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IT201600123345A1 - Sospensione acquosa per uso agronomico - Google Patents

Sospensione acquosa per uso agronomico

Info

Publication number
IT201600123345A1
IT201600123345A1 IT102016000123345A IT201600123345A IT201600123345A1 IT 201600123345 A1 IT201600123345 A1 IT 201600123345A1 IT 102016000123345 A IT102016000123345 A IT 102016000123345A IT 201600123345 A IT201600123345 A IT 201600123345A IT 201600123345 A1 IT201600123345 A1 IT 201600123345A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
suspension
metal
plant
weight
polyphenol
Prior art date
Application number
IT102016000123345A
Other languages
English (en)
Inventor
Lorenzo Cavallaro
Sandro Gualerci
Paolo Bonini
Original Assignee
Scl Italia S P A
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Scl Italia S P A filed Critical Scl Italia S P A
Priority to IT102016000123345A priority Critical patent/IT201600123345A1/it
Priority to IT102016000126419A priority patent/IT201600126419A1/it
Priority to ARP170103391A priority patent/AR110309A1/es
Priority to DK17825607.9T priority patent/DK3548453T3/da
Priority to CN201780083274.3A priority patent/CN110198922B/zh
Priority to PCT/IB2017/057605 priority patent/WO2018104840A1/en
Priority to PL17825607.9T priority patent/PL3548453T3/pl
Priority to US16/465,873 priority patent/US11168035B2/en
Priority to MA046962A priority patent/MA46962A/fr
Priority to BR112019011213-8A priority patent/BR112019011213B1/pt
Priority to EP17825607.9A priority patent/EP3548453B1/en
Priority to ES17825607T priority patent/ES2951737T3/es
Publication of IT201600123345A1 publication Critical patent/IT201600123345A1/it

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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A01AGRICULTURE; FORESTRY; ANIMAL HUSBANDRY; HUNTING; TRAPPING; FISHING
    • A01NPRESERVATION OF BODIES OF HUMANS OR ANIMALS OR PLANTS OR PARTS THEREOF; BIOCIDES, e.g. AS DISINFECTANTS, AS PESTICIDES OR AS HERBICIDES; PEST REPELLANTS OR ATTRACTANTS; PLANT GROWTH REGULATORS
    • A01N43/00Biocides, pest repellants or attractants, or plant growth regulators containing heterocyclic compounds
    • A01N43/02Biocides, pest repellants or attractants, or plant growth regulators containing heterocyclic compounds having rings with one or more oxygen or sulfur atoms as the only ring hetero atoms
    • A01N43/04Biocides, pest repellants or attractants, or plant growth regulators containing heterocyclic compounds having rings with one or more oxygen or sulfur atoms as the only ring hetero atoms with one hetero atom
    • A01N43/14Biocides, pest repellants or attractants, or plant growth regulators containing heterocyclic compounds having rings with one or more oxygen or sulfur atoms as the only ring hetero atoms with one hetero atom six-membered rings
    • A01N43/16Biocides, pest repellants or attractants, or plant growth regulators containing heterocyclic compounds having rings with one or more oxygen or sulfur atoms as the only ring hetero atoms with one hetero atom six-membered rings with oxygen as the ring hetero atom
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A01AGRICULTURE; FORESTRY; ANIMAL HUSBANDRY; HUNTING; TRAPPING; FISHING
    • A01NPRESERVATION OF BODIES OF HUMANS OR ANIMALS OR PLANTS OR PARTS THEREOF; BIOCIDES, e.g. AS DISINFECTANTS, AS PESTICIDES OR AS HERBICIDES; PEST REPELLANTS OR ATTRACTANTS; PLANT GROWTH REGULATORS
    • A01N25/00Biocides, pest repellants or attractants, or plant growth regulators, characterised by their forms, or by their non-active ingredients or by their methods of application, e.g. seed treatment or sequential application; Substances for reducing the noxious effect of the active ingredients to organisms other than pests
    • A01N25/02Biocides, pest repellants or attractants, or plant growth regulators, characterised by their forms, or by their non-active ingredients or by their methods of application, e.g. seed treatment or sequential application; Substances for reducing the noxious effect of the active ingredients to organisms other than pests containing liquids as carriers, diluents or solvents
    • A01N25/04Dispersions, emulsions, suspoemulsions, suspension concentrates or gels
    • CCHEMISTRY; METALLURGY
    • C05FERTILISERS; MANUFACTURE THEREOF
    • C05DINORGANIC FERTILISERS NOT COVERED BY SUBCLASSES C05B, C05C; FERTILISERS PRODUCING CARBON DIOXIDE
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Description

Titolo: Sospensione acquosa per uso agronomico
DESCRIZIONE
Campo di applicazione
La presente invenzione si riferisce in generale al settore dell’industria agricola.
In particolare l’invenzione riguarda una sospensione con attività fertilizzante e fitoprotettiva, un procedimento per la sua produzione e il suo uso.
Arte nota
Le piante, sia quelle di coltura convenzionale che di coltura idroponica, necessitano di alcuni minerali essenziali, tra cui i macronutrienti azoto, fosforo, potassio, calcio, magnesio e zolfo; e i micronutrienti ferro, manganese, boro, molibdeno, rame, zinco, cloro, e cobalto. Quando presenti nel terreno, la pianta assorbe questi minerali attraverso le radici. Gli stessi minerali, ed eventualmente altri, possono essere inoltre somministrati mediante fertilizzanti, da applicarsi o nel terreno (così che i minerali entrano nel flusso sistemico della pianta), o direttamente sulla pianta, solitamente sulle foglie mediante spruzzo. A seconda delle caratteristiche del terreno, può essere necessario applicare un fertilizzante più o meno nutrizionalmente completo, e per questo esiste in commercio una varietà di opzioni che comprende fertilizzanti che contengono tutti i micro- e macronutrienti di cui la pianta ha bisogno per crescere, così come fertilizzanti mono-nutriente, più mirati.
L’efficacia di un fertilizzante è influenzata dalle caratteristiche del terreno, ad esempio il suo pH, la sua struttura, e dalle caratteristiche di assorbimento delle radici e delle foglie delle piante. Un importante fattore che determina la disponibilità di un minerale è la sua idrosolubilità, così come anche la sua forma chimica. A titolo di esempio, il solfato ferroso non è particolarmente adatto per l’uso in terreni che contengono idrossido di calcio o altri materiali alcalini perché questi ultimi convertono il solfato ferroso in magnetite (Fe3O4) o ematite (Fe2O3).
Un nutriente si dice disponibile quando è idoneo ad essere assorbito direttamente dalla pianta senza che vi sia necessità che esso sia, ad esempio, digerito da un microorganismo o che sia sottoposto ad alcun processo di degradazione.
Il brevetto US 4,116,663 descrive un mezzo di crescita per piante che comprende un chelato di ferro e tannino ottenuto per reazione del ferro con un tannino in una soluzione acquosa in un rapporto tra tannino e ferro compreso tra 2:1 e 11:1. Il chelato così formato è facilmente assimilabile dalle piante attraverso il terreno.
E’ noto inoltre che alcuni micronutrienti essenziali per il nutrimento della pianta presentano anche un’azione fitoprotettiva.
Ad esempio, da decenni, il rame è noto per la sua azione fungicida. Esso presenta un largo spettro d’azione contro numerose micosi (ad esempio quelle a carico delle Peronosporales) che colpiscono gli ulivi, le viti, le pomacee e gli agrumi.
Solitamente viene applicato nella forma di “poltiglia bordolese”, ossicloruri di rame, ecc. mediante spruzzo sulle foglie della pianta interessata.
Poiché i fertilizzanti, così come i fitosanitari, devono essere accuratamente dosati, diluiti e quindi distribuiti sulle piante o nel terreno nel modo più uniforme possibile, è solitamente preferibile che siano resi disponibili all’operatore in una forma liquida concentrata, facilmente pompabile, che non rilasci polveri nell’ambiente, e che sia facilmente diluibile in acqua. Un altro fattore che influisce quindi in modo determinante sulle prestazioni di un fertilizzante è la sua omogeneità di composizione, che permette un dosaggio accurato, che può essere ripetuto nel tempo senza indesiderate variazioni di concentrazione.
In considerazione della sempre crescente sensibilizzazione del pubblico rispetto alla salvaguardia dell’ambiente, si richiede sempre di più che un fertilizzante abbia un impatto ambientale il più basso possibile, in altre parole una bassa fitotossicità.
Infine, un’altra caratteristica desiderata in un fertilizzante è la sua alta concentrazione di nutrienti. Una concentrazione troppo bassa dei nutrienti richiede infatti di dover ripetere l’applicazione del fertilizzante più volte, e di dover trasportare maggiori quantitativi di prodotto, con un conseguente dispendio di risorse e tempo.
Non sempre tuttavia è possibile conciliare tutte queste esigenze in un determinato prodotto fertilizzante. Un’alta concentrazione di un nutriente, ad esempio un micronutriente, può comportarne la scarsa solubilità e quindi la sua precipitazione dalla soluzione (e quindi la sua mancata disponibilità). D’altro canto, l’uso di solventi specifici per aggirare questo problema può dare problemi di sovraesposizione a causa della loro tossicità, sia per le piante che per gli operatori.
Sono inoltre noti i fertilizzanti in forma di polvere o granuli, da disciogliere in acqua sul momento. Tuttavia, questi fertilizzanti possono soffrire dell’inconveniente di richiedere un lungo tempo per la loro dissoluzione in quanto fortemente influenzati dalla temperatura dell’acqua, con conseguente ritardo nell’applicazione. Inoltre, la soluzione che si ottiene, anche quando temporaneamente omogenea, non sempre mantiene questa caratteristica nel tempo così che non può essere utilizzata in un secondo momento, generando così scarti di prodotto, che costituiscono una perdita di risorse e che devono comunque essere smaltiti.
Infine, questo tipo di prodotto secco è suscettibile di assorbire umidità atmosferica durante lo stoccaggio, comportando così alterazioni nel suo comportamento e variazioni indesiderate nel suo dosaggio.
E’ sentita quindi la necessità di mettere a disposizione un fertilizzante di facile e comodo utilizzo, che superi i summenzionati inconvenienti dei fertilizzanti dell’arte nota.
Il problema tecnico alla base della presente invenzione è quindi quello di mettere a disposizione un fertilizzante in forma liquida e facilmente pompabile, a concentrazione di nutrienti, in particolare micronutrienti, superiore rispetto ai fertilizzanti dell’arte nota.
E’ inoltre un problema tecnico alla base della presente invenzione quello di mettere a disposizione un siffatto fertilizzante che includa micronutrienti più disponibili per l’assorbimento da parte della pianta rispetto ai fertilizzanti dell’arte nota.
