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ITGE20010013A1 - Strutture adatte all'allestimento di locali umidi e relativo procedimento di montaggio. - Google Patents

Strutture adatte all'allestimento di locali umidi e relativo procedimento di montaggio. Download PDF

Info

Publication number
ITGE20010013A1
ITGE20010013A1 IT2001GE000013A ITGE20010013A ITGE20010013A1 IT GE20010013 A1 ITGE20010013 A1 IT GE20010013A1 IT 2001GE000013 A IT2001GE000013 A IT 2001GE000013A IT GE20010013 A ITGE20010013 A IT GE20010013A IT GE20010013 A1 ITGE20010013 A1 IT GE20010013A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
structures according
coaming
profile
edges
stainless steel
Prior art date
Application number
IT2001GE000013A
Other languages
English (en)
Inventor
Romeo Ronco
Paolo Passalacqua
Original Assignee
Impresa Marinoni S R L
Precetti S P A
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Impresa Marinoni S R L, Precetti S P A filed Critical Impresa Marinoni S R L
Priority to IT2001GE000013A priority Critical patent/ITGE20010013A1/it
Priority to DE60116044T priority patent/DE60116044D1/de
Priority to EP01111707A priority patent/EP1231337B1/fr
Priority to US10/066,866 priority patent/US6715239B2/en
Publication of ITGE20010013A1 publication Critical patent/ITGE20010013A1/it

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Description

Descrizione del Brevetto d'invenzione avente per titolo:
"STRUTTURE ADATTE ALL'ALLESTIMENTO DI LOCALI UMIDI E RELATIVO PROCEDIMENTO DI MONTAGGIO"
D E S C R I Z I O N E
La presente invenzione concerne un complesso di strutture che sono particolarmente adatte all'allestimento di locali umidi ed il relativo procedimento di montaggio.
Secondo la tecnica nota, nella pavimentazione di locali umidi si impiega un rivestimento costituito da un sottofondo di natura cementizia ricoperto da piastrelle ceramiche incollate e sigillate al sottofondo medesimo.
Un inconveniente di tale tipo di pavimentazione è che questo spesso consente, attraverso gli interstizi tra piastrella e piastrella ed a causa del distacco delle medesime, il passaggio di infiltrazioni che, specie nel campo navale, possono generare corrosioni nelle strutture portanti del ponte sottostante. Le piastrelle, oltre ad essere pesanti, col tempo possono generare, con il loro distacco, altri difetti come il rigonfiamento del sottofondo sottostante.
Un altro inconveniente della pavimentazione in piastrelle è generato dalla stessa tecnica di montaggio di tutta la struttura metallica (pareti divisorie in alluminio) e macchinari vari che poggiano direttamente sul ponte sottostante al quale vengono vincolati mediante saldatura, trasmettendo ed amplificando a dismisura ogni tipo di rumore ai ponti sottostanti e soprastanti, legati all'attività lavorativa dei locali umidi.
Secondo un'altra soluzione della tecnica nota, per ovviare a tali inconvenienti, si è realizzata una pavimentazione continua a base di resine, senza piastrelle, sulla quale vengono successivamente fissati i pannelli divisori, gli arredi, i macchinari.
Un inconveniente della pavimentazione continua nota a base di resina, è costituito dal fatto che tale pavimentazione deve essere completata a locale vuoto, prima della sistemazione dei pannelli divisori e delle utenze, per cui vanno a gravare su di essa tutte le successive lavorazioni per il completamento del locale, con inevitabili danni alla pavimentazione stessa. Un ulteriore inconveniente della pavimentazione continua nota consiste nell'aleatorio mantenimento di una perfetta aderenza nelle zone di contatto tra il pavimento e gli elementi metallici. Dove l'umidità è penetrata, questa non si elimina facilmente, ma occorre smantellare le zone limitrofe interessate all'infiltrazione per evitare che deteriori i materiali, creando un invecchiamento precoce delle strutture metalliche di contenimento e, particolarmente a bordo, una corrosione del copertino: entro 10 anni il copertino può risultare bucato.
Anche i citati inconvenienti sono stati superati con le strutture secondo la presente invenzione ed il relativo procedimento di montaggio.
Scopo della presente invenzione è di realizzare un allestimento che consenta la messa in opera di una pavimentazione che risolva i sopraddetti inconvenienti, e soprattutto che nel contempo sia in grado di fornire una struttura leggera, semplice da montare e con le desiderate caratteristiche di impermeabilizzazione e di isolamento acustico, che sono richieste nei locali umidi soprattutto a bordo delle navi.
A tale scopo, per agevolare il montaggio ed eliminare al massimo l'alea di un montaggio male eseguito, gli elemento strutturali con i relativi accessori sono previsti prefabbricati.
Si è particolarmente studiato l'impiego di profilati appositamente sagomati, che vengono preventivamente incollati con adesivi strutturali direttamente alla struttura sottostante, per svincolare la sistemazione dei pannelli divisori, alla stesura del pavimento, in modo tale da poterla realizzare in tempi successivi, onde evitare di deteriorarla, durante la fase primaria dell'allestimento dell'area medesima. A bordo, ad esempio, mastre e basamenti cassonati sono fissati sul copertino, onde evitare la penetrazione e l'infiltrazione di condense e di liquidi nelle parti sottostanti e per consentire la messa in opera della pavimentazione solo in un tempo successivo, a locale pressoché terminato.
Si è posta una particolare attenzione nel conseguimento di una perfetta adesione della pavimentazione ai profilati, che si ottiene grazie alla speciale sagoma dei profilati stessi, che inferiormente presentano un lembo inclinato in corrispondenza del punto di sovrapposizione della pavimentazione, e grazie agli adesivi impiegati oltre che al pretrattamento delle superfici dei profilati con promotori di adesione e/o con irruvidimenti della superficie. Alcuni dei numerosi vantaggi che si conseguono con la presente invenzione sono i seguenti.
