ITMI20072278A1 - Interruttore automatico per applicazioni di bassa tensione. - Google Patents
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- H01H—ELECTRIC SWITCHES; RELAYS; SELECTORS; EMERGENCY PROTECTIVE DEVICES
- H01H83/00—Protective switches, e.g. circuit-breaking switches, or protective relays operated by abnormal electrical conditions otherwise than solely by excess current
- H01H83/20—Protective switches, e.g. circuit-breaking switches, or protective relays operated by abnormal electrical conditions otherwise than solely by excess current operated by excess current as well as by some other abnormal electrical condition
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Description
"INTERRUTTORE AUTOMATICO PER APPLICAZIONI DI BASSA TENSIONE"
DESCRIZIONE
La presente invenzione è relativa ad un interruttore automatico di bassa tensione; in particolare la presente invenzione è relativa ad un interruttore automatico di bassa tensione che presenta una pluralità di funzionalità, avendo al contempo una struttura estremamente compatta.
Gli interruttori automatici di bassa tensione sono dispositivi elettrici di tipo noto. Essi sono normalmente impiegati negli impianti elettrici (ad esempio residenziali, industriali o commerciali) per assicurare la protezione degli impianti elettrici e la sicurezza degli utilizzatori attraverso 1'apertura automatica dell'interruttore stesso, con conseguente interruzione dell'alimentazione, in corrispondenza di situazioni di guasto.
Tipicamente queste situazioni di guasto sono il corto circuito, il sovraccarico e la dispersione verso terra. Al fine di garantire la protezione contro questi guasti, uno o più dispositivi di protezione in grado di discriminare tra situazioni normali di esercizio e situazioni di guasto sono normalmente associati all'interruttore vero e proprio. Tali dispositivi comprendo normalmente un attuatore che, a seguito di un determinata situazione di guasto, interviene sul cinematismo dell'interruttore determinandone lo sgancio automatico e l'apertura dei contatti.
I dispostivi di protezione di tipo noto più comuni sono i dispositivi magnetotermici, che realizzano la protezione dal corto circuito e dal sovraccarico, e i dispositivi differenziali, che realizzano la protezione da correnti di dispersione verso terra.
Uno degli svantaggi che talvolta si riscontrano deriva dal fatto che i dispositivi di protezione sono costituiti, in alcune forma di applicazione, da moduli aggiuntivi da associare all'interruttore per realizzare una specifica funzione di protezione. In pratica, l'interruttore e i dispositivi di protezione sono posizionati all'interno di involucri separati aventi una predeterminata larghezza di tipo modulare (1 modulo DIN essendo pari a 17,5 mm). Gli involucri vengono poi associati e collegati in modo da ottenere la tipologia di protezione richiesta.
Ciò comporta un aumento dei costi in quanto è necessario predisporre una pluralità di involucri atti a ospitare i diversi dispositivi, nonché di mezzi di connessione e di interfaccia per realizzare il collegamento operativo con l'interruttore, con conseguente relativo impegno di manodopera in fase di installazione.
Inoltre, anche laddove i dispositivi di protezione e la parte interruttiva sono contenuti nel medesimo involucro, normalmente questo ha dimensioni relativamente ingombranti (ad esempio larghezza superiore a due moduli standard) in particolare quando entrambi i poli sono protetti. C'è anche da sottolineare che in questi casi i dispositivi di protezione di tipo noto necessitano comunque di una meccanica dedicata per il loro accoppiamento con il cinematismo di sgancio, con conseguenti complicazioni in fase di progettazione e realizzazione dell'interruttore e dei dispositivi ad esso associati.
Come si vede da quanto esposto, gli interruttori automatici di tipo noto presentano una serie di inconvenienti che si è tentato di risolvere, ma non in maniera pienamente soddisfacente.
In base a queste considerazioni, compito principale della presente invenzione è quello di fornire un interruttore automatico di bassa tensione, che consenta di superare gli inconvenienti descritti.