E’ altresì un problema tecnico alla base della presente invenzione quello di mettere a disposizione un siffatto fertilizzante che sia omogeneo e stabile nel tempo, in particolare per almeno 6 mesi, più preferibilmente fino a 24 mesi.
E’ altresì un problema tecnico alla base della presente invenzione quello di mettere a disposizione un siffatto fertilizzante che presenti una marcata attività biostimolante a beneficio di un più rapido assorbimento dei micronutrienti.
Un ulteriore problema tecnico alla base della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un siffatto fertilizzante che presenti un impatto di fitotossicità più basso rispetto a fertilizzanti dell’arte nota, o un impatto di fitotossicità nullo.
E’ inoltre un problema tecnico alla base della presente invenzione quello di mettere a disposizione un siffatto fertilizzante che sia di più facile e comodo utilizzo rispetto a fertilizzanti dell’arte nota.
E’ altresì un problema tecnico alla base della presente invenzione quello di mettere a disposizione un siffatto fertilizzante che abbia attività fitoprotettiva, in particolare attività fungicida e nematostatica.
Sommario dell’invenzione
Un simile problema è stato risolto secondo l’invenzione da una sospensione acquosa comprendente, in percentuale in peso sul peso totale della sospensione, almeno il 10% di almeno un metallo in forma di sale e/o ossido, almeno il 3,5% di almeno un polifenolo e dal 0,05 al 10% di almeno un agente disperdente.
La concentrazione dell’almeno un metallo in forma di sale e/o ossido è da intendersi espressa come il peso del metallo rispetto al peso totale della sospensione.
Preferibilmente, l’almeno un metallo è scelto tra rame, zinco, manganese, cobalto, ferro e molibdeno, più preferibilmente tra rame, zinco e manganese, ancora più preferibilmente tra zinco e rame, il più preferibilmente rame.
Preferibilmente, l’almeno un metallo è in forma di un sale, più preferibilmente scelto tra carbonato, nitrato, ossido, cloruro e solfato, ancora più preferibilmente carbonato.
Preferibilmente, l’almeno un metallo è in forma di rame carbonato.
Preferibilmente, l’almeno un polifenolo è scelto tra flavoni, tannini, lignina, e antocianine, più preferibilmente tannini.
Il tannino è un composto polifenolico di origine vegetale di cui sono ricche le cortecce di piante come quercia, castagno, abete e acacia, così come nelle bucce, vinaccioli e raspi d’uva.
Preferibilmente, l’almeno un metallo è presente nella sospensione, in percentuale in peso sul peso totale della sospensione, in una concentrazione compresa tra 15 e 35% più preferibilmente tra 18 e 25%.
Preferibilmente, quando l’almeno un metallo è zinco, lo zinco è presente nella sospensione in una concentrazione, in percentuale in peso sul peso totale della sospensione, compresa tra 10 e 22%, più preferibilmente tra 15 e 20%.
Preferibilmente, l’almeno un polifenolo è presente nella sospensione, in percentuale in peso sul peso totale della sospensione, in una concentrazione compresa tra 5 e 15%, più preferibilmente tra 6 e 12%.
L’almeno un metallo e l’almeno un polifenolo sono presenti nella sospensione in un rapporto ponderale compreso tra 0,6 e 9,5, più preferibilmente tra 1 e 7,0, ancora più preferibilmente tra 1,5 e 4,5.
Con l’espressione “agente disperdente” si intende qui un composto che ha l’azione di mantenere il metallo in sospensione, in particolare quando non è complessato (ad esempio al polifenolo).
Preferibilmente, l’almeno un agente disperdente è scelto tra polimeri acrilici, fosfatidi, esteri fosforici e alchil sulfonati.
Preferibilmente, il polimero acrilico è, poliacrilato di sodio.
Preferibilmente, il fosfatide è lecitina di soia. Preferibilmente, quando l’almeno un metallo è zinco, l’agente disperdente è lecitina di soia.
Preferibilmente, quando l’almeno un metallo è rame o manganese, l’agente disperdente è poliacrilato di sodio.
Preferibilmente, l’almeno un agente disperdente è presente nella sospensione in una concentrazione, in percentuale in peso sul peso totale della sospensione, compresa tra 0,1 e 5%, più preferibilmente tra 0,5 e 2%.
Preferibilmente, la sospensione acquosa comprende almeno un addensante.
Preferibilmente, l’almeno un addensante è un polimero, più preferibilmente scelto tra carbossimetilcellulosa, gomma xantana, gomma guar, agar agar, copolimeri acrilici, alginati, gomma naturale, polifosfati, ancora più preferibilmente carbossimetilcellulosa e/o gomma xantana.
Preferibilmente, l’almeno un addensante è presente nella sospensione in una concentrazione, in percentuale in peso sul peso totale della sospensione, compreso tra 0,01 e 2, più preferibilmente tra 0,03 e 1%, ancora più preferibilmente tra 0,05 e 0,5%.
Preferibilmente, la sospensione comprende almeno un agente antischiuma, più preferibilmente scelto tra siliconi ed emulsioni polimeriche, ancora più preferibilmente monoetanetossilato.
Con l’espressione “agente antischiuma” si intende qui un composto che abbassa la tensione superficiale della sospensione.
Preferibilmente, l’almeno un agente antischiuma è presente nella sospensione in una concentrazione, in percentuale in peso sul peso totale della sospensione, compreso tra 0,005 e 0,05%, più preferibilmente tra 0,008 e 0,012%.
Preferibilmente, quando l’almeno un metallo è rame, la sospensione comprende monoetanolammina e/o ammoniaca, più preferibilmente monoetanolammina.
Preferibilmente, la monoetanolammina, quando presente, è presente in una concentrazione, in percentuale in peso sul peso totale della sospensione, compreso tra 4 e 13%, più preferibilmente tra 10 e 12%.
Preferibilmente, la sospensione comprende urea. Preferibilmente, la sospensione comprende una concentrazione di azoto ureico (N), in percentuale in peso sul peso totale della sospensione, compreso tra 0,5 e 5,0%, più preferibilmente tra 0,7 e 4,0%.
Preferibilmente, l’almeno un metallo, l’almeno un polifenolo e/o uno o più di eventuali ulteriori componenti solidi presentano un diametro medio della particella pari o inferiore a 20 µm, più preferibilmente compreso tra 0,1 e 15 µm.
Il diametro medio della particella è espressa in termini di diametro sferico equivalente (diametro di una particella sferica di volume equivalente) misurata mediante diffrazione laser, ad esempio mediante lo strumento Laser Sympatec Helos, con sistemi di dispersione Rodos e Quixel, utilizzando come modello ottico la teoria di Mie (ISO 13320-1).
Preferibilmente, la sospensione presenta un pH compreso tra 5,0 e 10,0, più preferibilmente compreso tra 8,0 e 9,5.
Preferibilmente, la sospensione presenta un comportamento tixotropico. Preferibilmente, la sospensione è pompabile e sversabile.
Preferibilmente, la sospensione presenta una viscosità a 20 °C compresa tra 300 e 15000 cP, più preferibilmente tra 500 e 12000 cP, ancora più preferibilmente tra 800 e 8000 cP, il più preferibilmente tra 1000 e 4000 cP.
La viscosità è misurata in cP utilizzando uno strumento Brookfield con girante n.63, velocità di 60 rpm, con percentuale di coppia compresa tra 10 e 100% a una temperatura di 20 °C. E’ nelle capacità del tecnico del ramo di adottare un appropriato numero di giri, al fine di soddisfare l’intervallo sopra specificato di percentuale di coppia.
Preferibilmente, la sospensione presenta un peso specifico compreso tra 1,0 e 2,5 kg/dm<3>(= 9800 e 24500 N/m<3>), più preferibilmente tra 1,2 e 2,3 kg/dm<3>(=11800 e 22500 N/m<3>) ancora più preferibilmente compreso tra 1,3 e 2,2 kg/dm<3>(= 12800 e 21500 N/m<3>).
Preferibilmente, la sospensione ha una durata della conservazione (shelf-life) di almeno 6 mesi, più preferibilmente almeno 12 mesi, ancora più preferibilmente almeno 18 mesi, il più preferibilmente almeno 24 mesi a una temperatura compresa tra 4° e 35°C La presente invenzione si riferisce altresì a un procedimento per la produzione di una sospensione acquosa comprendente, in percentuale in peso sul peso totale della sospensione, almeno il 10% di almeno un metallo, almeno il 3,5% di almeno un polifenolo e dal 0,05 al 10% di almeno un agente disperdente, che comprende una fase di miscelazione dell’almeno un metallo, dell’almeno un polifenolo, dell’almeno un agente disperdente e di eventuali ulteriori componenti in acqua.
Preferibilmente, la fase di miscelazione è eseguita a una temperatura compresa tra 20 e 60 °C, più preferibilmente tra 30 e 40 °C.
Preferibilmente, nella fase di miscelazione, l’almeno un metallo, l’almeno un polifenolo, l’almeno un agente disperdente e gli eventuali ulteriori componenti, sono miscelati in sequenza.
Preferibilmente, la fase di miscelazione ha una durata compresa tra 0,5 e 5 ore, più preferibilmente tra 1 e 4 ore, ancora più preferibilmente tra 1,5 e 3 ore.
Preferibilmente, la fase di miscelazione è eseguita in uno o più tra un miscelatore, un omogeneizzatore e un mulino a umido.
Preferibilmente, la fase di miscelazione è preceduta da una fase di riduzione della granulometria dell’almeno un metallo, dell’almeno un polifenolo, e/o di eventuali componenti solidi tra gli eventuali ulteriori componenti della sospensione.
Preferibilmente, la fase di riduzione della granulometria è una fase di micronizzazione.
Vantaggiosamente, quando la fase di miscelazione è eseguita in un mulino a umido, la fase di riduzione della granulometria è eseguita contestualmente alla fase di miscelazione.
La presente invenzione si riferisce altresì a un procedimento per il trattamento fertilizzante e/o fitoprotettivo di una pianta che comprende una fase di applicazione alla pianta della sospensione fertilizzante dell’invenzione.
La presente invenzione si riferisce altresì all’uso della sospensione acquosa della presente invenzione come fertilizzante e/o fitoprotettivo di una pianta mediante applicazione alla pianta della sospensione acquosa dell’invenzione.
Con l’espressione “trattamento fitoprotettivo” si intende qui un trattamento per prevenire e/o combattere un’infestazione da parte di uno o più tra funghi, batteri, nematodi, parassiti e altri agenti patogeni. Con il termine “fitoprotettivo” si intende qui la capacità di prevenire e/o combattere un’infestazione da parte di funghi, batteri, nematodi, insetti, lumache e/o altri parassiti o agenti patogeni.
