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IT9022503A1 - Suola per calzature - Google Patents

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Publication number
IT9022503A1
IT9022503A1 IT022503A IT2250390A IT9022503A1 IT 9022503 A1 IT9022503 A1 IT 9022503A1 IT 022503 A IT022503 A IT 022503A IT 2250390 A IT2250390 A IT 2250390A IT 9022503 A1 IT9022503 A1 IT 9022503A1
Authority
IT
Italy
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sole according
midsole
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sole
portions
Prior art date
Application number
IT022503A
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English (en)
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IT9022503A0 (it
IT1246045B (it
Inventor
Francesco Bertone
Giovanni Daminelli
Ponti Luca De
Marco Fenzi
Federico Mancosu
Original Assignee
Pirelli Prod Diversificati
Superga Spa
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Pirelli Prod Diversificati, Superga Spa filed Critical Pirelli Prod Diversificati
Priority to IT02250390A priority Critical patent/IT1246045B/it
Publication of IT9022503A0 publication Critical patent/IT9022503A0/it
Publication of IT9022503A1 publication Critical patent/IT9022503A1/it
Application granted granted Critical
Publication of IT1246045B publication Critical patent/IT1246045B/it

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  • Footwear And Its Accessory, Manufacturing Method And Apparatuses (AREA)
  • Finger-Pressure Massage (AREA)

Description

D E S C R I Z I O N E
La presente invenzione riguarda una suola per calzature comprendente un battistrada applicato ad una superficie inferiore di un'intersuola in materiale espanso elasticamente deformabile, presentante superiormente una superficie d’appoggio per il piede dell'utilizzatore, in detta intersuola essendo definite una porzione anteriore ed una porzione posteriore fra le quali è interposta una porzione di irrigidimento trasversale, realizzata con materiale avente portanza superiore a quella del materiale utilizzato per dette porzioni anteriore ed posteriore.
Nella forma realizzativa descritta, la suola in oggetto è particolarmente studiata per un impiego in calzature ad uso sportivo. Ovviamente, ciò non esclude la possibilità di impiego dell'invenzione in calzature di tipo diverso da quello indicato.
Come è noto, nelle calzature ad impiego sportivo la suola è essenzialmente composta da una cosiddetta intersuola alla quale è generalmente accoppiato un battistrada. Il battistrada, normalmente realizzato in materiale elastomerico, è destinato ad agire in appoggio sul terreno per garantire l'ottimale aderenza della calzatura su quest'ultimo, mentre l 'intersuola, normalmente realizzata in etilvinilacetato (ÈVA) e/o poliuretano espanso, impegna i bordi inferiori della tomaia e fornisce superiormente una superficie di appoggio per il piede dell'utilizzatore.
Nell’ambito del comportamento funzionale della calzatura, l 'intersuola assume un ruolo determinante sotto diversi punti di vista.
Essa infatti oltre ad integrarsi con le strutture anatomiche del piede in modo conforme all’anatomia ed alla funzionalità del medesimo, deve essere in grado di ammortizzare adeguatamente l'impatto del piede con il suolo, nonché di guidare e controllare opportunamente il movimento del piede stesso durante la sua evoluzione.
Nel tentativo di soddisfare queste esigenze, diversi costruttori hanno proposto l'impiego di intersuole provviste di inserti in materiale plastico per l'assorbimento degli impatti sul suolo in corrispondenza del tallone e/o nella parte anteriore della calzatura, nonché intersuole composte dall'accoppiamento di due o più parti realizzate con materiali espansi a diversa densità, per definire sulla superficie d'appoggio del piede due o più zone a portanza differenziata.
In particolare, esistono suole in cui l’intersuola è provvista di una porzione di irrigidimento laterale, conformata essenzialmente a modo di spicchio ed estendentesi lungo il fianco interno della suola, la cui funzione è quella di sorreggere e guidare adeguatamente il piede in una determinata fase della sua movimentazione, comunemente riconosciuta nel settore come fase di "pronazione".
