ITBO20100427A1 - Metodo per la taratura di un filtro a cavità in un impianto trasmettitore a radiofrequenza - Google Patents
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Description
“METODO PER LA TARATURA DI UN FILTRO A CAVITA’ IN UN IMPIANTO TRASMETTITORE A RADIOFREQUENZA”
DESCRIZIONE DELL'INVENZIONE
La presente invenzione si inquadra nel settore tecnico relativo alla gestione degli impianti di trasmissione di potenza operanti nel campo delle radiofrequenze, e delle relative apparecchiature elettroniche ed elettromeccaniche.
In particolare, l'invenzione riguarda un metodo per la taratura dei filtri a cavità, operanti nei predetti impianti fra i dispositivi amplificatori di potenza e le antenne trasmittenti.
E’ noto che negli impianti di trasmissione in radiofrequenza, ad esempio i trasmettitori di segnali radiotelevisivi o di telefonia, o altre apparecchiature RF di potenza, il segnale che viene fornito in uscita dall’antenna trasmittente viene precedentemente amplificato per mezzo di dispositivi amplificatori di potenza.
In tali dispositivi, per via delle elevate potenze elettriche da trasferire al carico e per evitare per quanto possibile inquinamenti elettromagnetici su frequenze esterne alla banda utile del segnale, è particolarmente importante che le relative funzioni di trasferimento vengano realizzate nel modo più accurato possibile e con la massima efficienza.
Allo scopo di controllare con precisione la banda di frequenza del segnale vengono utilizzati filtri LC, le cui prestazioni in termini di accuratezza nella trasmissione delle frequenze all'interno della banda di lavoro, e nell’attenuazione delle frequenze al di fuori della stessa, nonché di efficienza della trasmissione del segnale, sono fondamentali per determinare le prestazioni e la qualità dell’apparecchiatura RF.
Un trasmettitore di segnali in radiofrequenza deve garantire una elevata purezza spettrale, per non creare interferenze ai danni di altri servizi di radiocomunicazione. A tale proposito, per ogni tipologia di trasmissione radioelettrica esistono appropriate norme tecniche, valide a livello nazionale o transnazionale, che stabiliscono i livelli massimi dei disturbi che possono essere irradiati dal trasmettitore. Per ottenere un risultato di pulizia spettrale compatibile con le suddette norme, il progetto del trasmettitore, indipendentemente da quale sia la banda di frequenze utilizzata ed il formato di modulazione analogico o digitale, deve prevedere uno stadio di filtraggio a valle dello stadio di amplificazione di potenza, subito prima del connettore di uscita RF (al quale viene collegata l’antenna per la radiodiffusione).
In particolare, prima di essere inviato all’antenna, il segnale di potenza in uscita daN’amplificatore viene fatto passare attraverso un filtro passa-banda, destinati ad attenuare in modo sostanziale le componenti spettrali del segnale che risultano esterni alla banda assegnata alla particolare trasmissione. In particolare, tale filtro ha lo scopo di evitare le interferenze su frequenze adiacenti a quelle della banda assegnata, dovuti a rientri di segnale captati dall’antenna e reimmessi in circuito.
Il sopra citato filtro è solitamente del tipo cosiddetto “a cavità”, vale a dire un dispositivo elettromeccanico particolarmente adatto all’uso in radiofrequenza quando le potenze in gioco comprese fra le centinaia di Watt e alcuni Kilowatt.
Nella sua forma più semplice un filtro a cavità di tipo noto è costituito, dal punto di vista fisico, da un circuito risonante LC, nel quale il valore dell’induttanza L è fisso, mentre il valore della capacità C è variabile.
Da un punto di vista meccanico, il filtro è costruito all’interno di un contenitore metallico. La forma del contenitore è solitamente cilindrica, ma sono altresì noti filtri a cavità realizzati in contenitori a sezione poligonale. All’interno del contenitore è realizzata una parte meccanica fissa, che costituisce l’induttanza e che si trova nella parte superiore del contenitore. Nella parte inferiore è disposta un’armatura mobile all’interno del contenitore la quale, unitamente alle pareti del contenitore stesso, definisce una cavità di volume variabile, la quale costituisce la capacità variabile del filtro.
La regolazione dell’armatura mobile avviene per mezzo di una vite di sintonia, azionabile dall’esterno del contenitore mediante un’idonea manopola.
