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IT202000029627A1 - Calzatura per operatori sanitari con zone di rinforzo differenziata ed in particolare una zona di rinforzo rialzata - Google Patents

Calzatura per operatori sanitari con zone di rinforzo differenziata ed in particolare una zona di rinforzo rialzata Download PDF

Info

Publication number
IT202000029627A1
IT202000029627A1 IT102020000029627A IT202000029627A IT202000029627A1 IT 202000029627 A1 IT202000029627 A1 IT 202000029627A1 IT 102020000029627 A IT102020000029627 A IT 102020000029627A IT 202000029627 A IT202000029627 A IT 202000029627A IT 202000029627 A1 IT202000029627 A1 IT 202000029627A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
shoe
operator
area
foot
zone
Prior art date
Application number
IT102020000029627A
Other languages
English (en)
Inventor
Luigi Cuocolo
Antonio Trani
Original Assignee
Sanbeatles S R L
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Sanbeatles S R L filed Critical Sanbeatles S R L
Priority to IT102020000029627A priority Critical patent/IT202000029627A1/it
Priority to US18/039,223 priority patent/US20240000187A1/en
Priority to EP21830771.8A priority patent/EP4255246A2/en
Priority to PCT/IB2021/061133 priority patent/WO2022118194A2/en
Publication of IT202000029627A1 publication Critical patent/IT202000029627A1/it

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    • A43B13/188Differential cushioning regions
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    • A43B7/1415Footwear with health or hygienic arrangements with foot-supporting parts with pads or holes on one or more locations, or having an anatomical or curved form characterised by the location under the foot
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Description

CALZATURA PER OPERATORI SANITARI CON ZONE DI RINFORZO DIFFERENZIATA ED IN PARTICOLARE UNA ZONA DI RINFORZO RIALZATA
DESCRIZIONE
Campo tecnico
La presente invenzione ? generalmente applicabile nel campo tecnico delle calzature, ed ha particolarmente per oggetto una calzatura per operatori sanitari quali infermieri o medici.
Stato della Tecnica
Gli operatori sanitari quali infermieri e medici hanno l?esigenza di dotarsi di opportune calzature sanitarie. Infatti, da un lato tali operatori trascorrono la maggior parte del tempo lavorativo in piedi e dall?altro gli ambienti sanitari, quali ospedali o residenze di cura, richiedono che le calzature soddisfino particolari requisiti e/o normative.
Una caratteristica fondamentale di tali calzature ? quella di essere lavabili, disinfettabili e comode. In tal senso sono note calzature del tipo zoccoli, realizzate interamente in materiale polimerico avente una suola spessa, anch?essa in materiale polimerico.
Gli operatori sanitari, inoltre, sono spesso costretti a spingere carrelli o carrozzine, a movimentare i pazienti. Tali operazioni comportano quindi differenti sollecitazioni sul piede e sulla calzatura che deve trattenere il piede all?interno della stessa.
Le calzature note sono migliorabili sia per quanto riguarda il comfort che per quanto riguarda l?efficacia di trattenere il piede durante l?uso.
Inoltre, le calzature note dopo un utilizzo relativamente breve tendono a deformarsi sotto il peso dell?operatore. Tale caratteristica ? tanto pi? evidente quanto maggiore ? il peso dell?operatore.
D?altra parte, calzature con suole molto rigide consentono un utilizzo prolungato, tuttavia risultano particolarmente scomode.
Ulteriore inconveniente delle calzature note ? quello di non prevenire patologie o fastidi all?operatore, quali ad esempio mal di schiena, contratture o simili.
Presentazione dell?invenzione
Scopo della presente invenzione ? superare almeno parzialmente gli inconvenienti sopra illustrati, mettendo a disposizione una calzatura per operatori sanitari di elevata funzionalit? e di costo contenuto.
Altro scopo della presente invenzione ? quello di mettere a disposizione una calzatura per operatori sanitari particolarmente confortevole.
Altro scopo della presente invenzione ? quello di mettere a disposizione una calzatura per operatori sanitari che trattenga il piede dell?operatore durante l?uso.
Altro scopo della presente invenzione ? quello di mettere a disposizione una calzatura per operatori sanitari che faciliti la rotazione dell?operatore oppure del piede dell?operatore.
Altro scopo della presente invenzione ? quello di mettere a disposizione una calzatura per operatori sanitari di lunga durata.
Altro scopo della presente invenzione ? quello di mettere a disposizione una calzatura per operatori sanitari che si adatti a differenti operatori.
Ulteriore scopo della presente invenzione ? quello di mettere a disposizione un kit per realizzare una calzatura particolarmente durevole ed adattabile a differenti operatori.
Tali scopi, nonch? altri che appariranno pi? chiaramente nel seguito, sono raggiunti da quanto qui descritto, illustrato e/o rivendicato.