All'interno di questo compito, uno scopo della presente invenzione è quello di fornire un interruttore automatico di bassa tensione che permetta di realizzare una pluralità di funzioni di protezione con un numero ridotto di componenti.
Altro scopo della presente invenzione è quello di fornire un interruttore automatico di bassa tensione in cui i vari componenti dell'interruttore, nonché i dispositivi di protezione, siano contenuti in un unico involucro.
Ancora uno scopo della presente invenzione è quello di fornire un interruttore automatico di bassa tensione, in particolare un interruttore bipolare, in cui entrambi i poli siano protetti ed in cui i vari componenti dell'interruttore, nonché i dispositivi di protezione, siano contenuti in un unico involucro.
Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di fornire un interruttore automatico di bassa tensione in cui l'accoppiamento tra dispositivi di protezione e cinematismo di sgancio dell'interruttore sia semplificato .
Ancora uno scopo della presente invenzione è quello di fornire un interruttore automatico di bassa tensione i cui ingombri, in termini di larghezza, siano il più ridotti possibile.
Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di fornire un interruttore automatico di bassa tensione che presenti un ridotto numero di parti, e che sia facilmente assemblabile ed installabile.
Non ultimo scopo di quanto forma oggetto della presente invenzione è quello di fornire un interruttore automatico di bassa tensione che sia di elevata affidabilità, di relativamente facile realizzazione ed a costi competitivi.
Questo compito, nonché questi ed altri scopi che meglio appariranno in seguito, sono raggiunti attraverso un interruttore automatico di bassa tensione il quale comprende un involucro in materiale isolante che contiene :
un primo polo comprendente un primo contatto ed un secondo contatto tra loro reciprocamente accoppiabili /disaccoppiabili ;
un secondo polo comprendente un terzo contatto ed un quarto contatto tra loro reciprocamente accoppiabili /disaccoppiabili ;
un cinematismo di chiusura/apertura operativamente accoppiato a detti primo e secondo polo per effettuare l'accoppiamento/disaccoppiamento di detti primo e secondo contatto e di detti terzo e quarto contatto; un primo, un secondo ed un terzo dispositivo di protezione atti a pilotare lo sgancio di detto cinematismo e 1'apertura di detti contatti a seguito di corrispondenti prima, seconda o terza situazione di guasto in un impianto elettrico associato a detto interruttore;
mezzi di accoppiamento che collegano operativamente detto cinematismo di chiusura/apertura a detti primo, secondo e terzo dispositivo di protezione.
L'interruttore secondo l'invenzione, grazie alla sua struttura e funzionalità, consente di semplificare notevolmente la realizzazione dei meccanismi e degli accoppiamenti tra i vari componenti dello stesso. In altre parole, a differenza degli interruttori di tipo noto, i mezzi di accoppiamento permettono, attraverso un'unica meccanica, di accoppiare i dispositivi di protezione con il cinematismo di sgancio dell'interruttore, diminuendo il numero di componenti meccanici e ottimizzando lo spazio occupato all'interno dell'involucro.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'invenzione risulteranno maggiormente dalla descrizione di forme realizzative preferite, ma non esclusive di un dispositivo secondo l'invenzione, illustrate a titolo esemplificativo negli uniti disegni; in cui:
la figura 1 è una vista prospettica di una prima forma di realizzazione di un interruttore automatico secondo 1'invenzione;
la figura 2 è una vista laterale dell'interruttore di figura 1;
la figura 3 è una rappresentazione funzionale schematica dell'interruttore di figura 1;
la figura 4 è una prima vista laterale di alcuni particolari dell'interruttore di figura 1;
la figura 5 è una seconda vista laterale di alcuni particolari dell'interruttore di figura 1;
le figura 6, 7 e 8 sono viste di dettaglio che illustrano una prima sequenza di funzionamento di un interruttore automatico secondo l'invenzione;
le figura 9 e 10 sono viste di dettaglio che illustrano una seconda sequenza di funzionamento di un interruttore automatico secondo 1'invenzione;
la figura 11 è una vista prospettica di una seconda forma di realizzazione di un interruttore automatico secondo 1'invenzione;
la figura 12 è una rappresentazione funzionale schematica dell'interruttore di figura 11;
la figura 13 è una vista prospettica di alcuni particolari dell'interruttore di figura il.
