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ITMI20071796A1 - Strumento chirurgico per la fissazione, ad invasivita' minima, preferibilmente per via artroscopica, del tessuto cartilagineo all'osso. - Google Patents

Strumento chirurgico per la fissazione, ad invasivita' minima, preferibilmente per via artroscopica, del tessuto cartilagineo all'osso. Download PDF

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Publication number
ITMI20071796A1
ITMI20071796A1 IT001796A ITMI20071796A ITMI20071796A1 IT MI20071796 A1 ITMI20071796 A1 IT MI20071796A1 IT 001796 A IT001796 A IT 001796A IT MI20071796 A ITMI20071796 A IT MI20071796A IT MI20071796 A1 ITMI20071796 A1 IT MI20071796A1
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IT
Italy
Prior art keywords
surgical instrument
fixation device
instrument according
bone
fixation
Prior art date
Application number
IT001796A
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English (en)
Inventor
Reinhold Ganz
Original Assignee
Reinhold Ganz
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Filing date
Publication date
Application filed by Reinhold Ganz filed Critical Reinhold Ganz
Priority to IT001796A priority Critical patent/ITMI20071796A1/it
Priority to US12/734,157 priority patent/US20110034944A1/en
Priority to AT08788995T priority patent/ATE525024T1/de
Priority to EP08788995A priority patent/EP2207486B1/en
Priority to PCT/IB2008/002038 priority patent/WO2009037535A1/en
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    • A61B17/88Osteosynthesis instruments; Methods or means for implanting or extracting internal or external fixation devices
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Description

“STRUMENTO CHIRURGICO PER LA FISSAZIONE, AD INVASI VITA’ MINIMA, PREFERIBILMENTE PER VIA ARTRO-SCOPICA, DEL TESSUTO CARTILAGINEO ALL’OSSO”
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda uno strumento chirurgico per la fissazione, ad invasività minima, preferibilmente per via artoscopica, del tessuto cartilagineo all’osso sottostante, con particolare riferimento al labbro acetabolare accidentalmente staccatosi dal bordo , osseo di un acetabolo femorale.
Com'è noto, la fissazione del labbro acetabolare che, per diversi motivi, si sia staccato dall'osso sottostante, viene attualmente eseguita tramite ancorette, simili a quelle impiegate nella chirurgia della spalla, che richiedono frequentemente un intervento "a cielo aperto" molto invasivo.
In particolare, per l'applicazione di tali ancorette di sutura, è necessario preparare opportunamente l'osso dell’anca realizzando almeno un pre-foro ed l'inserendo un opportuno dispositivo di fissazione in tale pre-foro.
Alla testa di questo dispositivo vengono fissati uno o più fili di sutura, che sono utilizzati per fissare il tessuto cartilagineo, ad esempio del labbro articolare.
Per ciascuna ancoretta è necessario ripetere le operazioni appena descritte, il che prolunga grandemente il tempo operatorio.
Inoltre, è assai difficoltoso procedere per via artroscopica all'intervento, e, pertanto l'operazione deve essere attuata utilizzando perlopiù un accesso chirurgico tradizionale, arrecando conseguentemente inevitabili danni.
Lo scopo della presente invenzione è quello di eliminare gli inconvenienti precedentemente menzionati delle menzionate tecniche di fissazione note, fornendo un nuovo strumento chirurgico di fissazione in grado di ridurre l'invasività dell'intervento, per poterlo realizzare tale intervento anche per via artroscopica.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di ridurre grandemente i tempi operatori, fornendo un nuovo strumento chirurgico di fissazione in grado di operare con una procedura di fissazione più semplice e rapida.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di fornire un nuovo strumento chirurgico atto a garantire una sicura fissazione del tessuto cartilagineo, ed il quale strumento sia strutturalmente semplice, affidabile, ed al tempo stesso consenta un intervento riproducibile.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di fornire uno strumento chirurgico del tipo indicato atto ad operare con l’invasività e tempi operatori minimi, così da consentire di eseguire l'intervento per via artroscopica, riducendo quindi i rischi correlati all’intervento stesso, come ad esempio il rischio ineffettivo, quello correlato alla durata dell'anestesia o quello alle perdite ematiche.
Ancora uno scopo della presente invenzione è quello di fornire uno strumento chirurgico consentente di attuare la fissazione all'osso senza dovere eseguire pre-fori o sedi nell'osso stesso.