Le rivendicazioni dipendenti definiscono forme di realizzazione vantaggiose dell?invenzione.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente evidenti alla luce della descrizione dettagliata di una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva dell?invenzione, illustrata a titolo di esempio non limitativo con l'ausilio delle unite tavole di disegno in cui:
la FIG.1 ? una vista assonometrica di una calzatura 1;
la FIG.2 ? una vista schematica dall?alto di una calzatura 1 in cui sono mostrati i punti di pressione P1, P2, P3;
le FIGG. 3 e 4 sono una vista rispettivamente esplosa e laterale schematica di una forma di realizzazione di una calzatura 1;
le FIGG.5 e 6 sono una vista rispettivamente esplosa e laterale schematica di un?altra forma di realizzazione di una calzatura 1;
le FIGG.7 e 8A sono una vista rispettivamente esplosa e laterale schematica di un?altra forma di realizzazione di una calzatura 1, con in FIG.8B un ingrandimento di FIG.8A;
le FIGG. 9 e 10A sono una vista rispettivamente esplosa e laterale schematica di un?altra forma di realizzazione di una calzatura 1, con in FIG. 10B un ingrandimento di FIG.
10A;
le FIGG. 11 e 12A sono una vista rispettivamente esplosa e laterale schematica di un?altra forma di realizzazione di una calzatura 1, con in FIGG.12B e 12C alcuni ingrandimenti di FIG.12A;
le FIGG.13 ? una vista esplosa di un?altra forma di realizzazione di una calzatura 1, con in FIGG.14A e 14B alcuni particolari ingranditi della calzatura 1 di FIG.13 in due fasi operative con un elemento discoidale di supporto 21 rispettivamente inserito e disinserito nella/dalla calzatura 1;
la FIG.15 ? una vista schematica esplosa della calzatura 1 di FIG.13;
le FIGG. 16 e 17 sono una vista schematica della calzatura 1 in due differenti fasi operative ruotate tra loro, con in FIGG. 18 e 19 alcuni ingrandimenti rispettivamente di FIG.
16 e di FIG.17.
Descrizione dettagliata di alcuni esempi di realizzazione preferiti Facendo riferimento alle figure allegate, si descrive una calzatura 1 particolarmente adatta per operatori sanitari quali medici, infermieri o simili. Tale calzatura 1 potr? quindi preferibilmente essere una calzatura sanitaria e potr? essere quindi adatta per essere impiegata in ambienti quali ospedali, ambulatori, strutture di ricovero o simili.
La calzatura 1 potr? avere qualsivoglia configurazione e potr? comprendere una suola 10. Quest?ultima potr? essere particolarmente adatta per sostenere il piede dell?operatore durante il lavoro. Ad esempio la calzatura 1 potr? avere la configurazione illustrata in FIG.1.
A seconda delle forme di realizzazione, la suola 10 della calzatura 1 potr? presentare differenti caratteristiche in modo da supportare adeguatamente l?operatore, trattenere il piede nella corretta posizione, prevenire infortuni dell?operatore e/o favorirne la movimentazione.
Essenzialmente, la calzatura potr? comprendere zone a portanza differenziata che potranno comprendere elementi di rinforzo per supportare il piede dell?operatore verticalmente, elementi di contrasto per supportare il piede dell?operatore orizzontalmente e/o un elemento di perno per facilitare la rotazione del piede dell?operatore sul pavimento.
In particolare, la suola 10 potr? presentare una porzione superiore 11 con una superficie superiore 12 che potr? entrare in contatto con il piede dell?operatore ed una porzione inferiore 15 con una superficie inferiore 16 che potr? entrare in contatto con il pavimento.
Preferibilmente, ma non esclusivamente, la porzione superiore 11 potr? essere il plantare, mentre la porzione inferiore 15 potr? essere il battistrada.
Secondo un particolare aspetto dell?invenzione, la suola 10 potr? essere configurata per facilitare la rotazione della calzatura 1 rispetto al pavimento. In particolare, la porzione inferiore 15 della calzatura 1 potr? esser configurata in modo da facilitare la rotazione della calzatura 1 stessa rispetto ad una zona 27 di rotazione.
In questo modo, quando l?operatore deve ruotare il piede, la calzatura 1 potr? facilitare o promuovere tale rotazione attorno alla zona 27.
Come ad esempio illustrato nelle FIGG. 8A, 10A, 12A e 13, tale zona 27 potr? essere vantaggiosamente posizionata in modo da restare in corrispondenza dell?avampiede dell?operatore.
Tale caratteristica risulta particolarmente vantaggiosa in quanto l?operatore potr? ruotare il piede anche quando il piede ? in fase di spinta o carico, situazione nella quale si carica l?avampiede. Ad esempio, tale movimentazione potr? essere eseguita mentre si movimenta un paziente.
In altre parole, la zona di rotazione 27 potr? fare da perno in modo da facilitare o promuovere la rotazione della porzione inferiore 15 e quindi della calzatura 1 rispetto ad un asse di rotazione Z passante per la zona 27.
La superficie inferiore 16 potr? quindi comprendere la zona di rotazione 27. Quest?ultima potr? essere sostanzialmente planare e giacere in un piano ?. In particolare, a seconda della configurazione della calzatura 1 tutta la superficie inferiore 16 potr? giacere nel piano ? (ad esempio FIG. 4) oppure la superficie inferiore 16 potr? presentare una forma sostanzialmente arcuata ed un tacco (FIG.6).
Vantaggiosamente, in quest?ultimo caso, come meglio spiegato nel seguito, in caso di spostamento del peso sull?avampiede, la zona 27 potr? essere in contatto con il pavimento mentre la restante zona 17 della superficie 16 potr? essere sostanzialmente sollevata dal pavimento.