Con riferimento alle figure allegate, un interruttore automatico di bassa tensione 1 secondo l'invenzione, nella sua forma di attuazione più generale relativa ad un interruttore bipolare, comprende un involucro 10 in materiale isolante il quale contiene un primo polo 20 e un secondo polo 30. La parte posteriore il dell'involucro 10 è opportunamente sagomata e presenta mezzi di aggancio ad una guida DIN. L'involucro 10 è predisposto per consentire il cablaggio tramite inserimento di cavi o barrette appropriate in appositi morsetti. La parte anteriore dell'involucro 10 è inoltre atta ad accoppiarsi con un coperchio, non illustrato in figura, per la chiusura completa dell'interruttore stesso.
Il primo polo 20 comprende un primo contatto ed un secondo contatto 21 e 22 tra loro reciprocamente accoppiabili/disaccoppiabili, mentre il secondo polo 30 comprende un terzo ed un quarto contatto 31 e 32 (non illustrato in figura) tra loro reciprocamente accoppiabili/disaccoppiabili. I contatti 22 e 32 sono fissi mentre i contatti 21 e 31 sono mobili tra una posizione di apertura, in cui sono disaccoppiati dai corrispondenti contatti fissi, e una posizione di chiusura, in cui sono accoppiati con detti contatti fissi.
L'interruttore comprende inoltre un cinematismo di chiusura/apertura 40 che è operativamente accoppiato a detti primo e secondo polo 20, 30 per effettuare l'accoppiamento/disaccoppiamento di detti primo e secondo contatto 21, 22 e di detti terzo e quarto contatto 31, 32. In pratica, il cinematismo di chiusura/apertura 40 comprende delle leve che trasmettono il movimento della manopola 42 azionata dall'utente ai contatti per effettuare la manovra di apertura o chiusura dell'interruttore; inoltre dette leve realizzano l'apertura dei contatti in caso di una situazione di guasto nell'impianto elettrico associato all'interruttore 1. A questo scopo, il cinematismo di chiusura/apertura 40, comprende preferibilmente mezzi per trattenere il contatto mobile in posizione di chiuso e mezzi per liberare il cinematismo consentendo l'apertura automatica dell'interruttore 1. Secondo una forma di realizzazione il cinematismo di chiusura/apertura 40 comprende almeno una coppia di leve, ad esempio la leva di aggancio 43 e la leva di sgancio 41, che, quando impegnate tra loro, trattengono i contatti in posizione di chiuso. In caso di guasto, la leva di sgancio 41 si disimpegna dalla leva di aggancio 43 tramite rotazione attorno al centro 418, liberando il cinematismo e permettendo l'operazione di apertura automatica secondo un meccanismo che verrà descritto in dettaglio nel seguito.
L'interruttore secondo l'invenzione è infatti atto ad assicurare la protezione degli impianti elettrici (ad esempio residenziali, industriali o commerciali) e la sicurezza degli utilizzatori attraverso 1'apertura automatica dell'interruttore stesso, con conseguente interruzione dell'alimentazione, in corrispondenza di una prima, seconda o terza situazione di guasto. Tipicamente queste situazioni di guasto sono rispettivamente il corto circuito, il sovraccarico e la dispersione verso terra.
A questo scopo, l'interruttore automatico 1 secondo l'invenzione comprende un primo 50, un secondo 60 ed un terzo dispositivo 70 di protezione atti a pilotare lo sgancio di detto cinematismo 40 e l'apertura di detti contatti 21,22 e 31,32 a seguito di corrispondenti prima, seconda o terza situazione di guasto nell'impianto elettrico associato all'interruttore 1.