Inoltre, alcune intersuole prevedono la presenza di una porzione di irrigidimento trasversale, che si estende secondo uno sviluppo rettilineo in direzione sostanzialmente perpendicolare allo sviluppo longitudinale della suola. Questa porzione di irrigidimento, anch'essa ottenuta utilizzando materiale espanso con maggiore densità di quello utilizzato per le rimanenti parti dell'intersuola, definisce una zona di cerniera in corrispondenza della quale avviene, durante la movimentazione, il piegamento fra la parte anteriore e la parte posteriore della suola.
Si è trovato che per evitare la perdita di flessibilità dell'arco traverso e il rischio di un'inversione di curvatura dell’arco traverso si può ricorrere ad un particolare irrigidimento della suola in relazione alla posizione delle teste metatarsali.
Va a tale proposito ricordato che il complesso anatomico metatarsale è notoriamente formato da cinque ossa lunghe, chiamate metatarsi, ciascuna delle quali presenta, alle rispettive estremità opposte, una cosiddetta "base” mediante la quale avviene la connessione del metatarso con un corrispondente osso denominato "cuneiforme" nonché una "testa", in corrispondenza della quale è articolata la prima falange di una delle dita del piede.
In condizioni di appoggio statico, le teste dei metatarsi risultano normalmente allineate in modo da definire un arco, denominato "arco traverso" che rivolge la propria concavità verso il suolo.
La funzionalità dell'arco traverso è di fondamentale importanza ai fini di una corretta distribuzione delle forze che si sviluppano nella parte anteriore del piede durante il movimento.
Infatti, durante la deambulazione, l'arco traverso si presta a flettersi in modo da attutire l'impatto del piede sul suolo e da adattarsi alle asperità eventualmente presenti su quest'ultimo.
La presente invenzione prevede una suola per calzature, caratterizzata dal fatto che la porzione di irrigidimento trasversale presenta un bordo anteriore estendentesi secondo uno sviluppo incurvato con convessità rivolta verso la porzione anteriore e disposto in posizione leggermente arretrata rispetto alle teste metatarsali di detto piede, ciascuna di dette teste metatarsali sporgendo a sbalzo da detto bordo anteriore secondo una misura prestabilita.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi appariranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di una forma di esecuzione preferita ma non esclusiva di una suola per calzature, secondo la presente invenzione.
Tale descrizione verrà fatta qui di seguito con riferimento agli uniti disegni, forniti a solo scopo indicativo e pertanto non limitativo, nei quali:
- la figura 1 mostra una vista in pianta della suola secondo l'invenzione, alla quale è sovrapposta la rappresentazione della struttura scheletrica del piede dell'utilizzatore;
- la figura 2 mostra la suola vista da sotto, sprovvista del battistrada;
- la figura 3 mostra la suola sezionata longitudinalmente secondo la linea III-III di figura 2;
- la figura 4 è una sezione della suola eseguita secondo la traccia IV - IV di figura 2;
- la figura 5 è una sezione eseguita secondo la traccia V - V di figura 2.
Con riferimento alle figure citate, con 1 è stata complessivamente indicata una suola per calzature, secondo la presente invenzione.
La suola 1, particolarmente adatta a calzature per impiego sportivo, comprende convenzionalmente un battistrada 2, indicato con linea tratteggiata nelle figure 3. 4 e 5· il quale è destinato ad agire in contatto sul suolo ed a garantire l'ottimale aderenza con quest'ultimo.
Il battistrada 2 risulta applicato su una superficie inferiore 3b di una cosiddetta intersuola 3i realizzata preferibilmente in materiale espanso elasticamente deformabile, alla quale verrà fissata la tomaia della calzatura (non illustrata).
L'intersuola 3 presenta superiormente una superficie di appoggio 3a per il piede dell'utilizzatore, ed è pertanto strutturata e sagomata in modo da adattarsi adeguatamente con le strutture anatomiche del piede.