Ancora uno scopo della presente invenzione è quello di fornire uno strumento chirurgico, il quale consenta di fissare il labbro cartilagineo senza richiedere operazioni di fissaggio manuali per fissare, mediante fili di sutura, il tessuto cartilagineo stesso all'osso sottostante.
Non ultimo scopo della presente invenzione è quello di fornire uno strumento chirurgico del tipo indicato, che possa essere facilmente utilizzato in qualsiasi sala operatoria, richieda una manutenzione minima, e sia inoltre competitivo da un punto di vista meramente economico.
Secondo un aspetto della presente invenzione, il compito e gli scopi qui sopra menzionati, come pure altri scopi ancora, che risulteranno più chiari in seguito, sono raggiunti da uno strumento chirurgico per la fissazione, ad invasività minima, preferibilmente per via artroscopica, del tessuto cartilagineo del labbro acetabolare, accidentalmente staccatosi dal bordo osseo di un acetabolo femorale, caratterizzato dal fatto di comprendere una massa battente prossimale, avente una porzione impegnabile amovibilmente alla estremità prossimale di una parte intermedia avente la sua estremità distale atta a supportare un dispositivo di fissazione sostituibile ed accoppiabile amovibilmente a detta estremità distale di detta parte intermedia, ed una parte a cannula atta a ricevere scorrevolmente in essa detta parte intermedia con detto dispositivo di fissazione accoppiato amovibilmente ad essa.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dello strumento chirurgico secondo la presente invenzione risulteranno più evidenti in seguito dalla seguente descrizione dettagliata di una forma di realizzazione attualmente preferita di esso, illustrata, a titolo indicativo, ma non limitativo negli acclusi disegni, in cui:
la Figura 1 è una vista prospettica in esploso dello strumento chirurgico secondo la presente invenzione, illustrante le parti componenti principali di esso;
la Figura 2 è un'ulteriore vista prospettica parziale, illustrante possibili configurazioni geometriche di rispettivi dispositivi di fissazione che possono essere applicati mediante lo strumento chirurgico rappresentato in Figura 1 ;
la Figura 3 è una vista prospettica di dettaglio, illustrante una possibile configurazione di un elemento a cartuccia e/o a blocchetto di supporto, specificatamente previsto per supportare scorrevolmente i dispositivi di fissazione rappresentati in Figura 2;
le Figure da 4A (da a a c) e 4B (da a’ a c’) illustrano ulteriori viste prospettiche parziali di porzioni dello strumento chirurgico secondo la presente invenzione, utili per comprendere il funzionamento di esso;
la Figura 5 è un'ulteriore vista di dettaglio, parzialmente in sezione, illustrante un dettaglio dello strumento chirurgico della presente invenzione, con il dispositivo di fissazione già inserito nella sua cartuccia e nella cannula e in procinto di attuare la fissazione del labbro acetabolare all'osso sottostante (qui non mostrato);
la Figura 6 è una vista prospettica illustrante il distacco superiore del labbro acetabolare;
la Figura 7 è un’ulteriore vista prospettica illustrante lo strumento chirurgico della presente invenzione in procinto di attuare la fissazione del labbro acetabolare; e
la Figura 8 è ancora un’altra vista prospettica illustrante la modalità operativa dello strumento chirurgico della presente invenzione, dopo avere eseguito la fissazione del labbro acetabolare all'osso sottostante, mediante l’applicazione di un singolo dispositivo di fissazione.
Facendo ora più specifico riferimento alle citate Figure, in Figura 1 lo strumento chirurgico secondo la presente invenzione è stato indicato generalmente dalla lettera di riferimento S.
Esso comprende una massa battente, indicata generalmente dal numero di riferimento 2, una parte intermedia, indicata generalmente dal numero di riferimento 3, un carrello porta-dispositivo di fissazione, indicato generalmente dal numero di riferimento 4, ed una cannula, indicata generalmente dal numero di riferimento 5.
La massa battente 2 dello strumento chirurgico S comprende una testa di impatto sostanzialmente cilindrica piena 6 solidale con uno stelo centrale, anch'esso sostanzialmente cilindrico pieno 7, avente un diametro minore di quello della testa di impatto 6.
La parte intermedia 3 dello strumento chirurgico S definisce una porzione d'estremità prossimale sostanzialmente cilindrica cava 8 presentante almeno una fessura longitudinale asolata di guida 9 in cui impegnarsi amovibilmente scorrevolmente lo stelo centrale 7 della massa battente 2.