Il montaggio delle strutture è molto più agevole rispetto alla tecnica nota, poiché si inizia col montare un profilato di contenimento o mastra direttamente sulla struttura sottostante o copertino, livellandolo perfettamente ed agevolmente, eventualmente con l'interposizione di adeguati spessori. Quindi si sigilla e si fissa la mastra al copertino con adesivi strutturali.
Sopra la mastra si montano i particolari pannelli, appositamente predisposti. Anche i pannelli sono stati vantaggiosamente semplificati ed alleggeriti e si è migliorata la struttura e la metodologia di fissaggio rispetto alle soluzioni note.
Il vantaggio che si consegue con l'inclinazione del lembo inferiore dei profilati è di aumentare la zona di contatto con la pavimentazione, che è costituita da una resina opportunamente caricata con particolari leganti onde consentire di spalmare la resina sul lembo stesso del profilato, inoltre di impedire, grazie alla considerevole sovrapposizione, la formazione di fessure tra profilato e pavimentazione, infine di rendere meno critico il raggiungimento esatto del livello della resina al piede del profilato, garantendo una piccola tolleranza nell'errore di lavorazione. Infatti anche se l'allineamento pavimentazione-profilato dovesse risultare non perfettamente allineato, l'errore sarebbe accettato secondo le norme sanitarie, perché rimarrebbe comunque perfettamente pulibile ed esteticamente gradevole. Un altro vantaggio è la semplicità di un eventuale ripristino della resina, per limitati problemi di aderenza e/o di danneggiamenti del pavimento medesimo, che potrebbero essere stati causati ad esempio da notevoli urti concentrati, incisioni, sabotaggi. Infatti in tale caso sarà sufficiente operare un taglio locate mediante "cutter" per asportare il tratto relativo di materiale, ed eseguire il ripristino della resina nella zona ammalorata, garantendo comunque il risultato.
Un ulteriore vantaggio delle strutture secondo la presente invenzione è la maggior leggerezza dell'insieme, rispetto alla tecnica nota che, soprattutto per il pavimento, realizza un risparmio in peso di circa il 60% del peso secondo la tecnica nota.
Analogamente alla mastra perimetrale o divisoria si incollano direttamente sul copertino le canalette di scolo ed i basamenti cassonati, sui quali solo in un secondo tempo si monteranno gli arredi e le utenze.
Sempre allo scopo di raggiungere una perfetta impermeabilizzazione del pavimentazione, le canalette previste per lo scolo delle acque sono praticamente delle vasche di pezzo in acciaio inossidabile e, dove possibile, sono unite ai basamenti cassonati.
Un altro vantaggio ottenuto con la presente invenzione è il fatto che grazie alla canaletta montata in aderenza con la pavimentazione, si facilita la realizzazione della dovuta pendenza e si migliora la tenuta ed il convogliamento degli scoli verso gli scarichi.
I pannelli sono costituiti da una superficie a vista in lamiera di acciaio inossidabile e da una posteriore in lamiera zincata, essendo all'interno inserito un pannello di rinforzo in alluminio corrugato, per conferire al pannello la rigidità necessaria.
I pannelli vengono fissati posteriormente alle paratie mediante elementi a C e mensole di supporto.
Oltre alla particolare sagoma dei profilati, allo scopo di migliorarne l'adesione con la pavimentazione, sul loro lembo inferiore ove avviene il contatto profilato-pavimentazione si possono applicare dei promotori di adesione per superfici inossidabili.
La superficie dell'acciaio inossidabile, viene previamente sgrassata ed irruvidita, per rendere più grezzo il lembo di contatto con la pavimentazione, in modo da renderla più ruvida rispetto alla satinatura originale della lamiera, per una maggiore garanzia di adesione.
II procedimento di montaggio delle strutture secondo la presente invenzione è il seguente, ad esempio a bordo di una nave.
Prima si mettono in bolla le mastre, che poi s'incollano sul copertino, si montano quindi i pannelli, si incollano sul copertino i basamenti cassonati e le canalette, si stende quindi, prima della stesura della resina, un promotore di adesione come aggrappante sul supporto metallico (ad esempio sul ponte) e sui lembi inferiori dei profilati in acciaio inossidabile, dopo averne irruvidito la superficie, quindi si spalma il sottofondo, si ricopre con uno strato di finitura, poi si stende la resina trasparente, incorporante i granuli antisdrucciolo, e si termina con un prodotto protettivo.
Il promotore di adesione è costituito da un composto bicomponente a base xilanica.
Le colle utilizzate sono adesivi strutturali poliuretanici monocomponenti, ad esempio si può impiegare il prodotto noto con il nome commerciale di Sicaflex 252 che, oltre che come adesivo, viene usato anche come sigillante.
Il sottofondo è costituito da materiale epossipoliuretanico bicomponente caricato con cariche alluminate microcellulari espanse, che alleggeriscono il composto, portandolo ad una densità di 0.9 Kg/mq.
Lo strato di finitura, costituito da una resina bicomponente poliuretanica, avente anche una funzione decorativa, ha una densità di 1.2 Kg/mq.
Sulla finitura si stende una mano di resina poliuretanica trasparente, incorporante, ove è necessario, un particolare procedimento antisdrucciolo. Su tale finitura, durante la fase ultima della pulizia totale dei locali umidi, viene applicato uno speciale protettivo antigraffio ed antiusura di natura acrilica-siliconica trasparente.
Si premette che è da evitare sia un antisdrucciolo troppo accentuato perché ne sarebbe difficoltosa la pulizia, sia un antisdrucciolo troppo inconsistente perché potrebbe dare adito a scivolamenti, in particolare in alcune zone, ad es. nella zona sughi.