Due loop di accoppiamento, che collegano elettricamente il circuito risonante ad altrettanti connettori RF, costituiscono rispettivamente l’ingresso e l’uscita del filtro a cavità.
Un filtro a cavità passa-banda, del tipo normalmente utilizzato in uscita dagli amplificatori di potenza in un impianto di trasmissione RF, è generalmente costituito da due o più dei moduli sopra descritti, opportunamente collegati fra loro in modo del tutto noto.
I filtri passa-banda a cavità sopra descritti, e in particolare quelli multistadio, sono in grado di operare al meglio delle proprie capacità solo se sono perfettamente tarati. La risposta in frequenza del filtro dipende infatti da una regolazione ottimale delle capacità variabili in esso presenti. Il valore di tali capacità viene impostato empiricamente da tecnici specializzati durante l'installazione deirimpianto di trasmissione, direttamente nel sito operativo dell’impianto.
Le tarature vengono solitamente effettuate per mezzo di appositi strumenti che iniettano segnale a bassa potenza (dell’ordine dei milliwatt) nel connettore di ingresso, e che leggono il corrispondente segnale in uscita dal connettore di uscita. Le procedure di taratura sono complesse e alquanto empiriche, per cui il risultato finale dipende molto anche dalla competenza e dall’esperienza dell’operatore.
La taratura, e soprattutto la gestione del corretto funzionamento dei filtri a cavità in un impianto di trasmissione RF, presentano una serie di inconvenienti, che possono rendere poco efficiente e costosa la gestione dei predetti filtri sul lungo periodo.
In primo luogo, il fatto che la taratura venga effettuata a bassa potenza non garantisce di per sé che il filtro così tarato funzioni in maniera ottimale anche alle potenze operative nominali le quali, come già detto, sono solitamente dell’ordine di grandezza dei Kilowatt. Anche le operazioni di taratura più accurate si rivelano pertanto forzatamente approssimate, e in qualche modo effettuate “al buio”, senza cioè avere un riscontro diretto e preciso della reale risposta del filtro alle normali potenze di funzionamento.
Un altro inconveniente è dato dal fatto che la taratura dei filtri a cavità tende a degradarsi col passare del tempo. Questo avviene principalmente per effetto degli sbalzi di temperatura, ma anche a causa dell’azione di altri agenti atmosferici e dell’inevitabile variazione sul lungo periodo delle caratteristiche dei materiali che costituiscono i filtri.
L’effetto di degradazione della taratura, e quindi di perdita di efficienza dei filtri a cavità avviene gradualmente, ma in modo incostante e non facilmente prevedibile. Allo scopo di mantenere gli impianti in condizioni operative adeguate si rivela necessario pertanto prevedere operazioni periodiche di controllo dei suddetti filtri, di misurazione delle loro prestazioni e di eventuale ritaratura degli stessi.
Tali operazioni vengono naturalmente eseguite da tecnici competenti; richiedono tempi lunghi, sia per l'effettuazione delle operazioni sul posto sia per gli spostamenti verso i siti, spesso piuttosto distanti fra loro e dai centri abitati; devono essere effettuate fuori linea, per cui l'impianto trasmettitore deve essere disattivato durante il controllo; per tutti i motivi di cui sopra, le operazioni di verifica dei filtri risultano anche particolarmente costose.
Uno scopo della presente invenzione è quello di proporre un metodo per la taratura di un filtro a cavità in un impianto trasmettitore in radiofrequenza che possa essere eseguito in modo sostanzialmente automatizzato.
Un altro scopo dell’invenzione è quello di proporre un metodo per la taratura di un filtro a cavità che possa essere eseguito mantenendo il filtro stesso in linea nell’impianto trasmettitore.
Un ulteriore scopo dell’invenzione è quello di proporre un metodo per la taratura di un filtro a cavità che consenta di eseguire la taratura con segnali di potenza comparabile con quella operativa del filtro.
Ancora uno scopo dell’invenzione è quello di proporre un metodo per la taratura di un filtro a cavità che ne consenta sia l’esecuzione che la verifica in remoto, senza cioè che sia necessaria la presenza in loco di un operatore. Gli scopi sopra citati vengono interamente ottenuti, in accordo con il contenuto delle rivendicazioni, da un metodo per la taratura di un filtro passabanda a cavità attuabile in un impianto trasmettitore a radiofrequenza, il quale comprende un’apparecchiatura trasmittente collegata a un’antenna trasmittente con l’interposizione del predetto filtro passa-banda.