La porzione cilindrica cava 8 presenta una faccia di estremità 10, operante come fondo di chiusura della porzione cilindrica 8, e dalla quale si estende in modo solidale un elemento astiforme sostanzialmente cilindrico 11 avente un diametro molto minore di quello della porzione cilindrica cava 8, e terminante in una porzione d'estremità distale sostanzialmente appiattita indicata generalmente dal numero di riferimento 13.
La parte a cannula 5, dal canto suo, presenta una porzione di testa sostanzialmente cilindrica 14, cava, atta ad attestarsi, con l’asta 11 risulta nella cannula, contro la faccia 10 della porzione cilindrica cava 8 della parte intermedia 3, ed una porzione a cannula cilindrica sottile 15, estendentesi sostanzialmente centralmente e solidalmente dalla porzione di testa 14 della cannula 5, ed avente un diametro sostanzialmente inferiore a quello della porzione di testa 14 stessa. L'elemento a carrello 4, che è mostrato più dettagliatamente in vista prospettica in Figura 4 (b), ed in vista dall’alto in Figura 4B (c’), comprende, dal canto suo, un corpo a cilindretto allungato 16 presentante una scanalatura sostanzialmente centrale longitudinale 17, prevista per ricevere in essa un elemento a cartuccia, e/o a blocchetto, indicato generalmente dal numero di riferimento 18 in Figura 3, avente un corpo a blocchetto 19, in cui è definita una scanalatura longitudinale 20, prevista per ricevere un dispositivo di fissazione indicato generalmente dai numeri di riferimento 21 e 22 in Figura 2, rispettivamente.
Più specificatamente, secondo una prima configurazione, il dispositivo di fissazióne 21 è costituito da un gancetto sostanzialmente a L, presentante un ramo corto 23 ed un ramo lungo 24.
Vantaggiosamente, il ramo lungo 24 termina in una porzione appuntita affilata 25.
Tale dispositivo di fissazione 21, e analogamente il dispositivo di fissazione 22, possono essere realizzati in differenti lunghezze, dimensioni e sezioni trasversali, per meglio rispondere alle esigenze specifiche del paziente. In particolare per resistere alle forze di estrazione e di torsione agenti sul dispositivo di fissazione
li dispositivo 21 presenta una sezione sostanzialmente circolare, mentre il dispositivo 22 definisce un elemento a graffa 26, curvato sostanzialmente a U e presentante due rispettive porzioni di punta contrapposte e distanziate 27 e 28.
L’elemento a graffa 22 presenta inoltre vantaggiosamente dentellature superficiali per migliorare il suo ancoraggio nell'osso, in seguito ad applicazione ad impatto mediante lo strumento chirurgico S, come risulterà più chiaro in seguito.
Secondo un importante aspetto della presente invenzione, il dispositivo di fissazione, configurato o come dispositivo ad uncino a L, o come graffetta a U, presenta, oltre a una o due punte affilate, una superficie macrostrutturata e/o trattata superficialmente per impedire un’estrazione accidentale dall'osso sotto sollecitazioni impreviste.
Vantaggiosamente, il dispositivo di fissazione 21 o 22 è realizzato in un materiale biocompatibile, o suscettibile di evitare, o perlomeno minimizzare, i disturbi, nel momento in cui siano effettuate indagini cliniche qualsiasi tecnica nota, come ad esempio la Risonanza Magnetica Nucleare, che risulta fondamentale per valutare l'avvenuta fissazione della cartilagine all'osso, e quindi la guarigione del paziente.
Tale materiale deve pertanto essere amagnetico e deve minimizzare gli artefatti.
A titolo di esempio, per il dispositivo di fissazione è possibile utilizzare titanio o sue leghe, polimeri biocompatibili e altri metalli o leghe metalliche, sia a memoria di forma sia pure standard, aventi le menzionate caratteristiche.
Così, il dispositivo di fissazione 21 o 22, gancetto o graffa a U rispettivamente, può essere inserito nell'osso, come risulterà più chiaro in seguito, senza che sia necessaria la preparazione preventiva di un foro o di una sede nell’osso stesso così da ridurre vantaggiosamente il tempo operativo e quindi i rischi correlati all’intervento chirurgico (ad esempio infezione, anestesia e perdite ematiche).
In Figura 3, come si è detto, il dispositivo di fissazione 21 è rappresentato supportato scorrevolmente nella menzionata cartuccia di supporto 18.
