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ITMI20130695A1 - Dispositivo di stabilizzazione per nave o imbarcazione, nave comprendente tale dispositivo, metodo per movimentare il dispositivo di stabilizzazione - Google Patents

Dispositivo di stabilizzazione per nave o imbarcazione, nave comprendente tale dispositivo, metodo per movimentare il dispositivo di stabilizzazione

Info

Publication number
ITMI20130695A1
ITMI20130695A1 IT000695A ITMI20130695A ITMI20130695A1 IT MI20130695 A1 ITMI20130695 A1 IT MI20130695A1 IT 000695 A IT000695 A IT 000695A IT MI20130695 A ITMI20130695 A IT MI20130695A IT MI20130695 A1 ITMI20130695 A1 IT MI20130695A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
fin
hull
opening
stabilizing
door
Prior art date
Application number
IT000695A
Other languages
English (en)
Inventor
Antonio Caizzi
Alessandro Calcagno
Rocco Cavaliere
Angelo Olivastri
Original Assignee
Fincantieri Cantieri Navali It
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Fincantieri Cantieri Navali It filed Critical Fincantieri Cantieri Navali It
Priority to IT000695A priority Critical patent/ITMI20130695A1/it
Priority to PCT/IB2014/060250 priority patent/WO2014174390A1/en
Priority to JP2016509566A priority patent/JP6595453B2/ja
Priority to EP14721510.7A priority patent/EP2988992B1/en
Publication of ITMI20130695A1 publication Critical patent/ITMI20130695A1/it

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Classifications

    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B63SHIPS OR OTHER WATERBORNE VESSELS; RELATED EQUIPMENT
    • B63BSHIPS OR OTHER WATERBORNE VESSELS; EQUIPMENT FOR SHIPPING 
    • B63B39/00Equipment to decrease pitch, roll, or like unwanted vessel movements; Apparatus for indicating vessel attitude
    • B63B39/06Equipment to decrease pitch, roll, or like unwanted vessel movements; Apparatus for indicating vessel attitude to decrease vessel movements by using foils acting on ambient water

Landscapes

  • Chemical & Material Sciences (AREA)
  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Combustion & Propulsion (AREA)
  • Mechanical Engineering (AREA)
  • Ocean & Marine Engineering (AREA)
  • Vibration Prevention Devices (AREA)
  • Motorcycle And Bicycle Frame (AREA)
  • Control Of Position, Course, Altitude, Or Attitude Of Moving Bodies (AREA)

Description

"DISPOSITIVO DI STABILIZZAZIONE PER NAVE O IMBARCAZIONE, NAVE COMPRENDENTE TALE DISPOSITIVO, METODO PER MOVIMENTARE IL DISPOSITIVO DI STABILIZZAZIONEâ€
DESCRIZIONE
[0001] La presente invenzione trova applicazione nell’ambito dei dispositivi di stabilizzazione antirollio, per nave o imbarcazione, basati sull’azione idrodinamica di pinne di tipo retrattile.
[0002] Nel settore della nautica si sente spesso l’esigenza di stabilizzare l’imbarcazione per evitare o almeno ridurre oscillazioni eccessive della stessa prodotte dal moto ondoso del mare su cui à ̈ disposta.
[0003] In particolare, durante la navigazione, l’imbarcazione à ̈ soggetta a fastidiose oscillazioni attorno al proprio asse longitudinale o oscillazioni di rollio.
[0004] Al fine di garantire a passeggeri ed equipaggi livelli di comfort a bordo in linea con gli standard elevati richiesti dal mercato, à ̈ pratica diffusa e consolidata quella di prevedere, talvolta sin dalle prime fasi del progetto di una costruzione navale l’impiego di sistemi di stabilizzazione atti a ridurne in maniera significativa gli effetti dei moti di rollio.
[0005] Un sistema noto e molto diffuso consiste nella stabilizzazione realizzata tramite pinne stabilizzatrici che, sfruttando le caratteristiche idrodinamiche dei profili alari ed avvalendosi dei moderni sistemi di controllo, sono in grado di ridurre sensibilmente i movimenti di rollio.
[0006] Le suddette pinne stabilizzatrici, che risultano indispensabili per una navigazione sicura e confortevole anche in presenza di stati di mare molto severi, essedo appendici idrodinamiche che fuoriescono dallo dalla carena al di sotto della superficie libera dell’acqua, producono inevitabilmente una resistenza idrodinamica che si oppone al moto avanzamento della nave, qualunque sia l’angolo di attacco idrodinamico cui esse vengono fatte operare.
[0007] Al fine di ridurre almeno in parte la resistenza al moto di avanzamento della nave, sono note pinne stabilizzatrici di tipo “retrattile†, che, in condizioni meteo-marine favorevoli vengono fatte rientrare in appositi recessi strutturali ricavati in carena.
[0008] I sistemi noti di stabilizzazione comprendenti pinne stabilizzatrici retrattili presentano, però importanti svantaggi.