Per ottenere l'antisdrucciolo si semina, nelle zone richieste, sopra la resina poliuretanica trasparente, dell'ossido d'alluminio, granulometria 60 mesh, e si ripittura immediatamente, nella stessa zona, con la medesima resina poliuretanica trasparente in modo che, per osmosi, la resina crei la base di supporto per il granulo antisdrucciolo. Per avere il miglior risultato con questo sistema, si dà una rullata sul primo strato di resina poliuretanica, si seminano i granuli e si riapplica la stessa resina nell'arco di 10 minuti, cosi che si formi uno strato unico. La resina, che in un primo momento congloba i granuli, successivamente tende a scivolare verso il basso finché è ancora fresca, e lascia spuntare le sommità dei granuli.
Secondo una realizzazione preferita si adotta uno spessore medio del sottofondo di 25 mm, si carteggia, si applica lo strato di finitura decorativo con uno spessore di 2 mm, dopo una ulteriore carteggiatura si applica la resina poliuretanica trasparente con uno spessore di 200 μ, ed infine si stende il prodotto protettivo antigraffio con uno spessore di circa 150 μ.
Tutti i sopraddetti vantaggi ed altri ancora appariranno evidenti dalla descrizione delle seguenti figure, che si allegano a solo titolo illustrativo e non limitativo, in cui:
Fig. 1 illustra una sezione verticale schematica di una struttura montata secondo la presente invenzione, con i soli pannelli esterni;
Fig.2 mostra una sezione verticale schematica di una struttura montata secondo la presente invenzione, con un basamento cassonato e canaletta, in cui il basamento cassonato è adiacente alla mastra;
Fig.3 illustra una sezione verticale schematica di una struttura montata secondo la presente invenzione, in cui il basamento cassonato con canaletta è isolato dalla mastra;
Fig.4 è una sezione orizzontale di un pannello tipo della struttura;
Fig.5 è una sezione verticale di un pannello tipo;
Fig.6 illustra un elemento di raccordo, in corrispondenza di un angolo interno di un pannello;
Fig.7 illustra un elemento di raccordo in corrispondenza di uno spigolo esterno di un pannello;
Fig.8 mostra l'unione tra due pannelli;
Fig.9 mostra in vista prospettica un particolare di figura 8;
Fig.10 è una sezione orizzontale di una doppia parete;
Fig. 11 illustra il profilo di una mastra, in sezione verticale;
Fig.12 è una vista prospettica di un tratto di mastra, da utilizzare in corrispondenza di un angolo interno del perimetro;
Fig. 13 è una vista prospettica di un tratto di mastra, da utilizzare in corrispondenza di uno spigolo esterno del perimetro;
Fig. 14 illustra in vista prospettica un tratto di mastra, da utilizzare in corrispondenza di una doppia parete;
Fig. 15 è una sezione verticale di un basamento cassonato con canaletta; Fig. 16 illustra in vista prospettica un basamento cassonato con canaletta; Fig. 17 è una sezione verticale di una canaletta;
Fig.18 illustra in vista prospettica un tratto di canaletta a L;
Fig. 19 illustra in vista prospettica un tratto di canaletta a T;
Fig.20 illustra in vista prospettica un tratto rettilineo di canaletta;
Fig.21 è una sezione verticale di una canaletta profonda;
Fig.22 illustra in vista prospettica un tratto rettilineo di canaletta profonda; Fig.23 è una sezione verticale di una copricanaletta;
Fig.24 illustra in vista prospettica una copricanaletta;
Fig.25 è un dettaglio della figura 1, in corrispondenza del fissaggio di un pannello alla paratia posteriore;
Fig.26 è un dettaglio della figura 1, in corrispondenza del fissaggio d'angolo della struttura alla paratia posteriore;
Fig.27 è la sezione di un elemento a C per il fissaggio della parete della struttura alle mensole di supporto;
Fig.28 è la sezione di un elemento di fissaggio da utilizzare in corrispondenza dell'unione dell'angolo della struttura alla paratia posteriore; Fig.29 è la sezione di un profilato da utilizzare in corrispondenza del fissaggio al ponte sovrastante di una parete doppia;
Fig.30 è la sezione di un profilato angolare di finitura interno parete-soffitto, in corrispondenza del fissaggio alla paratia posteriore ed al ponte sovrastante;
Fig.31 illustra in vista prospettica un profilato angolare di finitura interna, da utilizzare in corrispondenza di una doppia parete;
Fig.32 illustra in vista prospettica un profilato angolare di finitura interna, da utilizzare in corrispondenza di un angolo della parete;
Fig.33 illustra in vista prospettica un profilato angolare di finitura interna, da utilizzare in corrispondenza di uno spigolo della parete;
Fig.34 illustra il fissaggio di un piedino alla pavimentazione.
Fig.35 è una vista prospettica d'insieme di un locale rivestito con le strutture secondo la presente invenzione.
Nelle diverse figure gli elementi analoghi sono stati indicati con i medesimi simboli numerici.
La figura 1 è una sezione verticale di assieme, di una struttura montata secondo la presente invenzione, che mostra l'accoppiamento della pavimentazione in resina 1 con una parete 2 ed un soffitto 3, all'interno di un copertino 7 e di una paratia 8.
Nel disegno si distinguono tre strati della pavimentazione 1: sottofondo 4, strato di finitura decorativo 5, resina trasparente 6, mentre non è rappresentato il protettivo antigraffio ed antiusura finale.
La mastra 9, il cui profilo è più chiaramente indicato in figura 11, viene incollata sul copertino 7 con il suo bordo inferiore orizzontale 10.
Il profilo della mastra 9 prosegue con un lembo 11 , inclinato di circa 45°, avente un'altezza uguale a quella prevista per la pavimentazione 1 , destinato ad essere trattato opportunamente per migliorare l'aderenza con la pavimentazione 1.
Dopo un piccolo tratto orizzontale 12, in corrispondenza dell'angolo 13, il profilo è arrotondato, per facilitare la successiva pulizia del locale.