In altre parole, durante l?uso, la zona di rotazione 27 potr? quindi restare sostanzialmente complanare al pavimento, mentre l?asse di rotazione Z potr? essere sostanzialmente trasversale rispetto al piano ?, preferibilmente sostanzialmente perpendicolare rispetto al piano ?, e quindi rispetto al pavimento.
La zona di rotazione 27 della superficie 16 potr? avere un coefficiente d?attrito in rotazione differente rispetto a quello della restante zona 17 della superficie 16. In particolare, tale coefficiente d?attrito potr? essere differente una volta posta in rotazione la calzatura 1 e quindi la superficie 16.
Secondo una particolare forma di realizzazione, la zona 27 potr? avere un coefficiente d?attrito con il pavimento inferiore rispetto alla zona 17 in modo che all?atto della rotazione del piede dell?operatore, la zona 27 scivoli facilmente sul pavimento facilitando la rotazione del piede.
Si comprende che la differenza di coefficiente d?attrito ? da considerarsi a parit? delle altre condizioni, quali la configurazione del pavimento e il carico applicato. Tale caratteristica, cio? la differenza di coefficiente d?attrito, potr? essere realizzata in differenti modalit?.
Ad esempio, la zona 27 potr? presentare una pluralit? di scanalature o protuberanze sostanzialmente circolari o concentriche, mentre la zona 17 potr? essere configurata in modo in s? noto, con scanalature o protuberanze sostanzialmente orizzontali e verticali. In questo modo, lungo le direzioni X e Y tra loro perpendicolari e giacenti nel piano ? il coefficiente d?attrito delle zone 27 e 17 potr? essere sostanzialmente uguale, mentre all?atto della rotazione attorno all?asse Z il coefficiente d?attrito della zona 27 potr? essere sensibilmente inferiore rispetto a quello della zona 17.
D?altra parte, indipendentemente dalla presenza e dalla geometria delle scanalature o protuberanze, la zona 27 potr? essere realizzata in un materiale differente rispetto al materiale della zona 17. Ad esempio, la zona 17 potr? essere realizzata in materiali "morbidi" tipo gomma termoplastica o simile con elevato coefficiente di attrito, mentre la zona 27 potr? essere realizzata con materiali "duri" tipo polimeri o tecnopolimeri rigidi con basso coefficiente di attrito. Si comprende che elevato o basso coefficiente d?attrito ? considerato in relazione ad uno stesso pavimento.
La porzione 15 potr? quindi comprendere un elemento di perno 20 realizzato in tale materiale a basso coefficiente d?attrito che potr? includere la zona 27.
Come ad esempio schematicamente illustrato nelle FIGG.8A, 10A e 12A, l?elemento di perno 20 potr? essere un elemento discoidale o disco 21 che potr? preferibilmente avere forma in pianta circolare. L?asse Z potr? passare per il disco 21 oppure potr? essere l?asse centrale del disco 21.
Il disco 21 potr? includere la zona 27 avente un ridotto coefficiente d?attrito rispetto alla zona 17. In particolare, almeno una parte della superficie inferiore del disco 21 oppure, preferibilmente, tutta la superficie inferiore del disco 21 potr? definire tale zona 27 a basso attrito.
La porzione 15 potr? comprendere una sede 18 per alloggiare il disco 21. In particolare, il disco 21 potr? essere inserito nella sede 18 in modo da essere solidale con la porzione 15.
Il disco 21 e la sede 18 potranno essere reciprocamente configurati in modo tale che quando il disco 21 ? inserito nella sede 18, la superficie 27 del disco 21 cooperi con la zona 17 per definire la superficie 16 sostanzialmente piana. In altre parole, il disco 21 potr? essere inserito in modo da restare sostanzialmente a filo con la superficie 16.
D?altra parte, secondo una differente forma di realizzazione, il disco 21 potr? fuoriuscire leggermente rispetto alla zona 17 in modo che quando viene caricato l?avampiede, la forza venga trasmessa al suolo sostanzialmente attraverso la superficie 27 e quindi sia particolarmente facilitata la rotazione attorno all?asse Z della calzatura 1.
Opportunamente, potr? essere previsto un elemento di supporto 180 posto in corrispondenza della porzione 15 e destinato a restare a filo con la superficie 16 che potr? definire la sede 18. In altre parole, il disco 21 potr? essere inserito all?interno dell?elemento di supporto 180.
L?elemento di supporto 180 potr? ad esempio essere fuso o incollato con la porzione inferiore 15. In altre parole, potr? essere parte integrante di quest?ultima.
In questo modo, anche quando non ? presente il disco 21 si potr? evitare che sporco o acqua entrino nella calzatura 1 attraverso la sede 18.
Preferibilmente, tale elemento 180 potr? essere di forma circolare. Ad esempio, come mostrato nelle figure allegate, potr? comprendere una zona centrale piana 182 sostanzialmente circolare ed una parete laterale 183 estendentesi da quest?ultima in modo da definire internamente la sede 18 per il disco 21.
Il disco 21 e l?elemento 180 potranno essere reciprocamente sagomati e controsagomati.
Il disco 21 potr? quindi essere inserito nella sede 18 e trattenuto nella stessa mediante opportuni mezzi di tipo in s? noto. Ad esempio, come schematicamente illustrato in FIGG.8A e 10A, il disco 21 potr? e l?elemento di supporto 180 potranno essere reciprocamente configurate per consentire l?inserimento a scatto del disco 21 in quest?ultimo 180.