Queste strutture anatomiche sono state rappresentate con linea sottile in figura 1, dove sono facilmente riconoscibili l'astragalo 4, che riceve le forze della gamba, il calcagno 5, che fornisce il punto di appoggio posteriore del piede, le ossa cuneiformi 6, collegate all'astragalo 4 e al calcagno 5 rispettivamente mediante lo scafoide 7 ed il cuboidc 8, nonché i cinque metatarsi 9a,9b,9c,9d,9e. articolati alle ossa cuneiformi 6 mediante le rispettive basi IOa.
10b. 10c. 10d. lOe, e divergenti distalmente l'uno dall'altro fino a collegarsi con le falangi 12 delle singole dita mediante le rispettive teste 11a, 11b, 11c, 11d, 11e.
Sempre con riferimento alla figura 1, con 13 è indicato il perimetro cutaneo del piede.
L'intersuola 3 deve essere anche strutturata in modo tale da sostenere e guidare opportunamente il piede durante l'evoluzione del suo movimento nell'esecuzione del passo. Questo movimento può essere sintetizzato in tre fasi principali.
La prima fase è la cosiddetta fase di impatto, in corrispondenza della quale avviene, mediante la parte esterna del calcagno 5. il primo contatto tra il piede ed il suolo.
In questa fase il tallone del piede è sottoposto ad una elevata sollecitazione di impatto, proporzionale al peso ed alla forza di inerzia trasmesse dal corpo dell'utilizzatore.
Successivamente si ha una seconda fase, denominata fase mediana dell'appoggio, in concomitanza con la quale la volta plantare del piede agisce in contatto col suolo in corrispondenza di tre punti, coincidenti rispettivamente con l'estremità postero-inferiore del calcagno 5. con la testa Ila del primo metatarso 9a e con la testa Ile del quinto metatarso 9e. Le teste 11b, 11c, 11d del secondo, del terzo del quarto metatarso 9b, 9c, 9d, sono allineate a quelle del primo e del quinto metatarso 9a, 9e secondo un arco con concavità rivolta verso il suolo. Questo arco viene denominato "arco traverso".
La terza ed ultima fase dell'esecuzione del passo è la cosiddetta fase propulsiva o di spinta. In questa fase , il tallone e l'arco plantare cominciano a sollevarsi, cosi che il piede, sempre appoggiato in corrispondenza delle teste Ila,Ile dei metatarsi 9a,9e e con le dita, ruota con fulcro attorno a dette teste divenendo molto rigido e stabile per sollevare il peso del corpo e farlo procedere.
In questa situazione, l'arco traverso definito dalle teste 11a, 11b, 11c, 11d, Ile tende ad appiattirsi, in misura proporzionale allo sforzo trasmesso.
L'appiattimento dell'arco traverso è maggiormente accentuato durante attività sportive quali la corsa ed il salto, dove le inerzie in gioco sono rilevanti e, soprattutto, si ha una notevole riduzione della durata della prima e seconda fase del movimento ed un conseguente incremento di durata della fase propulsiva.
E' altresi importante ricordare che nella transizione dalla fase di rimpiatto alla fase mediana, il piede effettua anche un movimento rotatorio verso l'interno.
Questo movimento, prodotto su azione di uno dei fasci terminali del soleo e comunemente denominato "pronazione", è seguito da un movimento sostanzialmente opposto, denominato "supinazione" che viene compiuto durante la transizione dalla fase mediana alla fase propulsiva del passo, nonché nel tempo intercorrente fra quest'ultima fase e la fase di impatto del passo successivo.
Vantaggiosamente, sullo sviluppo longitudinale dell'intersuola 3 sono definite essenzialmente una porzione anteriore l4 ed una porzione posteriore 15 fra le quali è interposta una porzione di irrigidimento trasversale 16 preferibilmente realizzata con materiale espanso avente portanza maggiore di quella del materiale costituente le porzioni anteriore e posteriore stesse.