L’apparecchiatura trasmittente comprende inoltre uno strumento di misura a ponte riflettometrico, per misurare la potenza in uscita e in ingresso dall’apparecchiatura, e mezzi di comunicazione remota, atti a consentire a un operatore remoto di accedere alle misurazioni.
Il metodo per la taratura secondo l'invenzione comprende una sequenza di fasi operative successive, ciascuna delle quali comprende: l'iniezione in uscita dall’apparecchiatura di un segnale di prova Sd di frequenza fO e potenza PO predefinita per mezzo dello strumento a ponte riflettometrico; la corrispondente rilevazione del valore del relativo segnale riflesso Sr per mezzo del medesimo strumento; la memorizzazione del suddetto valore in un’area di memoria dell’unità di elaborazione prevista nell’apparecchiatura trasmittente.
In ciascuna delle fasi operative la frequenza f del segnale di prova Sd viene variata di una quantità Af predefinita, in modo da coprire una banda di frequenze maggiore della banda passante Bp del filtro a cavità e da comprendere la banda passante Bp del filtro.
Le caratteristiche dell'invenzione, così come risulteranno dalle rivendicazioni, sono evidenziate nella seguente descrizione dettagliata, con riferimento alle tavole di disegno allegate, nelle quali:
la figura 1 illustra uno schema a blocchi di un trasmettitore di potenza in radiofrequenza, collegato a un filtro a cavità e a un’antenna trasmittente, atto ad attuare il metodo secondo l’invenzione;
la figura 2 illustra un grafico della curva di risposta tipica di un filtro passa-banda;
la figura 3 illustra un grafico della risposta in riflessione del filtro a cavità in una sessione di controllo della taratura per punti del medesimo filtro effettuata secondo l’invenzione.
La figura 1 illustra, in modo del tutto schematico e a puro titolo esemplificativo, la configurazione della parte finale di un impianto trasmettitore 100 operante in radiofrequenza, del tipo solitamente utilizzato per trasmissioni radiotelevisive.
In particolare, l'impianto trasmettitore 100 comprende un’apparecchiatura trasmittente 10 avente configurazione nota, provvista di un ingresso 11 per il segnale da trasmettere un’uscita di potenza 12, atta a fornire un segnale da trasmettere compreso in una banda operativa predefinita di frequenze.
AN’uscita di potenza 12 è collegato un ingresso 21 di un filtro passabanda 20 del tipo a cavità, accordato in modo da consentire il transito dell’intera banda del predetto segnale da trasmettere, e da bloccare segnali e disturbi a frequenze maggiori e minori.
Un’antenna trasmittente 30 è collegata all’uscita 22 del filtro 20, e provvede a irradiare il segnale ricevuto.
In sostanza, idealmente, il predetto filtro 20 si comporta, nei confronti del segnale in ingresso, come un’impedenza di valore nullo per le frequenze comprese nella propria banda passante, e come un’impedenza di valore infinito per le frequenze esterne a tale banda. In pratica, il segnale in ingresso nel filtro 20 subisce attenuazioni prossime allo zero, e approssimativamente costanti, all’interno della banda passante del filtro 20, e attenuazioni molto elevate all’esterno della medesima banda, che aumentano progressivamente all’allontanarsi delle frequenze da quelle comprese in tale banda passante. In prossimità delle frequenze di taglio, l’attenuazione subisce variazioni tanto più accentuate quanto maggiore è l’ordine del filtro.
Ciascun filtro 20, in funzione della propria struttura e delle proprie possibilità di regolazione, possiede pertanto una curva di risposta di attenuazione tipica in funzione delle frequenze del segnale che riceve in ingresso. Tale curva di risposta viene ottimizzata in fase di taratura iniziale da parte del tecnico installatore. A titolo di esempio, in figura 2 è illustrata una tipica curva di risposta dell’attenuazione introdotta da un filtro a cavità 20 sul segnale che lo attraversa.