[0009] Infatti, la presenza stessa delle pinne stabilizzatrici retrattili comporta comunque un notevole aumento della resistenza al moto di avanzamento della nave, anche se le pinne sono in posizione retratta ed in qualsiasi situazione in cui la nave si trovi a navigare a velocità non nulla.
[0010] Questo svantaggio à ̈ causato dal fatto che un elevato contributo alla resistenza al moto di avanzamento della nave à ̈ fornito dalla presenza dei recessi strutturali in carena, indispensabili per far rientrare al loro interno le pinne quando sono in posizione retratta, ma che allo stesso tempo deviano localmente il normale flusso idrodinamico dell’acqua lungo la carena, con conseguenti fenomeni di vorticosità più o meno accentuati che in ogni caso incrementano la resistenza al moto della nave.
[0011] Questa resistenza al moto di avanzamento della nave influisce negativamente sul consumo di combustibile per coprire una distanza prefissata.
[0012] Lo svantaggio sopra descritto si verifica sia in condizioni di pinne estese che in condizioni di pinne retratte, in quanto il contributo di resistenza all’avanzamento dovuto ai recessi che interrompono la continuità della carena à ̈ comunque presente indipendentemente dalla posizione della pinna tra la posizione retratta e quella estesa.
[0013] I dispositivi di stabilizzazione noti con pinna retrattile, quindi, soffrono dello svantaggio di opporre resistenza al moto di avanzamento della nave durante l’intera vita operativa della nave, sia nel caso che la pinna estesa, che nel caso che essa sia retratta.
[0014] Sono noti diversi dispositivi comprendenti pinne stabilizzatrici ripiegabili in un recesso realizzato all’interno dello scafo, in cui il vano à ̈ aperto verso l’esterno della carena, ad esempio quelle divulgate dai documenti brevettuali GB825134A, GB1352308, JP9323697, EP0754618, JP11129986, ma nessuno di tali documenti mostra una benché minima soluzione all’esigenza di ridurre la resistenza all’avanzamento della nave causata dai recessi per accogliere la pinna.
[0015] Sono noti anche alche alcuni tentativi per ridurre la resistenza, che però rimangono lacunosi e privi di successo nella soluzione del problema, come quelli descritti in FR2538340-A1, DE2121091, EP2096027, US3837313.
[0016] Questi documenti, pur ottenendo buoni risultati nella riduzione della resistenza all’avanzamento quando la pinna à ̈ in posizione retratta utilizzano portelle di chiusura a pinna retratta, non risultano efficaci nella soluzione di tale problema quando la pinna à ̈ in posizione estesa. Non sono, infatti, in grado di evitare al flusso idrodinamico dell’acqua lungo la carena, di essere deviato in corrispondenza del recesso quando la pinna à ̈ estesa, non offrendo alcuna soluzione al problema in tale condizione operativa.
[0017] In particolare il documento US3837313 mostra un aliscafo avente un’apertura di prua ed un’ala con un montante verticale mobile tra una posizione sollevata ed una posizione abbassata nella fessura, ed inoltre ha due porte che cooperano quando sono chiuse per formare una porzione di prua di forma aerodinamica, in cui tali porte sono mobili verso una posizione aperta in cui il montante dell’ala à ̈ libero di muoversi lungo la fessura tra la posizione completamente abbassata e la posizione completamente sollevata.
[0018] Anche questo documento non à ̈ in grado di chiudere il recesso quando la pinna à ̈ estesa, cioà ̈ proprio quando à ̈ maggiormente sentita l’esigenza di opporre la minima resistenza idrodinamica.
[0019] Scopo della presente invenzione à ̈ quello di escogitare e mettere a disposizione un dispositivo stabilizzatore avente pinne stabilizzatrici retrattili che consentano di soddisfare le suddette esigenze e di ovviare almeno parzialmente agli inconvenienti qui sopra lamentati con riferimento alla tecnica nota.
[0020] In particolare, compito della presente invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione un dispositivo stabilizzatore per imbarcazione o nave comprendente una pinna stabilizzatrice che sia retrattile in un recesso nella carena e che allo stesso tempo consenta di ridurre notevolmente o eliminare la resistenza idrodinamica esercitata dall’acqua contro il recesso in qualsiasi posizione della pinna.
[0021] Tale obiettivo à ̈ raggiunto mediante un dispositivo stabilizzatore come delineato nelle annesse rivendicazioni, le cui definizioni formano parte integrante della presente descrizione.
[0022] Tale obiettivo, inoltre, Ã ̈ raggiunto da una nave comprendente un siffatto dispositivo di stabilizzazione e da un metodo per movimentare tale dispositivo di stabilizzazione.