Preferibilmente, l’applicazione alla pianta della sospensione acquosa dell’invenzione viene eseguita direttamente sulla pianta, preferibilmente sulle foglie della pianta e/o nel terreno circostante la pianta, ancora più preferibilmente mediante spruzzo,.
Preferibilmente, l’applicazione mediante spruzzo è eseguita con un nebulizzatore e/o irroratore.
Preferibilmente, l’applicazione sulle foglie della pianta mediante spruzzo viene eseguita bagnando le foglie delle piante da trattare fino al gocciolamento.
Preferibilmente, l’applicazione della sospensione acquosa dell’invenzione è preceduta da una fase di diluizione della sospensione acquosa dell’invenzione con l’ottenimento di un sospensione che presenta una concentrazione dell’almeno un metallo, in percentuale in peso sul volume totale della sospensione, compresa tra 0.02 e 0.3%, più preferibilmente compresa tra 0.04% e 0.2%.
Preferibilmente il procedimento per il trattamento, o l’uso come, fertilizzante e/o fitoprotettivo di una pianta comprende l’applicazione di una quantità di sospensione, in peso secco per ettaro di terreno, compreso tra 50 e 2250 g/ha, più preferibilmente tra 75 e 2000 g/ha, ancora più preferibilmente tra 80 e 1900 g/ha.
Preferibilmente, l’applicazione della sospensione è ripetuta ad una frequenza compresa tra 1 e 4 settimane per un numero di applicazioni totali compreso tra 1 e 8.
Preferibilmente, la pianta è scelta tra le famiglie delle Fabaceae, Rosaceae, Musaceae, Poaceae, Solanaceae, Ericaceae, Brassicaceae, Cucurbitaceae, Apiaceae, Sterculiaceae, Arecaceae, Rubiaceae, Malvaceae, Rutaceae, Amaryllidaceae, Asteraceae, Anacardiaceae, Oleaceae, Vitaceae, Bromeliaceae, Amaranthaceae, più preferibilmente Fabaceae, Solanaceae e Vitaceae.
Preferibilmente, la pianta della famiglia delle Solanaceae è scelta tra Solanum tubersum (la patata), Capiscuum annuum (peperone e peperoncino), Nicotina tobaccum (tabacco), Solanum lycopersicum (pomodoro), Solanum lycopersicum esculentum (pomodoro), Solanum melongena (melanzana), più preferibilmente Capiscuum annuum (peperone e peperoncino) e Solanum tubersum (patata).
Preferibilmente, la pianta della famiglia delle Poaceae è scelta tra Oryza sativa (riso), Hodeum vulgare (orzo), Zea mays (mais), e Triticum aestivum (frumento), più preferibilmente Oryza sativa (riso).
Preferibilmente, la pianta della famiglia delle Fabaceae è scelta tra Glycine max (soia), Madicago sativa (erba medica), Cicer aretinum (cece), Phasoleus vulgaris (taccola), Macrotyloma uniflorum (fagiolo di madras), Lens culinariae (lenticchia), Vigna radiata (fagiolo mungo), Pisium sativum (pisello), e Arachis Hypogaea (arachide), più preferibilmente Arachis Hypogaea (arachide), Phasoleus vulgaris (taccola), e Glycine max (soia).
Preferibilmente, la pianta della famiglia delle Vitaceae è Vitis sp. (la vite), più preferibilmente Vitis vinifera (uva).
Preferibilmente, la pianta della famiglia delle Cucurbitaceae è scelta tra Citrullus lanatus (anguria), Cucumis melo (melone), e Cucumis sativas (cetriolo).
Preferibilmente, la pianta della famiglia delle Rosaceae è scelta tra Prunus spp., più preferibilmente Prunus dulci (mandorla), Prunus armeniaca (albicocca), Prunus persica (pesca e nettarina), Prunus prunus (prugna) e Prunus avium (ciliegia).
Preferibilmente, la pianta della famiglia delle Musaceae è scelta tra Musa acuminata (banana), Musa balbisiana (banana), e Musa paradisa (banana).
Preferibilmente, la pianta della famiglia delle Ericaceae è scelta tra Vaccinium cyanococcus (mirtillo) e Vaccinium ocycoccus (cranberry o mirtillo rosso).
Preferibilmente, la pianta della famiglia delle Apiaceae è Daucas carota (carota)
Preferibilmente, la pianta della famiglia delle Brassicaceae è scelta tra Brassica oleracea (cavolo) e Brassica napus (colza), più preferibilmente Brassica napus (colza).
Preferibilmente, la pianta della famiglia delle Sterculiaceae è Theobroma cacao (cacao).
Preferibilmente, la pianta della famiglia delle Arecaceae è scelta tra Cocos nucifera (cocco), Elais guineensis (olio di palma) e Phoenyx Dactylifera (dattero), più preferibilmente Elais guineensis (olio di palma).
Preferibilmente, la pianta della famiglia delle Rubiaceae è Coffeae (caffè), più preferibilmente Coffea arabica (caffè arabica) o Coffea robusta (caffè robusta).
Preferibilmente, la pianta della famiglia delle Malvaceae è Gossypium herbaceum (cotone).
Preferibilmente, la pianta della famiglia delle Rutaceae è scelta tra Citrus paradisi (pompelmo), Citrus limonium (limone), Citrus latifolia (lime), Citrus reticulata (mandarino), Citrus aurantium (arancia), e Citrus nobilis (mandarino).
Preferibilmente, la pianta della famiglia delle Amaryllidaceae è scelta tra Allium porum (porro) e Allium cepa (cipolla), più preferibilmente Allium cepa (cipolla).
Preferibilmente, la pianta della famiglia delle Asteraceae è scelta tra Lactuca sativa (lattuga) e Hellianthus annuus (girasole).
Preferibilmente, la pianta della famiglia delle Anacardiaceae è Mangifera indica (mango).
Preferibilmente, la pianta della famiglia delle Oleaceae è Olea europea (oliva).
Preferibilmente, la pianta della famiglia delle Bromeliaceae è Ananas comusus (ananas).
Preferibilmente, la pianta della famiglia delle Amaranthaceae è Saccharum officinarum (canna da zucchero).
Preferibilmente, la pianta è scelta nel gruppo che comprende la soia (Glycine max L. Merrill), la vite (Vitis vinifera) e la patata (Solanum tubersum), più preferibilmente la soia (Glycine max L. Merrill) e/o la vite (Vitis vinifera).
Preferibilmente, l’almeno un metallo della sospensione è scelto tra rame e zinco e loro miscele, ancora più preferibilmente rame.
Preferibilmente, il trattamento o uso come fitoprotettivo è un trattamento o uso come fungicida, batteriostatico, insetticida, nematostatico e/o lumachicida.
Preferibilmente, il trattamento o uso come fungicida è un trattamento o uso per prevenire e/o combattere l’infestazione da funghi.
Preferibilmente i funghi sono uno o più scelti tra i generi Acrosporium (ad esempio A. tingitaninum), Albugo (ad esempio A. candida), Alternaria, Aphanomyces (ad esempio A. euteiches), Armillaria, Ascochyta, Aspergillus, Asperisporium (ad esempio A. caricae), Asteridiella (ad esempio A. perseae), Athelia (ad esempio A. rolfsii), Bionectra (ad esempio B. ochroleuca), Blumeria (ad esempio B. graminis), Blumeriella (ad esempio B. jaapii), Botrytis, Botryosphaeria, Botryotinia (ad esempio B. fuckeliana), Brasiliomyces (Ad es. B. malachrae), Bremia (ad esempio B. lactucae), Calonectria (ad esempio C. ilicicola e C. kyotensis), Ceratocystis, Cercospora, Cladosporium, Clavibacter (ad es. C. michiganensis), Claviceps (ad es. C. purpurea), Cochliobolus, Colletotrichium, Cordana (ad es. C. musae), Curvularia, Cycloconium (ad es. C. oleaginum), Cylindrocladium, Dickeya (ad es. D. solani), Didymella, Diplodia (ad es. D. gossypina), Echinocloa (“ragged stunt virus”), Elsinoe (ad es. E. ampelina), Erysiphe, Eutypa (ad es. E. lata), Fusarium, Ganoderma, Gibberella, Glomerella, Graphium, Guignardia (ad es. G. bidwellii e G. citricarpa), Helminthosporium, Hemileia (ad es. H. coffeicola e H. vastatrix), Hyaloperonospora (ad es. H. brassicae), Khuskia (ad es. K. Oryzae), Lasodiplodia (ad es. L.
theobromae), Leptoshaeria (ad es. L. coniothyrium e L. maculans), Leveillula (ad es. L. leguminosarum, in particolare f. lentis, e L. taurica), Macrophomina (ad es. M. phaseolina), Magnaporthe (ad es. M. oryzae), Meliola (ad es. M. mangifera), Microdochium (ad es. M. oryzae), Monilinia, Mycocentrospora (ad es. M. acerina), Mycoleptodiscus (ad es. M. terrestris), Mycosphaerella, Mycovellosiella (ad es. M. concors), Oidium, Oidiopsis (ad es. O. gossypii), Peronosclerospora, Peronospora, Phaemoniella (ad es. P. aleophilum e P. chlamydospora), Phakospora, Phoma, Phomopsis, Phyllosticta, Phymatotrichopsis (ad es. P. omnivora), Phytophthora, Plasmodiophora (ad es. P. brassicae), Plasmopara, Pleospora (ad es. P. tarda), Podosphaera (ad es. P. clandestina e P. leucotricha), Pseudocercospora, Puccinia, Pyrenopeziza (ad es. P. brassicae, più in particolare cylindrosporium), Phytium, Ramularia (ad es. R. beticula), Rhizoctonia, Rhizomania, Rhizopus, Rhynchosporium (ad es. R. secalis), Rosellinia (ad es. R. bunodes e R. pepo), Sarocladium (ad es. S. oryzae), Sclerophthora (ad es. S. macrospora e S. rayssiae), Sclerospora (ad es. S. graminicola), Sclerotinia, Sclerotium, Sclerotorium (ad es. S. cinnamomi, S. rolfsii e S. cepivorum), Septoria, Septoria, Sphacelia, Sphaceloma (ad es. S. persae), Sphacelotheca, Sphaerulina (ad es. S. oryzina), Tapesia (ad es. T. yallundae), Thielaviopsis (ad es. T. basicola), Tilletia (ad es. T. caries), Tranzschelia (ad es. T. discolor), Trichoconiella (ad es. T. padwickii), Trichothecium (ad es. T. roseum), Uncinula (ad es. U. necator), Uromyces, Ustilaginoidea (ad es. U. virens), Ustilago (ad es. U. zeae-maydis), Venturia (ad es. V carpophilia e V. inequalis) e Verticillium, più preferibilmente Peronosclerospora, Peronospora, Phakospora.