In un impianto trasmettitore di tipo noto e comunemente installato, l’apparecchiatura trasmittente 10 comprende, oltre a uno o più amplificatori di potenza 10a e ai relativi dispositivi accessori, uno strumento di misura 15 del segnale in transito sulla predetta uscita 12, provvisto di un ponte riflettometrico. Tale strumento 15 è atto ad effettuare, secondo modalità note, misurazioni relative alla potenza istantanea all’uscita dell’apparecchiatura trasmittente 10, sia quella diretta, vale a dire in uscita dal trasmettitore 10, sia quella riflessa, cioè quella di rientro nel medesimo trasmettitore per effetto di riflessioni dovute a disadattamenti nel carico a valle. Tali misurazioni vengono in genere effettuate per consentire l’attivazione di idonee protezioni in caso di danneggiamento dell’antenna trasmittente o del filtro interposto, in modo da evitare danneggiamenti a carico dello stadio di potenza del trasmettitore.
L’apparecchiatura trasmittente 10 è inoltre provvista di una unità di elaborazione 13 programmabile, tra le cui funzioni è prevista anche quella di raccogliere i dati delle misurazioni effettuate dallo strumento 15 e di memorizzarli per consentirne successive analisi da parte di un tecnico manutentore.
L’apparecchiatura trasmittente 10 comprende altresì mezzi di comunicazione remota 16, destinati in primo luogo a consentire a un operatore remoto l’accesso alla struttura dell’apparecchiatura trasmittente 10 per scopi diagnostici, di lettura degli stati operativi, di riconfigurazione etc (assistenza tecnica remota). Tali mezzi di comunicazione remota 16 sono generalmente costituiti da un telefono cellulare opportunamente interfacciato con la sopra citata unità di elaborazione 13, ad esempio mediante un protocollo di accesso a Internet su rete mobile. Ove possibile, i mezzi di comunicazione 16 sono invece costituiti da un dispositivo atto a consentire l’accesso alla rete Internet su linea fissa.
In ogni caso, sia lo strumento di misura della potenza diretta e riflessa 15 che il dispositivo di comunicazione remota 16 sono normalmente presenti e utilizzati in un impianto trasmettitore in radiofrequenza 100.
Il metodo per il controllo della taratura del filtro a cavità 20 secondo l’invenzione sfrutta la presenza dei predetti dispositivi per verificare periodicamente lo stato operativo del medesimo filtro a cavità 20, e richiedere pertanto un intervento di manutenzione sullo stesso solo nel caso in cui i risultati della verifica mostrino un deterioramento inaccettabile delle prestazioni.
Il suddetto metodo comprende una sequenza di fasi operative effettuate in successione, e attivabili da un operatore remoto oppure automaticamente a intervalli di tempo predefiniti. Dal punto di vista pratico, il metodo viene attuato per mezzo di un idonea procedura di un programma per elaboratore installata nella predetta unità di elaborazione 13 dell’apparecchiatura trasmittente 10. In una preferita forma di realizzazione dell'invenzione, una prima fase operativa prevede la generazione di un segnale di prova Sd a una prima frequenza fO e con una potenza PO predefinita. Il segnale di prova Sd può essere costituito da una singola frequenza, o comunque da frequenze appartenenti a una banda molto stretta centrata sulla prima frequenza fO. Quest’ultima viene definita in modo da essere ampiamente inferiore alla frequenza di taglio inferiore del filtro a cavità 20.
Il segnale di prova viene iniettato nell’uscita 12 dell’apparecchiatura trasmittente 10 per mezzo dello strumento a ponte rif lettometrico 15. La potenza Pr del segnale riflesso Sr viene quindi misurata dal medesimo strumento 15, e il suo valore viene memorizzato in un’area di memoria dell’unità di elaborazione 13, unitamente al valore della potenza diretta del segnale di prova Sd.
Poiché il filtro 20 si comporta sostanzialmente come un carico a impedenza molto elevata per frequenze distanti dalla banda passante del filtro 20, il valore misurato della potenza riflessa Pr sarà molto prossimo a quello della potenza diretta PO. Nella rappresentazione del risultato su un grafico cartesiano illustrata in figura 3, che presenta in ascissa il valore della frequenza di trasmissione e in ordinata il valore della potenza misurata, per valori distanti dalla banda passante del filtro il valore misurato della potenza riflessa per un dato valore di frequenza sarà molto prossimo al valore della potenza diretta PO, in quanto praticamente tutto il segnale iniettato verrà riflesso.