[0023] Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno dalla descrizione di seguito riportata di esempi preferiti di realizzazione, dati a titolo indicativo e non limitativo, con riferimento alle annesse figure, in cui:
[0024] - la figura 1 illustra una vista prospettica di un dispositivo di stabilizzazione secondo l’invenzione, in cui la pinna à ̈ in posizione retratta e le portelle risultano chiuse;
[0025] - la figura 2 illustra una vista prospettica del dispositivo di figura 1, in cui la pinna à ̈ in posizione estratta e le portelle risultano aperte;
[0026] - la figura 3 illustra una vista prospettica di un dispositivo secondo l’invenzione con la pinna in posizione estesa, completo di mezzi di movimentazione;
[0027] - la figura 4 illustra una vista prospettica del dispositivo secondo l’invenzione con la pinna in posizione estesa, in cui il vano di contenimento non à ̈ mostrato per ragioni di chiarezza;
[0028] - la figura 5 illustra una vista prospettica del dispositivo secondo l’invenzione in cui la pinna à ̈ in una posizione intermedia tra la posizione estesa e la posizione retratta;
[0029] - la figura 6 mostra solo schematicamente una sezione trasversale di una nave avente due dispositivi di stabilizzazione secondo l’invenzione.
[0030] Di seguito si farà riferimento a “asse longitudinale della nave†per indicare un asse che congiunge la prua con la poppa della nave; a “scafo†per indicare l’insieme di tutte le strutture che costituiscono il corpo della nave; a “carena†per indicare la superficie che delimita esternamente lo scafo al di sotto della linea di galleggiamento; a “chiglia†per indicare l’elemento continuo fondamentale dello scafo, che corre longitudinalmente da poppa a prua.
[0031] Con riferimento alle figure, un dispositivo stabilizzatore secondo l’invenzione, per nave o imbarcazione, à ̈ complessivamente indicato con il riferimento 1.
[0032] In particolare, il dispositivo stabilizzatore 1 comprende un una pinna stabilizzatrice 10 mobilmente collegata allo scafo, e mobile tra una posizione retratta in cui la pinna 10 Ã ̈ contenuta in un recesso 30 che si estende nello scafo a partire dalla carena, ed una posizione estratta in cui la pinna 10 sporge dalla carena 2 della nave attraverso questo recesso.
[0033] La carena quindi presenta un’apertura 31, 32 che permette la fuoriuscita della pinna dalla carena ed il recesso 30 ha origine da questa apertura 31, 32.
[0034] In accordo ad una realizzazione il recesso à ̈ formato da un vano di contenimento 30 che delimita il recesso stesso, in cui una parete del vano di contenimento comprende l’apertura 31, 32.
[0035] Una siffatta pinna stabilizzatrice 10 ha il compito di stabilizzare la nave durante la sua navigazione riducendo il più possibile il movimento di rollio della nave stessa.
[0036] Preferibilmente il dispositivo stabilizzatore à ̈ associato alla nave almeno in coppia. In altre parole due dispositivi stabilizzatori sono disposti da parti opposte della nave e simmetricamente rispetto ad un piano di simmetria passante per la chiglia della nave.
[0037] In tal modo i due dispositivi simmetricamente disposti, sono configurati per cooperare tra di loro, ad esempio tramite un controllo ed attuatori che fanno ruotare in modo controllato le pinne attorno ad un asse di oscillazione O-O e in un intervallo di posizioni angolari comprese tra valori massimi prefissati.
[0038] Ciascuno dei due dispositivi stabilizzatori così agisce in modo coordinato riducendo il rollio indesiderato della nave lungo un asse longitudinale della nave stessa.
[0039] La pinna 10 di ciascun dispositivo stabilizzatore 1 risulta operativamente sommersa durante l’intero utilizzo, in modo da agire dinamicamente contro la spinta destabilizzante esercitata dall’acqua in navigazione o anche in stazionamento.
[0040] Una tale pinna 10, infatti, può esercitare una sua azione frenante rispetto al movimento di rollio, anche quando la nave 2 non à ̈ in marcia ma à ̈ staziona in una posizione.
[0041] La pinna 10 del dispositivo di stabilizzazione può presentare trasversalmente un profilo alare e si estende principalmente in una direzione di sviluppo principale trasversale alla carena 3, ad esempio sostanzialmente ortogonale alla carena 3, in modo da ottimizzare le forze idrodinamiche scambiate con l’acqua in cui à ̈ immersa.
[0042] Questa direzione principale di sviluppo può essere sostanzialmente parallela all’asse di oscillazione O-O, oppure coincidente con l’asse di oscillazione O-O.
[0043] In accordo ad una realizzazione, il vano di contenimento 30 ha forma scatolare presentando una parete di fondo 35 opposto all’apertura 31, 32, e pareti laterali 36 che collegano la parete di fondo 35 con l’apertura 31, 32.
[0044] Secondo una realizzazione, le pareti laterali sono in numero di quattro, sostanzialmente parallele due a due.
[0045] In accordo ad una realizzazione il vano di contenimento 30 à ̈ stagno, in altre parole à ̈ configurato per non permettere all’acqua di attraversarlo.