Tale cartuccia, vantaggiosamente del tipo usa e getta o a perdere, oltre a fungere per il contenimento del dispositivo di fissazione, è stata specificatamente concepita per l’accoppiamento amovibile e scorrevole entro la citata scanalatura 17 del corpo 16 del carrello 4, per facilitare sia la manipolazione del dispositivo stesso sia il suo inserimento mediante lo strumento S.
Come si è detto, la cartuccia e/o blocchetto 18 comprende infatti la menzionata scanalatura longitudinale 20 atta a trattenere il dispositivo di fissazione (23 in Figura 3) e a guidarne l'inserimento nell'osso durante l'impattazione, come risulterà più chiaro in seguito.
Con riferimento alle Figure da 4A a 4B, il carrello 4 di supporto del dispositivo di fissazione è impegnabile/assemblabile alla parte intermedia 3, più specificatamente in corrispondenza della sua porzione di punta appiattita 13, attraverso detta scanalatura 17 prevista longitudinalmente nell'elemento a carrello 4.
Tale accoppiamento, ed il relativo disaccoppiamento, può essere facilmente attuato, ad esempio in un modo a scatto.
Più specificatamente, il carrello 4 può essere facilmente smontabile o separabile quando la cartuccia 18 di supporto del dispositivo di fissazione non è in sede (Figure 4A,c) (Figure 4B, a’), consentendo così una facile pulizia e sterilizzazione dello strumento chirurgico, in particolare della sua parte intermedia 3.
Al contrario, se la cartuccia 18 è in sede (Figure 4B, b’), lo smontaggio risulta impossibile, così da agevolare la manipolazione del dispositivo di fissazione 21 e/o 22, le cui dimensioni sono estremamente piccole, e da prevenirne, contemporaneamente, un'accidentale caduta o separazione (Figure 4B, c’). Infine, come si nota, da Figure 4B, c' il carrello 4, è pure provvisto di un foro F per facilitare, ove necessario, l'estrazione della cartuccia 18; sia di un'opportuna lavorazione, ad esempio costolature di bloccaggio F’, F”, impedente alla cartuccia di essere espulsa in direzione longitudinaie.
Naturalmente, la cartuccia 18 di supporto del dispositivo di fissazione 21 e/o 22 sarà preventivamente assemblate al dispositivo dii fissazione stesso in maniera tale che la punta 25, o 27 e/o 28 di quest’ultimo abbia a sporgere dallo strumento S in stato montato, Così facendo, è possibile afferrare il tessuto cartilagineo e fissarlo all'osso nella posizione desiderata, e ciò senza l'ausilio di nessun altro strumento e senza l'aiuto di altri operatori, come è possibile osservare dalla vista di dettaglio di Figura 5.
La cartuccia 18 e l'opportuno disegno della parte interna dello strumento chirurgico S evitano che, durante l'impattazione, il dispositivo possa deviare dalla traiettoria desiderata. L'impattazione avviene facendo scorrere la massa battente 2, resa solidale alla parte interna 3, nella fessura di guida e/o asola 9 ricavata nella parte interna dello strumento S.
Così, come l’esperto del ramo comprenderà, lo strumento chirurgico S dell'invenzione consente di impiantare un qualsivoglia numero di dispositivi 22 e/o 23 senza mai avere la necessità di dover rimuovere la cannula 5, semplicemente attraverso l'estrazione della parte interna 3 e del carrello 4 dalla cannula 15, la rimozione della cartuccia vuota 18 (resa più semplice dal menzionato foro F praticato nel carrello 4), e l'inserimento di una nuova cartuccia con il suo relativo dispositivo di fissazione 21 e/o 22.
La Figura 5 mostra una vista parziale in sezione trasversale illustranie il dispositivo di fissazione 21 supportato nella sua cartuccia 18 è già inserito nella cannula 15.
In Figura 6 è possibile osservare una vista schematica del labbro acetabolare LA, presentante un distacco superiore DS.
In particolare è possibile osservare la fossa cotiloidea FC, la cartilagine ialinica articolare CIA nonché il legamento acetabolare trasversale LT.
La Figura 7 illustra una vista schematica per una chiara comprensione del funzionamento dello strumento chirurgico S.
In particolare, la punta 25 è giunta, tramite introduzione della parte intermedia dello strumento S nella cannula, in prossimità del labbro L da sottoporre a fissazione.