Con il termine portanza si intende il valore della forza per unità di superficie che deve essere applicata sul materiale affinché esso subisca una deformazione per schiacciamento con predeterminato valore percentuale.
La maggiore o minore portanza nelle diverse porzioni 14, 15, 16 dell'intersuola 3 è ad esempio ottenuta tramite l'adozione di materiali espansi con diverse densità.
Nell'esempio descritto, il materiale utilizzato per la realizzazione della porzione anteriore e della porzione posteriore è preferibilmente composto da poliuretano espanso microcellulare ed etilenvinilacetato (ÈVA) espanso microcellulare, presentante preferibilmente densità compresa fra 180 e 300 grammi/litro, durezza dell'ordine di 30 Shore A, e portanza di 1,8 Kg/cm per una deformazione del 23%.
Il materiale espanso utilizzato per la porzione di irrigidimento trasversale 16, composto anch'esso da poliuretano espanso ed etilenvinilacetato, presenta invece densità compresa fra 250 e 400 g/1, durezza dell'ordine di 60 Shore A, e portanza di 4 Kg/cm , per una deformazione del 23%.
La portanza dei materiali è stata misurata su provini di forma parallelepipeda a base quadrata con lato di 80 min. e altezza di 20 mm.
Ciascun provino è stato sottoposto all'azione di un piattello pressore di forma quadrata con lato di 60 mm. , che produce concentricamente sul provino stesso uno schiacciamento con velocità di compressione di 10 mm. al minuto.
Mediante un dinamometro collegato al piattello, è stato rilevato il carico della reazione elastica del provino al 23% di deformazione a schiacciamento, vale a dire quando risultava compresso per 5 mm.
Vantaggiosamente, come chiaramente visibile da fig. 3· là porzione di irrigidimento trasversale 16 presenta, sezionata secondo un piano longitudinale alla suola 1, un profilo sostanzialmente cuneiforme rastremantesi verso il battistrada 2.
In questo modo, la porzione di irrigidimento 16, oltre a svolgere le funzioni che verranno meglio chiarite in seguito, si presta a definire sostanzialmente una linea di incernieramento fra la porzione anteriore 14 e la porzione posteriore 15 in relazione alle flessioni subite dalla suola 1 durante la fase propulsiva del movimento del piede.
In altre parole, a seguito della flessione della suola 1, la porzione posteriore 15 e la porzione anteriore 14 saranno costrette, deformandosi elasticamente, a ruotare l'una rispetto all'altra, attorno alla linea di sviluppo del vertice inferiore della porzione di irrigidimento 16.
In accordo con la presente invenzione, la porzione di irrigidimento trasversale 16 presenta, come chiaramente visibile da figura 1, uno sviluppo in pianta curvilineo, rivolgente la propria convessità verso la porzione anteriore 14.
La porzione di irrigidimento 16 risulta inoltre posizionata in modo che un suo bordo anteriore l6a incurvato sia posizionato a predeterminata distanza dalle teste Ila, llb, Ile,, lld. Ile dei metatarsi 9a,9b,9c,9d,9e, in modo che dette teste risultino sorrette a sbalzo dalla porzione di irrigidimento trasversale stessa.
Ovviamente la distanza fra il bordo anteriore l6a e le teste Ila, llb. Ile, lld, Ile dei metatarsi 9a, 9b, 9c, 9d, 9e è variabile in funzione delle caratteristiche anatomiche individuali dei singoli utilizzatori e in funzione della misura della calzatura per cui la suola 1 è stata realizzata.
A livello indicativo, è previsto che in una calzatura corrispondente alla taglia europea n. 42, la distanza fra il bordo anteriore l6a della porzione di irrigidimento trasversale 16 e le teste Ila, llb, Ile, lld, Ile sia compresa fra 9 e 18 mm.
I limiti di questo campo di valori sono idealmente rappresentati dalle linee tratteggiate "a" e " b" in figura 1.