[0046] In accordo ad una realizzazione, il vano di contenimento 30 comprende una parete frontale 37 opposta a detta parete di fondo 35, e detta parete frontale à ̈ sagomata secondo il profilo della carena 3 della nave in una posizione di montaggio del dispositivo di stabilizzazione 1, e la parete frontale 37 comprende l’apertura 31, 32.
[0047] In accordo ad una realizzazione, quindi, il vano di contenimento 30 à ̈ un pezzo fissabile alla carena in corrispondenza di un’apertura appositamente realizzata in carena.
[0048] In tal caso, la parete frontale 37 Ã ̈ montabile in un corrispondente foro realizzato nella carena 3 della nave, detto foro avendo la stessa forma di un contorno esterno 38 della parete frontale 37.
[0049] In tal modo il vano di contenimento 30 può essere montato allineando la parete frontale 37 con la carena 3 con continuità di forma, e fissando in modo stabile tale parete frontale 37 alla carena, ad esempio tramite saldatura.
[0050] La parete frontale 37 può prolungarsi esternamente oltre le pareti laterali 36 e trasversalmente alle pareti laterali 36 formando una flangia di montaggio 39.
[0051] Tale flangia di montaggio 39 può essere fissata alla carena in corrispondenza di un foro nella carena avente la stessa forma del bordo esterno 38 della flangia di montaggio 39 in modo che la parete frontale 37 insieme alla flangia 39 siano a filo con la carena 3, con continuità di forma.
[0052] Alternativamente, il vano di contenimento 30 può essere fissato alla carena 3 sovrapponendo la flangia 39 alla carena 3.
[0053] In accordo ad una forma realizzativa alternativa, il vano di contenimento à ̈ realizzato di pezzo con la carena 3 stessa.
[0054] Il dispositivo di stabilizzazione 1 comprende mezzi di movimentazione pinna 50 configurati per muovere la pinna 10 tra una posizione estesa, in cui la pinna 10 à ̈ sporgente dalla carena 3 attraverso l’apertura 31, 32, ed una posizione retratta in cui la pinna 10 à ̈ ricoverata all’interno del vano di contenimento 30.
[0055] In accordo ad una realizzazione, i mezzi di movimentazione pinna 50 sono mezzi di rotazione e sono configurati per ruotare la pinna 10 tra la posizione retratta e la posizione estesa rispetto al vano di contenimento 30 attorno ad un asse di rotazione R-R.
[0056] In accordo ad una realizzazione l’asse di rotazione R-R giace su un piano ortogonale all’asse longitudinale della nave, ed in particolare, ma non necessariamente, sostanzialmente parallelo alla carena 3 nel punto in cui à ̈ montato.
[0057] Secondo una realizzazione, il dispositivo di stabilizzazione comprende un corpo di collegamento 20 atto a collegare la pinna stabilizzatrice 10 allo scafo 2, oppure, in alternativa, al vano di contenimento 30, in cui corpo di collegamento 20 supporta la pinna 10ed à ̈ ruotabile insieme alla pinna 10 rispetto allo scafo 2 tra una posizione estesa della pinna 10 in cui la pinna 10 sporge dallo scafo 2 attraverso l’apertura 31, 32, ed una posizione retratta della pinna 10 in cui la pinna 10 rientra completamente all’interno dello scafo 3 attraverso l’apertura 31, 32.
[0058] Il dispositivo di stabilizzazione 1 comprende una prima portella di chiusura 62 fissata solidalmente al corpo di collegamento 20, adatta a chiudere almeno parzialmente l’apertura 31, 32 quando la pinna 10 à ̈ in posizione estesa. La prima portella 62 à ̈ sagomata in modo da ricostituire la forma e la continuità della carena 3 quando la pinna 10 à ̈ in detta posizione estesa.
[0059] In accordo ad una realizzazione, il dispositivo di stabilizzazione 1 comprendente una seconda portella 61 fissata solidalmente al corpo di collegamento 20, in cui detta seconda portella 61 à ̈ adatta a chiudere almeno parzialmente l’apertura 31, 32 quando la pinna 10 à ̈ in detta posizione retratta. La seconda portella 61 à ̈ sagomata con una sua superficie esterna adatta a ricostituire la forma e la continuità della carena 3 quando la pinna 10 à ̈ in posizione retratta.
[0060] In accordo ad una realizzazione, la prima portella 62 e la seconda portella 61 sono sostanzialmente uguali tra loro e disposte angolate tra loro secondo un angolo corrispondente o sostanzialmente uguale allo spostamento angolare massimo del corpo di collegamento 20 tra una sua prima posizione angolare corrispondente a pinna estesa ed una sua seconda posizione angolare corrispondente a pinna retratta.
[0061] In accordo ad una realizzazione, l’apertura 31, 32 à ̈ formata da una porzione di apertura che permette la fuoriuscita del corpo di collegamento 31, ed una attigua porzione di apertura 32 che permette la fuoriuscita della pinna 10.