I dispositivi di protezione sono di tipo noto. Il primo 50 ed il secondo 60 dispositivo di protezione sono normalmente accorpati tra loro e costituiscono un dispositivo magnetotermico, comprendente un attuatore magnetico (solitamente costituito da una bobina, un nucleo mobile, un nucleo fisso, una paletta o più in generale un perno e una molla) che realizza la protezione dal corto circuito, e un attuatore termico (solitamente costituito da un bimetallo) che realizza la protezione da sovracorrenti. Il terzo dispositivo di protezione 70 normalmente è un attuatore differenziale che realizza la protezione da correnti di dispersione verso terra ed è solitamente costituito da un relay e da un nucleo toroidale. La protezione differenziale rileva la corrente di dispersione verso terra, come squilibrio tra le correnti delle due fasi o tra fase e neutro, a seconda dei casi.
L'interruttore automatico 1 secondo l'invenzione comprende inoltre mezzi di accoppiamento 80 che collegano operativamente il cinematismo di chiusura/apertura 40 a detti primo 50, secondo 60 e terzo 70 dispositivo di protezione. In sostanza, e a differenza degli interruttori di tipo noto, nell'interruttore secondo l'invenzione, gli impulsi meccanici dei dispositivi di protezione 50, 60 e 70 vengono trasferiti al cinematismo di sgancio attraverso un'unica meccanica, semplificando notevolmente la struttura dell'interruttore rispetto alle soluzioni convenzionali che necessitano di meccaniche dedicate per ogni dispositivo di protezione.
Una prima forma di attuazione dell'interruttore automatico 1 secondo l'invenzione, illustrata nelle figure da 1 a 5, prevede che uno solo dei poli sia protetto, realizzando la configurazione tipica dei cosiddetti interruttori 1P+N. In pratica, secondo questa forma di attuazione, il primo 50 e secondo dispositivo 60 di protezione sono operativamente associati al primo polo 20, realizzando la protezione magnetotermica (cioè da corto circuito e sovracorrenti) dello stesso, mentre il terzo dispositivo 70 realizza la protezione differenziale dell'interruttore.
Una seconda forma di attuazione dell'interruttore automatico 1 secondo 1'invenzione, illustrata nelle figure da 11 a 13, prevede che entrambi i poli siano protetti, realizzando la configurazione di un interruttore con due poli protetti in due moduli (2P2M). In pratica, secondo questa forma di attuazione, il primo 50 e secondo dispositivo 60 di protezione sono operativamente associati al primo polo 20, realizzando la protezione magnetotermica dello stesso; l'interruttore comprende inoltre un quarto 55 e un quinto dispositivo 65 di protezione operativamente associati al secondo polo 30, con il quarto dispositivo di protezione 55 che realizza la protezione dal corto circuito e il quinto dispositivo di protezione 65 che realizza la protezione da sovracorrenti del secondo polo 30. Anche in questo caso, il terzo dispositivo 70 realizza la protezione differenziale dell'interruttore 1.
Con riferimento alle figure 6-10 verranno ora descritte alcune modalità di realizzazione dell'operazione di apertura automatica in un interruttore secondo l'invenzione.
