappresentata nelle figure, i mezzi di ancoraggio 15 sono anch’essi del tipo a palloncino gonfiabile.
II dispositivo 1 comprende, poi, secondi mezzi per l’attivazione 6’ dei mezzi di ancoraggio 15.
Più particolarmente, i secondi mezzi per l’attivazione 6’ comprendono una luce 7’ per l’ingresso e l’uscita dell’aria comunicante con il palloncino 15 attraverso un condotto non visibile in dettaglio nelle figure e definito nell’elemento tubolare 2. Opportunamente, il condotto che mette in comunicazione la luce 7’ con il palloncino 15 è distinto da quello che mette in comunicazione la luce 7 con il palloncino 5 e dal canale di passaggio 3. I secondi mezzi per P attivazione 6 comprendono anche una valvola di ritegno, non visibile in dettaglio nelle figure, atta ad impedire l’accidentale fuoriuscita dell’aria contenuta nel palloncino 15 e comandabile da un operatore per consentire il deflusso dell’aria verso l’esterno e portare, quindi, il palloncino stesso dalla configurazione allargata verso la configurazione ristretta.
Nella forma di realizzazione rappresentata nelle figure, i mezzi per l’attivazione 6 e 6’, rispettivamente, dei mezzi per l’ostruzione 5 e dei mezzi di ancoraggio 15 sono tra loro distinti.
II dispositivo 1 comprende, poi, mezzi di trattenimento 8 esterni associati al secondo tratto 2b e atti a cooperare con il corpo del paziente, ad esempio con il suo addome A, per bloccare la posizione dei mezzi per l’ostmzione 5 rispetto al corpo stesso.
I mezzi di trattenimento 8 sono anche atti a cooperare con i mezzi di ancoraggio 15 per bloccare la posizione dei mezzi per l’ostruzione 5 all’ interno dell’intestino I. I mezzi di trattenimento 8 sono quindi atti ad esercitare una contropressione sui mezzi di ancoraggio 15.
I mezzi di trattenimento 8 comprendono almeno un elemento di trattenimento forato e calzato scorrevolmente sul secondo tratto 2b. L’elemento di trattenimento 8 definisce una superficie di contatto destinata ad appoggiarsi contro il corpo del paziente.
Nella forma di realizzazione di figura 4, l’elemento di trattenimento 8 è del tipo di un disco provvisto di un foro centrale passante per l’inserimento attraverso di esso del secondo tratto 2b.
Preferibilmente, l’elemento di trattenimento 8 è realizzato in un materiale ad elevato coefficiente di attrito, ad esempio in silicone, in modo tale da rendere difficoltoso il suo scorrimento rispetto alPelemento tubolare 2. In uso, quindi, l’elemento di trattenimento 8 viene fatto scorrere sul secondo tratto 2b fino a portare la sua superficie di contatto in appoggio contro la parete addominale A del paziente.
Non si escludono, tuttavia, differenti forme di realizzazione dell’elemento di trattenimento 8, non rappresentate nelle figure in allegato e provviste, ad esempio, di mezzi di guida del secondo tratto 2b. Tali mezzi di guida sono ad esempio costituiti da una sede di alloggiamento di una porzione del secondo tratto 2b, la quale si sviluppa lungo una direzione sostanzialmente inclinata rispetto all’asse del foro passante, quest’ultimo non visibile in dettaglio nelle figure. Più particolarmente, la sede di alloggiamento si sviluppa lungo una direzione sostanzialmente parallela alla superficie di contatto dell’elemento di trattenimento 8.
In una ulteriore forma di realizzazione, l’elemento di trattenimento 8 può comprendere anche mezzi per il fissaggio 11 , ad esempio costituiti da uno o più fori passanti, associabili al corpo del paziente, ad esempio mediante sutura.
Il funzionamento del presente trovato è il seguente.
Si presuppone che sia già stata praticata una stomia sull’addome A del paziente, ad esempio per eseguire un’operazione in laparoscopia sull’intestino dello stesso, oppure specificatamente per la realizzazione dell’ileostomia e/o digiunostomia.
Al termine della operazione chirurgica che ha interessato l’intestino, viene fatto passare l’elemento tubolare 2 attraverso la stomia di cui sopra, in modo tale da inserire il suo primo tratto 2a all’ interno dell’intestino I, ed in particolare dell’ileo, in corrispondenza della zona Z posta a monte della parte operata rispetto alla direzione di avanzamento del contenuto intestinale.
L’elemento tubolare 2 viene spinto all’intemo deH’intestino I in modo tale che le aperture di ingresso 3 a siano orientate verso lo stomaco del paziente. Anche i mezzi per l’ostruzione 5 sono introdotti all’ interno dell’intestino I. Ovviamente, durante l’inserimento dell’elemento tubolare 2 all’ interno dell’ intestino I il palloncino 5 è in configurazione ristretta al fine di facilitare il suo passaggio attraverso la stomia.