[0062] In accordo ad una realizzazione, la prima portella 62 o, in aggiunta, la seconda portella 61, Ã ̈ adatta a chiudere almeno parzialmente la porzione di apertura che permette la fuoriuscita del corpo di collegamento 31.
[0063] In accordo ad una realizzazione, la prima portella 62 definisce una prima superficie esterna di accompagnamento 42, conformata per ricostruire la forma della carena 3 in corrispondenza della porzione di apertura 31 che permette la fuoriuscita del corpo di collegamento 20, quando la prima portella 62 Ã ̈ chiusa.
[0064] In accordo ad una realizzazione, la seconda portella 61 definisce una seconda superficie esterna di accompagnamento 41, conformata per ricostruire la forma della carena 3 in corrispondenza della porzione di apertura 31 che permette la fuoriuscita del corpo di collegamento 20, quando la seconda portella 61 Ã ̈ rientrata.
[0065] In accordo ad una realizzazione, la prima portella 62 e la seconda portella 61 sono realizzate di pezzo col corpo di collegamento 20, ad esempio formano un primo lato ed un secondo lato del corpo di collegamento 20.
[0066] In accordo ad una realizzazione, i mezzi di movimentazione pinna 50 comprendono un attuatore lineare 51, ad esempio un cilindro idraulico.
[0067] In accordo ad una realizzazione, l’attuatore lineare 51 ha una prima estremità 52 incernierata in un punto fisso 53, ad esempio appartenente al vano di contenimento 30 oppure, in alternativa, ad un punto dello scafo 2, ed una seconda estremità 54 incernierata ad un braccio 55 solidale al corpo di collegamento 20, in modo che ad un movimento lineare dell’attuatore lineare corrisponda una rotazione del corpo di collegamento 20.
[0068] In accordo ad una realizzazione il cilindro idraulico 51 Ã ̈ idraulicamente collegato ad una centralina idraulica 56. In tal modo la centralina 56 Ã ̈ configurata per comandare i movimenti del cilindro idraulico e quindi i movimenti del corpo di collegamento 20 e quindi i movimenti della pinna 10 tra la posizione retratta e la posizione estratta.
[0069] In accordo ad una realizzazione, il dispositivo di stabilizzazione comprende almeno un’anta apribile 43, 44 configurata per chiudere la porzione di apertura 32 non interessata dai portelli 61, 62 quando detta pinna stabilizzatrice 10 à ̈ in posizione estesa o retratta.
[0070] In accordo ad una realizzazione, la almeno un’anta apribile 43, 44 à ̈ collegabile allo scafo 2 mediante un passaggio a paratia stagno che consente la rotazione della stessa in modo da mantenere aperta l’apertura 32 durante il movimento della pinna stabilizzatrice 10 tra la sua posizione estesa e la sua posizione retratta.
[0071] In accordo ad una realizzazione, la almeno un’anta 43, 44 à ̈ incernierata alla parete frontale 37 o al vano di contenimento 30, lungo un lato maggiore della stessa.
[0072] In accordo ad una realizzazione sono presenti due ante distinte 43 e 44 conformate per cooperare tra loro per chiudere o aprire la seconda porzione 32 dell’apertura del vano 30.
[0073] In accordo ad una realizzazione, le due ante 43 e 44 sono configurate per muoversi in modo contemporaneo o sincronizzato tra loro.
[0074] In accordo ad una realizzazione, l’almeno un’anta 43, 44 comprende un attuatore di apertura e chiusura automatica 45.
[0075] In accordo ad una realizzazione, il dispositivo di stabilizzazione 1 comprende un albero, o collo, di supporto 12 atto a collegare la pinna stabilizzatrice 10 al corpo di collegamento 20, in cui detto albero o collo ha l’asse coincidente con l’asse di oscillazione O-O.
[0076] In accordo ad una realizzazione, la prima portella 62 circonda l’albero, o collo, di supporto 12 permettendo di chiudere l’apertura 31, 32,con la pinna in posizione estesa.
[0077] In accordo ad una realizzazione, il dispositivo di stabilizzazione 1 comprende mezzi di oscillazione per far ruotare la pinna 10 attorno all’asse di oscillazione O-O, quando la pinna à ̈ in posizione estesa, per contrastare i moti di rollio.
[0078] In accordo ad una realizzazione, detti mezzi di oscillazione comprendono un attuatore di oscillazione di tipo idraulico azionato da una centralina idraulica (non mostrata nelle figure) o di tipo elettrico.
[0079] Inoltre, l’albero di oscillazione à ̈ un albero di supporto o collo di supporto in grado di far oscillare, o in altre parole portare in rotazione la pinna 10, attorno all’asse di oscillazione o asse di rotazione O-O.