Il profilo della mastra 9 segue poi un andamento verticale 14 sufficientemente alto, tale da impedire il passaggio di qualsiasi infiltrazione. Superiormente la mastra 9 termina con un bordo inclinato 15, di modo che eventuale umidità formatasi sulle pareti 2, non coli nell'intercapedine tra parete 2 e paratia 8, ma scenda all'interno del locale.
Posteriormente la mastra 9 ha un orlo orizzontale 16 atto ad essere fissato, a mezzo di elementi 17 alla paratia 8.
Sulla mastra 9 si dispongono i pannelli 25 atti a costituire la parete 2, a cui sono incollati elementi a C 18, rappresentati nella figura 27, che vengono fissati posteriormente alla paratia 8 mediante mensole di supporto 19 in acciaio zincato, come si vede meglio nel particolare della figura 25.
Superiormente il fissaggio d'angolo della struttura alla paratia posteriore 8 ed al ponte sovrastante (non illustrato), avviene in modo analogo, con l'impiego di appositi profilati, che saranno meglio illustrati nelle figure 26, 28 e 30.
Analoga alla figura 1 è la figura 2, nella quale è indicato un basamento cassonato 20 con canaletta incorporata 21 , che è meglio rappresentato nelle figure 15 e 16. Sul basamento cassonato 20 è indicato un arredo 22. II basamento cassonato 20, in figura 2 è illustrato adiacente alla mastra 9, ed il suo profilo 23, verso la mastra 9, è complementare al profilo della mastra 9, per combaciare con esso. Verso la canaletta 21, con la quale il basamento cassonato 20 costituisce un pezzo unico, il profilo non ha più la necessità di presentare alcun lembo inclinato, poiché in quel punto non deve accogliere la pavimentazione.
Allo scopo di garantire sempre la continuità della mastra, per consentire qualsiasi eventuale modifica successiva, il basamento cassonato 20 viene accostato alla mastra 9, senza farne parte integrante.
Il basamento cassonato 20 è chiuso su tutti i lati. Esso viene incollato direttamente sul copertino 7, in corrispondenza dei tratti orizzontali in contatto con il copertino 7.
Quando il basamento cassonato 20 è adiacente alla mastra 9, viene fissato ad essa mediante saldatura a punti, e sigillato con collanti.
All'estremità opposta 24 della canaletta 21, dove questa incontra la pavimentazione, il profilo assume di nuovo la sagomatura della mastra, nei tratti indicati con 10', 11', 12' (cfr. figura 15).
La figura 3 illustra una sezione analoga a quella di figura 1 , in cui il basamento cassonato 20 con canaletta 21 è isolato dalla mastra 9.
Il basamento cassonato 20 è sempre chiuso e, dove manca la canaletta 21, ha al piede un profilo uguale a quello della mastra, nei tratti 10, 11, 12, 13. Ovviamente quando il basamento cassonato 20 non è provvisto di canaletta 21, ha su tutto il suo perimetro il medesimo profilo al piede 10, 11 , 12, 13, uguale a quello della mastra.
La figura 4 illustra, in sezione orizzontale, un pannello 25 della struttura. Esso è realizzato a sandwich, con una lamiera in acciaio inossidabile 26 verso l'esterno, ossia sulla faccia in vista dall'interno del locale, una lamiera zincata 27 sulla faccia opposta, ossia verso l'intercapedine tra la parete 2 e la paratia 8; all'interno tra le due lamiere è disposto un foglio di alluminio 28 corrugato o grecato.
Secondo una realizzazione preferita, la lamiera in acciaio inossidabile 26 ha uno spessore di 8/10 mm, la lamiera zincata 27 ha uno spessore di 6/10 mm, il foglio interno corrugato di alluminio 28 ha uno spessore di 0,3 mm, con un'altezza della greca di 15 mm.
Per detto foglio interno corrugato di alluminio 28 può essere utilizzato un prodotto noto con il nome commerciale di Doluflex.
La figura 5 è una sezione verticale del pannello 25.
Sui bordi 29, 30, 31, 32, il pannello 25 termina con la sola lamiera in acciaio inossidabile 26, opportunamente ripiegata.
La sagoma che la lamiera in acciaio inossidabile 26 assume sui bordi è fondamentale per l'accoppiamento dei pannelli 25, ed infatti si installa e si incolla la lamiera in acciaio inossidabile 26, mentre rimangono svincolate dai bordi ed indipendenti le parti posteriori 27 e 28.
Le dimensioni del pannello 25 variano a seconda delle esigenze, esso è rettangolare, generalmente di circa 2 m x 0,9 m, con il lato lungo disposto verticalmente.
I due bordi sui lati lunghi 29 e 30, visibili in sezione nella figura 4, sono complementari tra loro, per un perfetto accostamento dei pannelli adiacenti. Com'è illustrato nella figura 4, i bordi 29 e 30 formano un dente, grazie a quattro piegature a 90°.
I due bordi 31 e 32 dei lati corti del pannello, illustrati in figura 5, hanno la lamiera in acciaio inossidabile 26 ripiegata verso la parte posteriore con un'inclinazione uguale a quella del bordo inclinato 15 della mastra. Infatti al momento del montaggio il bordo inferiore 32 va ad appoggiare sul bordo inclinato 15 della mastra, combaciando con esso.
La figura 6 illustra un elemento di raccordo 33, in acciaio inossidabile, per il collegamento tra loro di due pannelli 25 adiacenti, quando la parete 2 formi in pianta un angolo interno. In corrispondenza del vertice dell'angolo la lamiera è arrotondata, per facilitare le operazioni di pulizia. I due bordi terminali 35, 36, dell'elemento 33 sono, come i bordi 29, 30, complementari per consentire loro un perfetto accostamento con i pannelli 25.
La figura 7 illustra un analogo elemento di raccordo 34, da impiegare in corrispondenza di uno spigolo esterno della parete 2. I due bordi terminali 35', 36', dell'elemento 34 sono, come i bordi 29 e 30, complementari per consentire loro un perfetto accostamento con i pannelli 25.