Preferibilmente, all'intersuola 2 è anche associata una porzione di irrigidimento laterale 17, estendentesi lungo un fianco interno della suola 1, nella porzione posteriore 15 della medesima.
Preferibilmente questa porzione di irrigidimento laterale 17 è realizzata con lo stesso materiale utilizzato per la porzione di irrigidimento trasversale 16 . Più precisamente, nell’esempio illustrato è previsto che tali porzioni di irrigidimento 16, 17 siano unite di pezzo in corrispondenza di una loro estremità.
Grazie alla sua rigidità superiore a quella della porzione posteriore 15, la porzione di irrigidimento laterale 17 si rivela in grado di guidare adeguatamente il movimento di pronazione del piede durante la transizione dalla prima alla seconda fase del passo, e di sorreggere adeguatamente il piede stesso nella seconda fase per contenere il movimento di pronazione entro certi limiti.
Vengono cosi ridotti i rischi di patologie con riferimento al fascio terminale del soleo e/o del tendine di achilie, che si manifestano in molte persone in cui il movimento di pronazione è troppo accentuato.
In accordo con un'ulteriore caratteristica preferenziale dell’invenzione, l'intersuola 3 incorpora almeno un inserto ammortizzante flessibile 18, 19, collocato nella porzione posteriore 15 e/o nella porzione anteriore 14.
Nell'esempio illustrato, è prevista la presenza di un primo inserto ammortizzante 18, alloggiato in una rientranza sagomata 20 ricavata sulla superficie inferiore della porzione posteriore 15, nonché un secondo inserto ammortizzante 19, collocato in una seconda rientranza 21 ricavata nella superficie inferiore della porzione anteriore 14. In altre parole, il primo ed il secondo inserto 18,19 risultano sostanzialmente interposti tra il materiale costituente l 'intersuola 3 ed il battistrada 2.
Ciascun inserto 18,19, realizzato ad esempio in materiale elastomerico termoplastico poliestere presenta almeno due porzioni ondulate 22, 23 parallelamente affiancate, estendentisi sostanzialmente in senso parallelo allo sviluppo longitudinale della suola 1, e reciprocamente interconnesse mediante una cordonatura 24, 25 che giace preferibilmente in un piano parallelo e coincidente con il piano mediano di giacitura dell'inserto stesso.
In particolare il materiale elastomerico termoplastico poliestere può essere quello noto con la sigla commerciale "Hytrel G 4078" con durezza di 40 Shore D, e modulo di Yung per uno spessore attorno ad 1 mm di 63 M pa (megapasco).
Preferibilmente, le porzioni ondulate 22, 23 di ogni inserto risultano anche circoscritte da una bordatura perimetrale 26, 27 , complanare alle cordonature 23, 24. Ogni porzione ondulata 23, 24 presenta semionde superiori 22a, 23a e semionde inferiori 22b, 23b reciprocamente contrapposte e susseguentisi secondo una sequenza alternata.
Come visibile dalle figg. 4, 5 ciascuna di queste semionde 22a, 22b, 23a, 23b presenta porzioni d'estremità 22c, 23c raccordate alla cordonatura 24, 25 mediante tratti curvilinei, e risulta rivolta in controfase, vale a dire da parte opposta, rispetto alla semionda ad essa affiancata, appartenente alla porzione ondulata 22, 23 adiacente.
Preferibilmente, le porzioni di estremità 22c, 23c delle singole semionde 22a, 22b, 23a, 23b appartenenti ad ogni porzione ondulata 22, 23 risultano allineate a filo delle porzioni di estremità delle semionde appartenenti alla porzione ondulata adiacente.
In questo modo ogni cordonatura 24, 25 presenta uno sviluppo in pianta ondulato nel suo piano di giacitura (fig.2).
Ogni inserto 18, 19 è preferibilmente realizzato tramite un'operazione di stampaggio eseguita su un foglio di struttura inizialmente plana.