Come precedentemente accennato, una forma di attuazione del cinematismo di chiusura/apertura 40 comprende convenientemente una prima leva 41, di sgancio, atta a liberare lo stesso cinematismo 40 tramite disimpegno di una terza leva 43 di aggancio, consentendo l'apertura automatica di detti contatti 21,22 e 31,32. I mezzi di accoppiamento 80 comprendono, ad esempio, un primo albero 81, di sgancio, che collega operativamente detto cinematismo di chiusura/apertura 40 a detti primo e secondo dispositivo di protezione 50 e 60, e, quando presenti, a detti quarto 55 e quinto 65 dispositivo di protezione. Secondo questa forma di attuazione, i mezzi di accoppiamento 80 comprendono inoltre ed un seconda leva 82, di intervento, che collega operativamente il cinematismo di chiusura/apertura 40 a detto terzo dispositivo di protezione 70. Il primo albero 81, di sgancio, e la seconda leva 82, di intervento, sono operativamente connessi a detta prima leva 41, di sgancio. In altre parole i mezzi di accoppiamento 80 costituiscono l’unica interfaccia meccanica, ad esempio attraverso il primo albero 81 di sgancio e la seconda leva 82 di intervento, tramite la quale l’impulso meccanico, generato dai vari dispositivi di protezione 50, 55, 60, 65, 70 in presenza di una corrispondente situazione di guasto, viene trasmesso al cinematismo di chiusura/apertura 40, agendo ad esempio sulla leva di sgancio 41.
Con riferimento alle figure 6 e 9, in una situazione di interruttore chiuso ed in assenza di guasti, il cinematismo di chiusura/apertura 40 è mantenuto bloccato nella posizione di chiuso per l’interazione della terza leva di aggancio 43 con la prima leva di sgancio 41. In particolare, secondo questa forma di attuazione, un’estremità della leva 43 è impegnata da un opportuno risalto nel corpo della leva 41 in conseguenza del quale la rotazione della leva 43 in senso anti-orario (e il conseguente sgancio dell’interruttore) è impedita.
L’operazione di apertura automatica in caso di guasto per corto circuito è illustrata con riferimento alle figure 6 e 7. Il primo dispositivo di protezione 50 (e il quarto dispositivo di protezione 55, quando presente) comprende una paletta 501 vincolata al nucleo mobile. Una porzione della paletta 501 è posizionata, in condizioni normali (vedi figura 6), in prossimità di una prima estensione 810 del primo albero di sgancio 81.
In caso di guasto per corto circuito, il dispositivo di protezione 50 interviene trascinando all'interno il nucleo mobile e muovendo conseguentemente la paletto 501 ad esso associata (vedi fig. 7 che visualizza lo spostamento verso destra della paletta 501). Per effetto di questo spostamento, la paletta 501 agisce sulla prima estensione 810 dell'albero 81, il quale ruota in senso orario attorno al proprio punto di imperniamento 815. L'albero 81 presenta una seconda estensione 811 ad esso solidale e opportunamente sagomata. Per effetto della rotazione dell'albero 81 la seconda estensione 811 interagisce con la prima leva 41 di sgancio, determinandone la rotazione in senso antiorario attorno al proprio centro di rotazione 418. In conseguenza di ciò, la leva di sgancio 41 si disimpegna della terza leva di aggancio 43 consentendo il movimento e sbloccando il cinematismo di 40 che scatta in posizione di aperto separando i contatti mobili 21 e 31 dai corrispondenti contatti fissi 22 e 32.
Con riferimento alle figure 6 e 8 viene illustrata l'operazione di apertura automatica in caso di guasto per sovracorrenti. Il secondo dispositivo di protezione 60 (e il quinto dispositivo di protezione 65, quando presente) comprende una lamina di bimetallo atta a flettersi per effetto di sovracorrenti nel circuito. Una porzione della lamina 60 è posizionata, in condizioni normali (vedi figura 6), in prossimità di una terza estensione 812 del primo albero di sgancio 81.
In caso di guasto per sovraccarico, il dispositivo di protezione 60 interviene per flessione della lamina di bimetallo (vedi fig. 8 che visualizza lo spostamento verso il basso della lamina 60). Per effetto di questo spostamento, la lamina 60 agisce sull'estensione 812 dell'albero 81, il quale ruota in senso orario attorno al proprio punto di imperniamento 815. In conseguenza di questa rotazione, la seconda estensione 811 dell'albero 81 interagisce con la prima leva di sgancio 41, determinando la rotazione e 1'apertura automatica dei contatti come precedentemente descritto.