[0080] In accordo ad una realizzazione il dispositivo di stabilizzazione comprende mezzi motorizzati di rotazione della pinna stabilizzatrice attorno all’asse O-O dell’albero, o collo, di supporto 12 della pinna stabilizzatrice 10 per contrastare in uso il moto di rollio della nave.
[0081] In accordo ad una realizzazione, l’asse O-O dell’albero, o collo, di supporto 12 della pinna stabilizzatrice 10, à ̈ trasversale all’asse di rotazione R-R della pinna.
[0082] In accordo ad una realizzazione, detto dispositivo di stabilizzazione comprende un controllo preferibilmente retroazionato in funzione delle oscillazioni istantanee misurate della nave, configurato per comandare i mezzi motorizzati di rotazione.
[0083] Secondo una realizzazione, detto controllo à ̈ un controllo retroazionato sulla base di un segnale derivante dalla misurazione della velocità e delle accelerazioni istantanee della nave.
[0084] In accordo ad una realizzazione, mostrata in figura 2, la pinna 10 può comprendere un flap 71 incernierato alla pinna 10 lungo un bordo 72 della pinna, ad esempio lungo un bordo posteriore della pinna 10 rispetto al verso di navigazione della nave.
[0085] In accordo ad una realizzazione il bordo posteriore 72 della pinna à ̈ rettilineo.
[0086] In accordo ad una realizzazione, il flap 71 comprende mezzi motorizzati o non motorizzati di azionamento (non mostrati).
[0087] In accordo ad un altro aspetto della presente invenzione, i suddetti scopi e vantaggi sono sodisfatti da una nave o imbarcazione comprendente almeno una coppia di dispositivi di stabilizzazione 1 come sopra descritto.
[0088] In accordo ad un ulteriore aspetto della presente invenzione, i suddetti scopi e vantaggi sono soddisfatti da un metodo per movimentare una pinna stabilizzatrice 10 retraibile per stabilizzare una nave o imbarcazione avente uno scafo 2 delimitato da una carena 3 avente un’apertura 31, 32.
[0089] Il metodo comprende una fase di prevedere un corpo di collegamento 20 atto a collegare la pinna stabilizzatrice 10 allo scafo 2, detto corpo di collegamento 20 supportando detta pinna 10.
[0090] Il metodo, inoltre, comprende una fase di prevedere una prima portella di chiusura 62 fissata solidalmente al corpo di collegamento 20, detta prima portella 62 essendo adatta per chiudere almeno parzialmente una porzione di apertura 31 che permette la fuoriuscita del corpo di collegamento 20.
[0091] Inoltre, vantaggiosamente, il metodo comprende una fase di ruotare detto corpo di collegamento 20 insieme a detta pinna 10 stabilizzatrice rispetto allo scafo 2 tra una posizione retratta di detta pinna 10 in modo che detta pinna 10 rientri completamente all’interno di detto scafo 2 attraverso detta apertura 31, 32 ed una posizione estesa di detta pinna 10 in modo che detta pinna 10 sporga da detto scafo 2 attraverso detta apertura 31, 32 in detta carena 3, chiudendo almeno parzialmente detta porzione di apertura che permette la fuoriuscita 31 del corpo di collegamento 20 quando detta pinna 10 à ̈ in posizione estesa mediante detta prima portella 62, disponendo detta prima portella 62 a filo con detta carena 3 e ripristinando la forma della carena 3 in corrispondenza dell’apertura 31, 32.
[0092] In accordo ad una realizzazione, à ̈ prevista una ulteriore fase di prevedere almeno un’anta apribile 43, 44 mobilmente connessa al vano di contenimento 30 per tenere chiusa una porzione di apertura 32 che permette la fuoriuscita della pinna quando la pinna 10 à ̈ tenuta in posizione estesa e quando la pinna 10 à ̈ tenuta in posizione retratta, e per tenere aperta la una porzione di apertura 32 che permette la fuoriuscita della pinna durante il movimento della pinna 10 tra la posizione estesa e la posizione retratta.
[0093] In accordo ad una realizzazione, il metodo per movimentare la pinna 10 dalla posizione retratta alla posizione estesa comprende le fasi di:
- aprire almeno un’anta 43, 44;
- ruotare la pinna 10 dalla posizione retratta alla posizione estesa in modo che la seconda superficie 42 chiuda la porzione di apertura 31 che permette la fuoriuscita del corpo di collegamento 20;
- chiudere almeno un’anta 43, 44 in modo da chiudere la porzione di apertura che permette la fuoriuscita della pinna dall’apertura 32.
[0094] In accordo ad una realizzazione, il metodo per movimentare la pinna 10 dalla posizione estesa alla posizione retratta comprende le fasi di:
- apertura di almeno un’anta 43, 44;
- rotazione della pinna 1 dalla posizione estesa alla posizione retratta in modo che la prima superficie 41 chiuda detta porzione di apertura 31 che permette la fuoriuscita del corpo di collegamento 20 da detta apertura;
- chiusura di almeno un’anta 43, 44 in modo da chiudere la porzione di apertura 32 che permette la fuoriuscita della pinna.