L’elemento tubolare 2 viene ulteriormente spinto all’intemo dell’intestino I in modo tale da portare anche i mezzi di ancoraggio 15 al suo interno.
Durante la fase di inserimento del dispositivo 1 anche i mezzi di ancoraggio 15 sono disposti in configurazione ristretta, in modo tale da passare agevolmente attraverso la stomia praticata sull’addome A del paziente.
Inserito quindi l’elemento tubolare 2 nel modo appena descritto e conclusa l’operazione chirurgica di cui sopra, si provvede ad isolare la parte di intestino interessata dalla operazione stessa realizzando la ileostomia e/o la digiunostomia.
Più particolarmente, si porta il palloncino 5 nella configurazione allargata insufflando aria attraverso la luce 7. In questo modo il palloncino 5 si gonfia ed, allargandosi, va ad occupare l’intera sezione della zona Z in cui è inserito, ostruendola.
Il palloncino 5 è deformabile e quando si trova nella configurazione allargata si conforma pertanto alla pareti interne dell’ intestino I.
Analogamente, si porta il palloncino 15 nella sua configurazione allargata insufflando aria attraverso la luce 7\ In questo modo il palloncino 15 si gonfia in modo da definire una sezione trasversale maggiore rispetto a quella della stomia.
Esercitando, poi, una forza di trazione sul secondo tratto 2b rimasto all’esterno dell’intestino I e che sporge dal corpo del paziente, si porta il palloncino 15 verso la parete addominale A del paziente.
A questo punto si porta l’elemento di trattenimento 8 in corrispondenza del corpo del paziente, esternamente ad esso, facendolo scorrere lungo il secondo tratto 2b e portando la sua superficie di contatto in appoggio contro la pelle del paziente.
In questo modo, l’elemento tubolare 2 è bloccato rispetto al corpo del paziente in quanto da parti opposte della stomia sono disposti l’elemento di trattenimento 8 ed il palloncino 15.
Il contenuto intestinale che giunge dallo stomaco del paziente e attraversa la prima parte Γ dell’intestino I è quindi intercettato dal palloncino 5, che ne impedisce Γ avanzamento nella seconda parte I”, e, pertanto, entra nel canale di passaggio 3 attraverso le aperture di ingresso 3a definite lungo il primo tratto 2a e disposte in modo tale da coprire sostanzialmente tutta la sua parete laterale. Qualora una parte del contenuto intestinale riesca a passare attraverso il palloncino 5, essa viene convogliata all’intemo del canale di passaggio 3 attraverso le bocche di ingresso 16 definite lungo il terzo tratto 2c.
Il contenuto intestinale attraversa quindi il canale di passaggio 3 fino a raggiungere la apertura di uscita 3b attraverso la quale è convogliato nell’apposito contenitore di raccolta.
Per rimuovere la ileostomia e/o la digiunostomia è sufficiente sgonfiare i palloncini 5 e 15 agendo sulle rispettive valvole disposte in prossimità delle luci 7 e 7’ ed estrarre l’elemento tubolare 2 attraverso la stomia.
Una volta rimosso l’elemento tubolare 2, l’intestino I è nuovamente privo di impedimenti e può quindi riprendere il suo normale funzionamento, per cui il contenuto intestinale attraversa la zona Z ora libera e percorre la seconda parte I” dell’intestino stesso.
La stomia ricavata sull’addome A del paziente viene poi opportunamente medicata e protetta fino alla completa guarigione e cicatrizzazione.
Il presente trovato si riferisce quindi ad un dispositivo 1 medico comprendente: un elemento tubolare 2 nel quale è definito un canale di passaggio 3 provvisto di una pluralità di aperture di ingresso 3a e di almeno un’apertura di uscita 3b, e comprendente almeno un primo palloncino 5 gonfiabile, utilizzato per la realizzazione di ileostomie nel trattamento di patologie intestinali, ed almeno un secondo palloncino 15 gonfiabile atto ad impedire la rimozione del primo palloncino 5 verso l’esterno dell’intestino I.
Si è in pratica constatato come il trovato descritto raggiunga gli scopi proposti e in particolare si sottolinea il fatto che il dispositivo medico per la realizzazione di ileostomie secondo il trovato consente di limitare sensibilmente gli interventi invasivi sul paziente per l’applicazione e la rimozione di una ileostomia.
In particolare, il dispositivo secondo il trovato consente di effettuare una ileostomia che sia di agevole e pratica applicazione/rimozione anche nel caso di interventi praticati suH’intestino cieco, ovvero nelle situazioni in cui la stomia è definita in corrispondenza di un tratto delPintestino cieco.