In particolare, l?elemento di supporto 180 potr? comprendere un risalto anulare 181 mentre il disco 21 potr? comprendere un corrispondente risalto 211.
Il disco 21 potr? essere realizzato in un sol pezzo, come ad esempio illustrato nelle FIGG. 8A e 10A. In tal caso, il disco 21 potr? essere interamente realizzato con il materiale impiegato per la zona 27.
D?altra parte, il disco 21 potr? essere realizzato in pi? parti, ad esempio, come illustrato in FIGG.12A e 12B, in due parti. In tal caso il disco 21 potr? comprendere una parte 210 che potr? includere la zona 27 e potr? essere realizzata in tale materiale a basso attrito ed una parte 212 di supporto.
Preferibilmente, tale parte di supporto 212 potr? essere inserita nella sede 18 e potr? comprendere il risalto 211 destinato ad interagire con il corrispondente risalto 181 dell?elemento di supporto 180 in modo che il disco 21 sia trattenuto nella sede 18. In altre parole, l?accoppiamento/il disaccoppiamento del risalto anulare 211 e del risalto 181 potr? corrispondere all?inserimento/al disinserimento del disco 21 nella/dalla sede 18.
Opportunamente, una volta inserito il disco 21 nell?elemento di supporto 180, questi ultimi potranno essere vincolati tra loro in modo da essere sostanzialmente solidali.
Si comprende che le due parti 210 e 212 del disco 21 potranno essere tra loro accoppiate in modo in s? noto, ad esempio potranno essere accoppiate mediante incollaggio.
Eventualmente, la parte di supporto 212 potr? avere una larghezza sostanzialmente analoga alla larghezza interna dell?elemento di supporto 180, mentre la parte 210 includente la zona 27 potr? avere una larghezza differente, preferibilmente inferiore.
In questo modo le forze agenti sulla parte 212 potranno essere applicate sul pavimento mediante la zona 27 che potr? avere una superficie operativa a contatto con il pavimento 27?, cio? l?impronta a terra, sostanzialmente inferiore rispetto alla parte 212 e molto inferiore rispetto alla superficie 16.
Preferibilmente, tutto il peso dell?operatore potr? essere applicato a terra mediante la zona 27 e pi? in particolare la superficie operativa 27?. Si comprende che nel caso la zona 27 sia piana, la zona 27 e la superficie operativa 27? potranno coincidere.
Preferibilmente, il disco 21 e l?elemento di supporto 180 potranno essere accoppiati a scatto. Eventualmente, il disco 21 potr? essere inserito nell?elemento di supporto 180 in modo amovibile.
In questo modo, ad esempio in caso di usura, si potr? sostituire il disco 21 senza necessit? di sostituire l?intera calzatura 1.
Opportunamente, l?operatore potr? disinserire il disco 21 semplicemente tirando quest?ultimo. Il materiale del disco 21 si potr? deformare per consentire il disinserimento dello stesso dalla sede 18.
Secondo una differente forma di realizzazione, l?elemento di perno 20 potr? essere rotazionalmente mobile rispetto alla restante parte della suola 10. In questo modo, quando l?operatore ruota il piede, la zona 27 potr? restare sostanzialmente solidale al terreno, mentre la zona 17 potr? ruotare attorno alla zona 27, cio? all?asse Z, con il piede dell?operatore. L?asse Z potr? essere l?asse centrale del disco 21.
In questo caso, la zona 27 potr?, preferibilmente, avere un coefficiente di attrito in rotazione maggiore della zona 17 della superficie 16.
Opportunamente, come ad esempio illustrato in FIG.13, l?elemento di perno 20 potr? comprendere, oppure essere costituito, da un disco 21 che potr? essere posizionato rotazionalmente mobile nella sede 18. In questo caso il disco 21 potr? ruotare rispetto all?elemento di supporto 180 il quale potr? esser solidale al resto della calzatura che ruoter? solidalmente con il piede dell?operatore.
Il disco 21 potr? quindi includere la zona 27 che potr? essere realizzata in un materiale ad elevato coefficiente d?attrito, ad esempio in gomma, e/o potr? essere sagomata in modo da avere un elevato coefficiente d?attrito in rotazione. Ad esempio, come mostrato in FIG.15, la zona 27 potr? presentare una pluralit? di sagomature 271 radiali.
Eventualmente, in questo caso, il disco 21 potr? essere pi? rigido rispetto al resto della porzione inferiore 15, oppure rispetto ad una zona della porzione 15 in prossimit? della zona 27.
In questo modo, quando il peso dell?operatore viene caricato sull?avampiede, tutto il peso potr? essere applicato sul pavimento attraverso il disco 21 e quindi la zona 27. Cos? facendo, l?attrito tra la zona 27 e il pavimento potr? essere particolarmente elevato, ed al contempo la zona 17 potr? essere sostanzialmente spaziata dal pavimento stesso. In questo modo la rotazione della calzatura 1 rispetto alla zona 27 potr? essere particolarmente facilitata.
Il disco 21 potr? essere realizzato in un sol pezzo oppure, preferibilmente, potr? essere realizzato in pi? parti, ad esempio in due parti. Il disco 21 potr? quindi comprendere la parte 210 inferiore che include la zona 27 che potr? ad esempio essere realizzata in gomma, ed un elemento di collegamento 212 superiore che potr? essere rotazionalmente accoppiato con l?elemento di supporto 180 inserito nella sede 18.