Preferibilmente, i funghi del genere Alternaria sono scelti tra A. alternata (ad esempio A. alternata f. sp. cucurbitae, A. alternata f. sp. fragariae,), A. macrospora, A. tenuissima, A. solani, A. arachidis, A. brassicae, A. brassisicola, A. japonica, A. citri, A. cucumerina, A. dauci, A. mali, A. porri, A. radicina e A. solani.
Preferibilmente, i funghi del genere Armillaria sono scelti tra A. mellea, A. solidipes, A. bulbosa, A. tabescens.
Preferibilmente, i funghi del genere Ascochyta sono scelti tra A. gossypii, A. lentis, A. tarda, A. tritici, A. sorghi, A. graminea, A. hordei.
Preferibilmente, i funghi del genere Aspergillus sono scelti tra A. flavus, A. parasiticus e A. niger.
Preferibilmente, i funghi del genere Botryosphaeria sono scelti tra B. disrupta, B. obtusa, B. glandicola e B. rhodina.
Preferibilmente, i funghi del genere Botrytis sono scelti tra B. cinerea (ad esempio B. cinerea var. coffeae), B. allii, B. fuckeliana e B. vulgaris.
Preferibilmente, i funghi del genere Ceratocystis sono scelti tra C. cacaofunesta, C. moniliformis e C. paradoxa.
Preferibilmente, i funghi del genere Cercospora sono scelti tra C. beticola, C. brassicicola, C. circuscissa, C. rubrotincta, C. citrullina, C. coffeicola, C. cruenta, C. lentis, C. zonata, C. fragariae, C. kikuchii, C. janseana, C. melongenea, C.
sojina, C. solani, C. solani-tubercolosi, C. zebrina e C. medicaginis.
Preferibilmente, i funghi del genere Cladosporium sono scelti tra C. cladosporioides, C. herbarum e C. fulvum.
Preferibilmente, i funghi del genere Cochliobolus sono scelti tra C. sativus, C. victoriae, C. tuberculatus e C. miyabeanus.
Preferibilmente, i funghi del genere Colletotrichium sono scelti tra C. arachidis, C. dematium (ad es. C. dematus f. truncatum), C. mangenoti, C. fragariae, C. gloesporioides, C. graminicola, C. kahawae, C. lindemuthianum, C. musae, C. orbiculare, C. trifolii, C. pisi.
Preferibilmente, i funghi del genere Curvularia sono scelti tra C. lunata e C. senegalensis.
Preferibilmente, i funghi del genere Didymella sono scelti tra D. arachidicola, D. applanata, D. bryoniae e D. pinodes.
Preferibilmente, i funghi del genere Erysiphe sono scelti tra E. betae, E. cichoracearum, E. cruciferarum, E. graminis, E. heraclei, E. necator, E. pisi e E. polygoni.
Preferibilmente, i funghi del genere Fusarium sono scelti tra F. acuminatum, F. equiseti, F. oxysporum, F. pallidoroseum, F. culmorum, F. poae, F. roseum, F. sulphureum, F. avenaceum, F. culmorum, F. graminearum, F. incarnatum, F. solani, F. moniliforme (ad es. F. moniliforme asparagi), F. oxysporium (ad es. F. oxysporium asparagi, F. oxysporium f. sp. citri, F. oxysporium f. sp. phaesoli, F. oxysporium f. sp. coffea, F. oxysporium, f. sp. lentis) e F. tabacinum.
Preferibilmente, i funghi del genere Ganoderma sono scelti tra G. boninense, G. tornatum e G. zonatum.
Preferibilmente, i funghi del genere Gibberella sono scelti tra G. baccata, G. stilboides, G. xylarioides e G. zeae.
Preferibilmente, i funghi del genere Glomerella sono scelti tra G. cingulata, G. gossypii. G. tucamanensis, G. falcatum.
Preferibilmente, i funghi del genere Helminthosporium sono scelti tra H. carbonum, H. setariae, H. rostratum, H. solani e H. turcicum.
Preferibilmente, i funghi del genere Monilinia sono scelti tra M. fructicola, M. fructigena, M. laxa, M. mali e M. oxycocci.
Preferibilmente, i funghi del genere Mycospaerella sono scelti tra specie M. arachidis, M. areola, M. berkeleyi, M. fijiensis e M. gossypina.
Preferibilmente, i funghi del genere Oidium sono scelti tra O. arachidis, O. passerinii e O. mangifera.
Preferibilmente, i funghi del genere Peronosclerospora sono scelti tra P. maydis, P. philippensis, P. sacchari, P. sorghi, P. spontanea.
Preferibilmente, i funghi del genere Peronospora sono scelti tra P. destructor, P. fragariae, P. lentis, P. viciae, P. manshurica, P. parasitica, P. pisi, P. tabacina e P. trifoliorum.
Preferibilmente, i funghi del genere Phakospora sono scelti tra P. gossypii e P. pachyrhizi, più preferibilmente P. pachyrhizi Sydow.
Preferibilmente, i funghi del genere Phoma sono scelti tra P. exigua (ad es. P. exigua var. foveata), P. medicaginis, P. pinodella, P. trifolii e P. oleracea (ad es. P. oleracea var. helianthii-tuberosi).
Preferibilmente, i funghi del genere Phomopsis sonos celti tra P. mali, P. obscurans, P. sclerotoides e P. viticola.
Preferibilmente, i funghi del genere Phyllosticta sono scelti tra P. arachidis-hypogeae, P. sojaecola e P. sojicola.
Preferibilmente, i funghi del genere Phytophthora sono scelti tra P. cactorum, P. capsici, P. cinnamomi, P. citricola, P. plamivora, P. citriphthora, P. hibernalis, P. parasitica, P. syringae, P. infestans, P. kernoviae, P. megasperma, P. nicotianae e P. sojae, più preferibilmente P. infestans.
Preferibilmente, i funghi del genere Plasmopara sono scelti tra P. crustosa, P. halstedii, P. lactucaeradicis e P. viticola.
Preferibilmente, i funghi del genere Pseudocercospora sono scelti tra P. purpurea, P. rhapiscola, P. herpitrichoides e P. vitis.
Preferibilmente, i funghi del genere Puccinia sono scelti tra P. arachidis, P. asparagi, P. cacabata, P. coronata (ad es. var. hordei), P. graminis (ad es. f. sp. tritici e f. sp. secalis), P. hordei, P. pittierana, P. psidii, P. schedonnardii, P. sorghi, P. striiformis (ad es. f. sp. hordei), P. subnitens e P. triticina.
Preferibilmente, i funghi del genere Phythium sono scelti tra le specie P. aphanidermatum, P. ultimum, P. arrhenomanes, P. graminicola, P. tardicrescens, P. debaryanum, P. irregulare, P. myriotylum, P. tracheiphilum e P. violae.
Preferibilmente, i funghi del genere Rhyzoctonia sono scelti tra R. bataticola, R. cerealis, R. fragariae, R. solani e R. zeae.
Preferibilmente, i funghi del genere Sclerotinia sono scelti tra S. libertiana, S. minor, S. sclerotiorum e S. trifoliorum.
Preferibilmente, i funghi del genere Septoria sono scelti tra S. citri, S. glycines, S. lactucae, S. nodorum, S. passerinii e S. tritici.
Preferibilmente, i funghi del genere Sphacelotheca sono scelti tra S. reiliana, S. fuliginea e S. humuli.
Preferibilmente, i funghi del genere Uromyces sono scelti U. ciceris-arietini, U. striatus e U. fabae.
Preferibilmente, i funghi del genere Verticillium sono scelti tra V. albo-atrum, V. dahliae, V. longisporum, V. tricorpus e V. nubilum.
Preferibilmente, il trattamento o l’uso come batteriostatico è un’applicazione volta a mantenere invariata la popolazione di batteri nella pianta e nel terreno.
Preferibilmente, i batteri sono scelti tra i generi Xanthomonas, Pseudomonas, Bacillus, Curtobacterium e Xylella.
Preferibilmente, i batteri del genere della Xanthomonas sono scelti tra X. alfalfa, X. campestris (ad esempio X. campestris pv. pruni, X. campestris pv. campestris, X. campestris malvacearum, X. campestris pv. phaseoli, X. campestris pv. vitians, X. Campestris pv. glycines e X. Campestris pv. oryzae) X. citri (ad esempio X. citri subsp. malvacearum), X. oryzae (ad esempio X. Oryzae pv. oryzicola), X. fragariae, X. beticola, X. vescicatoria e X. ampelina (nota anche come Xylophilus ampelinus).
Preferibilmente, i batteri del genere Pseudomonas sono scelti P. syringae (ad esempio P. syringae pv. syringae, P. syringae pv. tabaci, P. syringae pv. pisi e P. syringae pv phaseolicola), P. amygdali (ad esempio P. amygdali pv. glycinea), P. solanacearum, P. cichorii, P. avenae, P. andropogonis, P. marginalis, P. savastanoi, P. fluorescens e P. fuscovaginae.
Preferibilmente, i batteri del genere Bacillus sono B. subtilis.
Preferibilmente, i batteri del genere Curtobacterium sono C. flaccumfaciens pv. flaccumfaciens.
Preferibilmente, i batteri delo genere Xylella sono X. fastidiosa.
Preferibilmente, quando il trattamento o uso della sospensione dell’invenzione è come fungicida o batteriostatico, il metallo è rame.
Preferibilmente, il trattamento o l’uso come nematostatico è un’applicazione volta a mantenere invariata la popolazione di nematodi nel terreno.