[0095] Il dispositivo di stabilizzazione per nave o imbarcazione secondo l’invenzione consente di conseguire importanti vantaggi.
[0096] Un siffatto dispositivo, infatti, consente di eliminare in ogni momento della vita operativa della nave in cui essa si troverà a navigare a velocità non nulla, l’aliquota di resistenza dovuta alla presenza di recessi in carena con conseguente riduzione dei consumi di carburante.
[0097] La presenza della prima portella e della seconda portella permette di non interrompere o alterare il moto dell’acqua lungo la carena, limitando al massimo la formazione di moti turbolenti e riducendo in modo notevole la resistenza all’avanzamento della nave.
[0098] Le portelle 41, 42 fissate al corpo di collegamento 20 garantiscono di ottenere una struttura estremamente solida, in grado di resistere all’elevata azione meccanica esercitata dal mezzo acqua.
[0099] Un altro ulteriore vantaggio à ̈ dato da una struttura molto compatta e robusta grazie al fatto che le superfici di accompagnamento, che esse siano piastre o facce del corpo di collegamento, sono solidalmente e rigidamente connesse al corpo di collegamento e prive di ulteriori dispositivi meccanici di movimentazione.
[00100] La totale assenza di tali meccanismi di movimentazione delle portelle rispetto al corpo di collegamento consente il vantaggio che eventuali incrostazioni di tipo vegetale o animale, frequentissime per corpi sommersi in mare, non ostacolano in alcun modo il corretto movimento delle pinne tra la posizione retratta e la posizione estesa e viceversa.
[00101] Un altro ulteriore vantaggio à ̈ dato da una struttura molto compatta e robusta grazie al fatto che le superfici di accompagnamento, che esse siano piastre o facce del corpo di collegamento, sono solidalmente e rigidamente connesse al corpo di collegamento e prive di ulteriori dispositivi meccanici di movimentazione.
[00102] Un altro vantaggio à ̈ la notevole riduzione dell’effetto di cavitazione che si potrebbe innescare in corrispondenza dell’imboccatura dell’apertura del recesso se esso non fosse chiuso dalla prima o dalla seconda superficie di accompagnamento.
[00103] Un altro vantaggio dell’invenzione à ̈ quello di fornire un dispositivo stabilizzatore per imbarcazioni o navi che permetta allo stesso tempo di chiudere il vano di contenimento della pinna quando la pinna à ̈ estratta ed allo stesso tempo consentire la rotazione della pinna attorno ad un suo asse di oscillazione.
[00104] Alle forme di realizzazione del dispositivo sopra descritte, un tecnico del ramo, per soddisfare esigenze contingenti, potrà apportare modifiche, adattamenti e sostituzioni di elementi con altri funzionalmente equivalenti, senza per questo uscire dall’ambito delle seguenti rivendicazioni. Ognuna delle caratteristiche descritte come appartenente ad una possibile forma di realizzazione può essere realizzata indipendentemente dalle altre forme di realizzazione descritte.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di stabilizzazione retraibile (1) per stabilizzare una nave avente uno scafo (2) delimitato da una carena (3) avente un’apertura (31, 32), detto dispositivo di stabilizzazione (1) comprendendo: - una pinna stabilizzatrice (10); - un corpo di collegamento (20) atto a collegare detta pinna stabilizzatrice (10) allo scafo (2), detto corpo di collegamento (20) supportando detta pinna (10), detto corpo di collegamento (20) essendo ruotabile insieme a detta pinna (10) rispetto allo scafo (2) tra una posizione estesa di detta pinna (10) in modo che detta pinna (10) sporga da detto scafo (2) attraverso detta apertura (31, 32) in detta carena, ed una posizione retratta di detta pinna (10) in modo che detta pinna (10) rientri completamente all’interno di detto scafo (3) attraverso detta apertura (31, 32); - una prima portella di chiusura (62) fissata solidalmente al corpo di collegamento (20), detta prima portella (62) essendo adatta per chiudere almeno parzialmente detta apertura (31, 32) quando la pinna (10) à ̈ in detta posizione estesa, detta prima portella (62) essendo sagomata con una sua superficie esterna adatta a ricostituire forma e continuità della carena (3) quando detta pinna (10) à ̈ in detta posizione estesa.
  2. 2. Dispositivo di stabilizzazione, secondo la rivendicazione 1, comprendente una seconda portella (61) fissata solidalmente al corpo di collegamento (20), detta seconda portella (61) essendo adatta per chiudere almeno parzialmente detta apertura (31, 32) quando la pinna (10) à ̈ in detta posizione retratta, detta seconda portella (61) essendo sagomata con una sua superficie esterna adatta a ricostituire forma e continuità della carena (3) quando detta pinna (10) à ̈ in detta posizione retratta.