La parte 212 potr? comprendere il risalto 211 mentre l?elemento di supporto 180 potr? comprendere un corrispondente risalto 181. In questo modo, la parte 212 e l?elemento 180 potranno essere facilmente accoppiati a scatto.
Preferibilmente tale accoppiamento potr? essere di timo amovibile, in modo tale da consentire l?inserimento e il disinserimento della parte 212 nell?elemento 180, e quindi del disco 21 nella sede 18.
Con particolare riferimento alla FIG. 14A in cui sono schematicamente mostrate le forze agenti in caso di carico verticale, quando il peso ? caricato sull?avampiede, quest?ultimo potr? essere applicato sulla porzione 182 dell?elemento di supporto 180.
Opportunamente, le parti 212 e 210 del disco 21 potranno essere configurate in modo tale che le forze agenti sulla porzione 182 siano applicate sul pavimento mediante la zona 27 che potr? avere una superficie operativa a contatto con il pavimento 27?, cio? l?impronta a terra, sostanzialmente inferiore rispetto alla porzione 182 e molto inferiore rispetto alla superficie 16.
Preferibilmente, tutto il peso dell?operatore potr? essere applicato a terra attraverso la zona 27 e pi? in particolare la superficie operativa 27?. Si comprende che nel caso la zona 27 sia piana, la zona 27 e la superficie operativa 27? potranno coincidere.
Grazie a tale caratteristica, la zona 27 potr? esercitare un attrito particolarmente elevato.
Secondo un particolare aspetto dell?invenzione, la porzione centrale 182 dell?elemento di supporto 180 potr? flettere leggermente all?atto del caricamento del peso da parte dell?operatore.
Opportunamente, la flessione della porzione centrale 182 potr? comprimere il disco 21 in modo da aumentare il coefficiente di attrito.
Eventualmente, la flessione della porzione centrale 182 potr? promuovere la dilatazione laterale del disco 21, oppure di una parte 210 dello stesso, in modo da diminuire l?attrito con la parete laterale 183 dell?elemento di supporto 180, come schematicamente illustrato dalle frecce in FIG. 14A in cui le frecce non indicano la direzione di contrasto ma le forze interne della parte 210 del disco 21.
Eventualmente, il disco 21 potr? inoltre comprendere una pluralit? di lamelle verticali 213, cio? sostanzialmente trasversali al piano ?, in modo che le spinte laterali, cio? parallele al piano ?, a seguito del caricamento verticale del disco 21 dovuto al peso siano scaricate su tali lamelle verticali 213 e solo in piccola parte sulla superficie laterale 183.
In altre parole, grazie a tale configurazione, lo spostamento del peso sull?avampiede potr? corrispondere ad una diminuzione della resistenza alla rotazione del disco 21 nella sede 18 ed all?applicazione di tutto il peso sul terreno attraverso la superficie operativa 27? aumentando cos? il coefficiente d?attrito in corrispondenza della zona 27 e diminuendolo nella zona 17.
Si comprende che l?elemento 180 e il disco 21 potranno essere reciprocamente configurati in modo che una volta accoppiati il secondo possa ruotare rispetto al primo.
Analogamente a quanto sopra descritto, il disco 21 potr? comprendere uno o pi? risalti 211 mentre l?elemento 180 potr? comprendere corrispondenti risalti 181 per consentire l?inserimento e il disinserimento del disco 21.
Secondo un particolare aspetto dell?invenzione, come schematicamente illustrato nelle FIGG.16 e 17, l?elemento 180 e il disco 21 potranno essere reciprocamente configurati in modo tale che la rotazione reciproca rispetto all?asse Z potr? corrispondere lo scorrimento lungo lo stesso asse. In altre parole, quando l?operatore ruota il piede, il disco 21 potr? fuoriuscire di un?altezza h rispetto alla restante zona 17 della suola. Preferibilmente, tale altezza h potr? essere dell?ordine di pochi millimetri, ad esempio di circa 1 ? 2 mm.
Grazie a tale caratteristica, il peso dell?operatore potr? essere trasferito sul pavimento in modo sostanzialmente esclusivo attraverso la zona 27, mentre la zona 17 potr? essere sostanzialmente spaziata dal pavimento. In questo modo, potr? essere particolarmente facilitata la rotazione del piede dell?operatore.
Secondo un particolare aspetto dell?invenzione, indipendentemente dal fatto che il disco 21 sia fisso, cio? solidale alla zona 17, oppure sia rotazionalmente mobile rispetto alla zona 17, il disco 21 potr? essere configurato in maniera differente per resistere e/o deformarsi in modo differente a seconda del carico verticale, cio? sostanzialmente perpendicolare al piano ?, esercitato sullo stesso.
Opportunamente, la calzatura 1 potr? comprendere il disco 21 avente una resistenza allo schiacciamento, cio? al carico verticale dell?utente, predeterminata differente a seconda della misura della calzatura 1 (in generale una calzatura pi? grande corrisponde ad un peso pi? grande dell?operatore).
Eventualmente, l?operatore potr? sostituire un disco 21 troppo rigido o morbido oppure usurato con un disco 21 nuovo oppure avente resistenza maggiore o minore a seconda delle esigenze.