Preferibilmente, i nematodi sono scelti tra Meloidogynae (ad esempio M. arenaria, M. hapla, M. incognita, M. javanica, M. graminicola, M. enterolobii, M. artiellia), Mesocriconema (ad es. M. xenoplax), Xiphinema (ad es. X. americanum, X. rivesi), Pratylenchus (ad es. P. penetrans, P. dulscus, P. vulnus, P. coffeae, P. brachyurus, P. thornei, P. zeae), Criconemella (ad es. C. xenoplax), Helicotylenchus, Radopholus (ad es. R. similis), Tylenchus (ad es. T. semipenetrans), Heterodera (ad es. H. avenae, H. filipjevi, H. schachtii, H. latipons, H. carotae, H. ciceri, H. rosii, H. zea, H. puntodera chalcoensis, H. dihystera, H. goettingiana), Subanguina (ad es. S. radicicola), Merlinius (ad es. M. brevidens), Tylenchornicus (ad es. T. dubius, T. maximus), Paratylenchus (ad es. P. hamatus, P. brachyurus, P. coffeae), Rotylenchulus (ad es. R. reniformis), Helicotylenchus, Belonolaimus (ad es. B. longicaudatus), Paratrichodorus (ad es. P. minor, P. christiei), Tylencorhynchus (ad es. (T. claytoni, T. brevilineatus), Hoplolaimus (ad es. H. uniformis, H. columbus, H. galeatus), Dolichodorus, Trichodorus, Ditylenchus (ad es. D. dipsaci, D. angustus, D. destructor), Areacerus (ad es. A. fasciculatus), Xylosandrus (ad es. X. compactus e X. morigerus), Hypothenemus (ad es. H. hampei), Globodera (ad es. G. tabacum), Longidorus, Nacobbus (ad es. N. dorsalis), Macroposthonia (ad es. M. ornata), Scutellonema (ad es. S. cavenessi), Aphelencoides (ad es. A. besseyi), Hirschmanniella (ad es. H. oryzae) Anguina (ad es. A. tritici).
Preferibilmente, il trattamento o uso come insetticida è un trattamento o uso per prevenire e/o combattere l’infestazione da insetti.
Preferibilmente gli insetti sono insetti da terreno e/o insetti da foglia.
Preferibilmente, gli insetti da terreno sono scelti tra Chamaepsila rosae, Diaprepes abbreviatus, Phyllotreta striolata, Agriotes sputator, Agriotes lineatus, Agriotes obscurus, Diabrotica, Tipula oleacera, Tipula vernalis, Tipula paludosa, Tiracola (ad es. T. plagiata), Scutigerella immaculata, Mamestra configurata, Delia radicum, Pieris brassicae e Zabrus tenebrioides.
Preferibilmente, gli insetti da foglia sono scelti tra Hypera postica, Mythimna unipuncta, Empoasca fabae, Tiracola plagiata, Aleurodes Bemisia tabaci, Trialeurodes vaporariorum, Anthonomus musculus, Pieris rapae, Chamaepsila rosae, Myzus spp. (ad es. M cerasi), Rhagoletis cerasi, Bruchus pisorum, Acanthoscelides spp., Aphis gossypii, Aulachortum solani, Franklinielia occidentalis, Dolichodorus spp., Heterodera spp. Scirtothrips citri, Selenothrips rubrocintus, Heliothrips haemorrhoidalis, Earias biplaga, Ephestia elutella, Zeuzera coffeae, Characoma stictigrapta, Conopomorpha cramerella, Planococcus sp. Stictococcus sp., Coccus viridis, Toxoptera aurantii, Mallodon downesii, Rhynchophorus ferrugineus, Araecerus fasciculatus, Xylosandrus compactus, Xylosandrus morigerus, Hypothenemus hampei, Ceratitis capitata, Coccus viridis, Antestiopsis orbitalis, Auximobasis coffeaella, Leucoptera caffeina, Perileucoptera coffeella, Pheidole megacephala, Anoplolepsis longipes, Macromischoides aculeatus, Anthonomus grandis, Helicoverpa zea, Pectinophora gossypiella, Scirtothrips dorsalis, Oxycarenus hyalinipennis, Lygus lineolaris, Spodoptera frugiperda, Aonidiella aurantii, Aleurocanthus woglumi, Diaphorina citri, Diaprepes abbreviatus, Planococcus citri, Lepidosaphes beckii, Phyllocnistis citrella, Anoplophora chinensis, Coccus hesperidum, Otiorhynchus sulcatus, Ampeloglypter ater, Pseudococcus maritimus, Popilia japonica, Scaphoideus titanus, Tetranychus urticae, Lobesia botrana, Eupoecilia ambiguella, Phyllotreta striolata, Bruchus rufimanus, Thrips tabaci, Bruchus lentis, Cydia nigricana, Agriotes sp., Frankliniella occidentalis, Aphis nasturtii, Agriotes sputator, Agriotes lineatus, Agriotes obscurus, Ostrinia nubialis, Methopolophium dirhodum, Rhopasoliphum padi, Sitobion avenae, Oscinella frit, Drosicha mangiferae, Ceratitis rosa, Sternochetus mangiferae, Deanolis sublimbalis, Thylacoptila paurosema, Toxoptera odinae, Trichodorus spp., Mamestra configurata, Plutella xylostella, Alticini spp., Murgantia histrionica, Lygus spp., Ceuthorhynchus napi gyllenhal, Ceutorhynchus picitarsis, Meligethes aeneus, Pieris brassicae, Bactrocera oleae, Conotrachelus nenuphar, Ditylenchus dipsaci, Sitona lineatus, Frankliniella robusta, Contrarinia pisi, Acyrthosiphon pisum, Melanchra pisi, Lacanobia oleracea, Autographa gamma L., Pseudaletia unipuncta L., Rhizopertha spp., Stegasta bosqueella, Callosobruchus spp., Typhaea stercorea, Maconellicoccus hirsutus, Scapteriscus vicinus, Phtorimaea operculella, Macrosiphum euphorbiae, M. graminicola, Tuta absoluta, Aculops lycopersici, Manduca quinquemaculata, Diuraphis noxia, Rhopalosiphum padi, Oulema melanopus, Oulema lichensis, Leptinotarsadecemlineata (la dorifora della patata).
Preferibilmente, il trattamento o uso come lumachicida è un trattamento o uso per prevenire e/o combattere l’infestazione da gasteropodi, più preferibilmente Deroceras reticulatum.
Preferibilmente, quando il trattamento o uso della sospensione dell’invenzione è come insetticida, nematostatico o lumachicida, il metallo è zinco.
E’ alla portata del tecnico del ramo stabilire la concentrazione, la quantità e la frequenza dell’applicazione della sospensione acquosa dell’invenzione a seconda della pianta interessata, l’uso che si vuole fare della sospensione (fertilizzante o fitoprotettiva), della presenza e della gravità di un’infestazione, e del risultato che si vuole ottenere.
Come discusso sopra, è noto che la realizzazione di una sospensione ad alto contenuto di macro- e micronutrienti è resa difficoltosa dalla tendenza dei metalli a precipitare dalla sospensione, formando un precipitato.
Questo fenomeno ha sempre ostacolato finora la realizzazione di sospensioni altamente concentrate di metalli e polifenoli, stabili e omogenee, che siano idonee per la diluzione e l’applicazione alle piante.
La Richiedente ha adesso sorprendentemente trovato che grazie alla particolare formulazione alla base della sospensione dell’invenzione, è possibile raggiungere una concentrazione molto elevata di metalli e polifenoli in sospensione e un’azione più efficace dei metalli, la sospensione rimanendo sversabile e pompabile e quindi di comodo utilizzo.
Senza per questo voler essere vincolati da qualsivoglia teoria, si ritiene che la formulazione della presente invenzione, ed in particolare l’interazione tra l’agente disperdente, il metallo e il polifenolo, nelle rispettive quantità indicate, permetta di ottenere una sospensione in cui parte dell’alta concentrazione di metallo è complessata dai polifenoli, in particolare dal tannino, mentre la restante parte del metallo, si trova in forma libera.
Si ritiene quindi che la parziale complessazione dei metalli, così come la modulazione della reologia della sospensione tramite l’agente disperdente, sia alla base della capacità della sospensione dell’invenzione di trattenere una concentrazione più alta dei metalli, rispetto a quanto normalmente possibile, senza che questi precipitino andando a formare sedimenti.
Come già accennato sopra, una sospensione liquida comporta dei vantaggi rispetto a una composizione in polvere, in granuli o in sospensione disomogenea, in quanto permette di distribuire agevolmente e in modo omogeneo e ripetibile, la sospensione stessa sulle piante o nel terreno circostante.
Inoltre, grazie alla elevata concentrazione di principi attivi che si riesce ad ottenere nella sospensione dell’invenzione, e grazie alla sinergia che si instaura tra il polifenolo e il metallo, si avrà un più rapido assorbimento della sospensione oltre ad una sua maggiore efficacia. Ciò comporta a sua volta risparmi in termini di tempo e costi nel trattamento delle piante e nel trasporto e stoccaggio del fertilizzante stesso, la facilità di manipolazione grazie alla pompabilità della sospensione oltre alla ridotta produzione di polveri volatili, potenzialmente nocive per l’operatore.
In particolare, grazie all’effetto sinergico che potenzia l’efficacia della sospensione a parità di concentrazione del metallo, è possibile ottenere i risultati desiderati applicando un minor quantitativo di metallo. Questo può essere particolarmente vantaggioso nei casi in cui il metallo è suscettibile di accumulo e fitotossicità (come ad esempio nel caso del rame).
Si è osservato in particolare, che grazie alla sospensione della presente invenzione è possibile dosare circa il 30% in meno, in peso, di principi attivi, a parità di ettari da trattare, rispetto a un prodotto convenzionale dell’arte nota come ad esempio una soluzione di solfato o un chelato EDTA, con un conseguente proporzionale risparmio di risorse per l’operatore.
Senza per questo voler essere vincolati a qualsivoglia teoria, nel particolare caso del metallo rame, si ritiene che la complessazione tra il rame e il polifenolo, in particolare il tannino, possa essere agevolato dalla presenza della monoetanolammina, nei quantitativi indicati in descrizione. Si ritiene infatti che quest’ultima, così come composti suscettibili di svolgere una funzione equivalente, come ad esempio l’ammoniaca, agendo mediante una reazione di ossidoriduzione sul rame, e cambiandone così lo stato di ossidazione, svolga una funzione di regolazione dell’attività del rame nei confronti del polifenolo, impedendo che tra i due componenti si instauri una reazione troppo violenta che comporterebbe la formazione immediata di precipitati solidi, e contribuendo così a promuovere la complessazione del polifenolo con il metallo.
Grazie alla monoetanolammina (o all’ammoniaca), quindi, il polifenolo e parte del metallo riescono a complessarsi, e l’eccedenza di metallo, come discusso sopra, grazie all’azione dell’agente disperdente, rimane anch’esso in sospensione.
L’agente disperdente può essere in particolare un poliacrilato oppure lecitina di soia. In particolare, è stato osservato che quando il metallo è rame o manganese, l’agente disperdente maggiormente efficace è il poliacrilato, mentre quando il metallo è zinco, l’agente disperdente maggiormente efficace è la lecitina di soia.
Si ritiene che l’agente disperdente agisca in modo da impedire l’aggregazione delle particelle in sospensione, in particolare delle particelle di metallo complessato.