Nello spigolo non serve l'arrotondamento perché, essendo uno spigolo in evidenza, è perfettamente pulibile anche se è a 90°. Comunque trattandosi di lamiera piegata, lo spigolo non è mai uno spigolo vivo secco.
Gli elementi 33 e 34 non sono a sandwich, ma in lamiera semplice poiché sono sufficientemente rigidi per autosostentarsi, essendo irrobustiti dalle loro stesse piegature. Essi hanno una misura di circa m 150 x m 150.
La figura 8 mostra, in sezione orizzontale, l'unione tra due pannelli 25 e 25' di parete 2. Come si vede le due sezioni vanno ad incastrarsi, ed i bordi 29, 30 consentono un accoppiamento perfetto. Posteriormente un lembo del bordo 30 del pannello 25 è collegato ad un elemento a C 18, di sostegno. Si fissa il pannello 25 con una vite 63 che collega il lembo sporgente 64 del bordo 30 all'elemento 18, si incastra il bordo sagomato 29 del pannello adiacente 25' nel bordo 30 del pannello 25, in modo tale che questo incastro garantisca il fissaggio. Tuttavia il pannello 25' a sua volta sarà meglio bloccato fissando analogamente con una vite il suo bordo 30' (non illustrato) all'altra sua estremità con un altro elemento 18, fermando così il pannello 25' sui due lati.
In basso i pannelli 25 sono fissati sulla mastra 9 e posteriormente sono fissati agli elementi a C, generalmente in due punti intermedi del pannello 25.
Sul punto di unione, quando gli accostamenti non risultino perfettamente planari, si dispone un coprifilo 37, che ha il solo scopo estetico di chiusura della fessura.
Sul soffitto 3, si preferisce semplicemente accostare i pannelli, com'è illustrato in figura 1, non incastrandoli, per non rischiare di avere nelle fughe degli angoli dei disallineamenti importanti.
La figura 9 mostra in vista prospettica un particolare dell'accoppiamento di figura 8, in corrispondenza dell'estremità superiore dei pannelli, con il lembo superiore 31 ripiegato.
La figura 10 è una sezione orizzontale di una doppia parete, che è costituita da due pannelli singoli 25" e 25'" di parete verticale, uniti da un elemento prefabbricato 38. La doppia parete 25", 25'", viene impiegata quando si debbano separare due locali, senza l'appoggio di paratie 8 intermedie. L'elemento prefabbricato 38, che chiude le pareti 25", 25'" alle estremità, è in lamiera di acciaio inossidabile, con uno spessore uniforme. I bordi 29", 30'", della lamiera in acciaio inossidabile delle pareti 25", 25'", sono opportunamente ripiegati alle estremità, per conferire maggiore robustezza al complesso.
In figura 11 è illustrato, in sezione verticale, il profilo di una mastra 9.
Le figure 12, 13 e 14, sono dei particolari di elementi di mastra, che vengono forniti prefabbricati, e che s'impiegano in casi particolari. L'elemento di mastra 39 illustrato in figura 12 viene impiegato in corrispondenza di un angolo interno del perimetro.
L'elemento di mastra 40 illustrato in figura 13 viene impiegato in corrispondenza di uno spigolo esterno del perimetro.
L'elemento di mastra 41 illustrato in figura 14 viene impiegato dove è previsto il successivo montaggio di una doppia parete 25", 25'".
Le figure 15 e 16 illustrano il basamento cassonato 20 con canaletta incorporata 21. Detto basamento 20 è aperto solo in corrispondenza della base, ossia del lato inferiore che verrà chiuso dal copertino, e sigillato su di esso.
La figura 17 è una sezione verticale di una canaletta isolata 42, indicata in vista prospettica in figura 20. La canaletta viene fornita con la superficie inferiore completamente chiusa. Essendo l'ombrinale 43 (cfr. figura 2) previamente già installato sul copertino, sarebbe molto critico far corrispondere esattamente ad esso un foro che fosse già predisposto sulla canaletta 42. Pertanto si preferisce, dopo aver montato la canaletta 42, rilevare in sito la posizione deH'ombrinale 43 e praticare, solo dopo la messa in opera, il foro sulla canaletta 42 in corrispondenza esatta dell'ombrinale 43, e saldarvi l'ombrinale 43 nella posizione esatta.
Nel caso della canaletta isolata 42, entrambi i bordi hanno un profilo 10', 11', 12', 10", 11", 12", analogo a quello della mastra 9, con entrambi i tratti 11', 11", inclinati verso l'esterno.
Poiché la canaletta può dover seguire delle deviazioni, con un percorso angolato, per semplicità vengono forniti elementi standard già prefabbricati con gli angoli a 90°: ad esempio a L indicato con 44 in figura 18, oppure a T indicato con 45 in figura 19.
In alcuni casi può essere utile avere la possibilità di raccogliere una quantità d'acqua superiore. È opportuno impiegare una canaletta con profondità maggiorata 46, illustrata nelle figure 21 e 22. In questo caso rimarrà analogo, ma più profondo, l'andamento del profilo del bordo esterno, con i tratti 10'", 11'", 12'", 10"", 11"", 12"", mentre verso l’interno si aumenta la profondità grazie ad uno scalino 47.
Ovviamente di conseguenza si dovrà accrescere lo spessore del pavimento in resina, quindi tale realizzazione sarà più costosa e più onerosa la messa in opera. Inoltre accrescerà di conseguenza anche il peso del pavimento. In alternativa si potrebbe forare il copertino in corrispondenza di tale canaletta, ma il copertino andrebbe allora rinforzato, per non creare disturbi alla struttura del ferro nave, detta soluzione viene utilizzata in vicinanza di particolari utenze.