Le fasi operative successive del metodo di controllo sono in sostanza identiche a quella già descritta. L’unica differenza prevede, per ogni fase successiva, l’incremento della frequenza del segnale di prova Sd, rispetto alla fase precedente, di una quantità Af predefinita, il cui valore dipenderà dalla risoluzione che si vorrà dare alla misura.
Nel grafico di figura 3 i risultati delle varie fasi operative sono illustrati per punti. E’ ovvio che, in corrispondenza delle frequenze appartenenti alla banda passante del filtro 20, la maggior parte del segnale Sd in uscita verrà trasmessa, e la frazione riflessa del medesimo segnale che viene misurata sarà corrispondentemente minore.
Una volta completata la sequenza di misurazioni sulle diverse frequenze prescelte, il risultato complessivo, opportunamente codificato, viene trasmesso a una postazione remota di manutenzione per mezzo dei sopra citati mezzi di comunicazione remota 16.
Il metodo di taratura è stato finora descritto in funzione di un controllo remoto e automatizzato della taratura del filtro a cavità 20. E’ tuttavia immediato arguire che lo stesso metodo può essere utilizzato da un tecnico manutentore in loco per effettuare la reale taratura del filtro 20. In sostanza, nel caso in cui dai test remoti risulti necessario ritarare il filtro 20, il tecnico non dovrà far altro che comandare l’attivazione delle fasi operative sopra descritte, mediante un idoneo dispositivo di attivazione 18 previsto nell’apparecchiatura trasmittente 10, per effettuare in successione una serie di test secondo il presente metodo, visualizzandone i risultati, ad esempio nella forma grafica di figura 3, in un dispositivo visualizzatore 17 solitamente previsto nell’apparecchiatura trasmittente 10 per la gestione locale della stessa. Sulla base dei risultati visualizzati, il tecnico provvede quindi a effettuare manualmente la taratura del filtro secondo le proprie tecniche, rieseguendo di volta in volta il test e visualizzandone immediatamente le variazioni rispetto al passo precedente.
I sopra citati dispositivi visualizzatore 17 e di attivazione locale 18 possono essere vantaggiosamente costituiti dal display e da uno dei tasti normalmente previsti in ogni apparecchiatura trasmittente 10 per consentire a un operatore di interagire con la stessa per motivi di programmazione, manutenzione o altro.
E’ altresì ovvio che, nell’attuazione del presente metodo, possono essere prescelte modalità diverse di selezione delle frequenze del segnale di prova Sd da misurare, così come della sua potenza. Ad esempio, la prima fase operativa può essere effettuata con un segnale alla massima frequenza, e quindi decrementare progressivamente la stessa fino a quella minima di test.
I vantaggi che il metodo di controllo della taratura del filtro a cavità 20 sopra descritto consente di ottenere sono immediatamente evidenti. In primo luogo, la funzionalità e le prestazioni del filtro 20 possono essere controllate di frequente e senza l'intervento di un tecnico manutentore in loco. L’intervento del tecnico si renderà necessario solo nel caso in cui i risultati del test segnalino un calo significativo delle prestazioni del filtro 20.
Un ulteriore vantaggio è dato dal fatto che le prestazioni del filtro 20 possono essere controllate in modo sostanzialmente automatico.
Ancora un vantaggio è dato dal fatto che, per effettuare le misure, non è più necessario mettere fuori linea il filtro.
Un altro vantaggio è costituito dal fatto che la verifica della taratura, così come la reale taratura in caso di necessità, possono essere effettuate con segnali di potenza paragonabile a quella di lavoro del filtro e deirimpianto di trasmissione.
Si intende che quanto sopra è stato descritto a titolo puramente esemplificativo e non limitativo. Pertanto, possibili modifiche e varianti dell'invenzione si considerano rientranti neN'ambito protettivo accordato alla presente soluzione tecnica, così come sopra descritta e nel seguito rivendicata.