La presenza di almeno un addensante permette di ritardare ulteriormente la precipitazione della sospensione. La presenza ad esempio della gomma xantana permette infatti di ottenere un comportamento tixotropico della sospensione, grazie alla quale la sospensione a riposo presenta una viscosità relativamente alta, tale da permettere ai componenti di rimanere in sospensione. La stessa sospensione, quando sottoposta a sforzo di taglio, ha invece una viscosità sufficientemente ridotta da rendere la sospensione pratica da dosare e diluire prima dell’applicazione.
Naturalmente, essendo una sospensione acquosa, la sua diluzione in acqua è agevole e non comporta alcun inconveniente in termini di omogeneità dei nutrienti.
La sospensione della presente invenzione è quindi di facile utilizzo e può essere applicata sia al terreno che direttamente alla pianta, sia in applicazioni che richiedono un’azione fertilizzante che in applicazioni che richiedono un’azione fitoprotettiva.
Nel caso dell’applicazione con azione fertilizzante, la sospensione può essere applicata o direttamente alle piante, o nel terreno, o entrambi i metodi. E’ stato osservato che sono molte le piante che possono trarre giovamento da questo tipo di applicazione e la sospensione può comprendere uno o più tra i metalli previsti e descritti sopra.
Anche per quanto riguarda l’azione fitoprotettiva, è stato osservato che la sospensione della presente invenzione è particolarmente idonea nel prevenire e nel controllare le infestazioni da funghi, da nematodi, da parassiti e altri agenti patogeni. In particolare, si è osservato che la sospensione comprendente rame o zinco sono particolarmente idonee nell’applicazione fitoprotettiva nei confronti di Phakospora pachyrhizi H. Sydow nella Soia (Glycine max).
Breve descrizione delle Figure
La Figura 1 è un grafico che mostra i valori medi delle lunghezze dei germogli delle piante nella prova dell’Esempio 6, in relazione alle tesi in prova. Valori medi /- errore standard.
La Figura 2 mostra l’andamento dei valori medi del contenuto di rame nelle foglie in relazione alle tesi dell’Esempio 6. Valori medi /- errore standard.
La Figura 3 è un istogramma che mostra il controllo sulla ruggine asiatica da parte di due varietà di piante di soia DM 5859 (indicata con 5859) e NS 6209 (indicata con 6209) dell’Esempio 7. 7 DAD= sette giorni dopo l’applicazione al momento D. 7 DAE= sette giorni dopo l’applicazione al momento E. “BASIC” indica il trattamento base con i prodotti FOX, AUREO, ELATUS e NIMBUS.
La Figura 4 è un istogramma che mostra il livello di defogliamento di due varietà di piante di soia, DM 5859 (indicata con 5859) e NS 6209 (indicata con 6209) dell’Esempio 7. “BASIC” indica il trattamento base con i prodotti FOX, AUREO, ELATUS e NIMBUS.
La Figura 5 è un istogramma che mostra la resa in grani (in sacas per ettaro) di due varietà di piante di soia, DM 5859 (indicata con 5859) e NS 6209 (indicata con 6209) dell’Esempio 7. “BASIC” indica il trattamento base con i prodotti FOX, AUREO, ELATUS e NIMBUS.
Descrizione dettagliata dell’invenzione L’invenzione verrà ora descritta ulteriormente con riferimento a degli esempi di realizzazione forniti a scopo illustrativo e non limitativo.
ESEMPIO 1
Preparazione di una sospensione acquosa a base di rame e tannino
In un miscelatore standard agitato con Impeller, dalla capacità di 4000 litri sono stati alimentati 773,8 litri di acqua potabile a una temperatura di 25 °C sotto agitazione. Sono stati aggiunti gli ingredienti elencati in Tabella 1, controllando la temperatura. Tali ingredienti sono stati alimentati al contenitore uno alla volta, nell’ordine in cui sono elencati, e solo dopo che la miscela era diventata omogenea a seguito dell’introduzione dell’ingrediente precedente, fino all’ottenimento dopo due ore di una sospensione omogenea.
Tabella 1: Elenco di ingredienti
Ingrediente Quantità (kg)
Urea 50
Alchilfenoletossilato 0,2
Monoetanolammina (in 200
soluzione al 85% in peso
su volume)
Poliacrilato di sodio 30
(soluzione al 40% in peso
su volume)
Rame carbonato 740
Tannino<1>200
Carbossimetilcellulosa 6
1. Il tannino presenta l’8% di umidità
La sospensione omogenea così ottenuta, di colore verdebruno, è stata quindi trasferita in un serbatoio e stoccata a temperatura ambiente.
ESEMPIO 2
Preparazione di una sospensione acquosa a base di zinco e tannino
E’ stato ripetuto il procedimento descritto all’Esempio 1, con la differenza che a 968,4 litri di acqua potabile sono stati aggiunti gli ingredienti elencati in Tabella 2.
Tabella 2: Lista degli ingredienti
Ingrediente Quantità (kg)
Urea 50
Alchilfenoletossilato 10
Zinco carbonato 730
<1>Tannino 200
Lecitina di soia 40
Gomma xantana 1,6
1. Il tannino presenta l’8% di umidità
La sospensione omogenea così ottenuta, di colore marrone, è stata quindi trasferita in un serbatoio e stoccata a temperatura ambiente.
ESEMPIO 3
Preparazione di una sospensione acquosa a base di manganese e tannino.
E’ stato ripetuto il procedimento descritto all’Esempio 1, con la differenza che a 822,0 litri di acqua potabile sono stati aggiunti gli ingredienti elencati in Tabella 3.
Tabella 3: Lista degli ingredienti
Ingrediente Quantità (kg)
Urea 50
Alchilfenoletossilato 1
Poliacrilato di sodio 12
(soluzione al 40% in peso
su volume)
Carbossimetilcellulosa 5
Manganese carbonato 910
Tannino<1>200
1. Il tannino presenta l’8% di umidità
La sospensione omogenea così ottenuta, di colore marrone, è stata quindi trasferita in un serbatoio e stoccata a temperatura ambiente.
ESEMPIO 4
Preparazione di una sospensione acquosa a base di rame e tannino
E’ stato ripetuto il procedimento descritto nell’Esempio 1 con la differenza che non è stata aggiunta la carbossimetilcellulosa, che è stata rimpiazzata con acqua.
La sospensione omogenea così ottenuta, di colore verdebruno, è stata quindi trasferita in un serbatoio e stoccata a temperatura ambiente.
ESEMPIO 5
Analisi chimica e reologica delle sospensioni
Sono stati prelevati campioni di 0,5 l delle sospensioni degli Esempi 1-4 al momento dello stoccaggio.
I campioni sono stati sottoposti ad analisi chimica, i cui risultati sono riassunti in Tabella 4a-d.
Tabella 4a: Misurazioni dell’analisi chimica del fertilizzante dell’Esempio 1
Caratteristica Misurazione
Quantità di rame (Cu) (in 20,0 %
percentuale in peso sul
peso totale del campione)
Quantità di azoto ureico 1,0 %
(N) (in percentuale in
peso) sul peso totale del
campione
Densità (kg/dm<3>) 1,48
pH 8,9
Tabella 4b: Misurazioni dell’analisi chimica del fertilizzante dell’Esempio 2
Caratteristica Misurazione
Quantità di zinco (Zn) (in 20,0 %
percentuale in peso sul
peso totale del campione)
Quantità di azoto ureico 1,0 %
(N) (in percentuale in
peso sul peso totale del
campione)
Densità (kg/dm<3>) 1,45
pH 8,0
Tabella 4c: Misurazioni dell’analisi chimica del fertilizzante dell’Esempio 3
Caratteristica Misurazione
Quantità di manganese (Mn) 20,0 %
(in percentuale in peso
sul peso totale del
campione)
Quantità di azoto ureico 1,0 %
(N) (in percentuale in
peso) sul peso totale del
campione
Densità (kg/dm<3>) 1,55
pH (in soluzione acquosa 5,6
all’1% a 20 °C)
Tabella 4d: Misurazioni dell’analisi chimica del fertilizzante dell’Esempio 4
Caratteristica Misurazione
Quantità di rame (Cu) (in 20,0 %
percentuale in peso sul
peso totale del campione)
Quantità di azoto ureico 1,0 %
(N) (in percentuale in
peso sul peso totale del
campione
Densità (kg/dm<3>) 1,48
pH 8,9
E’ stata inoltre condotta un’analisi della viscosità dei campioni, al momento dello stoccaggio, mediante Rotoviscosimetro Brookfield Mod LVDV-I Prime. La viscosità è stata misurata in cP utilizzando uno strumento Brookfield con girante n.63, velocità di 60 rpm, con percentuale di coppia compresa tra 10 e 100% a una temperatura di 20 °C.
Per la sospensione dell’Esempio 1 è stata misurata una viscosità di 1800 cP; per la sospensione dell’Esempio 2 è stata misurata una viscosità di 1300 cP; per la sospensione dell’Esempio 3 è stata misurata una viscosità di 1350 cP; e per la sospensione dell’Esempio 4 è stata misurata una viscosità di 300 cP.
Le quantità di metalli sono state misurate secondo i procedimenti indicati nel Regolamento CE 2003/2003 e successive modifiche.
ESEMPIO 6
Prove di confronto di fertilizzazione fogliare tra la sospensione acquosa dell’Esempio 1 e un prodotto fertilizzante contenente rame solfato e senza tannini, su piante di vite
Sono state utilizzate piantine in vaso della cultivar Pinot nero clone MIRA 95-3047 innestate su 420 A clone 758.
Sono stati messi a confronto un testimone (n.1) e due tesi (n. 2, 3) di piante secondo lo schema di Tabella 5.
Tabella 5 – Piano della prova
Numero Trattamento
1 Testimone, nessun trattamento
2 Cu_SO4Trattamento con sospensione acquosa dell’Esempio 1
3 Cu_SCL Trattamento con soluzione acquosa di solfato di rame a 120gr/l di Cu.
Le tesi a confronto (2,3) sono state testate con tre repliche, composte da sei piante ciascuna.
Le piante derivavano da barbatelle fatte crescere per circa un mese in serra in buone condizioni edafiche e idriche e successivamente aggregate in vasi contenenti tre piante ciascuno, componendo per ciascuna tesi tre repliche di 6 piante ciascuna, per un totale di 18 piante per tesi.
Le piante in ciascun vaso avevano mostrato un tasso di accrescimento simile.
Nel primo giorno di trattamento (giorno 0), prima dell’applicazione del trattamento, da tutte le piante in prova è stata rilevata la lunghezza del germoglio principale. Tali rilevazioni sono state effettuate al giorno 0 (T 0), sette giorni dopo il trattamento (T 7) e tre settimane dopo il trattamento (T 21).