Le figure 23 e 24 illustrano, in sezione verticale ed in prospettiva, una copricanaletta 48. Questa va appoggiata sopra le canalette 21 o 42, come un coperchio. Viene realizzata con una lamiera in acciaio inossidabile dello spessore di 3 mm, normalmente con elementi da 300 mm. È priva di chiodini e di altri accessori, ed è costruita solo a mezzo di piegatura e punzonatura per la costituzione dei fori 49, atti a consentire il passaggio dei liquidi nelle canalette 21 o 42.
La figura 25 mostra in dettaglio il fissaggio di un pannello 2 ad una paratia posteriore 8 o ad un ponte sovrastante. Al pannello 2 sono avvitati o incollati posteriormente degli elementi a C in acciaio zincato, contraddistinti dall'indice 18, poiché sull'acciaio inossidabile è meglio evitare le saldature. Un elemento 18 è riprodotto in sezione nella figura 27.
Ogni elemento 18 a C è saldato a due mensole di supporto 19 in acciaio zincato, normalmente a U o a L, che a loro volta sono saldate alla paratia 8 o al ponte sovrastante, con le saldature indicate in figura. Si ha così la garanzia di un fissaggio molto preciso dei pannelli.
La figura 26 illustra il fissaggio d'angolo della parete 2 e del soffitto 3 alla paratia 8 posteriore. In corrispondenza dell'angolo viene impiegato un particolare elemento di fissaggio 50, che è singolarmente riprodotto in figura 28 ed è costituito da due elementi a C tagliati e saldati a 90°. Consiste in realtà in un unico pezzo prefabbricato, appositamente ripiegato.
Allo scopo di sovrapporsi per un tratto al braccio orizzontale 52 dell'elemento di fissaggio 50, la mensola di supporto 51 è opportunamente più lunga delle mensole 19.
Verso la parte interna dell'angolo parete-soffitto, vi è un profilato di finitura 53 a L, che è singolarmente illustrato in sezione nella figura 30.
Il profilato 53, che viene fornito prefabbricato con una lunghezza commerciale di 2 m, rende stondato lo spigolo parete-soffitto in modo da rispettare le norme.
Nella figura 26 si vedono i bordi ripiegati 31 e 32, in corrispondenza delle estremità dei lati corti dei pannelli 25.
In figura 29 è rappresentata la sezione verticale di un profilato 54 a T, da utilizzare in corrispondenza del fissaggio al ponte sovrastante di una parete doppia 25"-25'". Il profilato 54 è praticamente un elemento doppio del profilato 50. Ognuna delle due pareti 25" e 25'" va accostata esternamente al corrispondente lato dell'asta della T: 55 e 56. Il profilato 54 collega il soffitto di due locali adiacenti.
Le figure 31 , 32 e 33 rappresentano in prospettiva elementi prefabbricati di profilati di finitura interna 53, rispettivamente 57, 58, 59, che s'impiegano in casi particolari.
La figura 31 illustra un profilato di finitura 57 che viene impiegato in corrispondenza di una doppia parete 25", 25'".
La figura 32 illustra un profilato di finitura 58 che viene impiegato in corrispondenza di un angolo interno dei pannelli 25 .
La figura 33 illustra un profilato di finitura 59 che viene impiegato in corrispondenza di uno spigolo esterno del perimetro dei pannelli 25 .
Nella figura 34 è rappresentato il fissaggio di un piedino 60 di un arredo 61 alla pavimentazione.
Nel caso che si debbano fissare alla pavimentazione degli arredi con il fronte inferiore aperto, come ad esempio dei tavoli, non si utilizzano i basamenti cassonati 20 preincollati sul copertino 7, ma se ne fissano i piedini 60 sul sottofondo 4, durante la fase di stesura della pavimentazione, Nella figura è rappresentato, sopra al copertino 7, lo strato di sottofondo 4, lo strato di finitura 5 ed il sottile strato di resina trasparente 6. Il piedino 60 viene incollato sul sottofondo 4 mediante l'adesivo strutturale 62 che viene inserito nella concavità sotto il piedino 60. Quindi il piedino 60 viene annegato e ricoperto parzialmente dallo strato di finitura e dalla resina. La presente invenzione comprende tutte quelle varianti di dettaglio e quelle modifiche che possono risultare ovvie ad un tecnico del ramo, che non esulano daH’ambito della presente invenzione, ma si intendono comprese nel campo delle seguenti rivendicazioni.

Claims (34)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Strutture adatte all'allestimento di locali umidi caratterizzate dal fatto che si impiegano profilati di contenimento (9) appositamente sagomati, che inferiormente presentano un lembo inclinato (11) in corrispondenza del punto di sovrapposizione con la pavimentazione (1), che i profilati (9) vengono previamente incollati con adesivi strutturali direttamente sulla struttura sottostante (7), che successivamente viene la messa in opera la pavimentazione (1) che è costituita da un sottofondo (4), uno strato di finitura decorativo (5), da una resina trasparente (6) e da un protettivo antigraffio ed antiusura.
  2. 2. Strutture secondo la rivendicazione 1, caratterizzate dal fatto che il profilato di contenimento o mastra (9) ha un bordo inferiore orizzontale (10) che s'incolla sulla struttura sottostante (7), che prosegue con un lembo (11) inclinato di circa 45°, avente un'altezza uguale a quella prevista per la pavimentazione (1), che dopo un piccolo tratto orizzontale (12), in corrispondenza dell'angolo (13), il profilo è arrotondato, che segue poi con un andamento verticale (14) sufficientemente alto, che superiormente termina con un bordo inclinato (15), che posteriormente ha un orlo orizzontale (16).
  3. 3. Strutture secondo la rivendicazione 1, caratterizzate dal fatto che sui profilati di contenimento (9) si dispongono i pannelli (25) a cui sono incollati elementi a C (18), in acciaio zincato, che vengono fissati posteriormente alla paratia (8) mediante mensole di supporto (19) e che superiormente il fissaggio d'angolo della struttura alla paratia posteriore (8) ed al ponte sovrastante avviene con l'impiego di appositi profilati (50).