In Figura 8, applicando opportuni impatti ripetuti alla testa 6 della massa battente 2 nella direzione della freccia A, mediate ad esempio un mazzuolo azionato manualmente dal chirurgo (non mostrato), la punta 5 viene indotta a penetrare sia nel labbro acetabolare LA sia pure nell'osso sottostante, così da completare la fissazione, inducendo il dispositivo di fissazione 21 a penetrare profondamente nell'osso stesso.
Naturalmente, l'operazione potrà essere agevolmente ripetuta per fornire una fissazione perfetta mediante ulteriori gancetti 21 da applicare in punti opportuni a discrezione del chirurgo.
Infatti risulterà chiaro, come peraltro si è già accennato, che il presente strumento S permette di impiantare un qualsivoglia numero di dispositivi di fissazione 21 e/o 22 senza mai avere la necessità di dover rimuovere la cannula, ma semplicemente attraverso l'estrazione della parte interna 3 e del carrello 4 dalla cannula, la rimozione della cartuccia ora vuota 18 (operazione resa assai semplice dal foro F praticata nel carrello), l'inserimento di una nuova cartuccia con il suo relativo dispositivo di fissazione 21 e/o 22.
Da quanto precede si nota come l'invenzione raggiunga pienamente il compito e gli scopi proposti.
Benché l'invenzione sia stata descritta facendo specifico riferimento ad una sua forma di realizzazione attualmente preferita, si deve comprendere che tale forma di realizzazione è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo.
In particolare, saranno indipendenti dall'oggetto dell'invenzione gli specifici materiali e/o le specifiche dimensioni e/o configurazioni contingenti.

Claims (20)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Strumento chirurgico per la fissazione, ad invasività minima, preferibilmente per via artroscopica, del tessuto cartilagineo all’osso sottostante, con particolare riferimento al labbro acetabolare, accidentalmente staccatosi dal bordo osseo di un acetabolo femorale, caratterizzato dal fatto di comprendere una massa battente prossimale, impegnabile amovibilmente alla estremità prossimale di una parte intermedia avente la sua estremità distale atta a supportare un dispositivo di fissazione sostituibile accoppiabile amovibilmente a detta estremità distale di detta parte intermedia, ed una parte a cannula atta a ricevere scorrevolmente in essa detta parte intermedia con detto dispositivo di fissazione accoppiato amovibilmente ad essa.
  2. 2. Strumento chirurgico secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di fissazione è accoppiato amovibilmente sostanzialmente a scatto a detta estremità distale di detta parte intermedia tramite un elemento a carrello supportante amovibilmnete in esso detto dispositivo di fissazione.
  3. 3. Strumento chirurgico secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di fissazione comprende un corpo allungato presentante almeno una porzione appuntita ed affilata d'estremità atta a perforare, quando detta massa battente viene sottoposta a ripetute sollecitazioni di impatto, detto tessuto cartilagineo di detto labbro acetabolare e detto bordo osseo per fissare detto labbro acetabolare a detto bordo osseo, penetrando in detto tessuto cartilagineo ed in detto bordo osseo.
  4. 4. Strumento chirurgico secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto corpo allungato di detto dispositivo di fissazione ha una configurazione sostanzialmente ad L i rami della L avendo una sezione trasversale sostanzialmente cilindrica.
  5. 5. Strumento chirurgico secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto corpo allungato di detto dispositivo di fissazione ha una configurazione sostanzialmente a graffa ad U definente due dette porzioni appuntite ed affilate, i rami della U avendo una sezione trasversale sostanzialmente rettangolare e/o quadrata.
  6. 6. Strumento chirurgico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di fissazione è alloggiato scorrevolmente in una scanalatura di un eiemento a cartuccia e/o a blocchetto a perdere, detto elemento a cartuccia e/o a blocchetto essendo a sua volta alloggiabile scorrevolmente amovibilmente in una corrispondente scanalatura longitudinale di detto corpo di detto elemento a carrello, detta almeno una porzione appuntita di detto corpo di detto dispositivo di fissazione sporgendo, in condizione assemblata ed inoperativa di detto strumento, da una faccia di detto elemento a cartuccia e/o a blocchetto a perdere.
  7. 7. Strumento chirurgico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta massa battente comprende una testa di impatto sostanzialmente cilindrica piena solidale con uno stelo centrale anch'esso sostanzialmente cilindrico pieno avente un diametro molto minore del diametro di detta testa di impatto.