Il dispositivo secondo il trovato viene quindi applicato durante l’operazione chirurgica volta al trattamento della patologia che interessa l’intestino cieco ed in modo da inserire i mezzi per l’ostruzione lungo un tratto dell’ileo ed i mezzi di ancoraggio, distinti dai mezzi per l’ostruzione, in corrispondenza della stomia.
In particolare, nel caso di operazioni chirurgiche effettuate in laparoscopia, è possibile sfruttare i fori utilizzati per l’intervento, quali la stomia, per l’applicazione del dispositivo secondo il trovato, riducendo così al minimo gli interventi sul paziente.
La rimozione del dispositivo secondo il trovato avviene sfilando semplicemente il dispositivo attraverso la stomia, previo gonfiaggio dei due palloncini, e può quindi essere eseguita in modo ambulatoriale, senza l’utilizzo di anestesia alcuna.
Questo comporta che anche i tempi di recupero siano sensibilmente ridotti rispetto all’utilizzo delle tecniche note, in quanto la rimozione della ileostomia avviene in pochi istanti ed il paziente oltre a non doversi sottoporre ad un ulteriore intervento, con conseguenti perdite di sangue e rischi correlati, non deve nemmeno smaltire una nuova anestesia generale. Il dispositivo medico secondo il trovato consente quindi, oltre a migliorare la degenza del paziente ed il suo recupero post-operatorio, anche di ridurre i costi sanitari correlati alla cura delle malattie intestinali e di ottimizzare la gestione del personale e delle attrezzature.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo (1) medico per la realizzazione di ileostomie e/o digiuno stomi e, caratterizzato dal fatto di comprendere: - almeno un elemento tubolare (2) nel quale è definito almeno un canale di passaggio (3) provvisto di una pluralità di aperture di ingresso (3 a) del contenuto intestinale inseribili all’interno dell’intestino (I) di un paziente e di almeno un’apertura di uscita (3b) del contenuto intestinale posizionabile all’esterno dell’intestino (I); - mezzi per l’ostruzione (5) di almeno una zona (Z) dell’intestino (I) associati a detto elemento tubolare (2), inseribili aH’intemo dell’intestino stesso e configurati in modo da impedire il passaggio del contenuto intestinale attraverso detta zona (Z) dell’intestino (I); - mezzi di ancoraggio (15) associati a detto elemento tubolare (2), inseribili all’ interno dell’ intestino ed atti a cooperare con il corpo del paziente per impedire la rimozione di detti mezzi per l’ostmzione (5) rispetto al corpo stesso.
  2. 2) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi per rostruzione (5) e detti mezzi di ancoraggio (15) sono interposti tra dette aperture di ingresso (3 a) e detta apertura di uscita (3b).
  3. 3) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto elemento tubolare (2) comprende almeno un primo tratto (2a) sul quale sono definite dette aperture di ingresso (3 a), almeno un secondo tratto (2b) sul quale è definita detta apertura di uscita (3b), detti mezzi per l’ostruzione (5) e detti mezzi di ancoraggio (15) essendo interposti tra detti primo e secondo tratto (2a, 2b), ed almeno un terzo tratto (2c) interposto tra detti mezzi per rostruzione (5) e detti mezzi di ancoraggio (15).
  4. 4) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto elemento tubolare (2) comprende almeno una bocca di ingresso (16) definita lungo detto terzo tratto (2c).
  5. 5) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi per l’ostruzione (5) sono mobili tra una configurazione ristretta, per consentirne l’inserimento in detta zona (Z) dell’intestino (I), ed una configurazione allargata, nella quale ostruiscono interamente detta zona (Z) dell’ intestino (I) per impedire il passaggio del contenuto intestinale.
  6. 6) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di ancoraggio (15) sono mobili tra almeno una configurazione ristretta, per consentirne Γ inserimento alPintemo dell’intestino (I), ed una configurazione allargata, nella quale sono atti a contattare la parete interna dell’intestino (I) per impedirne la rimozione di detti mezzi per l’ostruzione (5).
  7. 7) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che lo spostamento di detti mezzi per l’ostruzione (5) è indipendente dallo spostamento di detti mezzi di ancoraggio (15).
  8. 8) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che almeno uno tra detti mezzi per l’ostruzione (5) e detti mezzi di ancoraggio (15) è del tipo a palloncino gonfiabile.
  9. 9) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi per l’attivazione (6, 6’) di almeno uno tra detti mezzi per l’ostruzione (5) e detti mezzi di ancoraggio (15).
  10. 10) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che almeno uno tra detti mezzi per Γ ostruzione (5) e detti mezzi di ancoraggio (15) è definito integralmente in detto elemento tubolare (2).
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