Potr? quindi essere previsto un kit comprendente una calzatura 1, eventualmente con un disco 21, ed almeno un altro disco 21 oppure una pluralit? di dischi 21 che potranno essere uguali tra loro (ad esempio per sostituire il primo un volta usurato) oppure differenti tra loro, in modo che l?operatore inserisca nella sede 18 il disco 21 avente la resistenza predeterminata desiderata.
Ad esempio, due dischi 21 potranno avere la porzione 210 realizzata in materiale differente, ad esempio in un caso pi? rigido e nell?altro pi? morbido in modo che abbiano differenti resistenze alla compressione e quindi forniscano un supporto differente al piede dell?operatore.
Grazie a tali caratteristiche la calzatura 1 potr? essere particolarmente efficace e allo stesso tempo particolarmente confortevole. Infatti, un disco 21 troppo rigido o troppo morbido compromette sia la comodit? di utilizzo che l?efficacia di facilitazione della rotazione attorno alla zona 27. Un esempio di tali situazioni si potrebbero verificare in caso di operatori alti e magri oppure bassi e sovrappeso, cos? come operatori uomini oppure donne.
Secondo un particolare aspetto dell?invenzione, la suola 10 potr? presentare una o pi? zone 30 configurate per supportare in modo differente il piede dell?operatore. Preferibilmente, tali zone 30 potranno essere zone di resistenza elevata alla compressione, cio? potranno fornire un supporto al piede maggiore rispetto alle restanti parti della suola.
Opportunamente, come schematicamente illustrato in FIG. 2, le zone 30 potranno essere in corrispondenza di uno o pi? dei punti P1, P2, P3. Tali punti P1, P2, P3 potranno corrispondere infatti ai punti in cui il piede applica il peso sulla superficie 12 della suola 10.
Secondo una prima forma di realizzazione, la suola 10 in corrispondenza di una o pi? delle zone 30 potr? avere spessore differente. In particolare, la zona 31 della suola 10 in corrispondenza del tallone dell?operatore potr? avere uno spessore maggiore rispetto alla zona 32, 33 della suola 10 in corrispondenza dell?avampiede dell?operatore. In altre parole, la superficie 12 potr? essere sostanzialmente inclinata. Come mostrato nelle figure allegate, la calzatura 1 potr? inoltre presentare un tacco oppure no.
Preferibilmente, ma non esclusivamente, la differenza d dello spessore tra la zona 31 e la zona 32, 33 potr? essere maggiore di 15 mm, preferibilmente maggiore di 20 mm. Ad esempio, tale differenza d di spessore potr? essere compresa tra 20 e 24 mm.
L?inclinazione della suola comporta quindi un supporto differente della zona 31 e della zona 32, 33 al piede dell?operatore.
Vantaggiosamente, tale differenza d potr? compensare la differenza di costituzione del piede umano. Infatti, in questo modo, il piede dell?operatore potr? essere leggermente inclinato e circa met? del peso potr? essere applicato sulla suola 10 in corrispondenza del punto P1 e quindi della zona 31 e met? del peso in corrispondenza dei punti P2 e P3 e quindi delle zone 32, 33.
La calzatura 1 potr? quindi risultare particolarmente confortevole da indossare.
Secondo una differente forma di realizzazione, indipendentemente dall?inclinazione della suola 10, quest?ultima potr? presentare le zone 30 di supporto configurate per supportare in modo differente tra loro il piede.
In particolare, la zona 31 e/o 32 e/o 33 potranno avere una resistenza alla compressione maggiore rispetto alle restanti zone della suola 10. Vantaggiosamente, come sopra descritto, tali zone 31, 32, 33 potranno corrispondere ai punti P1, P2, P3.
Opportunamente, potranno essere previsti elementi di rinforzo 310, 320, 330 aventi una resistenza elevata alla compressione che potranno essere posti in uno o pi? dei punti P1, P2, P3 per definire le zone 31, 32, 33 di supporto. Tali elementi di rinforzo potranno essere realizzati in siliconi o gomme.
Vantaggiosamente, la suola 10 potr? comprendere opportune sedi 311, 321, 331 pe gli elementi di rinforzo 310, 320, 330.
Tali elementi di rinforzo 310, 320, 330, cos? come le sedi 311, 321, 331 potranno essere in numero e forma differente a seconda delle preferenze.
In FIGG.5, 9 e 11 ? mostrata una calzatura 1 con l?elemento di rinforzo 340 e l?elemento di rinforzo 310 posizionato nella sede 341 e 311 che potranno essere in corrispondenza del tallone dell?operatore.
Secondo una particolare forma di realizzazione preferita, ma non esclusiva dell?invenzione, la sede 341 e l?elemento di rinforzo 340 potranno essere reciprocamente configurati in modo che il secondo possa essere inserito/disinserito dalla prima.
Ad esempio, la sede 341 potr? avere uno sviluppo sostanzialmente cilindrico lungo l?asse Y o parallelo allo stesso e potr? presentare un?apertura accessibile dall?esterno per consentire l?inserimento e il disinserimento dell?elemento di rinforzo. Preferibilmente la sede 341 potr? essere un foro passante attraverso il battistrada 15 e potranno essere previste una coppia di aperture opposte in modo da facilitare l?inserimento e il disinserimento dell?elemento di rinforzo 340.