La protezione magnetotermica è stata descritta facendo riferimento ad un solo polo. E' chiaro che, nel caso in cui entrambi i poli siano protetti, la costruzione è sostanzialmente simmetrica, presentando in corrispondenza di entrambi i poli 20 e 30 rispettivamente i dispositivi di protezione 50, 60 e 55, 65 che possono agire indipendentemente sui mezzi di accoppiamento 80 (e quindi sull'albero 81) per determinare l'apertura automatica dell'interruttore 1.
Con riferimento alle figure 9 e 10 viene illustrata l'operazione di apertura automatica in caso di guasto per dispersione verso terra. Il terzo dispositivo di protezione 70 comprende un pistone 701 atto a scorrere per effetto di una dispersione di corrente verso terra e quindi di uno squilibrio della corrente tra i conduttori associati ai poli. Una estremità del pistone 701 è posizionata, in condizioni normali (vedi figura 9), in prossimità di un braccio 822 di una seconda leva 82 di intervento. La leva di intervento 82 è opportunamente imperniata in punto 820, può ruotare rispetto ad esso ed è mantenuta in posizione di riposo da opportune molle. La seconda leva di intervento 82 presenta inoltre mezzi 821 di accoppiamento con la prima leva di sgancio 41. Nel caso illustrato nelle allegate figure, i mezzi di intervento sono costituiti da una protuberanza 821 atta ad interagire con una porzione 410 della leva di sgancio 41.
In caso di guasto per dispersione verso terra, il dispositivo di protezione 70 interviene determinando lo spostamento del pistone 701 verso l'esterno del relay (vedi fig. 10 che visualizza lo spostamento verso destra del pistone 701). Per effetto di questo spostamento, il pistone 701 agisce sul braccio 822 della leva 82, la quale ruota in senso anti-orario attorno al proprio punto di imperniamento 820. In conseguenza di questa rotazione, la protuberanza 821 della leva di intervento 82 interagisce con la porzione 410 della prima leva di sgancio 41, determinandone la rotazione in senso antiorario e l'apertura automatica dei contatti come precedentemente descritto.
In aggiunta alle notevoli semplificazioni dal punto di vista meccanico, l'interruttore secondo l'invenzione può essere realizzato in maniera estremamente compatta opportunamente posizionando i vari componenti all'interno dell'involucro 10.
Ad esempio, con riferimento alle figure 3 e 12, il primo 20 e il secondo polo 30 sono convenientemente disposti in maniera simmetrica a sinistra e a destra dell'asse longitudinale 100 dell'interruttore 1, rispetto ad una vista frontale dello stesso. Il cinematismo di chiusura/apertura 40 può essere quindi vantaggiosamente posizionato centralmente rispetto a detti primo e secondo polo 20, 30.
Con riferimento alla figura 3, nel caso in cui uno solo dei poli sia protetto, detti primo e secondo dispositivo di protezione 50 e 60 sono sovrapposti, ad esempio, al primo polo 20 e affiancati a detto cinematismo di chiusura/apertura 40. Più in dettaglio, i dispositivi 50 e 60 per la protezione magnetotermica sono normalmente raggruppati in un unico corpo (e per questo motivo illustrati con un unico blocco funzionale in figura 3) e posizionati in corrispondenza del polo, in avanti rispetto ad una vista frontale dell'interruttore 1. I dispositivi 50 e 60 sono quindi operativamente associati al polo 20 per realizzarne la protezione verso il corto circuito e le sovracorrenti, e operativamente collegati con il cinematismo 40 per pilotarne lo sgancio automatico.
In questa configurazione, il terzo dispositivo di protezione 70, che normalmente realizza la protezione verso le correnti di dispersione, è posizionato trasversalmente rispetto a detto asse longitudinale 100 e contiguamente a detto cinematismo 40 di chiusura/apertura. In altre parole, rispetto ad una vista frontale dell'interruttore, il terzo dispositivo di protezione 70 è posizionato più in basso rispetto al primo e secondo dispositivo di protezione e rispetto al cinematismo 40.