  4. 4. Strutture secondo la rivendicazione 1, caratterizzate dal fatto che i pannelli (25) sono costituiti da una superficie a vista in lamiera di acciaio inossidabile (26), da una superficie posteriore in lamiera zincata (27), essendo all'interno inserito un rinforzo in alluminio corrugato (28) e che sui bordi (29, 30, 31, 32) il pannello (25) termina con la sola lamiera in acciaio inossidabile (26), opportunamente ripiegata atta all'accoppiamento dei pannelli (25), mentre rimangono svincolate dai bordi ed indipendenti le parti posteriori (27, 28).
  5. 5. Strutture secondo la rivendicazione 1, caratterizzate dal fatto che si incollano direttamente sulla struttura sottostante o copertino (7) la mastra (9), le canalette di scolo (21, 42, 46) ed i basamenti cassonati (20).
  6. 6. Strutture secondo le rivendicazioni 1 e 2, caratterizzate dal fatto che il basamento cassonato (20) che ha al piede un profilo uguale a quello della mastra (10, 11, 12, 13) è chiuso su tutti i lati.
  7. 7. Strutture secondo le rivendicazioni 1 e 5, caratterizzate dal fatto che le canalette (42) sono fornite di pezzo in acciaio inossidabile con la superficie inferiore completamente chiusa, con entrambi i bordi aventi un profilo (10', 11', 12', 10", 11", 12"), analogo a quello della mastra (9), con due tratti (11', 11") inclinati verso l'esterno.
  8. 8. Strutture secondo le rivendicazioni 1 e 7, caratterizzate dal fatto che la canaletta (46) ha una profondità maggiorata con analogo andamento del profilo del bordo esterno (10'", 11'", 12'", 10"", 11"", 12""), e che verso l'interno ha uno scalino (47).
  9. 9. Strutture secondo la rivendicazione 1, caratterizzate dal fatto che la copricanaletta (48) è costruita a mezzo di piegatura e punzonatura preferibilmente realizzata con una lamiera in acciaio inossidabile dello spessore di 3 mm.
  10. 10. Strutture secondo le rivendicazioni 1 e 2, caratterizzate dal fatto che il basamento cassonato (20) ha la canaletta (21) incorporata, e che se è adiacente alla mastra (9), il suo profilo (23), verso la mastra (9), è complementare al profilo della mastra (9) e che all'estremità opposta (24) della canaletta (21), dove questa incontra la pavimentazione, il profilo assume la sagomatura della mastra (10', 11', 12')
  11. 11. Strutture secondo le rivendicazioni 1 e 5, caratterizzate dal fatto che il basamento cassonato (20) con canaletta (21) è isolato dalla mastra (9).
  12. 12. Strutture secondo le rivendicazioni 1 e 3, caratterizzate dal fatto che le mensole di supporto (19) sono in acciaio zincato,
  13. 13. Strutture secondo le rivendicazioni 1 e 4, caratterizzate dal fatto che i due bordi sui lati lunghi (29, 30), sono complementari tra loro, e che formano un dente, grazie a quattro piegature a 90°, mentre i due bordi (31, 32) dei lati corti del pannello hanno la lamiera in acciaio inossidabile (26) ripiegata verso la parte posteriore con un'inclinazione uguale a quella del bordo inclinato (15) della mastra.
  14. 14. Strutture secondo le rivendicazioni 1 e 4, caratterizzate dal fatto che la lamiera in acciaio inossidabile (26) ha uno spessore di 8/10 mm, che la lamiera zincata (27) ha uno spessore di 6/10 mm, che il foglio interno corrugato di alluminio (28) ha uno spessore di 0,3 mm, con un'altezza della greca di 15 mm, che le dimensioni del pannello (25) rettangolare, sono di 2 m x 0,9 m, con il lato lungo disposto verticalmente.
  15. 15. Strutture secondo le rivendicazioni 1 e 4, caratterizzate dal fatto che la per il foglio interno corrugato di alluminio (28) è utilizzato un prodotto noto con il nome commerciale di Doluflex.
  16. 16. Strutture secondo le rivendicazioni 1 e 2, caratterizzate dal fatto che sui lembi inclinati (11, 11’, 11", 11"’, 11"") in corrispondenza del punto di sovrapposizione della pavimentazione si impiegano adesivi e/o si pretrattano le superfici con promotori di adesione e/o con irruvidimenti della superficie.
  17. 17. Strutture secondo le rivendicazioni 1 e 16, caratterizzate dal fatto che il promotore di adesione è costituito da un composto bicomponente a base xilanica, che gli adesivi strutturali sono poliuretanici monocomponenti, che il sottofondo (4) è costituito da materiale epossipoliuretanico bicomponente caricato con cariche alluminate microcellulari espanse, che lo strato di finitura (5) è costituito da resina bicomponente poliuretanica, che sulla finitura si stende una mano di resina poliuretanica trasparente (6) incorporante granuli antisdrucciolo, che si termina con uno speciale protettivo antigraffio ed antiusura di natura acrilica-siliconica trasparente. .
  18. 18. Strutture secondo la rivendicazione 1, caratterizzate dal fatto che si realizzano zone con antisdrucciolo seminando, sopra la resina poliuretanica trasparente, dell'ossido d'alluminio, con granulometria 60 mesh, ripitturando immediatamente, nella stessa zona, con la medesima resina poliuretanica trasparente, eventualmente dando una rullata sul primo strato di resina poliuretanica, seminando i granuli e riapplicando la stessa resina nell'arco di 10 minuti.
  19. 19. Strutture secondo la rivendicazione 1, caratterizzate dal fatto che il sottofondo ha uno spessore medio di 25 mm, che lo strato di finitura decorativo ha uno spessore di 2 mm, che la resina poliuretanica trasparente ha uno spessore di 200 μ e che il prodotto protettivo antigraffio ha uno spessore di 150μ.