Analogamente a quanto descritto sopra per il disco 21, potranno essere previsti elementi di rinforzo 340 aventi resistenze differenti in modo da sostenere l?operatore in modo differente a seconda delle esigenze.
L?operatore potr? quindi sostituire un elemento di rinforzo 340 una volta usurato oppure potr? sostituire l?elemento di rinforzo 340 con un altro avente una resistenza differente.
D?altra parte, la calzatura 1 potr? essere particolarmente veloce ed economica da realizzare in quanto si potr? realizzare una medesima calzatura 1 con la sede 341 ed inserire l?elemento di rinforzo 340 avente una resistenza predeterminata a seconda delle esigenze.
Ad esempio, potr? essere previsto un kit che potr? comprendere una pluralit? di elementi di rinforzo 340. Ad esempio, un elemento di rinforzo per operatori aventi peso inferiore di 60kg, uno per operatori aventi peso compreso tra 60 e 80kg ed un altro per operatori aventi peso superiore a 80 kg.
La calzatura 1 potr? quindi essere economica e confortevole.
In FIG. 5 ? mostrata una calzatura 1 avente l?elemento di rinforzo 310 posizionato in corrispondenza del punto P1 e gli elementi di rinforzo 320 e 330 posizionati in corrispondenza dei punti P2 e P3. Opportunamente, il plantare 11 potr? comprendere le sedi 311, 321 e 331 per gli elementi di rinforzo 310, 320 e 330.
D?altra parte tale configurazione non ? esclusiva. Ad esempio, in FIG.9 ? mostrata una calzatura 1 in cui gli elementi di rinforzo 320 e 330 e le rispettive sedi 321 e 331 presentano una geometria differente.
Opportunamente, l?elemento di perno 20 sopra descritto, preferibilmente il disco 21, potr? definire un elemento di rinforzo e potr? restare in corrispondenza dei punti P2 e P3 come schematicamente illustrato in FIGG.7, 9, 11, 13.
Eventualmente, come ad esempio mostrato in FIGG.11 e 13, la calzatura 1 potr? quindi comprendere sia l?elemento di rinforzo 340 che l?elemento di rinforzo a disco 21 i quali potranno entrambi essere entrambi configurati oppure scelti a seconda del peso dell?utente.
Secondo un ulteriore aspetto dell?invenzione, la calzatura 1 potr? essere configurata per trattenere il piede dell?operatore lateralmente, cio? lungo direzioni sostanzialmente parallele al piano ?.
In particolare, la calzatura 1 potr? trattenere il piede lungo l?asse X, cio? evitare lo scorrimento dello stesso avanti e indietro e lungo l?asse Y trasversale all?asse X o parallelo allo stesso asse Y. In questo modo l?operatore potr? movimentare i pazienti, movimentare i letti o altre operazioni simili in modo sicuro.
Vantaggiosamente, la calzatura 1 potr? comprendere opportuni elementi di contrasto 40 per trattenere il piede.
Secondo un particolare aspetto, la calzatura 1 potr? comprendere una tomaia ?alta?, cio? potr? essere una calzatura del tipo noto ?sanbeatles?. In altre parole, la tomaia potr? restare in corrispondenza della caviglia dell?operatore. In questo modo, la calzatura 1 potr? supportare lateralmente il piede dell?operatore.
Inoltre, potr? essere previsto un puntale posto in corrispondenza della punta del piede. Tale puntale potr? contrastare lo scorrimento del piede. Opportunamente, il puntale potr? essere realizzato in materiale rigido in modo da proteggere il piede dell?operatore.
Vantaggiosamente, inoltre, potr? essere previsto un elemento di contrasto 41 posto in corrispondenza del tallone e potr? essere configurato per trattenere il tallone sia lungo una direzione dell?asse X che lungo entrambe le direzioni dell?asse Y o sostanzialmente parallele allo stesso.
L?elemento di contrasto 41 potr? quindi avere una forma in pianta sostanzialmente a ?U? e una sezione sostanzialmente a ?L? con una parete laterale 413 disposta lungo tutto lo sviluppo dell?elemento di contrasto 41 per definire una sede 411 atta ad accogliere parzialmente il tallone dell?operatore.
Si comprende che la calzatura 1 potr? comprendere l?elemento di contrasto 41 indipendentemente dalla presenza o meno dell?elemento di perno 20 e delle zone 30 di supporto differenziato.
Ad esempio, la calzatura 1 potr? comprendere il solo elemento di contrasto 41 (FIG.3) oppure potr? comprendere l?elemento di contrasto 41 e l?elemento di rinforzo 340 (FIG. 9) oppure l?elemento di contrasto 41 e gli elementi di rinforzo 320 e 330 (FIG. 5) oppure l?elemento di contrasto 41 e il disco 21 (FIG. 13). Eventualmente, la calzatura 1 potr? inoltre comprendere l?elemento di contrasto 41 e il disco 21 ed uno o pi? degli elementi di rinforzo 310, 320, 330 (FIGG.9 e 11).
Eventualmente, la calzatura 1 potr? inoltre comprendere un elemento di contrasto 42 posteriore e/o un elemento di contrasto 43 anteriore, i quali potranno restare in corrispondenza rispettivamente del tallone e del collo del piede dell?operatore.