Nel caso in cui entrambi i poli siano protetti, il primo e secondo dispositivo di protezione 50 e 60, analogamente al caso precedente, sono sovrapposti a detto primo polo 20 e affiancati a detto cinematismo di chiusura/apertura 40, mentre il quarto e quinto dispositivo di protezione 55 e 65 sono sovrapposti al secondo polo 30 e affiancati al cinematismo di chiusura/apertura 40 sul lato opposto rispetto ai primi e secondi dispositivi di protezione 50 e 60. Anche in questo caso, il che detto terzo dispositivo di protezione 70 è posizionato trasversalmente rispetto a detto asse longitudinale 100 e contiguamente a detto cinematismo 40 di chiusura/apertura, trovandosi quindi, rispetto ad una vista frontale dell'interruttore, più in basso rispetto al primo, secondo, terzo e quarto dispositivo di protezione e rispetto al cinematismo 40.
La struttura che ne risulta è estremamente razionale e compatta. La disposizione dei componenti all'interno dell'involucro 1 è infatti sostanzialmente simmetrica e consente di ottimizzare l'occupazione degli spazi all'interno dell'involucro stesso. Conseguentemente le dimensioni dell'interruttore possono essere contenute; in particolare la larghezza risulta essere pari a due moduli DIN standard (35mm), con notevoli vantaggi dal punto di vista della modularità.
In base a quanto sopra descritto si vede che l'interruttore secondo l'invenzione, assolve i compiti e gli scopi prefissati. L'interruttore secondo l'invenzione consente infatti di realizzare un numero elevato di funzioni con un numero ridotto di componenti e con costi ridotti.
Infatti, l'utilizzo di un'unica meccanica di accoppiamento tra dispositivi di protezione e cinematismo di apertura/chiusura consente di semplificare la struttura dell'interruttore stesso ed avere nel contempo la gamma completa di protezione (magnetica, termica e differenziale) su uno o su entrambi i poli.
Inoltre, contrariamente agli interruttori dello stato dell'arte, che richiedono meccaniche dedicate per ciascun tipo di protezione e/o l'utilizzo di moduli aggiuntivi, l'utilizzo di un'unica meccanica di accoppiamento tra dispositivi di protezione e cinematismo di apertura/chiusura consente di diminuire i costi di produzione.
C'è anche da notare che nel dispositivo secondo l'invenzione è possibile accorpare, particolarmente nel caso della configurazione con entrambi i poli protetti, un numero elevato di funzionalità in un unico involucro, con conseguenti risparmi in termini di costi di realizzazione e installazione. Inoltre, le dimensioni dell'involucro, grazie alla disposizione estremamente compatta e razionale dei componenti all'interno dello stesso, sono contenute. In particolare, è possibile realizzare un interruttore di larghezza pari a due moduli standard DIN e con entrambi i poli protetti, con notevoli vantaggi in termini di modularità e razionalità di installazione.
Sulla base della descrizione data, altre caratteristiche, modifiche o miglioramenti sono possibili ed evidenti al tecnico medio. Tali caratteristiche, modifiche e miglioramenti sono perciò da considerarsi parte della presente invenzione. In pratica, i materiali impiegati, nonché le dimensioni e le forme contingenti, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.