In questo modo, lo stiramento prodotto sul materiale in corrispondenza delle porzioni ondulate 22, 23 fa si che, in corrispondenza di tali porzioni, l'inserto 18, 19 presenti uno spessore inferiore a quello delle cordonature 24, 25.
Naturalmente, gli spessori, le dimensioni e la configurazione geometrica delle porzioni ondulate 22, 23, delle cordonature 24, 25 nonché delle bordature perimetrali 26, 27 possono variare a seconda delle esigenze, in particolare in funzione della posizione dell’inserto 18, 19 sullo sviluppo della suola 1 e/o in funzione del tipo di impiego a cui è destinata la calzatura a cui la suola stessa è associata.
Nell'esempio raffigurato, il primo inserto 18, posto al di sotto del calcagno 5, deve essere in grado di attutire l'impatto del piede sul suolo nella prima fase dell'esecuzione del passo.
L'assorbimento dell'impatto deve avvenire mediante una deformazione elastica delle porzioni ondulate 22 , le quali dovranno poi riprendere la conformazione originale restituendo almeno parzialmente l'energia accumulata nella deformazione per agevolare il sollevamento del tallone durante la transizione dalla fase mediana alla fase propulsiva dell'esecuzione del passo.
A tale fine il primo inserto 18 è provvisto di due porzioni ondulate 22 separate da una singola cordonatura 24, e presentanti le rispettive semionde 22a, 22b con sviluppo curvilineo.
Con riferimento indicativo ad una suola per calzatura avente taglia europea n. 42, l'ampiezza delle ondulazioni 22, vale a dire l'altezza complessiva dell'inserto 18 è pari a 11 mm., ed il passo delle semionde 22a, 22b corrisponde a 10 mm. Può essere inoltre previsto, come indicato in figura 3, che le semionde inferiori 22b presentino raggio di curvatura maggiore di quello delle semionde superiori 22a.
Per quanto concerne invece il secondo inserto 19· va notato che anch'esso deve essere in grado di assorbire, sebbene in misura meno accentuata, eventuali impatti del piede sul suolo in corrispondenza delle teste Ila, llb, Ilc, lld, Ile dei metatarsi 9a, 9b, 9c, 9d, 9e-Tale funzione è particolarmente richiesta in attività sportive quali la corsa, il salto e simili, dove si verifica spesso che il punto di impatto iniziale del piede sul suolo è molto spostato in avanti .
Tutto ciò premesso, è preferibilmente previsto che il secondo inserto 19 presenti altezza complessiva inferiore a quella del primo inserto 18, come visibile da figura 3·
Nel caso descritto, sempre con riferimento ad una suola per calzatura n. 42, l’altezza complessiva del secondo inserto 19 è sostanzialmente pari a 6 mm. Preferibilmente, ogni semionda 23a, 23b del secondo inserto presenta un profilo sostanzialmente rettangolare.
Può essere inoltre previsto che le semionde superiori 23a abbiano ampiezza minore di quella delle semionde inferiori 23b.
Il passo delle ondulazioni 23a, 23b è sostanzialmente pari a 10 mm., analogamente a quanto descritto con riferimento al primo inserto 18.
Gli inserti 18, 19 in tal modo realizzati si prestano ad assorbire efficacemente gli impatti del piede sul suolo, in misura proporzionale all'intensità dell'impatto stesso, tramite la progressiva deformazione delle singole semionde 22a, 22b, 23a, 23b.
Inoltre, grazie alla presenza delle cordonature 24, 25 ed all'andamento sfalsato delle semionde 22a, 22b, 23a, 23b appartenenti alle singole porzioni ondulate 22, 23. ogni inserto 18, 19 presenta una elevatissima flessibilità longitudinale, accompagnata da un'eccellente resistenza alle deformazioni elastiche nel piano mediano di giacitura delle cordonature 24, 25 e delle bordature perimetrali 26, 27.
A tutto questo si aggiunge una buona resistenza alla flessione nella direzione trasversale.