L?elemento di contrasto 42 potr? quindi contrastare le spinte del piede lungo una direzione dell?asse X mentre l?elemento di rinforzo 43 potr? contrastare la spinta del piede nella direzione opposta lungo lo stesso asse X.
Tali elementi di contrasto 42, 43 potranno essere realizzati in materiale flessibile, preferibilmente elastico.
Inoltre, gli elementi di contrasto 42, 43 potranno esser sostanzialmente curvi in modo da adattarti alla conformazione del piede.
Si comprende che uno o pi? degli elementi di contrasto 40, cos? come uno o pi? degli elementi di rinforzo 30 potranno non essere a vista e potranno, ad esempio, essere completamente oppure parzialmente annegati nella calzatura 1. Le FIGG. 4, 6, 8A, 10A, 12A, 14A infatti sono una rappresentazione schematica della calzatura 1 in cui le frecce piene indicano l?azione di contrasto esercitata dai differenti elementi, in particolare dagli elementi di rinforzo 30 e/o di contrasto 40.
In generale, grazie alla presenza di uno pi? degli elementi di rinforzo 30 e/o del disco 21, il piede dell?operatore potr? essere correttamente supportato sia in termini di resistenza dei rinforzi che in termine di posizionamento dei rinforzi come sopra descritto.
Il corretto supporto del piede consente sia un elevato comfort che la prevenzione di possibili fastidi o patologie nell?operatore, quali mal di schiena, ginocchia o simili.
Gli elementi di contrasto 40 potranno inoltre consentire di trattenere stabilmente il piede all?interno della calzatura 1 e potranno inoltre contrastare la fuoriuscita del piede dalla stessa a causa di movimenti improvvisi che incorrono durante la movimentazione di un paziente o di un lettino.
Infine, la presenza dell?elemento di perno 20 potr? facilitare la rotazione della calzatura 1 e quindi del piede dell?operatore durante particolari movimentazioni a cui sono soggetti gli operatori sanitari, quali ad esempio la movimentazione dei pazienti.
In altre parole, la calzatura 1 potr? comprendere gli elementi di rinforzo 30, 21 per supportare il piede dell?operatore verticalmente, gli elementi di contrasto 40 per supportare il piede dell?operatore orizzontalmente e/o l?elemento di perno 20 per facilitare la rotazione del piede dell?operatore.
L?invenzione ? suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nelle rivendicazioni allegate. Tutti i particolari potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti, ed i materiali potranno essere diversi a seconda delle esigenze, senza uscire dall'ambito di tutela del trovato definito dalle rivendicazioni allegate.

Claims (10)

RIVENDICAZIONI
1. Una calzatura per operatori sanitari comprendente una suola (10) destinata a restare interposta tra un pavimento e il piede dell?operatore, in cui detta suola (10) presenta una o pi? zone (30) di rinforzo elevato configurate per supportare il piede dell?operatore in uno o pi? punti (P1, P2, P3).
2. Calzatura in accordo con la rivendicazione precedente, comprendente almeno una prima zona (31) di detta suola (10) destinata a restare in corrispondenza del tallone dell?operatore ed almeno una seconda zona (32, 33) destinata a restare in corrispondenza dell?avampiede dell?operatore, detta almeno una prima zona (31) presentando uno spessore maggiore di detta seconda zona (32, 33) di detta suola (10) in modo che il tallone dell?operatore abbia una distanza dal pavimento maggiore dell?avampiede in modo che il piede sia inclinato.
3. Calzatura in accordo con la rivendicazione precedente, in cui la differenza tra lo spessore di detta prima zona (31) e lo spessore di detta seconda zona (32, 33) ? pari o maggiore di 20 mm.
4. Calzatura in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta almeno una prima zona (31) di detta suola (10) comprende un primo elemento di rinforzo (340) avente una prima resistenza predeterminata alla compressione.
5. Calzatura in accordo con la rivendicazione precedente, in cui detta prima zona (31) comprende una prima sede (341), detto primo elemento di rinforzo (340) essendo amovibilmente inseribile/disinseribile in/da detta prima sede (341) di detta prima zona (31).
6. Calzatura in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta prima zona (31) comprendere un secondo elemento di rinforzo (310), detta suola (10) comprendendo una seconda sede (311) per detto secondo elemento di rinforzo (310).
7. Calzatura in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta seconda zona (32, 33) comprendere almeno un terzo elemento di rinforzo (320, 330) avente una seconda resistenza predeterminata alla compressione.
8. Calzatura in accordo con la rivendicazione 6 o 7, in cui detta seconda zona (32, 33) comprende almeno una terza sede (321, 331) per detto almeno un terzo elemento di rinforzo (320, 330).
9. Calzatura in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta suola (10) comprende un plantare (11) ed un battistrada (15), detto plantare (11) includendo detta prima sede (341) per detto primo elemento di rinforzo (340), detto battistrada (15) includendo detta seconda e terza sede (311, 321, 331) per detto secondo e terzo elemento di rinforzo (310, 320, 330).
10. Un kit per la realizzazione di una calzatura per operatori sanitari comprendente una calzatura (1) in accordo con una o pi? delle rivendicazioni precedenti ed una pluralit? di primi elementi di rinforzo (340) aventi differenti resistenze alla compressione, detti primi elementi di rinforzo (340) essendo alternativamente inseribili in detta prima sede (341) di detta suola (10).
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