Al giorno 0, prima del trattamento, sono stati inoltre prelevati tre campioni di foglie, da destinare per l’analisi minerale del contenuto di Cu, per poter monitorarne il contenuto e per avere il punto iniziale della stima prima della differenziazione degli interventi fogliari con il prodotto a base di Cu. Le foglie sono state prelevate campionando il quarto nodo in posizione basale del germoglio principale. Tali rilevazioni sono state effettuate a tempo 0 (T 0), 12 ore dopo il trattamento (T 12 ore), 36 ore dopo il trattamento (T 36 ore) e 7 giorni dopo il trattamento (T 7 giorni).
Per tutti i campionamenti fogliari (tempo 0, 12 ore, 36 ore, 7 giorni dopo il trattamento) dopo il prelievo le foglie sono state inviate a un laboratorio di analisi e dopo aver subito un lavaggio delle stesse con una soluzione allo 0,2% di acido citrico, sono state asciugate, essiccate, macinate, e analizzate per la determinazione del contenuto di Cu tramite spettrometria di massa con sorgente al plasma accoppiata induttivamente, utilizzando lo strumento ICP-MS Agilent 7500 ce (distribuito da Agilent Technologies, Giappone).
Al giorno 0 (T 0) sono state effettuate le fertilizzazioni differenziate, utilizzando un nebulizzatore e bagnando le foglie delle piante in prova fino al gocciolamento secondo i dosaggi riportati nella Tabella 6.
Tabella 6 – Sommario dei dosaggi
Prodotto Dose Dose Dose di Dose Cu prodotto prodotto soluzione usata usata usata somministrata (gr/Ha) (l/ha) (l/hl<1>) alla pianta (ml/pianta)<2>
1 0 0 0 0
2 0,400 0,180 0,080 120 3 1,000 0,450 0,200 118.4
1. Bagnatura 222 l/ha; 2. Considerando una densità di 5000 piante/ha
Le piante del testimone sono state bagnate con solo acqua.
A distanza di 12 e 36 ore dal trattamento, in ciascuna replica per tesi sono state prelevate foglie della medesima età di quelle precedentemente campionate al giorno 0, scegliendo foglie dal terzo all’undicesimo nodo e più precisamente quelle posizionate al 3°, 6°, 8° e 10° nodo a 12 ore dal trattamento e quelle posizionate al 5°, 7°, 9°, e 11° nodo a 36 ore dal trattamento.
Il campionamento finale della stima è stato effettuato al giorno 7 (T 7) e ha previsto il prelievo di foglie di età analoga a quelle prelevate nei rilievi precedenti, escludendo quindi foglioline di nuova formazione, scegliendo la seconda e la dodicesima foglia delle piante di ciascuna tesi, aggregandole senza distinzione di repliche.
I dati sono riassunti nelle Tabelle 7 e 8 e nelle Figure 1 e 2 che riportano i valori medi per tesi a confronto. I dati sono stati sottoposti ad analisi di varianza utilizzando il pacchetto statistico SYSTAT; i valori delle medie sono stati separati dal test di Tukey. Valori significativamente differenti sono indicati con lettere diverse ed evidenziati in neretto. I livelli di significatività (sign.) riportati e indicati con n.s., *, **, ***, indicano rispettivamente non significativo e significatività in relazione alla probabilita (P) per valori di P ≤ 0.05 e P ≥ 0.01, P < 0.01 e P ≥ 0.001, P < 0.001.
Le piante selezionate per la prova, al momento delle diverse fertilizzazioni (Tempo 0) presentavano valori analoghi di crescita, mentre in seguito hanno subito influenze nella crescita imputabili alle fertilizzazioni (Figura 1, Tabella 7).
Tabella 7 – Misurazione dell’accrescimento. Valori medi delle lunghezze dei germogli, del numero di internodi e delle lunghezze degli internodi delle piante selezionate per i rilievi fisiologici in relazione alle tesi nei diversi momenti di rilievo (T=tempo). Gli apici 1 e 2 indicano gruppi di valori statisticamente analoghi.
Tesi Parametri
Lunghezza Numero di Lunghezza germoglio (cm) internodi internodi (cm) T 0 T 7 T 21 T 0 T 7 T 21 T 0 T 7 T 21 1 129,7 156,3 187,7 25,7 29,7 31,7 5,10 5,30<1>5,95<1>2 136,3 170,3 205,0 26,0 30,3 34,3 5,24 5,61<2>5,96<1>3 140,7 174,7 224,3 27,3 30,7 36,0 5,15 5,69<2>6,23<1>Sign. n.s. n.s. n.s. n.s. n.s. n.s. n.s. * **
Dalla Tabella 7 si può notare che sia il campione tesi 2 che il campione tesi 3 presentano valori superiori a quelli del testimone tesi n. 1 per tutti i parametri testati e a tutti i diversi momenti di rilievo. In particolare, la lunghezza degli internodi a tempo T 7 è significativamente superiore sia per il campione 2 che per il campione 3 rispetto al testimone.
Relativamente all’efficienza di assorbimento della tesi n. 2, rappresentativa della sospensione dell’Esempio 1, in confronto alla tesi 3, rappresentativa di prodotti commerciali contenenti gli elementi in forma di solfati, i dati raccolti nella prova appaiono estremamente interessanti.
Tabella 8 – Valori medi delle concentrazioni e delle efficienze di assorbimento (EA) di rame in relazione alle tesi nei diversi momenti di rilievi (T=tempo). Gli apici 1,2 e 3 indicano gruppi di valori statisticamente analoghi.
Tesi T 0 T 12 ore T 36 ore T 7 giorni ppm ppm EA % ppm EA % ppm EA % s.s. s.s. s.s. s.s.
1 10,7 9,7<3>-9,5 8,7<3>-19,0<3>9,0 -15,9 2 47,3<1>342,4<1>46,3<1>333,0<1>14,0 30,8 3 27,0<2>152,3<2>22,0<2>105,6<2>29,0 171,0 Sign. *** *** *** ***
Come si può vedere dalla Tabella 8 e dalla figura 2, l’apporto del rame nella forma complessata con tannino è risultato infatti significativamente più efficiente rispetto a quello in forma di solfato, sia a 12 ore che a 36 ore dal trattamento. Entrambe le tesi, comunque, si sono differenziate significativamente dalle altre non apportanti Cu, incrementandone i valori fogliari. In particolare, la tesi con rame complessato a tannino (tesi n. 2) ha mostrato un assorbimento del rame doppio rispetto alla tesi trattata con solo rame (tesi n. 3) a tempo 12 ore e 36 ore. Dopo 7 giorni dal trattamento, la forma complessata con tannino appare meno efficiente di quella con solfato.
Si può concludere perciò che la sospensione dell’Esempio 1 presenta delle ottime capacità di essere assorbita velocemente dalle foglie senza causare alcuna fitotossicità. Questo è un vantaggio, naturalmente, perché un lento assorbimento renderebbe il prodotto di trattamento suscettibile di essere esposto a piogge, e quindi di essere soggetto a dilavamento.
Non è stata riscontrata in tutto il periodo di studio, la comparsa di alcuna malattia.
La sospensione dell’Esempio 1 è quindi idonea per l’uso mediante spruzzo su piante di vite, viene assorbito velocemente e ha prestazioni paragonabili a prodotti esistenti sul mercato.
ESEMPIO 7
Prove di confronto tra la sospensione acquosa dell’Esempio 1 e un fungicida commerciale
E’ stata condotta una prova in campo per confrontare l’azione fungicida della sospensione dell’Esempio 1 rispetto a un fungicida dell’arte nota (Unizeb Gold®, nome comune Mancozeb, distribuito da UPL, Brasile) contro l’infestazione da ruggine asiatica (Phakopsora pachyrhizi Sydow) in piante di soia (Glycine max (L.) Merrill). La prova è stata condotta nella Estação Experimental da Cabeda: Pesquisa e Desenvolvimento, di Agua Santa-RS, Brasile.
Per questa prova sono state usate due varietà commerciali della pianta di soia, conosciute come DM 5859 (distribuite dalla società Donmario, Brasile) e NS 6209 (distribuite da Nidera Sementes, Brasile) che sono state coltivate su un terreno, con una densità di circa 250.000 piante per ettaro.
Ciascuna pianta è stata trattata, a partire dallo stadio 31 della scala BBCH (Biologische Bundesanstalt Bundessortenamt und Chemische Industrie) con 250 kg/ha di un prodotto di formula N-P205-K20, in cui ogni chilo di prodotto contiene il 4% di azoto (N), il 32% di anidride fosforica (P205) e 10% di ossido di potassio (K20), e 120 kg/ha di cloruro di potassio (KCl), che sono stati applicati a pieno campo. Ogni pianta è stata inoltre trattata con tre applicazioni di Roundup® (prodotto su licenza di Monsanto Company, USA) in quantità di 2,0 l/ha, di cui la prima applicazione effettuata prima della semina, e le successive dopo la crescita della soia.
Durante il ciclo di coltura, sono state realizzate inoltre quattro applicazioni di insetticida. Il primo con clorantraniliprole alla dose di 0,05 l/ha allo stadio 51 (5/2/2016), all’inizio dell’infiorescenza, la seconda (sempre con lo stesso insetticida) allo stadio 65 (20/2/2016), con piena inflorescenza (circa 50% dei fiori aperti), la terza allo stadio 75 (5/3/2016) (quando circa il 50% delle piante aveva raggiunto la grandezza tipica), e la quarta allo stadio 79 (13/3/2016) (quando quasi tutte le piante avevano raggiunto la grandezza tipica), in conformità alla scala BBCH.