  20. 20. Strutture secondo la rivendicazione 1, caratterizzate dal fatto che come adesivo e sigillante si impiega il prodotto noto con il nome commerciale di Sicaflex 252.
  21. 21. Strutture secondo le rivendicazioni 1 e 3, caratterizzate dal fatto che per il collegamento tra loro di due pannelli (25) adiacenti, quando la parete (2) formi in pianta un angolo interno, è provvisto un elemento di raccordo (33), in lamiera di acciaio inossidabile, e che in corrispondenza del vertice dell'angolo la lamiera dell'elemento (33) è arrotondata, e che i due bordi terminali (35, 36) dell'elemento (33) sono, come i bordi (29, 30), complementari.
  22. 22. Strutture secondo le rivendicazioni 1 e 3, caratterizzate dal fatto che per il collegamento tra loro di due pannelli (25) adiacenti, quando la parete (2) formi in pianta uno spigolo esterno, è provvisto un elemento di raccordo (34), in lamiera di acciaio inossidabile, e che i due bordi terminali (35', 36'), dell'elemento (34) sono, come i bordi (29, 30), complementari.
  23. 23. Strutture secondo le rivendicazioni 1 e 3, caratterizzate dal fatto che si fissa il pannello (25) con una vite (63) che collega il lembo sporgente (64) del bordo (30) all'elemento a C (18), che si incastra il bordo sagomato (29) del pannello adiacente (25') nel bordo (30) del pannello (25) e che sul punto di unione si dispone un profilo di copertura (37).
  24. 24. Strutture secondo le rivendicazioni 1 e 3, caratterizzate dal fatto che si per il fissaggio d'angolo dei pannelli (25) di parete (2) e di soffitto (3) alla paratia (8), viene impiegato un elemento di fissaggio (50) che è costituito da un unico pezzo prefabbricato e ripiegato formato da due elementi a C tagliati e saldati a 90°.
  25. 25. Strutture secondo le rivendicazioni 1 e 3, caratterizzate dal fatto che si verso la parte interna dell'angolo parete-soffitto, si dispone un profilato di finitura a L (53), che rende stondato lo spigolo parete-soffitto e che viene fornito prefabbricato con una lunghezza di 2 m.
  26. 26. Strutture secondo le rivendicazioni 1 e 25, caratterizzate dal fatto che sono previsti particolari elementi prefabbricati per i profilati di finitura a L (53): un profilato (57) da impiegare in corrispondenza di una doppia parete (25", 25"'), un profilato (58) in corrispondenza di un angolo interno dei pannelli (25), un profilato (59) in corrispondenza di uno spigolo esterno dei pannelli (25).
  27. 27. Strutture secondo le rivendicazioni 1 e 3, caratterizzate dal fatto che per realizzare una doppia parete, costituita da due pannelli singoli (25", 25'"), questi vengono uniti da un elemento prefabbricato (38) che chiude le pareti (25", 25'") alle estremità, che l'elemento prefabbricato (38) è in lamiera di acciaio inossidabile, con uno spessore uniforme, e che i bordi (29", 30'") della lamiera in acciaio inossidabile delle pareti (25", 25'"), sono ripiegati alle estremità.
  28. 28. Strutture secondo le rivendicazioni 1 e 27, caratterizzate dal fatto che in corrispondenza del fissaggio al ponte sovrastante di una parete doppia (25", 25'") viene impiegato un profilato a T (54) essendo che ognuna delle due pareti (25", 25'") va accostata esternamente al corrispondente lato dell'asta della T (55, 56).
  29. 29. Strutture secondo la rivendicazione 1, caratterizzate dal fatto che sono previsti particolari elementi prefabbricati per la mastra (9) da impiegare in corrispondenza di un angolo interno del perimetro (39), in corrispondenza di uno spigolo esterno del perimetro (40), dove è previsto il successivo montaggio di una doppia parete (41).
  30. 30. Strutture secondo le rivendicazioni 1 e 7, caratterizzate dal fatto che sono previsti particolari elementi prefabbricati per la canaletta (42) da impiegare in corrispondenza di un angolo retto ad L (44) o in corrispondenza di una convergenza a T (45).
  31. 31. Strutture secondo la rivendicazione 1, caratterizzate dal fatto che per il fissaggio alla pavimentazione di un piedino (60) di un arredo (61) si incolla il piedino (60) sul sottofondo (4), durante la fase di stesura della pavimentazione, mediante un adesivo strutturale (62) che viene inserito nella concavità sotto il piedino (60), quindi il piedino (60) viene annegato e ricoperto parzialmente dallo strato di finitura e dalla resina.
  32. 32. Strutture secondo le rivendicazioni 1 e 21, caratterizzate dal fatto gli elementi di raccordo (33, 34) hanno una misura di m 150 x m 150.
  33. 33. Procedimento di montaggio delle strutture secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che si mettono in bolla le mastre (9), che poi s'incollano sul copertino (7), si montano quindi i pannelli (25), fissandoli alla paratia (8) ed al ponte superiore, si incollano sul copertino (7) i basamenti cassonati (20) e le canalette (21, 42, 46), si stende quindi un promotore di adesione come aggrappante fra il fondo e la resina e sui lembi inferiori (11, 11', 11", 11"', 11"") dei profilati in acciaio inossidabile, eventualmente dopo averne irruvidito la superficie, quindi si spalma il sottofondo, poi si mette uno strato di finitura, ed infine la resina trasparente, eventualmente con granuli antisdrucciolo, terminando con un protettivo antigraffio ed antiusura di natura acrilica-siliconica trasparente.
  34. 34. Strutture adatte all'allestimento di locali umidi e relativo procedimento di montaggio secondo quanto descritto nella presente relazione ed illustrato nei disegni allegati
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