  3. 3. Dispositivo di stabilizzazione, secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detta apertura (31, 32) Ã ̈ formata da una porzione di apertura che permette la fuoriuscita del corpo di collegamento (31), ed una attigua porzione di apertura che permette la fuoriuscita della pinna (32), in cui detta prima portella (62) o, in aggiunta, detta seconda portella (61), Ã ̈ adatta per chiudere almeno parzialmente detta porzione di apertura che permette la fuoriuscita del corpo di collegamento (31).
  4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 2 o 3 in cui la prima portella (62) e la seconda portella (61) sono sostanzialmente uguali tra loro e disposte angolate tra loro secondo un angolo corrispondente o sostanzialmente uguale allo spostamento angolare massimo del corpo di collegamento (20) tra una sua prima posizione angolare corrispondente a pinna estesa ed una sua seconda posizione angolare corrispondente a pinna retratta.
  5. 5. Dispositivo secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, comprendente un albero, o collo, di supporto (12) atto a collegare detta pinna stabilizzatrice (10) a detto corpo di collegamento (20), in cui detta prima portella (62) circonda detto albero, o collo, di supporto (12) permettendo di tenere la pinna (10) in posizione estesa e contemporaneamente chiudere detta apertura (31, 32), o detta porzione di apertura che permette la fuoriuscita del corpo di collegamento (31), pur permettendo la rotazione di detto albero, o collo, di supporto (12) attorno al proprio asse (O-O).
  6. 6. Dispositivo, secondo la rivendicazione 3, comprendente almeno un’anta apribile (43, 44) configurata per chiudere detta porzione di apertura per la fuoriuscita della pinna stabilizzatrice (32) quando detta pinna stabilizzatrice (10)à ̈ in posizione estesa.
  7. 7. Dispositivo, secondo la rivendicazione 6, in cui detta almeno un’anta apribile (43, 44) à ̈ collegabile movibile allo scafo (2) ed à ̈ comandata da un dispositivo di comando per tenere aperta la porzione di apertura per la fuoriuscita della pinna stabilizzatrice (32) durante il movimento di detta pinna stabilizzatrice (10) tra la sua posizione estesa e la sua posizione retratta.
  8. 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 6 o 7, in cui detta almeno un’anta apribile (43, 44) à ̈ configurata per tenere chiusa detta porzione di apertura per la fuoriuscita della pinna stabilizzatrice (32) quando detta pinna stabilizzatrice (10) à ̈ in posizione retratta e quando detta pinna stabilizzatrice (10) à ̈ in posizione estesa.
  9. 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 5, comprendente mezzi motorizzati di rotazione di detta pinna stabilizzatrice attorno all’asse (O-O) di detto albero, o collo, di supporto (12) della pinna stabilizzatrice (10) per contrastare in uso il moto di rollio della nave, detto asse (O-O) di detto albero, o collo, di supporto (12) della pinna stabilizzatrice (10), essendo trasversale all’asse di rotazione (R-R) della pinna, detto dispositivo comprendendo un controllo preferibilmente retroazionato in funzione delle oscillazioni istantanee misurate della nave, configurato per comandare detti mezzi motorizzati di rotazione.
  10. 10. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente un vano di contenimento (30) per contenere detta pinna (10) e detto corpo di collegamento, detto vano di contenimento (30) comprendendo una parete di fuoriuscita (37) della pinna.
  11. 11. Nave o imbarcazione comprendente almeno un dispositivo di stabilizzazione (1) secondo almeno una delle rivendicazioni da 1 a 10.
  12. 12. Metodo per movimentare una pinna stabilizzatrice (10) retraibile per stabilizzare una nave o imbarcazione avente uno scafo (2) delimitato da una carena (3) avente un’apertura (31, 32), comprendente le fasi di: - prevedere un corpo di collegamento (20) atto a collegare detta pinna stabilizzatrice (10) allo scafo (2), detto corpo di collegamento (20) supportando detta pinna (10); - prevedere una prima portella di chiusura (62) fissata solidalmente al corpo di collegamento (20), detta prima portella (62) essendo adatta per chiudere almeno parzialmente una porzione di apertura che permette la fuoriuscita del corpo di collegamento (31); - ruotare detto corpo di collegamento (20) insieme a detta pinna (10) stabilizzatrice rispetto allo scafo (2) tra una posizione retratta di detta pinna (10) in modo che detta pinna (10) rientri completamente all’interno di detto scafo (2) attraverso detta apertura (31, 32) ed una posizione estesa di detta pinna (10) in modo che detta pinna (10) sporga da detto scafo (2) attraverso detta apertura (31, 32) in detta carena (3), chiudendo, mediante detta prima portella (62), almeno parzialmente detta porzione di apertura (31) che permette la fuoriuscita del corpo di collegamento quando detta pinna (10) à ̈ in posizione estesa, disponendo detta prima portella (62) a filo con detta carena (3) e ripristinando la forma della carena (3) in corrispondenza dell’apertura (31, 32).
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