  8. 8. Strumento chirurgico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta estremità prossimale di detta parte intermedia di detto strumento chirurgico è una porzione sostanzialmente cilindrica cava presentante almeno una fessura longitudinale di guida asolata ed accoppiabile amovibilmente con detto stelo centrale di detta massa battente, detta porzione cilindrica cava avendo una faccia d'estremità a fondello da cui si estende solidalmente un elemento astiforme sostanzialmente cilindrico, avente un diametro molto minore di quello di detta porzione cilindrica cava e terminante in detta estremità distale di detta parte intermedia, detta estremità distale essendo essenzialmente appiattita.
  9. 9. Strumento chirurgico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta parte a cannula presenta una porzione di testa sostanzialmente cilindrica cava atta ad attestarsi, con detto strumento in condizione assemblata, contro detta faccia d'estremità di detta porzione cilindrica cava di detta parte intermedia ed una porzione a cannula estendentesi sostanziaimente centralmente solidalmente da detta porzione di testa di detta parte a cannula.
  10. 10. Strumento chirurgico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta parte a cannula è strutturata in modo da non essere mai rimossa durante l’intervento di fissazione, che pertanto può essere eseguito per via artroscopica e non a cielo aperto.
  11. 11. Strumento chirurgico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento a carrello è accoppiabile a scatto a detta estremità distale appiattita di detta parte intermedia in modo da poter essere facilmente smontabile quando detta cartuccia di supporto di detto dispositivo di fissazione non è alloggiata in detto elemento a carrello, consentendo così una facile pulizia e sterilizzazione.
  12. 12. Strumento chirurgico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento a carrello è provvisto di almeno un foro per facilitare, ove necessario, l’estrazione di detta cartuccia di supporto di detto dispositivo di fissazione, detto elemento a carrello essendo lavorato in modo da impedire a detta cartuccia di essere espulsa in direzione longitudinale.
  13. 13. Strumento chirurgico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta parte intermedia è opportunamente sagomata così da potersi accoppiare con detto elemento a carrello e effettuare l’impattazione guidata di detto dispositivo di fissazione.
  14. 14. Strumento chirurgico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta impattazione è realizzata facendo scorrere detta massa battente, resa solidale con detta parte interna, nella asola di guida ricavata in detta parte interna di detto strumento chirurgico.
  15. 15. Strumento chirurgico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di fissazione, presentante detta configurazione a L o a graffetta a U e detta porzione di punta affilata, presenta inoltre una superficie macro-strutturata e/o trattata superficiale per impedire l'estrazione accidentale dall'osso di detto dispositivo di fissazione.
  16. 16. Strumento chirurgico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di fissazione è realizzato in un materiale biocompatibile in grado di evitare o perlomeno minimizzare qualsiasi disturbo nella realizzazione di indagini cliniche con tecniche conosciute ad esempio la Risonanza Magnetica Nucleare, al fine di valutare l'avvenuta fissazione della ; cartilagine all'osso.
  17. 17. Strumento chirurgico secondo la rivendicazione 11, caretterizzato dal fatto che detto materiale di detto dispositivo di fissazione è un materiale amagnetico atto a minimizzare artefatti, ad esempio titanio e sue leghe, polimeri biocompatibili e/o altri metalli o leghe metalliche sia a memoria di forma che standard.
  18. 18. Strumento chirurgico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di fissazione viene inserito nell'osso senza che sia necessario formare preliminarmente fori e/o sedi in detto osso.
  19. 19. Strumento chirurgico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di fissazione è strutturato in modo tale da essere inserito dopo afferramento del tessuto cartilagineo mediante detta estremità appuntita e affilata di detto dispositivo di fissazione, così da frapporre detto tessuto cartilagineo tra l'osso e l'altra estremità del dispositivo.
  20. 20. Strumento chirurgico per la fissazione, ad invasività minima, preferibilmente per via artroscopica, del tessuto cartilagineo del labbro acetabolare, accidentalmente staccatosi dal bordo osseo di un acetabolo femorale, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti e sostanzialmente secondo quanto è stato descritto e illustrato per gli scopi specificati.
IT001796A 2007-09-18 2007-09-18 Strumento chirurgico per la fissazione, ad invasivita' minima, preferibilmente per via artroscopica, del tessuto cartilagineo all'osso. ITMI20071796A1 (it)

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