Claims (10)
- RIVENDICAZIONI 1. Metodo per la taratura di un filtro passa-banda a cavità in un impianto trasmettitore a radiofrequenza, detto impianto trasmettitore 100 comprendente un’apparecchiatura trasmittente 10, provvista di un’uscita di potenza 12 collegata a un ingresso 21 di detto filtro a cavità 20, un’uscita 22 di quest’ultimo essendo collegata a un’antenna trasmittente 30 per trasmettere segnali in una banda operativa di frequenze predefinita, detta apparecchiatura trasmittente 10 comprendente inoltre uno strumento di misura 15, atto ad effettuare misurazioni relative al segnale in uscita dalla medesima citata apparecchiatura trasmittente 10 e al corrispondente segnale riflesso rientrante dalla citata uscita di potenza 12, e a rendere disponibili i risultati di dette misurazioni a una unità di elaborazione 13 di detta apparecchiatura trasmittente 10, il citato metodo essendo caratterizzato dal fatto di comprendere una sequenza di fasi operative, ciascuna delle quali comprendente l'iniezione nella citata uscita di potenza 12 di un segnale di prova Sd di frequenza fO e potenza PO predefinita per mezzo del citato strumento di misura 15, la corrispondente rilevazione del valore del relativo segnale riflesso Sr per mezzo del medesimo strumento 15, e la memorizzazione di detto valore; in ciascuna di dette fasi operative, la frequenza f di detto segnale di prova Sd essendo variata di un valore Af predefinito o di un suo multiplo; la scelta delle citate frequenze f di detto segnale di prova Sd e il numero delle citate fasi operative essendo tali da coprire una banda di frequenze maggiore della banda passante Bp del citato filtro a cavità 20 e comprendente detta banda passante Bp; conferimento dei dati raccolti alla citata unità di elaborazione 13.
- 2. Metodo secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che, in detta sequenza di fasi operative, detto segnale di prova Sd ha frequenza iniziale fi minore delle frequenze comprese nella citata banda passante Bp di detto filtro a cavità 20, e che in ciascuno dei passi successivi la frequenza di detto segnale di prova è incrementata della citata quantità Af rispetto alla frequenza precedente.
- 3. Metodo secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che, in detta sequenza di fasi operative, detto segnale di prova ha frequenza iniziale fi maggiore delle frequenze comprese nella citata banda passante Bp di detto filtro a cavità 20, e che ciascuna delle frequenze successive di detto segnale di prova è decrementata della citata quantità Af rispetto alla frequenza precedente.
- 4. Metodo secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto di prevedere inoltre una fase di trasmissione almeno dei citati valori di segnale riflesso Sr verso una postazione remota di controllo tramite mezzi di comunicazione remota 16 previsti in detta apparecchiatura trasmittente 10.
- 5. Metodo secondo le rivendicazioni 1 e 4, caratterizzato dal fatto che detta sequenza di fasi operative viene effettuata secondo periodi di tempo predeterminati, e che i citati risultati sono trasmessi automaticamente da detta unità di elaborazione 13 a detta postazione di controllo remota alla conclusione di ciascuna sequenza di fasi operative.
- 6. Metodo secondo le rivendicazioni 1 e 4, caratterizzato dal fatto che detta sequenza di fasi operative viene attivata da un comando emesso da detta postazione di controllo remota tramite detti mezzi di comunicazione remota 16, e che i citati risultati sono trasmessi da detta unità di elaborazione 13 a detta postazione di controllo remota alla conclusione della citata sequenza di fasi operative.
- 7. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di prevedere inoltre una fase di visualizzazione almeno dei citati valori di segnale riflesso Sr su un dispositivo visualizzatore 17 previsto in detta apparecchiatura trasmittente 10.
- 8. Metodo secondo le rivendicazioni 1 e 7, caratterizzato dal fatto che detta sequenza di fasi operative viene attivata da un comando emesso da un operatore in locale tramite mezzi di attivazione locale 18 previsti in detta apparecchiatura trasmittente 10, e che i citati risultati sono trasmessi da detta unità di elaborazione 13 a detto dispositivo visualizzatore 17.
- 9. Metodo secondo la rivendicazione 4 o la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che i citati mezzi di comunicazione remota 16 comprendono un dispositivo di comunicazione GSM.
- 10. Metodo secondo la rivendicazione 4 o la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che i citati mezzi di comunicazione remota 16 comprendono una linea telefonica fissa con un corrispondente collegamento alla rete Internet.
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IT (1) | ITBO20100427A1 (it) |
Citations (4)
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AT400650B (de) * | 1994-09-09 | 1996-02-26 | Siemens Ag Oesterreich | Verfahren zur bestimmung der kenngrössen passiver modulierter hochfrequenzreflektoren |
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-
2010
- 2010-07-01 IT IT000427A patent/ITBO20100427A1/it unknown
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