Queste caratteristiche funzionali degli inserti 18, 19 permettono di ottenere un'eccellente stabilità della suola 1 e quindi della calzatura nel suo complesso, a cui viene accomunato il pregio di un'elevata flessibilità longitudinale.
Va altresì notato che le singole semionde 22a, 22b, 23a, 23b si prestano a deformarsi sia per schiacciamento, sia per flessione, in modo da attutire sia le forze di impatto dirette perpendicolarmente al piano di giacitura del corrispondente inserto, sia forze di impatto dirette tangenzialmente a tale piano.
Mediante la presente invenzione vengono cosi conseguiti importanti vantaggi.
Innanzitutto, come si è detto in precedenza, le teste dei metatarsi risultano adeguatamente sostenute dalla porzione di irrigidimento trasversale, in modo da ridurre sensibilmente i rischi di inversione di curvatura dell'arco traverso definito dalla direzione di allineamento delle teste stesse.
Inoltre, la suola in oggetto si presta a controllare in modo ottimale il movimento di pronazione del piede.
In particolare, l'irrigidimento localizzato fornito dalla porzione di irrigidimento laterale, si rivela idoneo sia a guidare il movimento di pronazione del piede facendo in modo che tale movimento non venga portato all'eccesso, sia di sostenere adeguatamente il piede nella fase mediana dell'appoggio per favorire la pronazione nei soggetti in cui tale movimento è ridotto o tendenzialmente assente.
La struttura e la disposizione degli inserti è inoltre tale da garantire, unitamente ad un'eccellente flessibilità della suola nella direzione longitudinale, elevate doti di stabilità e di assorbimento d'urto, a protezione delle strutture anatomiche del piede. Naturalmente, all'invenzione cosi concepita possono essere apportate numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo che la caratterizza.
Ad esempio possono essere adottate diverse soluzioni realizzative per alloggiare gli inserti in modo amovibile nell'intersuola, così da rendere possibile la sostituzione degli inserti stessi in caso di necessità.

Claims (2)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1) Suola per calzature, comprendente un battistrada (2) applicato ad una superficie inferiore (3b) di un'intersuola (3) in materiale espanso elasticamente deformabile, presentante superiormente una superficie d'appoggio (3a) per il piede dell'utilizzatore, in detta intersuola (3) essendo definite una porzione anteriore (14) ed una porzione posteriore (159 fra i quali è interposta una porzione di irrigidimento trasversale (16), realizzata con materiale avente portanza superiore a quella del materiale utilizzato per dette porzioni anteriore (14) e posteriore (15)· caratterizzata dal fatto che la porzione di irrigidimento trasversale (16) presenta un bordo anteriore (l6a) estendentesi secondo uno sviluppo incurvato con convessità rivolta verso la porzione anteriore (l4) e disposto in posizione leggermente arretrata rispetto alle teste metatarsali (lla,llb,llc,lld,lle) , di detto piede, ciascuna di dette teste metatarsali sporgendo a sbalzo da detto bordo anteriore (l6a) secondo una misura prestabilita.