Claims (1)
- RIVENDICAZIONI 1. Interruttore automatico di bassa tensione (1), caratterizzato dal fatto di comprendere un involucro (10) in materiale isolante contenente: un primo polo (20) comprendente un primo contatto (21) ed un secondo contatto (22) tra loro reciprocamente accoppiabili/disaccoppiabili; un secondo polo (30) comprendente un terzo contatto (31) ed un quarto contatto (32) tra loro reciprocamente accoppiabili/disaccoppiabili; un cinematismo di chiusura/apertura (40) operativamente accoppiato a detti primo e secondo polo (20, 30) per effettuare l'accoppiamento/disaccoppiamento di detti primo e secondo contatto (21, 22) e di detti terzo e quarto contatto (31, 32); un primo (50), un secondo (60) ed un terzo dispositivo (70) di protezione atti a pilotare lo sgancio di detto cinematismo (40) e l'apertura di detti contatti (21,22; 31,32) a seguito di corrispondenti prima, seconda o terza situazione di guasto in un impianto elettrico associato a detto interruttore (1); mezzi di accoppiamento (80) che collegano operativamente detto cinematismo di chiusura/apertura (40) a detti primo (50), secondo (60) e terzo (70) dispositivo di protezione. Interruttore automatico (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto primo dispositivo di protezione (50) realizza la protezione dal corto circuito, detto secondo dispositivo di protezione (60) realizza la protezione da sovracorrenti , detto terzo dispositivo di protezione (70) realizza la protezione da correnti di dispersione verso terra. Interruttore automatico (1) secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti primo e secondo dispositivo di protezione (50,60) sono operativamente associati a detto primo polo (20). Interruttore automatico (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto cinematismo di chiusura/apertura (40) comprende una prima leva (41), di sgancio, atta a liberare detto cinematismo (40) consentendo l'apertura automatica di detti contatti (21,22; 31,32). Interruttore automatico (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di accoppiamento (80) comprendono un primo albero (81), di sgancio, che collega operativamente detto cinematismo di chiusura/apertura (40) a detti primo e secondo dispositivo di protezione (50,60), ed un seconda leva (82), di intervento, che collega operativamente detto cinematismo di chiusura/apertura (40) a detto terzo dispositivo di protezione (70). Interruttore automatico (1) secondo le rivendicazioni 4 e 5, caratterizzato dal fatto che detto primo albero (81), di sgancio, e detta seconda leva (82), di intervento sono operativamente connessi a detta prima leva (41), di sgancio. Interruttore automatico (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 3 a 6, caratterizzato dal fatto di comprendere un quarto (55) e un quinto dispositivo (65) di protezione operativamente associati a detto secondo polo (30), detto quarto dispositivo di protezione (55) realizzando la protezione dal corto circuito e detto quinto dispositivo di protezione (65) realizzando la protezione da sovracorrenti. Interruttore automatico (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che, rispetto ad una vista frontale di detto interruttore (1), detti primo (20) e secondo polo (30) sono simmetricamente disposti a sinistra e a destra dell'asse longitudinale (100) dell'interruttore (1), detto cinematismo di chiusura/apertura (40) essendo posizionato centralmente rispetto a detti primo e secondo polo (20, 30). 9. Interruttore automatico (1) secondo le rivendicazioni 3 e 8, caratterizzato dal fatto che detti primo e secondo dispositivo di protezione (50, 60) sono sovrapposti a detto primo polo (20) e affiancati a detto cinematismo di chiusura/apertura (40). 10. Interruttore automatico (1) secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detto terzo dispositivo di protezione (70) è posizionato trasversalmente rispetto a detto asse longitudinale (100) e contiguamente a detto cinematismo (40) di chiusura/apertura. 11. Interruttore automatico (1) secondo le rivendicazioni 7 e 8, caratterizzato dal fatto che detti primo e secondo dispositivo di protezione (50, 60) sono sovrapposti a detto primo polo (20) e affiancati a detto cinematismo di chiusura/apertura (40), e detti quarto e quinto dispositivo di protezione (55, 65) sono sovrapposti a detto secondo polo (30) e affiancati a detto cinematismo di chiusura/apertura (40). 12. Interruttore automatico (1) secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che detto terzo dispositivo di protezione (70) è posizionato trasversalmente rispetto a detto asse longitudinale (100) e contiguamente a detto cinematismo (40) di chiusura/apertura. 13. Interruttore automatico (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di avere una larghezza pari a due moduli standard.
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