La prova era costituita di sei trattamenti (compreso il testimone), le dosi essendo riassunte in Tabella 9, in cui Fox (Bayer CropScience) Aureo (Adjuvant - Bayer CropScience), Elatus (Syngenta) e Nimbus (Adjuvant -Syngenta) sono fungicidi sistemici e adjuvant, mentre Unizeb Gold® è un fungicida per contatto e Cu_SCL un fertilizzante corrispondente alla sospensione dell’Esempio 1
Tabella 9 – Riassunto del trattamento (WG= granulato disperdibile; SC= sospensione concentrata, EC= Emulsione Concentrata; B, C, D, E e F corrispondono rispettivamente al giorno 0, 20, 35, 48 e 63 dal trattamento)
Trattame Descrizione Forma Concent Dosaggio Unità di Punto nto n. prodotto razione misura tempor Ingredi del ale di ente dosaggio applic attivo azione
(IA)
1 Testimone na na na na na 2 FOX SC 325 0,40 l/ha BEF AUREO EC 720 0,25 %v/v BEF ELATUS WG 450 0,20 kg/ha CD NIMBUS EC 428 0,50 % v/v CD 3 UNIZEB GOLD WG 750 1,50 Kg/ha BCDEF FOX SC 325 0,40 l/ha BEF AUREO EC 720 0,25 %v/v BEF ELATUS WG 450 0,20 kg/ha CD NIMBUS EC 428 0,50 % v/v CD 4 Cu_SCL SC 296 0,30 l/ha BCDEF FOX SC 325 0,40 l/ha BEF AUREO EC 720 0,25 %v/v BEF ELATUS WG 450 0,20 Kg/ha CD NIMBUS 428 0,50 % v/v CD 5 Cu_SCL SC 296 0,50 l/ha BCDEF FOX SC 325 0,40 l/ha BEF AUREO EC 720 0,25 %v/v BEF ELATUS WG 450 0,20 kg/ha CD NIMBUS 428 0,50 % v/v CD 6 Cu_SCL SC 296 1,00 l/ha BCDEF FOX SC 325 0,40 l/ha BEF AUREO EC 720 0,25 %v/v BEF ELATUS WG 450 0,20 kg/ha CD NIMBUS 428 0,50 % v/v CD
Le particelle erano costituite da cinque file (distanziate tra loro di 0,45 m) lunghe 5,0 metri, per un totale di 2,25 m x 5,0 m (11,25 m<2>) in ciascuna particella.
Sono state realizzate cinque applicazioni (B, C, D, E, F) di ciascun trattamento elencato in Tabella 9.
I trattamenti di Tabella 10 sono stati svolti in conformità al programma di applicazioni illustrato in Tabella 9, dove si riportano anche informazioni complementari, quali le condizioni climatiche al momento dell’applicazione.
Tabella 10 – Programma di applicazioni
plicaz Momento B C D E F ne Giorno 0 20 35 48 63 Fasi 31 51 61 71 81 Fenologiche
(BBCH)
Copertura (%) 80 100 100 100 100 Altezza (cm) 25 45 60 75 75 Umidità 55 70 80 60 55 relativa (%)
Temperatura 31 25 28 28 29 (°C)
Vento Forte Debole Debole Debol Debole e Nuvolosità 0 100 10 0 0 Umid suolo Secco Umido Umido Secco Secco ità pianta Secco Umido Umido Secco Secco DM59 Ruggine 0 2 20 40 50 verità 58
l’appl NS62 Ruggine 0 5 35 50 60 azione<1>09
1. La percentuale di severità all’applicazione è misurata secondo la scala diagrammatica riferita in Cantieri, M.G. & Godoy, C.V. Phytopathologica, Araras, SP.2003. Vol. 1, p.
32.
L’applicazione è stata realizzata mediante un nebulizzatore portatile di precisione, pressurizzato con CO2a pressione 3,0 Bar, con un dosaggio di applicazione di 150 l/ha.
La disposizione sperimentale era di 5 file per ciascuno dei sei trattamenti e tre ripetizioni.
Al termine del ciclo di crescita, al giorno 81, è stata fatta la raccolta meccanica delle particelle per un’area di raccolta di 6,75 m<2>. Le piante sono state pulite, pesate ed è stata misurata la loro umidità (14%) e di conseguenza la loro massa. Il rendimento dei grani è stato espresso in sacas/ha (con umidità del 14%.
I risultati sono riassunti in Figura 3, che mostra la misurazione del controllo della ruggine asiatica sette giorni dopo l’applicazione al momento D (7 DAD) e sette giorni dopo l’applicazione al momento E (7 DAE) nelle due varietà di soia.
La Figura 4 mostra il grado di defogliamento delle piante di soia misurata dieci giorni dopo il momento F (10 DAF).
Dalla Figura 3 si può osservare che l’aggiunta anche di solo 0,3 l/ha di Cu_SCL ha dato luogo a un aumento della efficienza del controllo della malattia in entrambe le varietà testate, a confronto con il piano di trattamento n.2 con i soli fungicidi sistemici.
L’efficienza del controllo sulla malattia è stata determinata con la valutazione qualitativa dello stato delle foglie in base a una scala di valutazione riferita in Canteri, M.G. & Godoy, C.V., Phytopathologica, Aras, SP. 2003. Vol 1, p. 32.
Rispetto al trattamento con UNIZEB GOLD®, si è osservato che la efficienza dei trattamenti erano paragonabili tra loro sebbene il dosaggio di Cu_SCL (0,3, 0,5 e 1,0 l/ha) non fosse mai così alto come quello di UNIZEB GOLD® (1,5 kg/ha) ma al massimo due terzi.
La Figura 4 mostra che, mentre il testimone ha subìto un forte defogliamento a seguito della malattia non controllata, le piante trattate sono state in vario grado protette dal fenomeno. Le piante soggette al trattamento n.2 hanno subìto un defogliamento considerevole perché il trattamento sistemico non è stato sufficiente.
Il trattamento n. 3 con UNIZEB GOLD® ha dato un defogliamento minore rispetto ai trattamenti n. 4-6 con Cu_SCL. Di nuovo, vi è da considerare che i trattamenti n. 4-6 prevedono un dosaggio inferiore rispetto al trattamento con UNIZEB GOLD®.
La Figura 5 mostra un confronto del rendimento della soia espresso in sacas per ettaro per entrambe le varietà. Ogni saca corrisponde a 60 kg.
Come si può vedere, il rendimento ottenuto a seguito del trattamento con Cu_SCL è stato paragonabile, e nella varietà 6209 addirittura superiore rispetto alle piante che avevano avuto il trattamento con UNIZEB GOLD®.
Questo risultato è ancora più notevole se si considera che le stesse piante avevano subito un maggiore defogliamento rispetto alle piante trattate UNIZEB GOLD® (si veda la Figura 4). Il defogliamento infatti causa una minore fotosintesi, che a sua volta comporta teoricamente una minore produttività.
Non è stato osservato alcun fenomeno di fitotossicità dovuto alla sospensione di Cu_SCL.
Questo studio dimostra quindi che la sospensione della presente invenzione è un valido sostituto di un fungicida commerciale in quanto presenta una simile efficienza nel controllare la ruggine asiatica e dà luogo a rendimenti della pianta paragonabili o perfino superiori. Rispetto a tale prodotto, la sospensione della presente invenzione ha il vantaggio di non essere fitotossica.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Sospensione acquosa comprendente, in percentuale in peso sul peso totale della sospensione, almeno il 10% di almeno un metallo in forma di sale e/o ossido, almeno il 3,5% di almeno un polifenolo e dal 0,05 al 10% di almeno un agente disperdente.
  2. 2. Sospensione secondo la rivendicazione 1, in cui detto almeno un metallo è scelto tra rame, zinco, manganese, cobalto, ferro e molibdeno, preferibilmente tra rame, zinco e manganese, più preferibilmente zinco e rame, ancora più preferibilmente rame.
  3. 3. Sospensione secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detto almeno un metallo è in forma di un sale, preferibilmente scelto tra carbonato, nitrato, ossido, cloruro e solfato, più preferibilmente carbonato.
  4. 4. Sospensione secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detto almeno un polifenolo è scelto tra flavoni, tannini, lignina e antocianine, preferibilmente tannini.
  5. 5. Sospensione secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui, in percentuale in peso sul peso totale della sospensione, detto almeno un metallo è presente in detta sospensione in una concentrazione compresa tra 15 e 35%, preferibilmente tra 18 e 25%.
  6. 6. Sospensione secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui, in percentuale in peso sul peso totale della sospensione, detto almeno un polifenolo è presente nella sospensione in una concentrazione compresa tra 5 e 15%, preferibilmente tra 6 e 12%.
  7. 7. Sospensione secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detto almeno un agente disperdente è scelto tra polimeri acrilici, fosfatidi, esteri fosforici e alchil sulfonati.
  8. 8. Sospensione secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, che comprende almeno un addensante, preferibilmente scelto tra carbossimetilcellulosa, gomma xantana, gomma guar, agar agar, copolimeri acrilici, alginati, gomma naturale, polifosfati, più preferibilmente carbossimetilcellulosa e/o gomma xantana.
  9. 9. Procedimento per la produzione di una sospensione acquosa comprendente, in percentuale in peso sul peso totale della sospensione, almeno il 10% di almeno un metallo, almeno il 3,5% di almeno un polifenolo e dal 0,05 al 10% di almeno un agente disperdente, che comprende una fase di miscelazione di detto almeno un metallo, di detto almeno un polifenolo, di detto almeno un agente disperdente, e di eventuali ulteriori componenti in acqua.
  10. 10. Procedimento secondo la rivendicazione 9, in cui detta fase di miscelazione è preceduta da una fase di riduzione della granulometria di detto almeno un metallo, di detto almeno un polifenolo, e/o di eventuali componenti solidi tra detti eventuali ulteriori componenti della sospensione, preferibilmente, detta fase di riduzione della granulometria essendo una fase di micronizzazione.
  11. 11. Uso della sospensione acquosa secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 8, come fertilizzante e/o fitoprotettivo di una pianta mediante applicazione a detta pianta di detta sospensione acquosa.
  12. 12. Uso secondo la rivendicazione 11, che comprende l’applicazione di una quantità di detta sospensione, in peso secco per ettaro di terreno, compreso tra 50 e 2250 g/ha, preferibilmente tra 75 e 2000 g/ha, più preferibilmente tra 80 e 1900 g/ha.
  13. 13. Uso secondo la rivendicazione 11 o 12, in cui detta pianta è scelta tra le famiglie delle Fabaceae, Rosaceae, Musaceae, Poaceae, Solanaceae, Ericaceae, Brassicaceae, Cucurbitaceae, Apiaceae, Sterculiaceae, Arecaceae, Rubiaceae, Malvaceae, Rutaceae, Amaryllidaceae, Asteraceae, Anacardiaceae, Oleaceae, Vitaceae, Bromeliaceae, Amaranthaceae, preferibilmente Fabaceae, Solanaceae e Vitaceae, più preferibilmente nel gruppo che comprende la soia (Glycine max L. Merrill), la vite (Vitis vinifera) e la patata (Solanum tubersum), ancora più preferibilmente la soia (Glycine max L. Merrill) e/o la vite (Vitis vinifera).
  14. 14. Uso secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni da 11 a 13, in cui detto uso è un uso come fungicida, batteriostatico, insetticida, nematostatico, e/o lumachicida preferibilmente come fungicida per prevenire e/o combattere l’infestazione da Phakospora pachyrhizi H. Sydow (ruggine asiatica).
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