  2. 2) Calzatura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detta porzione di irrigidimento trasversale (16) presenta uno sviluppo in pianta curvilineo, con convessità rivolta verso la porzione anteriore (14) dell'intersuola (3)· 3) Suola secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che la porzione di irrigidimento trasversale (16) presenta, sezionata secondo un piano longitudinale a detta suola (1), un profilo cuneiforme rastremantesi in direzione del battistrada (2). 4) Suola secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che comprende inoltre una porzione di irrigidimento laterale (17). realizzata con materiale avente portanza maggiore di quella del materiale costituente le porzioni anteriore (14) e posteriore (15) dell 'intersuola (3). estendentesi lungo un fianco interno di detta porzione posteriore (15). a partire da una estremità della porzione di irrigidimento trasversale (16). 5) Suola secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che dette porzioni di irrigidimento trasversale (16) e laterale (17) risultano unite di pezzo in corrispondenza di una loro estremità. 6) Suola secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detta porzione di irrigidimento trasversale (16) è realizzata con materiale espanso elasticamente deformabile. 7) Suola secondo la rivendicazione 5. caratterizzata dal fatto che dette porzioni di irrigidimento trasversale (16) e laterale (17) sono realizzate con materiale espanso elasticamente deformabile. 8) Suola secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che, per una calzatura avente taglia europea n. 42, le teste metatarsali ( Ila, llb, Ile, lld. Ile ), sporgono dal bordo anteriore (l6a) della porzione di irrigidimento trasversale (16) secondo una misura compresa fra 8 mm. e 16 mm. 9) Suola secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che a detta intersuola (3) è associato almeno un inserto flessibile ad assorbimento d’urto (18,19). 10) Suola secondo la rivendicazione 9. caratterizzata dal fatto che detto inserto (18,19) è alloggiato in una sede (20,21) ricavata nella superficie inferiore (3a) all'intersuola (3). rivolta verso il battistrada (2). 11) Suola secondo la rivendicazione 9. caratterizzata dal fatto che detto inserto (18) è associato alla porzione posteriore (15) dell'intersuola (3). 12) Suola secondo la rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che detto inserto (19) è associato alla porzione anteriore (14) dell’intersuola (3)· 13) Suola secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che comprende un primo inserto flessibile (18) associato alla porzione posteriore (15) dell'intersuola (3)· ed un secondo inserto flessibile (19) associato alla porzione anteriore (14) di detta intersuola (3)· 14) Suola secondo la rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che detto inserto (18,19) comprende almeno due porzioni ondulate (22,23) estendentisi parallelamente secondo lo sviluppo longitudinale di detta suola (1), reciprocamente collegate da una cordonatura di rinforzo (24,25) e presentanti ciascuna semionde superiori (22a,23a) e semionde inferiori (22b,23b) consecutive, sporgenti rispettivamente da parti opposte rispetto al piano di giacitura della cordonatura (24,25)· ogni semionda (22a,22b,23a,23b) di ciascuna porzione ondulata (22,23) presentando curvatura opposta rispetto alla semionda ad essa affiancata, appartenente all'altra porzione ondulata (22,23). 15) Suola secondo la rivendicazione 14, caratterizzata dal fatto che detto inserto (18,19) comprende inoltre una bordatura perimetrale (26,27) circoscrivente le porzioni ondulate (22,23) e giacente in un piano comune con detta cordonatura (24,25). 16) Suola secondo la rivendicazione l4, caratterizzata dal fatto che detta cordonatura (24,25) si estende nel piano mediano di giacitura dell'inserto (18,19). 17) Suola secondo la rivendicazione 14, caratterizzata dal fatto che detta cordonatura (24,25) presenta spessore maggiore dello spessore delle porzioni ondulate (22,23). 18) Suola secondo la rivendicazione 14, caratterizzata dal fatto che dette semionde (22a,22b,23a,23b) risultano raccordate alle rispettive cordonature (24,25) mediante rispettivi tratti di estremità curvilinei (22c,23c). 19) Suola secondo la rivendicazione 14, caratterizzata dal fatto che ogni semionda (22a,22b) presenta uno sviluppo curvilineo. 20) Suola secondo la rivendicazione 14, caratterizzata dal fatto che dette semionde (23a,23b) presentano profilo sostanzialmente rettangolare. 21) Suola secondo la rivendicazione 14, caratterizzata dal fatto che le semionde superiori (22a,23a) presentano ampiezza minore rispetto alle semionde inferiori (22b,23b). 22) Suola secondo la rivendicazione 14, caratterizzata dal fatto che detto inserto (18,19) è ottenuto tramite stampaggio di un foglio avente inizialmente struttura piana. 23) Suola secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che detto inserto (18,19) è amovibilmente impegnato nell'intersuola (3). 24) Suola secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il materiale costituente la porzione posteriore (15) dell'intersuola (3) presenta portanza superiore a quella del materiale costituente detta porzione anteriore (14).
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